VERBALE CONSIGLIO PASTORALE 4 FEBBRAIO 2015 PRESENTI

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VERBALE CONSIGLIO PASTORALE 4 FEBBRAIO 2015 PRESENTI
VERBALE CONSIGLIO PASTORALE 4 FEBBRAIO 2015 PRESENTI: 24 ASSENTI GIUSTIFICATI: 5 1. PREGHIERA Lettura del testo dell’udienza di Papa Francesco del 17/12/2014 sulla famiglia e preghiera per tutte le fa-­‐
miglie della nostra comunità. 2. IN VISTA DEL PROSSIMO INCONTRO CONGIUNTO DEL 7/2 Sabato 7/2 si terrà l’incontro congiunto, a cui sono invitati: Consiglio pastorale diocesano, Consiglio pre-­‐
sbiterale, Collegio dei vicari foranei, Ufficio di Coordinamento pastorale e la presidenza della Consulta delle Aggregazioni laicali. Per il nostro vicariato, oltre a Don Fabio parteciperà Franco Zamparo (Stra). Solitamente la nostra diocesi programma questo incontro nella prima parte dell’anno solare, per decide-­‐
re le linee guida degli anni successivi. Da questo incontro emergono i tratti principali degli orientamenti pastorali. Sarà un incontro congiunto particolare, perché tra i punti dell’ordine del giorno c’è una comunicazione del Vescovo. Si presuppone che darà le sue dimissioni, dopo 26 anni di servizio nella diocesi di Padova. E’ un momento particolare perché finora non ne ha mai parlato e perché dopo 26 anni rappresenta un passaggio epocale per la nostra diocesi. Il 20 aprile il Vescovo compirà 75 anni, la norma della chiesa stabilisce che al compimento di 75 anni il ve-­‐
scovo, come pure il parroco, presenti al rispettivo superiore le proprie dimissioni dall’incarico ricevuto. Anche se per diventare effettive esse tuttavia devono essere accettate dal superiore, in questo caso, dal Papa. Le questioni più rilevanti saranno: -­‐ un'ipotesi di percorso sul "quarto tempo" (mistagogia) nel cammino di Iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi, il periodo che seguirà i sacramenti, dopo la V elementare; -­‐ il ripensamento globale dei vicariati, che potrebbe unire più realtà e ridefinire gli attuali confini geografici. Urge questa riflessione viste le difficoltà delle nostre 456 parrocchie; -­‐ la proposta di costituire il Coordinamento vicariale per la Gestione Economica, per ottimizzare strutture, materiali, utenze, come se fosse un “consorzio”; -­‐ lo Statuto della Curia diocesana, per reimpostare l’organizzazione degli uffici e dei dipendenti della Curia. Da quando Don Gabriele Pipinato è stato nominato economo, forte della sua esperienza missionaria in Africa, si sta puntando molto sulla trasparenza. 3. DAL SINODO DELLA FAMIGLIA Assieme alla presidenza del consiglio pastorale, sono state identificate alcune domande che vengono po-­‐
ste dal sinodo della famiglia. Sinodo straordinario dei vescovi convocato dal 5 al 19 ottobre 2014 da Papa Francesco, dedicato alla "Sfide pastorali della famiglia nel contesto dell'evangelizzazione". Per ognuna di queste corpose domande, troviamo in risposta gli articoli della Relatio Sinodi della III As-­‐
semblea Generale. Teniamo presente che questa relazione si riferisce alle realtà di tutto il mondo, anche Africa, Asia, America Latina, culture totalmente diverse da quella europea. Se qualcuno fosse interessato ad avere l’intero testo, può richiederlo a Don Fabio. 33. Cura pastorale di coloro che vivono nel matrimonio civile o in convivenze (nn 41-­‐43) Don Fabio: non dobbiamo convincere le persone a questa scelta, sono persone adulte, possiamo riflette-­‐
re su come testimoniare, su come avvicinarle. E’ una realtà vicina, teniamo presente che su 17 coppie iscritte al corso fidanzati, più della metà già convive (9-­‐10 coppie). Renato: con l’esempio, facendo veder loro il bicchiere mezzo pieno, condividendo assieme a loro l’esperienza, comunicando loro questa bellezza. La sensazione è che alle volte i giovani abbiano paura di impegnarsi, che sia una scelta di egoismo, che non si sia disposti a fare delle rinunce. Don Fabio: le persone che hanno scelto il matrimonio civile, si sentono sposati. Colpisce quando la richie-­‐
sta di matrimonio religioso arriva da adulti, che magari sono sposati da diversi anni e maturano la scelta di vivere il sacramento. Spesso la convivenza è dettata da condizioni economiche sfavorevoli, ma il sacra-­‐
mento fa parte di un cammino di fede. Stefano: ricordiamoci proprio del sacramento, che è il filo conduttore di tutte le domande che spostano i confini della nostra conoscenza. Fino a che punto posso condividere con loro questa scelta? Come comu-­‐
nità ci sono dei confini, che ci chiedono di essere spostati. I confini cristiani ci chiedono di accogliere tutti, ma bisogna trovare delle regole comuni. Di fronte a questo, mi trovo dunque impotente. Devo tra l’altro considerare che posso trovarmi di fronte a due famiglie, due realtà apparentemente iden-­‐
tiche, che magari sono totalmente diverse e hanno maturato diversamente la scelta profonda del sacra-­‐
mento. Questo fa la differenza, non dobbiamo spostare il confine d quello che già c’è, ma valorizzare l’accoglienza, che troppo spesso rischiamo di dimenticare. Don Fabio: spesso il sacramento del battesimo è diventato l’occasione per scegliere il matrimonio religio-­‐
so. Il cammino di iniziazione cristiana il modo per avvicinare le giovani coppie. La nostra comunità è gio-­‐
vane e l’accoglienza e il non-­‐giudizio sono la prima testimonianza. Il matrimonio non è solo un contratto, ma come ogni sacramento diventa l’incontro con Dio, è questa la profonda e fondamentale differenza. 35. Curare le famiglie ferite (separati, divorziati non risposati, divorziati risposati, famiglie monoparen-­‐
tali) (nn 44.54) Don Fabio: Sono situazioni molto difficili, in cui non posso e non devo giudicare, ma posso solo accompa-­‐
gnare, ascoltare accogliere. E’ necessario rispettare queste situazioni e non chiudere loro la porta in fac-­‐
cia, non chiudere il dialogo. Come comunità dobbiamo farci carico anche delle situazioni di povertà e usci-­‐
re dai pregiudizi e dagli schemi. Il divorzio non è peccato. Non posso far finta di niente, le casistiche sono molteplici e il dolore vissuto da queste persone non lo posso conoscere. Il Papa ha recentemente propo-­‐
sto la gratuità dell’annullamento del matrimonio. Erroneamente si crede che i costi siano spropositati, ma ci si aggira intorno ai 2000€. Poi, in base alle situazioni, alle gravità, a particolari situazioni economiche, si cerca il dialogo, ci si ascolta e ci si viene incontro. Stefano: è rimasto molto colpito, da questo passaggio che conferma la necessità di accogliere, di essere solidali, di non imporre un metodo, di voler insegnare come si fa, ma è un richiamo aperto a guardarsi in-­‐
torno. La cristianità è molto diversa da 50 ani fa, l’accoglienza viene spesso dimenticata ed è proprio quel-­‐
la che testimonia il nostro essere cristiani. Don Fabio: devo rispettare la diversità, senza giudicare, come se dovessi guidare qualcuno e camminarci insieme. E’importante guardare l’aspetto umano delle persone, riconoscendo le situazioni di sofferenza. Come ci prendiamo cura di esse? L’accoglienza di una comunità è quella che conta di più, che ci fa provare nostalgia dello stare bene. L’Eucaristia spesso viene vissuta con indifferenza, come abitudine ed è solo quando manca che sentiamo il valore di questo sacramento. E’ anche questo un percorso: l’ascolto, il vivere la messa, la consapevolez-­‐
za. Prendermi cura di una persona, significa avere un’attenzione per essa, ascoltarla, condividere le soffe-­‐
renze, custodire le confidenze senza pregiudizi ed essere voce, testimone. Stefano: ci tiene a condividere l’esperienza di un amico che vive attualmente a Riyadh in Arabia Saudita e via Skype raccontava di essere costretto a vivere la sua fede in segreto. La messa viene celebrata in am-­‐
basciata spagnola e le ostie sono trafugate di contrabbando. La mancanza di questa certezza causa in lui una grande sofferenza, che si comprende e si prova solo quando l’Eucaristia viene a mancare. In Arabia è proibito soggiornare più di 21 gg consecutivi così questa persona ogni 20 gg va per un paio di giorni nella vicina Ahmann (a rinnovare il visto), dove viene accolto da una comunità cristiana e può fi-­‐
nalmente vivere la messa. Don Fabio: la persecuzione rafforza la nostra fede, perché sai che cosa ti manca, come nel caso dei marti-­‐
ri. In ogni caso non possiamo generalizzare, la sofferenza non merita giudizio o pregiudizio, quando giudico mi metto al posto di Dio, ed è pericoloso. L’accoglienza, dare una nuova possibilità... Non posso genera-­‐
lizzare su tutta la chiesa, solo perché un prete mi ha trattato male. Ma come dice Antonio, spesso diventa solo una scusa o un fattore di comodo. Gianni: è difficile la seconda parte di questa domanda, perché esistono varie situazioni di povertà, che non è solo una richiesta di aiuto economico. Don Fabio: E’ facile alle volte mettere un’etichetta, schierarsi dall’una e dall’altra parte in caso di divorzio, senza rendersi conto che bisogna guardare al cuore, che questa persona non mi ha fatto niente, che non posso buttare fuori nessuno, perché dentro al dramma del divorzio, magari si nasconde un dramma più grande. 40. L’attenzione pastorale verso le persone con tendenza omosessuale(nn 55-­‐56) Don Fabio: posso accogliere una persona omosessuale, anche se dichiarata. Gli omosessuali sono molto rispettosi, non sono solo gaypride. Dietro a questi ragazzi e queste ragazze si nascondono veri e e propri drammi, la difficoltà ad accettare per primi questo loro essere e farsi accettare. Pur rispettando la persona però, il matrimonio non può essere considerato sacramento in questo caso, non può essere considerata famiglia (adozione). E’ anche questa un’attenzione da avere, senza mai bana-­‐
lizzare, senza generalizzare. Pochi sanno che anche qui a Tombelle, nella nostra comunità, esistono molte persone omosessuali, che vengono sempre a messa. Non è una situazione, non è una malattia, ma è una natura. Secondo un docente di morale, si può classificare l’omosessualità in tre tipologie: 1. Si nasce omosessuale 2. E’ una consapevolezza che si prende, inaspettatamente 3. Per opportunismo, per una ricerca personale, per sperimentare. I primi due casi vanni rispettati, accolti. Molto spesso sono persone molto brillanti che vivono ai margini e che hanno fatto della loro paura il loro punto forte, sviluppando altri sensi e qualità. Paola: invita i membri del consiglio pastorale e don Fabio a informarsi sulla teoria del gender, menzionata dal Papa nel viaggio di ritorno dalle Filippine. Si sta cercando di inserirla nei libri di scuola, di insinuarla nel-­‐
la nostra cultura. Stefano specifica che non c’entra con l’omosessualità, ma che l’ideologia di fondo è che non esiste una sessualità, essa si può decidere autonomamente crescendo. Un individuo decide man mano che cosa di-­‐
ventare. Ad esempio Angelina Jolie sposa questa teoria e ha una figlia che si fa chiamare John e si veste da maschio. Viene già applicata in alcune scuole di Milano, è una realtà che fa paura alle famiglie. Questa condizione porta al laicismo, all’abolizione della famiglia pre-­‐costituita. Ha preso molto piede nel Nord Europa e sono stati stanziati 20.000.000 di € dal governo Letta per procedere all’inserimento di essa nei libri di scuola (finanziamenti bloccati più volte). Per concludere: Fabio: si potrebbero proporre, pensare degli incontri conoscitivi per l’intera comunità su questo docu-­‐
mento, sarebbe un’occasione per parlare e avvicinare le famiglie. Don Fabio: si potrebbe pensare, anche se la difficoltà è sempre trovare un momento adatto/giusto. 4. FESTA DELLA FAMIGLIA Osvaldo spiega che è un festa pensata da Patrizia e condivisa dal comitato festeggiamenti. L’idea è quella di organizzare una tre gg in occasione del “ponte” del primo maggio. Inizialmente si pensava a tre giorni (1-­‐2-­‐3 maggio), che potrebbero essere ridotti a due(2-­‐3 maggio). Non c’è ancora un programma dettaglia-­‐
to, al momento si stanno ancora sondando le disponibilità. Oltre alla parte gastronomica, ci saranno ini-­‐
ziative, eventi e la festa degli anniversari di matrimonio la domenica. 5. BILANCIO DEFINITIVO FESTA PARROCCHIALE -­‐ SAGRA Osvaldo espone il bilancio finale della festa parrocchiale – sagra: le entrate sono di €118.000 lordi, € 34.182 di guadagno (16.000 ricavati dagli sponsor). Le spese sono state molte e il guadagno in calo rispetto al 2013 (37.000). In percentuale le uscite sono state il 71% e il guadagno il 29%. Il dettaglio delle entrate e delle uscite verrà pubblicato sul foglietto parrocchiale. Si sono fatti degli investimenti per lavorare in sicurezza (che in previsione futura, quest’anno non grave-­‐
ranno sui costi), ma questo deve assolutamente servire per orientarsi sulle modalità della prossima sagra e fare una riflessione. Serve un supporto, una divisione equa del lavoro. Don Fabio sottolinea che questo modello è da rivedere, lo stile preso è più quello della fiera, della sagra e non della festa di comunità. Gianni riferendosi alla riflessione di ottobre, fa presente che se le cose non cambieranno sarà necessario l’abbattimento del numero di persone e il guadagno sarà inferiore. Luca ribadisce che nessuno ha come priorità guadagnare o un ritorno personale, ma ha a cuore il bene della comunità e lo stare bene insieme. 6. CALENDARIO Il prossimo consiglio pastorale sarà: mercoledì 20/5 Da venerdì 27/02 x 5 venerdì: in chiesa Via Crucis Sabato 14/03: Prima Confessione Giovedì 02/04: Prima volta che ricevono Gesù Eucaristia Domenica 12/04 Festa della Prima Comunione Dal 14 al 21/o4: Pellegrinaggio in Giordania e Terra Santa Domenica 10/05: Confermazione Domenica 17/05: Fine catechismo 7. VARIE ED EVENTUALI Proposta del Diacono Gianni Gianni ha avuto un’illuminazione notturna, che l’ha svegliato in piena notte e ha suggerito di proporsi per portare la Parola di Dio all’interno delle famiglie. L’idea maturata nasce proprio dalla Parola “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sarò con loro.” Gianni si propone quindi per degli incontri di un’oretta “a domicilio”, dove si ritroveranno dei piccoli gruppi di 2-­‐3-­‐4 persone, in base ad esigenze di orario e lui sarà disponibile a guidare la preghiera o un approfondimento sulla Parola. Verrà pubblicato e proposto nel prossimo foglietto parrocchiale. Per la quaresima: sospendiamo gli incontri con Don Paolo Bicciato per lasciare spazio alla Via Crucis, sarà un po’ più articolata del solito, durerà circa un’ora e si baserà su un testo di Giovanni Paolo II. Da venerdì 27/02 x 5 venerdì alle ore 20.30 in chiesa. Il giovedì sera continuerà l’adorazione eucaristica e il venerdì pomeriggio ci sarà sempre la Via Crucis alle 15.00. PREGHIERA FINALE e CHIUSURA ORE 22.40