L`angina microvascolare.
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L`angina microvascolare.
RASSEGNE L’angina microvascolare L’angina microvascolare Maria Milo, Antonino Di Franco, Marianna Laurito, Gaetano A. Lanza Istituto di Cardiologia - Università Cattolica del Sacro Cuore - Roma Riassunto L’angina microvascolare è la diagnosi più probabile in pazienti con angina tipica da sforzo e modificazioni significative dell’elettrocardiogramma durante dolore spontaneo o indotto da uno stress test che presentano arterie coronarie normali all’angiografia. I meccanismi della disfunzione microvascolare sono eterogenei e coinvolgono sia la funzione vasodilatatrice endotelio-indipendente, che quella endotelio-indipendente. La diagnosi può essere confermata mediante valutazione della risposta del flusso coronarico a vasodilatatori quali l’adenosina, utilizzando l’ecocardiogramma-Doppler transtoracico o metodiche più complesse, quali la risonanza magnetica o la tomografia ad emissione di positroni. La prognosi di questi pazienti è buona, ma circa un quinto di essi mostra peggioramento dei sintomi nel tempo. La terapia anti-ischemica classica è spesso insoddisfacente per un controllo adeguato dei sintomi, per cui vengono proposte diverse alternative terapeutiche. Summary Microvascular angina is the most likely diagnosis in patients with typical effort angina and ischemic electrocardiographic changes during spontaneous and/or stress-induced chest pain, who show normal coronary arteries at angiography. The pathogenetic mechanisms of coronary microvascular dysfunction are heterogeneous but involve both endothelium-independent and endothelium-dependent vasodilation. The diagnosis can be confirmed by assessing coronary blood flow response to vasodilator stimuli (e.g., adenosine) using transthoracic Doppler echocardiography or more sophisticated methods as cardiac magnetic resonance or positron emission tomography. Prognosis is excellent, but about one fifth of patients reports worsening of symptoms at follow-up. As treatment with classical anti-ischemic drugs is often insufficient to adequately control symptoms, several alternative forms of therapy have been proposed for these patients. sindrome X cardiaca, cioè di un’angina stabile da sforzo. Alcuni pazienti, in particolare, giungono all’osservazione con un quadro clinico di sindrome coronarica acuta, caratterizzata dall’insorgenza di dolore anginoso tipico a riposo, associato ad alterazioni della ripolarizzazione all’ECG e, talora, a lieve movimento enzimatico, una forma che abbiamo definito AMV instabile (o acuta)2. Le cause della disfunzione microvascolare, nonché il trattamento e il decorso clinico, di questi pazienti possono essere differenti, per cui è opportuno tenerli distinti, sia in ambito di ricerca che nella pratica clinica. Questa forma, tuttavia, è stata sinora poco investigata nei suoi aspetti sia eziopatogenetici sia clinici, contrariamente alla sindrome X/AMV stabile, che è stata ampiamente studiata negli ultimi decenni. In questo articolo rivediamo sinteticamente i meccanismi patogenetici, le principali caratteristiche cliniche e l’approccio terapeutico ai pazienti con sindrome X cardiaca. RASSEGNE Meccanismi fisiopatologici Sin dalle prime descrizioni si è sospettato che il quadro anginoso della SX cardiaca fosse legato ad una condizione di ischemia miocardica causata da una disfunzione dei piccoli vasi coronarici (< 500 µ) non visibili alla coronarografia4. L’origine ischemica microvascolare, in questi pazienti, è suggerita dall’occorrenza di alterazioni tipiche del tratto ST all’ECG da sforzo (Fig. 1), ma anche, durante le normali attività, all’ECG dinamico sec. Holter. Inoltre, difetti reversibili della perfusione miocardica alle immagini scintigrafiche da stress (ergometrico o farmacologico), compatibili con ischemia miocardica, sono rilevabili in oltre la metà dei casi5. Studi ecocardiografici da stress (ergometrico o farmacologico) tuttavia non evidenziano anomalie della cinetica ventricolare sinistra regionale o globale, ritenute più dimostrative di ischemia miocardica, durante induzione di angina e sottoslivellamento del tratto ST6, facendo mettere così in dubbio l’origine ischemica microvascolare della sindrome7. Parole chiave: Angina microvascolare, Sindrome X coronarica Key words: Microvascular angina, Cardiac syndrome X Introduzione l 10-30% dei pazienti con sintomi anginosi che suggeriscono la presenza di una malattia coronarica ostruttiva presenta arterie coronarie normali all’angiografia. Numerosi studi hanno dimostrato come in un gruppo di questi pazienti i sintomi sono dovuti a disfunzione del microcircolo coronarico, una condizione appropriatamente definita angina microvascolare (AMV)1. Un’AMV causata da alterazioni strutturali e/o funzionali del microcircolo coronarico si può manifestare nel contesto di specifiche malattie cardiache (p. es. miocardiopatie) o sistemiche (p. es. collagenopatie), e può essere definita AMV secondaria. In molti casi, d’altro canto, essa è espressione di una specifica ed isolata disfunzione microvascolare coronarica (DMVC), una condizione che può essere definita come AMV primaria2. I 244 L’AMV primaria si presenta prevalentemente come angina da sforzo e può, di fatto, essere per molti versi identificata con la cosiddetta sindrome X cardiaca, la quale è tipicamente caratterizzata dalla triade: 1) angina da sforzo; 2) sottoslivellamento del tratto ST all’ECG da sforzo o altra evidenza di ischemia miocardica durante stress test; 3) arterie coronarie normali all’angiografia coronarica3. I pazienti con sindrome X, tuttavia, costituiscono una popolazione eterogenea di pazienti, in cui i sintomi possono non necessariamente essere dovuti a disfunzione microvascolare coronarica. Anche nella pratica clinica, quindi, si dovrebbero fare sforzi per cercare di dimostrare la presenza di una DMVC in questi pazienti, in modo da giungere ad una diagnosi documentata, e non solo di esclusione, di AMV2. Va inoltre rilevato come non tutte le forme di AMV si presentano con il quadro anginoso stabile della Per la corrispondenza: [email protected] CARDIOLOGY SCIENCE VOL 10 • GENNAIO-MARZO 2012 Fig. 1 - Tipico sottoslivellamento del tratto ST ischemico al test da sforzo (in basso) in una paziente con angina microvascolare stabile (sindrome X). CARDIOLOGY SCIENCE VOL 10 • GENNAIO-MARZO 2012 245 RASSEGNE Maria Milo et Al. vascolare coronarica, documentata, anzitutto, da un Come osservato da Maseri et al.8, tuttavia, la disfunridotto incremento del flusso coronarico in risposta zione microvascolare coronarica in questi pazienti è a stimoli vasodilatatori, che indica una ridotta capaverosimilmente distribuita in modo parcellare nel cità di dilatazione delle piccole arterie coronariche miocardio, per cui le aree ischemiche risultano di resistenza. inframmezzate ad aree di tessuto normale o iperLa disfunzione può riguardare sia la vasodilatazione contrattile. Ne deriva che difficilmente una regione endotelio-indipendente, ossia la risposta a stimoli miocardica mostrerà nel suo complesso un’altera(adenosina, dipiridamolo, papaverina) che agiscono zione cinetica grossolana, rilevabile all’ecocardiorilasciando direttamente le cellule muscolari lisce gramma, durante ischemia miocardica. della media delle piccole arterie di resistenza13, sia Questa ipotesi è avvalorata da alcuni studi sia con la la vasodilatazione endotelio-dipendente, ossia la tomografia ad emissione di positroni (PET)9 sia con la risonanza magnetica (RM) cardiaca10, che hanno risposta a stimoli (acetilcolina, cold pressor test) che mostrato un aumento dell’eterogeneità del flusso agiscono determinando il rilascio di sostanze vasocoronarico tra regioni miocardiche di dimensioni dilatatrici (in primo luogo ossido nitrico, NO) da limitate, in particolare dopo somministrazione di parte dell’endotelio14 (Fig. 2). È importante sottolineare come la compromissione dipiridamolo, nei pazienti con sindrome X, rispetto della funzione vasodilataai controlli sani. trice microvascolare coroUna documentazione più narica è stata dimostrata convincente di ischemia è Disfunzione Disfunzion e Microvascolare coronarica coronarica con l’uso di metodiche difstata, comunque, ottenuta ferenti, sia invasive (terin diversi pazienti evidenmodiluizione, gas washziando alterazioni metaboout, Doppler intracoronaliche tipiche dell’ischemia rico)2, 3, sia non invasive miocardica, come produRidotta Aumentata (PET, RM, eco-Doppler zione miocardica di lattavasodilazione vasocostrizione s Ergonovina transtoracico o con mezzo to, desaturazione di ossis Acetilcolina di contrasto)2, 3. geno o riduzione del pH in s Iperventilazione EndotelioEndotelios Stress mentale/ handgrip Alcuni studi, inoltre, hanno seno coronarico3. Più reindipendente dipendente s Adenosina s Flusso-mediata centemente, una deplezioevidenziato come, almeno s Dipiridamolo s Acetilcolina ne di fosfati ad alta enerin alcuni pazienti con SX, s Papaverina s Sostanza P s Cold pressor test gia alla risonanza magnesia presente anche un’actica in risposta all’handcentuata risposta vasocogrip, tipica dell’ischemia, Fig. 2 - Anomalie dei vasi arteriosi di resistenza coronarici potenzial- strittrice del microcircolo è stata documentata con la mente coinvolte nella patogenesi dell’angina microvascolare e test far- coronarico, indicata dalla macologici o provocativi per identificarle. RM spettroscopica in una significativa riduzione del proporzione analoga a flusso coronarico a riposo quella rilevata in un gruppo di pazienti con cardioin risposta a stimoli vasocostrittori15. La documenta11 zione di un aumentato rilascio di endotelina-1 nel patia ischemica ostruttiva . Infine, in uno studio è stato documentato come il pacircolo sistemico e coronarico di pazienti con sincing atriale induca in pazienti con SX un aumento drome X durante pacing atriale è in accordo con dei prodotti di stress ossidativo nel seno coronarico l’importanza che un aumento della vasocostrizione in modo analogo a quanto avviene durante ischemia può avere in questi pazienti, suggerendo, in particoindotta dal gonfiaggio del palloncino durante angiolare, che un’alterata funzione endoteliale possa complastica coronarica in pazienti con CAD ostruttiva12. portare non solo una ridotta capacità vasodilatatrice, ma anche un’aumentata attività vasocostrittrice16. Disfunzione microvascolare Mentre la documentazione di ischemia miocardica è Cause della disfunzione MV coronarica spesso problematica, una serie numerosa di studi ha Le cause della DMVC rimangono poco note. Il concordemente evidenziato come molti pazienti con ruolo dei comuni fattori di rischio cardiovascolare SX presentano un’alterazione della funzione micronon è del tutto definito, ma i pazienti con SX pre- 246 CARDIOLOGY SCIENCE VOL 10 • GENNAIO-MARZO 2012 L’angina microvascolare sentano un profilo di questi fattori di rischio ampiamente sovrapponibile a quello dei pazienti con malattia coronarica ostruttiva17. È quindi possibile che essi costituiscano un gruppo di pazienti nei quali, per motivi ancora da chiarire, si sviluppi una malattia coronarica microvascolare piuttosto che una patologa aterosclerotica macrovascolare, in risposta ai fattori di rischio tradizionali. Un’aumentata attività adrenergica è stata suggerita poter avere un ruolo patogenetico per la documentazione di un’accentuata risposta cronotropa e pressoria allo sforzo, ma anche per una ridotta variabilità della frequenza cardiaca. Ancor più, noi abbiamo evidenziato come questi pazienti presentino un’alterazione della captazione di meta-iodo-benzilguanidina (un analogo della noradrenalina), marcato con I123, da parte delle fibre nervose adrenergiche miocardiche, suggerendo che una disfunzione di queste terminazioni sia coinvolta nella disfunzione microvascolare18. Altri fattori patogenetici che sono stati suggeriti svolgere un ruolo patogenetico significativo nella disfunzione microvascolare della SX comprendono un aumentato stato infiammatorio subclinico, indicato, in particolare, dal rilievo di aumentati livelli di proteina C reattiva19, e un’ aumentata prevalenza di insulino-resistenza20. Infine, un deficit estrogenico è stato suggerito poter svolgere un ruolo patogenetico di rilievo nelle donne, sulla base del rilievo epidemiologico che i pazienti con SX sono spesso donne in stato premenopausale o menopausale21. Alterata nocicezione cardiaca Numerosi studi hanno mostrato come diversi pazienti con sindrome X presentino un’aumentata percezione dolorifica di stimoli cardiaci abitualmente innocui, quali la stimolazione elettrica intracavitaria22 o l’iniezione di mezzo di contrasto nelle cavità cardiache o nelle arterie coronarie. Inoltre, di recente, noi abbiamo evidenziato come questi pazienti presentino anche una ridotta “abitudine” centrale a stimoli dolorosi ripetuti23. Le cause di queste anomalie nocicettive non sono note, ma certamente esse, quando presenti, contribuiscono a spiegare perché un significativo numero di questi pazienti accusa dolori frequenti nonostante il grado di ischemia sia in genere modesto. Diagnosi Per il cardiologo clinico sarebbe molto importante poter distinguere, tra i pazienti con angina da sfor- CARDIOLOGY SCIENCE VOL 10 • GENNAIO-MARZO 2012 RASSEGNE zo, quelli con SX da quelli con stenosi coronariche ostruttive sulla base di soli dati clinici o test non invasivi. Ciò, infatti, eviterebbe di sottoporre il paziente all’esame coronarografico e al piccolo rischio ad esso connesso, e ridurrebbe anche i costi legati alla gestione del paziente. Abitualmente, tuttavia, non è in genere possibile distinguere questi due gruppi di pazienti sulla base dei soli sintomi. In diversi casi, tuttavia, alcune caratteristiche del dolore toracico suggeriscono una diagnosi di AMV piuttosto che di coronaropatia ostruttiva, in particolare una durata prolungata del dolore dopo l’interruzione dello sforzo e/o una lenta o incostante risposta ai nitrati sublinguali. Soprattutto, l’occorrenza di queste caratteristiche in soggetti di sesso femminile con cicli mestruali ancora regolari è fortemente indicativa di un’origine microvascolare. Anche i test diagnostici abitualmente non aiutano nella diagnosi differenziale. Il test da sforzo, infatti, spesso non mostra differenze sostanziali di risultati tra pazienti con stenosi coronariche e quelli con AMV. D’altro canto, come detto, la scintigrafia miocardica mostra segni di alterata perfusione miocardica in circa la metà dei pazienti5. D’altro canto, un eco-stress (farmacologico o da sforzo) negativo per induzione di alterazioni cinetiche, globali o regionali, ventricolari, in presenza di angina e modificazioni del tratto ST, è fortemente suggestivo di un’origine microvascolare dei sintomi, anche se una forma di malattia coronarica ostruttiva lieve non può essere totalmente esclusa6. Infine, la ripetizione del test ergometrico dopo somministrazione di nitrati sublinguali in pazienti con angina può aiutare ad individuare pazienti con AMV24. Infatti, in pazienti con malattia coronarica, i nitrati migliorano le variabili ischemiche del test. D’altro canto, in accordo con la variabile risposta del dolore ai nitrati sublinguali, la mancanza di un effetto sulle alterazioni ECG o anche, in alcuni casi, la più precoce comparsa di sottoslivellamento del tratto ST al test da sforzo eseguito dopo somministrazione di nitrati, rispetto a un test basale, è fortemente indicativa di un’origine microvascolare dei sintomi. Valutazione del microcircolo coronarico Mentre sinora la diagnosi di AMV è stata principalmente una diagnosi di esclusione, basata cioè sull’assenza di stenosi alla coronarografia in pazienti 247 Maria Milo et Al. Riserva coronarica cità di vasodilatazione del microcircolo coronarico, con sintomi e segni di ischemia miocardica, abbiaviene stimata di solito valutando la risposta all’ademo di recente proposto che questa diagnosi dovrebnosina (Fig. 3)25 (o, in alternativa, al dipiridamolo). be viceversa essere ottenuta ricorrendo alla dimostrazione della presenza di una DMVC2. Un rapporto tra la velocità di flusso durante infusioNella pratica clinica abbiamo a disposizione diverse ne EV del farmaco e quella basale inferiore a 2.0 è metodiche, sia invasive sia non invasive, per studiaconsiderato diagnostico di DMVC, mentre valori tra re la funzione microvascolare coronarica. La fun2.0 e 2.5 possono essere considerati borderline. Un zione vasodilatatrice viene abitualmente indagata limite della metodica è che lo studio può essere misurando l’incremento di flusso coronarico in effettuato principalmente sulla sola arteria discenrisposta ad uno stimolo vasodilatatore massimale dente anteriore sinistra, in quanto le arterie coronanon endotelio-dipendente, in genere adenosina o rie destra e circonflessa possono essere meno facildipiridamolo. mente visualizzabili; inoltre, in alcuni pazienti la La funzione microvascolare coronarica endoteliofinestra ecografica non è ottimale per una valutaziodipendente può essere, d’altro canto, valutata misune affidabile del flusso coronarico. rando la risposta a stimoli la cui azione è mediata Metodiche non invasive che appaiono molto affidadal rilascio di sostanze bili per la valutazione del vasodilatatrici (in particoflusso coronarico, e quinP < 0.001 lare NO) da parte dell’endi del microcircolo, sono 5 dotelio, quali l’acetilcolila risonanza magnetica P < 0.05 4 na e il cold pressor test. cardiovascolare25 e la tomografia cardiaca ad emisPer una valutazione com3 sione di positroni (PET). pleta della funzione miTuttavia, sono anch’esse crovascolare, tuttavia, do2 indaginose e costose, oltre vrebbe anche essere valu1 che di limitata diffusione, tata la risposta vasocostritper cui sono attualmente trice a stimoli vasoattivi (p. 0 più adatte ed utilizzate a es., ergonovina, iperventiscopo di ricerca che per lazione). SSX-CMR X-CMR pos SSX-CMR X-CMR neg Controlli C ontrolli una valutazione della funIl metodo considerato più zione microvascolare nella affidabile per la valutazioFig. 3 - Riserva coronarica in risposta all’adenosina, valutata con ne della funzione micro- Doppler trans toracico in pazienti con tipica sindrome X cardiaca che pratica clinica. vascolare coronarica è il mostravano (SX-CMR pos) o non mostravano (SX-CMR neg) difetti di perfusione coronarica alla risonanza magnetica cardiaca Prognosi Doppler intravascolare co- reversibili (CMR) da stress con dobutamina. Da notare la riduzione marcata nel ronario. Come tutte le me- primo gruppo e quella meno marcata, ma comunque significativa, nel Tutti gli studi sui pazienti con angina e arterie corotodiche invasive, tuttavia, secondo gruppo rispetto ai controlli. Mod. dalla ref. 25. narie indenni hanno dimoesso non è del tutto esente strato che la prognosi di questi pazienti, per quanto da rischi ed è relativamente costoso, per cui non apriguarda l’incidenza di eventi cardiaci maggiori (morpare adatto per un impiego routinario. te, infarto del miocardico, insufficienza cardiaca), è D’altro canto, sono oggi disponibili diverse metodieccellente, essendo simile a quella della popolazioche non invasive che permettono di valutare in modo sufficientemente affidabile la funzione microne generale21, 26. In uno studio, alcuni pazienti che vascolare coronarica senza esporre il paziente a mostravano blocco di branca sinistra all’ECG basarischi procedurali significativi. le o durante sforzo, mostravano un deterioramento L’eco-color Doppler transtoracico è, tra queste, la della funzione ventricolare sinistra a distanza, ma è metodica meno costosa, più facile da ottenere, soprobabile che questi pazienti fossero già di base prattutto per valutazioni seriate. Con questa metodiaffetti da una forma di miocardiopatia dilatativa in ca viene misurata la velocità intracoronarica del fase iniziale27. In contrasto con l’ottima prognosi, flusso di base e dopo somministrazione di stimoli tuttavia, il 20% circa dei pazienti con sindrome X va vasodilatatori. In particolare, la riserva di flusso coincontro ad un peggioramento del quadro clinico nel ronarico, che dovrebbe esprimere la massima capatempo, con episodi anginosi sempre più frequenti, 248 CARDIOLOGY SCIENCE VOL 10 • GENNAIO-MARZO 2012 RASSEGNE L’angina microvascolare cardiaca elevata di base o all’ECG dinamico o aumento rapido della frequenza cardiaca e\o della pressione arteriosa al test da sforzo). Calcio-antagonisti. Questi farmaci possono migliorare il flusso coronarico nei pazienti con sindrome X, in quanto causano dilatazione anche dei piccoli vasi; la possibilità di un’attivazione adrenergica riflessa (soprattutto dei farmaci diidropiridinici), tuttavia, può contrastare questo effetto favorevole, causando sia vasocostrizione che aumento del consumo miocardico di ossigeno. Diversi studi hanno riportato effetti favorevoli Terapia dei calcio-antagonisti (verapamil, nifedipina, Vista l’ottima prognosi, l’end-point primario del nisoldipina) sui sintomi e sui risultati dell’ECG da trattamento dell’AMV è il controllo della sintomasforzo31-33, mentre altri non hanno mostrato benefici tologia anginosa. La strategia terapeutica in questi su sintomi28 o episodi di pazienti è mirata a migliosottoslivellamento del tratrare la funzione del mi50 to ST all’ECG Holter30, e crocircolo o a ridurre la *P < 0.05 vs wash-out dati controversi sono stati percezione del dolore to40 riportati anche sul flusso racico, nel tentativo di coronarico. I calcio-antaagire sui due meccanismi 30 gonisti, soprattutto verafisiopatologici principali pamil o diltiazem, possodella malattia, ossia la 20 no comunque costituire DMVC e l’alterata nocice10 un’alternativa al β-bloczione cardiaca. Purtroppo cante come terapia inila maggior parte dei trat0 ziale, soprattutto in patamenti è stata valutata su Wash-out ISMN Amlodipina Atenololo zienti con soglia anginosa piccoli numeri di pazienti, molto variabile. e spesso studi non controlFig. 4 - Effetto di atenololo, amlodipina ed isosorbide-5-mononitrato lati, rendendo così diffici- (ISMN) sugli episodi anginosi in 10 pazienti con tipica sindrome X Nitrati. La nitroglicerina o l’isosorbide dinitrato per le stabilirne la reale effi- arruolati in uno studio cross-over. Mod. dalla ref. 28. via sublinguale possono cacia. I farmaci anti-ischeessere utilizzati nell’attacco anginoso. Tuttavia, in mici rimangono la terapia da utilizzare come primo circa la metà dei casi l’efficacia è limitata21, 26. approccio, ma piuttosto spesso non ottengono risulNell’unico trial in cui un nitrato orale (isosorbidetati soddisfacenti. Per questo motivo sono state pro5-mononitrato) è stato valutato in un piccolo numeposte diverse forme alternative di terapia. ro di pazienti28, gli effetti sono stati molto variabili Farmaci anti-ischemici tradizionali e mediamente nulli. Beta-bloccanti. Alcuni studi hanno riportato un beneficio dei β-bloccanti sui sintomi, sui risultati Altri farmaci anti-ischemici del test da sforzo e sugli episodi di sottoslivellaDerivati xantinici. I derivati xantinici (teofillina, mento del tratto ST all’ECG dinamico28-30 in pazienbamifillina) agiscono come antagonisti dei recettori ti con sindrome X. In un piccolo studio randomizzadell’adenosina, che, risultando prevalente nelle aree to caso-controllo, l’atenololo, ma non l’amlodipina non ischemiche favorirà una ridistribuzione del flusné l’isosorbide-5-mononitrato, era in grado di ridurso coronarico verso le aree miocardiche ischemiche, re significativamente gli episodi anginosi (Fig. 4)28. dove l’adenosina è maggiormente rilasciata. Questo Come regola generale, tra i farmaci anti-ischemieffetto anti-furto coronarico (effetto Robin Hood) è ci, i β-bloccanti andrebbero testati per primi in favorito anche dal fatto che questi farmaci aumentaquesti pazienti, soprattutto quando vi è evidenza di no la concentrazione di noradrenalina nelle sinapsi un aumentato tono adrenergico (p. es., frequenza nervose simpatiche, determinando, ancora una volta, prolungati e insorgenti anche a riposo, che diventano difficilmente trattabili21, 26. La frequenza e l’intensità di questi episodi obbligano spesso i pazienti a frequenti visite mediche, a test diagnostici non invasivi ed invasivi e a ricoveri ospedalieri. Notevole può essere, quindi, la compromissione della qualità di vita di questi pazienti27. Ne deriva che la sindrome X può costituire un’importante malattia dal punto di vista individuale, sociale ed economico. Episodi di angina/4 settimane RASSEGNE CARDIOLOGY SCIENCE VOL 10 • GENNAIO-MARZO 2012 249 RASSEGNE Maria Milo et Al. ACE-inibitori. Questi farmaci potrebbero migliorare una maggiore vasocostrizione nelle aree non ischela funzione coronarica microvascolare riducendo la miche. produzione di angiotensina II, che ha notoriamente Effetti favorevoli delle xantine sul test da sforzo in effetti vasocostrittori e pro-ossidanti. Non vi sono al pazienti con sindrome X sono stati riportati sia con momento studi che abbiano valutato l’effetto di quela teofillina34 che con la bamifillina35; nell’unico sti farmaci sui sintomi di questi pazienti. Tuttavia, in studio che ha valutato l’effetto sui sintomi con terauno studio l’enalapril migliorava la tolleranza per lo pia orale36, tuttavia, i risultati sono stati piuttosto sforzo40 e in un altro studio esso migliorava la fundeludenti. Il reale ruolo di questi farmaci nella zione endoteliale e microvascolare in un gruppo di terapia cronica rimane quindi dubbio. pazienti con AMV41. Farmaci α-antagonisti. Questi farmaci potrebbero Statine. Dati recenti hanno dimostrato che l’uso di agire riducendo la vasocostrizione mediata dai statine può ridurre i sintomi e aumentare la tolleranrecettori alfa-adrenergici. Studi con prazosina e za all’esercizio nei pazienti con AMV, probabilmendoxazosina (ad azione periferica) o clonidina (ad te grazie al miglioramento della funzione endoteliaazione centrale) non hanno tuttavia mostrato effetti le mediato dalla riduzione dello stress ossidativo42. clinici significativi37, per cui il loro ruolo rimane circoscritto a singoli pazienti. Questi farmaci andrebbero considerati soprattutto Nicorandil. Questo farnei pazienti che presentamaco agisce determinanno dislipidemia. SCS No-SCS do l’apertura dei canali Estrogeni. Dati epidemio8800 80 80 del potassio ATP-dipenlogici indicano che un 6600 60 60 denti e possiede anche significativo gruppo di 4400 effetti nitrato-simili. Dato pazienti con sindrome X è 40 40 endovena, il nicorandil ha costituito da donne in me2200 20 20 21, suggerendo che migliorato le alterazioni nopausa 0 0 PLS AFS SS DPS P L S ASS A F S D PS P L S ASS A F S D PS PLS AFS SS DPS una carenza ormonale di ST indotte dallo sforzo in estrogeni, che hanno un’apazienti con AMV, e, dato Follow-up Base zione dilatatrice sui piccoper os, ha anche migliorato i sintomi anginosi38. Il Fig. 5 - Effetto a lungo termine della stimolazione spinale (SCS, spinal li vasi coronarici, possa farmaco, tuttavia, non è cord stimulation) sulle categorie del Seattle Angina Questionnaire in essere implicata nella sin19 pazienti con angina microvascolare (AMV) refrattaria trattati con drome. In uno studio, il disponibile in Italia. SCS e in 9 pazienti con AMV refrattaria non trattati con SCS. Da notaTrimetazidina. Questo far- re il miglioramento di tutte le categorie nel primo gruppo (che indica 17β-estradiolo è stato rimaco può migliorare l’i- un miglioramento dello stato anginoso), mentre non si osservava alcu- portato ridurre significatina variazione dello stato anginoso nel gruppo di pazienti non trattati. schemia miocardica favo- Mod. dalla ref. 46. vamente gli episodi angirendo l’utilizzazione del nosi in donne in menopauglucosio, che ha una resa energetica più efficiente, sa con sindrome X, sebbene non vi fosse evidenza di piuttosto che degli acidi grassi, come fonte di enerun miglioramento dell’ischemia al test da sforzo43. L’effetto degli estrogeni, tuttavia, può ridursi col gia. I risultati nei pazienti con AMV sono stati contempo43. Inoltre, questi farmaci possono avere trastanti29, per cui il suo ruolo in questo contesto appare limitato. effetti clinici negativi a lungo termine. La loro utiRanolazina. La ranolazina è un farmaco anti-ischelizzazione dovrebbe essere quindi limitata a periodi mico relativamente nuovo che agisce inibendo la circoscritti. corrente tardiva del Na+ nei miocardiociti, con effetti favorevoli sul rilasciamento cardiaco, e quindi Inibitori del dolore cronico viscerale sulla funzione diastolica e il flusso coronarico subXantine. Oltre che come anti-ischemici, questi farendocardico. In pazienti con AMV la ranolazina è maci possono agire anche direttamente sul dolore stata testata in uno studio recente, mostrando effetti ischemico per il loro effetto antagonista sull’adenofavorevoli sui sintomi anginosi e la qualità di vita39. sina, che, come detto, è il mediatore del dolore ischeEssa sembra quindi una promettente opzione teramico miocardico. peutica in pazienti con AMV, anche se i dati Imipramina. L’imipramina inibisce la trasmissione andranno confermati in ulteriori studi. del dolore viscerale e si è rivelato in grado di ridurre 250 CARDIOLOGY SCIENCE VOL 10 • GENNAIO-MARZO 2012 RASSEGNE L’angina microvascolare rare di ottenere un adeguato controllo dei sintomi, significativamente gli episodi anginosi in pazienti nei casi più complessi, un’interazione ottimale tra con arterie coronarie normali in due studi44. Tuttavia, medico e paziente. gli effetti collaterali possono essere significativi e la I farmaci anti-ischemici tradizionali costituiscono il qualità della vita, in uno di questi studi45, non era trattamento di prima scelta; il loro effetto, tuttavia, è migliorata, per cui essa andrebbe considerata solo in in diversi casi insoddisfacente. Si può iniziare con casi particolari. un β-bloccante, soprattutto se vi sono segni di attiStimolazione elettrica spinale. La stimolazione eletvità adrenergica aumentata, o un calcio-antagonista, trica spinale modula la trasmissione del dolore dal soprattutto se vi sono sintomi a riposo o a soglia cuore alla corteccia cerebrale e può anche miglioravariabile, passando eventualmente a una combinare l’ischemia miocardica influenzando l’attività zione delle due classi di farmaci. I nitrati possono adrenergica. essere aggiunti in qualunque momento, sebbene il Studi effettuati su pazienti con tipica sindrome X loro reale effetto sia hanno mostrato copoco noto. me la stimolazione Farmaci Altri farmaci Forme alternative Come ulteriore paselettrica spinale mianti-ischemici anti-ischemici di terapia saggio si possono gliori i risultati del tradizionali aggiungere farmaci test da sforzo e in un Xantine anti-ischemici alternostro studio, abbiaPersistenza ACE-inibitori Persistenza Programmi riabilitativi ß-bloccanti angina angina Statine Spinal cord stimulation nativi; la scelta di mo inoltre dimostraCa 2+-antagonisti Ranolazina Imipramina Nitrati Estrogeni* Altro quale farmaco utito un miglioramento Altro lizzare è sostanziala lungo termine dei Efficaci Efficaci mente empirica, ma sintomi e della quapuò essere talora lità di vita nella magContinuare Continuare guidata da eventuali gior parte dei paziencaratteristiche del ti con AMV refrat- * In pazienti donne in peri- o post-menopausa. paziente. Ad esemtaria a varie forme di terapia (Fig. 5)46. Fig. 6 - Schema di approccio terapeutico ai pazienti con angina microvascolare/sindrome X. pio, in caso di ipertensione si può pensare di utilizzare comunque un ACE-inibitore, menConclusioni tre in caso di ipercolesterolemia si può optare più razionalmente per le statine; nelle donne con disordini ormonali si può, per un periodo, saggiare la teraUno schema per un approccio razionale ai pazienti pia estrogenica; infine, risultati incoraggianti semcon AMV/sindrome X cardiaca è mostrato nella brano potersi avere con la ranolazina. Fig. 6. In questi pazienti l’effetto della terapia farNei casi di AMV refrattaria, con significativa commacologica è spesso insoddisfacente e può richiedepromissione della qualità di vita, noi preferiamo re molta pazienza da parte del medico e del pazienricorrere alla neuro-stimolazione spinale, piuttosto te per poter cercare di trovare la combinazione che all’imipramina, ottenendo risultati soddisfacenmigliore possibile. Il trattamento deve essere, quinti in un discreto numero dei pazienti. di, più che mai individualizzato e richiede, per spe- Bibliografia 5. 1. 2. 3. 4. Cannon RO 3rd, Epstein SE. “Microvascular angina” as a cause of chest pain with angiographically normal coronary arteries. Am J Cardiol 1988; 61: 1338-43. Lanza GA, Crea F. Primary coronary microvascular dysfunction: clinical presentation, pathophysiology, and management. Circulation 2010; 121: 2317-25. Lanza GA. Cardiac syndrome X: a critical overview and future perspectives. Heart 2007; 93: 159-66. 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