Impressionismo

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Impressionismo
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IMPRESSIONISMO
1860-1880 Paris
Movimento che deriva dal Realismo in quanto rappresenta la realtà quotidiana, ma non ne
condivide l’impegno ideologico o politico. S’interessa solo dei lati gradevoli della società
del tempo.
La tecnica nasce dalla scelta di rappresentare solo la ‘realtà sensibile’, occupandosi cioè
dei fenomeni della visione riproducendo la ‘sensazione ottica’ con la maggior fedeltà
possibile.
L’impressionismo è indifferente ai singoli soggetti immersi in posti idilliaci, rurali o mitici.
C’è il gruppo, la folla, la gente, nella dolce vita parigina, nella realtà cittadina dell’epoca.
Le rappresentazioni paesaggistiche o rurali sono viste con occhi di cittadino.
Claude Monet
Edouard Manet
Auguste Renoir
Camille Pissarro
Alfred Sisley
Edgar Degas
1840-1926
1832-1883
1841-1919
1830-1903
1839-1899
1834-1917
Punti fondamentali dell’Impressionismo
1- La pittura ‘en plain air’ ;
2- Esaltazione dell’attimo fuggente;
3- I soggetti urbani;
4- Il problema della luce e del colore, per evitare al
minimo la perdita della luce riflessa:
-si utilizzano solo colori puri;
-non si diluiscono i colori per realizzare il
chiaro-scuro, che nelle tele è assente;
-si esalta la sensazione luminosa accostando
colori complementari ;
-non si usa il nero;
-anche le ombre sono colorate.
I colori si dicono complementari perché hanno la caratteristica di esaltare e rafforzare a
vicenda la propria luminosità e quindi ogni tinta trova il suo complementare nel colore
opposto presente sul cerchio cromatico.
EN PLAIN AIR
Non è un’invenzione degli Impressionisti, già i paesaggisti
di Barbizon usavano questa tecnica, ma al contrario da
questi, gli Impressionisti non tornano allo studio per rifinire
il quadro ma rimangono sul posto. Vogliono cogliere con
freschezza ed immediatezza tutti gli effetti luministici del
momento.
-L’ATTIMO FUGGENTE
Secondo i pittori Impressionisti la realtà muta continuamente, la
luce varia ad ogni istante. La visione di un momento è già diversa
nel momento successivo. Se scorre il tempo, le immagini devono dare la sensazione di mobilità.
-I SOGGETTI URBANI
Gli Impressionisti esaltano la vita cittadina parigina. E’ una novità dopo il disastro ambientale della
Rivoluzione industriale. Vengono rappresentati i viali, la Senna, le piazze, i bar, i teatri e addirittura
le stazioni.
Claude Monet 1840 - 1926
Il più impressionista di tutti, tanto che il movimento parte da lui.
Lo formeranno il Realismo di Courbet e i paesaggi della Scuola di
Barbizon che abbandonerà per dedicarsi alla pittura en plain air,
utilizzando una tecnica nuova, capace di cogliere le variazioni
istantanee della luce. I quadri vengono dipinti all’aperto decretando
concluso il tempo della pittura rispondente a regole, in nome di una
spontaneità scaturita dal ‘vero naturale’.
Questo quadro sarà rifiutato dalla giuria del Salon de
Paris nel 1867. Troppo bianco senza chiaroscuro! Invece era proprio questo
che Monet voleva: esaltare i colori dei fiori sul bianco della dama con
l’ombrellino e le vesti bianche sul verde del prato e degli alberi.
Fu il pittore Bazille che per aiutarlo economicamente comprò il quadro per
2.500 franchi. Tornata in possesso di Monet, l’opera fu poi venduta al
governo francese per 200.000 franchi! Sarà sempre la moglie Camille a
posare per i suoi quadri, con il figlio Jean.
Il nome Impressionisti fu dato dal critico francese Louis Leroy con
intento spregiativo proprio per questo quadro che rappresenta il porto di
Le Havre all’alba quando il sole filtra dalla nebbia. In questo quadro ci
sono gli elementi caratteristici della pittura impressionista: 1- la luce che
ha il ruolo di protagonista; 2- la sensazione visiva che non definisce né le
forme né gli oggetti; 3- l’attimo fuggente…come si potrà dipingere il
quadro tra mezz’ora? Ma rimane una sensazione, una suggestione, …un’
impressione… come dirà Monet al critico; 4-l’acqua, ruolo fondamentale per gli Impressionisti,
riflette immagini sempre diverse e in movimento.
Papaveri-1873-Claude Monet.
Esposto alla prima mostra degli Impressionisti. Sono Camille e
Jean in un campo di papaveri. Ma non sono loro il soggetto del
quadro, anche se vengono ripresi due volte. C’è la piacevolezza di
trovarsi a contatto con la natura, di poter osservare la bellezza del
luogo e si ha la sensazione che l’artista abbia voluto fermare quel
momento, immortalandolo in “un’impressione”.
La moglie Camille con il figlio Jean ripresi dal basso verso l’alto per
risaltarne le figure in controluce con lo sfondo del cielo.
Il soggetto s’inquadra in quella ricerca dell’attimo fuggente, suggerito qui dal
movimento del vento che sospinge la donna, le nuvole e l’erba del prato.
Nel 1890 con i proventi delle vendite dei suoi quadri, Monet compra una casa nella campagna di
Giverny, presso Parigi e vi costruisce uno stagno, curando di persona la sistemazione di piante,
fiori e un ponticello giapponese.
Numerosissime saranno le rappresentazioni delle sue Ninfee, dei fiori e dell’acqua dello stagno.
Rimaneva ore, giorni riprendendo più volte lo stesso fiore. Famosi sono i grandi quadri ovali con
composizione di Ninfee. Dipingeva nella cabina- studio di un barcone sull’acqua, in cui a volte,
invitava gli amici Impressionisti per confrontarsi con loro.
In queste tele ciò che l’artista cerca è la luce, e come essa
riesce a modificare la percezione della realtà. La ricerca
pittorica di Monet si concentrò sempre più sulla
rappresentazione dei colori della natura, facendo scomparire
del tutto la figura umana.
La ninfea, fiore d’acqua che non ha radici e che quindi si
muove continuamente sulla superficie dei fiumi e degli stagni, è quasi il
simbolo di quella realtà mai fissa e perennemente mobile che gli impressionisti cercavano di
rappresentare.
La Cattedrale di Rouen
Nel ciclo delle Cattedrali, che comprende oltre cinquanta dipinti,
eseguiti tra il 1892 ed il 1894, Monet indaga e riproduce in maniera
sistematica il variare della luce sull'architettura, in rapporto ai diversi
punti di vista ed alle diverse ore di osservazione. Il sole di mezzogiorno
invade e trasfigura le forme della Cattedrale. Nelle zone di maggiore
lucentezza i contorni sono completamente dissolti dal chiarore. I colori
utilizzati sono per lo più varie tonalità di gialli.
Edouard Manet
1832 - 1883
Il 15 maggio 1863 s’inaugura a
Parigi il Salon des Refusès, dei
rifiutati, voluto da Napoleone III
dopo le critiche dei giornali per la
bocciatura di ben 4000 opere di
giovani artisti che volevano
partecipare al Salon del Louvre, annuale mostra di
pittura. Tra le opere esposte La colazione sull’erba di Manet, 200x260, Musée
d’Orsay Parigi. Grande scandalo non tanto per la donna nuda (ispirata al Concerto
campestre del Tiziano) quanto dal fatto che la scena non è mitologica ma moderna e poi sembra che
la ragazza si sia denudata apposta, per sfida alla morale borghese e alle convenzioni. Manet fu
molto Interessato all’arte giapponese e alla fotografia.
1863 Olympia - Nel 1865 il quadro incredibilmente viene accettato dalla giuria per partecipare al
Salon del Louvre anche per la pressione e interessamento di altri pittori,
ma durante l’esposizione il pubblico era indignato e il quadro dovette
essere spostato in un luogo in fondo alla mostra, quasi nascosto. La
critica feroce si chiese chi era quell’odalisca che voleva rappresentare
Olympia. Per il pubblico il volto della modella Victorine e la negra che
porta i fiori erano dozzinali. E poi Victorine appare priva di pudore con
quello sguardo rivolto al pubblico.
Le Fifre – 1866 Edouard Manet (Il piffero del reggimento) Altra opera rifiutata dal Salon del 1866.
Anche il giornalista e scrittore Zolà si schierò con Manet e tentò in tutte le
maniere di difenderlo.
La figura del piccolo suonatore si staglia vivamente sul fondo. La compattezza dei
colori e l’abolizione delle ombre danno una straordinaria consistenza plastica alla
‘figurina’.La carriera di Manet sarà contrassegnata da questi insuccessi e da
questo continuo equivoco, tra ciò che egli è, e tra ciò che appare agli occhi della
gente: un provocatore. Eppure no n vi è nessun compiacimento dell’artista che
anzi resta fedele al suo mondo borghese, anche se i giovani Impressionisti lo
consideravano il capofila della loro rivolta alle convenzioni accademiche.
1882-Il bar delle Folies-Bergère. La tela viene presentata al Salon
de Paris nel 1882. Erano passati 20 anni da Colazione sull’erba e
Olympia e la critica aveva mutato atteggiamento nei suoi confronti,
ma il pubblico iniziava ad apprezzare solo il quadro nell’insieme,
non soffermandosi sulla tecnica pittorica. La tela, costata fatica a
Manet per una malattia che gli paralizzava progressivamente le
gambe, rappresenta Souzon una cameriera del bar e dietro riflesso
nello specchio tutti gli avventori ai tavo lini e in mezzo il
lampadario.Un anno dopo, il 30 aprile 1883 a Manet viene amputata
una gamba infettata di cancrena, morirà lo stesso giorno.
Ing. Gustave-Alexandre Eiffel, La Tour Eiffel 1889 ferro e ghisa
Altezza originaria 300 m., altezza attuale con l’antenna televisiva 320 m.
Simbolo della 4^Esposizione Universale (per il centenario della Rivoluzione) e
della Rivoluzione Industriale di quegli anni. La sagoma nasce dalla necessità di
contrastare la forza del vento, e non per l’estro o per l’estetica data dal costruttore.
La forma della torre si sviluppa interpretando adeguatamente le scienze delle
costruzioni. I quattro piloni ad arco scaricano il peso sul terreno. A 57 metri altri
piloni arcuati scaricano sulla prima piattaforma. Lo stesso sulla seconda
piattaforma a 115 metri, fino a 274 quando gli ultimi 26 metri sono percorsi da un
unico traliccio verticale.
A fine esposizione, (maggio- novembre, 6 mesi) pur tra mille polemiche, non fu
smontata per non mutare il paesaggio al quale ci si era in breve tempo abituati e
forse anc he per l’alto costo della mano d’opera
August Renoir (1841-1919)
Amico di Monet, organizza nel 1874
la prima mostra Impressionista nello studio parigino del fotografo Nadar**
Dopo aver partecipato ai Saloni Impressionisti, diventa un apprezzato ritrattista
dell’alta società parigina.
Nel corso di una visita in Italia s’interessa a Raffaello e alle pitture pompeiane.
Dal 1890 colleziona un successo dietro all’altro partecipando alle mostre in tutta
Europa.
**Nadar:
disegnatore caricaturista, si dedicò alla fotografia aprendo uno studio a Parigi
nel 1854, riprendendo i più grandi artisti, intellettuali e politici dell’epoca, nel
1858 inaugurò la fotografia aerea, riprendendo Parigi a bordo di una mongolfiera.
1876- Ballo al Moulin de la Galette - Renoir
131x175
Rappresentazione del divertimento, della bellezza, dei colori e dei
giovani parigini. Galette perché in questo locale, vecchio mulino, si
vendevano le gallette zuccherate, ed una era compresa nel biglietto
d’ingresso. Renoir frequenta il locale per sei mesi per meglio entrare in
sintonia col quadro che vuole fare, riprende nel giardino del locale,
schizzando amici e amiche in posa e rifinendo il tutto nel suo atelier. Alla fine riuscirà a darci il
senso del movimento e dell’allegria di un pomeriggio domenicale. Quadro replicato in due copie,
questo a Parigi, al museo d’Orsay e l’altro un po’ più piccolo venduto ad un magnate della carta
giapponese che nel 1990 se lo è aggiudicato all’asta da Sotheby’s a New York per 78 milioni di
dollari, 94 miliardi di lire!
1881- Colazione dei canottieri Susan Vreeland Olio su tela cm 129,5 x 172,5 Phillips Collection di
Washington Quadro concepito per sfida contro Emile Zola, lo scrittore che aveva accusato gli
Impressionisti di non dare un senso compiuto ai loro dipinti. I canottieri dopo una gara pranzano e
qui vengono ripresi personaggi reali, amici e amiche di Renoir che amabilmente conversano dopo
pranzo. E’ un classico en plein air a Bougival lungo la Senna. Atmosfera pomeridiana, colori
attenuati dal tendone. Renoir propone una superba natura morta, si permette di tutto, il tovagliolo, le
briciole, anche un grappolo d’uva, tipicamente autunnale, in piena estate, cosa che un realista non
avrebbe mai fatto! A sinistra con il cagnolino, Aline Charigot, futura moglie di Renoir. 14
personaggi ( non 13!) amanti della buona tavola.
Consiglio un bel libro su Renoir e sulla realizzazione di questo quadro: La vita moderna –
2
3
8
7
4
6
1
5
1-Aline Charigot,
futura moglie di Renoir.
2-Alphonse Fournaise.,
proprietario del locale.
3-Alphonsine Fournaise
4-barone Raoul Barbier
5-il pittore
Gustave Caillebotte
6-l'attrice Angele
7-il giornalista
italiano Maggiolo
8-l'attrice Ellen Andree
•
Ballo a Bougival-1882 questa tela a dimensioni naturali quasi 1 x
2 metri fa
parte di un trittico dedicato al ballo. L’attenzione non è solo ai due
ballerini ma
anche agli avventori del locale.
• Ballo in città-1882 la tela è incentrata sui due ballerini di città,
sempre la bella e
allegra vita parigina!
• Ballo in campagna-1883
Camille Pissarro
è il più anziano del gruppo degli Impressionisti, fu l’unico a partecipare a tutte le
esposizioni, sarà il difensore e diffusore dei pittori più giovani che
frequentavano il suo studio come Gauguin, Seurat, Cézanne, Van Gogh.Umile
ma di grande personalità condivide con gli amici l’amore per la natura e la vita
moderna. La particolarità del suo tratto sarà riconoscibile in tutti i suoi quadri.
Gelata bianca del 1873 lo espone alla prima mostra degli
Impressionisti, le strisce dei solchi appaiono come un reticolo
geometrico sul terreno gelato.
1881Ragazza con bastoncino
Pissarro non amava la figura umana e la inseriva quasi come fosse un obbligo alla
fine della tela. Qui si accosta al tema della figura e al puntinismo perché da poco
frequentava Degas, Seurat e Signac. Dal 1890 si allontana dal puntinismo
riprendendo il suo Impressionismo.
E’ una costante degli Impressionisti riprendere la
propria città. Tutto fa spettacolo: la fabbrica lungo il
fiume o il centro cittadino intasato dall’intenso
traffico.
Alfred Sisley
Parigino di ricca famiglia inglese, si lega a Monet, Renoir e Manet ma anche ai realisti
della Scuola di Barbizon. Andato in miseria per il fallimento e poi la morte del padre
viene aiutato dagli amici e dai mercanti che comprano i suoi quadri. Morirà povero,
verrà poi rivalutato come uno dei grandi dell’Impressionismo francese.
Alfred Sisley è affascinato dalla natura e dal paesaggio. Nella sua pittura en plain air è
sempre presente la grande lezione di paesaggio di Constable e di Turner.
Donne che vanno verso il bosco 1866
Strada con neve a Louvenciennes – 1874
Villaggio sulla Senna 1872
Edgar Degaus
Figlio di un banchiere di origine napoletana, Edgar frequenta il Louvre ricopiando i
quadri del Risorgimento italiano. Frequenta l’Accademia di Belle Arti che abbandona
per incomprensione con i docenti. Tra gli Impressionisti rimane il più legato alla cultura
del passato.
La famiglia Bellelli 1858
La zia del pittore, sposata al barone napoletano Gennaro Be llelli (di
profilo), in lutto per la morte del suocero. Il quadro è frutto di un lungo
lavoro di circa dieci anni! Partito come quadro d’impostazione classica è
finito per diventare decisamente impressionista.
Degas fu una delle figure centrali e più feconde dell‘ Impressionismo. Nato in
una famiglia agiata e amante dell'arte non conobbe le difficoltà incontrate agli
inizi da Monet e Renoir; inoltre, si mostrò poco
interessato al paesaggio, tema prediletto dagli
impressionisti, e preferì le scene d'interno, con figure di
ballerine, lavandaie e donne al bagno, mentre nella pittura
all'aperto i soggetti più ripetuti furono le corse dei cavalli.
Fotografo dilettante ma di talento applica ai suoi quadri la
tecnica fotografica riprendendo le figure anche a bordo
tela, a volte con i personaggi ‘tagliati fuori’ come se
questa fosse appunto un’istantanea.
La ballerina viene ripresa nel saluto al pubblico con una luce che ricorda il
flash fotografico.
Uno dei tanti volti di Degas che rappresenta il mondo delle corse ippiche
con i cavalli e i fantini. Così come per i quadri dedicati al ballo, l’artista
affronta ed analizza il movimento.
L’assenzio è il più celebre quadro di Degas. Siamo nel bar prediletto dagli
Impressionisti, lo squilibrio prospettico, con i due clienti sulla destra, è
voluto. Posano, per l’occasione un amico e la modella che ha davanti un
bicchiere di assenzio (liquore di fiori), mentre l’uomo un bicchiere di vino.
Dietro a loro uno specchio riflette in modo incerto le figure. C’è tristezza e
abbandono.
Negli ultimi anni i problemi di vista dell’artista si aggravarono, portandolo
quasi alla cecità. Degas fu consacrato fra i geni artistici dell'Ottocento, ma
trascorse gli anni della vecchiaia in cupa solitudine.