filippetti: smart platform e oltre con la pc-based automation
Transcript
filippetti: smart platform e oltre con la pc-based automation
FILIPPETTI: SMART PLATFORM E OLTRE CON LA PC-BASED AUTOMATION DI BECKHOFF Filippetti, con sede a Falconara Marittima (AN), ha sviluppato un’architettura mediante la quale è possibile gestire in modo integrato l’impiantistica di edifici privati e pubblici. Il monitoraggio pervasivo dei parametri ambientali e infrastrutturali è affidato agli innovativi sensori Evolvea che, oltre alla grandezza misurata, restituiscono la posizione nello spazio 3D con una precisione di pochi millimetri. Un elemento che velocizza dona brio al sistema è l’EmbeddedPC di Beckhoff, il quale fornisce la necessaria potenza di calcolo in ambiente standard WindowsPC per implementare interfacce accattivanti e funge anche da access-point verso il data center, dove confluiscono tutti i dati raccolti. Le radici del gruppo Filippetti risalgono al 1974, ma è con l’avvento prima e il consolidarsi poi delle moderne tecnologie informatiche che l’azienda si trasforma in inizia a farsi gruppo, con l’apertura di filiali anche sui mercati europei in Germania, Svizzera e Serbia. Da tradizionale system integrator legato all’informatica tipica dei mondi gestionale (database, sistemi documentali, CRM, sicurezza ecc.), Filippetti ha via via evoluto le proprie competenze verticalizzandosi in numerosi mercati, tra cui la Building Automation o, per meglio dire, il mondo dell’automazione intelligente delle infrastrutture. Ciò grazie all’architettura Smart Platform, con la quale è possibile gestire in maniera integrata non solo gli impianti tecnologici di edifici privati e pubblici, ma anche realizzare applicazioni in ambito di smart city. Sensori intelligenti per edifici intelligenti È stata la stretta collaborazione con il mondo universitario a consentire a Filippetti di compiere il passo più importante, e forse decisivo, verso il mondo della Building Automation. L’integrazione nel Gruppo di Smart Space, spin-off dell’Università Politecnica delle Marche, permette qualche anno fa a Filippetti di completare le sue competenze software con solide expertise in ambito hardware. In particolare, Smart Space porta in Filippetti una tecnologia sensoristica di ultima generazione che, grazie a un innovativo metodo di georeferenziazione, dischiude all’azienda nuove modalità di approccio verso il mondo della sicurezza, del controllo accessi, del monitoraggio energetico, del comfort ambientale, finanche del tracking di oggetti e persone. Caratteristica quest’ultima che, ad esempio, può consentire agli RSPP di fare l’appello digitale via smartphone in caso di raduno nei punti di raccolta o di verificare se i lavoratori stiano indossando correttamente i necessari DPI sul luogo di lavoro (ad esempio caschetto e occhiali protettivi in cantiere o su una catena di montaggio). Il sistema di localizzazione utilizzato dai sensori, attualmente commercializzati con il marchio Evolvea, società del gruppo Filippetti, non utilizza la classica tecnologia GPS, bensì la tecnologia Smart Space, che si avvale di una serie di riferimenti - in gergo tecnico denominati ‘boe’ – che consentono di identificare la posizione del dispositivo in uno spazio 3D con una precisione che può spingersi fino al centimetro. Dunque alla misura della grandezza monitorata (una temperatura, una intensità luminosa, un contatto aperto o chiuso ecc.) il sensore abbina l’accurato rilevamento della posizione spaziale, il che lo rende adatto a una molteplicità di impieghi, tra cui l’assistenza di persone con mobilità ridotta o il monitoraggio di pazienti in strutture ospedaliere. Ampia libertà di configurazione L’architettura di sistema, che può anche vedere l’impiego di migliaia di sensori, non pone vincoli di cablaggio o di configurazione. La topologia della rete è infatti di tipo mesh e al suo interno trovano posto una serie di ripetitori wireless verso un access point, il quale ha il compito di trasferire a un data center, via cloud, le informazioni acquisite per renderle disponibili ad agli applicativi verticali. Più sensori Evolvea possono inoltre essere configurati per formare supersensori, consentendo così agli sviluppatori di creare ‘sensori virtuali’ caratterizzati da logiche complesse e completamente personalizzate. L’idea dell’edificio supertecnologico concepito da Filippetti fa leva sui concetti appena descritti di sensoristica evoluta e di architettura smart. È in questo contesto che è nata e si è sviluppata la collaborazione con Beckhoff, partita alcuni anni fa nell’ambito di un progetto di controllo varchi e successivamente evoluta in un’applicazione per la gestione integrata di infrastrutture complesse. Come ci spiega Roberto Larghetti, Solution Architect di Filippetti S.p.A., “per le sue caratteristiche di affidabilità, flessibilità e completa apertura ai più disparati protocolli di comunicazione, l’architettura PC-based di Beckhoff si è dimostrata la soluzione più adatta per assolvere alle funzioni di access point ed elaborazione logica dei segnali provenienti dalla rete di sensori distribuiti”. Hardware, software e comunicazione: tutto è standard “L’impiego della piattaforma PC-based di Beckhoff in sostituzione delle tradizionali logiche PLC ci ha consentito di compiere un decisivo passo in avanti”, racconta Larghetti. La CPU attualmente utilizzata è un CX8090 in ambiente Windows CE, che si avvale di un client MQTT, un protocollo di messaggistica leggero che utilizza TCP/IP per comunicazioni multicast in applicazioni IoT (Internet of Things). È quindi possibile interrogare e gestire le logiche Beckhoff in vari modi: da data center, da smart device, via web o anche da locale, ad esempio attraverso un pannello HMI dedicato. “Le potenzialità dell’architettura Beckhoff ci stanno spingendo a compiere un ulteriore passo in avanti, verso l’impiego di una piattaforma full-PC equipaggiata con Windows ES7 (Embedded Standard 7, n.d.r.)”, prosegue Larghetti. L’obiettivo è quello di sfruttare tutte le potenzialità offerte dall’hardware Beckhoff per gestire in maniera attiva l’interfaccia verso il data center ed eseguire in un unico ambiente integrato tutte le funzioni di elaborazione delle informazioni precedentemente gestite su un PC separato. Un sistema aperto, affidabile e semplice da programmare Uno dei principali punti di forza che ha portato Filippetti a scegliere Beckhoff è la semplicità con cui il sistema può interfacciarsi con tutte le più diffuse tipologie di I/O (digitali, analogici, interfacce seriali ecc.) e bus utilizzati in ambito sia building che industriale (EIB-KNX, Dali, LON,SMI, DMX, M-BUS, MP-BUS, Modbus TCP/IP e RTU, BacNET/IP, OPC-UA, Ethernet TCP/IP ecc.) “Questa caratteristica si traduce in un concreto vantaggio nelle applicazioni di refurnishment, (ristrutturazione, n.d.r.), dove la nostra architettura è in grado di integrare i sistemi esistenti, di qualunque tipo essi siano, ampliandole con nuove funzionalità”, afferma Larghetti, che prosegue indicando nell’affidabilità e nella capacità di supporto globale della rete Beckhoff altri due importanti parametri di valutazione. E non solo. “Anche la semplicità di programmazione si è rivelato un aspetto decisivo, tant’è che la tipologia di linguaggio e l’ambiente di sviluppo sono pressoché simili a quelli normalmente utilizzati da uno sviluppatore IT. E questo per noi era molto importante”. garantita da un PLC CX2020 che funge anche da server locale del sistema di monitoraggio Filippetti; tale sistema è costituito da un infrastruttura wireless a supporto della rete di sensori di monitoraggio a batteria; in particolare vengono stati installati sensori di presenza e luminosità distribuiti uniformemente nell’ edificio. Attraverso la piattaforma web appositamente realizzata sarà possibile definire schedule di accensione e spegnimento degli impianti oltre alla gestione in automatico del sistema. Il sistema è studiato per un controllo globale dell’edificio, un controllo per piano o di zona. Il sistema automatico prevede infine l’ accensione degli impianti di illuminazione e riscaldamento nell’area in esame regolata dalla presenza e dal valore di luminosità rispetto al set-point di Building Automation “Sistema di luminosità fissato(per la sola illuminazione). automazione per nuova sede dell’ ente Un sistema di questo tipo consentirà una “Città metropolitana di Roma” L’intervento prevede un’infrastruttura di notevole semplificazione della gestione dell’ automazione dei sistemi di illuminazione e edificio oltre a notevole risparmio energetico riscaldamento del nuovo edificio dell’ ente “citta legato all’ ottimizzazione dell’ uso degli impianti tecnici. metropolitana di Roma”. L’esigenza dell’ente è infatti quella di realizzare un sistema di gestione centralizzata degli impianti di illuminazione e riscaldamento dell’ immobile, integrato da un sistema di sensori ambientali di monitoraggio in grado di attuare in automatico tali impianti. L’edificio a pianta rettangolare si sviluppa su 30 piani fuori-terra con struttura in cemento rivestito esternamente in vetro. Il Building presenta un nucleo centrale interno nel quale sono collocati i principali vani tecnici e i collegamenti verticali dell’ immobile (scale e ascensori). La soluzione prevede l’utilizzo di 27 CX8090 (uno per piano) collocati nel quadro elettrico principale di piano. Ciascun PLC permette l’attuazione di tele-ruttori a servizio delle principali linee elettriche di alimentazione di www.beckhoff.it luci e sistemi di condizionamento (fan-coil). La gestione centralizzata dei singoli CX8090 è www.gruppofilippetti.it