Mezzogiorno di fuoco, oggi
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Mezzogiorno di fuoco, oggi
16 Notizie in… CONTROLUCE gennaio 2001 CINEMA visitate la nostra pagina web http: //www.controluce.it Mezzogiorno di fuoco, oggi The Insider, l’ultimo western del Duemila È finalmente uscito in videocassetta Insider, uno dei più notturno (citazione alla enne), le impronte in giardino (i bei film della scorsa stagione. cattivi) e la rassicurazione finale: “Era solo un procione, Quello che per noi è stata l’Opera, per gli americani è dormi tranquilla,” mentre il pericolo incombe nell’aria? stato il western. Insider è uno dei migliori. E che cosa sono queste “Sette grandi”, le industrie maniIl regista, Michael Mann, ha difatturiere del tabacco, se non il retto un gran bel film, e, spanemico, la ferrovia, le banche rando a zero su La caduta delche vogliono togliere (e tolgol’impero americano, ha detto no) al povero Wigand tutto, e fatto per l’America (e forse l’orgoglio, il denaro, le sicurezper tutti noi, vorremmo speraze, ricattandolo e vieppiù ricatre), molto più del fintamente tandolo perché si è opposto ai amarognolo American Beauty, loro progetti? pellicola che lo ha nettamente E cos’è lo splendido Lowell surclassato nell’ultima notte Bergman-Al Pacino (“bravissidegli Oscar. mo e pacinesco,” ricitando Per una sorta di strana Nemesi Irene Bignardi), se non il cava(nulla è casuale, nel cinema, o liere solitario, l’eroe senza macno?), tutto nasce da un articochia e senza paura: “Io non ho lo di Marie Brenner, “The Man mai tradito nessuno in vita Who Knew Too Much” (L’uomia”? mo che sapeva troppo), come Insider: dentro, da dentro. E un grande film della storia del tutto il film è già scritto nella cinema, pubblicato sulla rivista prima scena, quando, sui titoli Vanity Fair. di testa intuiamo Al Pacino, Insider, che si ispira ai fatti racbendato, in Oriente, per orgacontati dall’articolo della nizzare l’intervista a un leader Brenner, è la ricostruzione, degli Hezbollah, che cerca di seppur ottimisticamente esagevedere e di capire (vede e capirata, della più esaltante vittosce) poco, attraverso la tela delria del popolo americano conla sua benda. tro le major del tabacco, ma è, Un film sulla visione, sullo anche, la morte del sogno amesguardo (stiamo parlando di tericano, la perdita dell’innocenlevisione, anche) e questa preza (non certo un tema nuovo, sentazione del protagonista ci ma molto ben raccontato). dice che Al Pacino in questo È un film fisico, mostruosamente fisico, con questi film cercherà e troverà un nuovo sguardo, un cert regard, corpaccioni dilatati sotto l’occhio della cinepresa, presi in verso la realtà, abbandonando il suo lavoro (è l’autore di impietosi primi piani che ne esaltano le rughe, i segni, le Sixty Minutes , uno dei più famosi programmi di informaimperfezioni, oppure isolati, in mezzo alla natura, o alla zione della CBS/News), per tornarsene all’insegnamento. gente, o al nulla, abbandonati da Dio e dagli uomini in una E l’anello si chiude nella scena finale, quando lo stesso amarissima solitudine morale dove essere gli americani, Pacino, dopo essersi licenziato, esce dalla porte del paovvero “i buoni”, costa la perdita di tutto ciò che si è lazzo della Corporation e si ritrova fra la gente, ancora costruito nella propria vita. più solo, tradito dagli amici, ma finalmente libero (penCos’altro è se non un pioniere, questo Jeffrey Wigand sando alla scena finale di Mezzogiorno di fuoco, ci si (meravigliosamente interpretadomanda quale status symbol to da Russell Crowe, candidadel mestiere giornalistico –forto all’Oscar), vicepresidentese il notebook– avrebbe potuscienziato della Brown & to gettare in terra Pacino, come Williamson, la terza industria fa Gary Cooper con la stella di americana dei tabacchi, che ha sceriffo). girato il mondo e gli uffici, arLa storia di due uomini soli, unimato della sua laurea (in un ti in momenti di dolorosa e maduello verbale con un avvocalinconica complicità, specchio to rivendica un “Mi chiami uno dell’altro, uguali e contrari Dottor Wigand”), per permet(Conservatore vs. Liberal, come tere alla sua famiglia di vivere già in Heat, dello stesso Mann, nel benessere, in una grande e lo erano poliziotto e gangster) e bella villa uguale nel corso del film si rivelerà in(concettualmente) al pezzo di finitamente più solo Wigand, terra fertile alla cui conquista borghese conservatore che si Al Pacino e Russell Crowe. si lanciarono i coloni nell’altro ribella alle regole della normalisecolo? tà, che non il radical Pacino, L’uomo che, nel momento del pericolo, risvegliato una animalesco per istinto, con compagna uguale a lui, che si notte dalla piccola figlia spaventata per dei rumori sentiti muove meglio nella giungla del mondo, che capisce e “fuori” dalla casa, prende il revolver e scende in giardi- intuisce e blandisce (splendido è il corteggiamento a colpi no? di fax che con cui conquista il riluttante Wigand), che sa Quante volte abbiamo visto il cowboy di turno, l’animale difendersi e attaccare, riuscendo a imbastire una fitta rete visitate la nostra pagina web http://www.controluce.it CINEMA Notizie in… CONTROLUCE gennaio 2001 17 di complicità con l’aiuto di altri cacciatori solitari (una vita sfida sarà. Questo è western. di avventurieri, pistoleri, misfits), contro i trucchi e le Ma… ingiustizie del potere economico, crudele e avido e senza Ma c’è un ma. cuore. Il sogno è finito, siamo nel Retorico? No, anzi. duemila e la frontiera non c’è Un gran bel film, l’epica del copiù, non è più tempo di eroi. raggio, dell’orgoglio, dei valoPacino prometterà copertura e ri degli esseri umani, della diprotezione a Wigand, per poi gnità. Le scelte, intime e eroiamaramente scoprire di essere che a un tempo, di “gente colasciato solo dal suo staff (anmune sotto il peso di fortissiche il suo ancorman, con cui ha me pressioni”. Nell’aria aleggia fatto squadra per dodici anni, il una rabbia frenata, un’impotenfamoso Mike Wallace, lo abza coatta, scoppi d’ira repressi bandonerà). in un’infelicità dolorosa, stoiPer paura di un’eventuale cauca, perché ognuno deve fare il sa di ritorsione (ancora il denaproprio dovere. ro) la CBS/News non trasmetIl tema della dignità e il tema terà la fondamentale intervista del tradimento. in cui Wigand inchioda le “SetDa sinistra a destra: Debbie De Luca (Debi Mazar), In nome della sua morale Lowell Bergman (Al Pacino), Don Hewitt (Philip Baker te grandi”. Wigand perde il lavoro, è ricatDi qui in poi il suspance, ma Hall) e Mike Wallace (Christopher Plummer) tato, poi minacciato di morte questo è meno importante, il ca(lui e la sua famiglia). Poi la moglie (non tutti sono eroi valiere solitario (Pacino) riuscirà a sconfiggere le indunella vita) lo abbandona, viene imbastita su di lui una strie, l’intervista a Wigand andrà in onda, la giustizia trioncampagna scandalistica per distruggerne l’onorabilità, ri- ferà, e tutti saranno un po’ più poveri, un po’ più sconfitschia il carcere. ti, un po’ più delusi (quando la sera, alla fine di tutto, la Questo film sul giornalismo e sul potere del denaro è an- compagna di Bergman gli dice: “Hai vinto”, lui replica : che un suspense, anche se già tutti sappiamo come è “Vinto cosa?”). andata a finire (la storia è vera, anche se, in realtà, Sixty Oltre ai due magnifici interpreti, va assolutamente ricorMinutes ha mandato in onda l’intervista con il vero dato Christopher Plummer, che dà splendidamente corpo Wigand solo nel febbraio del 1996, quando già i fatti era- a Wallace, il terzo protagonista del film. Wallace è una no stati resi pubblici da un processo, dal New York Times specie di Enzo Biagi d’oltreoceano (il vero Wallace si è e dal Wall Street Journal). infuriato per l’interpretazione) e la maschera che ne fa Jeffrey Wigand, capo delle riPlummer è un grande gioco di cerche licenziato e umiliato dalsapienza e di orgoglio, un granla Brown & Williamson, divende gigione azzimato, combattuta quello che si chiama in gergo to fra ideali e desiderio di imun whistleblower, un informamortalità. tore, fra orgoglio ferito e senso La fotografia del nostro Dante morale. Pacino fiuta il colpaccio Spinotti, anche lui candidato e gli si mette alle costole. Due all’Oscar, ci dà un film denso, uomini opposti, due lealtà digrigio-bluastro, illividito come verse, un’unica morale. E chisil mondo dei nostri protagonisà come sono andati veramente sti, mentre le musiche e i silenzi i fatti, nella vita vera? Il Wigand riempiono ancor più la scena del film, ansioso, attento alla (nelle prime riprese, nel suo ufsua famiglia –c’è una scena, ficio e poi in casa, Wigand è imdurante un attacco d’asma delmerso in un angoscioso silenla figlioletta, con ricostruzione zio, come in un acquario, le tapdel nucleo familiare, che già dice pe del suo martirio di uomo dabe preannuncia tutto– non sabene sono ritmate da una sorta rebbe mai riuscito, forse, a uscidi cantata profana, nel momenre dal suo dilemma, fra scienziato dell’azione di Pacino compare to e padre di famiglia, fra gli un sax solitario e lacerante). interessi del mondo e quelli delMa la fine è meno nota. la sua casa, della sua happy Bergman e Wigand, come ci difamily. cono i titoli di coda, se ne sono Ma la sceneggiatura lo aiuta, e andati entrambi a insegnare, i crudeli, i cattivi (gli avvocati uno a Berkeley (guarda caso), sono tutti orrendi, corpi più l’altro a Lousiville, certamente sgradevoli dei tanti corpi già più liberi, ma con molti meno sgradevoli, dilatati, deformi, sogni nel loro futuro. enfatizzati, ma quelli delle major Il regista del film, Michael Mann Unica soddisfazione, le scene ancora di più) faranno un errodel film ambientate nella High re, di fronte ai dubbi dell’uomo in crisi Wigand, stritolato School in cui Wigand, accettando un dignitoso lavoro di tra la voglia di scoop, di notizie della CBS/News e le vere insegnante, svolge le sue lezioni, sono state girate al angherie della Brown & Williamson, minacceranno fisi- duPont Manual Magnet High School di Lousiville, la vera camente la sua famiglia. scuola dove attualmente lavora, nella vita reale, il vero E allora? Wigand. Il duello deve essere, la sfida deve essere raccolta, la Fabrizio Natalini