Riflessioni sul corso del Dirigente scolastico dell`IC di Diso
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Riflessioni sul corso del Dirigente scolastico dell`IC di Diso
ISTITUTO COMPRENSIVO SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GRADO Via Roma, 69 73030 MARITTIMA DI DISO (LE) tel fax 0836 922368 [email protected] www.icdiso.it codice fiscale 92025260750 Prot. n. 1196/C12 Marittima di Diso, 08/04/2014 Al Presidente Consiglio dei Ministri - ROMA Al Ministero Istruzione Università e Ricerca c.a Ministro Stefania Giannini c.a dott. Luciano Chiappetta c.a. dott.ssa Sabrina Bono Viale Trastevere 73/A – 00153 ROMA All’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia c.a. Dirigente c.a. dott.ssa Anna Cammalleri c.a. dott.ssa Annalisa Rossi Via Castromediano – 123 20126 BARI All’ Ufficio X Ambito Territoriale per la Provincia di Lecce c. a. Dirigente c.a. dott.ssa Alessia Mandato Via Cicolella – 73100 – LECCE Ai Dirigenti Scolastici e ai docenti Istituti Comprensivi Aradeo, Uggiano la Chiesa, Poggiardo, Minervino di Lecce, Tricase 1, Tricase 2, Diso, e Istituti di Istruzione Secondaria Superiore IISS “Grazia Deledda” – Lecce, ISA “Nino Della Notte” – Poggiardo, IPSEO “Aldo Moro” Santa Cesarea Terme, IISS “Girolamo Comi” – Tricase, ITIS “Enrico Mattei” – Maglie, I.S.I.SS.”L. Scarambone” – Lecce Al dott. E. Nuzzo Società “Sol Levante” s.r.l. – Taurisano Alla ASL LE Distretto Socio Sanitario di Poggiardo Servizio per l’Integrazione Scolastica c.a. Dirigente c.a. dott.ssa Anna Maria Paiano – Poggiardo All’Ufficio del Piano di Zona per i Servizi Sociali e il Welfar c.a. Presidente dott. A. Minonne c.a. direttore dott. R. Corvaglia – Poggiardo Ai Signori Sindaci Diso – Andrano – Castro Oggetto: Corso di formazione in servizio per il personale docente : LA SCUOLA INCLUSIVA E I BES ISTITUTO COMPRENSIVO SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GRADO Via Roma, 69 73030 MARITTIMA DI DISO (LE) tel fax 0836 922368 [email protected] www.icdiso.it codice fiscale 9202526075 Mercoledì 26 marzo u.s. si è concluso il Corso di formazione per il personale docente LA SCUOLA INCLUSIVA E I BES, promosso da questo Istituto Comprensivo. Al Corso hanno partecipato docenti di 14 Istituzioni Scolastiche, di primo e secondo grado, con punta massima di centoquaranta presenze e frequenza media di oltre cento . Sono stati presenti, inoltre, operatori della ASL di Lecce, Distretto Sociosanitario di Poggiardo, Servizio per l’Integrazione Scolastica; dell’Ufficio del Piano di Zona per i Servizi Sociali e il Welfare, sempre di Poggiardo; Educatori Professionali; Rappresentanti dei genitori ricompresi nel Gruppo di Lavoro per l’ Inclusività di questa Scuola ed operatori in formazione. Le attività si sono svolte nell’aula magna del plesso di Via del Mare, in Andrano, per sette incontri pomeridiani, dalle 16:00 alle 19:00, con il patrocinio ed il sostegno economico dei Comuni di Diso, Andrano e Castro. Hanno relazionato: - la dott.ssa Annalisa Rossi, dell’U.S.R. Puglia, per due incontri; - i dott. E. Nuzzo e M.A. Carati, della Società “Sol Levante” s.r.l., per tre incontri; - dirigenti e docenti delle Scuole partecipanti nei due incontri conclusivi, per la condivisione di buone pratiche; • dirigente scolastica Carmela Cezza - Istituto Comprensivo Aradeo • prof. Giovanni De Santis - IPSEO “ Aldo Moro “ Santa Cesarea Terme • prof.ssa Elisabetta Tundo - IISS “Grazia Deledda” Lecce • prof.ssa Elena Buonomo -IISS “Girolamo Comi” Tricase • prof.ssa Alessandra Chiriatti -ISA “ Nino della Notte” Poggiardo • prof.ssa Sandra Cucinelli – Istituto Comprensivo Diso Tutti gli interventi sono stati apprezzati dai corsisti, come è desumibile dalla sintesi delle schede di gradimento somministrate agli intervenuti, all’ultimo appuntamento. Particolare interesse ha suscitato l’esperienza di condivisione di buone pratiche, per le efficaci presentazioni e gli stimolanti coinvolgimenti che ne sono conseguiti. Mettere su tutto questo non è stato facile; c’è stato bisogno della collaborazione e della generosa disponibilità di tante persone, che ringrazio. Posso però affermare che alla fine tutti ne abbiamo tratto serena soddisfazione; particolarmente io che sto per togliere la tenda, mentre il fuoco si spegne, e mi predispongo a tentare altre emozioni esistenziali, sul piano dell’impegno intellettuale, intendo. Mi induce a proseguire fino in fondo, con il disincanto del vecchio cinico che ha attraversato mari di ogni genere nella quarantennale navigazione tra le Scuole del basso Salento, l’entusiasmo che ho letto negli occhi e nella passione di tanti colleghi che ho ritrovati in questa occasione e che temevo di aver irrimediabilmente perduto nel mio inconcludente vagabondare. E nella competenza dei più giovani che affrontano il quotidiano scolastico con straordinaria responsabilità e dubbiose lancinanti lacerazioni orientate alla ricerca e alla condivisione, mai alla resa. Ho letto la fame di formazione vibrare nella loro attesa di conoscenza, nella loro profonda professionalità e nella ricerca dolorosa di confronto. Grazie a loro mi sono ritrovato poco più che ventenne, che giravo per le campagne di tabacco a recuperare i miei alunni, al lavoro dall’alba, nel giugno luminoso e già caldo; o passeggiavo con i ragazzi a primavera alla periferia del paese, per cogliere la natura in esplosione (dal seminterrato in cui era allocata la Scuola non si poteva godere). E per poco ho avuto l’illusione di ricominciare, di non finire! ISTITUTO COMPRENSIVO SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GRADO Via Roma, 69 73030 MARITTIMA DI DISO (LE) tel fax 0836 922368 [email protected] www.icdiso.it codice fiscale 92025260 Ma questo non è più il mio tempo.. . . Ho raccontato, a volte, nelle sere del corso ai colleghi dell’adolescenza sulla barca di mio padre, quando ancora potevo permettermi speranza e sogno. Ho ricordato le notti che uscivamo a pesca pure quando il mare era agitato e un po’ si rischiava; e poi non era raro che tornassimo senza aver pescato granchè, mentre gli altri se ne stavano tranquillamente seduti sulla banchina o giocavano a carte all’osteria; e intanto i ragazzi come me potevano dormire fino a tardi o divertirsi. La notte che gli chiesi perché noi uscivamo al largo anche quando gli altri restavano al porto (avevo quella volta molto freddo alle mani) mi rispose, guardando il mare nero: “ Perché noi siamo noi e gli altri no!”. Anni dopo, da sovversivo studente universitario, avrei scoperto che senza aver mai letto Max Weber mi insegnava l’etica della responsabilità. Come quando mi diceva che dovevo tenere gli occhi aperti pure se gli altri dormivano; o, durante le mareggiate, e noi al largo, che la nostra barca al porto sarebbe stata più sicura, ma noi non l’avevamo pagata per tenerla legata alla banchina. Allora penso che devo essere uomo di Scuola fino all’ultimo; e parlare come farebbe un buon dirigente scolastico. E dico, a chi vuole sentire, che la Scuola non può andare avanti così! Che servono investimenti e risorse umane di qualità; che il futuro non si costruisce con i tagli, le carenze di personale o il discredito delle Istituzioni. Siamo stati governati per decenni da improbabili ministri che hanno sparato a zero sulla Scuola pubblica italiana per distogliere l’attenzione dalla loro irrimediabile precarietà, sventolando la fannullaggine , l’assenteismo e il perduto ruolo sociale. E noi, docili vittime predestinate, quasi a convincerci che avessero ragione! Intanto c’era chi, per grazia di Dio, non si ammalava quasi mai e, praticamente, non andava neanche in ferie a Natale o d’estate. Perchè la Scuola presidiasse ancora il territorio, ne costituisse un riferimento riconosciuto, si disponesse all’accoglienza, all’inclusione e all’orientamento. Perchè la Scuola democratica, la scuola di tutti, che negli anni cinquanta e sessanta aveva cambiato il destino di tanti di noi e la storia del Salento, continuasse ad essere luogo di testimonianza, di conoscenza e di sogno. E ora, che quel ventennio bastardo non si rassegna a morire , la Scuola pubblica ha sempre fame di formazione, di impegno e di confronto. Le persone splendide che ho incontrato in queste settimane chiedono di essere chiamate alla prova, pronte a mettersi in discussione per verificare i processi, facilitare i percorsi , migliorare le performance. Hanno bisogno di studiare e di pensare insieme; hanno bisogno di aiuto e di reticolarità di idee. Oggi le Scuole sono diventate enormi, sparpagliate sul territorio come un tempo le masserie fortificate o le torri costiere: solitarie, inaccessibili, chiuse in sè fino ad avere paura finanche dei vicini. La Scuola invece ha bisogno di incontrarsi ed ha bisogno di idee . “Le idee – diceva Rousseau – sono come le puttane: vanno con tutti”. E una cara collega mi raccontava che se due persone hanno una mela e se la scambiano, ciascuna rimane con una mela; se hanno un’idea, dopo lo scambio ciascuna ha due idee. E allora, i docenti hanno bisogno di incontrarsi per approfondire problematiche, comunicare esperienze e scambiare idee. Ma “ Non basta avere delle idee, bisogna dimostrare di possedere le ragioni per sostenerle”, affermava Nicola Chiaromonte, che aveva partecipato, dalla parte giusta, alla guerra civile spagnola e si era formato al rigore etico ed intellettuale della militanza azionista. Già , la Scuola e i docenti hanno bisogno di confortarsi su idee buone, utili cioè alla mission della Scuola democratica. ISTITUTO COMPRENSIVO SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GRADO Via Roma, 69 73030 MARITTIMA DI DISO (LE) tel fax 0836 922368 [email protected] www.icdiso.it codice fiscale 92025260750 Nella situazione attuale, però, questo non sempre è possibile! Le Scuole, infatti, non hanno risorse: ho dovuto chiedere la carità ai miei tre Comuni, che ringrazio di cuore, per coprire le piccole spese; inoltre non ho pagato alcuni relatori e le giornate sulla condivisione di buone pratiche sono state a costo zero; di questo sono ancora più grato ai colleghi ed alla loro competenza. Si può continuare a fare Scuola con i fichi secchi? No, perbacco! Allora è tempo che codesto Ministero e l’Ufficio Scolastico Regionale investano seriamente nella formazione del personale docente. Non si possono affrontare, infatti, le complessità del terzo millennio senza una Scuola adeguata. Se la scuola, poi, viene dimenticata, allora si pongono le basi per la decadenza etica e valoriale della comunità. Vogliamo cadere ancora più in basso? Mia madre (seconda elementare) diceva che non sarei mai stato nessuno se non fossi andato a Scuola e avessi studiato bene; due volte, diceva lei: una come gli altri e un’ altra per me che proprio proprio come gli altri non ero. E per i libri, diceva, non dovevo preoccuparmi: il mare era ricco di pesci e molti li avremmo pescati noi. Ora mi chiedo: se sessanta anni fa mia madre (sempre seconda elementare) ragionava così, sarà tanto difficile oggi per lor signori pensarla allo stesso modo e recuperare le risorse utili a qualificare sempre di più la formazione dei docenti? E’ davvero così difficile, in questo tempo precario, scegliere di investire nella Scuola e nella conoscenza, fare in modo che gli edifici scolastici siano finalmente sicuri e muoia la leggenda nera secondo la quale tutto ciò che accade era scritto nel libro delle streghe cattive? Non è forse tempo, siamo nel terzo millennio dopo Cristo, che la Scuola torni al centro della società civile, ne costituisca una risorsa, sia il luogo in cui praticare l’inclusione e dal quale procedere per la coesione sociale e lo sviluppo delle opportunità pari per tutti? Non è tempo che i docenti vengano sostenuti e messi nella condizione di qualificare sempre più e meglio le proprie competenze per essere all’altezza del compito ed in grado di dare risposte congruenti ai bisogni formativi delle nuove generazioni? Non è questo il tempo per avviare un Piano di Formazione Nazionale destinato a maestri, professori e personale ATA, non più come diritto - dovere, ma obbligatorio e strutturato in modo che possa essere valutato negli esiti? Magari solo per ridare dignità a maestri, professori ed ATA generosi e capaci ( e sono sempre tanti tanti) e accompagnare alla porta i pochi che rimangono ostinatamente refrattari e indifferenti? In questo Paese dove non cambia mai nulla, meno che meno i vertici incompetenti (vedere me!), non è tempo che cominci a cambiare qualcosa? Se occorre, contrattando preliminarmente e a muso duro con i sindacati che, se si ostinano a difendere i privilegi corporativi in maniera cieca ed ottusa rischiano di perdere di vista la Scuola come servizio, e i diritti delle persone in formazione e della collettività intera, con i quali non è più consentito continuare a giocare. Anche perché, in quest’ottica, a rimetterci sono sempre le persone che lavorano con qualità: i soliti noti! Urgono risposte . Concrete e rapide! Buon lavoro a chi resta. Pasquale CIRIOLO DIRIGENTE SCOLASTICO