Al mercato di Tunapuna

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Al mercato di Tunapuna
Al mercato di Tunapuna
di Alessandro Allegri
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Al mercato di Tunapuna
La Eastern Main Road e, come ogni sabato mattina, ordinariamente prossima
al collasso. I due sensi di marcia sono ostruiti dai maxi-taxi \banda rossa" in
servizio est-ovest, fermi in posizioni imprevedibili ed altrettanto imprevedibilmente in partenza in qualsiasi istante, schivando le frequenti auto in sosta
su le multiple via via piu inclinate quanto piu vicine ai marciapiedi; al centro il solo spazio libero per il traco, in un alternato frastuono di accelerate
e di clacson, di frenate e bassi di dub a tutto volume.
Ai due lati di questo venoso pulsare della circolazione stradale, fatto, piu
che di velocita, di scatti, pause e riussi, la cornice e quella di un costante,
lento e tranquillo movimento di centinaia di persone a piedi, singoli, coppie,
famiglie, in ogni possibile direzione.
Due donne indiane, una giovane e una che potrebbe essere la madre, o
la suocera, si calano a fatica dal marciapiede, si avventurano in un cauto
ed avveduto slalom tra le Nissan parcheggiate, per poi lanciarsi nalmente
libere nella strada intasata, scegliendo la mezzeria come luogo di confronto
degli acquisti:
- Look wah ah get fur two dollars a pong!
- Wah? Two dollars? Weh yuh ge'dat?
- From de no-teet rastaman. . .
- Who? He? Nah, ah never buy nutt'n from he! He doh smell clean!
- But a-a, iz not like he does rub up on de pumpkin! 1
Il giovane nero alla guida della Toyota con autoradio al massimo e vetri
neri che ha dovuto inchiodare di fronte al rimarchevole pezzo di zucca prodotto dalla giovane a benecio della suocera, suona il clacson, si sporge dal
nestrino e le apostrofa:
1-
Guarda che cosa ho preso per due dollari alla libbra!
- Cosa? Due dollari? Dove l'hai preso?
- Dal rasta sdentato. . .
- Chi? Lui? No, non compro mai niente da lui! Non ha un buon profumo!
- Ma, ehi, non e che si strona addosso la zucca!
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4
- Wham family, yuh cyah wait til yuh reach de pavement to show tantie
de pumpkin? 2
Ma le due donne ormai sono approdate al marciapiede opposto, dove i
sacchetti della spesa vengono mostrati vicendevolmente e commentati pezzo
a pezzo.
Sul marciapiede opposto due uomini stanno chiacchierando: uno nero,
alto, sulla sessantina, capelli brizzolati, camicia marrone a maniche lunghe,
pantaloni grigi ben alti alla cintura, scarpe nere; l'altro, anche lui con lineamenti africani, ma piu chiaro di carnagione, sulla quarantina, meno alto ma
comunque snello, camicia bianca a maniche corte, pantaloni grigi e scarpe
nere. Di tanto in tanto, quasi facessero a turno, si voltano verso un'auto che
transita o un pedone su uno qualunque dei lati della strada a cui si rivolgono,
mano alzata, le prime due dita distese, le altre tre via via piu piegate, il polso
impegnato in una lieve torsione, mentre tutta una conversazione e racchiusa
nella comune formula di saluto:
- Alright! 3
in cui i due sintetizzano i convenevoli con i passanti, per immergersi di
nuovo nella loro pacata e prolungata conversazione, in attesa, evidentemente,
che le rispettive mogli li raggiungano.
Il cuore di tutto questo e il mercato di Tunapuna: un tetto e alcune
pareti ad ospitare il mercato della carne, e tutto intorno bancarelle di ogni
altro genere, e negli isolati adiacenti ogni sorta di negozi, e la stazione di
polizia. Il tutto convenientemente situato tra gli importanti incroci di Pasea
Main Road e Macoya Road.
Quante storie si intrecciano in un mercato! Quante storie in questo mercato di Tunapuna, un luogo di mille razze, odori, merci, eta, livello sociale; soprattutto al sabato mattina, quando la liberta dal lavoro porta intere famiglie
a caccia di improbabili aari, o semplicemente per la spesa settimanale.
Ed e probabilmente quest'ultimo il motivo che spinge questi due, papa
e glio senza dubbio, indiani, che varcano ora il cancello piu vicino alla
stazione di polizia. Proviamo a seguirli. Non sappiamo se sono giunti a piedi
da qualche abitazione vicina, magari a Pasea, dove molti sono gli indiani
residenti; o se invece sono appena discesi da un maxi, o ancora se hanno
appena lasciato la loro auto in qualche strada laterale. Il papa: carnagione
chiara, capelli grigi, sulla quarantina, camicia scozzese misto sintetico (con
una macchia d'unto a destra dell'ombelico), maniche corte, bracciale d'oro
con medaglietta del Sacro Cuore, bermuda di cotone beige (lista della spesa
2 Che
c'e, ragazza, non potevi aspettare di raggiungere il marciapiede per mostrare la
zucca alla nonnina?
3 Tutto a posto!
5
che spunta da una tasca, ma, possiamo scommetterci, non ne uscira se non
una volta a casa, giusto per mostrare al bravo marito che ha ragione la moglie,
l'articolo che lui non ha comprato sulla lista c'era!) e sandali. Il glio: novedieci anni, abbastanza pulito, carnagione scura, occhi vivaci e neri, capelli
altrettanto vivaci e neri, maglietta bianca di cotone, ordinatamente inserita
nei pantaloncini corti, sandali. Entrambi con una borsa di raa intrecciata:
il papa piega e spiega nervosamente la sua, il glio tiene la propria per i
manici, senza curarsi del fatto che essa sta spazzando il marciapiede.
Entrano dal cancello aperto e si tuano, come risucchiati in un turbine
di persone e aromi.
- Stammi vicino, Michael, ok? E dammi la borsa, che ci stai pulendo il
marciapiedi.
Fatica il padre a farsi udire dal glio, senza voltarsi e attento a riconoscere
con la mente tutto cio su cui i suoi occhi si posano; fatica il glio ad obbedire,
impegnato in un tortuoso e spintonato inseguimento del genitore-segugio a
caccia di occasioni, ma a sua volta attento a localizzare con precisione i
venditori di dolci.
- Ecco, mi dai uno di quei baigan 4 ?
Il padre si e gia immerso nella parte dell'acquirente esperto. Ma evidentemente non inganna la venditrice: le fattezze del possibile cliente le suggeriscono una provenienza etnica che lascia ordinariamente alle donne l'incombenza
e l'esperienza degli approvvigionamenti alimentari, mentre nel gesto della
sua mano puntata su qualcosa tra la merce esposta nel solito caotico ordine,
l'anziana ortolana scorge la medaglietta al polso che indica una provenienza
religiosa che solitamente preferisce l'inglese alle lingue orientali; onde evitare fraintendimenti, gli chiede conferma sulle sue intenzioni d'acquisto della
grossa aubergine 5 di cui, stando alle di lui parole e gesti, egli starebbe per
appropriarsi:
- Vuoi questa melanzana?
- S, certo, quella.
Al che, Michael sente di dover intervenire:
- Papa, ma la mamma non li compra mai!
- Ma perche non sa cosa deve comprare! Grazie, signora. Quant'e?
- E non prendi del mango?
- Ma ne abbiamo nel giardino. . . quanto mango vuoi?
- Ma non sono julie-mango, sono rose-mango . . .
- Buonissimi! Vedrai!
- Ua. . .
4 Baigan
5 . . . di
e il nome usato dagli indiani di Trinidad per indicare le melanzane. . .
cui aubergine e una possibile traduzione inglese.
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- Ok, adesso ci manca l'okro 6 , un po' di pimento. . .
- Ma anche i pimenti ce li abbiamo in giardino, papa!
- S, ma lo sai che alla mamma non piacciono, e poi con i cani che ci
girano intorno. . . meglio comprarli.
La logica e il forte del nostro Michael:
- Ma anche a me non piacciono i nostri mango!
E forse non e il forte del papa:
- Ho capito, ho capito. . . e se ti prendo un po' di pawpaw 7 ?
- Bleah! No dai, un julie-mango !
- Va bene, signora, un pawpaw . . . Dopo il mercato andiamo a berci una
noce di cocco, ok?
- Ok. . .
- Andiamo.
Per nulla impressionato dal ben celato entusiasmo del glio nella prospettiva di rose-mango, pawpaw e della supposta compensatoria bevuta di cocco,
il padre riprende il suo lento ma inesorabile sgusciare tra banchi e clienti,
alla ricerca degli articoli che ancora mancano all'appello.
- Papa! Salt-sh 8 !
- No, non ce l'ho nella lista. . .
- Ma come no? La mamma ti ha detto di prenderne! Mi ricordo io!
- Ma no. . . gurati. . . cosa se ne fa del salt-sh adesso? Piuttosto, dov'e
il vecchio con le verdure da cui va sempre tua madre? Cos'e che mi aveva
chiesto? Okro, pimenti, chadon beni 9 . . .
- Ma papa, perche non la controlli, la lista della spesa?
- S, s, adesso controllo, ma mi ricordo tutto, non ti preoccupare.
Risposta che andrebbe invece interpretata: ma gurati, la lista? Lo so io
quel che dobbiamo prendere, altro che lista!
- Ok, secondo me il vecchio delle verdure e da questa parte: seguimi.
Questa volta e il glio che sparisce tra la folla, seguito dal padre che lo
chiama a gran voce e, dall'alto della sua statura, cerca di intuirne il movimento dagli scostamenti delle teste davanti a se. Ma il ragazzino e sveglio, e
al primo bivio si ferma ad aspettare il decisamente piu lento genitore.
- Dai papa. . . sei lento!
- Non scappare, eh? Aspettami. . . 'giorno. . . mi scusi. . . mio glio. . .
6 Hibiscus esculentus
o Abelmoschus esculentus, un baccello commestibile essenziale
nella cucina creola; detto anche gombo o quibombo in altre isole dei Caraibi, specialmente
di lingua spagnola, a seconda della tradizione locale.
7 Pawpaw e il nome con cui si indica la papaia.
8 Pesce salato ed essiccato.
9 Si tratta di foglie di coriandolo secco, altrove detto anche cilantro, altro ingrediente
importante per la cucina caraibica.
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Il bambino prende allora la mano del genitore e incomincia a tirarlo in
mezzo alla folla. Esperienza evidentemente piuttosto faticosa per il genitore,
certamente piu divertente per il glio, che alla ne ottiene la sua vittoria
quando riesce a ritrovare il banco delle verdure cercato (la cui posizione,
misteriosamente, non era cambiata col passare del tempo in cui il bambino
non aveva frequentato il mercato) e a mostrarlo al sudato e trafelato padre.
- Buongiorno. . . e sta' buono, ho visto che te lo ricordavi. . . Allora, mi
serve dell'okro . . . Michael, intanto prendi un po' di peperoncini e di pimento,
ok? Senza esagerare! S, grazie, va bene cos, e poi vorrei anche dello chadon
beni, s quello va bene.
- Papa. . . la mamma voleva fare del callaloo 10 domani, sai che viene la
zia. . . ci vuole il dasheen bush 11 .
- Ah gia, e vero. . . un po' di dasheen, per favore. . .
Ed ecco che, quasi per miracolo, la folla per un istante solo si apre, ed ecco
comparire Ali, insieme alla mamma, che ancora non si accorge di nulla, presa
dagli strascichi ridanciani e pettegoli di una transazione con una fornitrice
abituale.
- Ehi, Michael! Non mi avevi detto che venivi!
- Ehi! Non lo sapevo. La mamma si e fatta male a un piede e ha mandato
me. Cioe, mio padre.
Anche il padre di Michael conosce Ali, e lo saluta, cercando poi immediatamente la madre, che nel frattempo ha terminato le chiacchiere e sta ora
cercando con lo sguardo il glio. Non appena si avvede del gruppetto di tre
persone che la sta ssando, si avvicina e rivolge anch'essa i propri saluti a
Michael e papa.
- Buongiorno. Come stai12 ?
- Ma bene, grazie, e tu? Tua moglie ti ha abbandonata oggi?
- Eh s, ha avuto un piccolo infortunio e mi ha lasciato il compito della
spesa...
Ed estraendo dalla tasca la lista, la sventaglia di fronte a se, ostentando
cos la propria incompetenza in materia.
- Ah, mi dispiace. Oggi pomeriggio vengo a trovarla, allora.
- Ma no, non ti disturbare, non e niente di grave, l'ho lasciata che
cucinava...
- Magari un colpo di telefono...
- Eh, certo, oppure le dico io di chiamarti...
10 Una
sorta di salsa verde, o di minestrone freddo, spesso accompagnato dal cou-cou,
polenta gialla.
11 Colocasia esculenta, pianta dalle larghe foglie, usata nella cucina caraibica.
12 Se anche in inglese esistesse il \lei" di cortesia, sarebbe dubbio il poterlo trovare
praticato al mercato di Tunapuna.
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Forse la signora non gli sta simpatica, oppure, conoscendo la particolare
propensione della mamma di Ali per il pettegolezzo, lui non vuole destare
troppo la di lei curiosita?
Nel frattempo i due amici hanno cominciato a elencarsi i contenuti delle
borse della spesa dei rispettivi genitori, con particolare enfasi da parte di
Michael sul cattivo gusto del padre in fatto di frutta e sulla sua indisciplina
nel seguire le indicazioni della moglie.
A un tratto, Ali:
- Andiamo a prendere i dolci?
Palla che Michael e lestissimo a cogliere al balzo:
- Papa, io e Ali andiamo a cercare i dolci. Mi dai cinque dollari?
- S, e poi dove ci troviamo? No, no, sta' qua vicino, ci andiamo insieme...
- No, dai ci vediamo dall'omino dei pesci fra dieci minuti.
L'omino dei pesci e probabilmente un'istituzione: un tizio che vende pesci
da acquario in sacchetti di cellophane all'esterno del mercato, solitamente
attorniato da sedicenti intenditori che passano il sabato mattina discorrendo
degli usi e dei costumi delle varie specie, e qualche acquirente, stranamente
desideroso di vericarli nella propria vasca domestica.
Mentre ad Ali basta uno sguardo d'intesa con la madre per capire di avere
il suo permesso, il padre di Michael non fa in tempo ad esprimere il proprio
parere in proposito, visto che gia i due sono scivolati nella mischia.
Proprio in quel momento inizia a risuonare una voce all'interno della
struttura centrale, una potente voce di donna di colore, che lentamente si
fa strada anche all'esterno: quello che subito sembra un lamento (ma le piu
assidue frequentatrici del mercato non si lasciano ingannare, anzi sono stupite
di non aver udito nulla no a questo momento) si rivela assai presto un canto.
Vicino ad uno degli ingressi della sezione coperta del mercato, i due ragazzi
quasi entrano in collisione con questa enorme donna in un leggero vestito di
cotone giallo a ori arancio, una mendicante che canta e predica la parola
di Dio, e che rivolge loro, invece del classico \Tank yuh, darlin' ", o del piu
caldo \God bless yuh ", un'occhiataccia di rimprovero quando, nel passarle
davanti, quasi le pestano il suo sacchetto di monetine.
- Mi ero dimenticato di lei.
dice Michael.
- Viene tutti i sabati.
- Ne ho vista un'altra cos sulla Promenade.
- Sei andato a prendere uno snow-cone 13 ? Mia mamma non mi ci porta
mai.
- No, non lo prendo mai lo snow-cone. Coi miei andiamo sempre a St
13 Una
sorta di granatina.
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James a prendere il gelato. Sulla Promenade ci andiamo perche c'e la chiesa.
Andiamo a messa l alla domenica sera. Tu dove vai alla moschea?
- Ua, te l'ho gia detto, vado a St Joseph.
- Ah s, mi ricordo, viene anche tua sorella.
- Vieni anche tu, cos la vedi.
- Dai, andiamo a prendere i dolci...
- Cambi discorso eh?
ma Michael risponde con uno strattone con cui riporta l'attenzione di Ali sul
labirinto tra i banchi che ancora li separa dalla destinazione: il dolcivendolo
Ramlochansingh.
Improvvisamente tra i due si insinua un terzo: un ragazzino sporco e un
po' piu grande di loro, con un pesante sacchetto in mano, che si rivolge ad
Ali:
- Brefru 14 ?
Ali, colto di sorpresa, ha un momento di esitazione, da cui il secondo
strattone di Michael lo salva provvidenzialmente.
E, mentre i due ormai giunti a destinazione si mettono ordinatamente in
la dietro a una donna di colore con la bellezza di due bimbi in lacrime in
braccio, Michael torna al frutto del pane:
- Non vorrai mica quella schifezza?
- Vabbe, ma e buono, quando lo cuoci.
- Ma dai... Pensa ai jalabee 15 che ti mangi adesso.
- S, e mia sorella mi ha chiesto del bar 16 .
- Dai, glielo compro io!
- Ok.
- E poi voglio... mmm... qualche rasgolla 17 !
- Ma stai scherzando?
- No! Perche?
- Perche non le trovi qui!
Michael, decisamente sorpreso controlla lo stato della la, ma ancora
il venditore sta servendo la mamma dei due piccoli urlatori. Puo quindi
soddisfare la sua curiosita:
- Come, non li trovo qui?
14 Il
ragazzo sta cercando di piazzare un frutto dell'albero del pane, bread-fruit.
della tradizione indiana a Trinidad: una specie di pretzel fritti di farina di chana
(una sorta di cece tipico della cucina indiana).
16 Altro dolce indiano, fatto con latte condensato cotto, tagliato a blocchetti delle
dimensioni di una caramella mou.
17 Nella tradizione indiana di Trinidad, palle di formaggio fresco e tenero mescolato a
semolino, imbevute di sciroppo.
15 Dolce
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- No! Sono dolci musulmani! Li trovi in un negozio. Sulla main road, a
St Joseph. Qua al mercato non ce ne sono. O se no, vieni da me quando li
fa mia nonna. . .
- Beh, ma sono sicuro che Mr Ram li sa fare! Non sara mica cos dicile...
- Ma no, non li fa. Scommettiamo? Lui e indu.
- Lo so che e indu, e poi si vede! Ma perche non dovrebbe farli? Voglio
dire, cosa c'entra?
- Non lo so, ma mio papa mi ha detto cos. Vedrai, non ce li ha. E
nemmeno i gulab jamoon 18 .
- No? Neanche quelli? Scommettiamo!
- Ok, un pezzo di sugar-cake 19 che non ce li ha.
Un'espressione furbetta passa sulla faccia di Michael, che vede di poter
rilanciare:
- Sugar-cake ? Ha! Io scommetto che invece e la sugar-cake che non ha!
- Ma certo che non ce l'ha! Dobbiamo andare da uno nero per la sugarcake.
- La delusione sul viso di Michael e piu che evidente: la sua controscommessa non ha avuto successo.
La mamma con i due piccoli ormai ha nito, e Mr Ram si rivolge ai due
ragazzi:
- E-he, cosa volete? Dov'e vostra madre?
Michael prende l'iniziativa e si assume il compito di speaker uciale della
coppia. Con aria importante, si schiarisce la voce e cerca di farsi sentire sopra
il tappeto di rumore.
- Mio padre ci aspetta fuori. Vogliamo due pezzi di jalabee per lui e per
me tre pezzi di bar e... hm... ci sono dei rasgolla ?
- Ok, ecco qua i jalabee, ed ecco qua il bar. I rasgolla non li faccio, non
li tengo e non so neanche cosa sono. Ma tu non sei mica il glio di Dukoo?
- Allora mi dia tre kurma 20 . No, sono il glio di Anthony.
- Buon per te. Sono cinque dollari.
- Ecco.
Michael si volta per andarsene, e incontra lo sguardo divertito e trionfante
di Ali.
- Andiamo, Dukoo: mi devi un pezzo di sugar-cake.
- Ok, tieni la tua roba, anzi tieni tutto il sacchetto che io mi prendo i
miei kurma. Da' questi a tua sorella e dille che glieli mando io.
18 Un
altro dolce della tradizione indiana: palle di latte fritto imbevute di sciroppo.
della tradizione creola di Trinidad: sciroppo di zucchero e noce di cocco
grattugiata solidicati.
20 Trattasi di frittelle cilindriche inzuppate, manco a dirlo, nello sciroppo.
19 Dolce
11
E cos, con questo scambio di dolciumi, i due bambini si allontanano per
tuarsi nuovamente nella folla.
Li lasciamo andare, sappiamo come molto probabilmente nira la storia.
Non faticheranno a trovare la sugar-cake rosa, estratta da una venditrice di
colore all'interno della parte coperta da un sacchetto da spesa bianco. Possiamo anche immaginare che la donna dara ai ragazzi un pezzetto in piu
piuttosto che in meno, e li guardera allontanarsi sorridendo. Poi la scena si
spostera sul marciapiede antistante al mercato, dove, intorno a un venditore
di pesci, un papa e una mamma stanno aspettando i loro due gli, che vedranno arrivare di corsa, contenti della loro avventura, pronti a mostrare ai
genitori i propri acquisti. Si saluteranno, si daranno appuntamento a luned a
scuola, i ragazzi; i genitori meno cordialmente si aderanno reciprocamente
i propri ossequi per interposta persona al coniuge assente. E poi ogni mezza
famiglia si avviera verso casa. E forse Michael, se possiamo crederlo curioso e intelligente, lungo il dicoltoso percorso lungo gli aollati e ingombri
marciapiedi, chiedera spiegazioni al papa su cio che gli ha fatto perdere la
scommessa.
La strada rumoreggia, gli odori si mescolano, benzina e verdure, spezie e
sudore. La temperatura sale, ormai ci avviciniamo a mezzogiorno, non c'e
una nuvola in cielo.
Una giovane donna sta entrando in questo momento dall'ingresso prin alta, con una minigonna che lascia scoperte buona parte delle
cipale. E
nerissime e lunghissime gambe, rese ancor piu lunghe da tacchi molto alti.
Ma questa e un'altra storia, al mercato di Tunapuna.