La Taumaturgia - associazione pitagorica
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La Taumaturgia - associazione pitagorica
Torino, 28 Aprile 1953 Bollettino n° 12 PARLIAMO DELLE COSE CHE INTERESSANO A TUTTI LA TAUMATURGIA “Chi mi ha toccato? Maestro Una folla, d’ogni intorno, Ti preme, come puoi Tu chiedere chi Mi ha toccato? Sì, perché Io ho sentito potenza uscir da me!” Allora, l’emorroissa dalla folla e disse: “Signore, per undici anni io fui da ogni medico visitata e curata invano ed ero per uscir d’ogni speranza quando ho sentito parlar di Te. Allora mi sono detta: “Se solo arriverò a toccare l’estrema orlatura, io sarò risanata. Ed ecco che Tu sei qui venuto, ed ecco che io Ti ho toccato, e appena Ti ho toccato il flusso del sangue si è arrestato, ed io sono stata risanata!”. “... chi mi ha toccato?” Gesù chiede. Chi nella folla ha avuto capacità di comunicazione? I discepoli giustamente s’indignarono. “Una folla (essi dicono) d’ogni intorno Ti preme e Tu chiedi chi di tanti Ti ha toccato!” Per i discepoli la domanda di Gesù è per lo meno strana, essi possono attribuirla, forse, ad una forma di esibizionismo, di qui la loro risposta irriverente. Gesù, però, non è un esibizionista, Gesù ha sentito realmente una potenza uscir da Sé e ne chiede conto. La confessione dell’emorroissa sarà valida testimonianza del come, in realtà, da Gesù sia emessa una forza, una potenza non scagliata da Lui (come sarà, invece, domani per il paralitico, per il cieco nato, per il figlio della vedova, per il servo del centurione), bensì carpita a Lui da un’azione istantanea di fede e di volontà... “Ch’io tocchi solo l’estrema orlatura della Sua veste, pensa l’emorroissa, ed io sarò risanata”, l’azione di fede si attua in conferma di fede. Gesù sente una potenza uscir da Lui, ma ignora chi Lo ha toccato! Quest’episodio evangelico dovrebbe far riflettere molti tra i quali (vedi articolo precedente) coloro che si spacciano per maghi, guaritori, mediconi e per esseri dotati di fluidi particolari. Il fenomeno taumaturgico, al pari di ogni fenomeno naturale, è ignorato da colui che può produrlo e viene reso palese solo in talune particolari condizioni; in ogni caso, però, ciò che lo promuove è sempre la fede dell’altro. Da questo noi dovremmo trarne alcune chiare deduzioni: ogni uomo ha in sé una carica elettromagnetica che diviene positiva o negativa a seconda del contrasto col polo opposto, in quanto ogni uomo possiede in sé una certa riserva eterica di energia potenziale, cioè di energia capace di divenire positiva o negativa a seconda dei casi. Quest’azione positiva o negativa informa tutta la taumaturgia. Indiscutibilmente, alcuni esseri umani possono proiettare, a loro volta, scariche d’irradiazioni positive o negative. Vi sono esseri capaci di irraggiare a distanza veri treni d’onde d’irradiazioni (successioni d’onde elettromagnetiche) che, captate, determinano possibilità di manifestazioni diverse da individuo a individuo. In ogni caso, l’azione determinante di queste radiazioni si ha solo traverso l’atteggiamento fideista ed è indipendente dalla volontà del taumaturgo. Il credente può trarre dallo stesso, la potenza in cui crede, cioè la potenza che risana e quella che distrugge, poiché la taumaturgia ha due aspetti, essa risana od ammala: è taumaturgia quando risana, iettatura quando inferma, ma nell’uno e nell’atro caso, la forza promotrice è sempre la fede altrui. In pratica, ogni uomo è un po’ taumaturgo se, per taumaturgia, s’intende una forza radiante che dalle mani dell’uomo s’irradia e può operare in bene od in male e che viene suscitata dalla richiesta operante della fede. “Ho sentito potenza uscir da Me!” confessa il Nazareno, ma ognuno, se pone attenzione, si accorge quando una potenza esce da lui ogni qual volta si trova in un dato ambiente o in talune compagnie. Vi sono compagnie che vivificano e compagnie che mortificano. Nel primo caso, l’individuo attinge e nel secondo, l’individuo dà. Questa è la taumaturgia spicciola, la taumaturgia giornaliera che tuttavia è della stessa natura di quella taumaturgia che ridà la vista ai ciechi, l’udito ai sordi, il moto ai paralitici, infatti, l’azione taumaturgica è un’azione di scambio fra pieno e vuoto, ossia un’azione di osmosi eterica, per cui di continuo una potenza esce dal taumaturgo per colmare tutti i vuoti e tutte le deficienze di natura eterica dalle quali si genera la malattia. Il taumaturgo può dirigere la sua potenza verso un dato scopo, ma più spesso, è a lui carpita dall’infermo che con fede lo tocca, proprio come è nel caso dell’emorroissa, citato dal Vangelo. La fede dell’infermo forma il risucchio che chiama la corrente eterica risanante, che viene sottratta al taumaturgo, il quale si accorge benissimo del vuoto che si fa in lui, anche se, nella moltitudine, egli non è in grado di sapere da chi è operata la sottrazione. Il rapporto “simpatico” non implica un rapporto di conoscenza, quindi, moltissimi possono essere gli esseri beneficati ad insaputa del taumaturgo. Tutto ciò naturalmente quando non agisca una forza suggestiva, nel qual caso allora non è più tanto opera di una trasmissione di etericità traverso corpi separati, ma la messa in opera di una scarica eterica operantesi nel medesimo soggetto. Quindi tutti coloro che operano mediante suggestione: maghi, ipnotizzatori, ecc... non sono dei taumaturghi nel senso letterale della parola, ma degli scatenatori di forze eteriche già presenti nel soggetto. In altri termini, questi maghi, questi ipnotizzatori ecc. non danno nulla di loro, non emettono potenza, non comunicano cosa alcuna, ma operano unicamente nel costituire l’elemento catalizzatore dell’organismo che provoca la scarica risanante, il che spiega come le malattie più facilmente guaribili siano quelle dovute a stati isterici. L’isterico è, infatti, un soggetto impressionabile sopra il quale opera facilmente la suggestione di esseri decisi e sicuri di sé, che impongono, è la parola, al malato di autoguarirsi e si fanno obbedire. Non guariscono però le lesioni organiche, laddove la malattia ha scavato nel profondo e la carenza d’etere è in atto, ivi la suggestione è impotente. In questi casi, può solo operare la cessione, da parte del taumaturgo, della sua potenza ed il rapimento, da parte dell’infermo, della stessa potenza. La taumaturgia, come vedete, ha nulla a che fare con i consueti “irradiatori umani”. L’irradiazione, che dalle mani di alcuni soggetti si diparte operando spesso guarigioni che hanno del prodigioso (beninteso sapendola operare), non è taumaturgia perché non è cessione di etericità. Dalle dita fluidiche dell’irradiante, emana un’energia bipolare che si alterna a seconda della necessità del soggetto: essa agisce in vari modi naturali e perciò non miracolosi. La prima azione è termica; l’irradiazione umana sviluppa calore in corpi freddi e provoca raffreddamento in corpi caldi, ristabilendo in tal modo, con la temperatura normale, un normale deflusso dei corpi sanguigni, globuli, emazie, ecc. e con ciò un ripristino delle funzioni normali. Ecco che allora, una gradevole applicazione fatta da irradiatori umani, può sostituire per il meglio l’uso di qualsiasi terapia termica; dalla Marconiterapia all’esposizione solare, all’uso di raggi ultravioletti. Forme reumatiche, sciatiche, lombaggini, disturbi articolari o della digestione, forme emicraniche di origine reumatica possono recedere ed anche scomparire con il tempo, ma la guarigione istantanea, come nel caso taumaturgico, non si ha. Un’altra azione dell’irradiazione umana è quella di esercitare uno stimolo, spesso forte, sopra taluni gangli nervosi impigriti o sfibrati, oppure risvegliare l’attività di talune glandole endocrine, in pratica, una vera e propria forma d’elettrochoc. Una terza facoltà dell’irradiazione umana (e forse la più pericolosa) è quella di poter paralizzare dapprima, uccidere poi con una più lunga applicazione, svariate famiglie di agenti patogeni (microbi) e di virus, portando anche ad una forma di mummificazione dei tessuti, che può degenerare in forme cancerogene e, per conseguenza, provocare la morte di quei tessuti che vengono interessati dal trattamento. Quanto abbiamo sin qui detto, ci riporta al nostro antico concetto di mettere in guardia i creduloni contro illusioni che potrebbero produrre delusioni terribili, ma anche responsabilità non solo morali. La taumaturgia ha come caratteristica la donazione d’amore e, come tale, non può confondersi con nessuna forma commerciabile. Il taumaturgo dà di sé e, per dare, deve effondere amore come un suo modo di respirare e di essere, ma questo è piuttosto raro a trovarsi. Inoltre il taumaturgo finisce per esaurirsi; la continua emissione eterica lo porterà, in un breve periodo di anni ad addossarsi tutti i mali che toglie agli altri, sino a che la morte concluderà la sua immolazione d’amore. Ma questo non ci sembra essere il caso dei maghi, né dei guaritori. Torneremo prossimamente sull’argomento per parlare dei medici e dei terapeuti. ***********