Libretto di Sala

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Libretto di Sala
OMOBONO STRADIVARI 1730
Il prezioso violino è stato realizzato a Cremona nel 1730 da
Antonio Stradivari e suo figlio Omobono esperto restauratore
ed intagliatore come certificato nella ricca documentazione
al seguito di questo strumento.
Il violino fa parte della ristretta cerchia di quelli definiti “dalla
grande voce” costruiti nella liuteria Stradivari a partire dal
1730 per pochi anni. Di esso si apprezza l’ottimo stato di
conservazione e la gran quantità di vernice originale gold-orange-brown ancora presente soprattutto sul fondo. Il riccio,
in particolare la chiocciola, per il suo inconfondibile tratto e la
minuziosa finitura, è opera di Omobono Stradivari.
Di lui si possono contare pochissimi esemplari ancora esistenti, tutti catalogati e censiti, e sono - da sempre - oggetto di
ricerca da parte di facoltosi collezionisti ma anche di rinomati
concertisti per le grandi qualità foniche e timbriche mai eguagliate.
Era in possesso di un Omobono Stradivari del 1730 anche
Ginette Neveu vincitrice nel 1935 del concorso “Wieniawski”
a Varsavia. Per le sue tournée utilizzava sia il prezioso Stradivari
che un altro violino di Guadagnini.
Gli strumenti venivano trasferiti in una doppia custodia realizzata su misura e con speciali finiture di pregio. In aggiunta due
archetti di cui uno modello “Fleur-de-Lys” dei rinomati archettai
inglesi “W. E. Hill & Sons”.
Al momento di massimo splendore però la carriera artistica
di Ginette Neveu si interrompe bruscamente quando il 28
ottobre 1949 il velivolo di Air France Constellation che la stava
portando a New York alla conquista di Carnegie Hall precipita sul monte Redondo nell’arcipelago delle Azzorre. Con lei
in questa tragedia il fratello ed inseparabile pianista Jean, il
celebre pugile Marcel Cerdan (amante di Edith Piaf) e altre 45
persone.
Una commissione di ispettori, inviata sul posto immediatamente dopo l’incidente, ha potuto ritrovare solamente la custodia
vuota ricoperta di graffi ed un arco spezzato. Ma……
…..ai margini del villaggio, lungo un sentiero, si sente uscire da
una capanna il suono di un violino. Bussano alla porta, il rumore cessa, apre un uomo anziano, ha lo strumento in mano,
insieme a un archetto montato in oro con squame di tartaruga. “È suo?” “No l’ho trovato risponde”.
La commissione confisca immediatamente l’archetto, il violino
molto vecchio resta tra le mani dell’uomo…. (dal romanzo di
Adrien Bosc “Prendere il Volo” 2016).
Dell’Omobono Stradivari non si è più saputo nulla.
Venerdì 9 Settembre 2016
Ridotto del Teatro Regio, Parma
Concerto
Matteo Fedeli, violino Stradivari
Andrea Carcano, pianoforte
Quarant’anni fa, spinto da un desiderio, da
un’intuizione che ancora fatico a spiegare,
decisi, insieme ad altri due compagni di avventura, che era arrivato il momento per me
di seguire il mio sogno:
dare vita ad un’azienda seria e competente che potesse
diventare parte attiva ed integrante del sistema industriale
del nostro territorio.
Eravamo tre amici, tre giovani uomini con tanta voglia di
fare e pochi soldi in tasca. Eravamo spaventati, ma l’amore
per quel sogno ed il sostegno delle nostre famiglie ci diede
il coraggio di provare.
Cominciammo in un garage di dodici metri per tre, facendo dei servizi di manutenzione per diverse aziende.
Le ore di lavoro erano tante, le ore con la famiglia sempre meno, ma con il tempo e dopo tanti sacrifici, le cose
cominciarono ad ingranare.
La collaborazione con alcune delle principali realtà italiane
di questo settore ci dimostrò di aver intrapreso la strada
giusta.
Questo ci permise di ampliarci, spostandoci prima in una
struttura più grande, e poi di costruirne un’altra che, successivamente, abbiamo ulteriormente ingrandito.
Il nostro percorso si è continuato a sviluppare negli anni,
abbiamo condiviso grandi soddisfazioni e superato insieme
i periodi più complicati.
Con il tempo e con gli eventi della vita,
i soci a poco a poco, decisero di prendere altre strade e successivamente
OCM, con il subentro di mio figlio, divenne ufficialmente
un’azienda a conduzione famigliare ed è oggi la realtà che
conoscete.
OCM è il risultato, non solo dell’intuizione di uno, ma della
forza, della passione e della dedizione di tutte quelle persone
che hanno creduto in essa.
Un risultato raggiunto grazie anche al sostegno della mia
famiglia ed, in particolare, mia moglie che mi ha sostenuto
ed incoraggiato costantemente.
Con la prospettiva di un futuro sempre più fiorente, desidero
fare un augurio a mio figlio che, in questi ultimi anni, è subentrato alla guida di OCM innovandola e portandola ancora
più in alto:
Abbi sempre il coraggio di ascoltare le tue intuizioni.
Con la speranza che OCM, come quarant’anni fa, rimanga
sempre un luogo di lavoro dove i valori famigliari e le prestazioni d’eccellenza continuino ad esserne il pilastro portante, vi
auguro di cuore una piacevole serata.
Gianfranco Amadasi
Fondatore Officina Costruzioni Meccaniche
“
Ognuno di noi ha
nel cuore un violino.
“
retro copertina
Il nostro compito,
nella vita, è di
trovare il modo
di suonarlo.
G.A.
Matteo Fedeli
Lo chiamano “l’uomo degli Stradivari”. Ai
concerti di Matteo Fedeli intervengono
migliaia di persone, vive in un mondo
blindato di scorte e contatti segreti. Infatti il circuito nel quale oggi si muovono gli
strumenti dei grandi liutai obbedisce a un
codice di estrema riservatezza.
“Uno Stradivari per la Gente” è il progetto
da lui creato che lo ha visto interprete nelle
sale da concerto e nelle più belle basiliche italiane con i migliori
Stradivari mai costruiti al mondo. Nel 2011 ha ricevuto il premio da
ANLAI (Associazione Nazionale Liuteria Artistica Italiana).
Tra i diversi riconoscimenti, Fedeli è stato insignito della Croce
di Cavaliere dell’Ordine di Malta e di Cavaliere di merito del
Sacro Militare Ordine Costantiniano ed è tra i fondatori dell’Orchestra Nazionale del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine
di Malta.
Ambasciatore della Cultura italiana negli Stati Uniti per il Ministero degli Esteri, lo scorso ottobre è stato nominato Funzionario per la Cultura presso il Consolato Italiano a Charleston
nel South Carolina.Ha ricevuto la più alta onorificenza Rotary
International: il Paul Harris Fellow a riconoscimento della sua
carriera artistica. Matteo Fedeli attualmente suona il magnifico violino Omobono Stradivari 1730.
Andrea Carcano
Proveniente dalla scuola di Bruno Canino
è impegnato in un’attività concertistica
che lo vede ospite di importanti istituzioni
italiane. Con il gruppo Entr’acte è stato
presente nel cartellone della stagione del
Teatro Arcimboldi e successivamente in
altre quattro stagioni al Teatro alla Scala.
È stato invitato alle Settimane musicali
di Stresa nell’ambito dell’integrale delle
Sonate di Prokofiev, e dall’orchestra sinfonica del Friuli Venezia Giulia in occasione delle celebrazioni del centenario di
Schostakovic. Michele Campanella lo ha chiamato per la
giornata inaugurale delle maratone Liszt all’Auditorium di Roma,
eseguendo un significativo programma dedicato alle opere
della gioventù. In campo internazionale Carcano ha suonato
ripetutamente in Svizzera, Lichtenstein, Francia, Repubblica
Ceca, Bulgaria, Spagna, Slovenia, Germania. E’ stato impegnato con Matteo Fedeli in due tour negli USA.
Oltre al tradizionale repertorio ha presentato molte opere
trascurate di Alkan, Reger, Janacek, Godowsky, Tausig, C.
Nielsen, Medtner, Dohnany, Schuloff e Korngold. Nel campo
della musica da camera esegue un considerevole repertorio
in duo con artisti italiani e stranieri.
È titolare di cattedra di pianoforte principale dal 1995 dapprima nei Conservatori di Matera, Rovigo e Udine, attualmente
presso il Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria.