Rapporto in PDF - infoMercatiEsteri

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Rapporto in PDF - infoMercatiEsteri
UZBEKISTAN
A cura di:
Ambasciata d'Italia - UZBEKISTAN
Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese
[email protected]
Con la collaborazione di:
Agenzia per la promozione all'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE
Camere di Commercio italiane all'estero
www.infomercatiesteri.it
INDICE
PERCHE'
Perchè UZBEKISTAN
Dati generali
Dove investire
Cosa vendere
OUTLOOK POLITICO
Politica interna
Relazioni internazionali
OUTLOOK ECONOMICO
Quadro macroeconomico
Politica economica
Indicatori macroeconomici
Tasso di cambio
Bilancia commerciale
Investimenti - Stock
Investimenti - Flussi
Barriere tariffarie e non tariffarie
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica
Fattori maggiormente problematici per fare business
Indice Doing Business
ACCESSO AL CREDITO
Accesso al credito
RISCHI
Rischi politici
Rischi economici
Rischi operativi
RAPPORTI CON L'ITALIA
Overview
Scambi commerciali
Investimenti con l'Italia - Stock
Investimenti con l'Italia - Flussi
Flussi turistici
UZBEKISTAN
PERCHE'
PERCHÈ UZBEKISTAN
POTENZIALITA' DEL MERCATO UZBEKO
ALTRI SEGMENTI DI MERCATO INTERESSANTI
IN FUTURO L'UZBEKISTAN POTREBBE GIOCARE UN RUOLO IMPORTANTE PER L'ITALIA E PER L'EUROPA
L'UZBEKISTAN OFFRE UN POTENZIALE DI 30 MILIONI DI ABITANTI
L'UZBEKISTAN E' UN PAESE I EVOLUZIONE CON TASSI DI CRESCITA SUPERIORI ALL'8%.
L'Uzbekistan pone un forte accento sull'ammodernamento e sull'acquisizione di alta
tecnologia, l'Italia potrebbe realizzare maggiori margini di miglioramento nell'interscambio
commerciale, soprattutto nel settore delle attrezzature e dei macchinari nel settore tessile, in
quello agroalimentare, metalmeccanico, nei materiali da costruzione e nella componentistica auto.
POTENZIALITA' DEL MERCATO
UZBEKO
ALTRI SEGMENTI DI MERCATO
INTERESSANTI
Altri settori merceologici potenzialmente interessanti per le imprese nazionali sono
rappresentati dal settore energetico, dalla attivita' estrattiva, in particolare modo gas naturale
e prodotti derivati dagli idrocarburi insaturi.
IN FUTURO L'UZBEKISTAN
POTREBBE GIOCARE UN
RUOLO IMPORTANTE PER
L'ITALIA E PER L'EUROPA
Guardando al futuro, l'Uzbekistan potrebbe giocare un ruolo importante per il nostro Paese.
Le energie rinnovabili, il gas naturale liquefatto, i metalli rari sono fonti di approvigionamento
strategico, in abbondanza in Uzbekistan ed in tutta l'Asia Centrale.
L'Uzbekistan ha finora privilegiato i rapporti con i Paesi quali la Russia, la Cina, la Corea del
Sud, India e Giappone. Molti Paesi dell'area occidentale considerano pero' l'Uzbekistan
strategico sia per la stabilita' regionale sia sotto il profilo energetico, oltre che potenziale
mercato di 30 milioni di persone. Il nostro Paese dovrebbe consolidare ed intensificare lo
sviluppo dei rapporti bilaterali, promuovendo ulteriori scambi di visite ad alto livello e sviluppando un maggiore impegno nei settori
piu' promettenti per l'economia uzbeka come le moderne tecnologie.
L'UZBEKISTAN OFFRE UN
POTENZIALE DI 30 MILIONI DI
ABITANTI
L'Uzbekistan, nonostante uno scenario non sempre ottimistico per quanto concerne il clima
degli affari, e' un Paese in evoluzione che non ha risentito in maniera eccessiva della
congiuntura recessiva internazionale degli anni passati e ha fatto registrare negli ultimi tre
anni tassi di crescita importanti. Un quadro da dove potrebbero emergere elementi positivi
che potrebbro essere sviluppato dal tessuto economico e industriale nazionale.
L'UZBEKISTAN E' UN PAESE I
EVOLUZIONE CON TASSI DI
CRESCITA SUPERIORI ALL'8%.
Ultimo aggiornamento: 27/06/2013
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DATI GENERALI
Forma di stato
Repubblica Presidenziale
Superficie
447.400 km2 di cui il 9% coltivabile
Lingua
L'Uzbeko e' la lingua ufficiale. Il russo e' la lingua veicolare
Religione
Islam (85%)
Moneta
Il Sum e' stato introdotto nel 1994n al posto del Rublo.
Ultimo aggiornamento: 02/06/2013
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UZBEKISTAN
1
DOVE INVESTIRE
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
Prodotti tessili
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Le possibili aree di intervento per gli IDE da e verso l'Italia sono quelle rappresentate
dai settori produttivi di punta del Paese. Tra questi il settore della componentistica auto
(convertitori benzina-gas metano, marmitte catalitiche) vede impegnate con successo
alcune aziende italiane (Landi Renzo, Lovato GAS e Calt). Interessante la produzione automobilistica nella valle del Fergana,
dove vengono assemblati componenti prevalentemente acquistati all'estero e nella NAVOI free zone dove dovrebbero
operare la Landi Renzo e la Lovato Gas per la produzione di convertitori per autovetture per passare dalla benzina al gas
metano.
Autoveicoli, rimorchi e
semirimorchi
Prodotti tessili
Il Governo sta dedicando specifiche attenzioni, al fine di aumentarne la produttivita', alla fibra
di cotone. Il cotone e l'indotto rappresentato dalla volonta' del Governo di migliorare la
qualita' con l'utilizzo di apparecchiature macchino-tessili all'avanguardia, potrebbe essere interessate le imprese nazionali. In
Uzbekistan e' gia' attiva la Marzoli interessata non solo a vendere i propri macchinari ma anche ai progetti di investimento statali per
l'ammodernamento delle imprese tessili ed il riequipaggiamento tecnico di una delle piu' importanti industrie uzbeke.
Coke e prodotti derivanti dalla
raffinazione del petrolio
Il settore Oil & Gas rappresenta uno dei settori piu' promettenti dell'Uzbekistan per investire.
Gli investimenti in questo settore sono sempre elevati poiche' in gran parte provenienti da
grandi investitori esteri come Lukoil, Gazprom, Sasol, Petronas. Il settore viene dominato
dalla Holding di Stato Uzbekneftgaz.
Energia elettrica, gas, vapore e
aria condizionata (anche da fonti
rinnovabili)
L’Uzbekistan ha una potenza installata di circa 12.500 MW, gestite dalla holding statale
Uzbekenergo, l’83% dell’energia elettrica erogata copre il fabbisogno interno. L’erogazione
avviene tramite una dozzina di centrali termiche, alimentate principalmente con gas metano
e in casi limitati, carboene petrolio raffinato e da una trentina di centrali idroelettriche. La
produzione lorda di energia elettrica è di circa 50.000 GWh, dato che colloca l’Uzbekistan al secondo posto dopo il Kazakhistan tra i
Paesi della regione centro asiatica. Il Paese è un significativo esportatore di gas naturale, principalmente verso Federazione Russa
e Cina, ed ha programmi di investimento per incrementare la produzione di energia elettrica con il gas naturale sostituendo
gradualmente gli altri combustibili, a partire dal carbone. Vi sono inoltre programmi per l’uso alternativo di energia tramite ad
esempio pannelli solari, che ben si adattano al Paese nel quale in media si registrano circa 300 giorni di giornate soleggiate. Il
sistema di generazione di energia elettrica necessita di infrastrutture più adeguate alle crescenti esigenze del Paese e di un
generale ammodernamento di tutta la rete, durante l’inverno le interruzioni di energia elettrica, anche nella Capitale, sono frequenti.
L’Uzbekistan dovrà quindi adeguare, nei prossimi anni, la sua potenza installata alla crescita economica, nel contesto dell’efficienza
energetica vi sono finanziamenti sia da parte di ADB che Banca Mondiale. Recentemente la italiana CESI si è aggiudicata una gara
internazionale, con finanziamento ADB, per lo studio di fattibilità per l’installazione di contatori digitali che dovrebbero essere
installati inizialmente nel settore produttivo e, in una seconda fase, nelle abitazioni private, consentendo così’ un miglior controllo dei
consumi e piu’ introiti per l’azienda di stato Uzbekenergo.
Prodotti dell'agricoltura, pesca e
silvicoltura
L'agricoltura rappresenta, insieme al collegato indotto industriale, l'ossatura dell'economia
uzbeka, essendo piu' di un terzo della forza lavoro locale impegnata in tale settore. Il
Governo di Tashkent negli ultimi anni ha adottato delle politiche intese a sviluppare il settore
con l'obiettivo di aumentarne la produttivita'. L'esportazione di frutta e verdura e' gia' oggi una realta' importante del Paese con oltre
un miliardo di dollari USA di esportazioni destinate principalmente verso i Paesi della CSI, ed e' destinata a crescere per gli
investimenti del Governo in questo settore. Al fine di incrementare línterscambio commerciale la parte uzbeka ha proposto la
fornitura diretta in Italia di frutta secca e prodotti ortofrutticoli e ha segnalato di essere pronta ad accogliere progetti dínvestimento,
anche congiunti, nel settore pasticcero, nella produzione di atrezzature e pezzi di ricambio delle aziende alimentari locali,
investimenti, sottoforma di forniture, per modernizzare le aziende uzbeke attive nella produzione di alcool, vino e conserve.
UZBEKISTAN
2
Ultimo aggiornamento: 01/11/2013
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UZBEKISTAN
3
COSA VENDERE
Mobili
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
Costruzioni
Prodotti delle miniere e delle cave
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Mobili
Il settore dei mobili e' tra i piu' promettenti per l'eventuale acquisto del made in Italy da parte
di distributori locali. Gli importatori sono pochi ma di grosse dimensioni. I potenziali
acquirenti appartengono alla fascia medio alta della popolazione uzbeka interessata soprattutto a mobili dallo stile classico e
moderno di alto livello.
Articoli di abbigliamento (anche
in pelle e in pelliccia)
nd
Costruzioni
Il settore "materiali da costruzione" rappresenta un settore di sviluppo considerato prioritario
dal Governo di Tashkent. Durante l'ultima sessione del Gruppo di Lavoro Intergovernativo
uzbeko-italiano per il commercio, la collaborazione economica, industriale e per i crediti all'esportazione che si e' svolta a Tashkent
nell'ottobre del 2011, la parte uzbeka ha segnalato, anche successivamente, la necessita' di una maggiore collaborazione con le
imprese nazionali nei settori della produzione dei materiali da costruzione, nella produzione di caldaie a gas, pompe di calore e
condizionatori.
Prodotti delle miniere e delle
cave
nd
Prodotti dell'agricoltura, pesca e
silvicoltura
nd
Ultimo aggiornamento: 01/11/2013
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UZBEKISTAN
4
OUTLOOK POLITICO
POLITICA INTERNA
Il Presidente Islam Karimov è alla guida dell'Uzbekistan dalla fondazione dello Stato nel 1991. Le elezioni Presidenziali del 23
dicembre 2007 lo hanno confermato in carica fino al dicembre 2014. Una recente normativa ha prolungato di tre mesi la carica
presidenziale, le elezioni si terranno nell'aprile 2015. Nel dicembre 2014 sono previste le elezioni politiche.
La classe dirigente che ereditò la guida del Paese, pur mostrando di voler procedere sulla via del distacco delle vecchie strutture
sovietiche e verso una modernizzazione del Paese, si trovò ad affrontare una situazione di grave crisi economica caratterizzata da
alti livelli di inflazione e elevati tassi di disoccupazione. La tradizionale politica clanica esistente anche nella fase precedente l'Unione
Sovietica, ha caratterizzato la vita pubblica del Paese che solo in questi ultimi anni sembra cominciare ad assimilare principi
occidentali. La pena di morte è stata abolita nel 2008 e sono stati introdotti i principi dell'"Habeas Corpus", strumento importante per
la salvaguardia delle libertà individuali. Un progetto di cooperazione con la UE prevede l'adeguamento e il rinnovamento delle
strutture giuridiche del Paese.
Ultimo aggiornamento: 19/11/2014
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RELAZIONI INTERNAZIONALI
L'Uzbekistan aspira ad assumere un ruolo di leadership regionale in quanto Paese più popoloso dell'area e probabilmente il meglio
strutturato. La politica estera è improntata a una sostanziale equidistanza dai principali attori internazionali, Cina, Russia e Stati
Uniti. Tashkent è recentemente uscito dalla CSTO, il Trattato di sicurezza dei Paesi facenti parte della CSI adducendo il fatto che la
nuova politica estera del Paese, recentemente approvata dalle due Camere legislative (agosto 2012), non prevede l'adesione ad
alcun trattato militare. L'Uzbekistan fa parte della CSI e della SCO (Shanghai Cooperation Organisation) alla quale ha aderito nel
2001. I rapporti con la Russia sono buoni anche se sovente caratterizzati da momenti di temporanea tensione su tematiche
specifiche. I rapporti con la Cina sono improntati ad attente valutazioni, se essa rappresenta un importante partner commerciale e
politicamente un contrappeso nei confronti della Federazione Russa, tuttavia l'Uzbekistan resta cauto nell'utilizzare tutte le linee di
credito disponibili per non aprire in maniera eccessiva il proprio mercato a un partner di dimensioni condizionanti. Nei confronti degli
Stati Uniti nell'ultimo anno si è registrato un sensibile miglioramento dei rapporti politici. Nei confronti dei Paesi dell'Asia centrale
permangono situazioni di frizione, in particolare con il Tagikistan, che hanno portato nel recente passato alla chiusura di alcuni punti
di frontiera tra i due Paesi. I rapporti con la UE sono positivi e nel febbraio 2012 è stato riaccreditato un nuovo Responsabile della
Delegazione Europea a Tashkent.
Ultimo aggiornamento: 06/01/2013
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UZBEKISTAN
5
OUTLOOK ECONOMICO
QUADRO MACROECONOMICO
Nel primo semestre del 2012 l’economia uzbeka, secondo i dati ufficiali locali, ha mostrato una crescita del PIL dell’8,1%. Tale
dato risulta più ottimistico rispetto a quello diffuso dagli organi statistici indipendenti e internazionali per l’analogo periodo, ma indica
comunque un trend di solida crescita, a conferma del dato positivo già registrato nel 2011. La sostanziale chiusura dell’economia
alle dinamiche internazionali e in particolare a quelle dell’eurozona ha permesso dunque al Paese di mantenere alti livelli di crescita,
ai quali non sono comunque estranee le forti rimesse dall’estero degli emigrati, pari ad almeno due milioni nella Federazione Russa.
I dati positivi registrati nel primo semestre del 2012 si possono ricondurre anche alle elevate quotazioni internazionali delle materie
prime di cui l’Uzbekistan e’ importante esportatore, e al programma di spesa statale atta a modernizzare le infrastrutture e l’industria,
principalmente tramite il F.R.D., il Fondo Ricostruzione e Sviluppo. I periodici aumenti dei salari della P.A. e gli ammortizzatori sociali
hanno inoltre permesso di sostenere le spese sociali con un aumento della produzione dei beni di consumo (7,7%), dei prodotti
locali (25%), della vendita al dettaglio (12,5%) e dei servizi (14%); questi ultimi passano dal 48,3% del PIL del 2011 al 52,2% del
periodo in esame. Nel dettaglio la politica fiscale del Paese ha mostrato un ottimo andamento: le entrate pubbliche hanno fatto
registrare un surplus di bilancio (nel 2011 pari allo 0,4% del PIL), grazie agli sforzi del Governo di Tashkent volti ad alleggerire la
pressione fiscale. Per contro si attende a una forte pressione inflazionistica, collocata dagli organi di statistica internazionale ad un
tasso del 13,3% per l’anno in corso. Cio’ a causa di un modesto raccolto agricolo interno, in particolare quello cereaicolo, che
tendera’ a fare lievitare i prezzi dei beni alimentari, ma anche per gli incrementi dei stipendi pubblici e dei flussi in valuta in entrata
derivanti dalle vendite di materie prime. Alla stesso tempo, come nel 2011, verra’ perseguita una politica di deprezzamento della
valuta locale, il Sum, con l’obiettivo di supportare la competitività del Paese all’estero. Per quanto attiene alla bilancia dei pagamenti,
il surplus delle partite correnti (nel primo semestre del 2012 al 7,4% del PIL) potrebbe subire un netto e progressivo declino a
seguito dell’annunciata stabilizzazione dei prezzi di cotone e oro; si prevede pertanto che l’avanzo corrente possa restringersi al
2,5% del PIL nel 2016. Infine, a fronte di una diminuzione delle esportazioni di gas verso la Russia, le forniture alla Cina
continueranno a crescere durante tutto l’anno in corso; si stima inoltre un livello del prezzo del gas più elevato rispetto alla media.
Va riconosciuto lo sforzo del Governo nello stabilizzare la crescita grazie ad un programma di sviluppo industriale che ha subito
mostrato effetti importanti per l’economia del Paese. Resta aperto il tema privatizzazioni, nonostante l’aprile scorso sia stato
pubblicato un bando per la vendita di oltre 500 tra compagnie e proprietà statali con lo scopo di attirare investimenti e tecnologia
esteri. Da migliorare rimane altresì il poco incentivante clima degli affari del Paese.
Ultimo aggiornamento: 06/01/2013
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POLITICA ECONOMICA
Malgrado la politica dirigista ed una presenza statale estesa a tutti i settori, alcune riforme economiche sono state varate:
nell’ottobre 2003 è stata introdotta la convertibilità della valuta locale e nell’aprile 2005 è stato emanato un decreto presidenziale che
concede agevolazioni fiscali agli investitori internazionali per una durata proporzionale all’entità dell’investimento. Tuttavia, nel
maggio 2006 il Governo revocò talune concessioni precedentemente accordate ad imprese straniere che avevano costituito società
miste con partner locali; il regime preferenziale è invece rimasto per quelle cui erano state concesse agevolazioni con scadenza
certa. Le privatizzazioni hanno subito una certa accelerazione dal 2004 (oltre 1500 imprese per un totale di 78 milioni di USD, di
cui solo un terzo di capitali stranieri). Il Governo è tuttavia ancora riluttante verso la privatizzazione di holding in settori strategici,
quali comunicazioni, petrolio, gas, oro. Inoltre, il 1° agosto 2007 è stata introdotta la golden share che attribuisce al Comitato
Statale delle Proprietà il diritto di veto su decisioni anche gestionali di compagnie miste nelle quali lo Stato non detiene azioni. Nel
2011 e’ stata presentata una bozza di legge sulle privatizzazioni di imprese e società anche se resterebbero fuori dal testo i settori
chiave del Paese (bacini idrici, cotoniero, strutture strategiche militari, minerario, idrocarburi e gas). Nel complesso, i messaggi
provenienti dal Governo uzbeko sono contrastanti: se da un lato il Governo afferma di voler attrarre investitori esteri, d’altra parte, di
fatto, le misure necessarie per facilitare l’operato degli eventuali investitori esteri sono limitate. In teoria gli unici settori in cui gli
investimenti esteri sono espressamente soggetti a limitazioni sono quello delle telecomunicazioni, il settore bancario e quello
assicurativo. Relativamente più facile e’, invece, l’ingresso di investitori esteri per quanto riguarda le prospezioni minerarie, le
estrazioni, il tessile, la produzione di materiali edili, la produzione di macchinari e le infrastrutture turistiche.
Ultimo aggiornamento: 06/01/2013
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UZBEKISTAN
6
INDICATORI MACROECONOMICI
PIL Nominale (mln €)
Variazione del PIL reale (%)
Popolazione (mln)
PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $)
2010
2011
2012
2013
29.385
32.554
39.754
42.971
8,5
8,3
8,2
7,1
28,2
28,7
29,1
29,5
3.043
3.317
3.565
3.827
Disoccupazione (%)
0,2
0,2
0,2
0,2
Debito pubblico (% PIL)
8,3
7,7
7,5
8,5
14,1
9,4
13,2
10,9
-7,49
16,2
23,58
0,14
Inflazione (%)
Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%)
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU e IMF.
Ultimo aggiornamento: 17/10/2013
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TASSO DI CAMBIO
Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia
UZBEKISTAN
7
BILANCIA COMMERCIALE
UZBEKISTAN
8
OSSERVAZIONI
UZBEKISTAN
9
INVESTIMENTI - STOCK
UZBEKISTAN
10
OSSERVAZIONI
UZBEKISTAN
11
INVESTIMENTI - FLUSSI
UZBEKISTAN
12
OSSERVAZIONI
UZBEKISTAN
13
BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE
Market Access Database della Commissione Europea
UZBEKISTAN
14
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA
2012
Val
(0 - 100)
Indice di Liberta Economica
Pos.
184 paesi
46
162
2013
Val
(0 - 100)
Pos.
184 paesi
46
162
2014
Val
(0 - 100)
46,5
Pos.
186 paesi
163
Ultimo aggiornamento: 17/11/2014
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OSSERVAZIONI
Il report del Global Competitiveness non esamina l'economia della Repubblica dell'Uzbekistan.
Ultimo aggiornamento: 17/11/2014
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UZBEKISTAN
15
FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS
OSSERVAZIONI
I fattori che impediscono una più solida affermazione delle nostre esportazioni, comunque in costante crescita negli ultimi
anni, derivano dagli ostacoli legislativi, regolamentari, doganali e di interpretazione delle normative da parte delle Autorità
locali oltre che alla conversione della moneta locale. Ma un handicap particolare e' insito nella nostra stessa struttura
industriale articolata in gran parte sulle PMI, flessibili in termini di prodotti "su misura”, di modulazione dei contratti, di
inserimento in particolari nicchie di mercato, ma spesso carenti del potenziale finanziario che consente di assumere grossi rischi
commerciali e di autofinanziarsi. Inoltre, il piano di sostituzione delle importazioni adottato dal Governo per proteggere
l'industria nazionale e promuovere il "made in Uzbekistan” rende difficile alle nostre aziende una penetrazione senza adeguati
strumenti creditizi. Tuttavia, l'Uzbekistan guarda con rinnovato interesse ed apprezzamento al made in Italy e segnali
incoraggianti provengono anche da parte dell'Italia che nell'ultimo anno ha fatto registrare un crescente numero di missioni
imprenditoriali e partecipazione alle rassegne fieristiche riconosciute internazionali uzbeke.
Ultimo aggiornamento: 10/06/2013
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UZBEKISTAN
16
INDICE DOING BUSINESS
2015
Val
(0 - 7)
Pos.
189 paesi
Posizione nel ranking complessivo
2016
Val
(0 - 7)
Pos.
189 paesi
103
Avvio Attivita (Posizione nel ranking)
87
64
Procedure - numero (25%)
42
7
5
Tempo - giorni (25%)
8,5
6,5
Costo - % reddito procapite (25%)
3,3
Permessi di costruzione (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
3,4
149
151
23
23
Tempo - giorni (33,3%)
176
176
Costo - % reddito procapite (33,3%)
4,1
Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
Tempo - giorni (33,3%)
Costo - % reddito procapite (33,3%)
7
112
7
89
89
1.688,1
1.393,1
Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
4
108
113
12
87
9
Tempo - giorni (33,3%)
55
46
Costo - % valore della proprieta (33,3%)
1,3
1,4
Accesso al credito (Posizione nel ranking)
105
Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8
max) (37,5%)
1
Indice di forza dei diritti legali (0 min - 12 max) (62,5%)
7
Protezione degli investitori (Posizione nel ranking)
42
6
7
87
88
Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%)
7
7
Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max)
(33,3%)
3
3
Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria
(0 min - 10 max) (33,3%)
7
7
Tasse (Posizione nel ranking)
Pagamenti annuali - numero (33,3%)
Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai
pagamenti (33,3%)
Tassazione dei profitti (33,3%)
117
115
33
33
192,5
192,5
12,1
Procedure di commercio (Posizione nel ranking)
11,4
158
159
Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore)
112
112
Adempimenti doganali per esportare - costo (USD)
278
278
Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo
(ore)
174
174
Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo
(USD)
292
292
Adempimenti doganali per importare - tempo (ore)
111
111
Adempimenti doganali per importare - costo (USD)
278
278
Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo
(ore)
174
174
Preparazione dei documenti neccessari per importare - costo
(USD)
292
292
Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking)
32
32
Risolvere una controversia - giorni (33,3%)
225
225
Costi - % del risarcimento (33,3%)
20,5
20,5
Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%)
7,5
Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking)
7,5
75
75
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business.
Note:
I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology.
Ultimo aggiornamento: 24/01/2016
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UZBEKISTAN
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UZBEKISTAN
18
ACCESSO AL CREDITO
ACCESSO AL CREDITO
Il FMI, pur sottolineando i progressi raggiunti nel sistema bancario grazie ai significativi interventi per aumentare la fiducia nel locale
settore creditizio (assicurazione di tutti i depositi bancari, incentivi per gli istituti di credito che emettono micro-crediti e la nuova
legislazione in materia di fusione che ha permesso a molte aziende di alienare quelle in dissesto con effetti positivi sulléconomia
reale), continua ad esprimere scetticismo soprattutto vista la carenza di liquidita' sofferta dalle banche che incide negativamente sui
progetti di investimento e sulla concessione di prestiti. Tuttavia, vista la volonta' del Governo di perseguire con decisione la strada
dello sviluppo del sistema bancario, supportando ad esempio le banche che concedono piu'crediti immobiliari, l'Agenzia Moody's ha
confermato nel 2012 all'Uzbekistan il rating "stabile" (negativo fino al 2010). Nell'Aide Memoire pubblicato in seguito all'ultimo "Staff
Visit" del FMI del 2012, si e' rilevato che la stabilita' del settore bancario si e' potuta realizzare grazie ad una adeguata
capitalizzazione. Vengono inoltre evidenziate dal FMI le future priorita' d'azione che le autorita' dovranno mettere in atto, nello
specifico il rafforzamento della regolamentazione prudenziale delle banche, dei controlli on-site e off-site, dello stress test e della
gestione della valuta estera.
Ultimo aggiornamento: 10/06/2013
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UZBEKISTAN
19
RISCHI
RISCHI POLITICI
Conflitti interni
E con i Paesi confinanti
Elezioni presidenziali 2015
Ritiro delle truppe ISAF dell'Alleanza Atlantica dall'Afghanistan attraverso l'Uzbekistan.
Nonotante le numerose riforme introdotte il Paese soffre di un elevato livello di corruzzione e di casi di "assets seizing".
Malgrado il solido apparato politico amministrativo dell'Uzbekistan ed il suo stretto controllo
soiale, i pericoli interni per la stabilita' del Paese possono provenire dal fondamentalismo
islamico presente in tutta laregione centro-asiatica.
Conflitti interni
Le relazioni esistenti con i Paesi limitrofi potrbbero creare dei rishi di conflitto anche se
l'Uzbekistan abbia dato prova di moderazione in occasione dei contrasti interetnici che
hanno colpito, ad esempio, la minoranza uzbeka nel sud del vicono Kyrghizstan. Un marcato fattore di tensione potrebbe verificarsi
con il Tagikistan le cui dispute con l'Uzbkistan sono rappresentate dall sfruttamento delle risorse idriche dell'Asia centrale (il
Tgikistan ne' e' ricco mentre l'Uzbekistan ne e' un grande consumatore).
E con i Paesi confinanti
Elezioni presidenziali 2015
Un clima di incertezza potrebbe provenire dall'elezione del nuovo Presiente della Repubblica
dell'Uzbekistan le cui elezioni sono previste nl 2015.
Ritiro delle truppe ISAF
dell'Alleanza Atlantica
dall'Afghanistan attraverso
l'Uzbekistan.
Il 2014 sara' l'anno del ritiro dei contingenti ISAF dall'Afghanistan attraverso la Repubblica
dell'Uzbekistan. Tali operazioni potrebbero causare tensioni in Uzbekistan durante il "reverse
transit" attraverso la Repubblica Centro-asiatica.
Nonotante le numerose riforme
introdotte il Paese soffre di un
elevato livello di corruzzione e di
casi di "assets seizing".
L'Uzbekistan sta conducendo una olitica di riforme in vari settori al fine di realizzare una
societa' civile esente da condizionamenti ideologici e dove venga assicurato il "rule of law".
Le riforme introdotte non si sono per il omento concretizzate in aperture reali specie nel
campo economico e sociale.
Ultimo aggiornamento: 16/06/2013
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UZBEKISTAN
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RISCHI ECONOMICI
La politica dirigista del Governo ostacola l'economia del Paese
Casi di espropriazione rendono ancora difficili il processo di democratizzazione e liberalizzazione del Paese.
Restano i ritardi nella conversione in divisa estera dei profitti prodotti in Uzbekistan.
Persistono le difficolta' legate alle procedure doganali, alle lungaggini amministrative e ai severi controlli governativi.
Il settore creditizio nonostante le misure messe in atto resta incerto.
La politica dirigista del Governo di Tashkent ed una presenza statale estesa a tutti i settori
dell'economia, fanno si che tutte le potenzialita' del Paese non siano appieno sfruttate in
particolare nei settori strategici del Paese quali il petrolio, gas, cotone, oro e uranio. Sono
tuttavia stati registrati sforzi legfislativi volti a rassicurare gli operatori stranieri.
La politica dirigista del Governo
ostacola l'economia del Paese
Casi di espropriazione rendono
ancora difficili il processo di
democratizzazione e
liberalizzazione del Paese.
I casi di espropriazione, alcune eccellenti come quello discusso delle compagnia di telefonia
mobile russa MTS o della britannica Oxus Gold,restano episodi di "assets seizing" nei
confronti di operatori stranieri ancora purtroppo ricorrenti.
Restano i ritardi nella
conversione in divisa estera dei
profitti prodotti in Uzbekistan.
Tali ritardi non incoraggiano gli investimenti, numericamente limitati alle grandi imprese della
Corea del Sud, della Turchia,Federazione Russa, Cina e India.
Tali problematiche, nonostante le riforme economiche varate, non appaiono avere aumentato
la fiducia degli investitori esteri, soprattutto di quelli occidentali, timorosi della circostanza
che l'interpretazione della normativa uzbeka si trovi spesso ad essere rimessa alle Procure
ed ai Tribunali Economici Locali, che non sempre risultano sufficientemente imparziali in
caso di un contenzioso tra un investitore straniero ed una controparte locale. Nonostante un
Centro per lo sviluppo dell'arbitrato, le interferenze del Governo nei lodi arbitrali rappresentano ancora un freno.
Persistono le difficolta' legate
alle procedure doganali, alle
lungaggini amministrative e ai
severi controlli governativi.
Il settore creditizio nonostante le
misure messe in atto resta
incerto.
Sono stati registrati dei progressi nel settore ma la carenza di liquidita' sofferta dalle banche
uzbeche continua a creare scetticismo anche per la sostanziale assenza del sistema locale
di un collegamento con quello internazionale.
Ultimo aggiornamento: 09/06/2013
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RISCHI OPERATIVI
Chiusura ancora sostanziale del sistema economico-commerciale del Paese.
Elevato grado di burocrazia e remore amministrative
Il commercio trasnfrontaliero rimane difficoltoso.
Rispetto dei contratti
Altri punti debili riguardano il pagamento delle imposte, la registrazione di proprieta' e i permessi di costruzione.
Chiusura ancora sostanziale del
sistema economicocommerciale del Paese.
Il sistema economico-commerciale dell'Uzbekistan, anche se migliorato negli ultimi anni,
resta sostanzialmente chiuso ed improntato ad un pervasivo controllo delle autorita' su ogni
attivita'.
Elevato grado di burocrazia e
remore amministrative
Esistono ancora notevoli limitazioni al commercio internazionale, anche se il Governo cerca
di migliorare l'operativita' negli scambi commerciali. All'inizio del 2013 sono aumentati i
controlli sulle merci importate dall'estero, sanciti da decreti presidenziali.
L'Uzbekistan si colloca, secondo il Doign Business del 2013 della BM, nelle ultime posizioni.
Cio' e' dovuto all'elevato numero di documenti e le lunghe tempistiche necessarie per
espletare le formalita' doganali connesse all'import e all'export. Le ultime facilitazioni
introdotte dalle ultime riforme forse ridurranno questo gap rispetto, ad esempio, ai Paesi limitrofi che offrono formalita' meno
complesse.
Il commercio trasnfrontaliero
rimane difficoltoso.
UZBEKISTAN
21
Anche se il tempo richiesto per l'applicazione dei contratti sia tra i piu' brevi, l'Uzbekistan ha
peggiorato il suo ranking. Il rispetto dei contratti rimane tuttavia una delle aree in cui Paese
si sta impegnando per ottenere migliori risultati.
Rispetto dei contratti
Altri punti debili riguardano il
pagamento delle imposte, la
registrazione di proprieta' e i
permessi di costruzione.
Anche se il numero delle riforme attuate negli ultimi anni hanno mostrato un impegno per il
miglioramento del clima degli affari, la tassazione sui profitti in Uzbekistan e' estremamente
elevata, mentre la richiesta di formalita' per la registrazione di proprieta' e l'ottenimento dei
permessi di costruzione e protezione degli investitori descrivono ancora un trend negativo
che ha fatto peggiorare le posizione dell'Uzbkuistan nel ranking stilato dal Doing Business
2013.
Ultimo aggiornamento: 09/06/2013
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UZBEKISTAN
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RAPPORTI CON L'ITALIA
OVERVIEW
Tenuto conto anche delle priorita’ del Paese, con un forte accento sull’ammodernamento e sull’acquisizione di nuova tecnologia, il
mercato locale puo’ offrire interessanti opportunita’ alle imprese nazionali in specie nel settore agroindustriale e meccanico (in
particolare settore auto) e tessile. Altri segmenti di mercato che potrebbero essere considerati promettenti per il nostro sistema
produttivo sono rappresentati dal settore energetico e dall’attività estrattiva, soprattutto per quanto riguarda il gas naturale e la
trasformazione dei prodotti derivati dagli idrocarburi insaturi e l’agroalimentare. Particolarmente in crescita il settore relativo alla
fascia alta del mercato della moda. Le aziende italiane che attualmente risultano aver interessi nel mercato uzbeko sono la CNH
(Case New Holland) , che opera in Uzbekistan per la produzione di trattori il cui marchio e’ controllato con una quota di maggioranza
(91%) dal Gruppo FIAT Industrial. La CHN ha costituito in Uzbekistan due società miste nel settore delle macchine agricole (trattori
per la raccolta del cotone e mieti trebbie): la UzCaseMash e la UzCase Tractors. La Toscana Nastri s.r.l. di Prato impegnata nella
lavorazione ed installazione di cinghie e nastri trasportatori destinati ai processi produttivi locali. L’azienda italiana e’ proprietaria del
100% delle quote della società locale controllata “Belting Rezina” con sede a Tashkent sin dal 2004. La Toscana Nastri e’ l’unica
azienda in Uzbekistan a svolgere le lavorazioni di nastri trasportatori e di cinghie per la trasmissione di potenza. La Techint
(Compagnia Tecnica Internazionale S.p.A.) di Milano, opera nel settore dell’ingegneria industriale. Attiva con la società di ingegneria
di Milano Tenova con un impianto per l’estrazione di rame. La Marzoli S.p.A. di Brescia del Gruppo Camozzi, ha inaugurato un ufficio
di rappresentanza post-vendita a Tashkent nel novembre del 2011, dopo aver venduto macchinari per l’industria tessile per un valore
complessivo di 8,3 milioni di Euro. La Weigh Group S.p.A. di Parma (engeenering ferroviario), ha ottenuto un contratto in Uzbekistan
per la consegna di un impianto Long Line chiavi in mano per la realizzazione di traversine ferroviarie in calcestruzzo armato
precompresso alle ferrovie uzbeke attraverso la società uzbeka RWS Optimum. L’azienda italiana -primo referente per R.F.I.- e’
anche specializzata nel segnalamento ferroviario e nella costruzione di passaggi a livello ed e’ interessata and entrare nel mercato
uzbeko per forniture alle ferrovie locali. Recente la costituzione di una societa' mista tra la Landi Renzo e la Uz Auto, azienda statale
del settore automotivo compartecipe al 75% General Motors Uzbekistan per l’assemblaggio e la produzione di convertitori a metano
da applicare alle vetture.I convertitori saranno prodotti in Italia dalla Lovato Gas, azienda del gruppo Landi Renzo. Scopo della
società mista sarà l’assemblaggio locale di alcuni componenti del kit di conversione a metano e la commercializzazione dell’intero
sistema ai concessionari di GM Uzbekistan. La nuova opera nella free trade zone di Navoi. Alla fine del 2012 CESI S.P.A. di Milano
si e’ aggiudicata un tender per la consulenza tecnica relativa al progetto di installazione di contatori digitali in Uzbekistan. Technip
Italia ha siglato un accordo per lo sviluppo di un progetto per la costruzione di un impianto a tecnologia GTL (gas to liquid),
tecnologia della quale detiene il 40 % del mercato mondiale, assieme ad un consorzio formato da Sasol, Petronase la holding di
stato Uzbekneftegas. Gli IDE italiani in Uzbekistan sono ancora molto modesti. Il mercato uzbeko potrebbe offrire interessanti
possibilità alle imprese estere che producono attrezzature e macchinari altamente tecnologici del settore tessile, agro-alimentare,
metalmeccanico, della componentistica auto, delle macchine agricole, siderurgico e ferroviario. Da non sottovalutare anche la
pianificazione urbanistica, il risanamento ambientale, la commercializzazione di beni di consumo biodegradabili ed ecocompatibili.
Allo stato attuale, pur presentando notevole potenziale, il mercato uzbeko vede una sporadica presenza nazionale a livello di IDE.
Ultimo aggiornamento: 17/10/2013
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UZBEKISTAN
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SCAMBI COMMERCIALI
EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: UZBEKISTAN
Export italiano verso il paese:
UZBEKISTAN
Totale
2013
2014
91,72 mln. €
148,94 mln. €
2015
gen-nov 2015
139,57 mln. €
gen-nov 2016
120,78 mln. €
Merci (mln. €)
155 mln. €
2013
2014
2015
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
0,37
0,43
1,24
Prodotti alimentari
4,09
4,06
1,76
14,52
14,47
13,44
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
5,3
5,06
5,28
1,39
1,47
1,38
5,2
4,76
7,12
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
2,36
4,31
3,11
Articoli in gomma e materie plastiche
0,65
0,98
1,66
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
0,79
1,8
0,36
Prodotti della metallurgia
1,99
0,86
1,77
6,1
6,14
7,56
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
0,93
1,85
2,32
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
3,47
5,41
3,27
36,74
80,7
76,61
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
4,49
3,49
3,13
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
0,03
9,34
5,09
Mobili
1,81
2,3
2,4
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
0,92
1,03
1,54
Carta e prodotti in carta
Prodotti chimici
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
Macchinari e apparecchiature
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
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IMPORT ITALIANO DAL PAESE: UZBEKISTAN
Import italiano dal paese:
UZBEKISTAN
Totale
2013
2014
2015
17,59 mln. €
35,45 mln. €
5,25 mln. €
Merci (mln. €)
gen-nov 2015
gen-nov 2016
4,63 mln. €
2013
13,36 mln. €
2014
2015
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
4,09
2,71
0,91
Prodotti tessili
3,89
2,84
2,56
8,3
29,2
0,08
Prodotti della metallurgia
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
OSSERVAZIONI
UZBEKISTAN
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INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK
UZBEKISTAN
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OSSERVAZIONI
UZBEKISTAN
27
INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI
UZBEKISTAN
28
OSSERVAZIONI
UZBEKISTAN
29
FLUSSI TURISTICI
Il progressivo benessere dell'Uzbekistan si manifesta in un costante aumento delle richieste di visto, nel 2012 pari 2.149 dei quali
1.126 per turismo. Le richieste per turismo risentono di una forte stagionalità con una marcata richiesta da aprile fino ad agosto dove
si realizza circa l’80% delle richieste. Le regioni piu' visitate sono Veneto e Lazio, i prodotti turistici preferiti in Italia sono le citta'
d'arte ed il mare. Tra il numero complessivo delle partenze per l'estero, olltre cinquecentomila, il flusso verso l'Italia costituisce lo
0,5%. I turisti uzbeki diretti verso l'Italia rimangono nella loro maggioranza imprenditori, autorita' di governo e membri dell'elite
politico-economica che appartengono al segmento socio-economico medio/alto. Considerato l'obbligo del visto di ingresso in Italia,
la maggioranza dei turisti uzbeki che si recano nel nostro Paese organizzano il loro viaggio nella maggiorparte dei casi attraverso le
agenzie di viaggio. L'Uzbekistan e' collegato con l'Italia con due voli diretti settimanali su Roma e Milano che salgono a tre da
settembre ad aprile (due sulla Capitale). Le ore di volo sono circa 6 e mezza serviti dalla compagnia di bandiera della
Repubblica dell'Uzbekistan. Per quanto attiene al flusso di turisti italiani in Uzbekistan, il numero e' superiore alle dodicimila
presenze l'anno con una forte concentrazione nei mesi meno freddi e meno caldi (da marzo a maggio e da settembre a novembre).
Nella stragande maggioranza dei casi il turista italiano si affida alle agenzie di viaggio (Marco Polo, I Viaggi del Ventaglio,
Francorosso, I Viaggi dell'Elefante, ecc.). Le mete piu' visitate sono Samarkanda, Buhara e Khiva.
Ultimo aggiornamento: 29/06/2013
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