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18 Marzo 2012 Circuito orientale dei M.ti Mai ( per la Valle dei Briganti e delle Nevere ) PERCORSO : Valle di Agnone ( m. 600 ) – Acqua Vena Rossa ( m. 800 ) - Nevere ( m. 1000 ) Varco del Faiostello ( m. 1504 ) – M. Mai ( m. 1607 ) - Varco dell’ Orso ( m. 1400 ) Varco di Sua Eccellenza ( m. 1200 ) – Sentiero 116 E – Acqua delle Marvizze DIFFICOLTA’: EE - DURATA: 8 ore - PARTENZA: ore 7.30 Direttori di escursione: Mario Petrosino (320.8086000); AE Sandro Giannattasio (339.4875688) +++++++++++++++++++++ In auto da Giffoni Valle Piana si percorre la provinciale per Serino e, superato il Santuario di Carbonara, si raggiunge il ponte Cavino che scavalca il fondo della Valle di Agnone. A sinistra del ponte si sale lungo una stradina dissestata ma asfaltata, lungo la quale passa l’inizio del sentiero 168 per il Varco del Cerzone e la si segue fino al termine passando per noccioleti e parcheggiando, dopo un tratto cementato, in uno slargo nei pressi dell’ultimo castagneto con delle baracche. Siamo a circa 700 metri ed iniziamo a camminare sul proseguimento, ora sterrato, della stradina, che lasciamo subito, scavalcando un corso d’acqua e salendo già con notevole pendenza fino ad uscire in un suggestivo castagneto contornato dal fantastico circolo dei Mai ed aperto verso est, così da ammirare l’inconfondibile profilo dell’Accellica. Dopo questa sosta panoramica il percorso prosegue a sinistra del vallone e si raggiunge la piccola forra della sorgente Acqua Vena Rossa, si passa all’altro versante e dopo un breve sentiero si sbuca su di una sterrata che ha sostituito in parte l’antico tracciato della mulattiera che raggiungeva le nevere. Per fortuna termina poco più in alto e possiamo procedere ora sullo storico percorso, quando esso era frequentato dai muli che trasportavano la neve a Curti, dove alcuni esercitavano quest’attività. Anche se alcuni tratti sono invasi da detriti, il tracciato è ora largo ed evidente e raggiungiamo comodamente la zona delle fosse per la neve, osservando la loro opportuna posizione, sotto grandi alberi e pareti o al fondo di colatoi, dove la neve si accumulava naturalmente e quindi veniva compattata ed alla fine si ricopriva con felci e zolle di terra, per essere recuperata nella stagione estiva. La Valle ‘ra ‘gnona ,( diventata Agnone ), nel periodo post-unitario, era il ricovero dei briganti che operavano tra Giffoni e Calvanico, come Manzo di Acerno, Giardullo di Campagna e specialmente Cerino di Gauro, il quale proprio al Varco del Faiostello trucidò un tenente dei gendarmi, per cui ancora adesso per tutti i montanari locali il M. Faiostello è noto come “ ‘O faio ‘ro tenent’ “. Da entrambi i versanti del vallone del Faiostello, infatti, sono presenti numerosi anfratti e ripari sotto roccia, utilizzati sicuramente da essi. E fu sotto uno di questi che nel 1987 rinvenimmo una moneta da 6 Tornesi di epoca borbonica, visibile sulla cartina del percorso. Dopo una lunga sosta alla zona delle nevere, il percorso prosegue ora meno evidente per la scarsa frequentazione e le numerose frane che lo interrompono, per cui per raggiungere il varco si fa notevole fatica, specialmente lungo la parte finale, quando per l’eccessiva pendenza ogni traccia nel terreno detritico si è cancellata. Dal valico in 5 minuti è possibile salire in cima al Faiostello, con una croce installata nel 1988 da un gruppo di Sieti e dal quale si può ammirare un panorama verso sud-ovest non visibile dalla cima dei Mai. Questa si raggiunge dal varco seguendo il sentiero 116C che sale da Calvanico, superando un breve gradino roccioso ed incrociando poi sotto la cima il 116 che percorre la cresta da Pizzo S. Michele a Varco della Colla e che, dopo la doverosa sosta pranzo, seguiremo fino al Varco di Sua Eccellenza. Da qui il sentiero 116E scende fino all’Acqua delle Marvizze, passando per la targa commemorativa dell’Anno Internazionale delle Montagne del 2002, quando questo sentiero, quasi scomparso, fu ripristinato e segnato dalla sezione CAI di Salerno. Dopo la sorgente lasciamo il sentiero segnato e ci riportiamo al di là della valle ritornando al castagneto ove sono le auto.