Scarica - ENPAPI comunica

Transcript

Scarica - ENPAPI comunica
ENPAPI
Rassegna Stampa del 19/11/2014
INDICE
ENPAPI
19/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Pesaro
«Senza di noi il sistema sanitario si può solo fermare»
6
19/11/2014 Il Gazzettino - Rovigo
Gli infermieri professionali rinnovano il collegio
7
19/11/2014 QN - La Nazione - Pistoia
Lo stress cronico, è possibile guarire?
8
19/11/2014 Alto Adige - Nazionale
Infermieri, Nesler confermata
9
19/11/2014 Corriere Adriatico - Fermo
Che caos alle votazioni degli infermieri, annullate le schede
10
19/11/2014 Corriere Mercantile - Genova
Infermieri al rinnovo delle cariche
11
ENPAPI - WEB
17/11/2014 messaggeroveneto.gelocal.it 03:05
Infermieri, la lista di Clarizia raggiunge il quorum e passa
13
18/11/2014 www.ilsecoloxix.it 08:14
Infermieri al voto, Iannuzzi
14
18/11/2014 quotidianosanita.it 08:29
Nursind. Ecco perché tentano di screditarci
15
18/11/2014 www.napolitoday.it 15:26
Violenza contro le donne e tutela dei minori: quali strategie
18
18/11/2014 www.gonews.it 16:49
[ Empoli ] Un'apericena per il Movimento Shalom: i fondi raccolti saranno utilizzati
per un progetto in Etiopia
20
18/11/2014 infermieristicamente.it 10:45
Infermieri: la rappresentanza opaca langue, il Nursind (re)agisce
21
17/11/2014 nurse24.it 00:06
Elezioni Ipasvi Rimini: al voto il 25% degli iscritti, in lizza Pesaresi, Caputo e Mazzotti
24
18/11/2014 nurse24.it 11:54
Elezioni Ipasvi Rimini: al voto il 25% degli iscritti; in lizza Pesaresi, Caputo e Mazzotti
25
18/11/2014 thedailynurse.eu 12:45
Il fango del dott Bottega
26
PREVIDENZA
19/11/2014 Il Sole 24 Ore
Regole e costi più certi per chi vuole assumere
29
19/11/2014 Il Sole 24 Ore
Sopaf, rito immediato chiesto per i Magnoni
31
19/11/2014 Il Sole 24 Ore
Il fisco, il Gattopardo e le società tra professionisti
32
19/11/2014 Il Sole 24 Ore
Un «tour de force» da marzo a inizio luglio
33
19/11/2014 Il Sole 24 Ore
Il 730 precompilato stringe sulla rivalsa delle sanzioni
35
19/11/2014 Il Sole 24 Ore
Domande online per la sesta salvaguardia
38
19/11/2014 Il Fatto Quotidiano
Le colpe di chi blocca la crescita
39
19/11/2014 Il Fatto Quotidiano
In cerca di alternative alla Renzinomics
40
19/11/2014 ItaliaOggi
Donne in pensione anticipata. Ma è scontro sui termini
42
19/11/2014 ItaliaOggi
Disclosure chiusa a fine mese
43
19/11/2014 ItaliaOggi
Semplifi cazioni, appuntamento a Enna
44
19/11/2014 ItaliaOggi
Nuovi spazi per la professione
45
19/11/2014 MF - Nazionale
Blackstone cede grattacielo per 2,25 mld...
46
19/11/2014 La Notizia Giornale
I professionisti della poltrona Quanti Ordini in Finmeccanica
47
GESTIONE SEPARATA INPS
19/11/2014 Corriere della Sera - Nazionale
Sciopero generale, la Uil apre alla Cgil
49
19/11/2014 Epolis Bari
LE SCADENZE FISCALI
51
19/11/2014 Giornale dell'Umbria
Autonomi e rate Inps
52
18/11/2014 Telesette
PENSIONI FILO DIRETTO CON L'ESPERTO
53
ENPAPI
6 articoli
19/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Pesaro
Pag. 6
(diffusione:165207, tiratura:206221)
INFERMIERI LAURA BIAGIOTTI SI RICANDIDA ALLA PRESIDENZA DELL' IPASVI PER IL TERZO
MANDATO: «LAVORO DA FINIRE»
«Senza di noi il sistema sanitario si può solo fermare»
RICONOSCIMENTO, anche contrattuale, delle peculiarità professionali; ampliamento delle competenze e dei
percorsi formativi per rispondere sempre meglio alle sfide del mondo del lavoro; superamento dei problemi
nelle strutture sanitarie costrette a riduzioni di bilancio. È un'attività a tutto campo sulla professione
infermieristica quella che vede protagonista la presidente uscente del Collegio Ipasvi di Pesaro-Urbino, Laura
Biagiotti che si ricandida per il terzo mandato consecutivo, «In questi anni -spiega siamo stati chiamati ad
applicare nuove leggi in materia di bilancio, sicurezza, trasparenza affrontando una complessità gestionale
che a mio avviso presuppone una continuità nella guida del nostro ordine professionale». E' il momento dei
bilanci: il suo qual è? «E' stato un triennio particolarmente impegnativo nel quale abbiamo sanato il dissesto
economico ereditato. Anche l'Ipasvi nazionale ci ha riconosciuto questi meriti: oggi non c'è una sola tessera
che non sia stata pagata». Ruolo e funzioni dell'infermiere stanno cambiando... «Da un lato, abbiamo avviato
un programma di formazione avanzato che ci ha visto collaborare con Ordine dei Farmacisti, Asur, Centro
Santo Stefano e altri. Dall'altro, stiamo supportando tutti i neolaureati che intendono aprire una partita Iva:
con noi è nata la figura del libero professionista che va a domicilio e rilascia regolare fattura detraibile». Fare
l'infermiere è ancora un mestiere ambito? «La passione c'è, le opportunità di lavoro - soprattutto nella
struttura pubblica - sempre di meno. Dei 62 laureati nel 2012, i 72 del 2013 e i 66 del 2014, pochi si sono
assicurati un contratto, che spesso è a termine. Ma ora l'Asur-Zona 1 ha bandito un concorso per realizzare
una graduatoria che potrà finalmente dare un'opportunità a tanti giovani». Non mancano i tasti dolenti, ad
esempio quello dell'esercizio abusivo... «Abbiamo proceduto al controllo delle persone iscritte all'Albo con la
supervisione del Nucleo Anti Sofisticazione dei Carabinieri, eliminando molte posizioni di stranieri che
lavoravano senza avere la documentazione specifica. Oggi abbiamo solo immigrati regolari che sono il 78%». Cosa può fare il Collegio oltre alle mansioni istituzionali? «E' l'interlocutore più importante in questa fase
di riorganizzazione sanitaria in completo affanno, che non sa quale direzione prendere perchè tutto è
governato dalla politica. In questa situazione l'infermiere è la figura centrale grazie alla quale i servizi possono
andare avanti. L'emblema è Celestina, 50 anni, infermiera nel reparto di Urologia scomparsa ieri dopo essersi
alternata tra sedute di chemio e turni di lavoro». Image: 20141119/foto/3345.jpg
ENPAPI - Rassegna Stampa 19/11/2014
6
19/11/2014
Il Gazzettino - Rovigo
Pag. 5
(diffusione:86966, tiratura:114104)
SANITÀ
Gli infermieri professionali rinnovano il collegio
RINNOVO CONSIGLIO DIRETTIVO COLLEGIO IPASVI ROVIGO (m.p.) È tempo di rinnovo anche per il
collegio Ipasvi degli infermieri professionali della provincia Rovigo che il 21, 22 e 23 novembre sono chiamati
ad esprimere il loro voto per il rinnovo del consiglio direttivo. È un appuntamento importante in quanto il
collegio è l'organo che rappresenta gli infermieri contribuendo alla tutela della professione e del cittadino. L'
infermiere in questi anni ha assunto un ruolo sempre più preciso e di elevata complessità assistenziale grazie
al riconoscimento dell'autonomia professionale e alla possibilità di sviluppi di carriera in diversi ambiti: clinico,
gestionale, ricerca e formazione. Si vota presso la sede del collegio Ipasvi di Rovigo, viale Porta Adige 56/b,
venerdì 21 novembre dalle 16 alle 20, sabato 22 novembre dalle 9 alle 19 e domenica 23 novembre dalle 9
alle 13.
ENPAPI - Rassegna Stampa 19/11/2014
7
19/11/2014
QN - La Nazione - Pistoia
Pag. 26
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Lo stress cronico, è possibile guarire?
E' POSSIBILE guarire dallo stress cronico? Venerdì 21 (ore 16.30), a Pistoia, nella sala maggiore del palazzo
comunale, ci sarà un convegno sul tema «Stress e Salute» con le riflessioni sul libro: «Le frequenze di Dio,
epigenetica, psiconeuroimmunologia e psicoterapia integrante» di Sabrina Ulivi e Giovanni Cozzolino. Un
dibattito con la presenza di professionisti di varie discipline: Carla Breschi, medico ematologo dell'Asl3,
Leonardo Bronner, medico oncologo dell' Asl di Lucca, Sandra Fabbri, epidemiologa, Francesco Branchetti ,
infermiere Ipasvi, Raffaello Spiti, psichiatra e altri, che interverranno sul tema e sull'importanza di una
maggiore attenzione alla patologia sociale dello stress cronico. Sarà l'occasione per presentare il libro degli
autori Sabrina Ulivi presidente dell'Anses, e Giovanni Cozzolino, sociologo e ricercatore scientifico,
presentato in Campidoglio, a Roma, alla presenza di esponenti del Governo. Saranno presenti inoltre
Federica Fratoni, presidente della Provincia di Pistoia, Nicola Cariglia, presidente della Fondazione Turati e
rappresentati istituzionali del Comune di Pistoia. Introdurrà l'evento Antonella Gramigna, esperta in
promozione della salute ed esponente direttivo de «Litaliaintesta», Associazione Nazionale che patrocina
l'evento.
ENPAPI - Rassegna Stampa 19/11/2014
8
19/11/2014
Alto Adige - Ed. nazionale
Pag. 17
(diffusione:36446, tiratura:45959)
Infermieri , Nesler confermata Il nuovo consiglio direttivo rappresenta 5.400 professionisti
Infermieri , Nesler confermata
Infermieri, Nesler confermata
Il nuovo consiglio direttivo rappresenta 5.400 professionisti
BOLZANO Si è insediato il nuovo consiglio direttivo del collegio infermieri Ipasvi di Bolzano - che
rappresenta 5.400 professionisti in tutto l'Alto Adige - in grande maggioranza infermieri insieme ad infermieri
pediatrici e assistenti sanitari, presenti però in numero minore. Tra i candidati eletti Paola Nesler - confermata
alla presidenza - Tiziano Garbin, Marco Biasioni, Manuel Mussner, Hannes Pichler, Silvia Avella, Paola
Cappelletti, Roberto Filippi, Daniela Gabos, Michele La Notte, Julia De Marco, Pasquale Sollazzo, Cardini
Marilena, Barbara Baroni, Johannes Kircher per il consiglio direttivo. I candidati eletti per il collegio dei
revisori dei conti sono Claudio Valerio, Francesco Perrone e Victoria Keszek. Questi rappresentanti
siederanno ai tavoli per le proposte in merito alla politica sanitaria della Provincia, in stretta collaborazione
con l'assessore Marta Stocker. Tra gli obiettivi fissati dal collegio Ipasvi per il 2015 la presentazione in
assessorato di progetti per ottimizzare il Servizio 118, il Territorio e le Case di Riposo oltre al monitoraggio
delle competenze specialistiche nell'ambito dello sviluppo delle "Case della Salute". ©RIPRODUZIONE
RISERVATA
ENPAPI - Rassegna Stampa 19/11/2014
9
19/11/2014
Corriere Adriatico - Fermo
Pag. 12
(diffusione:18490, tiratura:24149)
Che caos alle votazioni degli infermieri , annullate le schede
Fermo
"Si è trattato di una svista di cui mi assumo tutte le responsabilità". Il presidente del collegio dell'Ipasvi Fermo,
Adoriano Santarelli fa il mea culpa sulle votazioni indette, e poi annullate, per il rinnovo delle cariche direttive.
E tutto perché il presidente ha portato con sé al seggio due scrutatori ma non un segretario. Andiamo per
ordine: il collegio degli infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d'Infanzia di Fermo aveva
convocato per domenica pomeriggio al seminario la sua assemblea con, a seguire, l'apertura di corsi
formativi Ecm e, a margine, le votazioni per il rinnovo del consiglio direttivo. All'apertura del seggio il
presidente Santarelli (membro di diritto della commissione) si è presentato con due scrutatori (che per la
normativa devono essere i due iscritti più anziani presenti nell'assemblea): "Non è facile trovare delle persone
disposte a ricoprire questo ruolo. E così ho chiamato una donna che aveva già svolto le mansioni di
scrutatrice e un infermiere al momento disoccupato". E già i primi malumori. Ma quando qualcuno si è accorto
che non era stato nominato un segretario (ruolo che deve essere ricoperto dall'iscritto più giovane presente)
sono scattate le segnalazioni su Facebook. A rendere teso il clima all' Ipasvi anche la presenza nel seggio di
una lista elettorale con, in testa il nome del presidente e, a seguire altri 21 candidati. "Perché quella lista?" le
domande che si sono posti alcuni partecipanti all'assemblea. Ma non si è arrivati alle contestazioni pubbliche
perché il presidente, dopo aver controllato la normativa, ha annullato le votazioni: "Si è trattato di una svista
mia e del consiglio di cui mi prendo la responsabilità. Dopo le segnalazioni ho chiesto al legale del collegio di
verificare la possibilità di nominare un segretario in itinere. Mi è stato consigliato di annullare le votazioni". Ma
quando il presidente si è accorto della mancanza, avevano già votato circa 70 iscritti: "Abbiamo bruciato tutte
le buste senza aprirle e venerdì - comunica Santarelli - riuniremo il consiglio direttivo per stabilire la nuova
data delle elezioni".g.f.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ENPAPI - Rassegna Stampa 19/11/2014
10
19/11/2014
Corriere Mercantile - Genova
Pag. 10
(diffusione:10321, tiratura:13833)
AL VOTO
Infermieri al rinnovo delle cariche
nche gli infermieri vanno al voto, per rinnovare le proprie cariche all'interno dell' Ipasvi, il collegio infermieri
professionali assistenti sanitari vigilatrici d'infanzia. Il collegio genovese, che si trova in via Santi Giacomo e
Filippo 19/7, esiste esattamente da sessant'anni. Le votazioni sono in programma venerdì e sabato dalle 8
alle 21,30 e domenica dalle 8 alle 15 in sede In lizza ci son due liste, quella capitanata da Edmondo Iannuzzi
e quella del presidente uscente Carmelo Gagliano. La prima, oltre allo stesso Iannuzzi vede i nomi di
Antonella Biasotti, Francesca Benvenuto, Simonetta Biscari, Alessia Dondero, Laura Grasselli, Isma
Marcaccini, Katiuscia Pace, Roberta Palazzo, Nadia Puccioni, Carmela Rombolà, Marco Sguarci, Davide
Ulivieri, Paolo Valanzola, Anna White. Revisori dei conti: Marco Cappellin, Laura La Verde, Alessandra
Magni. La seconda lista, oltre al presidente uscente Carmelo Gagliano, conta Maria Teresa Calabrò, Bruna
Crepaldi, Marcello Del Papa, Marisa Depaoli, Luigi Federico, Antonio Fiorenza, Mara Giunta, Marcella
Massone, Maria Assunta Porcu, Paola Profumo, Salvatore Ruggiero, Maria Stella Serpico, Laura Tibaldi, Ezio
Vivaldi. Revisori dei conti: Michela Bazzari, Graziella Congiu, Massimo Crocilla, Bruno Di Silverio.
ENPAPI - Rassegna Stampa 19/11/2014
11
ENPAPI - WEB
9 articoli
17/11/2014
03:05
messaggeroveneto.gelocal.it
Sito Web
Infermieri , la lista di Clarizia raggiunge il quorum e passa
pagerank: 7
Quorum raggiunto per il rinnovo del collegio Ipasvi di Pordenone, il collegio degli infermieri professionali,
assistenti sanitari e vigilatrici d'infanzia e Luciano Clarizia, attuale presidente e candidato dell'unica lista
presentatasi, "Insieme per la continuità", si avvia alla riconferma. Alla chiusura delle urne, alle 14.30 di ieri,
avevano votato 248 persone, oltre il 10 per cento dei 2.300 iscritti, soglia minima per la validità della elezione.
Il consiglio è composto da Luciano Clarizia, Giuseppe Pedrinelli, Domitilla Santarossa, Gianni Pizzol, Jane
Rovina, Maria Della Mora (detta Donatella), Paola Bortolin, Barbara Dorigo, Lorenzo Sola, Paola Pupulin,
Floreana Radu, Katriona Palù, Vittoria Benedet (detta Viky), Laura Claut e Mattia Poles. Eletti nel collegio dei
revisori dei conti Gianluca Bucciol, Diego Zonta e Mauro Serafin e supplente Carla Gaudenzi.
L'iter prevede adesso che il nuovo consiglio sia convocato entro otto giorni per la nomina del presidente e
degli altri organismi. (d.s.)
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
13
18/11/2014
08:14
www.ilsecoloxix.it
Sito Web
Infermieri al voto, Iannuzzi
pagerank: 7
Genova - «Diamo una svolta, usciamo dalle stanze e riportiamo il lavoro al centro. Basta parlarsi addosso e
non fare niente». «Noi vogliamo portare avanti quanto abbiamo fatto negli ultimi anni per la categoria, senza
proclami. Le polemiche le lasciamo agli altri». è ai fuochi d'artificio, con qualche botto proibito, la campagna
elettorale per le elezioni genovesi del collegio degli infermieri Ipasvi: il voto è dietro l'angolo, da venerdÌ a
domenica (dalle 8 alle 21.30 nei primi due giorni e dalle 8 alle 15 l'ultimo giorno) solo ed esclusivamente nella
sede del quartier generale di via Santi Giacomo e Filippo, a Corvetto. Sono un esercito, quasi ottomila iscritti
soltanto a Genova, ma di solito l'affluenza non è alta e oscilla attorno al 13%.
Il numero uno uscente è Carmelo Gagliano, dipendente della Asl 3 genovese, in servizio al Villa Scassi di
Sampierdarena, voce che conta e che ha peso nell'ambiente cittadino. Dall'altra parte c'è Edoardo, Edo
Iannuzzi, conosciuto nell'ambiente come "il rosso", dipendente del San Martino Ist, figura carismatica che ha
già guidato battaglie per la categoria. Iannuzzi non vuole personalizzare il voto ma contesta la linea di
Gagliano: «Questo gruppo vuole cambiare la linea del collegio che è autoreferenziale e non segue i problemi
reali della categoria». Non manca una contestazione carica di veleno: «Vorremmo che i bilanci fossero
trasparenti e pubblici, cosa che si sono sempre rifiutati di fare, nonostante le richieste di molti iscritti».
La replica di Gagliano non si fa attendere: «I bilanci sono nel sito dal 2009. Noi vecchi di mentalità e
autoreferenziali? Non voglio fare polemiche: i colleghi sanno cosa abbiamo fatto per la categoria e per noi
parlano le iniziative.
Lista Gagliano: Carmelo Gagliano, Maria Teresa Calabrò, Bruna Crepaldi, Marcello Del Papa, Marisa
Depaoli, Luigi Federico, Antonio Fiorenza, Mara Giunta, Marcella Massone, Maria Assunta Porcu, Paola
Profumo, Salvatore Ruggiero, Maria Stella Serpico, Laura Tibaldi, Ezio Vivaldi. Revisori dei conti: Michela
Bazzari, Graziella Congiu, Massimo Crocilla, Bruno Di Silverio.
Lista Iannuzzi: Edmondo Iannuzzi, Antonella Biasotti, Francesca Benvenuto, Simonetta Biscari, Alessia
Dondero, Laura Grasselli, Isma Marcaccini, Katiuscia Pace, Roberta Palazzo, Nadia Puccioni, Carmela
Rombolà, Marco Sguarci, Davide Ulivieri, Paolo Valanzola, Anna White. Revisori dei conti: Marco Cappellin,
Laura La Verde, Alessandra Magni.
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
14
18/11/2014
08:29
quotidianosanita.it
Sito Web
Nursind. Ecco perché tentano di screditarci
pagerank: 5
18 NOV - Gentile direttore,
che la questione trasparenza fosse una battaglia da farsi con le mutande di bandone h24 è stato detto. Che
sarebbe scattata la macchina del fango ("metodo Boffo") verso chi osava mettersi contro un sistema in
decomposizione era da aspettarselo, e puntualmente si è verificato.
Ma prima di entrare nel merito delle questioni mi permetta, signor direttore, di stabilire un punto fondamentale
della linea politica del sindacato. Che a un certo punto, il parlamento abbia sentito il bisogno di legiferare su
conflitto di interesse, anticorruzione, incompatibilità, inconferibilità cioè sul valore della "trasparenza" e sulla
distinzione netta tra interesse personale e interesse pubblico, è perché gli interessi personali speculativi che
sfruttano l'istituzione pubblica costano e impediscono la crescita del paese. Oggi la corruzione insieme
all'evasione fiscale è uno dei costi più alti che ostacolano la nostra competitività. In sanità questo è ormai un
palese problema di sostenibilità del sistema che è pagato dai lavoratori con il blocco della contrattazione e dai
pazienti con il taglio dei diritti. Il documento "Ora basta" dei medici di Vicenza è esemplare.
Detto questo la nostra battaglia per la trasparenza ha tre fondamentali ragioni:
1) quella morale, cioè la distinzione netta tra ciò che è giusto e ciò che non lo è; perché la nostra professione
è soprattutto una professione morale che ha bisogno di essere guidata e governata dalla morale.
2) quella relativa alla rappresentanza, cioè se i nostri rappresentanti usano il potere per sé e non per gli
infermieri. Se non siamo rappresentati nei nostri problemi è come se non avessimo una rappresentanza
professionale pur pagando le tasse per averla e di questi tempi, al contrario, abbiamo bisogno non solo di
una forte rappresentanza ma anche di una rappresentanza credibile.
3) quella relativa al progetto professionale. Ormai è chiaro che l' IPASVI, non in quanto tale cioè istituzione
che è e resta un bene professionale prezioso, ma come gruppo dirigente da anni non ha né un progetto
condiviso né strategia di sistema.
A me, caro direttore, non impressionano le lettere di fango che Lei riceve per screditarci ma chi si avvale di
questi metodi per abbattere il proprio avversario, cioè mi impressiona la mancanza di remore morali, la facilità
con cui si vuole eliminare fisicamente il proprio avversario, perché se a comandare è l'immoralità, tutto è
lecito compreso tradire e danneggiare gli infermieri e chi li rappresenta.
Detto questo, cioè ribadito il significato di trasparenza e la sua indissolubile implicazione con i nostri legittimi
interessi, mi permetta di fare alcune considerazioni di merito.
I sindacati sono da codice civile "associazioni di fatto" (art. 36) e non enti pubblici come gli ordini e i collegi, e
Nursind applica la stessa normativa degli altri sindacati come la CGIL, CISL, UIL, FIALS e FSI. In Nursind
non ci sono indennità di funzione né favolosi gettoni di presenza né spenderemmo mai un milione di euro per
un nostro Congresso, sia perché non li abbiamo tanti soldi ma anche se li avessimo non lo riterremo morale.
Ricordiamo che Nursind ha la quota associativa più bassa del comparto (tra gli 8 e i 10 euro per 12 mesi) che
in molti casi è meno della metà di altri sindacati anche non rappresentativi. Personalmente vado
regolarmente a lavorare come infermiere (anche se in semidistacco pur potendo avere un distacco completo),
entro in turno come gli altri a significare che, come ha detto qualcuno, Nursind è un sindacato tra i lavoratori e
non sopra i lavoratori. Al sindacato sto dando i migliori anni della mia vita senza nulla chiedere per me e il mio
stipendio annuo è 7 volte inferiore a quello dichiarato dalla Presidente IPASVI nel 2012 (significa che per
guadagnare quella cifra devo lavorare 7 anni!). Mi pare, a chi mi chiede conto, che la differenza sia
sostanziale e che la mia scelta di campo sia chiara rispetto anche agli interessi personali. La trasparenza di
Nursind è nel suo DNA, nella sua idealità, nella sua diversità ed è questa diversità a dare fastidio perché non
è omologabile al malcostume generale cioè non è in vendita. Nursind non è in vendita perché la maggior
parte degli infermieri non sono in vendita.
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
15
18/11/2014
08:29
quotidianosanita.it
Sito Web
Desideriamo però entrare nel merito della miserabilità dei comportamenti di chi tenta di screditarci. Si tenta di
raccogliere delle storie di periferia da parte di ex-iscritti o recentissimi iscritti che hanno motivo di avversità nei
confronti di Nursind ma nessun appiglio, per richiamare procedure di controllo interne all'associazione. Si
mandano a raffica lettere che insinuano, seminano il dubbio e puntano a screditare per difendere
apertamente il gruppo dirigente IPASVI. Tutte le lettere sono sistematicamente pubblicate anticipatamente in
un blog che punta a diffamare Nursind. Il blogger in questione è un dichiarato sostenitore di Annalisa
Silvestro, promotore della Leopoldainfermieri, un progetto supportato dalla FNC IPASVI.
Allora la domanda che ci dobbiamo fare è: a chi giova tutto questo? Chi ha interesse a screditare il principale
Sindacato degli Infermieri che si batte per la trasparenza dell' IPASVI? Perché questo succede l'indomani di
una manifestazione che ha portato un migliaio di infermieri in piazza, del primo sciopero in sanità e di una
situazione che ha attirato l'attenzione della stampa nazionale come mai successo in precedenza?
Perché l'unico ente pubblico che rappresenta gli infermieri non ha speso nemmeno una riga per darne
notizia? perché L' IPASVI chiede l'intervento dei sindacati e quando l'unico sindacato infermieristico
rappresentativo interviene lo ignora? Non si ricordano questi signori le dichiarazioni della Silvestro? Eccole:
"come senatrice mi impegno a coinvolgere i miei colleghi parlamentari perché sollecitino in modo unitario il
Governo a trovare soluzioni diverse per l'economia nazionale da quella del blocco delle retribuzioni. E come
rappresentante dei 420 mila infermieri italiani, di cui poco meno di 300 mila alle dipendenze di Asl e ospedali
(quasi il 50% del personale), chiedo ai sindacati che da sempre tutelano il diritto al lavoro di intervenire,
perché l'alternativa è che tra qualche anno, cosÌ facendo, di lavoro pubblico da tutelare ne resti ben poco".
Al di là delle belle dichiarazioni, l' IPASVI cosa ha fatto? Perché non ha supportato chi si è dato da fare per
rispondere al suo appello? Cos'è politicamente scorretto esprimere il dissenso non solo a parole nei confronti
delle politiche del governo che lascia medici e infermieri - per usare le stesse parole della Presidente "vecchi, poveri e bastonati"?
Ora bisogna screditare perché Nursind è riuscito a dare voce a quegli infermieri intrappolati tra le parole della
politica e la dura realtà del blocco contrattuale, dei sempre più gravosi carichi di lavoro, della
disoccupazione?
Carissimo direttore, condividiamo la sua riflessione che la categoria ha altri problemi che non le beghe interne
tra associazioni di rappresentanza. Ma, come vede, la battaglia per l'applicazione della normativa sulla
trasparenza è il presupposto per poter affrontare i veri problemi degli infermieri; diversamente i colleghi
saranno delle semplici "cinghie di trasmissione" delle politiche governative, come ha ben detto il prof.
Cavicchi.
Nursind, e nessun altro finora, si è sforzato di rappresentare i disagi della categoria portando l'attenzione dei
media e della politica sulla disoccupazione, sul precariato e sull'adeguamento dei salari. Stiamo lottando per
far uscire gli infermieri dall'anonimato, per creare un gruppo di professionisti che se unito diventerebbe la
principale forza della sanità italiana. Questa voglia di identità - libera e non normativamente viziata - è diffusa,
come ben evidenziato da una lettera del collega Giulio che ha suscitato numerosi commenti e dove si chiede
riconoscimento prima che riconoscenza per ciò che facciamo.
Abbiamo dato identità alla nostra voce di protesta perché nessuno se ne faceva carico. Abbiamo
concretamente proposto un emendamento al Dl stabilità che è stato condiviso anche da altri sindacati e
stiamo verificando come perseguirlo al meglio per ridare dignità al lavoro. Un emendamento che metta al
centro il lavoro come valore e che faccia ripartire la contrattazione. Nursind sta tutelando i lavoratori in
diverse cause a livello locale e, a livello confederale, segue il problema del precariato ed è in attesa con i
propri legali della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 26 novembre per poter poi partire con la
richiesta di stabilizzazione se tutto andrà come speriamo. Questi sono fatti non parole o dichiarazioni di
intenti. Che Nursind sia il punto di riferimento dell'infermieristica italiana ormai lo hanno capito anche i sassi e
ce ne dispiace se altri ne soffrono o si sentono spodestati. Gli infermieri hanno scelto di autorganizzarsi
liberamente perché non trovavano risposte ai loro problemi nelle rappresentanze già presenti. è colpa nostra
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
16
18/11/2014
08:29
quotidianosanita.it
Sito Web
se gli infermieri chiedono di agire e di farlo direttamente a partire dai disagi quotidiani e dai problemi di chi fa
l'assistenza diretta? è colpa nostra se chi ha la rappresentanza non supporta concretamente chi si impegna a
risolverli?
Noi vogliamo andare agli stati generali degli infermieri perché l'IPASVI continua a fare orecchio da mercante?
Dr. Andrea Bottega
Segretario Nazionale Nursind
18 novembre 2014
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
17
18/11/2014
15:26
www.napolitoday.it
Sito Web
Violenza contro le donne e tutela dei minori: quali strategie
pagerank: 5
Mercoledi 19 novembre, alle ore 17.00, nella sala convegni G. Zannini della Clinica Mediterranea, nell'ambito
dell'iniziativa Mondo Donna si torna a parlare di violenza nei confronti delle donne e dei minori e delle relative
strategie difensive. Il fenomeno è sempre più diffuso e allarmante. Secondo un'indagine pubblicata dall'Eures
in collaborazione con l'Ansa nel dicembre 2012 sul fenomeno del femminicidio negli ultimi dodici anni, dal
2000 al 2011 ci sono stati complessivamente 2.061 femminicidi di cui circa il 49,9% nel nord Italia, il 30,7% al
sud e il 19,4% al centro. Intanto la Convenzione di Istanbul per la prevenzione e il contrasto della violenza
sulle donne approvata dal Consiglio d'Europa nell'aprile del 2011 da ottobre è legge in Italia, rappresentando
il primo e più importante strumento giuridicamente vincolante per la protezione delle vittime.
All'incontro di MONDO DONNA, l'iniziativa promossa dalla Clinica Mediterranea di Napoli e dedicata ai grandi
temi dell'universo femminile, moderato dalla giornalista de Il Roma Armida Parisi, intervengono Maria de
Luzemberg / Sostituto Procuratore della Repubblica, Tribunale per i Minorenni di Napoli; Maria Serenella
Pignotti / Pediatra, Ospedale Pediatrico Anna Meyer - Firenze; Annamaria Raimondi / Avvocato civilista,
Centro anti-violenza, Presidente Associazione Salute Donna; Elvira Reale / Psicologa, direttore UOC
psicologia clinica ASL Napoli 1 Centro, referente regionale rete sanitaria antiviolenza e Mario Vasco /
Direttore Area assistenza sanitaria Regione Campania. Durante l'incontro, che precede di pochi giorni la
Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne del 25 novembre, si parlerà delle strategie necessarie
alla prevenzione della violenza contro le donne e la necessità di tutelare i minori.
Come illustrerà Elvira Reale Psicologa, direttore UOC psicologia clinica ASL Napoli 1 Centro e referente
regionale rete sanitaria antiviolenza "La violenza contro le donne ha come esito la violenza assistita sui
minori, ma non solo, il mondo scientifico anglosassone pone l'accento sul fatto che la violenza contro le
donne è un fattore di rischio per ogni tipo di violenza ed abuso sui minori. In particolare la violenza postseparativa è oggi valutata come elemento di elevato rischio per la salute e la vita di donne e bambini
nell'ambito della violenza familiare. Organizzare strumenti di tutela congiunta per donne e bambini diviene
oggi una priorità del sistema socio-sanitario e giudiziario. L'Italia nonostante la ratifica della Convenzione di
Istanbul mostra ritardi notevoli nella valutazione ed identificazione del problema con i seguenti punti di
criticità: prevalenza del diritto alla bi-genitorialità sul diritto alla sicurezza; prevalenza della ricomposizione dei
conflitti - ad elevato rischio per la salute di donne e minori - rispetto a provvedimenti di tutela; elevata
vittimizzazione secondaria delle donne da parte delle istituzioni con esiti sfavorevoli all'emersione della
violenza familiare".
MONDO DONNA promossa dalla Clinica Mediterranea è patrocinata da Regione Campania, Comune di
Napoli, ASL NA 1 Centro, Unione degli Industriali di Napoli, Camera di Commercio di Napoli, Consigliera di
Parità della Provincia di Napoli, IPASVI di Napoli e dall'Osservatorio Italiano di Vittimologia; si avvale inoltre di
un Comitato Tecnico Operativo, coordinato dalla Professoressa Alida Labella, composto da un ampio
ventaglio di Associazioni non lucrative, operanti sul territorio e parte integrante del progetto Mondo Donna.
L'iniziativa nasce nel 2012 da un'idea di Celeste Condorelli, Amministratore Delegato della Clinica
Mediterranea S.p.a., come naturale conseguenza dell'inaugurazione del "Nido per tre" (la prima sala parto
familiare del centro sud Italia con una vasca per partorire in acqua e un letto speciale per condividere, padre
e madre insieme, il momento del parto e le prime ore di vita del neonato) e con l'obiettivo di comprendere
fenomeni sociali e culturali del mondo contemporaneo e informare le donne favorendo scelte consapevoli per
la gestione di piccoli e grandi problemi di tutti i giorni. Gli incontri sono ad ingresso libero e aperti a tutti; si
terranno nella Sala Convegni G. Zannini della Clinica Mediterranea, in via Orazio 2, alle ore 17.00. Info 081
7259111; E-mail: [email protected]
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
18
18/11/2014
15:26
www.napolitoday.it
Sito Web
UFFICIO STAMPA
Dipuntostudio
Via Crispi 116/118,
Tel/Fax: 081 681505
www.dipuntostudio.it
Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è
pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
19
18/11/2014
16:49
www.gonews.it
Sito Web
[ Empoli ] Un'apericena per il Movimento Shalom: i fondi raccolti saranno
utilizzati per un progetto in Etiopia
pagerank: 4
Una serata per il Movimento Shalom. L'evento, promosso dalla Fidapa Bpw Italy sezione di Empoli e
patrocinato dal Comune, è in programma venerdì 21 novembre - dalle ore 19 - al Cenacolo degli Agostiniani
di Empoli.
Nell'occasione saranno raccolti fondi, con un'apericena dal costo di 10 euro, per sostenere il progetto
sanitario messo in piedi, quest'anno in Etiopia, dalla ong di San Miniato.
Attraverso questo progetto, che vede la collaborazione del Collegio IPASVI di Firenze, il Movimento Shalom
aiuta la Suore Figlie della Misericordia e della Croce nella gestione della clinica di Getche.
Dallo scorso gennaio diversi infermieri iscritti al Collegio IPASVI del capoluogo toscano sono partiti
volontariamente e gratuitamente per l'Etiopia per mettere la loro professionalità a disposizione di una
popolazione svantaggiata.
I fondi raccolti serviranno, pertanto, a sostenere - almeno in parte - le spese del viaggio di questi
professionisti sanitari.
La serata si aprirà con un dibattito sulla cooperazione internazionale, seguito dalla proiezione del
documentario 'Etiopia. Dove tutto è cominciato' realizzato da Nuria Biuzzi e Cristian Gonnelli.
La cittadinanza è invitata a partecipare.
unnamed (16)
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
20
18/11/2014
10:45
infermieristicamente.it
Sito Web
Infermieri : la rappresentanza opaca langue, il Nursind (re)agisce
di Andrea Bottega, Segretario Nazionale NurSind
(Lettera inviata al Direttore del QS)
Andrea Bottega, Segretario Nazionale Nursind
Gentile direttore,
che la questione trasparenza fosse una battaglia da farsi con le mutande di bandone h. 24 è stato detto. Che
sarebbe scattata la macchina del fango ("metodo Boffo") verso chi osava mettersi contro un sistema in
decomposizione era da aspettarselo, e puntualmente si è verificato.
Ma prima di entrare nel merito delle questioni mi permetta, signor direttore, di stabilire un punto fondamentale
della linea politica del sindacato. Che a un certo punto, il parlamento abbia sentito il bisogno di legiferare su
conflitto di interesse, anticorruzione, incompatibilità, inconferibilità cioè sul valore della "trasparenza" e sulla
distinzione netta tra interesse personale e interesse pubblico, è perché gli interessi personali speculativi che
sfruttano l'istituzione pubblica costano e impediscono la crescita del paese. Oggi la corruzione insieme
all'evasione fiscale è uno dei costi più alti che ostacolano la nostra competitività. In sanità questo è ormai un
palese problema di sostenibilità del sistema che è pagato dai lavoratori con il blocco della contrattazione e dai
pazienti con il taglio dei diritti. Il documento "Ora basta" dei medici di Vicenza è esemplare.
Detto questo la nostra battaglia per la trasparenza ha tre fondamentali ragioni:
1) quella morale, cioè la distinzione netta tra ciò che è giusto e ciò che non lo è; perché la nostra professione
è soprattutto una professione morale che ha bisogno di essere guidata e governata dalla morale.
2) quella relativa alla rappresentanza, cioè se i nostri rappresentanti usano il potere per sé e non per gli
infermieri. Se non siamo rappresentati nei nostri problemi è come se non avessimo una rappresentanza
professionale pur pagando le tasse per averla e di questi tempi, al contrario, abbiamo bisogno non solo di
una forte rappresentanza ma anche di una rappresentanza credibile.
3) quella relativa al progetto professionale. Ormai è chiaro che l' IPASVI, non in quanto tale cioè istituzione
che è e resta un bene professionale prezioso, ma come gruppo dirigente da anni non ha né un progetto
condiviso né strategia di sistema.
A me non impressionano le lettere di fango che Lei riceve per screditarci ma chi si avvale di questi metodi per
abbattere il proprio avversario, cioè mi impressiona la mancanza di remore morali, la facilità con cui si vuole
eliminare fisicamente il proprio avversario, perché se a comandare è l'immoralità, tutto è lecito compreso
tradire e danneggiare gli infermieri e chi li rappresenta.
Detto questo, cioè ribadito il significato di trasparenza e la sua indissolubile implicazione con i nostri legittimi
interessi, mi permetta di fare alcune considerazioni di merito.
I sindacati sono da codice civile "associazioni di fatto" (art. 36) e non enti pubblici come gli ordini e i collegi, e
Nursind applica la stessa normativa degli altri sindacati come la CGIL, CISL, UIL, FIALS e FSI. In Nursind
non ci sono indennità di funzione né favolosi gettoni di presenza né spenderemmo mai un milione di euro per
un nostro Congresso, sia perché non li abbiamo tanti soldi ma anche se li avessimo non lo riterremo morale.
Ricordiamo che Nursind ha la quota associativa più bassa del comparto (tra gli 8 e i 10 euro per 12 mesi) che
in molti casi è meno della metà di altri sindacati anche non rappresentativi. Personalmente vado
regolarmente a lavorare come infermiere (anche se in semidistacco pur potendo avere un distacco completo),
entro in turno come gli altri a significare che, come ha detto qualcuno, Nursind è un sindacato tra i lavoratori e
non sopra i lavoratori. Al sindacato sto dando i migliori anni della mia vita senza nulla chiedere per me e il mio
stipendio annuo è 7 volte inferiore a quello dichiarato dalla Presidente IPASVI nel 2012 (significa che per
guadagnare quella cifra devo lavorare 7 anni!). Mi pare, a chi mi chiede conto, che la differenza sia
sostanziale e che la mia scelta di campo sia chiara rispetto anche agli interessi personali. La trasparenza di
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
21
18/11/2014
10:45
infermieristicamente.it
Sito Web
Nursind è nel suo DNA, nella sua idealità, nella sua diversità ed è questa diversità a dare fastidio perché non
è omologabile al malcostume generale cioè non è in vendita. Nursind non è in vendita perché la maggior
parte degli infermieri non sono in vendita.
Desideriamo però entrare nel merito della miserabilità dei comportamenti di chi tenta di screditarci. Si tenta di
raccogliere delle storie di periferia da parte di ex-iscritti o recentissimi iscritti che hanno motivo di avversità nei
confronti di Nursind ma nessun appiglio, per richiamare procedure di controllo interne all'associazione. Si
mandano a raffica lettere che insinuano, seminano il dubbio e puntano a screditare per difendere
apertamente il gruppo dirigente IPASVI. Tutte le lettere sono sistematicamente pubblicate anticipatamente in
un blog che punta a diffamare Nursind. Il blogger in questione è un dichiarato sostenitore di Annalisa
Silvestro, promotore della Leopoldainfermieri, un progetto supportato dalla FNC IPASVI.
Allora la domanda che ci dobbiamo fare è: a chi giova tutto questo? Chi ha interesse a screditare il principale
Sindacato degli Infermieri che si batte per la trasparenza dell' IPASVI? Perché questo succede l'indomani di
una manifestazione che ha portato un migliaio di infermieri in piazza, del primo sciopero in sanità e di una
situazione che ha attirato l'attenzione della stampa nazionale come mai successo in precedenza?
Perché l'unico ente pubblico che rappresenta gli infermieri non ha speso nemmeno una riga per darne
notizia? perché L' IPASVI chiede l'intervento dei sindacati e quando l'unico sindacato infermieristico
rappresentativo interviene lo ignora? Non si ricordano questi signori le dichiarazioni della Silvestro? Eccole:
"come senatrice mi impegno a coinvolgere i miei colleghi parlamentari perché sollecitino in modo unitario il
Governo a trovare soluzioni diverse per l'economia nazionale da quella del blocco delle retribuzioni. E come
rappresentante dei 420 mila infermieri italiani, di cui poco meno di 300 mila alle dipendenze di Asl e ospedali
(quasi il 50% del personale), chiedo ai sindacati che da sempre tutelano il diritto al lavoro di intervenire,
perché l'alternativa è che tra qualche anno, così facendo, di lavoro pubblico da tutelare ne resti ben poco"
(Clicca per leggere).
Al di là delle belle dichiarazioni, l' IPASVI cosa ha fatto? Perché non ha supportato chi si è dato da fare per
rispondere al suo appello? E' politicamente scorretto esprimere il dissenso non solo a parole nei confronti
delle politiche del governo che lascia medici e infermieri - per usare le stesse parole della Presidente "vecchi, poveri e bastonati"?
Ora bisogna screditare perché Nursind è riuscito a dare voce a quegli infermieri intrappolati tra le parole della
politica e la dura realtà del blocco contrattuale, dei sempre più gravosi carichi di lavoro, della
disoccupazione?
Carissimo direttore, condividiamo la sua riflessione che la categoria ha altri problemi che non le beghe interne
tra associazioni di rappresentanza. Ma, come vede, la battaglia per l'applicazione della normativa sulla
trasparenza è il presupposto per poter affrontare i veri problemi degli infermieri; diversamente i Collegi
saranno delle semplici "cinghie di trasmissione" delle politiche governative, come ha ben detto il prof.
Cavicchi.
Nursind, e nessun altro finora, si è sforzato di rappresentare i disagi della categoria portando l'attenzione dei
media e della politica sulla disoccupazione, sul precariato e sull'adeguamento dei salari. Stiamo lottando per
far uscire gli infermieri dall'anonimato, per creare un gruppo di professionisti che se unito diventerebbe la
principale forza della sanità italiana. Questa voglia di identità - libera e non normativamente viziata - è diffusa,
come ben evidenziato da una lettera del collega Giulio che ha suscitato numerosi commenti e dove si chiede
riconoscimento prima che riconoscenza per ciò che facciamo.
Abbiamo dato identità alla nostra voce di protesta perché nessuno se ne faceva carico. Abbiamo
concretamente proposto un emendamento al Dl stabilità che è stato condiviso anche da altri sindacati e
stiamo verificando come perseguirlo al meglio per ridare dignità al lavoro. Un emendamento che metta al
centro il lavoro come valore e che faccia ripartire la contrattazione. Nursind sta tutelando i lavoratori in
diverse cause a livello locale e, a livello confederale, segue il problema del precariato ed è in attesa con i
propri legali della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 26 novembre per poter poi partire con la
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
22
18/11/2014
10:45
infermieristicamente.it
Sito Web
richiesta di stabilizzazione se tutto andrà come speriamo. Questi sono fatti non parole o dichiarazioni di
intenti. Che Nursind sia il punto di riferimento dell'infermieristica italiana ormai lo hanno capito anche i sassi e
ce ne dispiace se altri ne soffrono o si sentono spodestati. Gli infermieri hanno scelto di autorganizzarsi
liberamente perché non trovavano risposte ai loro problemi nelle rappresentanze già presenti. È colpa nostra
se gli infermieri chiedono di agire e di farlo direttamente a partire dai disagi quotidiani e dai problemi di chi fa
l'assistenza diretta? È colpa nostra se chi ha la rappresentanza non supporta concretamente chi si impegna a
risolverli?
Noi vogliamo andare agli stati generali degli infermieri perché l'IPASVI continua a fare orecchio da mercante?
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
23
17/11/2014
00:06
nurse24.it
Sito Web
Elezioni Ipasvi Rimini: al voto il 25% degli iscritti, in lizza Pesaresi, Caputo
e Mazzotti
RIMINI. 459 votanti su circa 2000 elettori, il 25% degli iscritti al Collegio Ipasvi di Rimini per rinnovare le
cariche di Presidente, Consiglieri e Revisori dei Conti. Mai cosi tanti Infermieri si erano mossi in passato x
andare al voto nella terra di Federico Fellini.
Merito sicuramente della presenza di tre liste in campo: la prima sostenuta dal presidente uscente Gabriella
Pesaresi, infermiera in pensione e già coordinatrice del locale Corso di Laurea in Infermieristica; la seconda
dal tesoriere uscente Pietro Caputo, coordinatore della Radiologia di Rimini e direttore del marketing di
Nurse24.it; la terza dalla combattiva Marina Mazzotti, espressione del sindacato Nursind.
Il 18 novembre mattina alle ore 12.00 inizieranno gli scrutini.
Il risultato è incerto: vincerà la vecchia guardia o ce la faranno i nuovi? Chi lo sa, intanto un risultato positivo
è stato raggiunto, ovvero quello di far tornare a parlare di Collegio Ipasvi e di aver incrementato la
partecipazione democratica. Basti pensare che alle scorse elezioni di tre anni fa si erano presentati al voto
poco più della metà odierna.
Chi vincerà? Lo sapremo domani in tarda serata. Ormai il dato è tratto.
Da registrare una piccola contestazione in tarda serata delle liste Caputo e Mazzotti: i sigilli e le firme messe
sulla porta di ingresso ai seggi pare non siano regolari e per questo sono stati fotografati e filmati da tutte le
angolature per evitare manomissioni durante la notte alle schede ancora da scrutinare.
Appena riaperti i seggi, per concludere, sarà fatto il primo controllo, ovvero la verifica delle firme e del
numero dei votanti, che dovranno combaciare esattamente con le schede scrutinate.
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
24
18/11/2014
11:54
nurse24.it
Sito Web
Elezioni Ipasvi Rimini: al voto il 25% degli iscritti; in lizza Pesaresi, Caputo
e Mazzotti
RIMINI. Su circa 2.000 elettori il 25% (al voto 459) degli iscritti al Collegio Ipasvi di Rimini per rinnovare le
cariche di Presidente, Consiglieri e Revisori dei Conti. Mai cosi tanti Infermieri si erano mossi in passato per
andare al voto nella terra di Federico Fellini.
Merito sicuramente della presenza di tre liste in campo: la prima sostenuta dal presidente uscente Gabriella
Pesaresi, infermiera in pensione e già coordinatrice del locale Corso di Laurea in Infermieristica; la seconda
dal tesoriere uscente Pietro Caputo, coordinatore della Radiologia di Rimini e direttore del marketing di
Nurse24.it; la terza dalla combattiva Marina Mazzotti, espressione del sindacato Nursind.
Il 18 novembre alle ore 12.00 inizieranno gli scrutini.
Il risultato è incerto: vincerà la vecchia guardia o ce la faranno i nuovi? Chi lo sa, intanto un risultato positivo
è stato raggiunto, ovvero quello di far tornare a parlare di Collegio Ipasvi e di aver incrementato la
partecipazione democratica. Basti pensare che alle scorse elezioni di tre anni fa si erano presentati al voto
poco più della metà odierna.
Chi vincerà? Lo sapremo domani in tarda serata. Ormai il "dado è tratto".
Da registrare una piccola contestazione in tarda serata delle liste Caputo e Mazzotti: i sigilli e le firme messe
sulla porta di ingresso ai seggi pare non siano regolari e per questo sono stati fotografati e filmati da tutte le
angolature per evitare manomissioni durante la notte alle schede ancora da scrutinare.
Appena riaperti i seggi, per concludere, sarà fatto il primo controllo, ovvero la verifica delle firme e del
numero dei votanti, che dovranno combaciare esattamente con le schede scrutinate.
Ultima modifica il Martedì, 18 Novembre 2014 11:46
Fonte: www.nurse24.it
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
25
18/11/2014
12:45
thedailynurse.eu
Sito Web
Il fango del dott Bottega
Sembra che ci sia un filo diretto tra Quotidianosanita.it ed il sottoscritto. Non amo esibirmi, ma pubblico la
lettera giuntami, nella consapevolezza che altrettanto farà Quotidianosanita.it , il cui direttore, Cesare Fassari,
è persona leale e schietta, che si occupa seriamente dei problemi della Sanità e per estensione, degli
Infermieri. Claudio Torbini0 Gentile Direttore, leggo con sorpresa le dichiarazioni del Dott. Andrea Bottega
Segretario del Sindacato Nursind, a cui lei correttamente ha concesso il "giornalistico" diritto di replica rispetto
alle lamentele dei suoi stessi iscritti. Leggo con sorpresa perché tutti speravamo di non doverci più occupare
di problemi che riguardano una piccolissima parte di infermieri mal rappresentati da un sindacato che non è
riuscito a dare gambe ad un progetto che poteva e avrebbe dovuto camminare a fianco di una
rappresentanza professionale. E speriamo, come lei ha più che correttamente auspicato in un suo recente
editoriale, di non doverlo fare più: sono ben altri i punti di forza della professione e le questioni che questa
deve affrontare. E affermo piccolissima parte perché il dottor Bottega non rappresenta la maggior parte della
categoria professionale degli infermieri che è iscritta ad altri sindacati. Sottolineo piccolissima perché tali sono
i dati dell'ARAN. Rimarco piccolissima perché questa è stata l'evidenza di una manifestazione a cui hanno
partecipato poche centinaia di professionisti e pochi sono stati i professionisti che hanno aderito allo sciopero:
se il dott. Bottega ha dati ufficiali e non autoreferenziali diversi li tiri fuori, ma le immagini diffuse relative a
tutte le ore della manifestazione intanto parlano chiaro. Parla di trasparenza il dott. Bottega, ma a fronte di
una sezione amministrazione trasparente pubblicata da Ipasvi altrettanto non è successo da parte dell'"eroico
sindacato" che si è trincerato dietro un gelido e glaciale "la legge non lo prevede". Forse la legge non lo
prevede ma gli iscritti si. Quindi pubblichi il dott. Bottega i bilanci del sindacato sia a livello nazionale che a
livello locale perché non si può chiedere trasparenza senza essere coerenti nei propri comportamenti. E con i
bilanci, così come avviene per l' Ipasvi, anche le pezze di appoggio e le relative procedure di affidamento
delle spese. Parla di incompatibilità il dott. Bottega ma tale è anche la situazione di molti dei suoi Dirigenti
Sindacali e dei rappresentanti RSU. E resta comunque il dato che l'incompatibilità, secondo la legge 98/2013
(legge del "Fare") scatterà per le persone additate al momento della scadenza degli attuali mandati, tutti
elettivi e tutti affidati prima dell'approvazione del decreto legislativo 39/2013. Parla di fango il dott. Bottega e
di lettere per screditare lui e l'"eroico sindacato", ma dovrebbe rendersi conto invece che - finalmente - la
gente, i professionisti a cui lui prova a rivolgersi a quanto pare senza grandi successi, si è svegliata da un
lungo torpore e comincia a mettere sul tavolo di un confronto finora a senso unico perché non ha radici in
alcuna rivendicazione utile alla professione i dubbi degli iscritti che un coraggioso blogger, da solo, sta solo
esponendo alla luce del sole. Parla di indennità di presenza il Segretario dell'"eroico sindacato" ma chi paga i
distacchi sindacali? Parla di quota associativa più bassa del comparto ma a fronte di 50 - 60 euro all'anno di
quota del collegio, gli iscritti Nursind pagano 120 euro all'anno (come per tutti gli altri sindacati: tra i 2,3 e i 2,6
milioni l'anno complessivi, quasi quanto i 3,5 milioni con cui l' Ipasvi gestisce formazione e professione di
420mila infermieri) in cambio di cosa? Parla di un milione speso per il congresso il Segretario dimenticando di
dire che è un congresso che viene fatto ogni tre anni e che permette ad almeno 3-4000 persone di
partecipare senza quota di iscrizione. Parla di soldi il dott. Bottega ma chi paga i ricarica smart phone che i
suoi dirigenti nazionale acquistano per avere un voto ai collegi provinciali? Parla di differenza di stipendio tra
lui e la Presidente Silvestro ma anche in questo caso la sua incongruenza è evidente a tutti: cos'è la sua
soddisfazione per avere un' autorevole rappresentante in Senato - decisa da tutte tutte le professioni - o
malato livore? Nursind non è in vendita afferma, ma nemmeno Ipasvi lo è per una misera chiavetta e gli
infermieri se ne sono accorti accorrendo numerosi in una maniera straordinaria ai rinnovi provinciali e
decretando finora la sconfitta delle liste targate Nursind. Parli il Dott. Bottega delle doppie deleghe sindacali
dei suoi iscritti che terminano i master a cui il sindacato li fa accedere a prezzi stracciati e restituiscono la
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
26
18/11/2014
12:45
thedailynurse.eu
Sito Web
delega; Perché il Dott. Bottega voleva che Ipasvi parlasse del suo "piccolo" sciopero dopo aver detto che l'
Ipasvi stessa è fonte di tutti i mali? Ha bisogno di casse di risonanza di una manifestazione che agli occhi di
tutti è stata una debacle? Non si trinceri dietro alla legge e faccia rispondere il Dott. Bottega alle domande
relative nebulosa gestione da parte della segreteria amministrativa Nazionale Nursind dei corsi di formazione
che lo stesso sindacato mette a disposizione sulla società che li gestisce: 1) Come mai Nursind ha la sede
legale a Pisa presso il Sindacato provinciale e non a Roma? 2) Quali sono i rapporti esistenti fra la sede
legale Nursind e la Pegaso Lavoro Società Cooperativa? 3) Come sono regolamentati e disciplinati i conflitti
d' interessi fra il Segretario Amministrativo Nursind e la moglie Direttrice della Pegaso Lavoro? 4) Il Segretario
Amministrativo Nursind sa che la Pegaso Lavoro svolge attività di formazione per conto delle sedi provinciali
Nursind di tutta Italia? 5) Che relazione sussiste fra questa vivace attività formativa svolta dalla moglie del
Segretario Amministrativo e il suo dovere - statutariamente previsto - di "Raccordo amministrativo tra il
Segretario Nazionale, il Direttivo Nazionale e gli organi statutari periferici"? 6) Che relazione sussiste fra
questa vivace attività formativa svolta dalla moglie del Segretario Amministrativo e il suo dovere statutariamente previsto - di "indirizzare le segreterie attivate nella corretta utilizzazione dei fondi costituiti
dalle trattenute degli iscritti"? 7)Che relazione sussiste fra questa vivace attività formativa svolta dalla moglie
del Segretario Amministrativo e il suo dovere - statutariamente previsto - di "gestire in prima persona e con il
Segretario Nazionale il conto corrente nazionale"? 8) Il Segretario Amministrativo Nursind sa che la Società
presieduta dalla moglie riesce nei 2012 a fare la propria attività spendendo nemmeno 5000 Euro di costo per
il personale? 9) A quanto ammontano le spese di personale (e in genere amministrative) della sede legale
pisana del Nursind? 10) Quanto viene pagato il personale docente che effettua i corsi su Nursind 11) Chi
paga le spese della sede e per le spese correnti (luce, riscaldamento etc) che risulta essere la medesima per
Nursind Pisa e per Pegaso Lavoro? ma soprattutto: Il Segretario nazionale Bottega è al corrente di tutto
questo e fino a che punto? E non si parli di fango dopo i libri bianchi e colorati che ha dato alle stampe con
sottili e serpentesche illazioni, smentite dai fatti. Caro dott. Bottega, come dice un coraggioso blogger "Perché
guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come
puoi dire al tuo fratello: Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, mentre tu stesso non vedi
la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la
pagliuzza dall'occhio del tuo fratello" (Lc 6,39-42). Eva Grilli
ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014
27
PREVIDENZA
14 articoli
19/11/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 3
(diffusione:334076, tiratura:405061)
L'ANALISI
Regole e costi più certi per chi vuole assumere
DOPPIA MOSSA Regole certe sui licenziamenti e tempi ridotti per i ricorsi: la sfida del nuovo contratto è
partita
Davide
Colombo Tra fine gennaio e metà febbraio, se la tabella di marcia ribadita ieri da Giuliano Poletti sarà
rispettata, tutti coloro che verranno assunti con il nuovo contratto a tutele crescenti potranno essere licenziati
per motivi economici (crisi o riorganizzazione aziendale) senza più il rischio per l'imprenditore di una
riassunzione in caso di impugnazione giudiziaria. Se il licenziamento andasse in contenzioso è previsto un
indennizzo economico pari a 1,5 mensilità per ogni anno di lavoro del dipendente, con un tetto massimo di 36
mensilità. In caso invece di accordo tra le parti l'indennizzo non sarà superiore a una mensilità per ogni anno
di lavoro, fino a un tetto di 24 mensilità. La possibilità di reintegro sarà limitata ai soli licenziamenti giudicati
nulli perché discriminatori o per specifiche fattispecie disciplinari che verranno definite nel primo decreto
attuativo del Jobs Act. Ancora, in caso di impugnazione le nuove regole prevedono termini certi e, c'è da
immaginare, più brevi di quelli attuali.
Eccolo il passo avanti che la maggioranza degli operatori aspettava dai tempi della riforma Fornero, la quale
pure aveva dato il suo primo colpo di lima all'articolo 18 dello Statuto e rilanciato procedure di conciliazione
che un po' hanno contribuito a ridurre il contenzioso. Ora però si va decisamente oltre. Si va verso quella
certezza di costi, del diritto e, si spera, di tempi dell'eventuale ricorso che ancora mancavano ai licenziamenti
italiani. Un ritardo che tra poche settimane non ci sarà più. E con questo ritardo scomparirà pure quell'«effetto
soglia» dei 15 dipendenti che secondo una lunga tradizione analitica sarebbe tra le cause del nanismo delle
imprese nazionali. Il nuovo contratto a tutele crescenti sarà infatti uguale per tutti e dovrà avere in ogni ambito
la medesima forza di attrazione, nelle micro-imprese e nelle grandi multinazionali.
Il secondo passo della strategia messa in campo dal Governo Renzi per sbloccare il nostro mercato del
lavoro conterà su una spinta propulsiva che il decreto 78 di marzo non ebbe. La liberalizzazione dei contratti
a termine non venne sostenuta da agevolazioni che invece ora ci sono e sono pesanti. Tutte le nuove
assunzione a tempo indeterminato del 2015 (escluse quelle di chi nei sei mesi precedenti al nuovo contratto
ne aveva già uno a tempo indeterminato) potranno godere per 36 mesi del totale esonero dai contributi
previdenziali a carico dell'imprenditore. In Stabilità sono previste minori entrate per 1,9 miliardi l'anno venturo
che salgono a 5 miliardi nel 2017. È un taglio significativo al cuneo fiscale che, con la deducibilità integrale
del costo del lavoro a tempo indeterminato dalla base imponibile Irap, ci riavvicina alle medie dei fiscal wedge
misurate in sede Eurostat e Ocse.
Basterà tutto questo per far ripartire le assunzioni? Secondo una valutazione dell'Ufficio parlamentare di
bilancio oltre al milione di nuovi contratti stimati dal Governo (637mila assunzioni che si sarebbero effettuate
a prescindere dalla decontribuzione più 363mila trasformazioni di contratti a termine in contratti a tempo
indeterminato) se ne potrebbero aggiungere altre 220mila: assunzioni che si potrebbero fare da qui alla fine
di quest'anno o nei primi due mesi del 2016 e che, invece, verrebbero spostate nel 2015 per beneficiare degli
sgravi. Se a quell'«effetto attrazione» si aggiunge la forza del contratto a tutele crescenti il risultato dovrebbe
a questo punto essere quantitativamente e qualitativamente significativo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA LA PAROLA CHIAVE Cuneo fiscale Il cuneo è la differenza
tra quanto pagato dal datore
di lavoro e quanto incassato
dal lavoratore, essendo il restante importo versato
al fisco e agli enti di previdenza e pensionistici.
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
29
19/11/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 3
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Secondo l'Ocse l'Italia è sesta nella graduatoria della pressione fiscale sul lavoro in una classifica guidata
dal Belgio.
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
30
19/11/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 33
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Inchieste Il Pm pronto a chiudere le indagini
Sopaf, rito immediato chiesto per i Magnoni
Stefano Elli
MILANO
Il pm milanese Gaetano Ruta è pronto a calare le prime carte dell'inchiesta sulla Sopaf, finanziaria milanese
della famiglia Magnoni. Vi si ipotizzano reati di bancarotta fraudolenta, truffa aggravata, frode fiscale,
appropriazione indebita e associazione a delinquere. Per Giorgio e Luca Magnoni, padre e figlio, azionisti di
riferimento nonché ex manager della holding, ai domiciliari dallo scorso maggio, è stato chiesto al Gip il rito
immediato.
Pressoché intatto l'impianto dell'accusa, che vede sotto inchiesta anche Aldo e Ruggero Magnoni (ex country
manager di Lehman brothers), con due sole possibili eccezioni: delle accuse di bancarotta (dieci capi
d'imputazione in tutto) solo una di queste verrà probabilmente stralciata con una richiesta di archiviazione. Si
tratta della ipotizzata dissipazione del patrimonio della Sopaf che si sarebbe realizzata attraverso la cessione
della partecipazione nella lussemburghese Five Stars Sa da parte della holding quotata in Borsa.
L'acquirente era stato il banchiere Vittorio Pignatti Morano Campori (ex Lehman e vicino a Ruggero Magnoni)
a oggi indagato nella medesima inchiesta. La cessione della quota Five Stars era avvenuta a un prezzo che,
almeno inizialmente, l'accusa riteneva non congruo. A quanto trapela, tuttavia, il capo d'imputazione potrebbe
essere stato «rimpiazzato» da nuove accuse basate su elementi ignoti alla procura al momento della richiesta
di custodia cautelare e che potrebbero essere emersi durante le indagini, delegate al Nucleo speciale di
polizia valutaria di Milano della Guardia di Finanza. Analoga potrebbe essere la sorte di un altro capo
d'imputazione, questa volta connesso alle accuse di truffa. Di nuovo questo episodio potrebbe essere
collegato al ruolo specifico della Five Stars Sa e, in particolare, al pacchetto di 125 quote del Fip (il Fondo
immobili pubblici) cedute attraverso la Sopaf all'ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri. Anche in
questo caso, pur restando in piedi l'ipotesi della truffa, potrebbe sfumarsi la posizione della società
lussemburghese e dei suoi manager. In piena evoluzione e in attesa di ulteriori riscontri probatori, sono i filoni
d'indagine che vedono nel mirino degli investigatori i passaggi di quote del Fip trasferiti dalla società austriaca
Immowest Promtus Holding Gmbh, con l'interposizione di Sopaf, alla Cassa dei ragionieri e all'Istituto di
previdenza dei giornalisti. Operazioni per le quali sono indagati il presidente della Cassa ragionieri Paolo
Saltarelli (arrestato nei giorni scorsi a Milano) e Andrea Camporese, presidente dell'Inpgi, cui è stato
notificato venerdì scorso un avviso di garanzia.
Nel frattempo si è saputo che la Procura generale ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione nei
confronti della sentenza di assoluzione in appello dei vertici di Sopaf, della Cassa di risparmio di Ferrara e
della Vegagest per un'altra presunta truffa su due operazioni immobiliari a Milano e a Segrate: quella
battezzata Mi-Luce e quella battezzata Milano Santa Monica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
31
19/11/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 41
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Fiscal View tra vincoli e regole incerte
Il fisco, il Gattopardo e le società tra professionisti
P.Q.M.
Quando nel 2011 la società tra professionisti ha fatto il suo debutto nel nostro ordinamento, si pensava a un
nuovo strumento che avrebbe portato, se non proprio una rivoluzione, almeno una ventata di aria nuova, di
nuovi modelli organizzativi e imprenditoriali nel mondo delle professioni. Quasi come l'arrivo dei garibaldini
nella Sicilia pre risorgimentale dei principi Salina raccontato da Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Tre anni dopo, il bilancio non è esattamente eclatante: le stp che sono state costituite sono pochissime, e su
tutte gravano ancora incertezze soprattutto di tipo fiscale. Già l'istituto in sé contiene diversi vincoli, primi fra
tutti il peso limitato dei soci di capitale e il fatto che un professionista può partecipare a una sola società (cosa
che non accade per gli studi associati). Ma a rendere scarsamente appetibile la nuova forma societaria è
stata soprattutto l'incertezza, tuttora vigente, sulla natura fiscale dei ricavi e, conseguentemente, sulle regole
da applicare per determinare il reddito imponibile.
Per un lungo periodo si è fatto di tutto per argomentare che, nonostante si tratti di vere e proprie società
commerciali, il reddito prodotto da questi soggetti è di lavoro autonomo. Se così fosse, si manterrebbero il
criterio di tassazione per cassa e, soprattutto, l'assoggettamento degli utili al regime contributivo delle casse
professionali, cosa che evidentemente stava e sta a cuore agli organismi previdenziali autonomi.
Nella prima bozza del decreto legislativo sulle semplificazioni è stata inserita una norma (peraltro non
supportata dalla delega originaria) che stabiliva normativamente questa regola, in modo da evitare qualsiasi
ulteriore dubbio. Poi, la versione finale del decreto ha visto la luce senza questa forzatura.
Nel vuoto normativo, è comparsa ora una presa di posizione dell'amministrazione finanziaria (risposta
all'interpello 954-55 del 16 ottobre 2014) in cui si arriva alla conclusione diametralmente opposta. La società
tra professionisti, essendo costituita nelle forme di una normale società commerciale, non può che produrre
reddito di impresa.
Questa posizione, per quanto scomoda, è assolutamente ineccepibile. Ovviamente comporta che la
determinazione del reddito imponibile segua il criterio di competenza, e che quindi vi sia tassazione anche
quando i compensi (o, per meglio dire, i ricavi) non sono stati incassati. Del resto, se questo non piace, resta
sempre la possibilità di costituire uno studio associato, al quale si applicano pacificamente le consuete regole
sul lavoro autonomo.
Di maggior rilievo è la ricaduta previdenziale della vicenda: le varie casse di previdenza hanno sviluppato le
proprie analisi per arrivare a concludere che in ogni caso, almeno sulla quota di loro competenza degli utili, i
professionisti che fanno parte della stp dovranno pagare i contributi previdenziali. Il pericolo è in agguato: se
così non fosse, il futuro potrebbe riservare solo redditi da stp che non versano contributi e pensioni da pagare
ai vecchi iscritti.
E pensare che la norma è nata con finalità di semplificazione e di ammodernamento di un mercato, quello
della consulenza, nel quale si volevano introdurre meccanismi che consentissero efficienze per i
professionisti e risparmi per le imprese clienti. Invece è rimasto tutto uguale, proprio come nel gattopardo di
Tomasi di Lampedusa: il motto del nobile casato («Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto
cambi») si adatta perfettamente anche a questa vicenda.
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
32
19/11/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 42
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Il calendario. Scadenze fitte per l'invio dei dati e per le modifiche o le integrazioni ai modelli
Un «tour de force» da marzo a inizio luglio
Mario Cerofolini Lorenzo Pegorin
Rischio ingorgo per il 730 precompilato. L'iter che porterà all'elaborazione e poi all'accettazione o alla
modifica della dichiarazione dei redditi si preannuncia piuttosto complesso.
L'iter preparatorio
La prima scadenza fissata in agenda sarà quella del 28 febbraio (la scadenza slitta al 2 marzo nel 2015). È il
termine entro il quale banche, assicurazioni, enti previdenziali e fondi pensione saranno chiamati a
comunicare i dati relativi ai versamenti per tutti quei soggetti presenti nel rapporto, ai fini del riscontro della
spettanza delle detrazioni/deduzioni d'imposta. Il 7 marzo (la scadenza slitta al 9 marzo nel 2015) sarà,
invece, il turno dei sostituti d'imposta che dovranno comunicare i dati relativi alla certificazione unica che
attesta l'ammontare complessivo delle somme erogate, delle ritenute operate, delle detrazioni d'imposta
effettuate e dei contributi previdenziali ed assistenziali trattenuti.
Per l' omessa o errata trasmissione dei dati si prevede una sanzione in misura fissa pari a 100 euro per ogni
certificazione, con l'unica esimente concessa di poter sanare l'inadempimento entro i 5 giorni successivi la
scadenza o dalla segnalazione delle Entrate. Il tutto per assicurare l'inserimento dei dati nella precompilata
che sarà resa disponibile entro il 15 aprile.
Con la comunicazione in scadenza il 7 marzo, i sostituti dovranno comunicare anche tutte le ritenute per i
rapporti professionali e d'impresa riferiti a lavoratori autonomi abituali (soggetti con partita Iva). Un obbligo
che rischia di aggravare ulteriormente l'attività degli studi professionali nei prossimi mesi, pur non rivestendo
alcuna utilità pratica per la precompilata.
Le difficoltà operative
Almeno il primo anno rimarranno fuori dalla partita tutta una serie di oneri legati, per esempio, alle spese
mediche, istruzione, sportive.
Altre perplessità sono poi legate ad una serie di informazioni che non possono prescindere dalle condizioni
soggettive legate al contribuente e che sono difficilmente veicolabili con i flussi previsti. Si pensi, per
esempio, agli interessi passivi sui mutui che non possono prescindere dalla conoscenza di alcuni dati
fondamentali legati all'immobile (come tempistica del mutuo, trasferimento residenza). Si tratta, in entrambi i
casi, di situazioni importanti che connotano molte delle dichiarazioni gestite e che facilmente richiederanno la
rielaborazione del modello precompilato.
Le opzioni
Da quanto emerge dal Dlgs, la dichiarazione precompilata sarà resa disponibile in via telematica al
contribuente, (o conferendo apposita delega al proprio sostituto d'imposta che presta assistenza fiscale), che
potrà accettarla oppure modificarla, rettificando in quest'ultima ipotesi i dati comunicati dall'Agenzia e e/o
inserendo ulteriori informazioni. In tal senso con provvedimento del direttore dell'agenzia delle entrate, di
concerto con il Garante della privacy, saranno individuate le modalità tecniche per consentire di accedere alla
dichiarazione precompilata. In particolare le alternative che si renderanno possibili al contribuente saranno le
seguenti:
accettare integralmente (quindi senza alcuna modifica) la dichiarazione precompilata e procedere
autonomamente, abilitandosi ai servizi telematici dell'Agenzia o tramite il proprio sostituto d'imposta, all'invio
della stessa. Non si applica in tale ipotesi né il controllo formale a carico del contribuente per gli oneri
comunicati dai soggetti terzi all'agenzia delle Entrate, né la disposizione sui controlli preventivi sui rimborsi
superiori ai 4mila euro in presenza di detrazioni per familiari a carico;
presentazione della dichiarazione, con modifiche ( indicazione nuovi oneri, spese detraibili/deducibili) sul
precompilato avvalendosi direttamente, dei servizi telematici dell'Agenzia o tramite il proprio sostituto
d'imposta. In questo caso il controllo verrà eseguito su tutti i dati indicati in dichiarazione;
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
33
19/11/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 42
(diffusione:334076, tiratura:405061)
consegna della precompilata avvalendosi di un Caf o di un professionista abilitato.
In quest'ultimo caso (si veda il pezzo in alto) anche se la dichiarazione fosse presentata senza modifiche
rispetto al tracciato standard inviato dall'Agenzia, sarebbe in ogni caso soggetta al visto. Di conseguenza
l'ambito di operatività del controllo formale si sposta nei confronti del Caf o del professionista, con piena
responsabilità di questi ultimi su imposta sanzioni ed interessi.
Infine dal 2015 verrà unificato al 7 luglio il termine per la presentazione e la consegna ai contribuenti della
dichiarazione elaborata, nonché per la trasmissione della dichiarazione, indipendentemente dalle modalità e
dai soggetti tenuti all'invio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
34
19/11/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 42
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Delega fiscale. Professionisti e intermediari dovranno provare dolo o colpa grave
Il 730 precompilato stringe sulla rivalsa delle sanzioni
In salita la richiesta di imposte e penalità al contribuente
Gian Paolo Ranocchi
Rivalsa in salita per i professionisti e intermediari abilitati che saranno colpiti da sanzioni (e dal pagamento di
imposte e interessi) per la dichiarazione precompilata. Il testo del Dlgs semplificazioni (in attesa di
pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale») lascia pochi margini ai professionisti di rifarsi sugli assistiti se non nei
casi di dolo o colpa grave del contribuente: ipotesi tutt'altro che semplice da dimostrare. Ma procediamo con
ordine.
Le integrazioni
I casi in cui la dichiarazione precompilata dovrà essere integrata saranno frequenti (la stima della stessa
Agenzia è di almeno 72% per il primo anno). Sarà, infatti, parziale il flusso di informazioni in grado di
alimentare soprattutto il quadro riguardante gli oneri deducibili e detraibili che saranno inviate all'Anagrafe
tributaria,. Per esempio, nel 2015 mancheranno tutte le spese sanitarie.
In questo contesto, sono state radicalmente cambiate le disposizioni che governano le responsabilità del
soggetto che appone il visto di conformità sul modello 730 che sostituisce la precompilata non accettata. Se
la presentazione della dichiarazione, infatti, avviene con l'intervento di uno dei soggetti indicati nell'articolo 35
del Dlgs 241/1997, vi è l'obbligo dell'apposizione del visto. E qualora sia infedele Caf e intermediari sono
tenuti al pagamento di una somma pari all'importo dell'imposta, della sanzione (nella misura del 30%) e degli
interessi che sarebbero stati richiesti al contribuente ai sensi dell'articolo 36-ter del Dpr 600/73. Nei confronti
del contribuente permane il controllo sulla sussistenza delle condizioni soggettive che danno diritto a
detrazioni, deduzioni e agevolazioni. La responsabilità per chi appone il visto è limitata all'articolo 36-ter del
Dpr 600/1973 e non si richiama anche l'articolo 36-bis (in base all'articolo 6 del Dlgs semplificazioni).
L'esimente dalla responsabilità scatta quando l'infedeltà del visto è causata dalla condotta dolosa o
gravemente colposa del contribuente. Condizioni che non saranno agevoli da provare.
Il nodo responsabilità
Il contribuente che presenta il modello 730 tramite uno dei soggetti obbligati ad apporre il visto è in pratica
esonerato dal pagamento all'erario delle somme che gli sarebbero richieste a seguito del controllo formale
della dichiarazione sui dati oggetto di conformità. La relazione illustrativa afferma come l'obbligazione prevista
dalla disposizione in capo al Caf o al professionista che ha rilasciato il visto infedele non ha natura tributaria
ma civilistica, escludendo che questi «possa rivalersi nei confronti dei contribuenti». Ciò in funzione del fatto
che i contribuenti farebbero «affidamento circa la definitività del rapporto tributario relativo alla medesima
dichiarazione». Il passaggio non è privo di incognite. A prescindere dalla legittimità del trasferimento della
capacità contributiva o alla disponibilità del debito tributario, se per effetto dell'errore commesso in
dichiarazione il soggetto che ha apposto il visto è tenuto a corrispondere nei fatti l'Irpef del contribuente, non
può essere privato del titolo per recuperare tali somme verso chi avrebbe dovuto essere inciso dal tributo.
Quindi la definitività va probabilmente riferita al rapporto contribuente -erario.
Non è del tutto chiaro con quale atto l'agenzia delle Entrate contesterà al soggetto che ha apposto il visto
ritenuto infedele la violazione, ma la disposizione afferma che questa comunicazione di irregolarità (da
motivare) costituirà titolo per la riscossione e che sarà competente la Commissione tributaria in caso di
impugnazione. Precisazione che pare, però, in contraddizione con il fatto che l'obbligazione del professionista
che ha apposto il visto ha natura civilistica e non tributaria.
Il visto infedele
Tutto il tema delle responsabilità per imposte, sanzioni e interessi ex articolo 6 del decreto semplificazioni
ruota intorno al concetto di «visto infedele», in relazione al controllo dei dati documentali ex articolo 36-ter del
Dpr 600/73. L'apposizione del visto di conformità non comporta valutazioni di merito, né riscontri che
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
35
19/11/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 42
(diffusione:334076, tiratura:405061)
presupporrebbero una vera e propria attività di accertamento da parte del fisco.
L'omessa dichiarazione di un fitto relativo a un immobile locato, ad esempio, evoca un accertamento ex
articolo 41-bis del Dpr 600/73, per cui è un controllo che non compete a chi appone il visto leggero sul
modello 730. Qualora il contribuente dichiarasse che l'immobile non è locato, al Caf/professionista non
competerebbero ulteriori controlli.
L'articolo 4 del Dlgs precisa che l'attività di verifica di conformità dovrà essere effettuata anche sui dati forniti
dalla stessa Agenzia con la dichiarazione precompilata. Quindi chi appone il visto dovrà anche attestare al
fisco la correttezza del suo stesso operato, a prescindere dal riscontro necessario della sussistenza delle
condizioni soggettive che danno diritto ai bonus. E questo non sembra in linea con la semplificazione negli
adempimenti tributari. Sarebbe stato opportuno limitare le verifiche solo alle informazioni aggiunte o su quelle
precompilate che potrebbero cambiare per i nuovi dati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La mappa delle scadenze
Adempimento
TERMINE
COMUNICAZIONI SPESE PER DEDUZIONI E DETRAZIONI
I soggetti che erogano mutui agrari e fondiari, le imprese assicuratrici, gli enti previdenziali, le forme
pensionistiche complementari trasmettono all'agenzia delle Entrate i dati riferiti a: quote di interessi e relativi
oneri accessori per mutui in corso, premi di assicurazione sulla vita, causa morte e contro gli infortuni,
contributi previdenziali ed assistenziali e contributi versati a forme pensionistiche complementari
28 febbraio
(nel 2015
il termine
slitta
al 2 marzo)
L'INVIO DELLA CERTIFICAZIONE UNICA
I sostituti d'imposta trasmettono all'agenzia delle Entrate le attestazioni riguardanti l'ammontare complessivo
delle somme erogate, delle ritenute operate, delle detrazioni d'imposta effettuate e dei contributi previdenziali
ed assistenziali trattenuti, nonché le certificazioni delle somme assoggettate a ritenuta riguardanti i soggetti
titolari di partita Iva
7 marzo
(nel 2015
il termine slitta
al 9 marzo)
MESSA A DISPOSIZIONE DEL 730 PRECOMPILATO
L'agenzia delle Entrate rende disponibile telematicamente la dichiarazione precompilata
15 aprile
INVIO DEL MODELLO
Vengono unificate le scadenze per l'invio del modello sia quando il 730 viene presentato (con o senza
modifiche) direttamente dal contribuente, sia se viene inoltrato tramite sostituto d'imposta, Caf o
professionista.
Consegna ai contribuenti della dichiarazione elaborata dai sostituti, dai Caf e dai professionisti.
In ogni caso, visto che la scadenza è sostanzialmente la stessa, la dichiarazione va consegnata al
contribuente, prima dell'invio all'Agenzia delle Entrate al fine di garantirgli la disponibilità della dichiarazione
prima della trasmissione
7 Luglio
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
36
19/11/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 42
(diffusione:334076, tiratura:405061)
LA DICHIARAZIONE RETTIFICATIVA
Possibilità di presentare una dichiarazione rettificativa da parte di Caf o professionisti per rimuovere eventuali
errori nel modello
10 novembre
dell'anno
in cui la violazione
è stata commessa
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
37
19/11/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 45
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Previdenza . Per accelerare i tempi può fare richiesta all'Inps anche chi deve presentare l'istanza alle
direzioni territoriali del Lavoro
Domande online per la sesta salvaguardia
Arturo Rossi
I lavoratori che per accedere alla sesta salvaguardia devono inviare la domanda alle direzioni territoriali del
Lavoro, al fine di accelerare i tempi possono inoltrare una richiesta anche all'Inps. Con il messaggio 8838 di
ieri, l'istituto di previdenza ha comunicato la disponibilità delle nuove applicazioni per l'acquisizione delle
richieste di verifica del diritto a pensione e delle domande di pensione di anzianità o di vecchiaia per la
salvaguardia prevista dall'articolo 2, comma 1, della legge 147/2014.
In attesa della pubblicazione delle disposizioni operative, l'Inps precisa che il nuovo strumento sarà
disponibile online sia per i patronati che direttamente per i cittadini. Inoltre viene fatto presente che, per
anticipare l'accertamento dei requisiti di accesso alla pensione ai sensi della salvaguardia, la domanda di
verifica del diritto può essere inoltrata anche dai lavoratori tenuti alla presentazione dell'istanza alle Dtl,
tenendo presente che l'invio all'Inps si aggiunge e non sostituisce quello alla direzione territoriale del Lavoro.
Infatti la certificazione e la relativa comunicazione all'interessato è sempre soggetta alla trasmissione del
provvedimento di accoglimento da parte della stessa Dtl, come indicato dalla circolare 27/2014 del ministero.
La nuova procedura riguarda anche i potenziali salvaguardati che devono essere gestiti solo dall'Inps, cioè
quelli in mobilità e gli autorizzati alla contribuzione volontaria. Le domande vengono inviate, in automatico,
alla sede territoriale competente in base alla residenza del lavoratore ovvero sul polo specialistico tenuto alla
trattazione; se la sede attribuita dal sistema è diversa da quella competente alla definizione della domanda,
gli uffici devono provvedere al trasferimento, specie per le domande presentate dei lavoratori iscritti alle
gestioni pubbliche e dello spettacolo e sport.
I lavoratori autorizzati ai versamenti volontari senza versamenti (accreditati o accreditabili) al 6 dicembre
2011, dovranno compilare il pannello "dichiarazioni", attestante il fatto di non aver, o aver, svolto, alla data del
30 novembre 2013, attività lavorativa riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Per le altre categorie valgono le indicazioni già fornite dalla circolare 27/2014.
Le domande inviate saranno visualizzabili nel "fascicolo previdenziale del cittadino" del sito internet dell'Inps,
all'interno del menù "prestazioni", "richieste presentate".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
38
19/11/2014
Il Fatto Quotidiano
Pag. 11
(tiratura:100000)
PROFESSIONI
Le colpe di chi blocca la crescita
Stefano Feltri
LA CRONACA dell ' ultima settimana ha costretto governo e giornali a ricordarsi che il " mondo del lavoro "
non è soltanto quello delle piazze della Cgil e che la crescita non si decide soltanto nelle fabbriche. Il
ministero del Tesoro ha annunciato una riforma della casse previdenziali delle categorie proprio nel giorno in
cui il presidente di quella dei giornalisti, Andrea Camporese, veniva indagato con l ' accusa di aver permesso
alla Sopaf dei fratelli Magnoni di realizzare un profitto di 7,6 milioni di euro ai danni dell ' Inpgi, l ' istituto di
previdenza. Anche l ' Antitrust di Giovanni Pitruzzella ha preso una decisione storica: sanzione di 912 mila
euro ai danni del Consiglio nazionale forense, in pratica l ' ordine degli avvocati. La multa poteva essere
molto più salata, ma il CNF è stato salvato dal tetto massimo al 10 per cento del fatturato (che nel caso del
Consiglio è dato dalle quote di iscrizione raccolte in un anno). La vicenda risale al 2008: il sito AmicaCard
offre agli avvocati la possibilità di farsi pubblicità on line, sfruttando le liberalizzazioni del decreto Bersani che
eliminano le tariffe minime. Il Consiglio nazionale forense dichiara guerra ad AmicaCard e rivendica la
possibilità di introdurre comunque una soglia sotto la quale non si può scendere perché il compenso " seppur
rimesso alla libera contrattazione delle parti " , deve essere " comunque adeguato all ' importanza dell ' opera
e al decoro della professione " . E il decoro lo stabilisce il Consiglio, che ritiene la concorrenza indecorosa ma
accetta senza problemi che i praticanti o i giovani avvocati siano remunerati brevi manu dai loro dominus con
poche centinaia di euro (per i fortunati, gli altri lavorano gratis) e di fatto in nero. I notai, simbolo da sempre
delle rigidità burocratiche dell ' Italia, sono stati più abili: invece che limitarsi a difendere i privilegi di casta,
stanno provando a dare nuove ragioni sociali a un ruolo che può sembrare medievale. Per esempio con una
informatizzazione spinta che gli avvocati trascurano, offrendo supporto alla Banca d ' Italia nell ' attività
antiriciclaggio e alle imprese nel garantire informazioni e un controllo di legalità con procedure semplificate.
Non diventeranno simpatici a chi deve pagare la parcella, ma almeno lo sforzo è apprezzabile. Finora Renzi,
forse perché ha molti amici avvocati (da Maria Elena Boschi a Alberto Bianchi) ha accuratamente evitato di
indirizzare la sua furia rottamatrice sulle professioni. Ma se vuole schiodare l ' Italia dalla sua perenne
recessione che dura da tredici trimestri dovrà occuparsene, approfittando di questi sprazzi di efficacia dell '
Antitrust, utile base per impostare una nuova ondata di liberalizzazioni.
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
39
19/11/2014
Il Fatto Quotidiano
Pag. 14
(tiratura:100000)
PENSIERO MAGICO La realtà dei numeri ha incrinato la propaganda governativa e le politiche del premier
risultano diverse dalle promesse. Molte tasse e poco altro
In cerca di alternative alla Renzinomics
Mario Seminerio
Era partito come uno schiacciasassi, Matteo Renzi. Un programma da cento giorni con venature
miracolistiche, l'Italia trasformata da carrozzone dilaniato da particolarismi e burocrazia a fuoriserie in
esemplare unico. E soprattutto, il premier aveva realizzato un capolavoro di comunicazione politica, una sorta
di programmazione neuro linguistica ad uso di elettori angosciati da una crisi che ormai è depressione
conclamata. Il capo scout è un grande motivatore, sa toccare i tasti e le corde giuste. Come la furba polemica
contro la " tecnocra zia " europea, che invece è pura politica degli interessi nazionali. Poi, lentamente ma
inesorabilmente, la realtà ha ripreso il comando delle operazioni. Nessuno aveva realmente creduto alle
mirabilie renziane dei primi cento giorni, motivo per cui al premier si è avallato senza troppo eccepire il
programma dei mille giorni, che ha posto Renzi in una dimensione più riflessiva e " matura " , di grande
destrutturatore e ristrutturatore di un paese in gravissimo affanno. Renzi è passato senza subire danni da
bellicosi proclami di sforamento della soglia del 3 per cento del deficit-Pil alla rivendicazione dell'inutilità di tali
parametri, tuttavia rispettati per accreditarsi come paese serio. Poi è arrivata la bozza della legge di Stabilità,
e la realtà ha sfondato la porta di Palazzo Chigi. Una manovra in origine solo blandamente espansiva ma
ricca di criticità. Come la conferma del controverso bonus di 80 euro, erogato senza correzione per nucleo
familiare, ignorando incapienti e pensionati. Una erogazione da 10 miliardi annui che sta impiccando il
bilancio pubblico e che è una tax expenditure, spesa fiscale selettiva e non vera riduzione d'imposta che
benefici erga omnes tutti i redditi uguali ed equivalenti, come invece avrebbe richiesto l'obiettivo di
massimizzarne l'impatto sui consumi. Poi è giunto il baccanale di retroattività fiscale, con la cancellazione
dello sconto Irap introdotto solo pochi mesi fa e con l'assalto al risparmio, incluso quello previdenziale (con
aliquote sul risultato dei fondi pensione passate dall'11,5 al 20% con decorrenza primo gennaio 2014) e di
lungo periodo, come il Tfr, tassato di più sia in caso di approdo in busta paga che di permanenza in azienda.
Anche qui, il Grande Programmatore neurolinguistico ed i suoi più stretti collaboratori hanno fatto il miracolo,
riuscendo a etichettare il risparmio previdenziale come " rendita finanziaria " . Misure fiscali assurdamente
retroattive, in spregio dei più elementari principi di uno stato di diritto, sono consolidata tradizione italiana, ma
con questo governo hanno trovato rinnovato slancio. Malgrado la guerra di chiacchiere contro la
Commissione Ue, il governo è stato costretto a una correzione dei saldi, che con tutta probabilità non sarà
l'ultima, e la manovra è ora nella migliore delle ipotesi neutrale in termini di pressione fiscale, al netto delle
distorsioni che causerà al risparmio di lungo periodo. Perché Renzi si è dato questa priorità: consumate o
verrete tassati. Il concetto di risparmio precauzionale in quello che è il paese più anziano del mondo (col
Giappone) e in dissesto gli è alieno. C'è poi l'ampio capitolo dei numeri liberamente interpretati: Renzi ha
deciso che, da febbraio, cioè da quando Enrico Letta è stato sfrattato, l'occupazione sta crescendo. E
pazienza che sia poco più che rumore statistico e non vera tendenza: la determinante della svolta è stata
identificata nel decreto Poletti. La stagnazione è problema dell'Eurozona? Vero, ma l'Italia è comunque
deviante. Lo dicono i numeri, quelli veri, che Renzi ignora per sprigionare tutta la potenza della persuasione
motivazionale. Il premier vuole la flessibilità, magari barattandola con zombie come la " riforma " delle
Province, un improbabile Senato e una riforma del mercato del lavoro che in un contesto meno onirico
sarebbe letta per quello che è: manutenzione al margine di un sistema in grave sofferenza. Renzi strepita sui
leggendari trecento miliardi che la Commissione Juncker deve tirar fuori ma non riesce a fare due conti sul
reale impatto espansivo di quella cifra (ammesso che sia vera, e non il reimpacchettamento di fondi europei
preesistenti), spalmata su un quinquennio ed una regione di mezzo miliardo di persone. E intanto, mentre
impazza l'ennesima riedizione dello psicodramma sui quattro miliardi di tagli alle Regioni, dal 2016 arriva
l'onda di clausole di salvaguardia che toccheranno nel 2018 i 30 miliardi di euro. Renzi nuovissimo ma anche
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
40
19/11/2014
Il Fatto Quotidiano
Pag. 14
(tiratura:100000)
fanfaniano, assicurano collaudati king maker della sinistra cosiddetta riformista, quella che massacra il
piccolo risparmio ma lascia invariata la tassazione a chi possiede milioni in titoli di Stato. Esistono alternative
a questa confusa e declamatoria renzinomics? Non interne al Paese, a meno di credere che l'alternativa
siano patrimoniali " a botta secca " o stampa di moneta per esaudire i desideri di grandi e piccini. Ma prima di
scoprire che abbiamo gettato via almeno sei anni di salassi fiscali, vedrete che qualcuno riuscirà a intestarsi
l'alito di crescita prodotto dal deprezzamento dell'euro causato invece dall'azione di Draghi e dalla divergenza
delle politiche monetarie tra Stati Uniti ed Eurozona. Noi italiani siamo bravissimi a vedere cause dove ci
sono solo correlazioni. I risultati di questo pensiero magico sono sotto i nostri occhi.
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
41
19/11/2014
ItaliaOggi
Pag. 1
(diffusione:88538, tiratura:156000)
PREVIDENZA
Donne in pensione anticipata. Ma è scontro sui termini
DANIELE CIRIOLI
Cirioli a pag. 33 Donne in pensione anticipata. Ma è scontro sui termini Ultimi giorni per decidere di andare
prima in pensione. Scade il 30 novembre, infatti, la facoltà per le dipendenti del privato di avvalersi della c.d.
«opzione per il contributivo». Introdotta con la riforma Maroni 2004, avrebbe dovuto avere scadenza il 31
dicembre 2015; ma per l'Inps, entro quel termine, va maturata anche «la decorrenza» della pensione
applicando le «fi nestre», cosa che determina l'anticipo dei termini di 12 mesi. Le impiegate pubbliche hanno
un mese in più per ri ettere, cioè fi no al 30 dicembre. In ogni caso si tratta di decidere se farsi calcolare la
pensione con la regola contributiva in cambio del lasciapassare per andare prima in pensione, cioè all'età di
57 anni e tre mesi. L'appeal sulle donne è andato crescendo nel tempo, complice la serie di riforme che in
questi anni hanno ristretto i requisiti. A fi ne di settembre si contano 8.652 domande presentate contro le 56
dell'anno 2009. Favorevoli all'estensione dell'opzione a tutto il 2015 due risoluzioni del Parlamento che
impegnavano l'Inps a rivedere le istruzioni. Ma nulla è avvenuto, per cui è stata promossa una class action a
cui l'istituto dovrà rispondere entro 90 giorni, per evitare l'instaurarsi di contenzioso giudiziario. L'opzione. La
misura riguarda solo le donne, sia del settore pubblico sia del privato, appartenenti al c.d. regime misto delle
pensioni. Ciò vuol dire che interessa solamente le lavoratrici che si sono occupate entro il 31 dicembre 1995
e che entro tale data possono fare valere contributi per meno di 18 anni (cosa che invece le avrebbe fatte
restare nel regime retributivo, almeno per le anzianità fi no al 31 dicembre 2011), così da avere diritto alla
pensione calcolata in parte con il sistema retributivo (anzianità fi no al 31 dicembre 1995) e in parte con
quello contributivo (anzianità dal 1° gennaio 1996). A tali donne, dunque, è offerta la facoltà di conseguire
prima la pensione in presenza cioè di almeno 35 anni di contributi e un'età non inferiore a 57 anni e tre mesi
(lavoratrici dipendenti) ovvero 58 e tre mesi (autonome). Unica condizione: optare per il calcolo di tutta la
pensione con la regola contributiva. Secondo i dati dell'Inps al 30 settembre le domande presentate sono
state ben 8.652 con una crescita esponenziale dopo la riforma Fornero. In effetti, dalle 56 pensioni liquidate
nel 2009 si è passati a 518 nel 2010, a 1.377 nel 2011, a 5.646 nel 2012 e a 8.846 nel 2013. La riforma
Fornero e le istruzioni Inps. L'opzione è stata salvata dalla riforma Fornero del 2012 che ha allungato l'età per
la pensione a 63 anni e 9 mesi (dipendenti del privato) e a 66 anni e 3 mesi (impiegate pubbliche). Nella
circolare n. 35/2012 l'Inps ha precisato che le lavoratrici possono avvalersene soltanto se, entro il termine del
31 dicembre 2015, riescono a ricevere la liquidazione della pensione (cioè la decorrenza) e non solamente a
maturare i requisiti (cioè il diritto). In pratica, nel calcolo del termine per l'opzione (31 dicembre 2015), deve
tenersi conto anche della fi nestra mobile di 12 mesi per i dipendenti e 18 mesi per gli autonomi. Ragion per
cui l'ultima occasione per esercitare l'opzione è fi ssata alle seguenti scadenze: • 31 maggio 2014 per le
lavoratrici autonome (ormai scaduta); • 30 novembre 2014 per le dipendenti del settore privato (perché il
diritto alla pensione scatta il primo giorno del mese seguente a quello di maturazione dei requisiti
aggiungendo altri 12 mesi per effetto della «fi nestra»); • 30 dicembre 2014 per le dipendenti del settore
pubblico (perché il diritto alla pensione scatta il primo giorno seguente a quello di maturazione dei requisiti
aggiungendo 12 mesi di «fi nestra»). Il Parlamento e la class action. Le stringenti regole dell'Inps non sono
state modifi cate nemmeno a seguito di due risoluzioni approvate da camera e senato (si veda ItaliaOggi del
15 gennaio). Per tale ragione è sorto un «Comitato opzione donna» che ha promosso la Class action contro
l'Inps. Il problema,a quanto pare,è di natura fi nanziaria: non avrebbe, infatti, l'ok della Ragioneria dello stato
che chiede la copertura per quattro anni. Le potenziali benefi ciarie sarebbero circa 6 mila donne. ©
Riproduzione riservata
Le scadenze • 30 novembre 2014 per le lavoratrici dipendenti del settore privato (Inps) • 30 dicembre 2014
per le lavoratrici del settore pubblico (ex Inpdap)
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
42
19/11/2014
ItaliaOggi
Pag. 24
(diffusione:88538, tiratura:156000)
IN SENATO
Disclosure chiusa a fine mese
BEATRICE MIGLIORINI
Voluntary disclosure, il senato vuole chiudere entro il mese. E si allontana la possibilità di un ritocco delle
aliquote per la tassazione dei capitali che emergeranno (si veda ItaliaOggi del 5 e 13 novembre 2014) . Si
apprestano, quindi, a trovare conferma le aliquote progressive. Il sipario, però, non si alzerà prima della
conclusione del ciclo di audizioni, a cui prenderanno parte l'Agenzia delle entrate, Bankitalia, il Consiglio
nazionale dei dottori commercialisti, tributaristi e docenti universitari che la Commisisone finanze di palazzo
Madama ha calendarizzato per domani e martedì 25 novembre. Solo a partire dal primo dicembre, poi, sarà
possibile conoscere il contenuto delle proposte di modifica che le forze politiche intendo apportare al testo
che, però, per stessa ammissione del relatore per la sesta Commissione Claudio Moscardelli (Pd), «non
dovrebbero essere particolarmente rilevanti. Dai rilievi svolti in senato, infatti», ha spiegato a ItaliaOggi
Moscardelli, «è emerso che non c'è nessuna controindicazione alla tassazione tramite aliquote progressive e,
quindi, non abbiamo intenzione di rimettere mano al testo in questo senso. Un punto, però, potrà essere
messo solo dopo aver analizzato gli emendamenti». E per quanto riguarda il fattore tempo, qualche spiraglio
è dato dalla legge di stabilità. «Dobbiamo assolutamente approvare il testo sul rientro dei capitali prima che
arrivi la legge di stabilità. Ragion per cui», ha proseguito il relatore, «contiamo di chiudere entro la fi ne del
mese o al massimo entro la prima settimana di dicembre, data entro la quale aspettiamo la legge di stabilità».
La partita, quindi, sembra spostarsi sul campo della Commissione giustizia impegnata sul fronte
autoriciclaggio. Anche in questo caso, però, le modifiche potrebbero essere volte a migliorare la
comprensione di quanto già previsto. «L'impianto normativo licenziato da Montecitorio è solido», ha spiegato
a ItaliaOggi il relatore per la seconda Commissione Nico D'Ascola (Ncd), «le eventuali modifi che, quindi,
potranno al massimo completare il quadro».
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
43
19/11/2014
ItaliaOggi
Pag. 29
(diffusione:88538, tiratura:156000)
Semplifi cazioni, appuntamento a Enna
Dopo il congresso nazionale di Bari, gli appuntamenti per la categoria proseguiranno il 28 novembre a Enna,
dove le associazioni siciliane dei commercialisti riunite in coordinamento (Anc - Unagraco - Unico), hanno
organizzato un convegno regionale dal titolo «Prospettive di semplificazione, i commercialisti per le giuste
esigenze di cittadini e imprese». Parteciperanno all'incontro che si terrà presso la sala conferenza dell'Hotel
Riviera (Pergusa) per il Consiglio nazionale Davide Di Russo, Roberto Cunsolo, Attilio Liga; mentre per la
Fondazione nazionale commercialisti Nicolò La Barbera. Le aspettative della previdenza privata dei
professionisti sarà trattata da Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza ragionieri. Le associazioni
sindacali saranno presenti con i propri rappresentanti, per l'Unagraco parteciperanno, Giuseppe Diretto,
presidente nazionale Unagraco, Francesca Salemi, consigliere nazionale Unagraco, Pia D'Oca, presidente
Unagraco Palermo.
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
44
19/11/2014
ItaliaOggi
Pag. 29
(diffusione:88538, tiratura:156000)
Da domani a Bari si apre la tre giorni dedicata al congresso nazionale Unagraco
Nuovi spazi per la professione
Dalle procedure concorsuali ai fondi Ue le prossime sfi de
Confronto, crescita e sfida. Sono i tre comuni denominatori che caratterizzeranno quest'anno uno degli
appuntamenti più attesi della categoria. Più di 600 professionisti provenienti da tutti gli ordini del territorio
nazionale sono attesi a Bari dal 20 al 22 novembre per la ricca tre giorni dedicata al Congresso nazionale
Unagraco (Unione nazionale commercialisti ed esperti contabili). L'occasione riunirà nel capoluogo pugliese i
più grandi esponenti del mondo professionale economico e fi nanziario italiano, oltre che illustri relatori,
autorità e studiosi, per discutere e approfondire novità, problematiche e future prospettive legate alla
professione. Tema centrale del Forum saranno le nuove regole sulla partecipazione in seguito alle modifi che
al dlgs 139/05, le prospettive di crescita per i commercialisti e il nuovo ruolo dei professionisti nei progetti
Horizon 2020 e Cosme. Il 20 novembre si insedieranno le Commissioni nazionali di studio, mentre ad aprire i
lavori la mattina del 21 novembre (ore 9,30 - Nicolaus Hotel, Bari) sarà il presidente nazionale Unagraco,
Giuseppe Diretto. Tra gli ospiti attesi anche Gerardo Longobardi, presidente Cndcec, Luigi Pagliuca,
presidente Cassa nazionale previdenza ragionieri, Renzo Guffanti, presidente Cassa nazionale previdenza e
assistenza dottori commercialisti. A dare il loro apporto scientifi co alla materia numerose professionalità tra
cui Enrico Zanetti, sottosegretario ministero economia e fi nanza, Giorgio Sganga, presidente Fondazione
nazionale commercialisti, Alessandro Solidoro, presidente Odcec di Milano, Angela Tomasicchio, sostituto
procuratore generale della Corte d'appello di Bari. Un'importante occasione per discutere e defi nire progetti,
iniziative, obiettivi al fi ne di trovare soluzioni ai problemi che af iggono la categoria. Un momento di ri essione
anche sui doveri sociali del professionista, sulla complessità della sua attività e delle opportunità di diversifi
carne l'ambito professionale. Il primo focus sarà dedicato all'analisi di proposte di modifi ca al dlgs 139/2005.
Nelle seconda tavola rotonda, invece, dal titolo «Prospettive e nuovi scenari di crescita dei commercialisti», i
relatori forniranno preziosi consigli sulle attività professionali meno diffuse: dal ruolo del commercialista nelle
nuove procedure concorsuali ai piani di risanamento, agli accordi di ristrutturazione dei debiti, al concordato
preventivo, per fi nire al dlgs 231/2001 e alle opportunità nel campo della formazione fornite grazie ai
contributi erogati dai Fondi interprofessionali. Non solo verranno passate in rassegna le criticità della
professione ma anche i nuovi scenari che si aprono ai commercialisti con alcuni progetti di grande portata
come i Fondi europei per i professionisti e per le imprese clienti, nella terza tavola rotonda dal titolo «In prima
fi la con i Fondi Europei: il ruolo del professionista nei progetti Horizon 2020 e Cosme», con spunti e
strumenti per poter seguire e proporre ai clienti l'utilizzo di questi fondi.
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
45
19/11/2014
MF - Ed. nazionale
Pag. 4
(diffusione:104189, tiratura:173386)
Blackstone cede grattacielo per 2,25 mld...
Rosario Murgida (MF-Dow Jones)
Blackstone Group ha raggiunto un accordo per cedere una torre di uffici nel quartiere Midtown di Manhattan
per circa 2,25 miliardi di dollari a un veicolo d'investimenti della società immobiliare canadese Ivanhoe
Cambridge. Lo hanno riferito fonti informate dei fatti, sottolineando che la transazione per il grattacielo, sito al
numero 1095 di Avenue of the Americas, se completata, rappresenterebbe la seconda vendita di maggior
valore di un edificio direzionale nella storia degli Stati Uniti dopo la cessione della sede newyorkese di
General Motors a Manhattan da 2,8 miliardi di dollari del 2008. La cessione dimostra quanto gli investitori
esteri siano diventati i principali acquirenti di immobili di alta qualità nelle città statunitensi. Ivanhoe, il braccio
immobiliare del fondo pensioni canadese Caisse de Depot et Placement du Quebec, ha acquistato diversi
torri a Seattle e New York e per raggiungere l'accordo con Blackstone ha unito le forze con Callahan Capital
Partners. Le due società vanno così ad ampliare il loro portafoglio a Midtown Manhattan. Già controllano il
palazzo dove ha sede il Wall Street Journal al civico 1411 di Broadway e quello dove si trova News Corp al
1211 della Sesta Avenue.
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
46
19/11/2014
La Notizia Giornale
Pag. 6
Il nodo
I professionisti della poltrona Quanti Ordini in Finmeccanica
Guidano avvocati e consulenti del lavoro da 10 anni Alpa e Calderone cumuleranno stipendi e compensi
Dalle professioni all'aerospazio La difesa Servono competenze diverse e il tempo non è un problema
StefAno SAnSonetti
Inamovibili signori degli ordini degli avvocati e dei consulenti del lavoro, ai cui vertici sono imbullonati ormai
da 10 anni. Ma anche consiglieri di amministrazione di Finmeccanica, grazie alla quale cumulano ai loro già
ricchi redditi professionali i compensi erogati dalla società e i gettoni di presenza per la partecipazione ai vari
comitati. Non c'è che dire, per Guido Alpa e Marina elvira Calderone , rispettivamente presidente del Cnf
(Consiglio nazionale forense) e numero uno dell'ordine dei consulenti del lavoro, gli impegni sembrano
proprio non mancare. Al punto che vien da chiedersi se riescano a trovare il tempo per fare tutto. E a
occuparsi di settori delicati come quello, per esempio, dell'aerospazio. Per carità, nessuno mette in dubbio la
storia accademica di Alpa. Ordinario sal 1991 all'università La Sapienza di Roma, dove insegna diritto civile e
diritto privato comparato, è presidente del Consiglio nazionale forense dal 2004. Un'eternità. E dallo scorso
maggio si è sistemato come indipendente nel consiglio di amministrazione di Finmeccanica su indicazione del
ministero dell'economia. IL QUADRO Lo stesso dicasi per la Calderone, dal 2005 presidente dei consulenti
del lavoro, anche lei finita come indipen dente nel Cda della società guidata dall'amministratore delegato
Mauro Moretti su indicazione del dicastero di via XX Settembre. Sia chiaro, niente di illegittimo. Ma è appena
il caso di far notare che Alpa (professore universitario e avvocato con tanto di studio) e la Calderone
(consulente del lavoro) vantano una serie di impegni professionali che li tengono a dir poco occupati. La
Calderone, tra l'altro, è anche presidente del Cup, il Comitato unitario delle professioni. E poi c'è una bella
cuccagna stipendiale. Entrambi hanno redditi professionali a dir poco cospicui. Ai quali potranno aggiungere
compensi Finmeccanica tutt'altro che marginali. Dall'ultima Relazione sulla remunerazione della società,
relativa al precedente consiglio di amministrazione ma comunque indicativa, si apprende che un consigliere
incassa 60 mila euro lordi l'anno. A questi si devono aggiungere gli emolumenti percepiti per la
partecipazione ai vari comitati di Finmeccanica: 2.500 euro lordi l'anno per ciascun membro, che diventano
7.500 per il presidente, più 2 mila euro "a titolo di gettone di presenza corrisposto in occasione di ogni
riunione del comitato". Ora, Alpa risulta presidente del comitato nomine e membro del comitato controllo e
rischi di Finmeccanica, mentre la Calderone siede nel comitato nomine e in quello per la remunerazione.
Insomma, per loro sarà cumulo. Dalla griglia dei compensi complessivi percepiti dal precedente Cda, emerge
che i consiglieri di amministrazione hanno intascato tra i 69 e i 92 mila euro. Tra l'altro, pur essendo nominati
su indicazioni del Tesoro, Alpa e Calderone non saranno obbligati a riversare al dicastero i compensi ottenuti
da Finmeccanica, dato che la retrocessione è prevista solo per i consiglieri di amministrazione che siano
anche dipendenti di via XX Settembre. Naturalmente La Notizia ha contatto i diretti interessati, per sapere
come mai due presidenti di ordini professionali siano finiti nel Cda di Finmeccanica. LE RISPOSTE Alpa, per
il tramite della segreteria del suo studio legale, ha preferito non dire nulla rinviando all'ufficio stampa della
società. La Calderone, con trasparenza e disponibilità, ha spiegato che con la sua nomina nel Cda si è
concretizzata "la volontà di portare la professionalità specifica di una categoria, quella dei consulenti, che nel
corso del tempo ha mostrato sensibilità per i temi del lavoro e della crescita". Ma che c'entra questo con
l'aerospazio? "In un Cda ci si occupa di tanti aspetti", ha replicato la Calderone, "dalle politiche legate al
management a quelle della gestione del personale". Quanto alla disponibilità di tempo, la presidente dei
consulenti ha sostenuto di poter essere sempre presente e disponibile: "Faccio 160 convegni l'anno, faccio la
professionista e posso tranquillamente fare il consigliere di amministrazione di Finmeccanica". Perché questo
incarico, ha concluso, "non l'ho cercato io e non ne avevo bisogno". @SSansonetti
Foto: Guido Alpa e Marina Calderone
PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014
47
GESTIONE SEPARATA INPS
4 articoli
19/11/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 12
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Sciopero generale, la Uil apre alla Cgil
Si discute sulla data del 5 dicembre. La Cisl punta alla mobilitazione unitaria del pubblico impiego Forza Italia
sulla manovra: esenzione sulla prima casa e niente aumenti dell'Iva e delle accise Berlusconi in piazza Il 2930 novembre torna il «No tax day», manifestazioni in tutta Italia
Antonella Baccaro
ROMA S indacati verso lo sciopero generale contro la politica del governo: dalla manovra, al Jobs Act, alle
mancate risposte sul pubblico impiego e le pensioni. Ieri la Uil ha lanciato l'astensione di tutte le categorie
chiedendo un'interlocuzione agli altri sindacati: la Cgil, che ha già proclamato uno sciopero generale per il 5
dicembre, la Cisl che ieri ha indetto quello del pubblico impiego e che è contraria a quello generale «senza
obiettivi precisi e con motivazioni confuse o ideologiche», e l'Ugl, che ha aderito a quello della Cgil. I segretari
si vedranno stamattina al congresso della Uil per verificare un'azione comune.
Ma intanto anche Forza Italia chiama la piazza contro il «governo delle tasse»: il 29 e 30 novembre ci
saranno iniziative su tutto il territorio nazionale che culmineranno sabato 29 in piazza San Carlo, a Milano,
con l'intervento di Silvio Berlusconi. Ieri il partito ha presentato i propri emendamenti alla legge di Stabilità:
«Quello su cui puntiamo - ha spiegato Renato Brunetta - è l'abbassamento della pressione fiscale a partire
dalla casa» tornando al «modello Berlusconi», cioè l'esclusione della prima casa dalla tassazione con
riduzione della pressione per 20 miliardi, coperti per metà dalla spending review firmata da Carlo Cottarelli e
per metà dalla cancellazione del bonus di 80 euro, definito un «imbroglio».
Forza Italia vuole cancellare anche l'aumento di Iva, benzina e accise per 51,6 miliardi in tre anni, eliminando
le clausole di salvaguardia. La copertura verrebbe dai risparmi in termini di servizio del debito derivanti da un
grande piano di attacco al debito pubblico. A Brunetta, che lunedì ha aperto un confronto con la Cgil, ieri
Daniela Santanchè ha detto: «Con la Camusso mai: rappresenta tutto il contrario di ciò che abbiamo sempre
pensato».
Ieri anche la sinistra del Pd ha presentato i propri emendamenti alla manovra per «correggere il segno della
politica economica del governo» ha detto Stefano Fassina. Otto gli emendamenti sottoscritti da una trentina di
deputati. Due riguardano il bonus bebè e il bonus Irpef. Per gli 80 euro l'idea è utilizzare l'Isee (Indicatore
situazione economica equivalente) per ridefinirne l'attribuzione, tenendo conto della «composizione del
nucleo familiare e di eventuali altri redditi» con un limite di reddito a 15 mila euro. Anche per il bonus-bebè
varrebbe tale limite.
Un terzo emendamento prevede che la decontribuzione per i contratti a tempo indeterminato riguardi solo
quelli addizionali rispetto a quelli già esistenti: le risorse recuperate finanzierebbero la riforma degli
ammortizzatori sociali. Per i lavoratori autonomi, titolari di posizione Iva e iscritti alla gestione separata Inps,
viene cancellato l'aumento di contribuzione previdenziale dal vigente 27 al 33%. Le misure per la produttività
e il sostegno alle micro e piccole imprese passa attraverso la ristrutturazione dello sgravio Irap. Infine parte
dei proventi delle privatizzazioni viene dirottata in un fondo per la sicurezza del territorio e contro il dissesto
idrogeologico.
Oggi il governo dovrebbe presentare i propri emendamenti più importanti. «Gli 80 euro non si toccano» ha
annunciato ieri il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta. Il governo sta valutando la possibilità di
rendere strutturale la compensazione dei debiti delle imprese con il Fisco con i crediti da loro vantati nei
confronti della Pa e di elevare l'esenzione fiscale dei buoni pasto fino a 7 euro per i ticket elettronici, a 6 per
quelli cartacei. Sempre il governo ha presentato un emendamento che autorizza la Difesa a vendere gli
immobili liberi di pregio all'asta riducendo il prezzo di vendita da porre a base d'asta. Ieri in commissione
Bilancio è stata bocciata la proposta di trasferire le risorse della Cassa conguaglio per il settore elettrico alla
Tesoreria unica. Intanto in attesa del giudizio che la commissione Ue darà lunedì sulla manovra, il ministro ha
detto di aspettarsi che nell'ultimo trimestre la macchina dell'economia «smetta di scendere».
GESTIONE SEPARATA INPS - Rassegna Stampa 19/11/2014
49
19/11/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 12
(diffusione:619980, tiratura:779916)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La vicenda
Il governo sta valutando la possibilità di alzare l'esenzione fiscale dei buoni pasto fino a 7 euro per i ticket
elettronici, a 6 per i cartacei. Il governo ha poi presentato un emendamento che autorizza la Difesa a vendere
gli immobili liberi di pregio all'asta riducendo il prezzo di vendita a base dell'asta. E il ministro Padoan ha
detto di aspettarsi la fine della recessione per l'ultimo trimestre 2014.
Foto: Il tweet sull'avanzo primario del Tesoro, che lancia il nuovo hashtag #prideandprejudice
GESTIONE SEPARATA INPS - Rassegna Stampa 19/11/2014
50
19/11/2014
Epolis Bari
Pag. 19
LE SCADENZE FISCALI
Martedì 25 novembre. Termine per la presentazione in via telematica agli uffici doganali o all'Agenzia delle
Entrate degli elenchi intrastat relativi alle operazioni intracomunitarie effettuate nel mese di ottobre. Lunedì 1
dicembre. Termine per il pagamento del secondo acconto IRPEF, calcolato sul 100% dell'imposta del 2013. Termine per il pagamento del secondo acconto IRES e IRAP, calcolato sul 101,50% dell'imposta del 2013. Termine per il pagamento del secondo acconto dei contributi INPS per i contribuenti iscritti alla gestione
separata e dei contributi a percentuale per artigiani e commercianti sulla parte di reddito eccedente il
minimale. -Termine per la registrazione e il versamento dell'imposta di registro relativi ai contratti di locazione
con decorrenza 1° novembre 2014. Sono esclusi i contratti per i quali è stata esercitata l'opzione per la
cedolare secca.
GESTIONE SEPARATA INPS - Rassegna Stampa 19/11/2014
51
19/11/2014
Giornale dell'Umbria
Pag. 29
Gli iscritti alla gestione separata devono pagare entro il 1° dicembre
Autonomi e rate Inps
Artigiani, commercianti e professionisti titolari di partita Iva iscritti alla gestione separata Inps hanno tempo
fino al 1°dicembre per il versamento del secondo acconto della contribuzione per il 2014, sulla base dei
redditi conseguiti lo scorso anno. L'aliquota contributiva delle due categorie di lavoratori autonomi, per l'anno
in corso è pari al 22,20% per gli artigiani mentre per i commercianti è leggermente più elevata: 22,29%. Il
contributo minimo dovuto dagli artigiani è di 3.452 euro mentre quello dei commercianti è di 3.466 (il minimale
di reddito imponibile 2014 è di 15.516 euro). Quindi per l'intero 2014 si deve pagare il 22,20% (22,29% i
commercianti) sul reddito fino a 46.031 euro (tetto pensionabile di quest'a nno) e il 23,20% (23,29% i
commercianti) sulla quota eccedente, fino al massimale di 76.718. Le scadenze sono quattro: entro il giorno
16 dei mesi di maggio, agosto, novembre (quest'anno slittato al 1 dicembre) e febbraio dell'anno successivo.
Mentre le quote dovute sulla parte di reddito eccedente il minimale, vanno pagate in due rate uguali entro i
termini stabiliti per il versamento dell'Irpef. Per quanto rigurda i pagamenti è bene ricordare che l' Inps non
invia più i modelli F24 precompilati. Spetta agli interessati scaricare direttamente dal portale on-line Inps i
modelli (www.inps.it). Nello specifico i dati degli F24 sono accessibili cliccando su "Cassetto revidenziale
degli artigiani e dei commercianti" nella sezione "Po s i z i one assicurativa - Dati del modello F24".
Ovviamente gli artigiani e i commercianti, dovranno essere dotati di codice Pin rilasciato dall' Inps, per poter
accedere al servizio richiesto. In alternativa ci si potrà rivolgere a uno degli intermediari abilitati, il quale, dopo
aver acquisito apposita delega alla gestione della propria posizione contributiva da parte dell'interessato,
potrà procedere alla stampa del modello F24 relativo ai contributi Inps per il 2014.
GESTIONE SEPARATA INPS - Rassegna Stampa 19/11/2014
52
18/11/2014
Telesette - N.47 - 23 novembre 2014
Pag. 141
(diffusione:453222, tiratura:551601)
PENSIONI FILO DIRETTO CON L'ESPERTO
A cura di Salvatore Martorelti
Sono nato il 7/4/1960. Ho lavorato 2 anni circa per una cooperativa con un contratto Co.co.co., ma ora ho
scoperto che i contributi di quel periodo non sono stati accreditati come versamenti utili per il calcolo della
pensione, ma sono finiti su un altro fondo: è giusto così? Perché non possono essere sommati con quelli che
ho da dipendente e, ora, da artigiano? Si possono ricongiungere con altri tipi di contributi? (Un lettore) La
possibilità di «cumulare» q «ricongiungere», ai fini di un'unica pensione, i contributi versati da dipendente con
quelli versati presso la Gestione Separata, è diversa in relazione alla situazione dei singoli assicurati. Per
coloro che al 31/12/1995 potevano far valere più di 18 anni di contributi, la possibilità di ricongiunzione è
esclusa. L'unica opportunità di cumulare la contribuzione è quella di ricorrere alla totalizzazione prevista dal
Decreto Legislativo n. 42 del 2006 0 al «cumulo» della contribuzione, previsto dalla Legge 288/2012 e valido
solo per la pensione di vecchiaia. Per chi ricorre alla totalizzazione, il calcolo della prestazione è sempre fatto
in forma contributiva, salvo che non si sia raggiunto il diritto alla pensione in modo autonomo. Diversa è la
condizione di chi, anche se assicurato prima dell'1/1/'96, non ha maturato alla fine del 1995 almeno 18 anni di
contributi: in questo caso una possibilità di utilizzare, cumulandoli, i contributi versati da dipendente con quelli
della Gestione Separata è offerta dall'opzione per il sistema di calcolo contributivo. Per esercitarla è
necessario che far valere complessivamente almeno 15 anni di contributi, di cui almeno 5 versati dall'1/1/'96
in poi, senza alcuna rilevanza circa la gestione in cui siano stati fatti i versamenti. Per chi è nel sistema
contributivo «puro» ovvero per chi ha iniziato 1 versamenti dall'I/1/'96 in poi, la possibilità di cumulare i due
diversi tipi di contribuzione non ha ostacoli poiché si tratta di contribuzione che in ambedue le gestioni da
diritto a pensioni da calcolare con il sistema contributivo. Per contattare l'esperto di Telesette in tema di
pensioni, mandate i vostri quesiti via mail a: [email protected] e attendete la
pubblicazione della risposta. Sono nata il 15/9/1957 e sono stata inserita nella lista di mobilità per tre anni. Al
31 dicembre 2012 avevo maturato 1980 settimane. Quando potrò andare in pensione? Posso integrare con
versamenti volontari gli anni mancanti al raggiungimento dei requisiti per la pensione ? Se sì, da quando
posso farlo? I versamenti volontari e la mobilità andranno a influire sulla retribuzione pensionistica? (Lettera
firmata) Partiamo dalla «coda» della sua domanda e precisiamo subito che sia la contribuzione volontaria sia
la contribuzione figurativa per la mobilità non influiscono sulla retribuzione pensionabile. In pratica, per questi
periodi viene accreditata in favore del lavoratore una retribuzione «virtuale» il cui valore è simile a quello che
si percepiva quando si era in attività di lavoro. Circa la data del suo pensionamento, per ottenere la pensione
anticipata lei può coprire con i contributi volontari le 149 settimane che le mancano per raggiungere i 41 anni
e 10 mesi di contributi. In questo modo potrà raggiungere il diritto alla prestazione a novembre del 2016. Se
decidesse di non versare più, allora potrà ottenere la pensione di vecchiaia solo a giugno del 2025 ovvero
daTmese successivo al compimento dei 67 anni e 8 mesi di età. FOTOLIA
GESTIONE SEPARATA INPS - Rassegna Stampa 19/11/2014
53