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ENPAPI Rassegna Stampa del 19/11/2014 INDICE ENPAPI 19/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Pesaro «Senza di noi il sistema sanitario si può solo fermare» 6 19/11/2014 Il Gazzettino - Rovigo Gli infermieri professionali rinnovano il collegio 7 19/11/2014 QN - La Nazione - Pistoia Lo stress cronico, è possibile guarire? 8 19/11/2014 Alto Adige - Nazionale Infermieri, Nesler confermata 9 19/11/2014 Corriere Adriatico - Fermo Che caos alle votazioni degli infermieri, annullate le schede 10 19/11/2014 Corriere Mercantile - Genova Infermieri al rinnovo delle cariche 11 ENPAPI - WEB 17/11/2014 messaggeroveneto.gelocal.it 03:05 Infermieri, la lista di Clarizia raggiunge il quorum e passa 13 18/11/2014 www.ilsecoloxix.it 08:14 Infermieri al voto, Iannuzzi 14 18/11/2014 quotidianosanita.it 08:29 Nursind. Ecco perché tentano di screditarci 15 18/11/2014 www.napolitoday.it 15:26 Violenza contro le donne e tutela dei minori: quali strategie 18 18/11/2014 www.gonews.it 16:49 [ Empoli ] Un'apericena per il Movimento Shalom: i fondi raccolti saranno utilizzati per un progetto in Etiopia 20 18/11/2014 infermieristicamente.it 10:45 Infermieri: la rappresentanza opaca langue, il Nursind (re)agisce 21 17/11/2014 nurse24.it 00:06 Elezioni Ipasvi Rimini: al voto il 25% degli iscritti, in lizza Pesaresi, Caputo e Mazzotti 24 18/11/2014 nurse24.it 11:54 Elezioni Ipasvi Rimini: al voto il 25% degli iscritti; in lizza Pesaresi, Caputo e Mazzotti 25 18/11/2014 thedailynurse.eu 12:45 Il fango del dott Bottega 26 PREVIDENZA 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Regole e costi più certi per chi vuole assumere 29 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Sopaf, rito immediato chiesto per i Magnoni 31 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Il fisco, il Gattopardo e le società tra professionisti 32 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Un «tour de force» da marzo a inizio luglio 33 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Il 730 precompilato stringe sulla rivalsa delle sanzioni 35 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Domande online per la sesta salvaguardia 38 19/11/2014 Il Fatto Quotidiano Le colpe di chi blocca la crescita 39 19/11/2014 Il Fatto Quotidiano In cerca di alternative alla Renzinomics 40 19/11/2014 ItaliaOggi Donne in pensione anticipata. Ma è scontro sui termini 42 19/11/2014 ItaliaOggi Disclosure chiusa a fine mese 43 19/11/2014 ItaliaOggi Semplifi cazioni, appuntamento a Enna 44 19/11/2014 ItaliaOggi Nuovi spazi per la professione 45 19/11/2014 MF - Nazionale Blackstone cede grattacielo per 2,25 mld... 46 19/11/2014 La Notizia Giornale I professionisti della poltrona Quanti Ordini in Finmeccanica 47 GESTIONE SEPARATA INPS 19/11/2014 Corriere della Sera - Nazionale Sciopero generale, la Uil apre alla Cgil 49 19/11/2014 Epolis Bari LE SCADENZE FISCALI 51 19/11/2014 Giornale dell'Umbria Autonomi e rate Inps 52 18/11/2014 Telesette PENSIONI FILO DIRETTO CON L'ESPERTO 53 ENPAPI 6 articoli 19/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Pesaro Pag. 6 (diffusione:165207, tiratura:206221) INFERMIERI LAURA BIAGIOTTI SI RICANDIDA ALLA PRESIDENZA DELL' IPASVI PER IL TERZO MANDATO: «LAVORO DA FINIRE» «Senza di noi il sistema sanitario si può solo fermare» RICONOSCIMENTO, anche contrattuale, delle peculiarità professionali; ampliamento delle competenze e dei percorsi formativi per rispondere sempre meglio alle sfide del mondo del lavoro; superamento dei problemi nelle strutture sanitarie costrette a riduzioni di bilancio. È un'attività a tutto campo sulla professione infermieristica quella che vede protagonista la presidente uscente del Collegio Ipasvi di Pesaro-Urbino, Laura Biagiotti che si ricandida per il terzo mandato consecutivo, «In questi anni -spiega siamo stati chiamati ad applicare nuove leggi in materia di bilancio, sicurezza, trasparenza affrontando una complessità gestionale che a mio avviso presuppone una continuità nella guida del nostro ordine professionale». E' il momento dei bilanci: il suo qual è? «E' stato un triennio particolarmente impegnativo nel quale abbiamo sanato il dissesto economico ereditato. Anche l'Ipasvi nazionale ci ha riconosciuto questi meriti: oggi non c'è una sola tessera che non sia stata pagata». Ruolo e funzioni dell'infermiere stanno cambiando... «Da un lato, abbiamo avviato un programma di formazione avanzato che ci ha visto collaborare con Ordine dei Farmacisti, Asur, Centro Santo Stefano e altri. Dall'altro, stiamo supportando tutti i neolaureati che intendono aprire una partita Iva: con noi è nata la figura del libero professionista che va a domicilio e rilascia regolare fattura detraibile». Fare l'infermiere è ancora un mestiere ambito? «La passione c'è, le opportunità di lavoro - soprattutto nella struttura pubblica - sempre di meno. Dei 62 laureati nel 2012, i 72 del 2013 e i 66 del 2014, pochi si sono assicurati un contratto, che spesso è a termine. Ma ora l'Asur-Zona 1 ha bandito un concorso per realizzare una graduatoria che potrà finalmente dare un'opportunità a tanti giovani». Non mancano i tasti dolenti, ad esempio quello dell'esercizio abusivo... «Abbiamo proceduto al controllo delle persone iscritte all'Albo con la supervisione del Nucleo Anti Sofisticazione dei Carabinieri, eliminando molte posizioni di stranieri che lavoravano senza avere la documentazione specifica. Oggi abbiamo solo immigrati regolari che sono il 78%». Cosa può fare il Collegio oltre alle mansioni istituzionali? «E' l'interlocutore più importante in questa fase di riorganizzazione sanitaria in completo affanno, che non sa quale direzione prendere perchè tutto è governato dalla politica. In questa situazione l'infermiere è la figura centrale grazie alla quale i servizi possono andare avanti. L'emblema è Celestina, 50 anni, infermiera nel reparto di Urologia scomparsa ieri dopo essersi alternata tra sedute di chemio e turni di lavoro». Image: 20141119/foto/3345.jpg ENPAPI - Rassegna Stampa 19/11/2014 6 19/11/2014 Il Gazzettino - Rovigo Pag. 5 (diffusione:86966, tiratura:114104) SANITÀ Gli infermieri professionali rinnovano il collegio RINNOVO CONSIGLIO DIRETTIVO COLLEGIO IPASVI ROVIGO (m.p.) È tempo di rinnovo anche per il collegio Ipasvi degli infermieri professionali della provincia Rovigo che il 21, 22 e 23 novembre sono chiamati ad esprimere il loro voto per il rinnovo del consiglio direttivo. È un appuntamento importante in quanto il collegio è l'organo che rappresenta gli infermieri contribuendo alla tutela della professione e del cittadino. L' infermiere in questi anni ha assunto un ruolo sempre più preciso e di elevata complessità assistenziale grazie al riconoscimento dell'autonomia professionale e alla possibilità di sviluppi di carriera in diversi ambiti: clinico, gestionale, ricerca e formazione. Si vota presso la sede del collegio Ipasvi di Rovigo, viale Porta Adige 56/b, venerdì 21 novembre dalle 16 alle 20, sabato 22 novembre dalle 9 alle 19 e domenica 23 novembre dalle 9 alle 13. ENPAPI - Rassegna Stampa 19/11/2014 7 19/11/2014 QN - La Nazione - Pistoia Pag. 26 (diffusione:136993, tiratura:176177) Lo stress cronico, è possibile guarire? E' POSSIBILE guarire dallo stress cronico? Venerdì 21 (ore 16.30), a Pistoia, nella sala maggiore del palazzo comunale, ci sarà un convegno sul tema «Stress e Salute» con le riflessioni sul libro: «Le frequenze di Dio, epigenetica, psiconeuroimmunologia e psicoterapia integrante» di Sabrina Ulivi e Giovanni Cozzolino. Un dibattito con la presenza di professionisti di varie discipline: Carla Breschi, medico ematologo dell'Asl3, Leonardo Bronner, medico oncologo dell' Asl di Lucca, Sandra Fabbri, epidemiologa, Francesco Branchetti , infermiere Ipasvi, Raffaello Spiti, psichiatra e altri, che interverranno sul tema e sull'importanza di una maggiore attenzione alla patologia sociale dello stress cronico. Sarà l'occasione per presentare il libro degli autori Sabrina Ulivi presidente dell'Anses, e Giovanni Cozzolino, sociologo e ricercatore scientifico, presentato in Campidoglio, a Roma, alla presenza di esponenti del Governo. Saranno presenti inoltre Federica Fratoni, presidente della Provincia di Pistoia, Nicola Cariglia, presidente della Fondazione Turati e rappresentati istituzionali del Comune di Pistoia. Introdurrà l'evento Antonella Gramigna, esperta in promozione della salute ed esponente direttivo de «Litaliaintesta», Associazione Nazionale che patrocina l'evento. ENPAPI - Rassegna Stampa 19/11/2014 8 19/11/2014 Alto Adige - Ed. nazionale Pag. 17 (diffusione:36446, tiratura:45959) Infermieri , Nesler confermata Il nuovo consiglio direttivo rappresenta 5.400 professionisti Infermieri , Nesler confermata Infermieri, Nesler confermata Il nuovo consiglio direttivo rappresenta 5.400 professionisti BOLZANO Si è insediato il nuovo consiglio direttivo del collegio infermieri Ipasvi di Bolzano - che rappresenta 5.400 professionisti in tutto l'Alto Adige - in grande maggioranza infermieri insieme ad infermieri pediatrici e assistenti sanitari, presenti però in numero minore. Tra i candidati eletti Paola Nesler - confermata alla presidenza - Tiziano Garbin, Marco Biasioni, Manuel Mussner, Hannes Pichler, Silvia Avella, Paola Cappelletti, Roberto Filippi, Daniela Gabos, Michele La Notte, Julia De Marco, Pasquale Sollazzo, Cardini Marilena, Barbara Baroni, Johannes Kircher per il consiglio direttivo. I candidati eletti per il collegio dei revisori dei conti sono Claudio Valerio, Francesco Perrone e Victoria Keszek. Questi rappresentanti siederanno ai tavoli per le proposte in merito alla politica sanitaria della Provincia, in stretta collaborazione con l'assessore Marta Stocker. Tra gli obiettivi fissati dal collegio Ipasvi per il 2015 la presentazione in assessorato di progetti per ottimizzare il Servizio 118, il Territorio e le Case di Riposo oltre al monitoraggio delle competenze specialistiche nell'ambito dello sviluppo delle "Case della Salute". ©RIPRODUZIONE RISERVATA ENPAPI - Rassegna Stampa 19/11/2014 9 19/11/2014 Corriere Adriatico - Fermo Pag. 12 (diffusione:18490, tiratura:24149) Che caos alle votazioni degli infermieri , annullate le schede Fermo "Si è trattato di una svista di cui mi assumo tutte le responsabilità". Il presidente del collegio dell'Ipasvi Fermo, Adoriano Santarelli fa il mea culpa sulle votazioni indette, e poi annullate, per il rinnovo delle cariche direttive. E tutto perché il presidente ha portato con sé al seggio due scrutatori ma non un segretario. Andiamo per ordine: il collegio degli infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d'Infanzia di Fermo aveva convocato per domenica pomeriggio al seminario la sua assemblea con, a seguire, l'apertura di corsi formativi Ecm e, a margine, le votazioni per il rinnovo del consiglio direttivo. All'apertura del seggio il presidente Santarelli (membro di diritto della commissione) si è presentato con due scrutatori (che per la normativa devono essere i due iscritti più anziani presenti nell'assemblea): "Non è facile trovare delle persone disposte a ricoprire questo ruolo. E così ho chiamato una donna che aveva già svolto le mansioni di scrutatrice e un infermiere al momento disoccupato". E già i primi malumori. Ma quando qualcuno si è accorto che non era stato nominato un segretario (ruolo che deve essere ricoperto dall'iscritto più giovane presente) sono scattate le segnalazioni su Facebook. A rendere teso il clima all' Ipasvi anche la presenza nel seggio di una lista elettorale con, in testa il nome del presidente e, a seguire altri 21 candidati. "Perché quella lista?" le domande che si sono posti alcuni partecipanti all'assemblea. Ma non si è arrivati alle contestazioni pubbliche perché il presidente, dopo aver controllato la normativa, ha annullato le votazioni: "Si è trattato di una svista mia e del consiglio di cui mi prendo la responsabilità. Dopo le segnalazioni ho chiesto al legale del collegio di verificare la possibilità di nominare un segretario in itinere. Mi è stato consigliato di annullare le votazioni". Ma quando il presidente si è accorto della mancanza, avevano già votato circa 70 iscritti: "Abbiamo bruciato tutte le buste senza aprirle e venerdì - comunica Santarelli - riuniremo il consiglio direttivo per stabilire la nuova data delle elezioni".g.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA ENPAPI - Rassegna Stampa 19/11/2014 10 19/11/2014 Corriere Mercantile - Genova Pag. 10 (diffusione:10321, tiratura:13833) AL VOTO Infermieri al rinnovo delle cariche nche gli infermieri vanno al voto, per rinnovare le proprie cariche all'interno dell' Ipasvi, il collegio infermieri professionali assistenti sanitari vigilatrici d'infanzia. Il collegio genovese, che si trova in via Santi Giacomo e Filippo 19/7, esiste esattamente da sessant'anni. Le votazioni sono in programma venerdì e sabato dalle 8 alle 21,30 e domenica dalle 8 alle 15 in sede In lizza ci son due liste, quella capitanata da Edmondo Iannuzzi e quella del presidente uscente Carmelo Gagliano. La prima, oltre allo stesso Iannuzzi vede i nomi di Antonella Biasotti, Francesca Benvenuto, Simonetta Biscari, Alessia Dondero, Laura Grasselli, Isma Marcaccini, Katiuscia Pace, Roberta Palazzo, Nadia Puccioni, Carmela Rombolà, Marco Sguarci, Davide Ulivieri, Paolo Valanzola, Anna White. Revisori dei conti: Marco Cappellin, Laura La Verde, Alessandra Magni. La seconda lista, oltre al presidente uscente Carmelo Gagliano, conta Maria Teresa Calabrò, Bruna Crepaldi, Marcello Del Papa, Marisa Depaoli, Luigi Federico, Antonio Fiorenza, Mara Giunta, Marcella Massone, Maria Assunta Porcu, Paola Profumo, Salvatore Ruggiero, Maria Stella Serpico, Laura Tibaldi, Ezio Vivaldi. Revisori dei conti: Michela Bazzari, Graziella Congiu, Massimo Crocilla, Bruno Di Silverio. ENPAPI - Rassegna Stampa 19/11/2014 11 ENPAPI - WEB 9 articoli 17/11/2014 03:05 messaggeroveneto.gelocal.it Sito Web Infermieri , la lista di Clarizia raggiunge il quorum e passa pagerank: 7 Quorum raggiunto per il rinnovo del collegio Ipasvi di Pordenone, il collegio degli infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d'infanzia e Luciano Clarizia, attuale presidente e candidato dell'unica lista presentatasi, "Insieme per la continuità", si avvia alla riconferma. Alla chiusura delle urne, alle 14.30 di ieri, avevano votato 248 persone, oltre il 10 per cento dei 2.300 iscritti, soglia minima per la validità della elezione. Il consiglio è composto da Luciano Clarizia, Giuseppe Pedrinelli, Domitilla Santarossa, Gianni Pizzol, Jane Rovina, Maria Della Mora (detta Donatella), Paola Bortolin, Barbara Dorigo, Lorenzo Sola, Paola Pupulin, Floreana Radu, Katriona Palù, Vittoria Benedet (detta Viky), Laura Claut e Mattia Poles. Eletti nel collegio dei revisori dei conti Gianluca Bucciol, Diego Zonta e Mauro Serafin e supplente Carla Gaudenzi. L'iter prevede adesso che il nuovo consiglio sia convocato entro otto giorni per la nomina del presidente e degli altri organismi. (d.s.) ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 13 18/11/2014 08:14 www.ilsecoloxix.it Sito Web Infermieri al voto, Iannuzzi pagerank: 7 Genova - «Diamo una svolta, usciamo dalle stanze e riportiamo il lavoro al centro. Basta parlarsi addosso e non fare niente». «Noi vogliamo portare avanti quanto abbiamo fatto negli ultimi anni per la categoria, senza proclami. Le polemiche le lasciamo agli altri». è ai fuochi d'artificio, con qualche botto proibito, la campagna elettorale per le elezioni genovesi del collegio degli infermieri Ipasvi: il voto è dietro l'angolo, da venerdÌ a domenica (dalle 8 alle 21.30 nei primi due giorni e dalle 8 alle 15 l'ultimo giorno) solo ed esclusivamente nella sede del quartier generale di via Santi Giacomo e Filippo, a Corvetto. Sono un esercito, quasi ottomila iscritti soltanto a Genova, ma di solito l'affluenza non è alta e oscilla attorno al 13%. Il numero uno uscente è Carmelo Gagliano, dipendente della Asl 3 genovese, in servizio al Villa Scassi di Sampierdarena, voce che conta e che ha peso nell'ambiente cittadino. Dall'altra parte c'è Edoardo, Edo Iannuzzi, conosciuto nell'ambiente come "il rosso", dipendente del San Martino Ist, figura carismatica che ha già guidato battaglie per la categoria. Iannuzzi non vuole personalizzare il voto ma contesta la linea di Gagliano: «Questo gruppo vuole cambiare la linea del collegio che è autoreferenziale e non segue i problemi reali della categoria». Non manca una contestazione carica di veleno: «Vorremmo che i bilanci fossero trasparenti e pubblici, cosa che si sono sempre rifiutati di fare, nonostante le richieste di molti iscritti». La replica di Gagliano non si fa attendere: «I bilanci sono nel sito dal 2009. Noi vecchi di mentalità e autoreferenziali? Non voglio fare polemiche: i colleghi sanno cosa abbiamo fatto per la categoria e per noi parlano le iniziative. Lista Gagliano: Carmelo Gagliano, Maria Teresa Calabrò, Bruna Crepaldi, Marcello Del Papa, Marisa Depaoli, Luigi Federico, Antonio Fiorenza, Mara Giunta, Marcella Massone, Maria Assunta Porcu, Paola Profumo, Salvatore Ruggiero, Maria Stella Serpico, Laura Tibaldi, Ezio Vivaldi. Revisori dei conti: Michela Bazzari, Graziella Congiu, Massimo Crocilla, Bruno Di Silverio. Lista Iannuzzi: Edmondo Iannuzzi, Antonella Biasotti, Francesca Benvenuto, Simonetta Biscari, Alessia Dondero, Laura Grasselli, Isma Marcaccini, Katiuscia Pace, Roberta Palazzo, Nadia Puccioni, Carmela Rombolà, Marco Sguarci, Davide Ulivieri, Paolo Valanzola, Anna White. Revisori dei conti: Marco Cappellin, Laura La Verde, Alessandra Magni. ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 14 18/11/2014 08:29 quotidianosanita.it Sito Web Nursind. Ecco perché tentano di screditarci pagerank: 5 18 NOV - Gentile direttore, che la questione trasparenza fosse una battaglia da farsi con le mutande di bandone h24 è stato detto. Che sarebbe scattata la macchina del fango ("metodo Boffo") verso chi osava mettersi contro un sistema in decomposizione era da aspettarselo, e puntualmente si è verificato. Ma prima di entrare nel merito delle questioni mi permetta, signor direttore, di stabilire un punto fondamentale della linea politica del sindacato. Che a un certo punto, il parlamento abbia sentito il bisogno di legiferare su conflitto di interesse, anticorruzione, incompatibilità, inconferibilità cioè sul valore della "trasparenza" e sulla distinzione netta tra interesse personale e interesse pubblico, è perché gli interessi personali speculativi che sfruttano l'istituzione pubblica costano e impediscono la crescita del paese. Oggi la corruzione insieme all'evasione fiscale è uno dei costi più alti che ostacolano la nostra competitività. In sanità questo è ormai un palese problema di sostenibilità del sistema che è pagato dai lavoratori con il blocco della contrattazione e dai pazienti con il taglio dei diritti. Il documento "Ora basta" dei medici di Vicenza è esemplare. Detto questo la nostra battaglia per la trasparenza ha tre fondamentali ragioni: 1) quella morale, cioè la distinzione netta tra ciò che è giusto e ciò che non lo è; perché la nostra professione è soprattutto una professione morale che ha bisogno di essere guidata e governata dalla morale. 2) quella relativa alla rappresentanza, cioè se i nostri rappresentanti usano il potere per sé e non per gli infermieri. Se non siamo rappresentati nei nostri problemi è come se non avessimo una rappresentanza professionale pur pagando le tasse per averla e di questi tempi, al contrario, abbiamo bisogno non solo di una forte rappresentanza ma anche di una rappresentanza credibile. 3) quella relativa al progetto professionale. Ormai è chiaro che l' IPASVI, non in quanto tale cioè istituzione che è e resta un bene professionale prezioso, ma come gruppo dirigente da anni non ha né un progetto condiviso né strategia di sistema. A me, caro direttore, non impressionano le lettere di fango che Lei riceve per screditarci ma chi si avvale di questi metodi per abbattere il proprio avversario, cioè mi impressiona la mancanza di remore morali, la facilità con cui si vuole eliminare fisicamente il proprio avversario, perché se a comandare è l'immoralità, tutto è lecito compreso tradire e danneggiare gli infermieri e chi li rappresenta. Detto questo, cioè ribadito il significato di trasparenza e la sua indissolubile implicazione con i nostri legittimi interessi, mi permetta di fare alcune considerazioni di merito. I sindacati sono da codice civile "associazioni di fatto" (art. 36) e non enti pubblici come gli ordini e i collegi, e Nursind applica la stessa normativa degli altri sindacati come la CGIL, CISL, UIL, FIALS e FSI. In Nursind non ci sono indennità di funzione né favolosi gettoni di presenza né spenderemmo mai un milione di euro per un nostro Congresso, sia perché non li abbiamo tanti soldi ma anche se li avessimo non lo riterremo morale. Ricordiamo che Nursind ha la quota associativa più bassa del comparto (tra gli 8 e i 10 euro per 12 mesi) che in molti casi è meno della metà di altri sindacati anche non rappresentativi. Personalmente vado regolarmente a lavorare come infermiere (anche se in semidistacco pur potendo avere un distacco completo), entro in turno come gli altri a significare che, come ha detto qualcuno, Nursind è un sindacato tra i lavoratori e non sopra i lavoratori. Al sindacato sto dando i migliori anni della mia vita senza nulla chiedere per me e il mio stipendio annuo è 7 volte inferiore a quello dichiarato dalla Presidente IPASVI nel 2012 (significa che per guadagnare quella cifra devo lavorare 7 anni!). Mi pare, a chi mi chiede conto, che la differenza sia sostanziale e che la mia scelta di campo sia chiara rispetto anche agli interessi personali. La trasparenza di Nursind è nel suo DNA, nella sua idealità, nella sua diversità ed è questa diversità a dare fastidio perché non è omologabile al malcostume generale cioè non è in vendita. Nursind non è in vendita perché la maggior parte degli infermieri non sono in vendita. ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 15 18/11/2014 08:29 quotidianosanita.it Sito Web Desideriamo però entrare nel merito della miserabilità dei comportamenti di chi tenta di screditarci. Si tenta di raccogliere delle storie di periferia da parte di ex-iscritti o recentissimi iscritti che hanno motivo di avversità nei confronti di Nursind ma nessun appiglio, per richiamare procedure di controllo interne all'associazione. Si mandano a raffica lettere che insinuano, seminano il dubbio e puntano a screditare per difendere apertamente il gruppo dirigente IPASVI. Tutte le lettere sono sistematicamente pubblicate anticipatamente in un blog che punta a diffamare Nursind. Il blogger in questione è un dichiarato sostenitore di Annalisa Silvestro, promotore della Leopoldainfermieri, un progetto supportato dalla FNC IPASVI. Allora la domanda che ci dobbiamo fare è: a chi giova tutto questo? Chi ha interesse a screditare il principale Sindacato degli Infermieri che si batte per la trasparenza dell' IPASVI? Perché questo succede l'indomani di una manifestazione che ha portato un migliaio di infermieri in piazza, del primo sciopero in sanità e di una situazione che ha attirato l'attenzione della stampa nazionale come mai successo in precedenza? Perché l'unico ente pubblico che rappresenta gli infermieri non ha speso nemmeno una riga per darne notizia? perché L' IPASVI chiede l'intervento dei sindacati e quando l'unico sindacato infermieristico rappresentativo interviene lo ignora? Non si ricordano questi signori le dichiarazioni della Silvestro? Eccole: "come senatrice mi impegno a coinvolgere i miei colleghi parlamentari perché sollecitino in modo unitario il Governo a trovare soluzioni diverse per l'economia nazionale da quella del blocco delle retribuzioni. E come rappresentante dei 420 mila infermieri italiani, di cui poco meno di 300 mila alle dipendenze di Asl e ospedali (quasi il 50% del personale), chiedo ai sindacati che da sempre tutelano il diritto al lavoro di intervenire, perché l'alternativa è che tra qualche anno, cosÌ facendo, di lavoro pubblico da tutelare ne resti ben poco". Al di là delle belle dichiarazioni, l' IPASVI cosa ha fatto? Perché non ha supportato chi si è dato da fare per rispondere al suo appello? Cos'è politicamente scorretto esprimere il dissenso non solo a parole nei confronti delle politiche del governo che lascia medici e infermieri - per usare le stesse parole della Presidente "vecchi, poveri e bastonati"? Ora bisogna screditare perché Nursind è riuscito a dare voce a quegli infermieri intrappolati tra le parole della politica e la dura realtà del blocco contrattuale, dei sempre più gravosi carichi di lavoro, della disoccupazione? Carissimo direttore, condividiamo la sua riflessione che la categoria ha altri problemi che non le beghe interne tra associazioni di rappresentanza. Ma, come vede, la battaglia per l'applicazione della normativa sulla trasparenza è il presupposto per poter affrontare i veri problemi degli infermieri; diversamente i colleghi saranno delle semplici "cinghie di trasmissione" delle politiche governative, come ha ben detto il prof. Cavicchi. Nursind, e nessun altro finora, si è sforzato di rappresentare i disagi della categoria portando l'attenzione dei media e della politica sulla disoccupazione, sul precariato e sull'adeguamento dei salari. Stiamo lottando per far uscire gli infermieri dall'anonimato, per creare un gruppo di professionisti che se unito diventerebbe la principale forza della sanità italiana. Questa voglia di identità - libera e non normativamente viziata - è diffusa, come ben evidenziato da una lettera del collega Giulio che ha suscitato numerosi commenti e dove si chiede riconoscimento prima che riconoscenza per ciò che facciamo. Abbiamo dato identità alla nostra voce di protesta perché nessuno se ne faceva carico. Abbiamo concretamente proposto un emendamento al Dl stabilità che è stato condiviso anche da altri sindacati e stiamo verificando come perseguirlo al meglio per ridare dignità al lavoro. Un emendamento che metta al centro il lavoro come valore e che faccia ripartire la contrattazione. Nursind sta tutelando i lavoratori in diverse cause a livello locale e, a livello confederale, segue il problema del precariato ed è in attesa con i propri legali della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 26 novembre per poter poi partire con la richiesta di stabilizzazione se tutto andrà come speriamo. Questi sono fatti non parole o dichiarazioni di intenti. Che Nursind sia il punto di riferimento dell'infermieristica italiana ormai lo hanno capito anche i sassi e ce ne dispiace se altri ne soffrono o si sentono spodestati. Gli infermieri hanno scelto di autorganizzarsi liberamente perché non trovavano risposte ai loro problemi nelle rappresentanze già presenti. è colpa nostra ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 16 18/11/2014 08:29 quotidianosanita.it Sito Web se gli infermieri chiedono di agire e di farlo direttamente a partire dai disagi quotidiani e dai problemi di chi fa l'assistenza diretta? è colpa nostra se chi ha la rappresentanza non supporta concretamente chi si impegna a risolverli? Noi vogliamo andare agli stati generali degli infermieri perché l'IPASVI continua a fare orecchio da mercante? Dr. Andrea Bottega Segretario Nazionale Nursind 18 novembre 2014 ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 17 18/11/2014 15:26 www.napolitoday.it Sito Web Violenza contro le donne e tutela dei minori: quali strategie pagerank: 5 Mercoledi 19 novembre, alle ore 17.00, nella sala convegni G. Zannini della Clinica Mediterranea, nell'ambito dell'iniziativa Mondo Donna si torna a parlare di violenza nei confronti delle donne e dei minori e delle relative strategie difensive. Il fenomeno è sempre più diffuso e allarmante. Secondo un'indagine pubblicata dall'Eures in collaborazione con l'Ansa nel dicembre 2012 sul fenomeno del femminicidio negli ultimi dodici anni, dal 2000 al 2011 ci sono stati complessivamente 2.061 femminicidi di cui circa il 49,9% nel nord Italia, il 30,7% al sud e il 19,4% al centro. Intanto la Convenzione di Istanbul per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne approvata dal Consiglio d'Europa nell'aprile del 2011 da ottobre è legge in Italia, rappresentando il primo e più importante strumento giuridicamente vincolante per la protezione delle vittime. All'incontro di MONDO DONNA, l'iniziativa promossa dalla Clinica Mediterranea di Napoli e dedicata ai grandi temi dell'universo femminile, moderato dalla giornalista de Il Roma Armida Parisi, intervengono Maria de Luzemberg / Sostituto Procuratore della Repubblica, Tribunale per i Minorenni di Napoli; Maria Serenella Pignotti / Pediatra, Ospedale Pediatrico Anna Meyer - Firenze; Annamaria Raimondi / Avvocato civilista, Centro anti-violenza, Presidente Associazione Salute Donna; Elvira Reale / Psicologa, direttore UOC psicologia clinica ASL Napoli 1 Centro, referente regionale rete sanitaria antiviolenza e Mario Vasco / Direttore Area assistenza sanitaria Regione Campania. Durante l'incontro, che precede di pochi giorni la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne del 25 novembre, si parlerà delle strategie necessarie alla prevenzione della violenza contro le donne e la necessità di tutelare i minori. Come illustrerà Elvira Reale Psicologa, direttore UOC psicologia clinica ASL Napoli 1 Centro e referente regionale rete sanitaria antiviolenza "La violenza contro le donne ha come esito la violenza assistita sui minori, ma non solo, il mondo scientifico anglosassone pone l'accento sul fatto che la violenza contro le donne è un fattore di rischio per ogni tipo di violenza ed abuso sui minori. In particolare la violenza postseparativa è oggi valutata come elemento di elevato rischio per la salute e la vita di donne e bambini nell'ambito della violenza familiare. Organizzare strumenti di tutela congiunta per donne e bambini diviene oggi una priorità del sistema socio-sanitario e giudiziario. L'Italia nonostante la ratifica della Convenzione di Istanbul mostra ritardi notevoli nella valutazione ed identificazione del problema con i seguenti punti di criticità: prevalenza del diritto alla bi-genitorialità sul diritto alla sicurezza; prevalenza della ricomposizione dei conflitti - ad elevato rischio per la salute di donne e minori - rispetto a provvedimenti di tutela; elevata vittimizzazione secondaria delle donne da parte delle istituzioni con esiti sfavorevoli all'emersione della violenza familiare". MONDO DONNA promossa dalla Clinica Mediterranea è patrocinata da Regione Campania, Comune di Napoli, ASL NA 1 Centro, Unione degli Industriali di Napoli, Camera di Commercio di Napoli, Consigliera di Parità della Provincia di Napoli, IPASVI di Napoli e dall'Osservatorio Italiano di Vittimologia; si avvale inoltre di un Comitato Tecnico Operativo, coordinato dalla Professoressa Alida Labella, composto da un ampio ventaglio di Associazioni non lucrative, operanti sul territorio e parte integrante del progetto Mondo Donna. L'iniziativa nasce nel 2012 da un'idea di Celeste Condorelli, Amministratore Delegato della Clinica Mediterranea S.p.a., come naturale conseguenza dell'inaugurazione del "Nido per tre" (la prima sala parto familiare del centro sud Italia con una vasca per partorire in acqua e un letto speciale per condividere, padre e madre insieme, il momento del parto e le prime ore di vita del neonato) e con l'obiettivo di comprendere fenomeni sociali e culturali del mondo contemporaneo e informare le donne favorendo scelte consapevoli per la gestione di piccoli e grandi problemi di tutti i giorni. Gli incontri sono ad ingresso libero e aperti a tutti; si terranno nella Sala Convegni G. Zannini della Clinica Mediterranea, in via Orazio 2, alle ore 17.00. Info 081 7259111; E-mail: [email protected] ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 18 18/11/2014 15:26 www.napolitoday.it Sito Web UFFICIO STAMPA Dipuntostudio Via Crispi 116/118, Tel/Fax: 081 681505 www.dipuntostudio.it Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 19 18/11/2014 16:49 www.gonews.it Sito Web [ Empoli ] Un'apericena per il Movimento Shalom: i fondi raccolti saranno utilizzati per un progetto in Etiopia pagerank: 4 Una serata per il Movimento Shalom. L'evento, promosso dalla Fidapa Bpw Italy sezione di Empoli e patrocinato dal Comune, è in programma venerdì 21 novembre - dalle ore 19 - al Cenacolo degli Agostiniani di Empoli. Nell'occasione saranno raccolti fondi, con un'apericena dal costo di 10 euro, per sostenere il progetto sanitario messo in piedi, quest'anno in Etiopia, dalla ong di San Miniato. Attraverso questo progetto, che vede la collaborazione del Collegio IPASVI di Firenze, il Movimento Shalom aiuta la Suore Figlie della Misericordia e della Croce nella gestione della clinica di Getche. Dallo scorso gennaio diversi infermieri iscritti al Collegio IPASVI del capoluogo toscano sono partiti volontariamente e gratuitamente per l'Etiopia per mettere la loro professionalità a disposizione di una popolazione svantaggiata. I fondi raccolti serviranno, pertanto, a sostenere - almeno in parte - le spese del viaggio di questi professionisti sanitari. La serata si aprirà con un dibattito sulla cooperazione internazionale, seguito dalla proiezione del documentario 'Etiopia. Dove tutto è cominciato' realizzato da Nuria Biuzzi e Cristian Gonnelli. La cittadinanza è invitata a partecipare. unnamed (16) ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 20 18/11/2014 10:45 infermieristicamente.it Sito Web Infermieri : la rappresentanza opaca langue, il Nursind (re)agisce di Andrea Bottega, Segretario Nazionale NurSind (Lettera inviata al Direttore del QS) Andrea Bottega, Segretario Nazionale Nursind Gentile direttore, che la questione trasparenza fosse una battaglia da farsi con le mutande di bandone h. 24 è stato detto. Che sarebbe scattata la macchina del fango ("metodo Boffo") verso chi osava mettersi contro un sistema in decomposizione era da aspettarselo, e puntualmente si è verificato. Ma prima di entrare nel merito delle questioni mi permetta, signor direttore, di stabilire un punto fondamentale della linea politica del sindacato. Che a un certo punto, il parlamento abbia sentito il bisogno di legiferare su conflitto di interesse, anticorruzione, incompatibilità, inconferibilità cioè sul valore della "trasparenza" e sulla distinzione netta tra interesse personale e interesse pubblico, è perché gli interessi personali speculativi che sfruttano l'istituzione pubblica costano e impediscono la crescita del paese. Oggi la corruzione insieme all'evasione fiscale è uno dei costi più alti che ostacolano la nostra competitività. In sanità questo è ormai un palese problema di sostenibilità del sistema che è pagato dai lavoratori con il blocco della contrattazione e dai pazienti con il taglio dei diritti. Il documento "Ora basta" dei medici di Vicenza è esemplare. Detto questo la nostra battaglia per la trasparenza ha tre fondamentali ragioni: 1) quella morale, cioè la distinzione netta tra ciò che è giusto e ciò che non lo è; perché la nostra professione è soprattutto una professione morale che ha bisogno di essere guidata e governata dalla morale. 2) quella relativa alla rappresentanza, cioè se i nostri rappresentanti usano il potere per sé e non per gli infermieri. Se non siamo rappresentati nei nostri problemi è come se non avessimo una rappresentanza professionale pur pagando le tasse per averla e di questi tempi, al contrario, abbiamo bisogno non solo di una forte rappresentanza ma anche di una rappresentanza credibile. 3) quella relativa al progetto professionale. Ormai è chiaro che l' IPASVI, non in quanto tale cioè istituzione che è e resta un bene professionale prezioso, ma come gruppo dirigente da anni non ha né un progetto condiviso né strategia di sistema. A me non impressionano le lettere di fango che Lei riceve per screditarci ma chi si avvale di questi metodi per abbattere il proprio avversario, cioè mi impressiona la mancanza di remore morali, la facilità con cui si vuole eliminare fisicamente il proprio avversario, perché se a comandare è l'immoralità, tutto è lecito compreso tradire e danneggiare gli infermieri e chi li rappresenta. Detto questo, cioè ribadito il significato di trasparenza e la sua indissolubile implicazione con i nostri legittimi interessi, mi permetta di fare alcune considerazioni di merito. I sindacati sono da codice civile "associazioni di fatto" (art. 36) e non enti pubblici come gli ordini e i collegi, e Nursind applica la stessa normativa degli altri sindacati come la CGIL, CISL, UIL, FIALS e FSI. In Nursind non ci sono indennità di funzione né favolosi gettoni di presenza né spenderemmo mai un milione di euro per un nostro Congresso, sia perché non li abbiamo tanti soldi ma anche se li avessimo non lo riterremo morale. Ricordiamo che Nursind ha la quota associativa più bassa del comparto (tra gli 8 e i 10 euro per 12 mesi) che in molti casi è meno della metà di altri sindacati anche non rappresentativi. Personalmente vado regolarmente a lavorare come infermiere (anche se in semidistacco pur potendo avere un distacco completo), entro in turno come gli altri a significare che, come ha detto qualcuno, Nursind è un sindacato tra i lavoratori e non sopra i lavoratori. Al sindacato sto dando i migliori anni della mia vita senza nulla chiedere per me e il mio stipendio annuo è 7 volte inferiore a quello dichiarato dalla Presidente IPASVI nel 2012 (significa che per guadagnare quella cifra devo lavorare 7 anni!). Mi pare, a chi mi chiede conto, che la differenza sia sostanziale e che la mia scelta di campo sia chiara rispetto anche agli interessi personali. La trasparenza di ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 21 18/11/2014 10:45 infermieristicamente.it Sito Web Nursind è nel suo DNA, nella sua idealità, nella sua diversità ed è questa diversità a dare fastidio perché non è omologabile al malcostume generale cioè non è in vendita. Nursind non è in vendita perché la maggior parte degli infermieri non sono in vendita. Desideriamo però entrare nel merito della miserabilità dei comportamenti di chi tenta di screditarci. Si tenta di raccogliere delle storie di periferia da parte di ex-iscritti o recentissimi iscritti che hanno motivo di avversità nei confronti di Nursind ma nessun appiglio, per richiamare procedure di controllo interne all'associazione. Si mandano a raffica lettere che insinuano, seminano il dubbio e puntano a screditare per difendere apertamente il gruppo dirigente IPASVI. Tutte le lettere sono sistematicamente pubblicate anticipatamente in un blog che punta a diffamare Nursind. Il blogger in questione è un dichiarato sostenitore di Annalisa Silvestro, promotore della Leopoldainfermieri, un progetto supportato dalla FNC IPASVI. Allora la domanda che ci dobbiamo fare è: a chi giova tutto questo? Chi ha interesse a screditare il principale Sindacato degli Infermieri che si batte per la trasparenza dell' IPASVI? Perché questo succede l'indomani di una manifestazione che ha portato un migliaio di infermieri in piazza, del primo sciopero in sanità e di una situazione che ha attirato l'attenzione della stampa nazionale come mai successo in precedenza? Perché l'unico ente pubblico che rappresenta gli infermieri non ha speso nemmeno una riga per darne notizia? perché L' IPASVI chiede l'intervento dei sindacati e quando l'unico sindacato infermieristico rappresentativo interviene lo ignora? Non si ricordano questi signori le dichiarazioni della Silvestro? Eccole: "come senatrice mi impegno a coinvolgere i miei colleghi parlamentari perché sollecitino in modo unitario il Governo a trovare soluzioni diverse per l'economia nazionale da quella del blocco delle retribuzioni. E come rappresentante dei 420 mila infermieri italiani, di cui poco meno di 300 mila alle dipendenze di Asl e ospedali (quasi il 50% del personale), chiedo ai sindacati che da sempre tutelano il diritto al lavoro di intervenire, perché l'alternativa è che tra qualche anno, così facendo, di lavoro pubblico da tutelare ne resti ben poco" (Clicca per leggere). Al di là delle belle dichiarazioni, l' IPASVI cosa ha fatto? Perché non ha supportato chi si è dato da fare per rispondere al suo appello? E' politicamente scorretto esprimere il dissenso non solo a parole nei confronti delle politiche del governo che lascia medici e infermieri - per usare le stesse parole della Presidente "vecchi, poveri e bastonati"? Ora bisogna screditare perché Nursind è riuscito a dare voce a quegli infermieri intrappolati tra le parole della politica e la dura realtà del blocco contrattuale, dei sempre più gravosi carichi di lavoro, della disoccupazione? Carissimo direttore, condividiamo la sua riflessione che la categoria ha altri problemi che non le beghe interne tra associazioni di rappresentanza. Ma, come vede, la battaglia per l'applicazione della normativa sulla trasparenza è il presupposto per poter affrontare i veri problemi degli infermieri; diversamente i Collegi saranno delle semplici "cinghie di trasmissione" delle politiche governative, come ha ben detto il prof. Cavicchi. Nursind, e nessun altro finora, si è sforzato di rappresentare i disagi della categoria portando l'attenzione dei media e della politica sulla disoccupazione, sul precariato e sull'adeguamento dei salari. Stiamo lottando per far uscire gli infermieri dall'anonimato, per creare un gruppo di professionisti che se unito diventerebbe la principale forza della sanità italiana. Questa voglia di identità - libera e non normativamente viziata - è diffusa, come ben evidenziato da una lettera del collega Giulio che ha suscitato numerosi commenti e dove si chiede riconoscimento prima che riconoscenza per ciò che facciamo. Abbiamo dato identità alla nostra voce di protesta perché nessuno se ne faceva carico. Abbiamo concretamente proposto un emendamento al Dl stabilità che è stato condiviso anche da altri sindacati e stiamo verificando come perseguirlo al meglio per ridare dignità al lavoro. Un emendamento che metta al centro il lavoro come valore e che faccia ripartire la contrattazione. Nursind sta tutelando i lavoratori in diverse cause a livello locale e, a livello confederale, segue il problema del precariato ed è in attesa con i propri legali della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 26 novembre per poter poi partire con la ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 22 18/11/2014 10:45 infermieristicamente.it Sito Web richiesta di stabilizzazione se tutto andrà come speriamo. Questi sono fatti non parole o dichiarazioni di intenti. Che Nursind sia il punto di riferimento dell'infermieristica italiana ormai lo hanno capito anche i sassi e ce ne dispiace se altri ne soffrono o si sentono spodestati. Gli infermieri hanno scelto di autorganizzarsi liberamente perché non trovavano risposte ai loro problemi nelle rappresentanze già presenti. È colpa nostra se gli infermieri chiedono di agire e di farlo direttamente a partire dai disagi quotidiani e dai problemi di chi fa l'assistenza diretta? È colpa nostra se chi ha la rappresentanza non supporta concretamente chi si impegna a risolverli? Noi vogliamo andare agli stati generali degli infermieri perché l'IPASVI continua a fare orecchio da mercante? ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 23 17/11/2014 00:06 nurse24.it Sito Web Elezioni Ipasvi Rimini: al voto il 25% degli iscritti, in lizza Pesaresi, Caputo e Mazzotti RIMINI. 459 votanti su circa 2000 elettori, il 25% degli iscritti al Collegio Ipasvi di Rimini per rinnovare le cariche di Presidente, Consiglieri e Revisori dei Conti. Mai cosi tanti Infermieri si erano mossi in passato x andare al voto nella terra di Federico Fellini. Merito sicuramente della presenza di tre liste in campo: la prima sostenuta dal presidente uscente Gabriella Pesaresi, infermiera in pensione e già coordinatrice del locale Corso di Laurea in Infermieristica; la seconda dal tesoriere uscente Pietro Caputo, coordinatore della Radiologia di Rimini e direttore del marketing di Nurse24.it; la terza dalla combattiva Marina Mazzotti, espressione del sindacato Nursind. Il 18 novembre mattina alle ore 12.00 inizieranno gli scrutini. Il risultato è incerto: vincerà la vecchia guardia o ce la faranno i nuovi? Chi lo sa, intanto un risultato positivo è stato raggiunto, ovvero quello di far tornare a parlare di Collegio Ipasvi e di aver incrementato la partecipazione democratica. Basti pensare che alle scorse elezioni di tre anni fa si erano presentati al voto poco più della metà odierna. Chi vincerà? Lo sapremo domani in tarda serata. Ormai il dato è tratto. Da registrare una piccola contestazione in tarda serata delle liste Caputo e Mazzotti: i sigilli e le firme messe sulla porta di ingresso ai seggi pare non siano regolari e per questo sono stati fotografati e filmati da tutte le angolature per evitare manomissioni durante la notte alle schede ancora da scrutinare. Appena riaperti i seggi, per concludere, sarà fatto il primo controllo, ovvero la verifica delle firme e del numero dei votanti, che dovranno combaciare esattamente con le schede scrutinate. ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 24 18/11/2014 11:54 nurse24.it Sito Web Elezioni Ipasvi Rimini: al voto il 25% degli iscritti; in lizza Pesaresi, Caputo e Mazzotti RIMINI. Su circa 2.000 elettori il 25% (al voto 459) degli iscritti al Collegio Ipasvi di Rimini per rinnovare le cariche di Presidente, Consiglieri e Revisori dei Conti. Mai cosi tanti Infermieri si erano mossi in passato per andare al voto nella terra di Federico Fellini. Merito sicuramente della presenza di tre liste in campo: la prima sostenuta dal presidente uscente Gabriella Pesaresi, infermiera in pensione e già coordinatrice del locale Corso di Laurea in Infermieristica; la seconda dal tesoriere uscente Pietro Caputo, coordinatore della Radiologia di Rimini e direttore del marketing di Nurse24.it; la terza dalla combattiva Marina Mazzotti, espressione del sindacato Nursind. Il 18 novembre alle ore 12.00 inizieranno gli scrutini. Il risultato è incerto: vincerà la vecchia guardia o ce la faranno i nuovi? Chi lo sa, intanto un risultato positivo è stato raggiunto, ovvero quello di far tornare a parlare di Collegio Ipasvi e di aver incrementato la partecipazione democratica. Basti pensare che alle scorse elezioni di tre anni fa si erano presentati al voto poco più della metà odierna. Chi vincerà? Lo sapremo domani in tarda serata. Ormai il "dado è tratto". Da registrare una piccola contestazione in tarda serata delle liste Caputo e Mazzotti: i sigilli e le firme messe sulla porta di ingresso ai seggi pare non siano regolari e per questo sono stati fotografati e filmati da tutte le angolature per evitare manomissioni durante la notte alle schede ancora da scrutinare. Appena riaperti i seggi, per concludere, sarà fatto il primo controllo, ovvero la verifica delle firme e del numero dei votanti, che dovranno combaciare esattamente con le schede scrutinate. Ultima modifica il Martedì, 18 Novembre 2014 11:46 Fonte: www.nurse24.it ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 25 18/11/2014 12:45 thedailynurse.eu Sito Web Il fango del dott Bottega Sembra che ci sia un filo diretto tra Quotidianosanita.it ed il sottoscritto. Non amo esibirmi, ma pubblico la lettera giuntami, nella consapevolezza che altrettanto farà Quotidianosanita.it , il cui direttore, Cesare Fassari, è persona leale e schietta, che si occupa seriamente dei problemi della Sanità e per estensione, degli Infermieri. Claudio Torbini0 Gentile Direttore, leggo con sorpresa le dichiarazioni del Dott. Andrea Bottega Segretario del Sindacato Nursind, a cui lei correttamente ha concesso il "giornalistico" diritto di replica rispetto alle lamentele dei suoi stessi iscritti. Leggo con sorpresa perché tutti speravamo di non doverci più occupare di problemi che riguardano una piccolissima parte di infermieri mal rappresentati da un sindacato che non è riuscito a dare gambe ad un progetto che poteva e avrebbe dovuto camminare a fianco di una rappresentanza professionale. E speriamo, come lei ha più che correttamente auspicato in un suo recente editoriale, di non doverlo fare più: sono ben altri i punti di forza della professione e le questioni che questa deve affrontare. E affermo piccolissima parte perché il dottor Bottega non rappresenta la maggior parte della categoria professionale degli infermieri che è iscritta ad altri sindacati. Sottolineo piccolissima perché tali sono i dati dell'ARAN. Rimarco piccolissima perché questa è stata l'evidenza di una manifestazione a cui hanno partecipato poche centinaia di professionisti e pochi sono stati i professionisti che hanno aderito allo sciopero: se il dott. Bottega ha dati ufficiali e non autoreferenziali diversi li tiri fuori, ma le immagini diffuse relative a tutte le ore della manifestazione intanto parlano chiaro. Parla di trasparenza il dott. Bottega, ma a fronte di una sezione amministrazione trasparente pubblicata da Ipasvi altrettanto non è successo da parte dell'"eroico sindacato" che si è trincerato dietro un gelido e glaciale "la legge non lo prevede". Forse la legge non lo prevede ma gli iscritti si. Quindi pubblichi il dott. Bottega i bilanci del sindacato sia a livello nazionale che a livello locale perché non si può chiedere trasparenza senza essere coerenti nei propri comportamenti. E con i bilanci, così come avviene per l' Ipasvi, anche le pezze di appoggio e le relative procedure di affidamento delle spese. Parla di incompatibilità il dott. Bottega ma tale è anche la situazione di molti dei suoi Dirigenti Sindacali e dei rappresentanti RSU. E resta comunque il dato che l'incompatibilità, secondo la legge 98/2013 (legge del "Fare") scatterà per le persone additate al momento della scadenza degli attuali mandati, tutti elettivi e tutti affidati prima dell'approvazione del decreto legislativo 39/2013. Parla di fango il dott. Bottega e di lettere per screditare lui e l'"eroico sindacato", ma dovrebbe rendersi conto invece che - finalmente - la gente, i professionisti a cui lui prova a rivolgersi a quanto pare senza grandi successi, si è svegliata da un lungo torpore e comincia a mettere sul tavolo di un confronto finora a senso unico perché non ha radici in alcuna rivendicazione utile alla professione i dubbi degli iscritti che un coraggioso blogger, da solo, sta solo esponendo alla luce del sole. Parla di indennità di presenza il Segretario dell'"eroico sindacato" ma chi paga i distacchi sindacali? Parla di quota associativa più bassa del comparto ma a fronte di 50 - 60 euro all'anno di quota del collegio, gli iscritti Nursind pagano 120 euro all'anno (come per tutti gli altri sindacati: tra i 2,3 e i 2,6 milioni l'anno complessivi, quasi quanto i 3,5 milioni con cui l' Ipasvi gestisce formazione e professione di 420mila infermieri) in cambio di cosa? Parla di un milione speso per il congresso il Segretario dimenticando di dire che è un congresso che viene fatto ogni tre anni e che permette ad almeno 3-4000 persone di partecipare senza quota di iscrizione. Parla di soldi il dott. Bottega ma chi paga i ricarica smart phone che i suoi dirigenti nazionale acquistano per avere un voto ai collegi provinciali? Parla di differenza di stipendio tra lui e la Presidente Silvestro ma anche in questo caso la sua incongruenza è evidente a tutti: cos'è la sua soddisfazione per avere un' autorevole rappresentante in Senato - decisa da tutte tutte le professioni - o malato livore? Nursind non è in vendita afferma, ma nemmeno Ipasvi lo è per una misera chiavetta e gli infermieri se ne sono accorti accorrendo numerosi in una maniera straordinaria ai rinnovi provinciali e decretando finora la sconfitta delle liste targate Nursind. Parli il Dott. Bottega delle doppie deleghe sindacali dei suoi iscritti che terminano i master a cui il sindacato li fa accedere a prezzi stracciati e restituiscono la ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 26 18/11/2014 12:45 thedailynurse.eu Sito Web delega; Perché il Dott. Bottega voleva che Ipasvi parlasse del suo "piccolo" sciopero dopo aver detto che l' Ipasvi stessa è fonte di tutti i mali? Ha bisogno di casse di risonanza di una manifestazione che agli occhi di tutti è stata una debacle? Non si trinceri dietro alla legge e faccia rispondere il Dott. Bottega alle domande relative nebulosa gestione da parte della segreteria amministrativa Nazionale Nursind dei corsi di formazione che lo stesso sindacato mette a disposizione sulla società che li gestisce: 1) Come mai Nursind ha la sede legale a Pisa presso il Sindacato provinciale e non a Roma? 2) Quali sono i rapporti esistenti fra la sede legale Nursind e la Pegaso Lavoro Società Cooperativa? 3) Come sono regolamentati e disciplinati i conflitti d' interessi fra il Segretario Amministrativo Nursind e la moglie Direttrice della Pegaso Lavoro? 4) Il Segretario Amministrativo Nursind sa che la Pegaso Lavoro svolge attività di formazione per conto delle sedi provinciali Nursind di tutta Italia? 5) Che relazione sussiste fra questa vivace attività formativa svolta dalla moglie del Segretario Amministrativo e il suo dovere - statutariamente previsto - di "Raccordo amministrativo tra il Segretario Nazionale, il Direttivo Nazionale e gli organi statutari periferici"? 6) Che relazione sussiste fra questa vivace attività formativa svolta dalla moglie del Segretario Amministrativo e il suo dovere statutariamente previsto - di "indirizzare le segreterie attivate nella corretta utilizzazione dei fondi costituiti dalle trattenute degli iscritti"? 7)Che relazione sussiste fra questa vivace attività formativa svolta dalla moglie del Segretario Amministrativo e il suo dovere - statutariamente previsto - di "gestire in prima persona e con il Segretario Nazionale il conto corrente nazionale"? 8) Il Segretario Amministrativo Nursind sa che la Società presieduta dalla moglie riesce nei 2012 a fare la propria attività spendendo nemmeno 5000 Euro di costo per il personale? 9) A quanto ammontano le spese di personale (e in genere amministrative) della sede legale pisana del Nursind? 10) Quanto viene pagato il personale docente che effettua i corsi su Nursind 11) Chi paga le spese della sede e per le spese correnti (luce, riscaldamento etc) che risulta essere la medesima per Nursind Pisa e per Pegaso Lavoro? ma soprattutto: Il Segretario nazionale Bottega è al corrente di tutto questo e fino a che punto? E non si parli di fango dopo i libri bianchi e colorati che ha dato alle stampe con sottili e serpentesche illazioni, smentite dai fatti. Caro dott. Bottega, come dice un coraggioso blogger "Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello" (Lc 6,39-42). Eva Grilli ENPAPI - WEB - Rassegna Stampa 19/11/2014 27 PREVIDENZA 14 articoli 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 3 (diffusione:334076, tiratura:405061) L'ANALISI Regole e costi più certi per chi vuole assumere DOPPIA MOSSA Regole certe sui licenziamenti e tempi ridotti per i ricorsi: la sfida del nuovo contratto è partita Davide Colombo Tra fine gennaio e metà febbraio, se la tabella di marcia ribadita ieri da Giuliano Poletti sarà rispettata, tutti coloro che verranno assunti con il nuovo contratto a tutele crescenti potranno essere licenziati per motivi economici (crisi o riorganizzazione aziendale) senza più il rischio per l'imprenditore di una riassunzione in caso di impugnazione giudiziaria. Se il licenziamento andasse in contenzioso è previsto un indennizzo economico pari a 1,5 mensilità per ogni anno di lavoro del dipendente, con un tetto massimo di 36 mensilità. In caso invece di accordo tra le parti l'indennizzo non sarà superiore a una mensilità per ogni anno di lavoro, fino a un tetto di 24 mensilità. La possibilità di reintegro sarà limitata ai soli licenziamenti giudicati nulli perché discriminatori o per specifiche fattispecie disciplinari che verranno definite nel primo decreto attuativo del Jobs Act. Ancora, in caso di impugnazione le nuove regole prevedono termini certi e, c'è da immaginare, più brevi di quelli attuali. Eccolo il passo avanti che la maggioranza degli operatori aspettava dai tempi della riforma Fornero, la quale pure aveva dato il suo primo colpo di lima all'articolo 18 dello Statuto e rilanciato procedure di conciliazione che un po' hanno contribuito a ridurre il contenzioso. Ora però si va decisamente oltre. Si va verso quella certezza di costi, del diritto e, si spera, di tempi dell'eventuale ricorso che ancora mancavano ai licenziamenti italiani. Un ritardo che tra poche settimane non ci sarà più. E con questo ritardo scomparirà pure quell'«effetto soglia» dei 15 dipendenti che secondo una lunga tradizione analitica sarebbe tra le cause del nanismo delle imprese nazionali. Il nuovo contratto a tutele crescenti sarà infatti uguale per tutti e dovrà avere in ogni ambito la medesima forza di attrazione, nelle micro-imprese e nelle grandi multinazionali. Il secondo passo della strategia messa in campo dal Governo Renzi per sbloccare il nostro mercato del lavoro conterà su una spinta propulsiva che il decreto 78 di marzo non ebbe. La liberalizzazione dei contratti a termine non venne sostenuta da agevolazioni che invece ora ci sono e sono pesanti. Tutte le nuove assunzione a tempo indeterminato del 2015 (escluse quelle di chi nei sei mesi precedenti al nuovo contratto ne aveva già uno a tempo indeterminato) potranno godere per 36 mesi del totale esonero dai contributi previdenziali a carico dell'imprenditore. In Stabilità sono previste minori entrate per 1,9 miliardi l'anno venturo che salgono a 5 miliardi nel 2017. È un taglio significativo al cuneo fiscale che, con la deducibilità integrale del costo del lavoro a tempo indeterminato dalla base imponibile Irap, ci riavvicina alle medie dei fiscal wedge misurate in sede Eurostat e Ocse. Basterà tutto questo per far ripartire le assunzioni? Secondo una valutazione dell'Ufficio parlamentare di bilancio oltre al milione di nuovi contratti stimati dal Governo (637mila assunzioni che si sarebbero effettuate a prescindere dalla decontribuzione più 363mila trasformazioni di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato) se ne potrebbero aggiungere altre 220mila: assunzioni che si potrebbero fare da qui alla fine di quest'anno o nei primi due mesi del 2016 e che, invece, verrebbero spostate nel 2015 per beneficiare degli sgravi. Se a quell'«effetto attrazione» si aggiunge la forza del contratto a tutele crescenti il risultato dovrebbe a questo punto essere quantitativamente e qualitativamente significativo. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA PAROLA CHIAVE Cuneo fiscale Il cuneo è la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e quanto incassato dal lavoratore, essendo il restante importo versato al fisco e agli enti di previdenza e pensionistici. PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 29 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 3 (diffusione:334076, tiratura:405061) Secondo l'Ocse l'Italia è sesta nella graduatoria della pressione fiscale sul lavoro in una classifica guidata dal Belgio. PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 30 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 33 (diffusione:334076, tiratura:405061) Inchieste Il Pm pronto a chiudere le indagini Sopaf, rito immediato chiesto per i Magnoni Stefano Elli MILANO Il pm milanese Gaetano Ruta è pronto a calare le prime carte dell'inchiesta sulla Sopaf, finanziaria milanese della famiglia Magnoni. Vi si ipotizzano reati di bancarotta fraudolenta, truffa aggravata, frode fiscale, appropriazione indebita e associazione a delinquere. Per Giorgio e Luca Magnoni, padre e figlio, azionisti di riferimento nonché ex manager della holding, ai domiciliari dallo scorso maggio, è stato chiesto al Gip il rito immediato. Pressoché intatto l'impianto dell'accusa, che vede sotto inchiesta anche Aldo e Ruggero Magnoni (ex country manager di Lehman brothers), con due sole possibili eccezioni: delle accuse di bancarotta (dieci capi d'imputazione in tutto) solo una di queste verrà probabilmente stralciata con una richiesta di archiviazione. Si tratta della ipotizzata dissipazione del patrimonio della Sopaf che si sarebbe realizzata attraverso la cessione della partecipazione nella lussemburghese Five Stars Sa da parte della holding quotata in Borsa. L'acquirente era stato il banchiere Vittorio Pignatti Morano Campori (ex Lehman e vicino a Ruggero Magnoni) a oggi indagato nella medesima inchiesta. La cessione della quota Five Stars era avvenuta a un prezzo che, almeno inizialmente, l'accusa riteneva non congruo. A quanto trapela, tuttavia, il capo d'imputazione potrebbe essere stato «rimpiazzato» da nuove accuse basate su elementi ignoti alla procura al momento della richiesta di custodia cautelare e che potrebbero essere emersi durante le indagini, delegate al Nucleo speciale di polizia valutaria di Milano della Guardia di Finanza. Analoga potrebbe essere la sorte di un altro capo d'imputazione, questa volta connesso alle accuse di truffa. Di nuovo questo episodio potrebbe essere collegato al ruolo specifico della Five Stars Sa e, in particolare, al pacchetto di 125 quote del Fip (il Fondo immobili pubblici) cedute attraverso la Sopaf all'ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri. Anche in questo caso, pur restando in piedi l'ipotesi della truffa, potrebbe sfumarsi la posizione della società lussemburghese e dei suoi manager. In piena evoluzione e in attesa di ulteriori riscontri probatori, sono i filoni d'indagine che vedono nel mirino degli investigatori i passaggi di quote del Fip trasferiti dalla società austriaca Immowest Promtus Holding Gmbh, con l'interposizione di Sopaf, alla Cassa dei ragionieri e all'Istituto di previdenza dei giornalisti. Operazioni per le quali sono indagati il presidente della Cassa ragionieri Paolo Saltarelli (arrestato nei giorni scorsi a Milano) e Andrea Camporese, presidente dell'Inpgi, cui è stato notificato venerdì scorso un avviso di garanzia. Nel frattempo si è saputo che la Procura generale ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione nei confronti della sentenza di assoluzione in appello dei vertici di Sopaf, della Cassa di risparmio di Ferrara e della Vegagest per un'altra presunta truffa su due operazioni immobiliari a Milano e a Segrate: quella battezzata Mi-Luce e quella battezzata Milano Santa Monica. © RIPRODUZIONE RISERVATA PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 31 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 41 (diffusione:334076, tiratura:405061) Fiscal View tra vincoli e regole incerte Il fisco, il Gattopardo e le società tra professionisti P.Q.M. Quando nel 2011 la società tra professionisti ha fatto il suo debutto nel nostro ordinamento, si pensava a un nuovo strumento che avrebbe portato, se non proprio una rivoluzione, almeno una ventata di aria nuova, di nuovi modelli organizzativi e imprenditoriali nel mondo delle professioni. Quasi come l'arrivo dei garibaldini nella Sicilia pre risorgimentale dei principi Salina raccontato da Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Tre anni dopo, il bilancio non è esattamente eclatante: le stp che sono state costituite sono pochissime, e su tutte gravano ancora incertezze soprattutto di tipo fiscale. Già l'istituto in sé contiene diversi vincoli, primi fra tutti il peso limitato dei soci di capitale e il fatto che un professionista può partecipare a una sola società (cosa che non accade per gli studi associati). Ma a rendere scarsamente appetibile la nuova forma societaria è stata soprattutto l'incertezza, tuttora vigente, sulla natura fiscale dei ricavi e, conseguentemente, sulle regole da applicare per determinare il reddito imponibile. Per un lungo periodo si è fatto di tutto per argomentare che, nonostante si tratti di vere e proprie società commerciali, il reddito prodotto da questi soggetti è di lavoro autonomo. Se così fosse, si manterrebbero il criterio di tassazione per cassa e, soprattutto, l'assoggettamento degli utili al regime contributivo delle casse professionali, cosa che evidentemente stava e sta a cuore agli organismi previdenziali autonomi. Nella prima bozza del decreto legislativo sulle semplificazioni è stata inserita una norma (peraltro non supportata dalla delega originaria) che stabiliva normativamente questa regola, in modo da evitare qualsiasi ulteriore dubbio. Poi, la versione finale del decreto ha visto la luce senza questa forzatura. Nel vuoto normativo, è comparsa ora una presa di posizione dell'amministrazione finanziaria (risposta all'interpello 954-55 del 16 ottobre 2014) in cui si arriva alla conclusione diametralmente opposta. La società tra professionisti, essendo costituita nelle forme di una normale società commerciale, non può che produrre reddito di impresa. Questa posizione, per quanto scomoda, è assolutamente ineccepibile. Ovviamente comporta che la determinazione del reddito imponibile segua il criterio di competenza, e che quindi vi sia tassazione anche quando i compensi (o, per meglio dire, i ricavi) non sono stati incassati. Del resto, se questo non piace, resta sempre la possibilità di costituire uno studio associato, al quale si applicano pacificamente le consuete regole sul lavoro autonomo. Di maggior rilievo è la ricaduta previdenziale della vicenda: le varie casse di previdenza hanno sviluppato le proprie analisi per arrivare a concludere che in ogni caso, almeno sulla quota di loro competenza degli utili, i professionisti che fanno parte della stp dovranno pagare i contributi previdenziali. Il pericolo è in agguato: se così non fosse, il futuro potrebbe riservare solo redditi da stp che non versano contributi e pensioni da pagare ai vecchi iscritti. E pensare che la norma è nata con finalità di semplificazione e di ammodernamento di un mercato, quello della consulenza, nel quale si volevano introdurre meccanismi che consentissero efficienze per i professionisti e risparmi per le imprese clienti. Invece è rimasto tutto uguale, proprio come nel gattopardo di Tomasi di Lampedusa: il motto del nobile casato («Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi») si adatta perfettamente anche a questa vicenda. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 32 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 42 (diffusione:334076, tiratura:405061) Il calendario. Scadenze fitte per l'invio dei dati e per le modifiche o le integrazioni ai modelli Un «tour de force» da marzo a inizio luglio Mario Cerofolini Lorenzo Pegorin Rischio ingorgo per il 730 precompilato. L'iter che porterà all'elaborazione e poi all'accettazione o alla modifica della dichiarazione dei redditi si preannuncia piuttosto complesso. L'iter preparatorio La prima scadenza fissata in agenda sarà quella del 28 febbraio (la scadenza slitta al 2 marzo nel 2015). È il termine entro il quale banche, assicurazioni, enti previdenziali e fondi pensione saranno chiamati a comunicare i dati relativi ai versamenti per tutti quei soggetti presenti nel rapporto, ai fini del riscontro della spettanza delle detrazioni/deduzioni d'imposta. Il 7 marzo (la scadenza slitta al 9 marzo nel 2015) sarà, invece, il turno dei sostituti d'imposta che dovranno comunicare i dati relativi alla certificazione unica che attesta l'ammontare complessivo delle somme erogate, delle ritenute operate, delle detrazioni d'imposta effettuate e dei contributi previdenziali ed assistenziali trattenuti. Per l' omessa o errata trasmissione dei dati si prevede una sanzione in misura fissa pari a 100 euro per ogni certificazione, con l'unica esimente concessa di poter sanare l'inadempimento entro i 5 giorni successivi la scadenza o dalla segnalazione delle Entrate. Il tutto per assicurare l'inserimento dei dati nella precompilata che sarà resa disponibile entro il 15 aprile. Con la comunicazione in scadenza il 7 marzo, i sostituti dovranno comunicare anche tutte le ritenute per i rapporti professionali e d'impresa riferiti a lavoratori autonomi abituali (soggetti con partita Iva). Un obbligo che rischia di aggravare ulteriormente l'attività degli studi professionali nei prossimi mesi, pur non rivestendo alcuna utilità pratica per la precompilata. Le difficoltà operative Almeno il primo anno rimarranno fuori dalla partita tutta una serie di oneri legati, per esempio, alle spese mediche, istruzione, sportive. Altre perplessità sono poi legate ad una serie di informazioni che non possono prescindere dalle condizioni soggettive legate al contribuente e che sono difficilmente veicolabili con i flussi previsti. Si pensi, per esempio, agli interessi passivi sui mutui che non possono prescindere dalla conoscenza di alcuni dati fondamentali legati all'immobile (come tempistica del mutuo, trasferimento residenza). Si tratta, in entrambi i casi, di situazioni importanti che connotano molte delle dichiarazioni gestite e che facilmente richiederanno la rielaborazione del modello precompilato. Le opzioni Da quanto emerge dal Dlgs, la dichiarazione precompilata sarà resa disponibile in via telematica al contribuente, (o conferendo apposita delega al proprio sostituto d'imposta che presta assistenza fiscale), che potrà accettarla oppure modificarla, rettificando in quest'ultima ipotesi i dati comunicati dall'Agenzia e e/o inserendo ulteriori informazioni. In tal senso con provvedimento del direttore dell'agenzia delle entrate, di concerto con il Garante della privacy, saranno individuate le modalità tecniche per consentire di accedere alla dichiarazione precompilata. In particolare le alternative che si renderanno possibili al contribuente saranno le seguenti: accettare integralmente (quindi senza alcuna modifica) la dichiarazione precompilata e procedere autonomamente, abilitandosi ai servizi telematici dell'Agenzia o tramite il proprio sostituto d'imposta, all'invio della stessa. Non si applica in tale ipotesi né il controllo formale a carico del contribuente per gli oneri comunicati dai soggetti terzi all'agenzia delle Entrate, né la disposizione sui controlli preventivi sui rimborsi superiori ai 4mila euro in presenza di detrazioni per familiari a carico; presentazione della dichiarazione, con modifiche ( indicazione nuovi oneri, spese detraibili/deducibili) sul precompilato avvalendosi direttamente, dei servizi telematici dell'Agenzia o tramite il proprio sostituto d'imposta. In questo caso il controllo verrà eseguito su tutti i dati indicati in dichiarazione; PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 33 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 42 (diffusione:334076, tiratura:405061) consegna della precompilata avvalendosi di un Caf o di un professionista abilitato. In quest'ultimo caso (si veda il pezzo in alto) anche se la dichiarazione fosse presentata senza modifiche rispetto al tracciato standard inviato dall'Agenzia, sarebbe in ogni caso soggetta al visto. Di conseguenza l'ambito di operatività del controllo formale si sposta nei confronti del Caf o del professionista, con piena responsabilità di questi ultimi su imposta sanzioni ed interessi. Infine dal 2015 verrà unificato al 7 luglio il termine per la presentazione e la consegna ai contribuenti della dichiarazione elaborata, nonché per la trasmissione della dichiarazione, indipendentemente dalle modalità e dai soggetti tenuti all'invio. © RIPRODUZIONE RISERVATA PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 34 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 42 (diffusione:334076, tiratura:405061) Delega fiscale. Professionisti e intermediari dovranno provare dolo o colpa grave Il 730 precompilato stringe sulla rivalsa delle sanzioni In salita la richiesta di imposte e penalità al contribuente Gian Paolo Ranocchi Rivalsa in salita per i professionisti e intermediari abilitati che saranno colpiti da sanzioni (e dal pagamento di imposte e interessi) per la dichiarazione precompilata. Il testo del Dlgs semplificazioni (in attesa di pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale») lascia pochi margini ai professionisti di rifarsi sugli assistiti se non nei casi di dolo o colpa grave del contribuente: ipotesi tutt'altro che semplice da dimostrare. Ma procediamo con ordine. Le integrazioni I casi in cui la dichiarazione precompilata dovrà essere integrata saranno frequenti (la stima della stessa Agenzia è di almeno 72% per il primo anno). Sarà, infatti, parziale il flusso di informazioni in grado di alimentare soprattutto il quadro riguardante gli oneri deducibili e detraibili che saranno inviate all'Anagrafe tributaria,. Per esempio, nel 2015 mancheranno tutte le spese sanitarie. In questo contesto, sono state radicalmente cambiate le disposizioni che governano le responsabilità del soggetto che appone il visto di conformità sul modello 730 che sostituisce la precompilata non accettata. Se la presentazione della dichiarazione, infatti, avviene con l'intervento di uno dei soggetti indicati nell'articolo 35 del Dlgs 241/1997, vi è l'obbligo dell'apposizione del visto. E qualora sia infedele Caf e intermediari sono tenuti al pagamento di una somma pari all'importo dell'imposta, della sanzione (nella misura del 30%) e degli interessi che sarebbero stati richiesti al contribuente ai sensi dell'articolo 36-ter del Dpr 600/73. Nei confronti del contribuente permane il controllo sulla sussistenza delle condizioni soggettive che danno diritto a detrazioni, deduzioni e agevolazioni. La responsabilità per chi appone il visto è limitata all'articolo 36-ter del Dpr 600/1973 e non si richiama anche l'articolo 36-bis (in base all'articolo 6 del Dlgs semplificazioni). L'esimente dalla responsabilità scatta quando l'infedeltà del visto è causata dalla condotta dolosa o gravemente colposa del contribuente. Condizioni che non saranno agevoli da provare. Il nodo responsabilità Il contribuente che presenta il modello 730 tramite uno dei soggetti obbligati ad apporre il visto è in pratica esonerato dal pagamento all'erario delle somme che gli sarebbero richieste a seguito del controllo formale della dichiarazione sui dati oggetto di conformità. La relazione illustrativa afferma come l'obbligazione prevista dalla disposizione in capo al Caf o al professionista che ha rilasciato il visto infedele non ha natura tributaria ma civilistica, escludendo che questi «possa rivalersi nei confronti dei contribuenti». Ciò in funzione del fatto che i contribuenti farebbero «affidamento circa la definitività del rapporto tributario relativo alla medesima dichiarazione». Il passaggio non è privo di incognite. A prescindere dalla legittimità del trasferimento della capacità contributiva o alla disponibilità del debito tributario, se per effetto dell'errore commesso in dichiarazione il soggetto che ha apposto il visto è tenuto a corrispondere nei fatti l'Irpef del contribuente, non può essere privato del titolo per recuperare tali somme verso chi avrebbe dovuto essere inciso dal tributo. Quindi la definitività va probabilmente riferita al rapporto contribuente -erario. Non è del tutto chiaro con quale atto l'agenzia delle Entrate contesterà al soggetto che ha apposto il visto ritenuto infedele la violazione, ma la disposizione afferma che questa comunicazione di irregolarità (da motivare) costituirà titolo per la riscossione e che sarà competente la Commissione tributaria in caso di impugnazione. Precisazione che pare, però, in contraddizione con il fatto che l'obbligazione del professionista che ha apposto il visto ha natura civilistica e non tributaria. Il visto infedele Tutto il tema delle responsabilità per imposte, sanzioni e interessi ex articolo 6 del decreto semplificazioni ruota intorno al concetto di «visto infedele», in relazione al controllo dei dati documentali ex articolo 36-ter del Dpr 600/73. L'apposizione del visto di conformità non comporta valutazioni di merito, né riscontri che PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 35 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 42 (diffusione:334076, tiratura:405061) presupporrebbero una vera e propria attività di accertamento da parte del fisco. L'omessa dichiarazione di un fitto relativo a un immobile locato, ad esempio, evoca un accertamento ex articolo 41-bis del Dpr 600/73, per cui è un controllo che non compete a chi appone il visto leggero sul modello 730. Qualora il contribuente dichiarasse che l'immobile non è locato, al Caf/professionista non competerebbero ulteriori controlli. L'articolo 4 del Dlgs precisa che l'attività di verifica di conformità dovrà essere effettuata anche sui dati forniti dalla stessa Agenzia con la dichiarazione precompilata. Quindi chi appone il visto dovrà anche attestare al fisco la correttezza del suo stesso operato, a prescindere dal riscontro necessario della sussistenza delle condizioni soggettive che danno diritto ai bonus. E questo non sembra in linea con la semplificazione negli adempimenti tributari. Sarebbe stato opportuno limitare le verifiche solo alle informazioni aggiunte o su quelle precompilate che potrebbero cambiare per i nuovi dati. © RIPRODUZIONE RISERVATA La mappa delle scadenze Adempimento TERMINE COMUNICAZIONI SPESE PER DEDUZIONI E DETRAZIONI I soggetti che erogano mutui agrari e fondiari, le imprese assicuratrici, gli enti previdenziali, le forme pensionistiche complementari trasmettono all'agenzia delle Entrate i dati riferiti a: quote di interessi e relativi oneri accessori per mutui in corso, premi di assicurazione sulla vita, causa morte e contro gli infortuni, contributi previdenziali ed assistenziali e contributi versati a forme pensionistiche complementari 28 febbraio (nel 2015 il termine slitta al 2 marzo) L'INVIO DELLA CERTIFICAZIONE UNICA I sostituti d'imposta trasmettono all'agenzia delle Entrate le attestazioni riguardanti l'ammontare complessivo delle somme erogate, delle ritenute operate, delle detrazioni d'imposta effettuate e dei contributi previdenziali ed assistenziali trattenuti, nonché le certificazioni delle somme assoggettate a ritenuta riguardanti i soggetti titolari di partita Iva 7 marzo (nel 2015 il termine slitta al 9 marzo) MESSA A DISPOSIZIONE DEL 730 PRECOMPILATO L'agenzia delle Entrate rende disponibile telematicamente la dichiarazione precompilata 15 aprile INVIO DEL MODELLO Vengono unificate le scadenze per l'invio del modello sia quando il 730 viene presentato (con o senza modifiche) direttamente dal contribuente, sia se viene inoltrato tramite sostituto d'imposta, Caf o professionista. Consegna ai contribuenti della dichiarazione elaborata dai sostituti, dai Caf e dai professionisti. In ogni caso, visto che la scadenza è sostanzialmente la stessa, la dichiarazione va consegnata al contribuente, prima dell'invio all'Agenzia delle Entrate al fine di garantirgli la disponibilità della dichiarazione prima della trasmissione 7 Luglio PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 36 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 42 (diffusione:334076, tiratura:405061) LA DICHIARAZIONE RETTIFICATIVA Possibilità di presentare una dichiarazione rettificativa da parte di Caf o professionisti per rimuovere eventuali errori nel modello 10 novembre dell'anno in cui la violazione è stata commessa PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 37 19/11/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 45 (diffusione:334076, tiratura:405061) Previdenza . Per accelerare i tempi può fare richiesta all'Inps anche chi deve presentare l'istanza alle direzioni territoriali del Lavoro Domande online per la sesta salvaguardia Arturo Rossi I lavoratori che per accedere alla sesta salvaguardia devono inviare la domanda alle direzioni territoriali del Lavoro, al fine di accelerare i tempi possono inoltrare una richiesta anche all'Inps. Con il messaggio 8838 di ieri, l'istituto di previdenza ha comunicato la disponibilità delle nuove applicazioni per l'acquisizione delle richieste di verifica del diritto a pensione e delle domande di pensione di anzianità o di vecchiaia per la salvaguardia prevista dall'articolo 2, comma 1, della legge 147/2014. In attesa della pubblicazione delle disposizioni operative, l'Inps precisa che il nuovo strumento sarà disponibile online sia per i patronati che direttamente per i cittadini. Inoltre viene fatto presente che, per anticipare l'accertamento dei requisiti di accesso alla pensione ai sensi della salvaguardia, la domanda di verifica del diritto può essere inoltrata anche dai lavoratori tenuti alla presentazione dell'istanza alle Dtl, tenendo presente che l'invio all'Inps si aggiunge e non sostituisce quello alla direzione territoriale del Lavoro. Infatti la certificazione e la relativa comunicazione all'interessato è sempre soggetta alla trasmissione del provvedimento di accoglimento da parte della stessa Dtl, come indicato dalla circolare 27/2014 del ministero. La nuova procedura riguarda anche i potenziali salvaguardati che devono essere gestiti solo dall'Inps, cioè quelli in mobilità e gli autorizzati alla contribuzione volontaria. Le domande vengono inviate, in automatico, alla sede territoriale competente in base alla residenza del lavoratore ovvero sul polo specialistico tenuto alla trattazione; se la sede attribuita dal sistema è diversa da quella competente alla definizione della domanda, gli uffici devono provvedere al trasferimento, specie per le domande presentate dei lavoratori iscritti alle gestioni pubbliche e dello spettacolo e sport. I lavoratori autorizzati ai versamenti volontari senza versamenti (accreditati o accreditabili) al 6 dicembre 2011, dovranno compilare il pannello "dichiarazioni", attestante il fatto di non aver, o aver, svolto, alla data del 30 novembre 2013, attività lavorativa riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Per le altre categorie valgono le indicazioni già fornite dalla circolare 27/2014. Le domande inviate saranno visualizzabili nel "fascicolo previdenziale del cittadino" del sito internet dell'Inps, all'interno del menù "prestazioni", "richieste presentate". © RIPRODUZIONE RISERVATA PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 38 19/11/2014 Il Fatto Quotidiano Pag. 11 (tiratura:100000) PROFESSIONI Le colpe di chi blocca la crescita Stefano Feltri LA CRONACA dell ' ultima settimana ha costretto governo e giornali a ricordarsi che il " mondo del lavoro " non è soltanto quello delle piazze della Cgil e che la crescita non si decide soltanto nelle fabbriche. Il ministero del Tesoro ha annunciato una riforma della casse previdenziali delle categorie proprio nel giorno in cui il presidente di quella dei giornalisti, Andrea Camporese, veniva indagato con l ' accusa di aver permesso alla Sopaf dei fratelli Magnoni di realizzare un profitto di 7,6 milioni di euro ai danni dell ' Inpgi, l ' istituto di previdenza. Anche l ' Antitrust di Giovanni Pitruzzella ha preso una decisione storica: sanzione di 912 mila euro ai danni del Consiglio nazionale forense, in pratica l ' ordine degli avvocati. La multa poteva essere molto più salata, ma il CNF è stato salvato dal tetto massimo al 10 per cento del fatturato (che nel caso del Consiglio è dato dalle quote di iscrizione raccolte in un anno). La vicenda risale al 2008: il sito AmicaCard offre agli avvocati la possibilità di farsi pubblicità on line, sfruttando le liberalizzazioni del decreto Bersani che eliminano le tariffe minime. Il Consiglio nazionale forense dichiara guerra ad AmicaCard e rivendica la possibilità di introdurre comunque una soglia sotto la quale non si può scendere perché il compenso " seppur rimesso alla libera contrattazione delle parti " , deve essere " comunque adeguato all ' importanza dell ' opera e al decoro della professione " . E il decoro lo stabilisce il Consiglio, che ritiene la concorrenza indecorosa ma accetta senza problemi che i praticanti o i giovani avvocati siano remunerati brevi manu dai loro dominus con poche centinaia di euro (per i fortunati, gli altri lavorano gratis) e di fatto in nero. I notai, simbolo da sempre delle rigidità burocratiche dell ' Italia, sono stati più abili: invece che limitarsi a difendere i privilegi di casta, stanno provando a dare nuove ragioni sociali a un ruolo che può sembrare medievale. Per esempio con una informatizzazione spinta che gli avvocati trascurano, offrendo supporto alla Banca d ' Italia nell ' attività antiriciclaggio e alle imprese nel garantire informazioni e un controllo di legalità con procedure semplificate. Non diventeranno simpatici a chi deve pagare la parcella, ma almeno lo sforzo è apprezzabile. Finora Renzi, forse perché ha molti amici avvocati (da Maria Elena Boschi a Alberto Bianchi) ha accuratamente evitato di indirizzare la sua furia rottamatrice sulle professioni. Ma se vuole schiodare l ' Italia dalla sua perenne recessione che dura da tredici trimestri dovrà occuparsene, approfittando di questi sprazzi di efficacia dell ' Antitrust, utile base per impostare una nuova ondata di liberalizzazioni. PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 39 19/11/2014 Il Fatto Quotidiano Pag. 14 (tiratura:100000) PENSIERO MAGICO La realtà dei numeri ha incrinato la propaganda governativa e le politiche del premier risultano diverse dalle promesse. Molte tasse e poco altro In cerca di alternative alla Renzinomics Mario Seminerio Era partito come uno schiacciasassi, Matteo Renzi. Un programma da cento giorni con venature miracolistiche, l'Italia trasformata da carrozzone dilaniato da particolarismi e burocrazia a fuoriserie in esemplare unico. E soprattutto, il premier aveva realizzato un capolavoro di comunicazione politica, una sorta di programmazione neuro linguistica ad uso di elettori angosciati da una crisi che ormai è depressione conclamata. Il capo scout è un grande motivatore, sa toccare i tasti e le corde giuste. Come la furba polemica contro la " tecnocra zia " europea, che invece è pura politica degli interessi nazionali. Poi, lentamente ma inesorabilmente, la realtà ha ripreso il comando delle operazioni. Nessuno aveva realmente creduto alle mirabilie renziane dei primi cento giorni, motivo per cui al premier si è avallato senza troppo eccepire il programma dei mille giorni, che ha posto Renzi in una dimensione più riflessiva e " matura " , di grande destrutturatore e ristrutturatore di un paese in gravissimo affanno. Renzi è passato senza subire danni da bellicosi proclami di sforamento della soglia del 3 per cento del deficit-Pil alla rivendicazione dell'inutilità di tali parametri, tuttavia rispettati per accreditarsi come paese serio. Poi è arrivata la bozza della legge di Stabilità, e la realtà ha sfondato la porta di Palazzo Chigi. Una manovra in origine solo blandamente espansiva ma ricca di criticità. Come la conferma del controverso bonus di 80 euro, erogato senza correzione per nucleo familiare, ignorando incapienti e pensionati. Una erogazione da 10 miliardi annui che sta impiccando il bilancio pubblico e che è una tax expenditure, spesa fiscale selettiva e non vera riduzione d'imposta che benefici erga omnes tutti i redditi uguali ed equivalenti, come invece avrebbe richiesto l'obiettivo di massimizzarne l'impatto sui consumi. Poi è giunto il baccanale di retroattività fiscale, con la cancellazione dello sconto Irap introdotto solo pochi mesi fa e con l'assalto al risparmio, incluso quello previdenziale (con aliquote sul risultato dei fondi pensione passate dall'11,5 al 20% con decorrenza primo gennaio 2014) e di lungo periodo, come il Tfr, tassato di più sia in caso di approdo in busta paga che di permanenza in azienda. Anche qui, il Grande Programmatore neurolinguistico ed i suoi più stretti collaboratori hanno fatto il miracolo, riuscendo a etichettare il risparmio previdenziale come " rendita finanziaria " . Misure fiscali assurdamente retroattive, in spregio dei più elementari principi di uno stato di diritto, sono consolidata tradizione italiana, ma con questo governo hanno trovato rinnovato slancio. Malgrado la guerra di chiacchiere contro la Commissione Ue, il governo è stato costretto a una correzione dei saldi, che con tutta probabilità non sarà l'ultima, e la manovra è ora nella migliore delle ipotesi neutrale in termini di pressione fiscale, al netto delle distorsioni che causerà al risparmio di lungo periodo. Perché Renzi si è dato questa priorità: consumate o verrete tassati. Il concetto di risparmio precauzionale in quello che è il paese più anziano del mondo (col Giappone) e in dissesto gli è alieno. C'è poi l'ampio capitolo dei numeri liberamente interpretati: Renzi ha deciso che, da febbraio, cioè da quando Enrico Letta è stato sfrattato, l'occupazione sta crescendo. E pazienza che sia poco più che rumore statistico e non vera tendenza: la determinante della svolta è stata identificata nel decreto Poletti. La stagnazione è problema dell'Eurozona? Vero, ma l'Italia è comunque deviante. Lo dicono i numeri, quelli veri, che Renzi ignora per sprigionare tutta la potenza della persuasione motivazionale. Il premier vuole la flessibilità, magari barattandola con zombie come la " riforma " delle Province, un improbabile Senato e una riforma del mercato del lavoro che in un contesto meno onirico sarebbe letta per quello che è: manutenzione al margine di un sistema in grave sofferenza. Renzi strepita sui leggendari trecento miliardi che la Commissione Juncker deve tirar fuori ma non riesce a fare due conti sul reale impatto espansivo di quella cifra (ammesso che sia vera, e non il reimpacchettamento di fondi europei preesistenti), spalmata su un quinquennio ed una regione di mezzo miliardo di persone. E intanto, mentre impazza l'ennesima riedizione dello psicodramma sui quattro miliardi di tagli alle Regioni, dal 2016 arriva l'onda di clausole di salvaguardia che toccheranno nel 2018 i 30 miliardi di euro. Renzi nuovissimo ma anche PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 40 19/11/2014 Il Fatto Quotidiano Pag. 14 (tiratura:100000) fanfaniano, assicurano collaudati king maker della sinistra cosiddetta riformista, quella che massacra il piccolo risparmio ma lascia invariata la tassazione a chi possiede milioni in titoli di Stato. Esistono alternative a questa confusa e declamatoria renzinomics? Non interne al Paese, a meno di credere che l'alternativa siano patrimoniali " a botta secca " o stampa di moneta per esaudire i desideri di grandi e piccini. Ma prima di scoprire che abbiamo gettato via almeno sei anni di salassi fiscali, vedrete che qualcuno riuscirà a intestarsi l'alito di crescita prodotto dal deprezzamento dell'euro causato invece dall'azione di Draghi e dalla divergenza delle politiche monetarie tra Stati Uniti ed Eurozona. Noi italiani siamo bravissimi a vedere cause dove ci sono solo correlazioni. I risultati di questo pensiero magico sono sotto i nostri occhi. PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 41 19/11/2014 ItaliaOggi Pag. 1 (diffusione:88538, tiratura:156000) PREVIDENZA Donne in pensione anticipata. Ma è scontro sui termini DANIELE CIRIOLI Cirioli a pag. 33 Donne in pensione anticipata. Ma è scontro sui termini Ultimi giorni per decidere di andare prima in pensione. Scade il 30 novembre, infatti, la facoltà per le dipendenti del privato di avvalersi della c.d. «opzione per il contributivo». Introdotta con la riforma Maroni 2004, avrebbe dovuto avere scadenza il 31 dicembre 2015; ma per l'Inps, entro quel termine, va maturata anche «la decorrenza» della pensione applicando le «fi nestre», cosa che determina l'anticipo dei termini di 12 mesi. Le impiegate pubbliche hanno un mese in più per ri ettere, cioè fi no al 30 dicembre. In ogni caso si tratta di decidere se farsi calcolare la pensione con la regola contributiva in cambio del lasciapassare per andare prima in pensione, cioè all'età di 57 anni e tre mesi. L'appeal sulle donne è andato crescendo nel tempo, complice la serie di riforme che in questi anni hanno ristretto i requisiti. A fi ne di settembre si contano 8.652 domande presentate contro le 56 dell'anno 2009. Favorevoli all'estensione dell'opzione a tutto il 2015 due risoluzioni del Parlamento che impegnavano l'Inps a rivedere le istruzioni. Ma nulla è avvenuto, per cui è stata promossa una class action a cui l'istituto dovrà rispondere entro 90 giorni, per evitare l'instaurarsi di contenzioso giudiziario. L'opzione. La misura riguarda solo le donne, sia del settore pubblico sia del privato, appartenenti al c.d. regime misto delle pensioni. Ciò vuol dire che interessa solamente le lavoratrici che si sono occupate entro il 31 dicembre 1995 e che entro tale data possono fare valere contributi per meno di 18 anni (cosa che invece le avrebbe fatte restare nel regime retributivo, almeno per le anzianità fi no al 31 dicembre 2011), così da avere diritto alla pensione calcolata in parte con il sistema retributivo (anzianità fi no al 31 dicembre 1995) e in parte con quello contributivo (anzianità dal 1° gennaio 1996). A tali donne, dunque, è offerta la facoltà di conseguire prima la pensione in presenza cioè di almeno 35 anni di contributi e un'età non inferiore a 57 anni e tre mesi (lavoratrici dipendenti) ovvero 58 e tre mesi (autonome). Unica condizione: optare per il calcolo di tutta la pensione con la regola contributiva. Secondo i dati dell'Inps al 30 settembre le domande presentate sono state ben 8.652 con una crescita esponenziale dopo la riforma Fornero. In effetti, dalle 56 pensioni liquidate nel 2009 si è passati a 518 nel 2010, a 1.377 nel 2011, a 5.646 nel 2012 e a 8.846 nel 2013. La riforma Fornero e le istruzioni Inps. L'opzione è stata salvata dalla riforma Fornero del 2012 che ha allungato l'età per la pensione a 63 anni e 9 mesi (dipendenti del privato) e a 66 anni e 3 mesi (impiegate pubbliche). Nella circolare n. 35/2012 l'Inps ha precisato che le lavoratrici possono avvalersene soltanto se, entro il termine del 31 dicembre 2015, riescono a ricevere la liquidazione della pensione (cioè la decorrenza) e non solamente a maturare i requisiti (cioè il diritto). In pratica, nel calcolo del termine per l'opzione (31 dicembre 2015), deve tenersi conto anche della fi nestra mobile di 12 mesi per i dipendenti e 18 mesi per gli autonomi. Ragion per cui l'ultima occasione per esercitare l'opzione è fi ssata alle seguenti scadenze: • 31 maggio 2014 per le lavoratrici autonome (ormai scaduta); • 30 novembre 2014 per le dipendenti del settore privato (perché il diritto alla pensione scatta il primo giorno del mese seguente a quello di maturazione dei requisiti aggiungendo altri 12 mesi per effetto della «fi nestra»); • 30 dicembre 2014 per le dipendenti del settore pubblico (perché il diritto alla pensione scatta il primo giorno seguente a quello di maturazione dei requisiti aggiungendo 12 mesi di «fi nestra»). Il Parlamento e la class action. Le stringenti regole dell'Inps non sono state modifi cate nemmeno a seguito di due risoluzioni approvate da camera e senato (si veda ItaliaOggi del 15 gennaio). Per tale ragione è sorto un «Comitato opzione donna» che ha promosso la Class action contro l'Inps. Il problema,a quanto pare,è di natura fi nanziaria: non avrebbe, infatti, l'ok della Ragioneria dello stato che chiede la copertura per quattro anni. Le potenziali benefi ciarie sarebbero circa 6 mila donne. © Riproduzione riservata Le scadenze • 30 novembre 2014 per le lavoratrici dipendenti del settore privato (Inps) • 30 dicembre 2014 per le lavoratrici del settore pubblico (ex Inpdap) PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 42 19/11/2014 ItaliaOggi Pag. 24 (diffusione:88538, tiratura:156000) IN SENATO Disclosure chiusa a fine mese BEATRICE MIGLIORINI Voluntary disclosure, il senato vuole chiudere entro il mese. E si allontana la possibilità di un ritocco delle aliquote per la tassazione dei capitali che emergeranno (si veda ItaliaOggi del 5 e 13 novembre 2014) . Si apprestano, quindi, a trovare conferma le aliquote progressive. Il sipario, però, non si alzerà prima della conclusione del ciclo di audizioni, a cui prenderanno parte l'Agenzia delle entrate, Bankitalia, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, tributaristi e docenti universitari che la Commisisone finanze di palazzo Madama ha calendarizzato per domani e martedì 25 novembre. Solo a partire dal primo dicembre, poi, sarà possibile conoscere il contenuto delle proposte di modifica che le forze politiche intendo apportare al testo che, però, per stessa ammissione del relatore per la sesta Commissione Claudio Moscardelli (Pd), «non dovrebbero essere particolarmente rilevanti. Dai rilievi svolti in senato, infatti», ha spiegato a ItaliaOggi Moscardelli, «è emerso che non c'è nessuna controindicazione alla tassazione tramite aliquote progressive e, quindi, non abbiamo intenzione di rimettere mano al testo in questo senso. Un punto, però, potrà essere messo solo dopo aver analizzato gli emendamenti». E per quanto riguarda il fattore tempo, qualche spiraglio è dato dalla legge di stabilità. «Dobbiamo assolutamente approvare il testo sul rientro dei capitali prima che arrivi la legge di stabilità. Ragion per cui», ha proseguito il relatore, «contiamo di chiudere entro la fi ne del mese o al massimo entro la prima settimana di dicembre, data entro la quale aspettiamo la legge di stabilità». La partita, quindi, sembra spostarsi sul campo della Commissione giustizia impegnata sul fronte autoriciclaggio. Anche in questo caso, però, le modifiche potrebbero essere volte a migliorare la comprensione di quanto già previsto. «L'impianto normativo licenziato da Montecitorio è solido», ha spiegato a ItaliaOggi il relatore per la seconda Commissione Nico D'Ascola (Ncd), «le eventuali modifi che, quindi, potranno al massimo completare il quadro». PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 43 19/11/2014 ItaliaOggi Pag. 29 (diffusione:88538, tiratura:156000) Semplifi cazioni, appuntamento a Enna Dopo il congresso nazionale di Bari, gli appuntamenti per la categoria proseguiranno il 28 novembre a Enna, dove le associazioni siciliane dei commercialisti riunite in coordinamento (Anc - Unagraco - Unico), hanno organizzato un convegno regionale dal titolo «Prospettive di semplificazione, i commercialisti per le giuste esigenze di cittadini e imprese». Parteciperanno all'incontro che si terrà presso la sala conferenza dell'Hotel Riviera (Pergusa) per il Consiglio nazionale Davide Di Russo, Roberto Cunsolo, Attilio Liga; mentre per la Fondazione nazionale commercialisti Nicolò La Barbera. Le aspettative della previdenza privata dei professionisti sarà trattata da Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza ragionieri. Le associazioni sindacali saranno presenti con i propri rappresentanti, per l'Unagraco parteciperanno, Giuseppe Diretto, presidente nazionale Unagraco, Francesca Salemi, consigliere nazionale Unagraco, Pia D'Oca, presidente Unagraco Palermo. PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 44 19/11/2014 ItaliaOggi Pag. 29 (diffusione:88538, tiratura:156000) Da domani a Bari si apre la tre giorni dedicata al congresso nazionale Unagraco Nuovi spazi per la professione Dalle procedure concorsuali ai fondi Ue le prossime sfi de Confronto, crescita e sfida. Sono i tre comuni denominatori che caratterizzeranno quest'anno uno degli appuntamenti più attesi della categoria. Più di 600 professionisti provenienti da tutti gli ordini del territorio nazionale sono attesi a Bari dal 20 al 22 novembre per la ricca tre giorni dedicata al Congresso nazionale Unagraco (Unione nazionale commercialisti ed esperti contabili). L'occasione riunirà nel capoluogo pugliese i più grandi esponenti del mondo professionale economico e fi nanziario italiano, oltre che illustri relatori, autorità e studiosi, per discutere e approfondire novità, problematiche e future prospettive legate alla professione. Tema centrale del Forum saranno le nuove regole sulla partecipazione in seguito alle modifi che al dlgs 139/05, le prospettive di crescita per i commercialisti e il nuovo ruolo dei professionisti nei progetti Horizon 2020 e Cosme. Il 20 novembre si insedieranno le Commissioni nazionali di studio, mentre ad aprire i lavori la mattina del 21 novembre (ore 9,30 - Nicolaus Hotel, Bari) sarà il presidente nazionale Unagraco, Giuseppe Diretto. Tra gli ospiti attesi anche Gerardo Longobardi, presidente Cndcec, Luigi Pagliuca, presidente Cassa nazionale previdenza ragionieri, Renzo Guffanti, presidente Cassa nazionale previdenza e assistenza dottori commercialisti. A dare il loro apporto scientifi co alla materia numerose professionalità tra cui Enrico Zanetti, sottosegretario ministero economia e fi nanza, Giorgio Sganga, presidente Fondazione nazionale commercialisti, Alessandro Solidoro, presidente Odcec di Milano, Angela Tomasicchio, sostituto procuratore generale della Corte d'appello di Bari. Un'importante occasione per discutere e defi nire progetti, iniziative, obiettivi al fi ne di trovare soluzioni ai problemi che af iggono la categoria. Un momento di ri essione anche sui doveri sociali del professionista, sulla complessità della sua attività e delle opportunità di diversifi carne l'ambito professionale. Il primo focus sarà dedicato all'analisi di proposte di modifi ca al dlgs 139/2005. Nelle seconda tavola rotonda, invece, dal titolo «Prospettive e nuovi scenari di crescita dei commercialisti», i relatori forniranno preziosi consigli sulle attività professionali meno diffuse: dal ruolo del commercialista nelle nuove procedure concorsuali ai piani di risanamento, agli accordi di ristrutturazione dei debiti, al concordato preventivo, per fi nire al dlgs 231/2001 e alle opportunità nel campo della formazione fornite grazie ai contributi erogati dai Fondi interprofessionali. Non solo verranno passate in rassegna le criticità della professione ma anche i nuovi scenari che si aprono ai commercialisti con alcuni progetti di grande portata come i Fondi europei per i professionisti e per le imprese clienti, nella terza tavola rotonda dal titolo «In prima fi la con i Fondi Europei: il ruolo del professionista nei progetti Horizon 2020 e Cosme», con spunti e strumenti per poter seguire e proporre ai clienti l'utilizzo di questi fondi. PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 45 19/11/2014 MF - Ed. nazionale Pag. 4 (diffusione:104189, tiratura:173386) Blackstone cede grattacielo per 2,25 mld... Rosario Murgida (MF-Dow Jones) Blackstone Group ha raggiunto un accordo per cedere una torre di uffici nel quartiere Midtown di Manhattan per circa 2,25 miliardi di dollari a un veicolo d'investimenti della società immobiliare canadese Ivanhoe Cambridge. Lo hanno riferito fonti informate dei fatti, sottolineando che la transazione per il grattacielo, sito al numero 1095 di Avenue of the Americas, se completata, rappresenterebbe la seconda vendita di maggior valore di un edificio direzionale nella storia degli Stati Uniti dopo la cessione della sede newyorkese di General Motors a Manhattan da 2,8 miliardi di dollari del 2008. La cessione dimostra quanto gli investitori esteri siano diventati i principali acquirenti di immobili di alta qualità nelle città statunitensi. Ivanhoe, il braccio immobiliare del fondo pensioni canadese Caisse de Depot et Placement du Quebec, ha acquistato diversi torri a Seattle e New York e per raggiungere l'accordo con Blackstone ha unito le forze con Callahan Capital Partners. Le due società vanno così ad ampliare il loro portafoglio a Midtown Manhattan. Già controllano il palazzo dove ha sede il Wall Street Journal al civico 1411 di Broadway e quello dove si trova News Corp al 1211 della Sesta Avenue. PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 46 19/11/2014 La Notizia Giornale Pag. 6 Il nodo I professionisti della poltrona Quanti Ordini in Finmeccanica Guidano avvocati e consulenti del lavoro da 10 anni Alpa e Calderone cumuleranno stipendi e compensi Dalle professioni all'aerospazio La difesa Servono competenze diverse e il tempo non è un problema StefAno SAnSonetti Inamovibili signori degli ordini degli avvocati e dei consulenti del lavoro, ai cui vertici sono imbullonati ormai da 10 anni. Ma anche consiglieri di amministrazione di Finmeccanica, grazie alla quale cumulano ai loro già ricchi redditi professionali i compensi erogati dalla società e i gettoni di presenza per la partecipazione ai vari comitati. Non c'è che dire, per Guido Alpa e Marina elvira Calderone , rispettivamente presidente del Cnf (Consiglio nazionale forense) e numero uno dell'ordine dei consulenti del lavoro, gli impegni sembrano proprio non mancare. Al punto che vien da chiedersi se riescano a trovare il tempo per fare tutto. E a occuparsi di settori delicati come quello, per esempio, dell'aerospazio. Per carità, nessuno mette in dubbio la storia accademica di Alpa. Ordinario sal 1991 all'università La Sapienza di Roma, dove insegna diritto civile e diritto privato comparato, è presidente del Consiglio nazionale forense dal 2004. Un'eternità. E dallo scorso maggio si è sistemato come indipendente nel consiglio di amministrazione di Finmeccanica su indicazione del ministero dell'economia. IL QUADRO Lo stesso dicasi per la Calderone, dal 2005 presidente dei consulenti del lavoro, anche lei finita come indipen dente nel Cda della società guidata dall'amministratore delegato Mauro Moretti su indicazione del dicastero di via XX Settembre. Sia chiaro, niente di illegittimo. Ma è appena il caso di far notare che Alpa (professore universitario e avvocato con tanto di studio) e la Calderone (consulente del lavoro) vantano una serie di impegni professionali che li tengono a dir poco occupati. La Calderone, tra l'altro, è anche presidente del Cup, il Comitato unitario delle professioni. E poi c'è una bella cuccagna stipendiale. Entrambi hanno redditi professionali a dir poco cospicui. Ai quali potranno aggiungere compensi Finmeccanica tutt'altro che marginali. Dall'ultima Relazione sulla remunerazione della società, relativa al precedente consiglio di amministrazione ma comunque indicativa, si apprende che un consigliere incassa 60 mila euro lordi l'anno. A questi si devono aggiungere gli emolumenti percepiti per la partecipazione ai vari comitati di Finmeccanica: 2.500 euro lordi l'anno per ciascun membro, che diventano 7.500 per il presidente, più 2 mila euro "a titolo di gettone di presenza corrisposto in occasione di ogni riunione del comitato". Ora, Alpa risulta presidente del comitato nomine e membro del comitato controllo e rischi di Finmeccanica, mentre la Calderone siede nel comitato nomine e in quello per la remunerazione. Insomma, per loro sarà cumulo. Dalla griglia dei compensi complessivi percepiti dal precedente Cda, emerge che i consiglieri di amministrazione hanno intascato tra i 69 e i 92 mila euro. Tra l'altro, pur essendo nominati su indicazioni del Tesoro, Alpa e Calderone non saranno obbligati a riversare al dicastero i compensi ottenuti da Finmeccanica, dato che la retrocessione è prevista solo per i consiglieri di amministrazione che siano anche dipendenti di via XX Settembre. Naturalmente La Notizia ha contatto i diretti interessati, per sapere come mai due presidenti di ordini professionali siano finiti nel Cda di Finmeccanica. LE RISPOSTE Alpa, per il tramite della segreteria del suo studio legale, ha preferito non dire nulla rinviando all'ufficio stampa della società. La Calderone, con trasparenza e disponibilità, ha spiegato che con la sua nomina nel Cda si è concretizzata "la volontà di portare la professionalità specifica di una categoria, quella dei consulenti, che nel corso del tempo ha mostrato sensibilità per i temi del lavoro e della crescita". Ma che c'entra questo con l'aerospazio? "In un Cda ci si occupa di tanti aspetti", ha replicato la Calderone, "dalle politiche legate al management a quelle della gestione del personale". Quanto alla disponibilità di tempo, la presidente dei consulenti ha sostenuto di poter essere sempre presente e disponibile: "Faccio 160 convegni l'anno, faccio la professionista e posso tranquillamente fare il consigliere di amministrazione di Finmeccanica". Perché questo incarico, ha concluso, "non l'ho cercato io e non ne avevo bisogno". @SSansonetti Foto: Guido Alpa e Marina Calderone PREVIDENZA - Rassegna Stampa 19/11/2014 47 GESTIONE SEPARATA INPS 4 articoli 19/11/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 12 (diffusione:619980, tiratura:779916) Sciopero generale, la Uil apre alla Cgil Si discute sulla data del 5 dicembre. La Cisl punta alla mobilitazione unitaria del pubblico impiego Forza Italia sulla manovra: esenzione sulla prima casa e niente aumenti dell'Iva e delle accise Berlusconi in piazza Il 2930 novembre torna il «No tax day», manifestazioni in tutta Italia Antonella Baccaro ROMA S indacati verso lo sciopero generale contro la politica del governo: dalla manovra, al Jobs Act, alle mancate risposte sul pubblico impiego e le pensioni. Ieri la Uil ha lanciato l'astensione di tutte le categorie chiedendo un'interlocuzione agli altri sindacati: la Cgil, che ha già proclamato uno sciopero generale per il 5 dicembre, la Cisl che ieri ha indetto quello del pubblico impiego e che è contraria a quello generale «senza obiettivi precisi e con motivazioni confuse o ideologiche», e l'Ugl, che ha aderito a quello della Cgil. I segretari si vedranno stamattina al congresso della Uil per verificare un'azione comune. Ma intanto anche Forza Italia chiama la piazza contro il «governo delle tasse»: il 29 e 30 novembre ci saranno iniziative su tutto il territorio nazionale che culmineranno sabato 29 in piazza San Carlo, a Milano, con l'intervento di Silvio Berlusconi. Ieri il partito ha presentato i propri emendamenti alla legge di Stabilità: «Quello su cui puntiamo - ha spiegato Renato Brunetta - è l'abbassamento della pressione fiscale a partire dalla casa» tornando al «modello Berlusconi», cioè l'esclusione della prima casa dalla tassazione con riduzione della pressione per 20 miliardi, coperti per metà dalla spending review firmata da Carlo Cottarelli e per metà dalla cancellazione del bonus di 80 euro, definito un «imbroglio». Forza Italia vuole cancellare anche l'aumento di Iva, benzina e accise per 51,6 miliardi in tre anni, eliminando le clausole di salvaguardia. La copertura verrebbe dai risparmi in termini di servizio del debito derivanti da un grande piano di attacco al debito pubblico. A Brunetta, che lunedì ha aperto un confronto con la Cgil, ieri Daniela Santanchè ha detto: «Con la Camusso mai: rappresenta tutto il contrario di ciò che abbiamo sempre pensato». Ieri anche la sinistra del Pd ha presentato i propri emendamenti alla manovra per «correggere il segno della politica economica del governo» ha detto Stefano Fassina. Otto gli emendamenti sottoscritti da una trentina di deputati. Due riguardano il bonus bebè e il bonus Irpef. Per gli 80 euro l'idea è utilizzare l'Isee (Indicatore situazione economica equivalente) per ridefinirne l'attribuzione, tenendo conto della «composizione del nucleo familiare e di eventuali altri redditi» con un limite di reddito a 15 mila euro. Anche per il bonus-bebè varrebbe tale limite. Un terzo emendamento prevede che la decontribuzione per i contratti a tempo indeterminato riguardi solo quelli addizionali rispetto a quelli già esistenti: le risorse recuperate finanzierebbero la riforma degli ammortizzatori sociali. Per i lavoratori autonomi, titolari di posizione Iva e iscritti alla gestione separata Inps, viene cancellato l'aumento di contribuzione previdenziale dal vigente 27 al 33%. Le misure per la produttività e il sostegno alle micro e piccole imprese passa attraverso la ristrutturazione dello sgravio Irap. Infine parte dei proventi delle privatizzazioni viene dirottata in un fondo per la sicurezza del territorio e contro il dissesto idrogeologico. Oggi il governo dovrebbe presentare i propri emendamenti più importanti. «Gli 80 euro non si toccano» ha annunciato ieri il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta. Il governo sta valutando la possibilità di rendere strutturale la compensazione dei debiti delle imprese con il Fisco con i crediti da loro vantati nei confronti della Pa e di elevare l'esenzione fiscale dei buoni pasto fino a 7 euro per i ticket elettronici, a 6 per quelli cartacei. Sempre il governo ha presentato un emendamento che autorizza la Difesa a vendere gli immobili liberi di pregio all'asta riducendo il prezzo di vendita da porre a base d'asta. Ieri in commissione Bilancio è stata bocciata la proposta di trasferire le risorse della Cassa conguaglio per il settore elettrico alla Tesoreria unica. Intanto in attesa del giudizio che la commissione Ue darà lunedì sulla manovra, il ministro ha detto di aspettarsi che nell'ultimo trimestre la macchina dell'economia «smetta di scendere». GESTIONE SEPARATA INPS - Rassegna Stampa 19/11/2014 49 19/11/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 12 (diffusione:619980, tiratura:779916) © RIPRODUZIONE RISERVATA La vicenda Il governo sta valutando la possibilità di alzare l'esenzione fiscale dei buoni pasto fino a 7 euro per i ticket elettronici, a 6 per i cartacei. Il governo ha poi presentato un emendamento che autorizza la Difesa a vendere gli immobili liberi di pregio all'asta riducendo il prezzo di vendita a base dell'asta. E il ministro Padoan ha detto di aspettarsi la fine della recessione per l'ultimo trimestre 2014. Foto: Il tweet sull'avanzo primario del Tesoro, che lancia il nuovo hashtag #prideandprejudice GESTIONE SEPARATA INPS - Rassegna Stampa 19/11/2014 50 19/11/2014 Epolis Bari Pag. 19 LE SCADENZE FISCALI Martedì 25 novembre. Termine per la presentazione in via telematica agli uffici doganali o all'Agenzia delle Entrate degli elenchi intrastat relativi alle operazioni intracomunitarie effettuate nel mese di ottobre. Lunedì 1 dicembre. Termine per il pagamento del secondo acconto IRPEF, calcolato sul 100% dell'imposta del 2013. Termine per il pagamento del secondo acconto IRES e IRAP, calcolato sul 101,50% dell'imposta del 2013. Termine per il pagamento del secondo acconto dei contributi INPS per i contribuenti iscritti alla gestione separata e dei contributi a percentuale per artigiani e commercianti sulla parte di reddito eccedente il minimale. -Termine per la registrazione e il versamento dell'imposta di registro relativi ai contratti di locazione con decorrenza 1° novembre 2014. Sono esclusi i contratti per i quali è stata esercitata l'opzione per la cedolare secca. GESTIONE SEPARATA INPS - Rassegna Stampa 19/11/2014 51 19/11/2014 Giornale dell'Umbria Pag. 29 Gli iscritti alla gestione separata devono pagare entro il 1° dicembre Autonomi e rate Inps Artigiani, commercianti e professionisti titolari di partita Iva iscritti alla gestione separata Inps hanno tempo fino al 1°dicembre per il versamento del secondo acconto della contribuzione per il 2014, sulla base dei redditi conseguiti lo scorso anno. L'aliquota contributiva delle due categorie di lavoratori autonomi, per l'anno in corso è pari al 22,20% per gli artigiani mentre per i commercianti è leggermente più elevata: 22,29%. Il contributo minimo dovuto dagli artigiani è di 3.452 euro mentre quello dei commercianti è di 3.466 (il minimale di reddito imponibile 2014 è di 15.516 euro). Quindi per l'intero 2014 si deve pagare il 22,20% (22,29% i commercianti) sul reddito fino a 46.031 euro (tetto pensionabile di quest'a nno) e il 23,20% (23,29% i commercianti) sulla quota eccedente, fino al massimale di 76.718. Le scadenze sono quattro: entro il giorno 16 dei mesi di maggio, agosto, novembre (quest'anno slittato al 1 dicembre) e febbraio dell'anno successivo. Mentre le quote dovute sulla parte di reddito eccedente il minimale, vanno pagate in due rate uguali entro i termini stabiliti per il versamento dell'Irpef. Per quanto rigurda i pagamenti è bene ricordare che l' Inps non invia più i modelli F24 precompilati. Spetta agli interessati scaricare direttamente dal portale on-line Inps i modelli (www.inps.it). Nello specifico i dati degli F24 sono accessibili cliccando su "Cassetto revidenziale degli artigiani e dei commercianti" nella sezione "Po s i z i one assicurativa - Dati del modello F24". Ovviamente gli artigiani e i commercianti, dovranno essere dotati di codice Pin rilasciato dall' Inps, per poter accedere al servizio richiesto. In alternativa ci si potrà rivolgere a uno degli intermediari abilitati, il quale, dopo aver acquisito apposita delega alla gestione della propria posizione contributiva da parte dell'interessato, potrà procedere alla stampa del modello F24 relativo ai contributi Inps per il 2014. GESTIONE SEPARATA INPS - Rassegna Stampa 19/11/2014 52 18/11/2014 Telesette - N.47 - 23 novembre 2014 Pag. 141 (diffusione:453222, tiratura:551601) PENSIONI FILO DIRETTO CON L'ESPERTO A cura di Salvatore Martorelti Sono nato il 7/4/1960. Ho lavorato 2 anni circa per una cooperativa con un contratto Co.co.co., ma ora ho scoperto che i contributi di quel periodo non sono stati accreditati come versamenti utili per il calcolo della pensione, ma sono finiti su un altro fondo: è giusto così? Perché non possono essere sommati con quelli che ho da dipendente e, ora, da artigiano? Si possono ricongiungere con altri tipi di contributi? (Un lettore) La possibilità di «cumulare» q «ricongiungere», ai fini di un'unica pensione, i contributi versati da dipendente con quelli versati presso la Gestione Separata, è diversa in relazione alla situazione dei singoli assicurati. Per coloro che al 31/12/1995 potevano far valere più di 18 anni di contributi, la possibilità di ricongiunzione è esclusa. L'unica opportunità di cumulare la contribuzione è quella di ricorrere alla totalizzazione prevista dal Decreto Legislativo n. 42 del 2006 0 al «cumulo» della contribuzione, previsto dalla Legge 288/2012 e valido solo per la pensione di vecchiaia. Per chi ricorre alla totalizzazione, il calcolo della prestazione è sempre fatto in forma contributiva, salvo che non si sia raggiunto il diritto alla pensione in modo autonomo. Diversa è la condizione di chi, anche se assicurato prima dell'1/1/'96, non ha maturato alla fine del 1995 almeno 18 anni di contributi: in questo caso una possibilità di utilizzare, cumulandoli, i contributi versati da dipendente con quelli della Gestione Separata è offerta dall'opzione per il sistema di calcolo contributivo. Per esercitarla è necessario che far valere complessivamente almeno 15 anni di contributi, di cui almeno 5 versati dall'1/1/'96 in poi, senza alcuna rilevanza circa la gestione in cui siano stati fatti i versamenti. Per chi è nel sistema contributivo «puro» ovvero per chi ha iniziato 1 versamenti dall'I/1/'96 in poi, la possibilità di cumulare i due diversi tipi di contribuzione non ha ostacoli poiché si tratta di contribuzione che in ambedue le gestioni da diritto a pensioni da calcolare con il sistema contributivo. Per contattare l'esperto di Telesette in tema di pensioni, mandate i vostri quesiti via mail a: [email protected] e attendete la pubblicazione della risposta. Sono nata il 15/9/1957 e sono stata inserita nella lista di mobilità per tre anni. Al 31 dicembre 2012 avevo maturato 1980 settimane. Quando potrò andare in pensione? Posso integrare con versamenti volontari gli anni mancanti al raggiungimento dei requisiti per la pensione ? Se sì, da quando posso farlo? I versamenti volontari e la mobilità andranno a influire sulla retribuzione pensionistica? (Lettera firmata) Partiamo dalla «coda» della sua domanda e precisiamo subito che sia la contribuzione volontaria sia la contribuzione figurativa per la mobilità non influiscono sulla retribuzione pensionabile. In pratica, per questi periodi viene accreditata in favore del lavoratore una retribuzione «virtuale» il cui valore è simile a quello che si percepiva quando si era in attività di lavoro. Circa la data del suo pensionamento, per ottenere la pensione anticipata lei può coprire con i contributi volontari le 149 settimane che le mancano per raggiungere i 41 anni e 10 mesi di contributi. In questo modo potrà raggiungere il diritto alla prestazione a novembre del 2016. Se decidesse di non versare più, allora potrà ottenere la pensione di vecchiaia solo a giugno del 2025 ovvero daTmese successivo al compimento dei 67 anni e 8 mesi di età. FOTOLIA GESTIONE SEPARATA INPS - Rassegna Stampa 19/11/2014 53