La scomparsa dell`avvocato Aurelio Gironda «Ho deciso che morirò

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La scomparsa dell`avvocato Aurelio Gironda «Ho deciso che morirò
SEC MEDITERRANEA - PRESS MONITORING
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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO-BARI
13 gennaio 2016
ORDINE AVVOCATI di BARI
LUTTO NEL MONDO FORENSE AVEVA 89 ANNI. LA CAMERA ARDENTE IN CORTE D'APPEUO. OGGI Alli 16.30 I FUNERALI NELLA CHIESA DI SAN FERDINANDO
La scomparsa dell'avvocato Aurelio Gironda
«Ho deciso che morirò con la toga addosso»
• Il drappo bianco si gonfia
all'improvviso. E copre il busto
dell'avvocato Giuseppe Papalia. La
salma di un suo allievo, l'avvocato
Aurelio Gironda Veraldi è poco distante, vegliata da un picchetto di
avvocati nell'aula magna della Corte d'Appello. Chissà se «don Aurelio», ora che se ne è andato, non ha
voluto fare uno scherzo al suo maestro, soffiando un ultimo alito di
vento. Sì, l'avvocato Aurelio Gironda non c'è più. Se ne è andato alle
3.30 di ieri. «Ho deciso che voglio
morire con la toga addosso», ripeteva. Diplomatico e umile. Brillante
eautorevole. Mai aggressivo.Rispettoso dei magistrati e rispettato da
loro. Non si contano gli avvocati che
hanno imparato da lui non solo ciò
che dicono i codicL la giurisprudenza la dottrina. Noto il «dualismo»
con don Achille Lombardo Pijola
che, sostenevano entrambi giocandoci su, aveva fatto la loro fortuna.
Un maestro di vita per tanti avvocati che ieri vegliavano su di lui.
Tra loro anche Gaetano Sassanelli,
oggi presidente della Camera penale, come è stato don Aurelio, e suo
allievo. Tanti gli aneddoti ricordati
da magistrati e avvocati. Il loro affetto si è unito a quello della seconda
moglie Silvana, dei figli Vittorio,
Enrica e Federico, dei nipoti e, naturalmente, di Peppino, per mezzo
secolo suo fidato e stretto collaboratore. Nato in Calabria89annifa, si
era trasferito a Bali. Difese Luciano
Liggio in uno dei primi processi per
mafia quando venne trasferito da
Palermo «per legittima suspicione».
E poi il «caso Percoco», la «Strage di
San Valentino». Per non parlare di
«Punta Perotti». E della sua grande
passione per il Bari. Quando mmi il
presidente De Paolo, don Aurelio,
insieme con il notaio Michele Costantini e don Michele Mincuzzi, fece da «traghettatore» verso la presidenza Matal1'ese. Quattro anni fa,
nel pieno dello scandalo scommesse,
già 8.5enne, lasciò il suo buen retiro
di Corfù per scongiurare una max:isqualifica. Intascati soli 7punti di
penalizzazione tornò da Roma in
Grecia via Bruxelles, pagando con
un ricovero quella faticaccia... Ha
indossato i panni di giudice solo quando è stato
componente della Caf, la
Comissione d'appello federale che decideva in ultima istanza sulle controversie della giustizia sportiva. Sport e diritto. Un binomio che ritorna. Con
don Aurelio, non c'è dubbio, va via
un pezzo enorme dell'avvocatura
barese. Nobile e autorevole. (g. I.)
IN PRIMA LINEA Nel riquadro una foto recente di Gironda simpaticamente ribattezzato
dagli amici Rerè. Qui a sinistra in compagnia di un giovanissimo Raffaele Quarta e con
il compianto Mario Russo Franasi altro protagonista delle aule di giustizia