10a - SpazioAmbiente
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Codice 10a Il paese della frutta C’era una volta “CHA CHA CHA FRUTTA” un luogo incantato e speciale, pieno di forme, colori e sapori. Ovunque c’erano frutti tondi, ovali, allungati, profumati, piccoli, grandi, succosi, dolci, aspri, rossi, verdi, arancioni, viola… Che bello era poter scegliere sempre il frutto che si voleva: bastava pensare ad un’anguria in pieno inverno e in men che non si dica, spuntava dalla terra una foglia, un rigonfiamento, ed ecco pronta una deliziosa anguria. Si desiderava una spremuta di arance rosse in riva al mare? Nessun problema, vicino alla palma di cocco ecco spuntare un bell’albero di frutti arancioni. Tutti erano felici...cioè...ad essere sinceri…non proprio tutti erano felici: i bambini si erano stancati della frutta, non ne volevano mangiare più!! Loro sognavano caramelle, ciambelle, tavolette di cioccolata e biscotti con la glassa. Così quando vedevano una bella mela rossa, invece di mangiarla, la usavano come palla da bowling, con il mango giocavano a rugby e con i kiwi al tiro al bersaglio. C’era persino chi usava l’anguria come sgabello o le banane per sfide ai cowboys o a guardie e ladri. Giorno dopo giorno, la frutta, che non si sentiva amata e desiderata, diventava sempre più triste: iniziò così a perdere il profumo e i suoi colori, vivaci e brillanti, diventarono tutti di un’unica tonalità di grigio; non solo, i frutti che prima avevano mille forme divertenti, divennero tutti uguali e spigolosi: si trasformarono in tanti cubi uguali. I frutti speravano che i bimbi iniziassero a sentire la loro mancanza e smettessero di maltrattarli, invece non andò così: i bambini continuarono a raccoglierli solo per far alte torri o giocare a campana. Per di più iniziarono a mangiare più caramelle e dolciumi lasciando cadere a terra gli incarti. Questo fu proprio troppo per i frutti che, sempre più tristi, iniziarono a sentirsi ancora più pesanti e piegarono gli alberi su sé stessi fino a farli seccare. Le piantine basse come quelle delle fragole o dei mirtilli, o i rovi delle more, invece, vennero soffocate da tutti gli incarti di plastica delle merendine, delle liquirizie e dei lecca-lecca che i bambini buttavano a terra. I frutti erano spariti ma, inaspettatamente, proprio dagli involucri gettati a terra, iniziarono a spuntare delle piantine di dolci: la pianta delle caramelle gommose, delle liquirizie, delle merendine ed anche quella dei lecca-lecca e dei cioccolatini. Quante grida di gioia: i bambini iniziarono a saltare, a ruzzolare a terra, ad abbracciarsi l’uno con l’altro: non potevano credere ai loro occhi, il loro desiderio era stato esaudito!!! Ora finalmente non avrebbero mangiato più frutta me avrebbero potuto abbuffarsi di dolci di tutti i tipi!!! I bambini non persero tempo ed iniziarono a mangiare zuccheri su zuccheri: non avevano ancora terminato la rotellina di liquirizia che subito mettevano in bocca una gommosa e andavano a cercare un lecca lecca o facevano a gara a chi mangiava più marshmallow. Presto accadde però l’inevitabile: i denti dei bambini divennero brutti e neri per la carie e tutti diventarono cicciottelli e pieni di brufoli. Persero perfino la voglia di giocare e correre sia perchè avevano sempre mal di pancia e di denti, ma anche perché non avevano più tanto tempo per giocare, visto che tutti i giorni avevano appuntamenti dal dentista e dal dottore!! Nonostante ciò continuarono a mangiare dolci; o meglio, non proprio tutti: in realtà c’erano 3, no 6, no 10, no, ben 19 bambini di 8 anni che non avevano sempre mal di pancia e mal di denti…loro erano i bambini amici della frutta ed erano tristi perché il loro bel paese non era più “CHA’ CHA’ CHA’ FRUTTA” ma era diventato “DISCARICALANDIA”; questo gruppo di amici sognava i kiwi, i frutti di bosco, le fragole, le mele, le pere, i meloni, le angurie e le banane ma anche il mango e la papaia, l’arancio e il mandarino. Volevano macedonie, succhi, gelati, frappé e ghiaccioli di frutta; sentivano la mancanza di spremute d’arancia che le mamme preparavano loro quando avevano il raffreddore e pure delle marmellate di pesche fatte dalle loro nonne. Che nostalgia di colazioni in famiglia con succhi appena spremuti e fette biscottate con la marmellata! Ma desideravano anche ritornare a raccogliere le more o le castagne: quante belle avventure tra i boschi!!! E che dire dei colori e dei profumi: ormai nessuno ricordava più com’era il verde mela, il color prugna o il caldo arancione!! Quindi, la banda dei “MAGNIFICI 19” decise di unire le forze e cercare una soluzione! THIMAT propose di andare alla ricerca del saggio indiano LEONE con ALI; secondo SALUNELE, invece, si doveva prima andar a cercare la frutta nei paesi vicini. FRAPAK suggerì, allora, di dividersi in due gruppi e partire subito sfrecciando via a cavallo delle bici. DERIC prese in mano la cartina ma poi si accorse che il cielo sopra “CHA’ CHA’ CHA’ FRUTTA” stava diventando sempre più grigio. VALMAT urlò ai compagni: “Si parteeee!!!!!!!!Seguitemi!!!!Non c’è tempo da perdere!!!!!”. Arrivati in cima alla collina si divisero: alcuni, guidati da Thimat, andarono a cercare semi e frutti, gli altri, guidati da Frapak, si diressero dal capo indiano. Prima dei saluti decisero di rincontrarsi tutti in cima alla collina l’indomani all’alba. Presto sentirono la stanchezza e i morsi della fame ma non si persero d’animo: la loro missione era troppo importante, la frutta doveva ritornare al più presto nel loro paese! Quando i bambini guidati da Frapak arrivarono alla tenda del capo indiano, lo videro serio e preoccupato. Leone con Ali non aprì gli occhi ma sentenziò: “La nube nera è quasi sopra “CHA’ CHA’ CHA’ FRUTTA”, presto coprirà ogni cosa e tutto sarà grigio per sempre. Perché siete venuti da me? PASAPI rispose implorante: -“ Siamo venuti a chiedere il tuo aiuto grande capo indiano. Ti prego insegnaci una danza del perdono per chiedere scusa alla frutta e farla ritornare nel nostro paese:” Leone con Ali allora alzò lo sguardo e fissandoli disse loro: -“ Ascoltate il vostro cuore e siate sinceri, fate capire alla frutta quanto vi manca e quanto vi faceva star bene!! La frutta vi ascolterà!!!” Intanto Thimat e i suoi compagni avevano raccolto due ceste a testa di semi e di frutti e soddisfatti si prepararono all’appuntamento sulla collina!! Arrivati al luogo dell’appuntamento i Magnifici 19 rovesciarono a terra, con delicatezza, tutti i frutti e i semi raccolti e tenendosi per mano formarono un cerchio intorno alla frutta recitando: -“Sei un dono bello e prezioso; hai l’energia del sole, della terra, dell’aria e dell’acqua. Ci doni forza, salute e buonumore. Perdonaci per non averti apprezzato. Ti imploriamo, ritorna da noi!!!!” All’improvviso la nube si dileguò e sugli alberi tornarono mele, pere, arance, mandarini e cachi. Ma, le fragole? Le ciliegie e le albicocche? Non c’erano tutti i tipi di frutta perché la natura decise che ogni frutto sarebbe stato presente solo in un determinato periodo dell’anno e solo per pochi mesi, per evitare che i bambini si stancassero di nuovo della frutta e smettessero di desiderarla! Immaginate la gioia dei Magnifici 19: avevano portato a termine con successo la missione riportando la frutta nel paese che ora era di nuovo bello, allegro e colorato. I Magnifici 19 non furono gli unici ad essere felici: anche gli altri bambini si erano stancati di star male per i troppi dolci e avevano capito che dono prezioso fosse la frutta. Vennero raccolti tutti gli incarti da terra e si decise che il primo giorno di ogni mese sarebbe stato dedicato ad un frutto e lo si sarebbe festeggiato con buon cibo, fresche spremute, balli, canti, giochi e ….poche, poche caramelle!!!! Autore Classe II Scuola primaria “Anna Frank” Istituto Comprensivo “E. Fermi” di Macerata