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Criticità nella gestione dell'affinamento dei vini in legno F. Torchio*, S. Campolongo**, L. Cocolin*, L. Rolle*,V. Gerbi* * Università di Torino – DISAFA – Settore di Microbiologia Agraria e Tecnologie Alimentari ** GRAPE srl – spin-off dell’Università di Torino 1 L’uso delle “barrique” risale al III-IV sec A.C. Recipiente che ben si adatta alla conservazione degli alimenti: “cervogia”, olio, olive pesce. I liquidi erano tradizionalmente conservati in anfore di terracotta, ma la necessità di recipienti resitenti al trasporto ha favorito il diffondersi delle botti 2 Barrique Il diffondersi dei commerci via mare di vino e liquori ha favorito il diffondersi dell’uso delle botti in legno per il traporto e per la conservazione Con l’avvento di nuovi materiali per il trasporto dei vini sfusi e l’avvento della vendita del vino in bottiglia si è persa questa funzione. Importanza del legno nell’affinamento dei vini 3 Effetto della barrique sul vino Aumento del potenziale aromatico in seguito alla tostatura: Sensazioni di: vaniglia, chiodo di garofano, quercia, cocco, mandorla tostata, torrefazione, tostato, caffè Composti estratti: vanillina, eugenolo, lattoni, guaiacolo, siringolo, furfurale, whishylattoni… Arricchimento di composti fenolici e polisaccaridi Il legno a grana grossa sono molto ricchi di tannini I polisaccaridi del legno estratti contribuiscono alla dimnuzione delle sensazioni anniche del vino Microssigenazione Effetto di stabilizzazione del colore con un mantenimento di un giusto potenziale di ossidoriduzione che favorisce la stabilizzazione del colore. 4 Legno di quercia “francese” Quercia peduncolata Quercus robur Quercia sessile Quercus petraea ou sessiliflora Altre specie sono utilizzate: Q. pubescens e Q. cerris 5 Legno di quercia “americano” La Q. alba è la specie più utilizzata. Sono presenti altre specie di quecia « bianca » (Q. stellata, Q. macrocarpa, Q. lobata, Q. garryana, Q. lyrata, etc.) e rossa (Q.rubra, Q.shumardii) Quercus alba cis/trans isomers of β-methyl-γ-octalactone Quercus macrocarpa 6 Legno di quercia “est-europeo” Nell’est-Europa sono presenti foreste di Q. petraea 7 Effetto della tostatura Intensità aromatica Grigliato, torrefatto Affumicato Vaniglia Cocco Legno NT TL TM TF Intensità della tostatura NT = Non tostato TL = tostatura leggera TM = tostatura media TF = tostatura forte 8 Uso delle barrique - Nuove - Barrique usate - Conservazione - Rigenerazione 9 Barrique nuove Controllo del legno: Type Allier, grana molto fine, crescita da 0,5 a 1 mm/anno ; Zona fibrosa densa Zona fibrosa molto densa Type Centre France, grana fine, crescita da 1 a 2 mm/anno ; Type Vosges, grana media, crescita da 2 a 3 mm/anno ; Type Limousin, grana grossa, crescita di più di 4 mm/anno. Legno Legno estivo primaverile Crescita annuale 10 Barrique nuove Reidratazione Umidità > 30% no reidratazione Umidità < 30% ritiro tridimensionale del legno, i legni a grana grossa si ritirano molto di più di quelli a grana fine reidratazione: 2-4 h con acqua 1-2 giorni con acqua solfitata 11 Barrique nuove Lavaggio Sovente si pratica un lavaggio intenso (acqua, acqua calda, acqua solfitata), ma si asporta un discreto contenuto di tannini ellagici Da prove effettuate dopo sei mesi di affinamento si preferiscono i vini conservati in barrique solo sciacquate con acqua Solfitazione Non necessario poiché l’operazione di tostatura ostacola lo sviluppo di microrganismi potenzialmente dannosi (lieviti, batteri…) 12 Barrique usate Controllo Occorre un controllo di eventuali sentori di acescenza o ammuffito e della presenza di sentori di SO2 sintomo di una conservazione sotto protezione. Lavaggio Lavaggio con acqua, asciugatura (12 h) e bruciatura zolfo (10 g/hL) Riutilizzo dopo conservazione a vuoto Riempimento con acqua solfitata per 2-4 giorni, risciacquo con acqua, bruciatura zolfo 13 Rigenerazione barrique La rigenereazione consite nell’asportazione meccanica di alcuni mm di legno Non si riesce a riportare a nuova vita la barrique, ma si asportano tartrati e la parte di legno esausta. La ri-tostatura del legno è da evitare pena la formazione di sentori di bruciato (metilfenolo e dimetossifenolo) dovuti alla reazione (pirolisi) tra il calore e il resisduo di vino (4-6 litri) assorbito dal legno. 14 Criticità nell’affinamento di vini in barrique - Contaminanti - Ossidazione - Perdita vino - Problemi microbiologici 15 Contaminanti Il legno può essere una fonte di precursori che portano alla formazione di TCA 16 Dissoluzione ossigeno Influenzata da: - Tipologia di legno - Umidità relativa e temperatura del locale evaporazione vino - Frequenza delle colmature - Tipologia di tappo 17 Dissoluzione ossigeno - cinetica Durante ogni colmatura vengono disciolti 0.1-0.5 mg/L di ossigeno. Quando la barrique non viene aperta si crea una forte depressione (120-150 mbar) che porta a: - degasatura del vino (rimozione della CO2 presente); - penetrazione dell’ossigeno nelle doghe reazione ossigeno-ellagitannini-vino - penetrazione dell’ossigeno nello spazio di testa - deformazione dei fondi con la creazione di percorsi preferenziali per la penetrazione dell’ossigeno nella barrique. 18 Problema microbiologico - Fioretta - Batteri acetici - Brettanomyces 19 Fioretta -Pichia sp. È tra i responsabili della produzione di fioretta prodotta da lieviti con metabolismo prevalentemente respiratorio; l'alterazione di per sè non è grave, e se presa in tempo non comporta nessun peggioramento qualitativo del vino. Se invece non viene curata predispone il vino allo spunto acetico, ben più pericoloso. -Rispetto ad altre specie di lieviti le cellule di Pichia sono ricche di grassi quindi galleggiano più facilmente; -Producono pseudomicelio che funziona come una “zattera” per il galleggiamento. Pichia membranifaciens 20 20 Batteri acetici I batteri acetici, classificati come Gram-, sono aerobi, ed appartengono alla famiglia delle Acetobacteraceae. Hanno una morfologia bastoncellare o ellissoidale e si presentano radunati o in coppia o in catenelle. Hanno un metabolismo esclusivamente respiratorio e la loro principale proprietà è quella di ossidare l’etanolo ad acido acetico. Alla famiglia degli Acetobacteraceae appartengono due generi diversi: ACETOBACTER, presente nei vini finiti e nei mosti, ossida l’etanolo GLUCONOBACTER ossida gli zuccheri ed è presente sull’uva e nei mosti. In genere, i vini al termine della fermentazione alcolica presentano valori di acidità volatile compresi tra 0,3 e 0,5 g/L di acido acetico, formatosi in maniera naturale dal processo fermentativo o dalla successiva fermentazione malolattica. Valori superiori indicano cattivi processi di produzione. 21 Barrique vs Brett I lieviti Brett sono presenti ubiquitariamente nel vigneto, sulle attrezzature e in cantina. La barrique è un luogo ideale, ma non esclusivo, per la proliferazione dei Brett. CAUSE: - Difficoltà di sanitizzazione - Vini ottenuti da uve molto mature (esasperazione della maturità tecnologica per avere una corretta maturità fenolica) - Vini con pH elevati - Possibili residui zuccherini - Predisposizione varietale (Barbera) - Riduzione solfiti 22 Brettanomyces bruxellensis E’ un lievito alterante del vino: cresce molto lentamente produce composti indesiderati Off- odours (etil e vinil-fenoli) Ammine biogene Acido acetico E’ in grado di sopravvivere e moltiplicarsi in vino, da considerarsi un ambiente “microbiologicamente” difficile per diverse motivazioni : condizioni anaerobiche; pH basso; alto contenuto di etanolo (>10%); bassa concentrazione di zuccheri 23 …non solo etil fenoli Rose & Apple Banana & Brandy Stable & Horse Cheesy (e.g. Roquefort) 24 La crescita lenta L’isolamento di Brettanomyces/Dekkera spp. da mosti, vini e dall’ambiente di cantina è difficoltoso. La crescita molto lenta favorisce il sopravvento di altre specie. Td= almeno 12 ore Td= 2 ore Le metodiche di analisi delle alterazioni provocate da Brettanomyces più ricercate sono quelle in grado di scoprire Ia formazione del caratteristico “cattivo odore” in breve tempo. 25 Il terreno differenziale Nel 2001, dopo molti tentativi, è stato sviluppato un terreno differenziale selettivo, specifico proprio per il genere Brettanomyces/Dekkera (Rodrigues et al., 2001), che ha permesso di evidenziare la presenza di popolazioni di Brettanomyces spp. anche in vini contaminati da lieviti e muffe con crescita più veloce. Il terreno differenziale è a base di : etanolo antibiotici (cicloesimide) precursori etil-fenoli (acido p-cumarico) Tempistiche medie di crescita su piastra: 10-14 giorni 26 Lo stato VBNC I metodi di microbiologia tradizionali, basati sulla coltivabilità, possono essere inaccurati a causa dello stato VBNC (Viable But Not Culturable - vitali ma non coltivabili). Le cellule VBNC sono metabolicamente attive (e quindi in grado di produrre etil-fenoli), ma non sono in grado di effettuare la divisione cellulare. Non crescono in terreni liquidi o agarizzati: non sono coltivabili. Lo stato VBNC è correlato all’intensità dello stress, al livello di anidiride solforosa, alla quantità di etanolo, etc etc (Millet and Lonvaud-Funel, 2000; Du Toit et al., 2005). 27 …quindi la coltivazione non sempre rileva Brettanomyces … 28 …piastre vuote non sempre corrispondono all’assenza di Brettanomyces PCR-DGGE RT-PCR-DGGE H.u. P.a. C.s. K.t. S.c. B.b. 2 3 4 5 6 10 11 12 1 Control strains 6 7 8 11 12 29 Analisi tradizionali VS bio-molecolari Metodi tradizionali VS metodi di biologia molecolare (PCR quantitativa) 30 Analisi tradizionali VS bio-molecolari - Risultati Log cfu/mL <1 1-2 2-3 3-4 4-5 >5 Metodi coltura dipendenti (Conta su piastra) 48 4 11 10 10 4 Metodi coltura indipendenti (qPCR) 38 6 14 14 9 6 Metodo di analisi Analisi comparativa dei risultati ottenuti da analisi coltura dipendenti e indipendenti. I vini sono stati raggruppati in funzione del livello di conte ottenute dai due metodi usati. <LOQa LOQ200 200-400 400-600 600-800 800-1000 >1000 4-Etil-fenolo 56 16 4 5 4 1 1 4-Etil-guaiacolo 61 20 6 0 0 0 0 Risultati ottenuti dall’analisi gas-cromatografica per la quantificazione di 4-etil-fenoli e 4-etil guaiacoli nei vini analizzati. I campioni sono stati classificati in funzione dei livelli delle due concentrazioni dei composti analizzati. 31 Analisi tradizionali VS bio-molecolari - Risultati Contenuto etil-fenoli N° vini N° vini con <426 µg/La N° vini >426 µg/L Positivi per entrambi i metodi (coltura dipendenti e non) by both culture dependent and independent methods 28 18 10 Positivi tramite metodo coltura indipendente (qPCR) 21 19 2 Positivi tramite metodo coltura dipendenti 10 9 1 Negativi per entrambi i metodi 28 28 0 Alcune cellule sono morte o nello stato “VBNC” (Vitali ma non coltivabili)! La combinazione dei due metodi permette un’ottima rilevazione del lievito. La presenza di Brettanomyces non è certamente correlata con l’alterazione. Non c’è correlazione tra CFU e contenuto in etil-fenoli!! 32 Analisi tradizionali VS bio-molecolari - Risultati 33 Sanitizzazione barrique Dischetti di zolfo Vapore Ozono Raggi UV Raggi γ Ultrasuoni Microonde 35