documento - Sacra Arcidiocesi Ortodossa d`Italia e Malta

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Santi della settimana
19 dicembre, lunedì
Bonifacio ed Eutichio martiri (290); Aglaia di Roma
LA PAROLA DOMENICALE
DEL SIGNORE
Patriarcato Ecumenico- Sacra Arcidiocesi Ortodossa di Italia e Malta
Vicariato arcivescovile della Campania
20 dicembre, martedì
Ignazio il Teoforo, ieromartire (107); Giovanni di Kronstadt
(1908)
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo- Napoli
18 dicembre 2016- Domenica prima del Natale (tono I)
Si fa memoria di tutti i padri che dall’inizio del mondo si sono resi graditi
a Dio, da Adamo sino a Giuseppe, sposo della Santissima Theotokos.
Sebastiano e Zoe martiri (287); Daniele il moldavo
21 dicembre, mercoledì
Giuliana martire e con lei altri 500 (304)
22 dicembre, giovedì
Anastasia megalomartire sciogliveleni (304)
23 dicembre, venerdì
10 martiri di Creta (250)
24 dicembre, sabato
Eugenia monaca, martire e Filippo suo padre (262)
nel Mattutino
Vangelo (IV) (Lc 24, 1-12)
Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, le donne si
recarono alla tomba portando con loro gli aromi che avevano
preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; entrate,
non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano ancora
incerte, ecco che due uomini si presentarono a loro in vesti
sfolgoranti. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra,
ma quelli dissero loro: Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è
qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea,
dicendo che bisognava che il Figlio dell’uomo fosse consegnato nelle mani
dei peccatori, che fosse crocifisso e risorgesse il terzo giorno. Ed esse si
ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunziarono
tutto questo agli undici e a tutti gli altri.
Erano Maria di Magdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le
altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non
credevano ad esse. Pietro tuttavia corse al sepolcro e, chinatosi, vide
solo le bende. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.
nella Liturgia
Apostolo- prima del Natale (Eb 11, 9-10; 32-40)
Fratelli, per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di esser chiamato figlio
della figlia del faraone, preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio
piuttosto che godere per breve tempo il piacere del peccato. Questo
perché stimava l'obbrobrio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori
d'Egitto; guardava infatti alla ricompensa. E che dirò ancora? Mi
mancherebbe il tempo, se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di
Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, i quali per mezzo
della fede hanno conquistato regni, hanno esercitato la giustizia, hanno
conseguito le promesse, hanno chiuso le fauci dei leoni, hanno spento la
violenza del fuoco, sono sfuggiti al taglio della spada, sono stati
rinvigoriti dalla malattia, sono divenuti forti in guerra, hanno messo in
fuga le schiere degli stranieri, alcune donne riebbero per risurrezione i
loro morti. Altri invece furono torturati, non accettando la liberazione loro
offerta, per ottenere una risurrezione migliore. Altri subirono scherni e
flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi
di spada, vagarono coperti di pelli di pecore e capre, bisognosi, tribolati,
maltrattati –di loro il mondo non era degno!- errando nei deserti e sui
monti, tra le grotte e le spelonche della terra. Tutti questi, pur avendo
ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la
promessa, avendo Dio predisposto qualcosa di meglio per noi, perché
non ottenessero la perfezione senza di noi.
Vangelo- prima del Natale (Mt 1,16-24, Mt 1-25)
Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò
Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Farès e Zara da Tamar, Farès
generò Esrom, Esrom generò Aràm, Aràm generò Aminadàb,
Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, Salmòn
generò Boòz da Racàb, Boòz generò Obed da Ruth, Obed generò
Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella
che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboàmo,
Roboàmo generò Abia, Abia generò Asaf, Asaf generò Giosafàt,
Giosafàt generò Ioràm, Ioràm generò Ozia, Ozia generò Ioatàm,
Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò
Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia
generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in
Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò
Salatiel, Salatiel generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd,
Abiùd generò Eliakìm, Eliakim generò Azòr, Azòr generò Sadòk,
Sadòk generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar,
Eleàzar generò Mattàn, Mattàn generò Giacobbe, Giacobbe generò
Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale fu generato Gesù
chiamato Cristo. La somma di tutte le generazioni, da Abramo
a David è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione
in
Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in
Babilonia fino a Cristo è, infine, di quattordici. Ecco come avvenne
la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa
di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme, si trovò incinta
per opera dello Spirito Santo. Giuseppe il suo sposo era giusto e non
voleva ripudiarla, e così decise di rimandarla in segreto. Mentre
però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno
un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non
temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è
generato in lei è dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio e tu lo
chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”.
Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto
dal Signore per mezzo del profeta: “Ecco, la vergine concepirà e
partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele” [Is 7,14], che
significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli
aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la
quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio. E gli diede
nome Gesù.