Relazione Generale
Transcript
Relazione Generale
PROVINCIA DI TERNI C CO OM MU UN NE ED DII P PA AR RR RA AN NO O PIANO REGOLATORE GENERALE PARTE OPERATIVA ELABORATO OR.1 SCALA RELAZIONE GENERALE DATA 31/03/2006 Progettista incaricato Gruppo di progettazione Arch. Nicolò Savarese Arch. Roberto Brunotti (elaborazioni GIS) Federica Bambini (elaborazioni PCS) 1 INDICE 1. Premessa 2. Obiettivi e Strategie di Piano 2.1. 2.2. 2.3. 2.4. 2.5. 2.6. 2.7. 3. Assetto Urbanistico del Territorio Comunale 3.1. 3.2. 3.3. 3.4. 3.5. 4. Le problematiche emergenti La valorizzazione dell’ambiente naturale Il Parco Termale I servizi turistici Il Parco Urbano Le politiche dei servizi Dimensionamento del PRG Criteri generali per la zonizzazione di piano La normativa tecnica di attuazione Ambito R delle funzioni rurali Ambito U delle funzioni urbane Ambito Z delle funzioni specializzate Assetto Urbanistico delle Funzioni Urbane 4.1. 4.2. 4.3. 4.4. 4.5. Macrozona UA Macrozona UB Macrozona UC Macrozone UF e UT Macrozona UV Quadro sinottico dei parametri edificatori e delle modalità attuative per zona Allegato ‘A’ Abaco delle sezioni stradali Allegato ‘B’ Piano Comunale dei Servizi 2 1. Premessa Il PRG.O del Comune di Parrano è stato adottato contestualmente al PRG.S ai sensi del combinato congiunto degli Artt. 11 e 30 della LR 31/1997. Si è preferito tuttavia mantenere formalmente distinti i due strumenti ai fini di quella maggiore flessibilità invocata con forza nel dibattito disciplinare svoltosi a livello nazionale e recepita dal legislatore regionale. Nonostante ciò, la redazione contestuale della Parte Strutturale e di quella Operativa ha permesso di mantenere una totale omogeneità di impostazione, sia a livello di zonizzazione che di normativa tecnica. Per facilitare la consultazione delle norme da parte del cittadino, destinatario finale del piano, le NTA.O non costituiscono solo un approfondimento delle NTA.S, ma riportano integralmente anche le parti comuni e generali, evitando così rimandi e richiami che ne complicherebbero l’immediata comprensibilità. 3 2. Obiettivi e Strategie di Piano 2.1. Le problematiche emergenti Le strategie di piano sono state fissate nel documento programmatico, sulla base del quale si è svolta, in data 23/06/2004, la Conferenza Partecipativa, cui sono stati invitati tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati alle implicazioni sociali, economiche e territoriali del PRG. Le indicazioni contenute nel documento programmatico discendono da alcuni aspetti e specificità che caratterizzano l’assetto del territorio parranese e che possono essere così riassunti: a) la presenza di ben due aree naturali tutelate e l’appartenenza di quasi tutto il territorio comunale a unità di paesaggio caratterizzate da aree agricole con funzioni di conservazione del paesaggio agrario e da paesaggio rurale e silvo-pastorale storico; b) la proprietà unica di buona parte del territorio comunale e di una quota importante del patrimonio immobiliare comunale, in particolar modo di quello rurale; c) il progressivo abbandono e depauperamento delle risorse produttive, soprattutto di quelle agricole, solo in parte dovuto alla loro marginalità; d) la presenza di risorse idrotermali di riconosciuto interesse e potenzialità e le esigenze di crescita di una imprenditoria turistica e agrituristica, peraltro non particolarmente legata a dette risorse; e) il progressivo indebolimento e il conseguente declassamento degli insediamenti minori, pur dotati di nuclei di elevato valore storico-ambientale, ma ormai privi di qualunque tipo di servizio pubblico o privato; f) il disordinato sviluppo insediativo del centro capoluogo, dovuto al progressivo accentramento della popolazione e all’evoluzione in atto dei comportamenti sociali e familiari a livello abitativo. Da un’analisi più approfondita di tali aspetti derivano le strategie di piano. 2.2. La valorizzazione dell’ambiente naturale Il Comune di Parrano è tutto compreso all’interno dello STINA – Sistema Territoriale di Interesse Naturalistico Ambientale ed è interessato ad alcune delle aree naturalistiche più pregiate in esso presenti: • la parte settentrionale dell’Area Naturale Protetta “Elmo – Melonta”, con le relative zone contigue; • il SIC – Sito d’Interesse Comunitario IT5220001 comprendente le gole e le grotte (le cosiddette “Tane del Diavolo”) del Torrente del Bagno. 4 Tali presenze evidenziano l’alto valore ambientale e naturalistico del territorio parranese; alto valore che non deve essere recepito come fattore di vincolo ed ostacolo allo sviluppo, bensì come risorsa in grado di orientare e promuovere lo sviluppo verso forme sostenibili, diverse e più qualificanti. Pertanto le tematiche ambientali caratterizzano in maniera significativa gli indirizzi programmatici di piano e le due idee forza poste alla base dello sviluppo sostenibile del Comune: ⇒ il Parco Termale e l’organizzazione dei servizi turistici; ⇒ il Parco Urbano e il ridisegno degli spazi d’uso pubblico o collettivo. 2.3. Il Parco Termale Le gole di Parrano presentano aspetti naturali e culturali di notevolissimo interesse: • la forra scavata dal Torrente Bagno, dando vita a fenomeni geologici di tipo carsico (grotte, sifoni, vasche, archi naturali) con ricchi giacimenti paleontologici; • le grotte preistoriche, dove sono stati trovati abbondanti reperti pre e protostorici, dal paleolitico all’età del bronzo. Inoltre l’area è dotata di un’altra importante risorsa: una sorgente termale, il cui sfruttamento è rimasto purtroppo bloccato per l’incapacità del concessionario di dare attuazione ai previsti piani di sviluppo. La recente revoca da parte della Regione della concessione, pone le premesse per il rilancio di un piano termale su basi, però, del tutto nuove. Negli ultimi anni, infatti, il termalismo classico ha subito una profonda crisi, anche per il progressivo venir meno del sostegno pubblico (non mutuabilità delle cure termali, salvo casi specifici). Al contempo si sono sviluppati nuovi modelli di domanda turistica, al centro dei quali c’è la ricerca del benessere fisico e mentale, perseguito attraverso vari tipi di pratiche, tra cui quelle termali rappresentano un valore aggiunto, non esclusivo ma certamente di notevole rilevanza. Appare così particolarmente importante il fatto che Sviluppumbria abbia scelto Parrano come uno dei centri più qualificati e qualificanti di una futura rete regionale del benessere. La scelta delle aree più idonee per consentire la creazione di questo tipo di attrezzature turistiche, distinguendo tra un circuito di fruizione pubblica ed uno privato, tra loro integrati ma non confusi, è stata operata soprattutto in base alle relazioni che si possono così istituire col centro urbano di Parrano e la prevista nuova dotazione di servizi turistici ricettivi e complementari. 5 2.4. I servizi turistici La creazione di un Parco Termale favorirà certamente lo sviluppo di nuovi servizi e nuove attività di supporto, ma richiederà anche adeguate strutture ricettive, da ricercare sia all’interno del Comune che nell’ambito più ampio dello STINA. Negli ultimi tempi, su tutto il territorio, si è manifestata una forte spinta alla realizzazione di nuove forme di ricettività, ascrivibili alle categorie “agriturismo”, “bed & breakfast”, “case vacanze”, “turismo rurale”, e sostenute da investimenti locali o meno. L’Amministrazione Comunale intende favorire lo sviluppo di queste iniziative, purché siano rispettate due condizioni fondamentali: • la salvaguardia dei valori ambientali e paesaggistici del territorio rurale; • la rotazione d’uso delle strutture, affinché l’investimento immobiliare sia realmente al servizio del turismo e non della residenzialità secondaria. Le altre funzioni di servizio, pubbliche e private, ricettive e complementari, devono svilupparsi con destinazioni d’uso integrate; e cioè a beneficio sia della popolazione residente che di quella turistica. Si tratta di una politica correttamente praticata dall’Amministrazione con la creazione di un centro di documentazione presso il complesso scolastico e con la ristrutturazione dell’area sportiva. In futuro la stessa politica dovrà essere attuata per le funzioni termali, garantendo l’accesso pubblico ad alcune attrezzature, pur senza interferire con lo sviluppo di servizi termali a gestione privatistica. Per i motivi suddetti la zona propriamente termale e le aree attorno allo snodo tra centro storico e nuovo centro urbano - su cui peraltro l’Amministrazione Comunale ha recentemente promosso un PUC – rivestiranno un ruolo strategico per lo sviluppo economico e sociale di Parrano. A questo scopo si rende anche necessario il potenziamento del collegamento viario diretto fra il centro urbano e la zona termale, peraltro inserito nel percorso regionale di trekking “la traversata dei due laghi”. 2.5. Il Parco Urbano Parrano possiede un piccolo centro storico di grande valore e compattezza ma, come tutti i piccoli centri, si è sviluppato negli ultimi decenni in maniera casuale e poco qualificata, anche per la scarsa efficacia degli attuali strumenti di controllo urbanistico, che non riescono a incidere sul disegno della città. Per realizzare una nuova qualità urbana – che dipende solo in parte dalla qualità progettuale dei singoli interventi edilizi – è però possibile agire sul sistema degli spazi aperti e del verde urbano. Tale sistema è stato designato, in alcune interessanti esperienze nazionali e internazionali, col nome di “parco urbano”. Potrebbe apparire pleonastico puntare sul verde in un ambiente rurale ancora ben conservato; ma occorre distinguere tra il verde come “colore” e il 6 verde come “materiale” capace – se progettato e disegnato – di dare forma allo spazio urbano. Sulla base di queste considerazioni, la parte operativa del P.R.G. si propone di porre i presupposti normativi e tecnici per riqualificare l’espansione urbana contemporanea. I nodi da affrontare al riguardo sono, per quanto concerne il territorio: • la salvaguardia ambientale e paesaggistica degli insediamenti storici (centro capoluogo e nuclei minori) da nuovi interventi edilizi; • la regolamentazione rigorosa degli interventi legati alla ricettività turistica. Per quanto riguarda il centro capoluogo: • la riqualificazione dell’area prospiciente l’ingresso al centro storico; • la riqualificazione del verde attrezzato destinato ad ospitare funzioni sportive e ricreative; • la riqualificazione della viabilità urbana, soprattutto quella secondaria a servizio degli insediamenti residenziali; • la ristrutturazione dei percorsi destinati a relazionare il centro/parco urbano con il parco termale. Riguardo a quest’ultimo punto va osservato che la creazione del parco termale non deve risultare emarginante per il centro di Parrano, ma anzi deve potenziarne il ruolo di supporto e di servizio. Si ritiene pertanto più giusto prevedere l’accesso al SIC ed alle “Tane del Diavolo” dal centro urbano, piuttosto che dalla Strada Provinciale, come avviene attualmente. Va peraltro osservato che l’attuale accesso dal basso tende a banalizzare la fruizione di questa risorsa, anche sotto il profilo naturalistico ed ambientale; mentre l’accesso dall’alto conduce alla scoperta dei luoghi con maggiore gradualità; e la difficoltà, com’è noto, affina ed esalta il piacere della scoperta stessa. 2.6. Le politiche dei servizi La legislazione urbanistica regionale ha introdotto uno strumento innovativo per quanto riguarda la programmazione dei servizi: il Piano Comunale dei Servizi, allegato al PRG Parte Operativa e destinato a far evolvere le politiche dei servizi da un approccio puramente quantitativo, ancorato al concetto di standard, ad un approccio integrato, che tenga conto sia dell’offerta che della domanda. Attualmente il centro urbano presenta una dotazione assai ridotta, a prescindere dagli standard previsti dalla normativa regionale. Gli incrementi che si possono prevedere circa la popolazione residente (grazie soprattutto ai flussi immigratori) e l’utenza turistica, pongono l’esigenza di uno sviluppo del terziario che non sia di pura e semplice autosufficienza. 7 In particolare, Anche se si tratta di un piccolo centro, per di più marginale rispetto alle grandi reti infrastrutturali nazionali, Parrano deve giocare la carta che il PUT (Art. 23) gli assegna, proprio per bilanciare tale marginalità: quella di “porta di accesso” dello spazio rurale, intesa come “punto nodale del sistema dei servizi informatici e telematici realizzato sia per le esigenze della popolazione residente, che per la conoscenza e la fruizione del patrimonio storico, architettonico e naturalistico, nonché di quello produttivo”. Questo ruolo – a servizio di tutto il territorio dell’Alto Orvietano - comporta alcune opportunità di sviluppo non trascurabili in settori di servizio molto innovativi, come quelli on demand, che vengono attivati, diretti e gestiti dietro richiesta dell’utenza. Si tratta di servizi riguardanti sia l’utenza turistica che quella residenziale sparsa, per la quale le tradizionali forme di gestione risulterebbero economicamente troppo onerose e funzionalmente inefficaci. A parte questo, il PRG prevede: • un ampio dimensionamento delle aree per i servizi residenziali e turistici; • la possibilità di inserimento di attività terziarie e di servizio nelle zone residenziali, fino ad una massimo del 30%; • la rivitalizzazione del centro storico di Parrano, attraverso il recupero di locali per l’inserimento di attività artigianali tradizionali e commerciali; • la rivitalizzazione dei nuclei insediativi minori mediante la previsione di attività minime di servizio, a supporto della popolazione sparsa e della fruizione dell’Area Naturale Protetta dello STINA. 2.7. Dimensionamento del PRG Il PRG.S è stato dimensionato quasi totalmente con procedure quantitative analitiche rigorose. Si riportano nel seguito i parametri e le quantità che condizionano le principali funzioni di piano, all’orizzonte temporale di previsione (2021). 8 Cubatura residenziale Località attuale completa mento espansione completa mento espansione Abitanti totali previsti mc mc mc n. n. n. Abitanti totali attuali n. Abitanti Parrano 340 85.217 7.936 Cantone 52 18.702 Spereto 10 Pievelunga Frattaguida % 52 141 533 56,8% 3.219 21 0 73 41,3% 2.765 903 6 0 16 60,2% 26 6.120 280 5 0 31 19,5% 9 3.066 447 7 0 16 73,7% 97 30.654 4.849 0 39 0 136 40,4% Tot. centri 437 115.871 12.785 16.634 91 141 669 53,1% Tot. c.sparse 140 0 107 -23,7% Tot. comune 577 141 776 34,5% Centri minori 115.871 12.785 16.634 Variazione abitanti 16.634 91 Offerta ricettiva in esercizi extraalberghieri Posti letto Tasso di utilizzo Presenze annuali Esistente in seconde case (stima) 450 15 gg 6.750 (stima) Esistente in agriturismi e case vacanze 75 Aggiuntiva programmata 270 90 gg (25%) 100 gg (27%) 31.050 min 34.500 max Totale previsione 795 Cubatura unitaria (mc/pl) Cubatura totale (mc) Ripartizione urbanistica Posti letto Seconde case in ambito R e U (stima) 450 Agriturismi e case vacanze in ambito R 125 Zona ZC.1 30 200 mc/pl 6.000 Zona ZC.2 70 200 mc/pl 14.000 Zona UT.1 20 180 mc/pl 3.600 Zona ZT.1 100 220 mc/pl 22.000 10 Servizi pubblici di interesse residenziale Zone Totali Zone UF UF.1 (2 livelli) UF.2a UF.2b UF.4a UF.4b UF.5 UF.6 UF.7 UF.8 Zone UV UV.3 UV.5 UV.6 UV.7 UV.8 UV.10 Scolastici 4.210 4.660 12.730 2.270 15.080 5.280 1.310 300 550 Collettivi 1.450 Verde e sport 1.060 4.660 Parcheggi 1.700 12.730 2.270 850 1.310 300 550 15.080 4.430 160 1.140 2.250 630 100 70 160 1140 2250 630 100 70 Totale 50.740 12.730 6.730 25.230 6.050 Standard 776 abitanti 10.864 3.104 1.552 3.880 2.328 Servizi di interesse generale Zone Totali Sanità Verde Sport Altro Zone ZF ZF.1 ZF.2 ZF.3 ZF.4 Zone ZT ZT.1 ZT.2 Zone RN RN.1 2.454.750 Totale 2.762.870 122.860 2.584.760 49.580 5.670 25.120 1.570 7.850 7.850 7.850 Standard 1.570 utenti 130.010 24.840 24.740 5.670 94.200 28.660 130.010 24.840 24.740 5.670 94.200 28.660 2.454.750 11 3. Assetto Urbanistico del Territorio Comunale 3.1. Criteri generali per la zonizzazione di piano La zonizzazione di piano fa riferimento ai tre ambiti funzionali che caratterizzano l’assetto del territorio: • l’ambito R delle funzioni rurali • l’ambito U delle funzioni urbane • l’ambito Z delle funzioni specializzate, che interpretano particolari vocazioni o intenti programmatici di rilevanza strategica. A ciascuno di questi ambiti fa riferimento un certo numero di zone e macrozone urbanistiche polifunzionali, in maniera tale che la funzione o attività predominante connoti le funzioni o attività complementari. Questo approccio pianificatorio mira ad evitare ogni compartimentazione monosettoriale del territorio a vantaggio, piuttosto, di una integrazione di attività plurime, caratterizzate, di volta in volta, da una funzione leader. Per quanto riguarda l’Ambito Z, si sono individuate alcune funzioni di rilevanza territoriale più ampia, anche in base agli indirizzi programmatici della Regione Umbria: a) la funzione di “porta di accesso” telematica al territorio rurale dell’Alto Orvietano; b) le funzioni turistiche, turistico-termali e sportive, in grado di svolgere un ruolo trainante e caratterizzante per uno sviluppo non soltanto sostenibile, ma anche possibile. Per quanto riguarda l’Ambito U, il centro capoluogo ed i nuclei insediativi minori sono stati articolati, nel PRG.S, in un certo numero di macrozone (UM), incentrate sul sistema degli spazi aperti. Nel PRG.O è il PAS (Piano Attuativo di Settore) lo strumento pensato per pianificare in maniera organica la riqualificazione dei diversi settori urbani, facendo leva principalmente sul sistema della mobilità, del verde e degli spazi aperti d’uso pubblico o collettivo. I PAS interessano infatti anche la viabilità secondaria, pedonale e carrabile, nonché il verde privato e le aree rurali periurbane che conservano i caratteri del paesaggio agrario storico e che, per tale motivo, devono essere preservate da ulteriori espansioni urbane. Per quanto riguarda infine l’Ambito R, esiste già un’ampia copertura pianificatoria del territorio a vari livelli (PTCP, STINA, Direttiva Habitat); per cui è risultato abbastanza agevole – già in sede di PRG.S - svilupparne le implicazioni a livello comunale, individuando tre tipi di zone urbanistiche: a) Zone RN comprendenti le aree naturali già tutelate da specifica legislazione di livello regionale (STINA) e comunitario (Rete Natura 2000); 12 b) Zone RP comprendenti le aree agricole con prevalente funzione di conservazione del territorio e del paesaggio agrario, secondo la classificazione operata dal PTCP a livello di Unità di Paesaggio; c) Zone RE comprendenti le aree agricole circostanti i centri e i nuclei insediati (Parrano, Cantone-Spereto-Pievelunga, Frattaguida); aree che, pur appartenenti ad un ambito complessivamente marginale, presentano un’attività agricola più vivace e bisognosa di servizi di supporto. Coerentemente con questa impostazione e con tali assunti, si è disegnata la zonizzazione del territorio comunale e si sono definite le norme tecniche per la sua attuazione, cercando – anche a livello terminologico – di conservare la massima coerenza possibile tra l’una e le altre. Per questo motivo le NTA.O sono introdotte da un glossario, che rispecchia fedelmente la filosofia e le gerarchie di piano adottate nelle NTA.S. Nei paragrafi 3.3 e 3.5 seguenti si richiamano le principali caratteristiche delle zone e macrozone appartenenti agli ambiti R (funzioni rurali) e Z (funzioni specializzate), già definite nel PRG.S. Si rimanda invece al successivo capitolo 4 per una più dettagliata descrizione delle zone appartenenti all’ambito U delle funzioni urbane. 3.2. La normativa tecnica di attuazione Il territorio comunale è articolato in macrozone e zone urbanistiche designate con sigle composte da 3 caratteri alfanumerici. Il primo carattere denota, come già detto, i seguenti ambiti territoriali: R ambiti territoriali rurali U ambiti territoriali urbani Z ambiti territoriali funzionalmente specializzati. Il secondo carattere corrisponde ad una articolazione degli ambiti territoriali in zone urbanistiche a destinazione d’uso più specifica, coincidenti – quanto più possibile - con la classificazione prevista dal DI 1444/1968: A aree edificate di interesse storico B aree a prevalente destinazione residenziale totalmente o parzialmente edificate C aree a prevalente destinazione residenziale di nuova edificazione D aree a prevalente destinazione produttiva extra-agricola E aree a prevalente destinazione agricola F aree destinate prevalentemente ai servizi M aree urbane a destinazione mista N aree naturali specificamente tutelate P aree agricole con prevalente funzione di conservazione del territorio e del paesaggio agrario T aree a prevalente destinazione turistica 13 V aree destinate alla mobilità, al verde ed al sistema degli spazi aperti d’uso collettivo. Il terzo carattere enumera le zone e macrozone urbanistiche aventi alcune caratteristiche generali in comune, in quanto appartenenti alla stessa zona, ma differenti parametri edificatori/ambientali e differente localizzazione sul territorio comunale. Anche per quanto riguarda gli standard urbanistici (S) si è adottata una notazione a tre caratteri, di cui il terzo denota la tipologia funzionale e il secondo la gerarchia: g = di interesse generale; r = al servizio degli insediamenti residenziali c, d, p, r, t = di pertinenza o in dotazione alle funzioni extra-residenziali (rispettivamente commerciali, direzionali, produttive, turistico-residenziali, turistico-ricettive); Per ogni zona urbanistica il PRG.O definisce i seguenti elementi: a) la/e destinazione/i d’uso compatibili o incompatibili; b) le aree per servizi, destinate a soddisfare gli standard residenziali (spazi minimi da destinare ai servizi, alla mobilità, al verde); c) i principali parametri edificatori ed ambientali; d) le modalità attuative e procedurali degli interventi, in riferimento alla LR 1/2004 (estesa agli spazi aperti); 3.3. Ambito R delle funzioni rurali Per quanto riguarda l’ambito R, la zonizzazione di PRG.S è da considerarsi già definitiva e quindi resta identica anche nel PRG.O, coerentemente con il dettato dell’Art. 28 delle NdA del PTCP. Le zone RN comprendono le aree naturali soggette a specifici regimi di tutela. La perimetrazione delle aree naturali protette o tutelate (ANP Elmo-Melonta e SIC Bagno Minerale) non rientra nelle scelte di piano, ma ha influenzato la zonizzazione e la normativa di tutto lo spazio rurale. Per quanto riguarda l’ANP Elmo-Melonta (RN.1), si è evidentemente recepita la perimetrazione stabilita dal Piano dell’ANP, ormai definitivamente approvato dalla Comunità Montana, salvo le incombenze regionali in ordine alle rettifiche apportate ai confini esterni dell’area. Per quanto riguarda il SIC Bagno Minerale (RN.2), si è deciso di equipararlo alla Zona C delle ANP dello STINA, nonostante che i criteri di tutela delle zone di conservazione speciale della rete Natura 2000 si discostino sostanzialmente dalla legislazione regionale e nazionale in materia di aree protette e siano basati su criteri specifici di gestione degli habitat e delle specie per cui i SIC è stato individuato. 14 Questa scelta deriva da due considerazioni principali: • l’assenza di linee guida regionali per la redazione dei Piani di Gestione di SIC e ZPS (in corso di elaborazione); • l’inclusione della sorgente termale nel SIC e l’inevitabile contiguità di quest’ultimo con le aree di valorizzazione turistica delle risorse idrotermali. In questo modo – sebbene non strettamente necessario – vengono imposti criteri e standard di conservazione meno aleatori, almeno sino a quando non sarà redatto il PdG del SIC. Le zone RP comprendono le aree agricole “agst” con funzioni di conservazione del territorio e del paesaggio agrario e “agpa” connotate da paesaggio rurale e silvo-pastorale (secondo le definizioni del PTCP) e interessano la maggior parte del restante territorio comunale. Esse si articolano in sottozone corrispondenti alle diverse UdP individuate dal PTCP: 4Mp (RP.1), 4Mp2 (RP.2), 4Cl (RP.3), 4Vc (RP.4). Il Piano dell’ANP Elmo-Melonta ha indotto una piccola modifica circa la perimetrazione delle UdP, in modo da includere il confine delle zone contigue nell’UdP 4Mp ed accrescerne così la coerenza con lo STINA. La normativa delle zone RP recepisce integralmente le indicazioni del PTCP in ordine alle UdP ed alle aree agst e agpa. Le zone RE comprendono le aree agricole nell’intorno dei centri e nuclei insediati (Parrano, Cantone-Spereto-Pievelunga, Frattaguida); si tratta di aree agricole che, pur appartenendo ad un ambito classificato dal PTCP come complessivamente marginale, conservano lembi di colture arboree specializzate. La normativa delle zone RE fa riferimento all’Art. 31 delle NdA del PTCP (aree marginali), che prevede particolari forme di sostegno. In particolare gli ambiti rurali periurbani necessitano di interventi mirati e di incentivi specifici (progetti pilota e accordi di pianificazione), ai fini di un maggiore raccordo tra verde urbano e territoriale: mantenimento delle reti ecologiche minori, creazione di corridoi boscati di connessione col territorio, mantenimento delle colture arboree specializzate. 3.4. Ambito U delle funzioni urbane Nel PRG.O, a differenza del PRG.S, le funzioni urbane sono dettagliate per zone urbanistiche omogenee e sono delimitate a livello fondiario, specificando per ciascuna di esse i parametri edificatori ed ambientali d’interesse. Si riporta qui la definizione delle macrozone urbane, rinviando al successivo cap. 4 per una loro descrizione più dettagliata. 15 Le zone UA comprendono l’edificato del centro storico di Parrano e dei nuclei minori di Cantone e Pievelunga. Le zone UB comprendono le aree di completamento edilizio, formatesi in tempi più o meno recenti, al di fuori dei centri e nuclei di interesse storico. Le zone UC comprendono le aree di futura espansione residenziale, sia pubblica che privata. Le zone UF comprendono le aree per servizi alla popolazione residente. La zona UT comprende servizi a valenza turistica prevalente, collegati alla realizzazione del polo termale. Le zone UV comprendono il sistema della mobilità locale, del verde e degli spazi aperti d’uso pubblico o collettivo. 3.5. Ambito Z delle funzioni specializzate Nel rispetto di una logica di co-pianificazione comprensoriale, Il Comune di Parrano non prevede lo sviluppo di nuove zone ZD per attività produttive extragricole, salvo il mantenimento di una piccola zona artigianale presso il centro capoluogo. Se ne prevede il completamento, mediante l’arretramento dei lotti ancora inedificati (circa 7.300 mq) rispetto alla SP 104. Nel caso dell’area attualmente destinata alla lavorazione di inerti, se ne prevede il trasferimento, da valutare più approfonditamente nell’ambito del PAS/ZF.3, il cui perimetro è stato definito in termini molto ampi, onde valutare con attenzione gl’impatti, sia ambientali che paesaggistici, generati anche sulle zone termali ZT.1 e ZT.2, oltre che sul SIC IT5220001. Le zone ZF sono destinate a soddisfare, in linea di principio, gli standard urbanistici generali. Tali esigenze sono rappresentate, nel caso di Parrano, da: • i parchi e gli impianti sportivi di livello territoriale (ZF.1-2-3); • i servizi di area vasta (ZF.4). Per quanto riguarda il verde territoriale, le zone RN rappresentano una risorsa al servizio di ambiti territoriali ben più vasti di Parrano. Occorre tuttavia fare qui una distinzione: infatti, mentre la zona RN.1 è inclusa in un’area naturale protetta regionale, la RN.2 corrisponde ad un sito di interesse comunitario, per il quale non esiste ancora uno status giuridico definitivo. Di conseguenza, ai fini del calcolo degli standard, mentre la zona RN.1 può essere conteggiata totalmente, per quanto riguarda il SIC si dovrà tener conto della sola parte destinata dal piano a parco naturale pubblico (ZF.1). Per quanto riguarda i servizi di area vasta, l’unica funzione di questo tipo è la “porta di accesso” telematica al territorio rurale dell’Alto Orvietano (ZF.4), prevista dal PUT (Art. 23) e ripresa indirettamente dal PTCP (Artt. 43 e 46). Trattandosi di un’opportunità molto interessante, soprattutto per il suo potenziale indotto, se ne prevede la collocazione in corrispondenza dell’edificio scolastico esistente, il quale, in caso di trasferimento, potrebbe essere 16 interamente utilizzato per servizi informativi (già attualmente ospita il Centro di Documentazione Territoriale) e telematici (sviluppo dei servizi a domanda per le aree rurali dell’Alto Orvietano), in connessione con il centro di servizi di Fabro. Le zone ZT e ZC riguardano i servizi turistici, sia quelli ricettivi (ZC) che quelli legati direttamente o indirettamente al termalismo (ZT). Il regime pressoché monopolistico riguardo la proprietà immobiliare, ha condizionato e condiziona in maniera pesante le strategie di sviluppo comunale, anche perché, sino a poco tempo addietro, rientrava in tale regime anche la concessione regionale per lo sfruttamento della risorsa idrotermale. Il rilancio del turismo termale e di benessere, come funzione leader per lo sviluppo di Parrano – in totale sintonia con le strategie regionali in materia – ha comportato un’attenta scelta localizzativa circa le zone turistico-termali, allo scopo di stimolare ed incentivare le altre attività imprenditive comunque presenti ed operanti nel Comune. Pur trattandosi di quantità contenute, l’allocazione delle funzioni turistiche ha rappresentato un problema piuttosto complesso, in quanto occorre preservare un equilibrio ambientale molto delicato e garantire al contempo una certa flessibilità, laddove le valutazioni di fattibilità ed il quadro imprenditoriale risultano ancora non definiti. Congelando nella zona ZT.2 gli insediamenti in parte già realizzati (peraltro con soluzioni edilizie non adeguate alle nuove esigenze di uno sviluppo termale legato al benessere) e rimasti inutilizzati, si è optato per la creazione di un sistema bipolare, sotteso da una infrastruttura stradale multiuso (veicolare, pedonale e ciclabile). Il polo termale principale di tale struttura si localizza ai margini del SIC Bagno Minerale, nell’unica area idonea disponibile, tenuto conto della copertura boschiva, dei rischi idro-geomorfologici, nonché del regime proprietario delle aree (ZT.1). Il polo dei servizi ricreativi e commerciali si localizza, invece, in ambito urbano (zona UT.1), ideale non soltanto per il suo rapporto con il centro storico, ma anche per la conformazione visivamente molto riparata del terreno. L’asse stradale di connessione fa parte della “Traversata dei due Laghi” e ne rappresenta un importante segmento attrezzato. Le zone turistico-ricettive ZC.1 e ZC.2 offrono l’opportunità ad alcuni imprenditori di sviluppare una dimensione turisticamente più strutturata, salvaguardando però rigorosamente il principio della rotazione d’uso delle attrezzature ricettive. La zona ZV comprende le infrastrutture e le aree destinate alla mobilità individuale e collettiva ed ai servizi di trasporto all’esterno dei centri e nuclei abitati. Ricade in tale zona tutta la viabilità provinciale (SP 52 e 104) e comunale, classificata come viabilità extraurbana di interesse locale (di tipo F) 17 ai sensi del DGR 94/1999, in recepimento del D.Lgs 285/1992 (Codice Stradale). 18 4. Assetto Urbanistico delle Funzioni Urbane L’ambito U delle funzioni urbane comprende le seguenti macrozone: UA aree edificate di interesse storico UB aree a prevalente destinazione residenziale totalmente o parzialmente edificate UC aree a prevalente destinazione residenziale di nuova edificazione UF aree destinate prevalentemente ai servizi residenziali UT aree destinate prevalentemente a servizi turistici UV aree destinate alla mobilità locale, al verde ed al sistema degli spazi aperti d’uso pubblico o collettivo. 4.1. Macrozona UA Il Comune di Parrano registra la presenza di un borgo murato di grande qualità e di notevole impatto visivo, complessivamente classificabile come centro storico. Nel PRG.O il centro storico di Parrano è ricompreso in due zone urbanistiche differenti: • la zona UA.1 comprendente l’edificato storico propriamente detto; • la zona UV.1 comprendente il sistema degli spazi aperti all’interno e all’esterno (incluse cioè le pendici della rupe) della cinta muraria. La zona UA.1 si attua mediante PA estesi all’intera unità edilizia avente le stesse caratteristiche tipologiche e morfologiche, comprese le pertinenze esterne, catastalmente associate. Il PA deve contenere: a) il rilievo architettonico completo dell’unità edilizia, compresi gli eventuali spazi aperti di pertinenza; b) l’analisi tipologica dell’unità edilizia e dei caratteri distributivi interni; c) l’analisi dei caratteri costruttivi, dei materiali impiegati e delle tecnologie riconoscibili; d) l’analisi dei caratteri stilistici dominanti e, per quanto possibile e documentabile, l’origine temporale del manufatto o di sue parti, nonché le fasi temporali di modificazione o integrazione; e) la documentazione circa gli elementi architettonici (scale esterne, porticati, comignoli, forni, ecc.) e stilistici (cornici, architravi, soglie, stipiti, ecc.) di pregio o tipici delle tradizioni costruttive locali, nonché gli eventuali altri elementi (affreschi, intonaci decorati, ecc.) di origine storica o di pregio figurativo; f) la descrizione degli interventi proposti, dimostrandone la coerenza con le analisi di cui ai punti precedenti, anche se detti interventi sono limitati ad una parte soltanto dell’unità edilizia; g) le norme tecniche di esecuzione degli interventi, che dovranno far parte integrante del capitolato tecnico dei lavori. 19 La zona UV.1, in caso di ristrutturazione o riqualificazione urbanistica complessiva, si attua mediante un Piano Attuativo particolare, cui è stato dato il nome di piano attuativo di settore urbano (PAS). In particolare il PAS/UM.1 dovrà contenere: a) l’analisi della forma urbana, sulla base di un rilievo planovolumetrico (in scala 1:500) dell’intero centro o nucleo storico; b) l’analisi delle tipologie edilizie, dei caratteri costruttivi e stilistici, che caratterizzano le diverse unità edilizie o classi di unità edilizie presenti nel centro o nucleo storico; c) un abaco dei principali elementi architettonici (porte esterne, finestre, comignoli, balconi, ecc.) caratterizzanti l’involucro esterno delle unità edilizie; d) il programma degli interventi pubblici ritenuti necessari; e) l’individuazione delle unità immobiliari destinabili ad attività extraresidenziali e la verifica di reperibilità dei relativi standard urbanistici in zone UF accessibili pedonalmente nel raggio massimo di 500 ml; per le unità immobiliari destinabili ad attività commerciali, se ne dovrà verificare la compatibilità con il piano del commercio esistente; f) le norme tecniche di attuazione, che dovranno essere richiamate nei capitolati tecnici di esecuzione di tutti gli interventi pubblici e privati successivi all’approvazione del PA; g) le indicazioni di cui ai PA delle zone UV entro le quali le zone UA ricadono ed alle quali si rimanda. Oltre al centro storico di Parrano, nel territorio comunale sono presenti altri due insediamenti minori dotati di un nucleo di interesse storico-ambientale, classificati con la stessa logica adottata per Parrano: • Cantone (zone UA.2 e UV.2); • Pievelunga (zone UA.3 e UV.3). L’unica differenza, a livello attuativo, rispetto al centro storico di Parrano, sta nella estensione del PA riguardanti gli interventi, il cui riferimento è all’unità immobiliare anziché all’unità edilizia omogenea, data l’estrema frammentazione proprietaria delle unità edilizie presenti. Identico è invece il meccanismo riguardante gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione urbana. 4.2. Macrozona UB Nel territorio comunale sono presenti, oltre al centro capoluogo, altri quattro nuclei minori: Cantone, Spereto, Pievelunga, Frattaguida. Le aree edificate esistenti in questi insediamenti ed esterne ai nuclei storici, sono state classificate come zone UB e sono passibili di interventi di completamento edilizio, compresa la demolizione e ricostruzione o l’edificazione ex novo dei lotti rimasti liberi. Si tratta di 15 zone urbanistiche omogenee, di cui 10 a Parrano, 2 a Cantone e 3 a Spereto, Pievelunga e Frattaguida. 20 Va notato che, a livello attuativo, esiste una piccola differenza tra edificazione dei lotti liberi in zona UB e lotti edificabili in zona UC: nei primi si fa riferimento ad una cubatura massima di 150 mc/abitante (corrispondente ai valori attualmente riscontrati), mentre nei secondi tale cubatura si riduce a 120 mc/abitante. Anche per i tessuti consolidati presenti nelle zone UB valgono i principi adottati per la ristrutturazione e la riqualificazione urbanistica delle zone UA, salvo una differente articolazione dei piani attuativi di settore (PAS/UM), come si dirà più dettagliatamente a proposito delle zone UV. Gli standard urbanistici residenziali sono stati reperiti all’interno di ogni singola zona urbanistica, laddove possibile, o nelle sue immediate vicinanze, in modo tale da consentirne l’accessibilità a piedi entro un raggio massimo di 500 ml. In particolare, per quanto riguarda il nucleo di Frattaguida, non si sono previsti ulteriori servizi collettivi data la presenza, nelle immediate vicinanze, di un complesso religioso (Chiesa ed Oratorio del Moracolo). 4.3. Macrozona UC Le zone residenziali di nuova edificazione sono costituite dalle zone UC, la cui localizzazione territoriale di massima è stata operata in sede di PRG.S. Le zone UC si concentrano interamente all’interno della macrozona UM.6 del PRG.S. La zona UC.1 è destinata ad ospitare un intervento di edilizia economica e popolare, in adiacenza al PEEP già esistente. Le zone UC.2 e UC.3, invece, sono destinate a edilizia residenziale privata. L’attuazione di tutte le zone UC è soggetta a PA, esteso a comparti funzionalmente autonomi. Il PA deve garantire la realizzazione contestuale delle urbanizzazioni primarie indispensabili alla funzionalità delle abitazioni. Le aree destinate alle infrastrutture tecnologiche, ai servizi collettivi e al verde, adeguatamente attrezzate, saranno infatti cedute gratuitamente al Comune. 4.4. Macrozone UF e UT Al di là della quantificazione preliminare degli standard urbanistici, operata in sede di PRG.S, l’analisi delle funzioni di servizio e la loro programmazione di dettaglio sono state effettuate in sede di Piano Comunale dei Servizi (cfr. Allegato ‘B’), cui si rimanda, limitandoci qui a riportarne i risultati e le implicazioni più propriamente urbanistiche. 21 Le zone UF sono 10 e sono destinate a soddisfare gli standard urbanistici residenziali: le quantità minime, cioè, di aree pubbliche ritenute indispensabili alla vivibilità degli insediamenti urbani. Non sempre tali aree sono però reperibili all’interno delle stesse zone residenziali servite, come nel caso del centro storico; l’importante è che sia fissato un criterio accettabile (come, per esempio, la disponibilità di scuolabus gratuito nel caso dei servizi scolastici) o una distanza massima di accessibilità pedonale (500 ml). La zona UF.1 è di fondamentale importanza per il centro di Parrano, in quanto costituisce l’interfaccia tra centro storico e nuove espansioni esterne. E’ stata di recente oggetto di un PUC ed è quindi di proprietà comunale, ma si ritiene che debbano esserne meglio sfruttate le potenzialità, prevedendone l’articolazione su due livelli: a) il livello inferiore è destinato, per una quota non inferiore all’40% dell’area totale, a parcheggio coperto; b) il livello superiore è destinato, per una quota non inferiore al 25% dell’area totale, a piazze ed altri spazi aperti pavimentati e, per una quota non inferiore al 40% dell’area totale, a giardini (anche pensili), con la possibilità di servizi di altezza non superiore a 4,50 ml, esclusi gli edifici esistenti. La zona UF.2 è un’area pubblica, attualmente destinata ad impianti sportivi (campo di calcio e campetto di tennis polivalente) oltre che a spazi verdi e ricreativi. Il PRG.O ne prevede l’articolazione in due sub-comparti: sub-comparto a) parco verde attrezzato; sub-comparto b) attrezzature sportive o - qualora si rendesse necessario in seguito all’incremento di popolazione - nuovo complesso scolastico con annessi impianti sportivi, in sostituzione di quello attualmente esistente nella zona ZF.4. Le previsioni demografiche, effettuate in sede di PRG.S (cfr. elaborato SR.2) hanno infatti fornito dati significativi circa le classi d’età interessate ai differenti gradi della scuola dell’obbligo. Si tratta di numeri sufficienti a giustificare una scuola elementare di 3-5 classi, oltre a 2-3 classi per nido e materna. L’attuale edificio scolastico (in zona ZF.4), peraltro già impegnato in altre funzioni (Centro di Documentazione Territoriale) risulterebbe sottodimensionato. Se ne è pertanto prevista una futura dislocazione nella zona UF.2, più baricentrica rispetto ai pesi insediativi del centro capoluogo. In tal caso sarebbe anche da prevedere la realizzazione di una palestra polifunzionale. Sino a tale eventuale trasferimento, la zona UF.2 continuerà ad essere designata per i servizi di emergenza della protezione civile: sub-comparto a) area di attesa (CM4); sub-comparto b) area di accoglienza (CM1), comprendente anche un deposito/magazzino (CM3). 22 La zona UF.4 è un’area attualmente privata, di cui si prevede la destinazione a servizi pubblici ove si realizzassero le ipotesi e le previsioni ora illustrate. In tal caso gli impianti sportivi verrebbero qui localizzati (si fa presente che l’attuale campo sportivo non è dotato di strutture fisse), assieme alle aree di accoglienza (CM1) della protezione civile. Anche la zona UF.4 si articola in due sub-comparti: sub-comparto a) verde pubblico attrezzato e servizi collettivi pubblici, aggregato, sotto il profilo attuativo, alla zona UC.1 soggetta a PEEP; sub-comparto b) verde pubblico attrezzato, impianti sportivi, servizi culturali, ricreativi e di ristoro, sia pubblici che privati. La zona UF.3 è stata concepita come zona a servizi misti, pubblici e privati, con caratteristiche terziarie e commerciali, essendo baricentrica rispetto alle aree UC di espansione residenziali previste dal piano. La zona UF.5 si localizza a Cantone, in corrispondenza dell’area delle Cantine, (grotte tufacee di antica tradizione locale, addensate in una località prossima al paese ed in cui si conserva il vino da parte delle famiglie cantonesi), inglobando un intervento di sistemazione funzionale e paesaggistica finanziato dalla CM Monte Peglia e Selva di Meana. La zona UF.6 si localizza anch’essa a Cantone e, benché di proprietà privata, costituisce il principale centro di servizi ricreativi del paese. Le zone UF.7 e UF.8 si localizzano rispettivamente a Spereto e Pievelunga e prevedono la realizzazione di servizi collettivi minimali e/o di piazze verdi attrezzate, allo scopo di contribuire alla riqualificazione urbanistica dei nuclei minori. Le zone UF.9 e UF.10 corrispondono ai cimiteri di Frattaguida e Parrano, anche se, ai sensi della L. 38/1990, essi costituiscono opere di urbanizzazione primaria e non sono pertanto conteggiabili ai fini degli standard urbanistici. La zona UT.1 è destinata ad ospitare servizi di tipo misto, prevalentemente finalizzati e tarati sulle esigenze indotte dal turismo termale. Le funzioni previste sono perciò legate all’accoglienza alberghiera ed extralberghiera, allo spettacolo e all’intrattenimento, sulla base di indagini e studi di mercato, che dovranno far parte del PA. Fatta eccezione per le zone UF.3 e UT.1, le aree a servizi pubblici si attuano direttamente tramite i progetti delle opere, ai sensi della legislazione vigente in materia di opere pubbliche. Essi, tuttavia, non possono restare avulsi da una sistemazione urbanistica complessiva delle aree su cui insistono; per questo motivo le NTA.O prevedono la contestuale definizione progettuale (progetti unitari PU), a livello quantomeno preliminare, dell’intera zona UF o di un suo sub-comparto funzionalmente autonomo. 23 4.5. Macrozona UV Le zone UV rivestono un’importanza fondamentale per l’attuazione del PRG. L’operazione di riqualificazione delle zone UA e UB è affidata, infatti, al sistema della mobilità locale, del verde e degli spazi aperti d’uso pubblico o collettivo. A questo fine il tessuto insediativo del centro e dei nuclei urbani è stato articolato – in sede di PRG.S - in zone omogenee sotto il profilo cronologico (periodo temporale di costruzione) e tipo-morfologico. Per ciascuna di esse – in sede di PRG.O - è stato ridefinito il disegno della viabilità, dei parcheggi, delle piazze e dei percorsi pedonali, del verde, rinviando ad un piano attuativo la definizione dettagliata dei materiali, dei colori e degli arredi. L’attuazione di questo disegno è affidato ad uno strumento particolare, il Piano Attuativo di Settore urbano (PAS/UM), di cui già s’è parlato in relazione alla macrozona UA. In particolare il PAS deve indicare o contenere i seguenti aspetti: a) sistemazione del verde pubblico o d’uso pubblico con la definizione degli elenchi floristici delle specie di possibile impianto, l’ubicazione degli elementi arborei e la distribuzione planimetrica di macchie, siepi o altre aggregazioni arbustive ed erbacee, l’eventuale sistema di irrigazione; b) indicazioni e vincoli circa la conservazione o la ristrutturazione del verde privato, da attuarsi anche mediante convenzioni con il Comune in ordine ad alcuni aspetti gestionali e manutentivi particolari (irrigazione, potatura e trasporto a discarica, ecc.); c) dimensionamento e forma planimetrica dei parcheggi pubblici o d’uso pubblico, con una precisa definizione degli stalli; d) tipi e materiali di pavimentazione della viabilità veicolare o pedonale, delle piazze e degli spazi aperti pubblici o d’uso pubblico, dei parcheggi; e) ubicazione delle reti tecnologiche (energia elettrica, gas, acqua, fognature, telecomunicazioni) in modo tale da agevolarne al massimo la manutenzione ed il controllo; f) ubicazione, tipi e caratteristiche degli apparecchi illuminanti della rete pubblica; g) ubicazione, tipi e caratteristiche della cartellonistica informativa e pubblicitaria, nonché delle insegne commerciali; h) ubicazione, tipi e materiali di tutti gli arredi urbani previsti o consentiti all’interno degli spazi verdi e pavimentati, pubblici o d’uso pubblico (fontane, sedute, dissuasori di traffico, elementi decorativi, monumenti e opere d’arte, ecc.); i) accorgimenti necessari alla eliminazione di qualsiasi possibile barriera architettonica ed al miglioramento della sicurezza e del comfort ambientale; j) indicazioni e vincoli circa materiali e colori da impiegare nel rivestimento delle superfici esterne degli edifici e di altri elementi architettonici significativi; k) tipi, materiali ed altezze minime e massime delle recinzioni pubbliche e private affaccianti su spazi aperti pubblici o d’uso pubblico. 24 L’insieme delle zone UV e UF (oltre al verde privato, per il quale i PAS dovranno fornire ulteriori indicazioni e prescrizioni) viene così a costituire un vero e proprio “parco urbano”, nell’accezione sistemica che tale termine ha acquisito nel lessico urbanistico. Il PRG.O non si limita però a rinviare ai PAS la definizione planimetrica delle componenti del sistema. Nelle tavole di piano è riportato il disegno della viabilità e dei parcheggi, allo scopo di garantire livelli minimali di qualità urbana. Nell’Allegato ‘A’ si fornisce inoltre un abaco delle sezioni stradali; si è voluto cioè evitare l’approvazione, in futuro, di PA assolutamente inadeguati sotto il profilo urbanistico e degli standard infrastrutturali. Il PA potrà così essere redatto in termini semplificati, rispettando il layout fornito dal PRG.O ovvero potrà riformulare il layout del singolo comparto edificatorio, ma migliorandone i requisiti e le dotazioni infrastrutturali. Nelle tabelle seguenti si riportano i parametri edificatori e le modalità attuative di tutte le zone di piano. 25 ZONE PARAMETRI EDIFICATORI ED AMBIENTALI Superficie PRG.S A.min I.ter I.fon I.res I.cop RN.1 2.454.750 RN.2 675.390 mq mq/mq mc/mq mq/mq % mq/mq 20.055.090 RP.3 3.846.410 RP.4 1.910.700 30-50.000 0,004-0,01 RE.1 1.246.660 RE.2 815.550 RE.3 571.210 0,0002 UM.5b UM.7b UM.8b UM.9b UM.10b UM.6c UA.2 UA.3 UB.1 UB.8 UB.9 UB.10 UB.2 UB.3 UB.4 UB.5 UB.6 UB.7 UB.11 UB.12 UB.13 UB.14 UB.15 UC.1 UC.2 UC.3 b) c) d) e) f) g) manut. ordinaria manut. straord. restauro conserv. ristrutt. edilizia nuova edificaz. ristrutt. urbanist. ristrutt. interna ID ID/TA ID/TA ID ID/TA ID 5 ID/TA ID/TA ID/TA PAC Beni Culturali diffusi (RP - RE) ID ID/TA PU ID ID/TA PA/u.ed 1 1 ID/TA 1 no PAC 1 ID/TA Edifici residenziali (RP - RE) PAC 6,50 Edifici residenziali PAC 0,0002 Annessi agricoli PU o PAC 800 800 0,35 0,35 0,35 0,35 0,35 0,35 0,35 0,27 1 2 4 ID/TA ID/TA ID/TA Annessi agricoli (RP - RE) 1 1-2 no PAC ID 3 ID no no ID/TA 1 no PAS/UM.1 ID/TA 1 PU/u.im 1 PU/u.im no no PAS/UM.2 PAS/UM.3 ID/TA ID/TA PU 6,50 0,50 650 600 500 500 650 650 800 800 750 600 500 500 500 400 400 3 6,50 6.770 2.640 1.230 8.720 1.490 6.260 3.800 8.480 8.080 9.200 12.740 11.870 9.210 8.060 2.970 4.550 1.400 4.190 3.720 22.440 6.650 1 a) 6,50 Annessi agricoli 30-50.000 0,004-0,01 UA.1 ml % mq/mq Lettere di cui al Comma 1 dell'Art. 3 della LR 1/2004 Cambio destinaz. d'uso Edifici residenziali 7.081.930 RP.2 UM.4b K.per PAC RP.1 UM.2a UM.3a H.max PRG.O mq UM.1a MODALITA' ATTUATIVE 0,90 1,00 1,20 1,00 1,10 1,10 0,90 0,90 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,90 0,80 0,80 0,60 0,60 0,60 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 PU o ID/TA 6 6 PU o ID/TA 6 PU o ID/TA 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 60 40 40 6,50 6,50 6,50 6,50 6,50 6,50 6,50 6,50 6,50 6,50 6,50 6,50 6,50 6,50 6,50 6,50 6,50 6,50 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 40 60 60 ID ID ID/TA ID/TA PU/u.im PU/u.im 1 PA/u.ed ID/TA 6 ID ID/TA ID/TA ID/TA ID/TA PAS/UM ID ID/TA 6 ID ID/TA ID/TA ID/TA PA/UC PAS/UM.6 ID 26 ZONE PARAMETRI EDIFICATORI ED AMBIENTALI MODALITA' ATTUATIVE Lettere di cui al Comma 1 dell'Art. 3 della LR 1/2004 Superficie PRG.S A.min I.ter I.fon I.res I.cop H.max K.per PRG.O mq mq mq/mq 1,50 0,40 1,50 0,20 0,10 0,50 1,50 0,20 0,10 0,20 1,00 1,50 10 40 50 mc/mq mq/mq 4,00 6,50 4,50 4,00 5,00 7,00 4,50 4,00 5,00 % mq/mq 70 60 60 80 90 70 50 90 90 4,00 6,50 4,00 90 40 70 ml a) b) c) d) e) f) g) manut. ordinaria manut. straord. restauro conserv. ristrutt. edilizia nuova edificaz. ristrutt. urbanist. ristrutt. interna ID ID/TA ID/TA ID/TA PA/UF PAS/UM ID 550 18.190 4.240 4.660 12.730 12.730 4.220 2.270 15.080 3.890 5.280 1.310 300 560 157.440 7.470 5.180 22.460 67.290 69.790 13.360 1.060 470 2.110 29.150 0,07 0,22 10 6,50 80 ZC.2 55.040 0,08 0,25 10 6,50 80 ZD.1 24.600 0,40 1,50 40 6,50-7,50 60 ZF.1 130.010 ZF.2 24.840 0,025 0,01 10 4,00 90 ZF.3 24.740 0,06 0,20 30 6,50 80 PAS/ZF.3 ID ZF.4 5.670 0,17 0,50 30 7,00 70 PAS/UM.4 ID ZT.1 94.200 0,08 0,25 10 6,50 95 ID ID/TA ID/TA ID/TA PA/ZT.1 PAS/ZF.3 ID ZT.2 28.660 0,20 0,60 15 6,50 80 ID ID/TA ID/TA ID/TA PA/ZT.2 PAS/ZF.3 ID ZV.1 154.410 UM.3f UM.4f UM.5f UM.6f UM.7f UM.8f UM.10f UM.1v UM.2v UM.3v UM.4v UM.5v UM.6v UM.7v UM.8v UM.9v UM.10v ZC.1 UF.8 UT.1 UF.1 UF.2a UF.2b UF.2b (sc.) UF.3 UF.4a UF.4b UF.10 UF.5 UF.6 UF.7 UF.9 UV.1 UV.2 UV.3 UV.4 UV.5 UV.6 UV.7 UV.8 UV.9 UV.10 0,50 % mq/mq 50 20 35 5 10 20 40 10 10 Cambio destinaz. d'uso 0,20 0,15 0,15 0,15 0,50 ID/TA 6 no 2.000 <= 200 mc PAS/UM ID/TA 6 ID ID/TA ID/TA ID/TA PA/ZC ID/TA 6 ID ID/TA ID/TA ID/TA ID/TA 7 ID PA o PU o PAS/UM.6 no ID ID/TA ID/TA ID/TA PU/ZF.1 no ID ID/TA ID/TA ID/TA PA/ZF.2 ID/TA ID/TA ID/TA PAS/ZF.3 PAS/ZF.3 ID ID/TA ID/TA ID/TA PU/ZF.4 PAS/UM.4 ID ID/TA no 6 PAS/ZF.3 ID ID ID PU/ZV 27 Legenda: Note: ID interventi diretti senza titolo abilitativo ID/TA interventi diretti con titolo abilitativo PU progetti unitari estesi all'area di pertinenza, nel caso di edifici/interventi pubblici PAC piani aziendali convenzionati, nel caso di edifici/interventi privati PU/u.im progetti unitari estesi all'intera unità immobiliare PA/u.ed piani attuativi estesi all'intera unità edilizia PU/UF PU/ZF progetti unitari estesi all'ntera zona UF o suo sub-comparto funzionalmente autonomo PU/ZV PA/ZC senza aumento di cubatura e senza interventi di demolizione/ricostruzione 2. con incremento <= 100 mq e A.utc tot<= 450 mq (staccato se trattasi di beni culturali diffusi) 3. superficie utile interessata <= 200 mq in edificio unico 4. con superficie utile massima di 350 mq, annessi agricoli esclusi con superficie aziendale >= 5 ha per I.ter < 0,004 e con parere regionale e superficie 5. mq/mq aziendale >= 3 ha per I.ter < 0,004 e > 0,01 mq/mq PA/UC PA/UF 1. piani attuativi estesi all'intera zona urbanistica di riferimento 6. compatibilmente con le destinazioni d'uso ammissibili PA/ZT PAS/UV piani attuativi di settore urbano estesi all'intera macrozona UM di PRG.S PAS/ZT piano attuativo di settore esteso all'area vasta in cui è compreso il SIC 7. con convenzionamento 28