CANOVA Libreria

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CANOVA Libreria
Periodico a diffusione gratuita
58
N°
Anno X
ULTIMO ACCESSO, SPUNTE BLU E LIKE
APRILE
MAGGIO
2016
SOMMARIO:
Mangio o non mangio: è questo il problema?
Pag.2
Voci di fuori, Voci di dentro
Pag.4
Come sopravvivere all’interrogazione di filosofiaPag.7
Vittorio Veneto Film Festival
Pag.8
Tornei sportivi CPS: le finali
Pag.9
Quest’estate vivi emozioni forti! Parti con AEGEEPag.11
Le domandone di Zio Pippuzzo
Pag.17
Estate e volontariato: ci hai mai pensato?
Pag.18
Un mondo che ti avvolge
Pag.21
Videogiochi: Day of the Tentacle Remastered Pag.22
NIENTE
L’innocente crudeltà
dell’adolescenza
Ricordate la storia di Cosimo
Piovasco di Rondò, il barone
rampante di Italo Calvino?
La vicenda del romanzo
“Niente” di Janne Teller inizia
all’incirca nello stesso modo:
il tredicenne Pierre Anthon
sale su un albero e non ne vuole scendere più.
La somiglianza tra il racconto di Calvino e
quello di Jane Teller però finisce qui, perché
le motivazioni di Pierre Anthon sono molto
diverse da quelle di Cosimo.
CONTINUA A PAG. 3
Online da due ore, ma le spunte non sono
ancora blu?? Le spunte sono blu, ma ancora non risponde??? Ultimo accesso alle
03:42… ma con chi diavolo si scriveva????
Queste e tante, tante altre sono le situazioni di paranoia che mai avremmo pensato di vivere il giorno in cui abbiamo portato a casa il cellulare nuovo, magari con
un senso di intima soddisfazione.
Ecco, in queste poche righe vorrei dare
due o tre suggestioni intorno a questi
temi, ma appunto suggestioni, ipotesi, spunti... La riflessione non si ferma,
niente tesi definitive in una situazione
di cambiamenti repentini come questa
(e anche se fossero possibili non saprei
certo darle io).
CONTINUA A PAG. 12
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MANGIO O NON MANGIO: E’ QUESTO IL PROBLEMA?
NIENTE - L’innocente crudeltà dell’adolescenza
Da educatori (genitori, insegnanti, personale
A.T.A o altro ancora), quante volte ci
interroghiamo sui rischi che i giovani possono
correre nella quotidianità? Pensiamo che a ogni
angolo ci sia qualcosa di pericoloso: violenza,
droga, alcool, cattive compagnie. È utile credere
che le minacce siano solo lì fuori, come qualcosa
che non ci riguarda finché non ci tocca? Spesso
non ci ricordiamo di vivere in una stretta rete di relazioni con gli altri e
con la società. Possiamo avere un’idea di come funzioni il mondo e dare
così un significato a ciò che ci accade, ma non dobbiamo dimenticare però
che in questo mondo ci siamo anche noi, con tutto quello che possiamo
fare e dire.
Anche quando ci sentiamo impotenti, anche quando i problemi
sembrano moltiplicarsi, lasciandoci nella difficoltà di trovare modalità
funzionali per parlare con i ragazzi.
Tra le problematiche di cui si sente parlare più frequentemente,
c’è il cibo. Ma come se ne parla? Si parla di cosa fa male, di quando
cominciare la dieta, di come dimagrire! Carboidrati, grassi, proteine,
fibre, zuccheri. Il linguaggio diventa sempre più specifico e tecnico.
Che significato ha il cibo? Cosa vuol dire mangiare?
Quando parliamo di anoressia e bulimia più o meno tutti abbiamo
un’idea di cosa siano. Sono termini che abbiamo sentito più volte e che
spaventano. Probabilmente ciò che dobbiamo cambiare non sono le
risposte, ma le domande.
Quante volte ho avuto modo di confrontarmi con i giovani a proposito
Nella tranquillità del paesino danese in cui vive, Pierre Anthon dopo
essersi reso conto che “se niente ha senso, è meglio non far niente
piuttosto che qualcosa”, sale su albero di susine piantato vicino alla
scuola e da lassù risponde con frasi sull’insensatezza della vita a
chiunque cerchi di farlo scendere dai rami.
Per dimostrargli che è in errore, i suoi compagni di classe decidono
di raccogliere in una “catasta del significato” ciò che ciascuno ha di
più caro. Ogni componente decide ciò che riveste più significato per
un altro componente. All’inizio si tratta di oggetti innocenti: una
canna da pesca, un pallone, un paio di sandali, un diario segreto, ma
presto si fanno prendere la mano e le richieste diventano sempre
più azzardate, in un crescendo vincolato dalla legge del gruppo e dal
rancore di aver sacrificato ciò a cui tenevano di più.
La catasta assemblata in una vecchia segheria dismessa è il “piccolo
segreto” che i ragazzi vogliono custodire: il mondo degli adulti
non deve saperlo, ma in realtà genitori, insegnanti e quelle che
dovrebbero essere le loro figure di riferimento sono completamente
disinteressate a ciò che questi ragazzini stanno compiendo. Gli adulti
di questa sonnacchiosa cittadina si accorgeranno dell’escalation di
follia solo quando gli adolescenti riveleranno il misfatto.
Questo libro, fin dalla sua comparsa nel 2000, ha suscitato da
una parte polemiche accese dall’altra un fenomenale successo di
pubblico e critica: ad impressionare è il punto di vista scelto, quello
di un’infanzia non edulcorata, non “buona e gentile” anzi cattiva
soprattutto quando è in gruppo. Le dinamiche tra Agnes, Sofie,
Elise, Jan-Johan, Ole, Richard e gli altri componenti della banda
ricordano molto quelle dei ragazzini narrati da William Golding
nel romanzo “Il signore delle mosche”. La voce narrante è quella di
Agnes e la scrittura è semplice e piana, proprio come sarebbe quella
di una ragazzina e questo espediente narrativo rende ancora più
paradossale il contenuto del libro.
L’editore Feltrinelli ha pubblicato questo romanzo, o forse data la
sua brevità (solo 119 pagine) questo racconto lungo, in una collana
di narrativa non per ragazzi, anzi nel risvolto di copertina chiama
dei loro problemi con il cibo.
I media ne parlano ampiamente, con modelli estremizzati: un’eccessiva
magrezza o un’esagerata corpulenza. Come se un compromesso non
potesse esistere. Come se il problema fosse esclusivamente quello di
mangiare o non mangiare.
Il cibo è nutrimento, del corpo e dell’animo. È anche amore. Da
ottenere. Da rifiutare. Da strumentalizzare.
Qual è il nostro modo di relazionarci con chi vive questo particolare
rapporto disfunzionale con il cibo?
Non è qualcosa che riguarda esclusivamente la singola persona: la
questione va concepita in termini più ampi. Proprio per questo motivo,
vanno prese in considerazione anche le dinamiche familiari, le relazioni
tra coetanei, le cornici sociali. Diventa necessario confrontarsi insieme
sui significati, sulla possibilità di cambiamento, sui modi diversi di fare
educazione alimentare.
All’interno del ciclo di incontri sul disagio giovanile, organizzati
dal Comune di Villorba nella persona dell’Assessore all’Istruzione
Francesco Soligo, venerdì 29 aprile 2016 affrontiamo questo
argomento: la serata è gratuita, aperta a tutti, genitori e ragazzi.
Insieme possiamo creare uno spazio di confronto, cercare insieme
nuove domande per scoprire nuovi significati!
Vi aspetto alle 20e30 nell’Aula Magna della Scuola Media Manzoni di
Carità di Villorba (Tv)!
Andrea Sales
Psicologo, psicoterapeuta, formatore e docente universitario
www.andreasales.it - www.facebook.com/dottorandreasales
VOLONTARIATO IN MUSICA… CON ABILMENTE INSIEME
Ho iniziato la mia esperienza di volontariato con
l’associazione Abilmente Insieme di Ponzano, allo
Spazio Musica nel mese di dicembre. Si tratta di un
corso di musicoterapia che coinvolge ragazzi disabili
della scuola secondaria di primo grado. Insieme ad una
musicoterapista, ci troviamo una volta alla settimana
per circa un’ora e insieme ai ragazzi creiamo dei ritmi con gli strumenti
musicali a nostra disposizione, cantiamo o balliamo. È un’esperienza
bellissima perché consente di aprire lo sguardo verso una realtà che
magari non è di tutti i giorni: ognuno di noi ha un ritmo proprio, ed
è meraviglioso vedere come tutti i ritmi, nonostante siano diversi,
insieme possano creare un’armonia.
Questa esperienza mi ha aiutato a superare i pregiudizi che spesso ci
portiamo dietro ogni giorno, a provare a conoscere ogni persona più
nel profondo, senza lasciarmi condizionare dalla prima impressione.
Giorgia Monesi, Liceo Canova
Io ho iniziato l’attività di volontariato con l’associazione
Abilmente Insieme allo Spazio Musica, scuola musicale
di Paderno di Ponzano, a novembre 2015. Tale attività
consiste in alcuni incontri di musicoterapia con un gruppo
di bambini della scuola primaria, che hanno delle disabilità
fisiche o manifestano dei problemi comportamentali.
Tutti quanti, insieme ad una musicoterapista ed insegnante di musica e
ad un’altra responsabile dell’attività, ci riuniamo una volta alla settimana
per suonare, ballare e cantare. Penso che questa esperienza sia non
solo utile, ma anche molto coinvolgente dal momento che ognuno ha la
possibilità di esternare le proprie emozioni nel modo a lui più consono,
senza essere giudicato. Attraverso la voce, il ballo e gli strumenti
musicali, messi a disposizione dalla scuola, creiamo ritmi e melodie,
che sebbene siano diversi l’uno dall’altro, fanno nascere un’armonia nel
gruppo, che cresce insieme.
Laura Trovato, liceo Canova
SEGUE DA PAG. 1
in causa il lettore adulto e lo invita attraverso la lettura a “ritrovare in sé
l’innocente crudeltà dell’adolescenza, fatta di assenza di compromessi,
coraggio provocatorio e commovente brutalità”, ma questo libro è nato
come libro per ragazzi e in tutti i paesi in cui è stato tradotto è considerato
per ragazzi nonostante la violenza narrata.
L’atto più brutale è nel far leggere agli adolescenti solo libri confortanti:
spesso i libri più belli infatti sono ”pugni nello stomaco” e, a scanso di equivoci,
è bene ricordare che la descrizione di un mondo bello e rassicurante non
appartiene neanche alle più famose fiabe.
Disponibile per il prestito in biblioteca sia nella sede di Città Giardino
“Andrea Zanzotto” sia in BRaT “Enzo De Mattè”.
Biblioteca Comunale di Treviso
www.bibliotecatreviso.it
I NEGRAMARO A CONEGLIANO
“La Rivoluzione Sta Arrivando
Tour 2016”
A grande richiesta, prosegue il
tour dei Negramaro che negli
ultimi mesi, sold-out dopo soldout (150.000 presenze in sole
22 date), ha infiammato i palchi
delle principali città italiane
con un applauditissimo show,
raddoppiato a Firenze e Acireale, triplicato a Bari, Roma e Milano, ed
infine celebrato in un memorabile live gratuito nella capitale (Circo
Massimo), la notte di capodanno, davanti ad un pubblico di oltre
200.000 spettatori.
“La Rivoluzione Sta Arrivando Tour” continua dunque anche nel 2016
con 9 nuovi concerti nel mese di maggio, in città non ancora toccate
dal tour. La band arriva in concerto alla Zoppas Arena di Conegliano
(Tv) sabato 21 maggio. Per info: zedlive.com
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VOCI DI FUORI, VOCI DI DENTRO
I racconti di Eva e Nadia, studentesse del Mazzotti
Le sensazioni e le riflessioni di due
studentesse dell’Istituto Mazzotti che, con
la loro classe, hanno visitato l’Istituto Penale
Minorile di Treviso nell’ambito del progetto
“Voci di Fuori, Voci di Dentro” promosso dal
Laboratorio Scuola Volontariato di Treviso
Venerdì 27 Novembre, alcuni alunni della 4Dr hanno avuto
l’opportunità di entrare e visitare l’IPM (istituto penale minorile)
a Treviso, tramite il progetto “Voci di fuori e voci di dentro”.
L’esperienza all’interno del carcere , anche se durata solamente
tre ore, è stata unica e piena di emozioni che oscillavano tra gioia,
tristezza, pensieri e tristi verità.
I ragazzi che abbiamo conosciuto avevano età comprese tra 13 e 19
anni , etnie differenti e modi di porsi diversi. Il modo di avvicinare i
ragazzi del carcere minorile è stato semplice:eliminando i pregiudizi
abbiamo potuto vedere tutto in modo più chiaro e soprattutto più
vicino a noi.
La giornata è iniziata con un semplice gioco di presentazione per
rompere il ghiaccio e, a seguire, abbiamo lavorato su un tema
comune preparato nei giorni precedenti: lo sport. Inizialmente
i ragazzi del carcere hanno presentato i loro cartelloni e filmati ,
dopo è arrivato il nostro turno. Infine ci siamo divisi in tre gruppi,
con il compito di inventare uno sport e di presentarlo agli altri
gruppi. La giornata si è conclusa mangiando insieme e godendoci
un po’ di tempo tra di noi, sentendoci quasi liberi dal controllo degli
addetti alla sorveglianza.
Questa forte esperienza che abbiamo potuto vivere ci ha riempito
di pensieri riguardo alla libertà e agli sbagli compiuti in passato.
Eva Pupo - 4^ DR Istituto Mazzotti
Il 27 novembre scorso alcuni ragazzi della classe 4DR, me compresa,
hanno potuto trascorrere un’intera mattinata all’Istituto Penale
Minorile di Santa Bona, nell’ambito del progetto “Voci di fuori, voci
di dentro” promosso dalla nostra scuola.
Il confronto con i detenuti, nostri coetanei, è avvenuto sul tema
dello sport, a partire dal quale abbiamo potuto confrontarci e far
emergere degli elementi comuni nelle nostre vite, apparentemente
così diverse. L’aspetto sicuramente più interessante di questa
esperienza è stato paragonare le nostre aspettative con la realtà
che abbiamo incontrato. Io stessa immaginavo di trovarmi di fronte
a delle persone fortemente segnate, con problemi nel relazionarsi,
e diffidenti nei nostri confronti; in realtà ho dovuto ricredermi,
essendo stati accolti nel migliore dei modi e senza aver percepito
alcun imbarazzo da parte loro. Ciò mi ha ovviamente rasserenato
ma, dall’altro lato, turbato fortemente. L’impressione mia e anche di
altri compagni è stata che i detenuti non si dimostrassero realmente
pentiti del loro passato ma che, anzi, se ne vantassero manifestando
insofferenza nei confronti della giustizia. Questo è stato uno dei
principali argomenti di discussione in classe nei giorni seguenti,
e siamo giunti alla conclusione che, probabilmente, le proprie
debolezze o caratteristiche della personalità li spingessero ad
indossare una maschera di apparente superficialità e sfrontatezza.
Personalmente, mi sono sentita a disagio per via dell’ambiente che,
con le sue grate e gli alti muri, mi opprimeva. Essendo io un’amante
della libertà e degli spazi aperti, mi sentivo intrappolata in un
mondo angusto, che mi è apparso inadatto per reinserire i ragazzi
nella società, in quanto restringe i loro orizzonti.
Questa esperienza è stata, comunque, fortemente educativa e mi
ha aperto la mente, spingendomi ad abbandonare i pregiudizi che
spesso impediscono di relazionarsi al meglio con gli altri.
Nadia Troncon - 4^ DR Istituto Mazzotti
MARCO MENGONI “LIVE”
Sabato 30 aprile a Padova
Il palco della Kioene Arena (ex PalaFabris) di
Padova ospiterà, sabato 30 aprile, la seconda
tappa del tour #MENGONILIVE2016,
l’annuncio è stato dato dall’artista stesso in
diretta dall’esclusiva #BlueRoom di Twitter.
Dopo aver ospitato all’estero personaggi del
calibro di David Guetta, Imagine Dragons e
Cody Simpson, Twitter ha inaugurato anche
in Italia la #BlueRoom con il cantautore, che il giorno dell’annuncio
ha ricevuto oltre 32mila Tweet in un’ora.
Dall’ultimo album “Le cose che non ho” sono stati estratti due
singoli, entrambi di grande successo: “Ti ho voluto bene veramente”
e “Parole in circolo”. I videoclip dei due pezzi rappresentano i primi
due capitoli di un “corto” a puntate che si completerà con le clip che
accompagneranno nel tempo i brani dell’album.
Dall’uscita del primo singolo da “Le cose che non ho”, Marco
Mengoni ha aperto il primo artist account italiano Shazam:
chiunque “shazammerà” i singoli sarà direttamente reindirizzato
alla pagina dell’artista.
Anche l’App ufficiale di Marco Mengoni si rinnova per questa speciale
release, con la nuovissima sezione Save the date, una vera e propria
agenda digitale che salverà automaticamente sul calendario dello
smartphone tutti gli appuntamenti, tra release ed eventi, dedicati
al nuovo progetto artistico di Marco. Inoltre gli oltre 75.000 utenti
che hanno fatto il download dell’App (record assoluto per un artista
italiano) potranno leggere tutte le informazioni relative al nuovo
TOUR, con la nuova grafica dedicata e la possibilità di acquistare i
biglietti direttamente dallo smartphone.
Per info: zedlive.com
IN EQUILIBRIO SULLA VITA
Sconfiggere l’anoressia: un percorso di alti e bassi… e poi la luce!
Il percorso per uscire dall’anoressia è tutt’altro che lineare: ci sono
alti e bassi, grandi passi in avanti e brusche retromarce. Trovare
un equilibrio non è semplice, ci vuole pazienza, bisogna crederci;
bisogna credere in se stessi e nelle persone che ci seguono, non
bisogna lasciarsi scoraggiare dai momenti “no”, da quei momenti
in cui tutto sembra andare male, di nuovo. Fondamentale è
senza dubbio affidarsi, in questo cammino verso la guarigione,
a persone e strutture competenti: uscire dall’anoressia da soli è
estremamente difficile. Io, al mio fianco, ho avuto le persone del
centro Aba, ed il loro aiuto è stato importantissimo.
Nel processo di guarigione, i “bassi” sono previsti... A volte sembra
di stare su un’altalena: prima sei in alto, stai bene, l’attimo dopo sei
giù, e stai male ancora. Poi arriva un momento in cui dall’altalena
scendi, con le tue gambe; scendi perché LO VUOI TU. Metti i
piedi per terra: gli alti e i bassi non ci sono più, hai trovato una tua
stabilità, un tuo equilibrio... Sei guarito.
Riporto, a seguire, le riflessioni che feci un giorno d’agosto
dell’estate appena passata, a testimonianza del fatto che la
difficoltà nel trovare un equilibrio è normale, e non deve affatto
spaventare: l’importante, nei momenti di sconforto, è stringere
i denti e continuare a desiderare di vedere la luce, dopo tanto
tempo di buio. E, credetemi, la luce arriverà.
“Com’è strano tutto quello che mi è capitato: la vita è davvero
imprevedibile! Mai avrei pensato di passare tutto questo, mai
avrei pensato di ammalarmi, e mai avrei pensato di essere così
determinata, così forte, e di esserlo per me, non per gli altri.
Durante quest’anno, ho lottato per me stessa, per la mia vita, e
per l’importanza che quest’ultima ha.
Se mi sento completamente libera dalle catene dell’anoressia? No,
non del tutto... non ancora. Credo ci vorrà ancora del tempo per
uscirne totalmente. Ora, ogni tanto, ho ancora paura di ricadere
nelle sue grinfie, di sprofondare nelle sabbie mobili della malattia;
ma ho piena fiducia nel futuro.
In questo mese ho avuto parecchie ansie, sono stata
particolarmente stressata. Non ho mai saltato un pasto. Sarei
bugiarda se non dicessi che qualche volta ci ho pensato: ero così
abituata a farlo, a non mangiare in questi momenti di sconforto,
se così si possono chiamare, che l’idea mi balza in testa quasi
automaticamente. Ma la mia mente non è più indipendente
dal mio corpo: lavorano insieme, si aiutano a vicenda... Ora la
mente sa che, se ordina l’astensione dal cibo, sul corpo ci saranno
conseguenze pessime; sa che con l’andare del tempo la situazione
peggiorerà, che pian piano non solo il corpo si consumerà, ma
anche lei, anche la mente; sì, perché quando nel corpo non c’è
più niente da deteriorare, la distruzione -che, avida di successo
com’è, non si accontenta mai- inizierà ad attaccare anche la testa,
il cervello e le sue capacità. Quando la distruzione arriva a livello
mentale, l’annientamento della persona è tanto prossimo quanto
scontato.
Ho iniziato a trovare un equilibrio. Per quanto precario, esiste, c’è.
Purtroppo è ancora molto debole: destabilizzarmi è ancora molto
semplice.
Mi sembra di essere un equilibrista, in piedi sopra ad un
sottilissimo filo trasparente, le cui estremità sono attaccate
alle vette di due montagne altissime. Basta un soffio di vento,
leggero, ed il filo oscilla, e con lui anche l’equilibrista; quest’ultimo
però, non è abbandonato all’arbitrio della natura: è legato, ha
un’imbragatura abbastanza sicura che non lo farà precipitare nel
vuoto sottostante. Quell’imbragatura, per me, sono le sicurezze
che pian piano sto accumulando, le sicurezze su me stessa, sulla
mia persona, sulla mia vita. Il vuoto sotto il filo, nella mia esistenza,
è il vuoto nel quale sono stata risucchiata l’anno scorso, il vuoto
che ha invaso il mio corpo. La montagna cui dò le spalle è l’anoressia, pilastro
portante durante tutto l’anno passato, roccia cui mi sono affidata e dalla
quale, adesso, sto scappando: la montagna dell’anoressia, si sa, può franare
da un momento all’altro; standoci sopra, io franerei con lei. La montagna
davanti a me, invece, rappresenta la vita vera, e la vera stabilità; è una
montagna che non frana, è solida. Alle mie spalle ho ¾ del filo, ne manca ¼,
forse qualcosa di più: devo raggiungere la montagna della vita, manca poco;
ogni tanto sbando per via del vento; a volte sono vere e proprie raffiche.
Più sicurezze, più certezze raccolgo, più divento stabile e la possibilità di
caduta diventa remota.
Arriverò a destinazione, basta ancora qualche sforzo, basta stringere i
denti ancora un po’.”
ABA
Associazione per lo studio e la ricerca sui disturbi del comportamento
alimentare www.bulimianoressia.it
Per ogni informazione contatta il numero verde 800-165616
o scrivi a [email protected]
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Centro ABA di Venezia: Dorso Duro 3648/A (fondamenta Rio Novo),
30123 Venezia - Telefono: 041/5229548 (Orari di risposta al telefono:
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COME SOPRAVVIVERE ALLA TANTO TEMUTA
INTERROGAZIONE DI FILOSOFIA
Silenzio… l’ossuto dito inanellato scorre, da cima a fondo, quel
foglio… O forse non si usa più, c’è uno schermo di computer… Ma
è forse l’ansia di Platone men dura? Eccola, si ferma: “Rossi, vieni
tu?”. Lo sappiamo tutti che non è una domanda, ma una proposta
che non si può rifiutare.
“Mi parli della teoria della reminiscenza platonica?”. Ma io prof,
a dire il vero, non avrei studiato perché… che scusa mi invento?
Diamine che scusa mi invento? Allora la nonna l’ho già fatta
ammalare, la zia l’ho già mandata in ospedale, la sorella mi ha già
rovinato il libro, il gatto… il gatto! Prof, non ho studiato perché il
CENTORIZZONTI 2016
Arte contemporanea dal vivo
tra teatri e territori
Torna Centorizzonti - progetto in
rete di teatro musica danza per la
valorizzazione culturale di territori:
ideato
dall’associazione
Echidna,
quest’anno coinvolge ben 17 comuni
trevigiani e bellunesi e propone 20
appuntamenti. Il filo conduttore della
IV edizione è “PerAmore”, perché,
senza retorica, è proprio così che è
nato e si consolida anno dopo anno
Centorizzonti.
Il programma è suddiviso in due fasi:
fino a maggio si alterneranno gli spettacoli nei teatri, mentre poi,
fino a luglio, sarà la volta degli appuntamenti nel territorio, che
porranno in un’ideale continuità evento artistico e luoghi che
sono espressione della ricchezza paesaggistica, storica e artistica
veneta.
Dopo l’esordio con Ascanio Celestini, la Compagnia Donati &
Olesen e Giuseppe Cederna, i prossimi spettacoli (tutti alle 21.00)
spaziano dal teatro nazionale professionale alle performance di
promettenti artisti veneti.
Sabato 9 aprile al Teatro “Eleonora Duse” di Asolo sarà la volta di
“Virgilio brucia”, della compagnia di Castelfranco Veneto Anagoor.
Su Virgilio, il poeta latino che ha cantato l’avvento della Roma
imperiale, grava il pregiudizio di essere stato un intellettuale al
servizio dell’ideologia imperiale: lo spettacolo diventa l’occasione
per squadernare il rapporto tra arte e potere, la funzione della
cultura e della memoria, la guerra imperiale, la violenza e il
rapporto con la natura.
Da Asolo ad Altivole, all’Auditorium “Pier Miranda Ferraro”, dove
sabato 16 aprile andrà in scena “Trattato di economia”, il coreocabaret confusionale di Roberto Castello e Andrea Cosentino,
due artisti diversi per generazione, ambito, formazione e percorso
artistico, che hanno scoperto di covare lo stesso desiderio:
realizzare uno spettacolo sulla scienza che vuole liberare l’umanità
dalla schiavitù del bisogno.
Sabato 30 aprile Centorizzonti sarà ancora ad Asolo con “Pantani,
il campione fuori norma” di e con Alessandro Albertin e con
Michela Ottolini, entrambi veronesi. Uno lavoro dedicato al
grande campione del ciclismo e al suo declino.
Il programma nei teatri si concluderà all’Auditorium “Centro La
Roggia” di San Zenone degli Ezzelini sabato 7 maggio con “Picablo”,
della compagnia padovana Tam Teatromusica, dedicato a Pablo
Picasso e alla magia dell’arte visiva.
Ingresso ridotto per i ragazzi: tra i 14 e i 19 anni euro 11,00, al di
sotto dei 14 euro 1,00.
Informazioni e prenotazioni: www.echidnacultura.it
gatto è stato male.
“Tranquillo, ti capisco, anche
io amo gli animali. Vai al posto,
non preoccuparti … 3 meno
meno.”
Chi è che, oggigiorno, ha voglia di studiare ‘ste stupidaggini? Voglio
dire, andiamo! Siamo nel 2016, che me ne faccio della reminiscenza
platonica, del cosmo di Aristotele, della monadi (ma le monadi a dire
la verità piacciono, soprattutto ai maschietti: ricordano cose più
interessanti) di Leibniz o dell’aut/aut di Kierkegaard … roba vecchia,
superata, obsoleta. E per di più inutile.
Voglio dire cioè… almeno la matematica e la fisica, per quanto pallose,
un qualche risvolto pratico ce l’hanno, no? Ma che ne so, Eraclito…
Eraclito, non so nemmeno pronunciarlo bene: Eràclito o Eraclìto?
Comunque, non me ne faccio nulla! Via via, passo a scienze.
Ma… e se ci fosse un’altra visuale? Sparigliamo le carte, dai!
Fingiamo – sì dai facciamo questo gioco – che la filosofia serva alla
vita, torni alla vita, si immerga nella vita, la riguardi quotidianamente.
È un’illusione tutto ciò?
Forse, ma noi de La Chiave di Sophia pensiamo che sia bello crederci,
e ci impegniamo a mostrare, con il nostro lavoro e il nostro
entusiasmo di giovani appassionati, anzi direi proprio innamorati,
che una quotidianità filosofica è possibile. E lo facciamo in modo
semplice, scrivendo di quello che pensiamo (perché questa è la
filosofia, no? Pensare liberamente) su internet – per raggiungere
anche le persone più social – e su carta – perché, in fondo, a noi piace
il profumo del papiro e della pergamena. A Marzo è uscito infatti
il primo numero della nostra rivista cartacea, che è disponibile
gratuitamente presso le biblioteche e le librerie non soltanto della
nostra zona, ma di tutta Italia!
Inoltre organizziamo eventi culturali dallo stile giovane, fresco e
pratico.
E tu non credi che la Filosofia faccia parte della tua vita? Mettiti in
gioco e provaci! Puoi avere la possibilità di scrivere e sperimentare
la Filosofia come ospite nella sezione domenicale del nostro sito.
Scrivi una mail a questo indirizzo: [email protected] e
seguici sui social!
David Casagrande – Editorialista de La Chiave di Sophia
Via Talponera, 32
Merlengo di Ponzano V.to (TV)
Tel. 0422 440545 - Chiuso il martedì
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VITTORIO VENETO FILM FESTIVAL
19-23 aprile, grandi ospiti per un evento dedicato ai ragazzi
Saranno otto lungometraggi
e dodici cortometraggi
provenienti da ogni parte
del mondo, i film in concorso
proposti ai giovani giurati
durante la settima edizione
del Vittorio Veneto Film
Festival.
Le difficoltà relazionali fra genitori e figli
adolescenti, il rapporto con compagni di
classe, le storie di amicizia adolescenziali,
passando attraverso le tematiche del
bullismo, della disabilità, nonché la scoperta
della propria sfera sessuale, sono solo
alcune delle tematiche che caratterizzano le
opere inserite in concorso, e che verranno
presentate ai giovani giurati, e al grande
pubblico in fascia serale, durante la settima
edizione del Vittorio Veneto Film Festival,
come di consueto in scena a Vittorio Veneto
dal 19 al 23 aprile 2016.
Come di consueto non mancheranno gli
incontri pomeridiani con importanti ospiti
operanti nello scenario cinematografico
nazionale ed internazionale e nel settore della
comunicazione digitale.
Ad animare i pomeriggi
presso il Teatro “Lorenzo
Da Ponte” di Serravalle a
Vittorio Veneto, quest’anno
prenderanno parte, nel
pomeriggio di mercoledì
20 aprile i fondatori di Digital Yuppies, tre
giovani ragazzi romani che ci parleranno di
comunicazione e digital marketing, mettendo
in risalto le problematiche sociali che si
sviluppano attraverso l’utilizzo dei social
media.
Durante il pomeriggio di giovedì 21 aprile,
invece, verrà proiettato il film del regista
Giovanni Veronesi, “L’Ultima Ruota del
Carro”, film prodotto nel 2013 e presentato
all’apertura dell’VIII Festival Internazionale
del Film di Roma. Al termine della proiezione
salirà sul palco del Da Ponte lo stesso soggetto
su cui il regista si è ispirato, ovvero l’attore e
sceneggiatore Ernesto Fioretti.
Nel pomeriggio di venerdì 22, si darà spazio
invece all’approfondimento sulla differenza
fra i generi commedia e comicità, prendendo
come esempio lo sviluppo della società
italiana dagli anni Sessanta ad oggi. Ospite
d’eccezione nella giornata di venerdì, il
regista italiano Neri Parenti, padre di molti
film della commedia italiana, fra i quali gli
ultimi film della saga “Fantozzi” e la trilogia
de “Le comiche”, nonché dei cine-panettoni,
sempre pluripremiati dal botteghino.
A concludere la kermesse vittoriese saranno
presenti, nella giornata conclusiva di sabato
23 aprile, i due maestri della cinematografia
italiana Pupi e Antonio Avati, ai quali i giovani
ragazzi del Vittorio Veneto Film Festival
consegneranno il Premio alla Carriera.
La cerimonia di conferimento del premio si
svolgerà durante la Serata di Premiazione
che, come di consueto, avverrà alle ore 20:30
presso il Teatro “Da Ponte”.
In quell’occasione verranno anche consegnati
i premi ai film inclusi in concorso.
Tutti gli incontri pomeridiani e serali
saranno gratuiti e ad ingresso libero.
Per maggiori info consultate il sito web
www.vittoriofilmfestival.com, e la pagina
Facebook: Vittoriovenetofilmfestival.
GIANNA NANNINI IN CONCERTO
Padova, 23 aprile
TEATRO APERTO!
Dal 7 al 10 maggio
E’ partito il 20 marzo da Torino HITSTORY TOUR 2016,
la nuova avventura live di Gianna Nannini. Con questo
tour Gianna riporterà la musica rock nei teatri italiani più
prestigiosi tra cui, il 23 aprile, il Gran Teatro Geox di Padova.
Nei teatri la rocker si esibirà accompagnata da un gruppo
ritmico composto da eccezionali musicisti, oltre a Davide
Tagliapietra alle chitarre, saranno infatti con lei Moritz
Müller, uno dei più bravi batteristi europei, e il bassista Daniel Weber oltre a un tastierista
e tre coristi. Sarà un concerto-spettacolo in grado di coniugare e amalgamare il rock con il
classico, dove le bellissime ballate di Gianna si alterneranno con il suo rock più travolgente
che farà ballare anche le poltrone dei teatri.
La tournée segue l’uscita di HITSTORY, una raccolta di 32 tracce nella versione Standard e 45
in quella Deluxe, che contiene brani storici, sei inediti e l’unica versione remake di Un’estate
italiana. Nell’album, che arriva dopo il grande successo di Hitalia (triplo disco di platino), anche
il “giocagianna”, con il tabellone che riprende il simbolo del Terzo Paradiso di Michelangelo
Pistoletto, da lui gentilmente concesso per dare forma al percorso visivo che ripercorre
attraverso le immagini la straordinaria carriera della rocker italiana più celebrata all’estero.
Per info: zedlive.com
Nell’ambito degli European Opera Days il
Teatro Comunale Mario Del Monaco apre le
porte ai cittadini offrendo loro una preziosa
opportunità di una visita guidata a spazi
abitualmente off limits per il pubblico: il
palcoscenico, la sala regia, il golfo mistico,
i camerini, la sala prove, i locali tecnologici
e la graticcia. Sarà inoltre allestita
un’esposizione di bozzetti e costumi di
scena.
L’iniziativa sarà realizzata da sabato 7 a
martedì 10 maggio, dalle 9 alle 13 e dalle
14 alle 19, con visite della durata di circa
un’ora per gruppi di massimo 20 persone
con prenotazione obbligatoria.
Per info e prenotazioni:
[email protected]
e tel. 0422.513300.
AUTORI IN LIBRERIA
Proponiamo due autori veneti e un singolare libro di viaggio, ospiti di
Librerie Canova negli incontri del giovedì sera alla Libreria di Treviso
e del venerdì pomeriggio alla Libreria di Conegliano.
Alessandro Toso, autore trevigiano alla seconda prova.
Renato Pappalardi, titolare di una importante
azienda veneta, ha appena concluso un grosso
affare con un cliente estero che potrebbe evitare
la chiusura della fabbrica. L’incubo della cassa
integrazione sembra essere vicino alla fine.
Eppure qualcosa non quadra...
Volete saperne di più? Il libro viene presentato
in prima nazionale giovedì 7 aprile, alle 21 alla
libreria Canova di Treviso. Ecco intanto alcune
autorevoli note.
Una storia attuale, piena di suspense che avvince e fa meditare sui valori
della società odierna. (Simonetta Agnello Hornby).
Sembra incredibile: quando prendono in mano la penna, anche i manager
si accorgono di avere un cuore. E come alcuni dei loro personaggi, riescono
persino a diventare esseri umani. (Giancarlo De Cataldo).
Alessandro Toso, A GALLA, Scrittura&scritture, 2016, pp 368, €14,50
Un ex rocker sulla via Francigena.
Un uomo, laico convinto, rocker nell’animo, con un
passato di dj e musicista dell’undergound romano,
con il pallino della fotografia e una passione
smodata per la cucina, decide improvvisamente di
mollare tutto: il lavoro stressante ma ben pagato,
la città caotica e corrotta, una quotidianità
stantia. Sceglie di cambiare aria, di scrollarsi
di dosso i pesi che lo opprimono, di amare in
maniera ravvicinata e di dedicare a se stesso
un intero lunghissimo anno. Fin qui niente di nuovo, ma perché
scegliere di percorre 913 chilometri a piedi su un sentiero religioso
antichissimo? La risposta è questo libro, una divertente “non guida”
sulla Via Francigena, uno dei sentieri più affascinanti d’Italia, coi suoi
difetti e le sue bellezze; un diario di viaggio dal ritmo serrato, pieno
di storie e consigli, scritto con ironia e un pizzico di surreale follia;
un modo per ridare il giusto valore al camminare come esperienza
culturale e formativa.
I numeri: 39 i giorni di cammino, 5 i giorni di riposo, 8 i chili dello
zaino, 1854m l’altitudine di partenza, 0m quella di arrivo, 49 gli anni.
Andrea Vismara, LA MIA FRANCIGENA, Edizioni dei cammini, 2016,
pp 192, €15,00
Presentazione con l’autore in libreria Canova il 14 aprile ore 21 a
Treviso e il 15 aprile ore 18 a Conegliano.
Una famiglia, il fiume e il vino. Una saga di sinistra Piave.
Dal 1500 i Bonotto vivono e lavorano a Tezze,
piccolo borgo a oriente del Piave, nel Trevigiano.
“Generazione dopo generazione sono diventati
essi stessi terra, alberi, mura e soprattutto
viti che coltivano con passione. Ho provato
immediatamente empatia per loro e per la grande
quercia che li sorveglia” (Giovanni Santarossa). La
saga della famiglia e le tante storie di quelle terre,
tra fatiche, stagioni, vendemmie e guerre, sono
narrate dalla penna di Edoardo Pittalis, già per
molti anni direttore del Gazzettino e autore acuto di importanti libri
sul Nord Est degli anni d’oro.
Edoardo Pittalis, ROSSOPIAVE, Biblioteca dell’immagine, 2015, pp
209, €14,00.
Presentazione con l’autore in libreria Canova il 28 aprile ore 21
a Treviso.
TORNEI SPORTIVI CPS: LE FINALI - Il programma e le squadre finaliste
I tornei sportivi “Sport makes friendship
strong” promossi dalla Consulta Provinciale
degli Studenti di Treviso sono giunti, dopo le
selezioni territoriali, alla fase finale. Le 39
squadre che hanno conquistato l’accesso
alle finali si contenderanno la vittoria per le 6 categorie/discipline
presenti.
PALLAVOLO MASCHILE. La finale si terrà giovedì 7 aprile presso
la palestra dell’Istituto Palladio e il Centro Natatorio. Sei le squadre
ancora in gara tra le quali il Palladio e il Da Vinci di Treviso.
PALLAVOLO FEMMINILE. Venerdì 8 aprile si svolgeranno le finali alla
palestra del Da Vinci e del Centro Natatorio, sette squadre in corsa
per il titolo tra cui le ragazze del Veronese di Montebelluna e del Da
Vinci e del Riccati-Luzzatti di Treviso.
PALLACANESTRO FEMMINILE. La finale, in partita secca, si
giocherà l’8 aprile al Palladio tra le squadre del Mazzotti di Treviso e
dell’Alighieri di Vittorio Veneto.
PALLACANESTRO MASCHILE. Venerdì 8 si terrà anche la finale del
torneo maschile di pallacanestro presso le palestre del Mazzotti e
del Palladio. In lizza per la vittoria vi sono nove squadre, tra le quali: il
Giorgi-Fermi, il Duca degli Abruzzi e il Palladio di Treviso.
CALCETTO FEMMINILE. La finale si terrà lunedì 11 presso gli impianti
sportivi Club 82 e vedrà impegnate cinque squadre tra cui il Da Vinci
di Treviso.
CALCETTO MASCHILE. Il giorno 11 si concluderà anche il torneo
di calcetto maschile presso la medesima struttura. Dieci le squadre
giunte alla fase finale che si contenderanno la vittoria, tra esse il Da
Vinci, il Giorgi-Fermi, il Madonna del Grappa e il Besta di Treviso.
Oggi a Treviso una delle più antiche
famiglie di pizzaioli napoletani, la famiglia Sorbillo
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vostra storia, il vostro stile, cosa vi ha unito,
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concerti e i vostri contatti social? Scrivi a:
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SARA RIZZATO
Sono Sara Rizzato, una
musicista di Treviso.
Cantante, pianista, mi
diverto con i sequencer,
i midi controller e
il mondo della live
electronics. Per me la
musica è meravigliosa in tutte le sue forme,
e tutte le sue espressioni mi incuriosiscono...
Infatti ho attraversato diversi generi: sono nata
come rocker, ma amo anche blues, soul, RnB,
elettronica, reggae… Credo che la curiosità
e l’apertura al nuovo siano componenti
fondamentali dello spirito creativo, e che il
linguaggio musicale, proprio perché è universale,
e non discrimina, abbia sempre qualcosa da dare,
e da dire, a prescindere dai generi.
Purtroppo la musica in Italia sta vivendo un
momento un po’ buio, e i musicisti emergenti
faticano a farsi spazio… Però si sa che proprio
dalle crisi nasce e si sviluppa il fermento delle
novità e delle idee!
Venite a trovarmi su Facebook (https://
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principianti ma anche per chi già canta e
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la propria tecnica.
Keep on rockin’!
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Hi guys I am Riccardo,
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electronic music.
I started creating my
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groups such as Digitalism, Belzebass, Daft
Punk, Pendulum and many others... but I wasn’t
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pads and a strong drum: IT WAS LOVE.
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all I can from their works.
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Peace. Riccardo
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FIATICORTI 17: FATEVI AVANTI, GIOVANI REGISTI!
Sei un regista in erba e hai girato un corto che pensi abbia le
carte per sfondare?
Fiaticorti allora è l’occasione che aspettavi: il festival
internazionale del cortometraggio, organizzato dal Comune
di Istrana (Treviso) in collaborazione con Progetto Giovani di
Istrana, ha appena aperto le iscrizioni alla 17esima edizione.
La condizione essenziale per partecipare è quella di presentare lavori
realizzati dopo il 1° gennaio 2015 e che abbiano una durata non superiore
ai venti minuti. Il tema è libero e, a seconda del genere dell’opera, essa
potrà essere candidata nella sezione FiatiCorti o a quella FiatiComici; se
poi sei un regista veneto o il cortometraggio è stato girato in Veneto, sarà
automatica la partecipazione anche nella categoria FiatiVeneti.
L’iscrizione è gratuita e deve avvenire entro il 20 agosto 2016:
contestualmente dovranno essere consegnate le opere concorrenti, a
mano o inviandole tramite posta ordinaria, via mail oppure utilizzando le
piattaforme web riconosciute dal festival (Festhome e Movibeta).
La direzione artistica Fiaticorti provvederà quindi ad una
prima selezione di 24 opere, che verranno proposte durante
la rassegna organizzata ad Istrana nel mese di ottobre
(quattro serate). Tra questi cortometraggi si celeranno
i quattro vincitori dei titoli Premio FiatiCorti, Premio
FiatiComici, Premio FiatiVeneti e Premio Miglior Interprete
Fiaticorti, individuati dalla giuria tecnica.
Il concorso si concluderà con la grande premiazione in stile “Notte degli
Oscar”, venerdì 28 ottobre 2016, nella scenografica cornice del cinema
dell’Aeroporto militare di Istrana: ai vincitori sarà consegnato l’ambito
riconoscimento, che negli anni passati è andato ad astri nascenti del
cinema nazionale e internazionale come la tedesca Una Gunjak, la
kosovara Lendita Zequiraj, i padovani Luca Zambolin e Diego Scano,
l’iraniano Ali Asgari, allievo del grande Abbas Kiarostami, Giuseppe
Marco Albano e molti altri ancora.
Scheda di partecipazione e regolamento integrale su www.fiaticorti.it
QUEST’ESTATE VIVI EMOZIONI FORTI! PARTI CON AEGEE!
Destinazioni in tutta Europa per una vacanza davvero indimenticabile
Forse non lo sai, ma c’è un’estate
fantastica che ti aspetta! E’ in fase di
organizzazione proprio ora.
Centinaia di ragazzi e ragazze in tutta
Europa stanno già organizzando
splendide vacanze, tra visite culturali,
sport, mare, montagna, giochi, balli.
Davvero si pensa a tutti i gusti. “Buon per loro” ti vien da pensare? La
realtà è che tutta questa preparazione non è per loro, è per te!
Non sarà nemmeno una semplice vacanza, ma sarà un’esperienza
unica ed irripetibile, in cui avrai la possibilità non solo di divertirti
in compagnia di altri giovani provenienti da tutto il nostro vecchio
continente, ma anche di visitare luoghi magici. L’occasione sarà infatti
perfetta anche per imparare tradizioni, cibi, danze, lingue e più in
generale il modo di vivere e divertirsi locale. Le vostre guide saranno
le migliori possibili e immaginabili: altri giovani come te che si stanno
appunto preparando ad accoglierti al meglio e farti scoprire le bellezze
della loro terra.
Ti sembra impossibile? Non lo è! E’ semplicemente AEGEE!
AEGEE (Association des Etats Generaux des Etudiants d’Europe) è
un’associazione studentesca tra le più grandi a livello europeo, con sede
principale a Bruxelles e presente in molte città un po’ in tutta Europa
attraverso le cosiddette “antenne” locali, come ad esempio quella di Treviso.
Le possibilità che si hanno sono moltissime: viaggiare in tutta Europa e
partecipare ad eventi dei più svariati tipi è senza dubbio una di queste.
Se stai pensando che il prezzo sia sicuramente alto ed improponibile,
rimarrai sorpreso. Questi eventi estivi infatti, della durata variabile
tra i 10 e i 15 giorni, hanno un prezzo che varia tra i 90 e i 180 euro,
mediamente, comprensivo di tutte le attività, vitto e alloggio. E ci sono
così tante destinazioni che si ha solo l’imbarazzo della scelta.
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su2016/ specifico per queste esperienze estive.
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trovare anche ulteriori informazioni
sull’associazione o anche il nostro
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iscrizioni alle Summer University è
il 24 Aprile! Non lasciarti scappare
l’opportunità!
Ma l’opportunità di respirare l’atmosfera AEGEE c’è anche stando
comodamente a casa. Ogni antenna infatti organizza eventi a livello
locale. AEGEE Treviso ne propone costantemente. Cineforum in
lingua originale, aperitivi linguistici, “bacarate” a Venezia e altri viaggi
a livello locale ne sono solo alcuni esempi.
AEGEE offre inoltre la possibilità di mettersi in gioco attivamente,
non solo nell’organizzazione a livello locale, ma anche a vari livelli
fino a quello europeo. Non mancano eventi e occasioni di formazione
di alto livello che possono valere poi per tutta la vita e anche per un
eventuale lavoro futuro. Le strade e le soddisfazioni che AEGEE offre
sono tantissime e tutti i tuoi interessi e passioni possono trovare
un’ottima rampa di lancio.
Spiegare nel dettaglio in queste poche righe risulta assai difficile e
pertanto, per saperne di più, non esitare a contattarci! Siamo disponibili
per ogni dubbio e chiarimento, scrivici a [email protected]
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Non sei molto convinto? Beh la vita è fatta di scelte, il destino ha fatto si
che tu leggessi questo articolo fino a qui. Ora sta a te decidere cosa fare:
puoi catalogare questo articolo tra quelli “se fosse vero sarebbe bello”
oppure puoi contattarci e conoscere l’associazione che ti cambierà la vita.
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13
ULTIMO ACCESSO, SPUNTE BLU, LIKE E IDENTITA’
Intanto riflettiamo su tutto il
mondo della messaggistica,
dei tweet, dei post, delle note
vocali, di ask, di snapchat:
una marea di messaggi
che ci travolge ogni giorno
e che ha la bruttissima
tendenza di uniformarsi, a
diventare un mare magnum
uguale a se stesso in ogni
sua
parte.
Facciamoci
aiutare da qualcuno che
sulla comunicazione c’ha
speso la vita: a qualcuno di
voi sarà capitato di studiare
Watzlawick e i suoi 5 assiomi
sulla comunicazione. Si tende
a impararli a memoria come
una filastrocca, fu così anche
per me. Ma quando si prova
a capirli sono illuminanti. In particolar modo il secondo. Sostiene che
ogni volta che diciamo qualcosa a qualcuno in realtà trasmettiamo due
messaggi: quello che Watzlawick chiama messaggio di contenuto, ossia
esattamente e oggettivamente ciò che vogliamo dire, e un messaggio
di relazione, ossia la comunicazione riguardo chi vogliamo essere noi
per chi riceve il messaggio. Questo secondo messaggio può essere
espresso verbalmente, ma molto più spesso è lasciato al non verbale,
al tono, all’espressione, alla vicinanza dei comunicanti, che sono molto
più efficaci, più diretti, ma meno imbarazzanti, meno impegnativi, meno
invasivi di un discorso. “Beviamo un caffè” accompagnato da un certo
non verbale, può significare: “Dai condividiamo questo momento,
questo rito, voglio essere un sostegno, una compagnia, un affetto per te”.
Oppure, con un altro adeguato non verbale, può voler significare: “Io ho
voglia di un caffè e adesso vado a prendermelo, tu vieni con me perché
tra i due chi decide di fare le cose sono io”. E’ chiaro che in entrambi i
casi il messaggio di relazione potrebbe anche essere espresso a parole,
ma risulterebbe un tantino fuori luogo, complesso e invadente. E’ per
questo che il non verbale è così importante.
Certamente starete già comprendendo dove sto andando a parare, del
resto forse avrete già fatto questi ragionamenti per conto vostro: tutta
la messaggistica digitale si limita al verbale e quindi per il messaggio di
relazione deve utilizzare o lunghi e complessi giri di parole o affidarsi a
una serie di espressioni non verbali standardizzate, omologate, prive di
sfumature e quindi alla fine pressochè inutili come le – Dio ci perdoni –
faccine, “emoticons” e “emoji” in linguaggio tecnico (ma la sostanza non
cambia). Che cosa succede allora? Succede appunto che abbiamo una
serie di “voci”, parole, messaggi, che non sappiamo interpretare, che
fraintendiamo sistematicamente, che ci risultano ambigui, equivoci,
contraddittori. Non si capisce l’ironia o la si coglie laddove non c’è e
SEGUE DA PAG. 1
quindi si sminuisce, si ingrandisce, si deforma, si legge ciò che si
vuole leggere, si proietta, si parte per la tangente…
E’ a questo punto che vale la pena avvertire che qui non si vuole
in nessun modo demonizzare lo strumento per la comunicazione
digitale (sarei piuttosto ipocrita), soltanto si vuole suggerire:
alla luce di queste circostanze, cerchiamo di osservare meglio
il fenomeno e di proteggerci, di indirizzarlo in una direzione più
sostenibile e utile per noi. Ogni volta che il nostro dito comincia
a sfiorare lo screen teniamo conto di tutto quanto abbiamo
detto, del fatto che siamo su un terreno minato, assicuriamoci
che lo sappiano anche i nostri interlocutori e da qui partiamo,
sperimentiamo: la comunicazione verbale d’altra parte è
straordinaria, quando sa di non poter contare sul non verbale ha
prodotto capolavori, questo è chiaro, l’importante è saperlo.
Il fatto è che gli strumenti digitali e la loro velocità, ci danno
l’illusione di parlare dal vivo, anche se questo non sta avvenendo.
E’ se stiamo parlando dal vivo che ci irritiamo se uno non
risponde subito, ma se la comunicazione è scritta è giusto che
un interlocutore abbia tutto il diritto di scegliere il suo tempo
di risposta, il suo momento: può rispondere subito, ma anche
no. Forse perché il messaggio di risposta necessita tempo, forse
perché l’ha letto mentre sta attraversando la strada, forse sta
aspettando il suo turno in qualcosa e poi il suo turno arriva!,
forse semplicemente vuole far passare due ore per rispondere,
per essere più calmo, per ponderare. Più urgente non significa più
importante, vale la pena ricordarlo.
PLA TUA NUOVA SCUOLA!
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e assistenza scolastica
Sostegno Universitario
Assistenza e Servizi
Permettono a chiunque di
frequentare l’Istituto, preparandosi
adeguatamente.
Infine l’aspetto forse più interessante e anche un po’ destabilizzante
di tutto questo. Watzlawick si occupa così tanto di comunicazione
perché pensa che essa non sia una delle tante cose che possiamo
fare a questo mondo, ma perché pensa che sia un’attività che in
ultima analisi definisce chi siamo. Ai nostri messaggi di relazione
l’interlocutore risponde sempre accettando, negando o ignorando
la nostra proposta di relazione e quindi rispettivamente la
conferma, ci aiuta a ricostruirla o la annulla. Mettendo assieme le
relazioni che abbiamo con tutti quelli con cui comunichiamo viene
fuori ciò che siamo: la nostra identità è sostanzialmente questo.
Quindi, non so come dirvelo, ma è proprio così: anche chattando
o mandando messaggi definiamo una parte di noi stessi! Se siamo
etichettati come ossessivi diventeremo ossessivi, se lo scambio di
messaggi si omologa e standardizza noi stessi ci standardizzeremo,
se riceviamo tanti “mi piace” (un’unità minima di conferma) ci
riempiremo di orgoglio, se veniamo sistematicamente ignorati
perderemo fiducia in noi stessi.
Concludendo, quindi, continuiamo a usare questi mezzi
straordinari, ma, ripeto, teniamo conto di tutto questo,
ricordiamoci che ci stiamo giocando molto di noi, perciò restiamo
con gli occhi ben aperti e il senso critico ben attivato.
Michele Vescovo
Manteniamo i contatti con le altre
scuole , raccogliamo documenti e
programmi.
Classi poco numerose
Qualità
Da oltre 10 anni abbiamo più del
95% di esami superati grazie alla
nostra preparazione e alla nostra
didattica.
Le ore di lezione delle materie d’indirizzo
si svolgono in gruppi composti da 5-6 alunni.
Ciò consente un lavoro più approfondito e la
possibilità di seguire meglio ogni studente.
www.istitutoscolasticopaideia.it
14
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MIGRANTI, CONCORSO PER STUDENTI
“Diritto di restare, migrare, vivere”
CONCERTI & SPETTACOLI
Francesco De Gregori - 14/4 - Gran Teatro Geox - Padova
Daniele Silvestri - 14/4 - Teatro Nuovo Giovanni - Udine
Patty Pravo - 15/4 - Teatro Goldoni - Venezia
Andrea Pucci - 22/4 - Palamazzalovo - Montebelluna (Tv)
Gianna Nannini - 23/4 - Gran Teatro Geox - Padova
Punkreas - 23/4 - C.S. Rivolta - Marghera (Ve)
Marco Mengoni - 30/4 - Kioene Arena - Padova
Enrico Ruggeri - 30/4 - Teatro Toniolo – Mestre (Ve)
Fiorello “L’ora del Rosario” - 6-7/5 - Gran Teatro Geox - Padova
Notre Dame de Paris - 6-7-8/5 - Zoppas Arena - Conegliano (Tv)
Beppe Grillo - 14/5 - Gran Teatro Geox - Padova
Negramaro - 21/5 - Zoppas Arena - Conegliano (Tv)
Elio e Le Storie Tese - 21/5 - Gran Teatro Geox - Padova
Maurizio Crozza – 27/5 - Kioene Arena - Padova
Maurizio Crozza – 28/5 - Palasport Forum - Pordenone
In vista della Giornata Mondiale del
rifugiato del 20 giugno 2016, la Caritas
Italiana in collaborazione con il MIUR indice
il concorso fotografico “Diritto di restare,
migrare, vivere”.
250 milioni di persone sono oggi in
movimento nel mondo, tra cui 60 milioni
di rifugiati costretti a lasciare la propria
terra. Solo il conflitto in Siria, giunto ormai
al quinto anno, ha messo in fuga 12 milioni
di persone, senza la garanzia di alcun
diritto. Davanti a questo dramma, accanto al dovere dell’accoglienza
di queste persone in qualunque Paese arrivino, occorre cercare
di rimuovere le cause del cammino e della fuga dei migranti: dalla
guerra alla fame, dai disastri ambientali alle persecuzioni religiose.
Permettere a chi soffre di restare nella propria terra significa dunque
ridefinire priorità e modalità per lo sviluppo complessivo del pianeta
garantendo a tutti i diritti fondamentali per una vita dignitosa.
Il tema di garantire a tutti una vita dignitosa per consentire ad
ognuno di scegliere se restare nella propria terra o migrare e trovare
accoglienza in altri Paesi è l’elemento centrale di questa proposta.
Gli studenti, a livello individuale o di gruppo, dovranno documentarsi
sul tema oggetto del concorso attraverso le sezioni “Giubileo: il diritto
a rimanere nella propria terra” e “Migranti e profughi: l’impegno della
Caritas” del sito www.caritas.it.
Successivamente gli studenti potranno scegliere la modalità di
partecipazione tra: una fotografia, un breve scritto (max 1.800
battute)
Acquability e un disegno.
Il termine per l’invio del materiale è il 30 aprile 2016.
Bando del concorso e scheda di iscrizione disponibili sul sito
SALVAMENTO
del MIUR.
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La donna non è sempre stata libera ed
eguale all’uomo come lo è oggi. Ha dovuto lottare e ribellarsi per ottenere i
diritti che ha oggi, ma chi sono le figure
che lo hanno permesso?
Tutti conoscono le suffragette, che già a
partire dai primi anni del ‘900 crearono
i propri movimenti rivolti al raggiungimento del voto, ottenendo poi nel corso del XX secolo il proprio obbiettivo,
ma in realtà questi movimenti femministi nacquero molto prima.
Nella Francia del 1700, secolo di rivoluzioni e in certo senso “nonno”
dell’età moderna, si iniziarono a sentire le voci delle donne, deboli e
sottomesse, prendere forza e ribellarsi ad una società “sessista”.
Questo accadde perché il loro compito era “fuori lavorare” e “in
famiglia obbedire”. Nel lavoro, inoltre, si riteneva che potessero
offrire una prestazione di qualità inferiore a quella dell’uomo, sia
nelle fabbriche sia nei settori che esigevano maggiore istruzione
e, a causa di ciò, ricevevano compensi inferiori al 20 o 30 per cento rispetto alla figura dell’altro sesso. Un’assurdità per noi dell’età
moderna, che però, in alcuni casi è ancora attuale!
Ci fu in particolare una persona che si fece carico di questa voglia
di parità femminile: Olympe de Gouges.
Olympe nacque in una famiglia borghese, ma crebbe con un forte
senso di rispetto ed uguaglianza che la spinse a lottare per i suoi ideali
e scrivendo la “Dichiarazione dei diritti della Donna e della Cittadina”
riuscì a far emergere la voce e la forza della donna che, come lei scrisse, “nasce libera ed ha gli stessi diritti dell’uomo”. Rivoluzionò gli ideali
femminili, ponendo la donna sullo stesso piano dell’uomo, cosa che
era impensabile e mai accaduta fino a quell’anno: il 1791.
Questa donna lottò inoltre per far sì che il sesso femminile avesse
voce anche nei partiti politici perché, come scrisse nella Dichiarazione “Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella
nazione, che è la riunione dell’uomo e della donna […]”. Olympe
morì sulla ghigliottina il 3 novembre 1793 per non aver rispettato
il ruolo di donna “sottomessa” che era obbligata a rivestire!
Il percorso per ottenere questi diritti è stato molto lungo e sofferto, quindi, noi tutte donne del XXI secolo, dobbiamo essere fiere
delle nostre libertà e prendere come modello queste figure coraggiose per abbattere le ingiustizie che ancora oggi esistono.
Dobbiamo essere “Olympe de Gouges” moderne!
Francesca Graps
4^BR Istituto Mazzotti
FUGA DA ALCATRAZ: TRA MITO E REALTÀ
“Nesuno è mai riuscito a
scappare da Alcatraz e
nessuno ci riuscirà mai”
Paul J. Madigan (direttore di
Alcatraz dal 1955 al 1961)
11 giugno 1962.
Ore 21.30.
I detenuti Frank Morris,
John Anglin e Clarence
Anglin escono dalle proprie celle servendosi di
un’apertura scavata con dei semplici cucchiai.
Si intrufolano nel condotto di areazione ed
escono sul tetto del penitenziario, sopra
l’area ospedale, si calano da una ciminiera e,
utilizzando il camminamento per le guardie,
raggiungono il cortile. Una volta qui, passano
davanti alla torre dell’acqua, arrivano alla
spiaggia e svaniscono nel nulla.
D’ora in avanti le certezze diventano mere ipotesi.
Che ne è stato dei tre evasi? Sono annegati
nelle gelide acque della baia di San Francisco
oppure hanno raggiunto la terraferma? Nello
stesso kolossal di Don Siegel del 1979, con
Clint Eastwood nei panni di Frank Morris,
l’interrogativo è rimasto senza risposta.
Fatto sta che, dopo quella notte, di Morris si
perse ogni traccia. Altrettanto non può dirsi dei
fratelli Anglin. Ben presto, infatti, iniziarono a
serpeggiare voci che li vedevano vivi e vegeti
in Brasile. Nel 1979 l’FBI, nel tentativo di
minimizzare lo smacco, archiviò ufficialmente
il caso dichiarando che gli evasi non potevano
essere sopravvissuti alla traversata.
Gli inquirenti sostennero
che, trovandosi l’isola
2,4 km al largo di San
Francisco, sarebbe stato
impossibile
raggiungere
la
costa
nuotando
ovvero servendosi di
un’imbarcazione
di
fortuna. A maggior ragione
considerando le forti
correnti e la rigida temperatura dell’acqua,
inferiore a 10°, che avrebbe condotto
all’ipotermia in circa venti minuti.
Pochi sanno che il caso, in verità, non fu mai
archiviato. Venne semplicemente assegnato
alla United States Marshals Service,
l’agenzia federale di polizia che si occupa
specificamente di dare la caccia agli evasi. Per
anni Michael Dyke, lo U.S. Marshal incaricato
di risolvere il mistero, ha tentato di sbrogliare
la matassa, senza alcun risultato. Ma oggi le
indagini potrebbero essere giunte ad una
svolta. Infatti, dopo oltre mezzo secolo di
silenzio, la famiglia Anglin ha finalmente
deciso di parlare. <<Quelli dell’ FBI dissero
che erano sicuramente morti>> hanno
dichiarato Ken e David Widner, nipoti di John
e Clarence. <<Questo ci ha spinti a provare
che si sbagliavano>>. Così, nell’ottobre 2015,
hanno espresso la volontà di collaborare alle
indagini e, secondo le fonti, avrebbero fornito
agli investigatori una prova inconfutabile
a testimonianza che gli zii, effettivamente,
riuscirono in quella che fu sempre definita
UN CONCORSO PER RACCONTARE
L’AMORE - “Giulietta e Romeo:
la magia dell’amore”
L’Associazione Giulietta e Romeo in Friuli con la collaborazione
del “Club di Giulietta” di Verona, indice per l’anno scolastico
2015/2016 il concorso nazionale dal titolo Giulietta e
Romeo... quando l’amore rafforza il dolore.
Scopo del concorso è divulgare il messaggio d’amore implicito
nella vicenda dei due celebri amanti
Giulietta e Romeo (alias Lucina Savorgnan del Monte e Luigi
da Porto), la quale si compone sia del mito shakespeariano
celebrato a Verona, sia della vera storia originale accaduta
in Friuli. La prima sottolinea la forza dell’amore capace
di superare anche la morte, mentre la seconda intende
valorizzare la capacità dell’amore di combattere contro le
avversità della vita.
Questa iniziativa si rivolge alle nuove generazioni indicando
nel coraggio e nella grandezza dell’amore un valido sostegno
alla loro formazione morale e psicologica.
Gli studenti delle scuole superiori che intendano partecipare
potranno scegliere tra diverse tipologie di elaborato: forma
letteraria (racconti, poesie fino a un massimo di 10 cartelle),
artistica (disegni, manifesti, foto, collages realizzati con ogni
strumento o tecnica) o multimediale (video, canzoni, spot, etc.).
Il termine ultimo per l’invio del materiale è il 28 aprile 2016.
Il bando del concorso è disponibile sul sito del MIUR. Per
informazioni contattare: 328/5937315,
www.associazionegiuliettaeromeoinfriuli.it,
E-mail: [email protected].
un’impresa impossibile.
Qual è questa prova,
così schiacciante, che
da sempre sfugge alle
autorità?
Niente più di una
fotografia, risalente al
1975, la quale ritrae
due uomini con gli
occhiali da sole. Secondo
i Widner si tratta degli zii e la somiglianza,
in effetti, è impressionante. Ed ancora più
impressionante è che, dalle analisi dei periti,
non solo l’istantanea risulta essere autentica,
ma l’altezza della fronte e la forma dell’osso
frontale dei due soggetti nell’immagine,
combaciano perfettamente con quelle di
John e Clarence. Discorso analogo vale per la
curvatura dell’arcata sopraccigliare nonché
per il contorno delle orecchie.
<<Nonostante i volti appaiano parzialmente
coperti, è altamente probabile che siano
proprio gli Anglin>> ha dichiarato un
incredulo Michael Streed, massimo esperto di
identificazione facciale al servizio dei federali.
Alla luce di queste nuove e straordinarie
rilevazioni l’FBI ha ufficialmente riaperto le
indagini. E chissà, forse un domani non troppo
lontano potremo apporre la scritta “the end”
in calce ad una delle storie più sfuggenti ed
affascinati di sempre.
Clint Eastwood preparati, potresti essere
chiamato a girare un nuovo finale.
Simone Sorgon
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LE DOMANDONE DI ZIO PIPPUZZO - “Zio Pippuzzo nella Marca” - XIV Parte
Estate del 1936. Zio Pippuzzo, fuggì dalla sua amata Casamassella
per evitare l’arresto a causa dei suoi numerosi debiti contratti con
l’oste del paese. Si rifugiò nella Marca insieme agli inseparabili amici di
sempre. Un bel dì, lo squattrinato quartetto si diresse verso l’osteria
Al Bacareto, in via Isola di Mezzo dove un giocoliere numerico ai bordi
della strada, li sfidò a risolvere tre indovinelli di logica: uno facile, uno
medio e uno più complesso. In palio, contro qualche spicciolo, tante
monete quante ne sarebbero entrate in due mani.
Lo strano quartetto riuscì
a risolvere anche il terzo
indovinello grazie a un
suggerimento
pervenuto
da uno dei lettori de “la
Salamandra” senza che il
giocoliere se ne accorgesse.
Tra mille imprecazioni,
quest’ultimo,
riconobbe
la vittoria dei “quattro
moschettieri” e disse: “Bon
desso ve doo el premio che ve gavevo promeso se vinsevi”. Zio Pippuzzo,
a quel punto - visto che della compagnia era quello con le mani più
grandi - si avvicinò all’uomo e dopo avergli mostrato i palmi vogliosi di
denaro disse: “Adesso amico mio riempile di monete fino a piegarmi i
polsi!”. Il giocoliere abbozzò un sorriso malefico, fece un fischio e dopo
un minuto, da dietro una siepe, giunse suo figlio: un bambino minuto
che poteva avere al più 4 anni. Il bimbo si avvicinò al padre e ricevette
tante monete quante ne contenevano le sue manine: quattro o cinque,
non di più e subito dopo le portò allo zione - che lo guardava incredulo e disse: “Quando papà vi ha detto se che vi avrebbe dato tante monete
quante ne sarebbero entrate in due mani, non vi ha mica detto le
mani di chi!”. Vito Cappuccio il becchino sentendosi beffato esclamò:
“Mannaggia alli pescetti! È vero… Ci hanno preso per il naso in modo
incontestabile! Attenti però, a causa del mio lavoro, tutti dicono che io sia
il più grande iettatore del Regno d’Italia e credo che voi una bella iattura
ve la meritate proprio per come ci avete raggirato”. Il giocoliere, uomo
estremamente superstizioso subito toccò il ferro di cavallo gigante
che portava sempre con sé e disse: “Vade retro menagramo!”. Si racconta
che una volta, un gatto nero gli tagliò la strada e lui si fermò per 7 ore
in attesa che passasse qualcun altro prima di lui. Zio Pippuzzo capì
che il tallone d’Achille del furbone era la sua smisurata superstizione
e incalzò dicendo: “Attento! Vedi che l’ultimo che non ha creduto ai
nefasti poteri di Vito Cappuccio adesso festeggia l’onomastico il 2
novembre…”. Udita questa concreta minaccia il giocoliere iniziò a
tremare dalla paura, aprì il sacco dove custodiva i numerosi quattrini
spillati agli ignari viandanti e dette a Vito Cappuccio altre 10 monete
dicendo: “Va ben cussì tosati? ‘Nde in paxe, ve voio ben!”. Zio Pippuzzo e i
suoi tre amici si recarono all’osteria Al Bacareto saltellando e cantando
canzoncine frivole. Ma nell’osteria un’oscura minaccia li attendeva…
[continua]
Altre storie dello Zio Pippuzzo le trovi nel suo libro “Le Domandone
di Zio Pippuzzo” in tutte le librerie, anche in versione e-book
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Vai sul blog editoriale Skakko-Math di studenti.it del Professor
L. Tortorelli (http://blog.studenti.it/fisicamatematica/), troverai
dispense illustrate semplici e sintetiche e tanti problemi svolti su vari
argomenti. Troverai anche articoli stravaganti sulla Matematica e la
Fisica. Zio Pippuzzo è anche su Facebook (ricerca: “Lozio Pippuzzo”).
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ESTATE E VOLONTARIATO: CI HAI MAI PENSATO?
In città, in Italia e all’estero: tanti progetti tra cui scegliere
L’estate sta arrivando e anche quest’anno il
Laboratorio Scuola Volontariato offre agli
studenti delle scuole superiori, ma non solo,
interessanti opportunità per vivere esperienze di impegno concreto (e divertenti!) sul
proprio territorio o in giro per l’Italia.
Sono diverse le associazioni e le realtà che accolgono ragazzi per stage di volontariato estivi in settori che riguardano disabilità, minori,
anziani o carcere.
Vi ricordiamo che siete voi a scegliere dove preferite andare a donare un po’ del vostro tempo, a seconda dei vostri impegni. Quello che
invece chiediamo è solo un po’ di responsabilità nel portare a termine
l’impegno preso ed il rispetto per l’associazione.
Se vi interessa fare attività con i nonni ospiti delle case di riposo, potete rivolgervi per esempio all’Associazione Natale Mazzolà.
Se invece volete mettervi in gioco insieme alle persone disabili, ci
sono molte associazioni che vi possono accogliere: Abilmente insieme, Anffas Treviso, Tonino Bello, Adelante, e molte altre ancora!
Se desiderate impegnarvi per la tutela dell’ambiente, ecco che Legambiente potrebbe essere il posto giusto per voi! Organizzano giornate
ecologiche, campi di volontariato in bicicletta lungo le sponde del Piave.
Se desiderate un’esperienza particolare e tosta, vi proponiamo il laboratorio di video-teatro all’interno del carcere minorile di Treviso,
da maggio a settembre per entrare a contatto con una realtà nuova
e differente. L’età minima per partecipare è di 17 anni e dà ai ragazzi
che vi partecipano l’opportunità di conoscere coetanei inseriti in un
contesto sociale ed in una realtà diversa dalla propria.
Altre belle opportunità, che siamo sicuri troveranno un vostro interesse, sono i campi di volontariato e le settimane integrate, delle
esperienze residenziali per sperimentarsi in contesti diversi, per conoscere persone nuove, per dare il proprio aiuto agli altri...
Le settimane integrate sono esperienze di vacanza, al mare o in mon-
tagna, in cui condividere del tempo con persone disabili o con anziani.
Se avete voglia di mettervi a disposizione delle associazioni, vi potranno accogliere Anffas Treviso e Motta di Livenza, Tonino Bello, gruppo
Gelindo, Associazione disabili Breda, Carbonera e Maserada, Associazione Parkinson, Adelante,...
Se vi interessa sono in programma anche i campi di animazione con l’Associazione IPSIA, Terra e Libertà, la partecipazione ai campi avviene previa
selezione e si svolgeranno in Europa (Bosnia Erzegovina, Kosovo, Albania),
ma anche al di fuori dell’Europa in Paesi come l’Africa. Che aspettate??
Compilate la domanda subito per partire per una nuova esperienza in un
Paese diverso dal vostro... i campi prevedono un costo di 200 euro.
Avete visto? Ce n’è per tutti i gusti!!!
E allora che aspettate? Mettetevi in moto!!!
Per maggiori informazioni e iscrizioni: Laboratorio Scuola Volontariato, tel. 0422 320191, [email protected], FB lab
scuola volontariato
Erica e Giulia
NOTRE DAME DE PARIS
Quattro repliche a Conegliano
Dopo quasi mille repliche in undici anni e quattro
anni di sosta, torna in scena in Italia ‘Notre Dame
de Paris’, l’opera moderna più famosa al mondo, con
quattro repliche in programma alla Zoppas Arena di
Conegliano da venerdì 6 a domenica 8 maggio.
‘Notre Dame de Paris’ debuttava al Palais des Congrès
di Parigi il 16 settembre 1998, nella sua versione originale francese,
e fu subito trionfo. Quattro anni dopo veniva prodotta la versione
italiana di quello che sarebbe stato il musical dei record con oltre due
milioni e mezzo di spettatori nel mondo. Per info: zedlive.com
INTERVISTA A CARLO GOLDONI
Cari studenti del Mazzotti,
in questa edizione del giornalino settimanale della
scuola abbiamo il piacere di riportarvi “un’intervista
immaginaria” fatta al famosissimo scrittore di opere
teatrali, Carlo Goldoni.
Nel caso non conosciate la sua biografia, ecco alcune
informazioni! Goldoni nasce a Venezia nel 1707 da una
famiglia borghese. Inizialmente studia e si laurea in legge,
ma poi capisce che il diritto non fa per lui e riconosce la
sua vocazione teatrale: l’autore veneziano sarà in grado
di distinguersi in “tale mondo” grazie alla sua riforma.
Abbiamo chiesto all’autore che cosa avesse contro la
Commedia dell’Arte a tal punto da trasformarla completamente. Con tono molto
fiero, probabilmente soddisfatto dei cambiamenti portati all’interno del teatro,
ci ha risposto che, da sempre, riteneva la Commedia dell’arte una “commedia
grossolana” e ormai impoverita. Quando gli capitava di andare a vedere un’opera
a teatro, spesso non capiva gli intrecci sgangherati e si annoiava a morte vedendo
recitare degli attori con il volto nascosto, rigidi ed impacciati che ripetevano
sempre le stesse battute. Voleva portare un po’ di buon gusto nel teatro, non
tanto per lui, ma per tutti i giovani veneziani che avrebbero potuto passare del
tempo in un ambiente allegro e gioioso. Per questo motivo decide di scrivere
testi che rappresentano la vita reale di tutti i giorni con personaggi vivaci,
pieni di emozioni e sentimenti. Il linguaggio delle commedie diventa semplice e
colloquiale così che tutti possano apprezzare le sue opere.
Alla fine dell’intervista ha consigliato a tutti noi di andare a teatro a vedere le sue
opere... Non gli abbiamo detto che noi giovani d’oggi preferiamo il cinema e i pop corn!
Ilaria Mion
4^BR Istituto Mazzotti
SNAPCHAT COMPRA BITSTRIPS
I fumetti che hanno invaso
Facebook
Secondo alcune testimonianze,
Snapchat sarebbe in trattativa per
acquistare Bitstrips – la compagnia
i cui fumetti hanno invaso ormai
da tempo Facebook. L’affare
tra Snapchat e Bitstrips, è stato
valutato per 100 milioni di dollari. Le emoji, sono
ormai diventate parte integrante delle conversazioni
di ogni giorno e sono ormai una di quelle funzioni che
qualsiasi applicazione di messaggistica deve avere.
Non c’è chiarezza su come Snapchat intenda integrare
Bitstrips all’interno della sua piattaforma.
Entrambe le compagnie hanno declinato qualsiasi
tipo di commento. Nata nel 2007, Bitstrips ha la sua
base operativa a Toronto e permette alle persone
di creare avatar e usarli per comunicare in molte
piattaforme digitali. La compagnia, dall’anno della
sua nascita, ha messo in commercio vari prodotti tra
cui Bitstrips.com, Bitstrips Facebook app, Bitstrips
mobile app (per Android e Ios) e Bitmoji, la loro ultima
applicazione per cellulari, risalente al 2014. Ciò
che ha reso l’applicazione Bitmoji così famosa, è che
trasforma le persone in un vero e proprio set personale
e realistico di emoji che può essere usato in qualsiasi
tipo di chat.
www.diregiovani.ita
FIORELLO IN “L’ORA DEL ROSARIO”
Doppia data a Padova
BUON COMPLEANNO TWITTER
10 anni di cinguettii
A Padova il mattatore dello
spettacolo italiano con due le date al
Gran Teatro Geox. Arriva «L’Ora del
Rosario», il nuovo atteso spettacolo
di Fiorello in scena venerdì 6 maggio
e sabato 7 maggio (ore 21.15).
Rosario Fiorello torna sul palco,
in una dimensione teatrale, con
un nuovo spettacolo che, come
lui stesso ha dichiarato, sarà analogico, fatto di puro
intrattenimento, tra aneddoti, racconti e gag in perfetto stile
Fiorello, lo showman darà ampio spazio anche alle consuete
improvvisazioni. Non mancheranno musica, gag, inediti e
duetti di grande spessore con Artisti del calibro di Mina e
Tony Renis il quale, in “collegamento” da Las Vegas, regala
allo showman una versione molto particolare della celebre
«Quando Quando Quando».
Per info: zedlive.com
Buon compleanno Twitter. Spegne dieci candeline la
piattaforma di microblogging più famosa al mondo, in dieci
anni ha rivoluzionato il modo di scrivere – per esprimere un
concetto o anche solo uno stato d’animo o ancora raccontare
un avvenimento – con i suoi 140 caratteri, ha reso il mondo più piccolo e
immediato con la comunicazione inframmezzata da hashtag e “@”.
Il primo cinguettio nel lontano marzo, era per la precisione il 21, 2006 ad
opera di Jack Dorsey, fondatore della società e oggi amministratore della
stessa. A dieci anni di distanza Twitter non è molto cambiato, nonostante
i diversi annunci che lo davano in continua evoluzione. Certo sono arrivate
le foto, poi i video con “periscope” ma la sostanza è rimasta la stessa come
ha confermato in una recente intervista al ‘Today Show’ lo stesso Dorsey.
La caratteristica dei 140 caratteri – ha detto l’ad della società – “resta. E’
un buon limite per noi. Ci permette la brevità del momento” anche se poi
ha annunciato “stiamo cambiando molto. Stiamo sempre rendendo Twitter
migliore”, lasciando presagire qualche altra novità all’orizzonte. […] “Twitter
è un servizio fondamentale. Ci sarà nel 2020 e anche nel 2030”. Allora buon
compleanno Twitter e cento di questi giorni.
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CORRERE AI RIPARI
Allarme territorio trasformato: analisi di una situazione urbanistica preoccupante
Giorgia e Francesca, studentesse di 3^ dell’Istituto
Canossiano Madonna del Grappa di Treviso,
parteciperanno con il presente testo ad un
concorso del FAI, in bocca al lupo!
Cinquant’anni fa Adriano Celentano cantava nella
famosissima canzone “Il ragazzo della via Gluck”
“solo case su case, catrame e cemento”, lanciando
un allarme sul pericolo di un’urbanizzazione
selvaggia che non tenesse conto dell’equilibrio
ambientale ma solo delle necessità dello sviluppo
economico del dopoguerra.
Oggi chi attraversa la ridente provincia
di Treviso (la famosa “Marca gioiosa et
amorosa”), accanto a bellezze di carattere
naturalistico, paesaggistico e culturale, nota
segni preoccupanti di una trasformazione e di
un degrado dovuti forse a scarsa attenzione nel
gestire lo sviluppo industriale ed economico.
La situazione appare critica: qua e là appaiono
campi incolti, abitazioni abbandonate ed edifici
industriali e commerciali inutilizzati.
Il problema non riguarda solo casa nostra:
una recente indagine internazionale curata
dal giornale “The Guardian” (pubblicata nel
sito www.archivio.internazionale.it) denuncia
come il numero delle case abbandonate superi
di gran lunga il bisogno effettivo di abitazioni:
infatti il sito www.propositivo.eu commenta
tale dato evidenziando come, secondo dati
recenti, negli USA ci siano circa 18,6 milioni
di case abbandonate, abbastanza perché
ogni senzatetto ne abbia sei; in Italia ce ne
sono circa 3 milioni a fronte di circa 60 mila
senzatetto, abbastanza perché ognuno di essi
ne abbia 50.
Questo fenomeno riguarda tutta l’Italia:
basta percorrere pochi chilometri in qualsiasi
località dello Stivale per poter enumerare
una grandissima quantità di suggestivi
immobili in disuso: rovine risalenti a diverse
epoche, o moderni scheletri solitari, costretti
all’abbandono a causa di fallimenti e alla
difficile gestione di essi. Ci sentiamo in dovere
di porre l’attenzione in particolare sulla nostra
provincia, perché il degrado degli ultimi tempi
corre il rischio di rovinarne la bellezza.
Intendiamo far prendere coscienza di una
triste verità: l’enorme quantità di strutture già
inutilizzate da tempo che da potenziale risorsa
stanno diventando un problema.
Quali sono le cause?
La veloce trasformazione del sistema
produttivo da economia essenzialmente
agricola ad una di tipo industriale ha portato
all’abbandono delle campagne ed alla
costruzione di stabili di grandi dimensioni
adibiti a secondario (industria) e terziario
(servizi per l’industria).
La mancanza di una seria politica urbanistica
ha favorito da una parte l’edificazione selvaggia
di manufatti industriali che male si adattano
alla tipologia delle caratteristiche costruzioni
venete e dall’altra l’occupazione di territorio.
La recente crisi economica ha frenato uno
sviluppo economico e produttivo che sembrava
inarrestabile, lasciando sul territorio ferite
e cicatrici: stabili inutilizzati, abbandonati, a
volte decrepiti e dimenticati.
Che fare? Costruire o smantellare?
E’ proprio questa la questione: il Pianeta grida
“mayday” e noi non recepiamo!
Stanno sorgendo sempre più frequentemente
proposte di riqualificazione urbanistica.
Per esempio il blog impossibleliving.com,
interessante start up di due intelligenti
creatori (Andrea Sesta e Daniela Galvani), ha
lanciato nel web la proposta di censire tutti
gli stabili che necessitano riqualificazione e
di raccogliere idee per progetti di recupero di
questi luoghi così spettrali e allo stesso tempo
molto affascinanti.
Sembra irrinunciabile un’azione educativa delle
nuove generazioni sul rispetto dell’ambiente
che nasca dalla consapevolezza che esso non è
solo una ricchezza da sfruttare ma un capitale
da conservare e tutelare per consegnarlo agli
uomini di oggi e di domani. E questo porta di
conseguenza l’attenzione sulla necessità che
la politica sia sempre più attenta (sicuramente
più di quanto non abbia fatto finora) alla tutela
del territorio ed allo sviluppo sostenibile.
Giorgia Campion e Francesca Emireni
L’ANNO DELLA SCIMMIA
L’8 febbraio è iniziato, per il
calendario cinese, l’anno della
Scimmia che si concluderà il 27
gennaio 2017.
Curiosamente da alcuni anni
l’ente postale del Liechtensterin
celebra tale appuntamento con il
calendario tradizionale orientale
con l’emissione di un francobollo
dedicato al segno zodiacale in corso.
La motivazione pare essere il sottolineare i buoni rapporti tra
Pechino e il piccolo stato europeo, fatto sta che, anche quest’anno,
in linea con le precedenti edizioni, il francobollo realizzato
è davvero spettacolare: un delicato intaglio, operato con la
tecnologia laser, che porta alla raffigurazione di una Scimmia.
I segni zodiacali cinesi, a differenza
di quelli occidentali, hanno
una rotazione annuale e sono
rappresentati dai dodici animali
che, secondo la leggenda, giunsero
per primi a salutare il Buddha.
Una versione maggiormente
accreditata illustra invece la scelta
come deliberata e ben ragionata,
legando gli animali alla vita
quotidiana (Bue, Cavallo, Capra, Gallo, Maiale e Cane) o ad un
significato simbolico di fortuna (Topo, Tigre, Coniglio, Drago,
Scimmia e Serpente).
UN MONDO CHE TI AVVOLGE
Oramai da circa due mesi ho poggiato i
piedi sul suolo italiano, dopo aver trascorso
un’affascinante ed emozionante esperienza
interculturale nella terra del tango, del Mate,
dell’incredibile cordialità e ospitalità. Ho vissuto in Argentina per
sei mesi, in un paese così ricco di fascino, di sorprese e di offerte.
Sebbene questa terra sia culturalmente abbastanza simile al nostro
paese, per il gran numero di persone con origini italiane, ho dovuto
comunque mettermi in discussione ed iniziare una “nuova vita”.
Dopo due voli aerei e l’attraversamento di un oceano, finalmente l’arrivo
in Argentina. Ho vissuto in una piccola città isolata, di circa 15.000
abitanti, immersa nelle coltivazioni di mais, frumento e soia. Questo
paesino mi ha donato molto. L’allegria, la gentilezza, la semplicità delle
persone mi hanno subito permesso di sentirmi a casa e non ho avuto
nessun problema a relazionarmi, sebbene non conoscessi la lingua.
La scuola è meno impegnativa rispetto a quella italiana. Ho
frequentato il quinto anno di scuola superiore con indirizzo “ciencias
naturales”. Fin da subito, i compagni argentini mi hanno accolto a
braccia aperte e sono stato sommerso da un milione di domande
sul mio paese. Il periodo scolastico non è stato assolutamente
pesante né noioso. Grazie ai numerosi lavori di gruppo, ho avuto
CONCORSO “IN YOUR SHOES”
Progetti anche da Mazzotti, Turazza
ed Einaudi-Scarpa
La Consulta Provinciale degli Studenti insieme
a Volontarinsieme – CSV Treviso, in rete
con gli enti del Tavolo provinciale disabilità
hanno promosso il bando di Concorso rivolto
a gruppi di studenti “In your shoes - Camminiamo insieme per
incontrarci”
Rivolto agli studenti delle scuole superiori, C.F.P. e I.P.M. della
provincia di Treviso, ha lo scopo di sensibilizzare gli studenti
ai temi della disabilità, dell’accoglienza e valorizzazione delle
diversità.
La scadenza per partecipare al bando è stata il 5 febbraio 2016, e
sono pervenuti 13 progetti da parte delle scuole della provincia
tra i quali “Dancing in your shoes” a cura delle classi 3^C e 3^H
dell’Istituto Mazzotti, “Insieme libera-mente” realizzato da un
gruppo di studenti dell’Istituto Turazza e “Una giornata insieme:
Andata e Ritorno” da parte delle classi 3^B e 3^A dell’Istituto
Einaudi Scarpa.
Il bando di concorso si colloca all’interno delle iniziative promosse
nell’ambito della Giornata provinciale della disabilità, istituita nel
2012, che affonda le radici nella giornata “Frutto di un sostegno
sociale”, nata nel 2000 e promossa dalla Fondazione il Nostro
Domani Onlus e dal Consorzio Pro Loco Quartier del Piave,
con l’obiettivo di raccogliere fondi per costruire e sostenere
l’attività delle comunità-alloggio per persone adulte con disabilità
intellettiva e fisica che non possono vivere in famiglia.
Tradizionalmente la Giornata provinciale della disabilità “Frutto
di un sostegno sociale” si svolge la seconda domenica di novembre
nelle piazze della provincia, per raccogliere fondi attraverso la
vendita di mele a favore di progetti rivolti a persone con disabilità.
Nel 2015 il Tavolo di Coordinamento ha deciso di ampliare
le iniziative, istituendo una apposita proposta per gli Istituti
superiori di secondo grado al fine di sensibilizzare intorno ai temi
della disabilità: questa è la cornice all’interno della quale nasce il
concorso “In your shoes – camminiamo insieme per incontrarci”
Il giorno lunedì 23 maggio al Palladio si svolgerà la premiazione
all’interno della Giornata della Legalità, organizzata dalla
Consulta provinciale, dalle 9.30 alle 12: sarà l’occasione per
presentare i progetti e consegnare il premio ai vincitori!
ulteriori occasioni per stringere
nuove amicizie e sorseggiare in
compagnia il Mate. Un momento
scolastico molto divertente
è stato il “Dìa del estudiante”,
organizzata dagli studenti
dell’ultimo anno alla quale
partecipava ogni classe vestita
con dei costumi a propria scelta.
Durante tutto il giorno si sono svolte competizioni ludiche tra
classi, balli e sfilate, tutto all’interno della scuola.
La mia famiglia ospitante è sempre stata disponibile, gentile,
calorosa e mi ha fatto sentire subito come un vero componente
della famiglia. Ho trascorso dei momenti indimenticabili con
pranzi tipici del sabato o della domenica, in cui parenti e amici si
riuniscono per mangiare l’asado e per passare tutta la giornata in
compagnia. Altri aspetti caratteristici sono sicuramente l’ospitalità,
l’attenzione verso gli altri e la grande gioia nell’organizzazione di
feste e momenti comuni.
Riflettendo ora, ritornato già da qualche mese e rituffatomi nella
mia “vecchia” e “normale” vita, sono certo che questa esperienza
di scambio culturale sia stata per me veramente positiva sotto
molteplici aspetti. Sono riuscito a stringere rapporti d’amicizia
solidi, che tuttora continuano, con persone meravigliose piene di
vivacità, con una gran voglia di conoscerti e di passare del tempo
insieme, senza fare differenze. Proprio da queste persone ho
compreso quanto sia bello essere diversi e quanto sia importante
accettare tutti, poiché ciascuno di noi ha delle ricchezze che, se
condivise, possono essere utili e proficue per tutti. Consiglio a tutti
i miei coetanei di “mettersi in gioco”, i dubbi e le incertezze iniziali
alla fine si trasformano in maggior consapevolezza di sé, degli altri
e del mondo che ci circonda.
Lorenzo Masarin
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DAY OF THE TENTACLE REMASTERED
Un capolavoro del passato riportato a nuovo splendore
[…] Scoprite con noi perché Day of The Tentacle Remastered, a più di 20
anni di distanza dall’uscita dell’originale, è ancora oggi un titolo da avere
assolutamente.
[…] La narrativa, in questo tipo di titoli, era elemento essenziale, e anche
Day of The Tentacle Remastered non fa eccezione: nel gioco, infatti,
impersoneremo tre personaggi, ovvero il sapientone Bernard Bernoulli
e gli adorabili sciroccati Hoagie e Laverne. Il gioco si presenta come il
seguito di Maniac Mansion, avventura targata Ron Gilbert, e vede proprio in
Bernard un trait d’union, visto che questo stesso personaggio era presente
proprio in quel titolo.
Lo
scopo
del
gioco,
dunque,
sarà quello di
impedire al mitico
tentacolo viola di
diventare padrone
del mondo, ma
la faccenda non
sarà così semplice.
L’eccentrico
(e
alquanto tirchio)
dottor Edison, infatti, ha pensato bene di risolvere il tutto giocando con la
sua macchina del tempo, ma i risultati non sono stati dei migliori. Hoagie,
così, si ritroverà 200 anni indietro nel tempo, all’epoca della nascita della
costituzione americana, mentre Laverne compirà un salto di 200 anni nel
futuro, in un’epoca in cui i tentacoli dominano il mondo, e gli umani sono
diventati esotici animali d’accompagnamento. Per riuscire nell’impresa
di salvare capra e cavoli, allora, il giocatore dovrà lambiccarsi il cervello
cercando di far interagire i tre protagonisti, risolvendo enigmi, e dialogando
con vari personaggi.
[…] Day of The Tentacle Remastered è
un’avventura con un alto livello di difficoltà; ciò
deriva dal numero di personaggi controllabili
(ovvero tre), dai numerosi oggetti con cui si potrà
interagire, e soprattutto dagli enigmi logici in cui
ci si imbatterà. Non si tratta di sfide impossibili,
ma è evidente che la logica che si cela dietro ai
puzzle è estrosa e spiritosa. […]
In questa edizione del gioco, gli sviluppatori
hanno inserito la possibilità di evidenziare gli
hotspot con cui interagire: si tratta di un aiuto
ai giocatori meno pazienti, che però non potranno contare su nessun altro
tipo di suggerimento. Insomma, siamo davanti a un tipo di avventura grafica
sì difficile, ma capace di dare una grande soddisfazione nel momento in cui
si riuscirà a risolvere un enigma: questa, d’altra parte, è l’essenza primaria
dei punta e clicca, che in Day of The Tentacle Remastered ritrova la sua
dimensione ideale.
Questa edizione rimasterizzata, dal punto di vista del gameplay, si è
dimostrata estremamente elastica: il giocatore, in effetti, ha la
possibilità istantanea di passare da una impostazione di gioco
basata sul classico elenco di verbi tipico del sistema SCUMM, a una
più moderna ruota delle azioni. Con questa seconda possibilità, il
clic col tasto destro su un oggetto selezionabile farà apparire una
comoda interfaccia circolare in cui sono incluse le varie azioni
disponibili (parla, guarda, tira, spingi, usa e così via). Non ci si deve
aspettare, dunque, un sistema di controllo basato solo su due azioni
tipica delle avventure moderne (dove ad esempio si interagisce con
il tasto sinistro del mouse e si osserva un oggetto con il tasto destro).
[…] Quella che abbiamo davanti, dunque, è un’edizione che si avvale
di una veste grafica completamente rinnovata, che elimina la
spigolosità dei pixel a favore di uno stile morbido e caricaturale, cui
però è possibile affiancare in maniera istantanea l’estetica originale
del 1993. Su PC, ad esempio, la pressione del tasto F1 consente di
alternare le due modalità di rendering, e ciò permette di apprezzare
la bontà della nuova veste grafica che, d’altra parte, sembra essere
una vera e propria seconda pelle. Gli elementi che infatti formano lo
scheletro del gioco, comprese le animazioni, le inquadrature, i tempi
scenici delle cutscene, sono quelli originali, con tutti i pregi e difetti
che questa soluzione comporta. […]
Anche il sonoro è stato rivisto: in questa edizione, infatti, è possibile
scegliere tra l’originale accompagnamento del 1993 e la versione
completamente rimasterizzata, che presenta nuove realizzazioni
sia in fatto di tracce audio che dello spassoso doppiaggio in inglese.
[…] Le chicche, in ogni caso, non finiscono qua: tra le altre cose, è
possibile ottenere un “Dottorato in storia dei giochi” (così come
recita l’achievement apposito), semplicemente giocando alla
versione originale di Maniac Mansion, nascosta tra gli ambienti del
gioco proprio come nella versione originale del 1993.
Day of The Tentacle Remastered è un’opera
realizzata in maniera estremamente
intelligente, e che ha senso di esistere:
propone una grafica completamente
rinnovata, così come un’interfaccia grafica
più moderna e un audio rimasterizzato.
Nonostante ciò, il titolo permette una
flessibilità totale in tutti i suoi aspetti,
consentendo combinazioni ardite tra la
versione originale e quella moderna. Sul
fronte del gameplay, c’è poco da dire: a più
di 20 anni di distanza, il titolo proposto da Double Fine riesce ancora
a divertire, risultando impegnativo, complesso, e capace di proporre
una vera sfida. La narrativa, d’altra parte, presenta una delle storie
più spassose e divertenti mai viste nel genere, risultando ancora
oggi veramente godibile. Considerati tutti questi aspetti, dunque,
non possiamo che consigliare l’acquisto di questa edizione sia ai
nostalgici, che alle nuove leve: Day of The Tentacle, lo ribadiamo
ancora una volta, è invecchiato veramente bene.
Per recensioni ed anteprime complete:
www.spaziogames.it
INCREDIBILE E’ PACE!
Trovato l’accordo tra Israele e Palestina, dopo anni di odio, violenza e morti
i due paesi hanno deciso di cessare il fuoco definitivamente
Gerusalemme. Dopo 10 ore di riunione dal palazzo del governo
israeliano si notano 2 uomini uscire abbracciati, i giornalisti fanno
fatica a crederci ma sono proprio loro: Mahmud Abbàs (presidente
della Palestina) e Benjamin Netanyahu (leader del governo israeliano),
sorridono e annunciano con fierezza ai numerosi e accaniti giornalisti
che nessun cittadino dei 2 paesi da sempre opposti sentirà più parlare
della parola guerra.
Numerose sono le domande dei giornalisti e numerose sono le
risposte dei due uomini politici che, nonostante la stanchezza, dopo
l’interminabile riunione, rispondono a tutti senza esitare.
Netanyahu afferma: “La gente deve sapere”.
I 2 leader stanchi ed emozionati rispondono alla domanda di un
giornalista della BBC, che troppo sangue è stato versato in una guerra
combattuta da due popoli troppo simili per odiarsi.
Addirittura il leader palestinese cita Gandhi spiegando che la formula
“occhio per occhio” servirà solo a rendere tutto il mondo “cieco”.
ELIO E LE STORIE TESE A PADOVA
21 maggio, Gran Teatro Geox
Dopo la partecipazione degli ELIO E LE STORIE TESE al Festival di
Sanremo 2016 con il brano “Vincere l’odio”, si aggiungono nuove
date al tour nei palasport tra le quali spicca l’appuntamento di
sabato 21 maggio al Gran Teatro Geox di Padova.
“Obbiettivo del Piccoli Energumeni Tour (PET) è dare spettacolo in
grandi spazi come palasport, arene e festival all’aperto, per raggiungere
più spettatori in un colpo solo. […] Altri vantaggi del mondo palasport:
se viene tanta gente, si simpatizza; se viene poca gente, stanno comodi.”
Band di culto, vere e proprie icone, artisticamente ci hanno abituati
ad ogni genere di novità. Presenza costante ma mai scontata
nel panorama italiano, inarrivabili nella cura della loro proposta
musicale, ogni loro nuova apparizione ha segnato momenti
memorabili sia che si trattasse di un album, che di un concerto o
di un’apparizione televisiva (impossibile non citare, tra le altre, le
quattro esibizioni de “La canzone mononota” sul palco del Festival
di Sanremo del 2013 con travestimenti e make-up estremi).
Una storia la loro che si scorre attraverso album di culto come
“Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu”, “Italyan, Rum Casusu
Çikti” e “Cicciput”, fra provocazioni e polemiche assortite, singoli
di successo come “Pipppero” e un memorabile secondo posto al
Sanremo 1996 con “La terra dei cachi”, tormentone dell’epoca. Li
si è visti in tv, come resident band dei programmi “Parla con me”
e “The Show Must Go Off” e “Il Musichione”, il programma da loro
ideato e condotto su Rai2. Nel 2013 sono tornati a Sanremo con
“La Canzone Mononota”, arrivando secondi, ma vincendo ben tre
premi: critica, sala stampa radio/tv/web e miglior arrangiamento.
Tra i loro pezzi più amati ci sono “Cara ti amo”, “Servi della
gleba”, “Shpalman®”, “Parco Sempione”, “Born to be Abramo” e
“Tapparella”, l’inno collettivo con cui sono soliti chiudere i concerti.
Per info: zedlive.com
Dichiarazioni che destano clamore, visto che arrivano dalla stessa
bocca che, pochi mesi prima, aveva espresso parole di odio nei
confronti di un popolo che aveva definito come un “insieme di menti
spregevoli rovinose per la società”.
Una nota di rammarico si nota sul volto dei 2 esponenti politici
quando gli viene chiesto di fare un bilancio delle morti che questa
rovinosa guerra ha causato.
Abbàs, con tono strozzato e sguardo malinconico, risponde
che le conseguenze degli errori non si cancellano e le morti che
quest’assurda guerra ha causato saranno sempre presenti nelle
menti di israeliani e palestinesi come una ferita aperta difficile da
rimarginare. Però Abbàs sostiene anche che “sbagliando si può
imparare” e che, da oggi in poi, nessuna guerra sarà più combattuta
su una terra che ha visto fin troppo sangue.
L’intervista è stata diffusa immediatamente in tutto il paese e
nelle piazze delle più importanti città e subito sono cominciati i
festeggiamenti.
Tutti uniti, cristiani, ebrei e musulmani a cantare in nome della pace
senza distinzioni di sesso, nazionalità, idea politica, a sventolare le
bandiere dei due paesi che finalmente possono stare insieme in un
cielo limpido, un cielo sereno, sgombro da razzi e aerei militari che
hanno lasciato il posto agli uccelli che ora possono volare liberi.
Toccanti sono le immagini dei bambini che giocano sopra le macerie,
divertendosi sotto gli occhi delle madri che finalmente possono
sognare un futuro sereno per i propri figli.
Amore e pace, sono le parole sulle bocche della gente e sui muri dei
palazzi, dietro ai quali tramonta il sole di un paese in cui finalmente
regna la felicità.
Michele Levi Minzi
Rivista interscolastica ed universitaria bimestrale a diffusione gratuita
Anno X n. 58 - Reg. Tribunale Treviso n. 50 del 16-01-07
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