Guida Viaggi n.1280 - 24.05.10 - pag.8
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Primo piano 8 GuidaViaggi 24 Maggio 2010 - n° 1280 Il ritorno della nube perturba l’estate Dalle imprese un richiamo di responsabilità al Governo di Laura Dominici I conti erano stati fatti. Duecento milioni di danni per l'Italia. Una cifra analoga per la Spagna, 110 milioni per la Germania, 60 per la Grecia e una cifra record di 260 milioni per la Francia. Il calcolo generale attribuiva 1,7 miliardi di euro di danni al turismo europeo a causa della nube vulcanica (100mila voli cancellati e piani di viaggio alterati per 10 milioni di persone). Si trattava di una prima stima diffusa dall'Ue soltanto qualche settimana fa e che ora andrà rivista. Sì, perché alla luce degli ultimi avvenimenti, e con la spada di Damocle di un ritorno della nube nel periodo di alta stagione turistica, il rischio è che le previsioni vengano ampiamente superate. Giovanni Bisignani, direttore generale Iata, lancia l'allarme: "Se il vulcano non si dovesse fermare non ci potremmo più permettere il lusso di stop immotivati". Il manager ha parlato di sopravvalutazione dei rischi, puntando il dito contro la modalità con cui è stata gestita l'emergenza di aprile: "La decisione di chiudere i cieli è stata presa solo sulla base di modelli teorici". Bisignani chiede di intervenire il prima possibile, entro l'estate, perché "l'Europa adesso è l'anello debole del trasporto aereo in termini di ricavi e non reggerebbe un altro colpo". Il gruppo Air France-Klm dichiara un calo di passeggeri del 20% ad aprile e i sei scali gestiti dalla società inglese Baa hanno riportato decrementi tra il 15 e il 25%. Silenzio dalle istituzioni Il commissario europeo Antonio Tajani assicurava a suo tempo che il settore sarebbe stato adeguatamente sostenuto, ma Federturismo chiama in causa il governo italiano, chiedendo la copertura dei costi straordinari sostenuti per garantire assistenza ai cittadini. "Ai 30 milioni di danno immediato, subìto e documentato dai nostri t.o. e agenzie di viaggi con la prima crisi, si aggiungono ora i nuovi oneri di queste ore", avverte l'associazione. "L'Italia - prosegue Federturismo - sembra molto solerte nell'adottare le cautele del caso, tuttavia, mentre apprezziamo le iniziative del Commissario Tajani, che ha convocato i ministri del Turismo e si è espresso per l'estensione al turismo del sostegno a favore delle compagnie aeree, non possiamo non esprimere sconcerto per il totale silenzio del governo, che lascia che costi ed oneri per l'assistenza cadano sulle spalle delle imprese turistiche". E ad oltre un mese dalla prima crisi, le imprese non sono state ancora chiamate a nessun tavolo di consultazione con il governo, come avvenuto negli altri paesi esposti alle conseguenze del blocco. Secondo fonti di stampa, t.o. e adv avrebbero speso oltre 388 mln di euro per assistere i clienti e farli tornare a casa durante la prima emergenza. A questo proposito il presidente Astoi, Roberto Corbella, avrebbe proposto la costituzione di un fondo di garanzia per le emergenze. Intanto il presidente dell'Enac, Vito Riggio, si mostra favorevole alla possibilità di decidere autonomamente l'apertura e la chiusura dei cieli in base alla presenza delle polveri vulcaniche islandesi, tramite l'uso di propri voli di ricognizione. La mossa rappresenta un primo sì alla proposta della Iata e di Alitalia che chiedevano di potersi sganciare dall'attuale sistema centralizzato che fa capo a Eurocontrol. Nel frattempo è stato istituito un coordinamento con la Francia per valutare le mosse da compiere. Proprio quest'ultimo Paese ha mostrato una reattività immediata. Il segretario di Stato al Turismo, Thierry Baudier, ha già illustrato le misure a sostegno del settore. Tre i dispositivi messi a punto: aiuti dai sistemi creditizi per sostenere le difficoltà di tesoreria; indennizzi sugli stipendi; sgravi fiscali e sociali. Baudier ha incontrato già alcune volte gli operatori del settore e le riunioni hanno permesso di valutare le perdite: 260 mln di euro, di cui 190 per i vettori aerei, 31 per i t.o. e 40 per le agenzie. Sul fronte politico è stato poi invocato lo sforzo per creare un unico sistema di gestione dello spazio aereo a livello europeo. Tariffe in salita Intanto per i consumatori ci sono in vista cattive notizie: le tariffe aeree potrebbero aumentare di oltre il 5% a seguito del blocco dovuto alla nube islandese. A sostenerlo è il Centre for Economic and Business Research del sito Kelkoo che evidenzia, per i viaggiatori anglosassoni, un aggravio di 48 sterline in media per ogni volo, per un totale di 1,8 mld di sterline di costi aggiuntivi. Entro il 2012 l'aumento potrebbe essere dell'11,5%. A questo aspetto si dovrebbe sommare l'effetto dovuto al rincaro del greggio e al valore del dollaro. C'è poi da valutare l'effetto psicologico che l'emergenza provoca: le agenzie di viaggi lamentano un drastico calo delle prenotazioni, proprio nel periodo in cui i turisti dovrebbero pensare Grecia, un comitato di crisi a sostegno del turismo alle vacanze estive. La condizione meteo, la crisi in Grecia, gli sforzi finanziari per salvare l'euro, oltre al rischio nube, stanno influendo negativamente il business del trade turistico. Ma se la nube del vulcano ha lasciato a terra gli aerei, ha fatto invece prendere il volo a videoconferenze e mezzi di trasporto alternativi: noleggio auto, treni e autobus, che hanno incrementato corse e, in taluni casi, prezzi. I biglietti ferroviari sono risultati di un terzo superiori alla media, le prenotazioni di auto a nolo sono aumentate del 17%, mentre le cancellazioni per i viaggi in aereo sono incrementate di 6 volte. E' quanto risulta dall'ultimo Air Plus Business Travel Report. La società Regus registra un incremento del 139% nella richiesta di sale per videoconferenze. Poll L’opinione degli utenti di www.guidaviaggi.it L a percezione della crisi greca in Italia c'è e si riflette sulle vendite della destinazione. La sentenza arriva dalle risposte al poll lanciato sul nostro sito www.guidaviaggi.it. La domanda rivolta ai lettori si focalizzava sulle ripercussioni in termini di vendite a causa della situazione economica del paese mediterraneo. Il 58% ha confermato un rallentamento, contro un 42% che non lo ha riscontrato. Ma ora la situazione potrebbe aggravarsi e la notizia arriva proprio dalla Grecia, dove si parla già di emergenza turismo, dopo gli scontri nel corso delle dimostrazioni e gli scioperi. Il governo greco ha dovuto ammettere "annullamenti massicci delle prenotazioni", facendolo optare per la costi- tuzione di un comitato di crisi. "Nei giorni scorsi - riportano le agenzie di stampa - l'Associazione degli albergatori ateniesi aveva denunciato oltre 17.000 annullamenti solo per la capitale". E' probabile che le disdette riguardino solo Atene, dove il clima è rovente, mentre non dovrebbero essere toccate le isole, raggiunte da voli charter diretti. Qualche giorno fa il presidente Astoi, Roberto Corbella, aveva ammesso, ma senza allarmismi: "Con gli scioperi annunciati, soprattutto nei trasporti e concentrati nella capitale, ci saranno disagi. Non mi risultano però particolari problemi per il resto del Paese". Corbella ritiene che "anche nella stagione estiva si possa continuare ad andare in vacanza sulle isole tran- quillamente, perché il turismo è così importante che anche i greci faranno tutto il possibile per tutelare i loro turisti. Un consiglio che possiamo dare - aggiungeva - è utilizzare voli che vadano direttamente sulle isole, evitando il passaggio dall'aeroporto di Atene, più soggetto a scioperi". Dal fronte agenziale si cerca di sostenere la destinazione, regina delle vacanze estive. Gian Paolo Vairo, a.d. di Welcome Travel, commenta: "Se il turista guardasse al Pil per scegliere la meta delle vacanze, sarebbero diverse le destinazioni di lungo raggio in cui non si dovrebbe recare. Anzi - aggiunge il manager -, il cliente ha eventualmente la prospettiva di costi inferiori" ed è perciò invogliato a optare per un certo Paese. Quel che, invece, Vairo ritiene possibile è un calo dei prezzi negli appartamenti e che l'acquirente, guardando il catalogo, che è stato stampato precrisi, possa pensare che convenga prenotare direttamente l'albergo e l'appartamento. Come contrastare possibili effetti negativi? "Si potrebbero realizzare campagne sulla Grecia - dichiara -, lanciare scontistiche dedicate". La possibilità di una revisione dei prezzi al ribasso non fa pensare ad un'impennata delle prenotazioni la rete delle Marmotte: "Ad oggi sull'intermediato non vedo grandi ribassi, così come nei voli. Forse i t.o. potranno ricontrattare i prezzi con gli albergatori…". Il network ammette comunque che "il timore della clientela è la paura di contra- La situazione economica greca incide sulle prenotazioni? Fonte: Guida Viaggi sti in loco, che possono avere conseguenze sull'equilibrio sociale, ma vale soprattutto per chi costruisce itinerari in loco. Più rassicurati, invece, i clienti dei pacchetti intermediati dal trade". Dagli addetti ai lavori emerge anche un comportamento schizofrenico: "C'è chi aspetta le offerte, i cosiddetti sciacalli tour che si aspettano di veder campeggiare in vetrina prima o poi, e chi pensa a cambiare destinazione per maggiore sicurezza". L.D.-N.S.