Schede analitiche dei percorsi
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Schede analitiche dei percorsi
BIBLIOTECA&SCUOLA 2008/2009 Biblioteca CHE MITO! Resoconto attività: Percorso: E TU LO CONOSCI AUGUSTO? a cura di Daniela Bianchi PERIODO: ottobre 2008 – aprile 2009 SCUOLE: scuola dell’infanzia (medi e grandi) NUMERO INCONTRI: 16 TOTALE ALUNNI: 348 Gli incontri si svolgono nelle biblioteche circoscrizionali più vicine alle scuole che hanno aderito al percorso o, a scelta, presso la Sezione Ragazzi. L’animatrice Daniela utilizza un burattino di gommapiuma, Augusto, che è il personaggio del racconto “I segnalibri di Augusto”, tratto da “Un amore di libro”, di Roberto Piumini. Augusto è il classico “topo di biblioteca” ed è utente itinerante di tutte le biblioteche cittadine. Viene così accennato un semplice discorso sulle biblioteche presenti in città, loro orari e funzioni. Augusto, naturalmente, ha letto tanti libri anche nella biblioteca di turno. Questo è il pretesto per leggere le storie piaciute di più ad Augusto in quella biblioteca. Però, quando la bibliotecaria avverte che è arrivata l’ora di chiusura, Augusto, a volte, deve ancora terminare la storia che sta leggendo e così si strappa un capello che utilizza come segnalibro. L’indomani, appena la biblioteca riapre, richiede lo stesso libro, trova il segno e riprende la lettura da dove l’aveva interrotta. Finchè un brutto giorno Augusto…si ritrova calvo! Dopo aver commesso un’azione scorretta che non gli farà chiudere occhio per la notte intera – fare un’orecchia a un libro della biblioteca! – il rimorso e la ferma intenzione di non danneggiare mai più un libro in vita sua, fa venire ad Augusto un’idea brillante: per ovviare a questo problema si farà crescere una folta barba! Ed ecco che Augusto potrà continuare ad immergersi nella lettura dei suoi adorati libri, utilizzando un pelo della sua barba come segnalibro. Daniela dice ai bambini che forse, leggendo i libri della biblioteca, capiterà anche a loro di trovare qualche segnalibro, dimenticato da Augusto! Poi chiede come Augusto avrebbe potuto risolvere meglio il suo problema. I bambini rispondono che avrebbe potuto utilizzare un segnalibro. Inizia così la parte di laboratorio. Daniela costruisce davanti ai bambini un segnalibro speciale, di cui troveranno le istruzioni anche nella dispensina completa di bibliografia che verrà consegnata a ciascuno, che richiama una delle storie lette insieme durante la mattinata. Invita quindi i bambini a costruirne altri a casa o a scuola, con personaggi ispirati alle storie che leggeranno. Con questi “segnalibrotti” potranno fare ed inventare molti giochi: scambiarli con altri bambini, ri-raccontare le storie (ad esempio, di sera, ai genitori per farli addormentare); sarà possibile inoltre mescolare i personaggi per inventare delle storie nuove o vivacizzare un viaggio noioso in auto, estraendoli dalla scatola porta-segnalibri, e iniziando a raccontare… Il percorso si conclude con le informazioni sulla biblioteca e sulle attività di narrazione in fase di svolgimento e con la consegna dei materiali informativi e la compilazione del questionario di verifica da parte dell’insegnante. Percorso: TI RACCONTO IL MITO! a cura di Lirika Naquellari PERIODO: novembre 2008 – gennaio 2009 SCUOLE: scuola primaria (classi prime) NUMERO INCONTRI: 14 TOTALE ALUNNI: 250 Il percorso si svolge nella Casa di Pimpa. L’animatrice Lirika si presenta alla classe dicendo che proviene dalla Grecia e che ha portato per loro dal suo paese molte storie, che le sono state raccontate dai nonni i quali, a loro volta, le hanno ascoltate da altri anziani per arrivare, a ritroso, fino ad Omero, che lei definisce suo bis-bis bisnonno. Chiede ai bambini se sono mai stati in Grecia e racconta che la Grecia vista dall’aereo ha uno stupendo mare azzurro cosparso di isolette, come se qualcuno avesse spruzzato il mare di latte. Inizia poi a parlare di Omero e mostra la lira con cui accompagnava i suoi racconti. A Omero piaceva molto ascoltare le storie sulla creazione del mondo narrate da sette fanciulle, le Muse. Le Muse erano solite suonare mentre raccontavano, infatti la parola musica ha origine da Musa. Una di queste storie fantastiche inizia con lo spazio buio dove c’erano solo Urano e Gaia, terra e cielo, marito e moglie che vivevano abbracciati. Gaia ha voluto accendere il cielo buio di stelle. Poi terra o cielo si sono allontanati e la terra ha dato origine a tutto ciò che vediamo: monti, mari, animali, esseri umani…Lirika parla poi degli dei, creature potentissime ed immortali, governate da Zeus, che vivevano sul monte più alto della Grecia, l’Olimpo. Inizia così a raccontare alcuni episodi della vita di Zeus. Uno di questi risale alla sua festa a cui volle invitare altre divinità, come Poseidone, Ade e le sue figlie Atena e Venere. Durante la cena, Zeus desiderò bere del nettare, ma il suo cameriere lo rovesciò per cui Zeus incaricò la sua fedele aquila di cercargliene un altro. L’aquila fece molti incontri finchè s’imbattè nella persona giusta: un pastore che suonava il flauto, Ganimede. Zeus fu contento della scelta e quando il mortale Ganimede giunse al suo ultimo giorno sulla terra, per premiarlo lo traformò nella costellazione dell’Acquario. Narra poi il mito di Europa, fanciulla rapita da Zeus con le sembianze di toro dalle corna d’oro, e portata all’isola di Creta per farla divenire principessa. Mentre racconta, Lirika mostra i libri sui miti e le loro immagini; mostra anche libri scritti in greco. A questo proposito racconta come Cadmo, fratello di Europa, per sua sorella dovette scontrarsi con il drago e gli rubò i denti di topazio azzurro. I denti si trasformarono in alfa, beta e in tutte le lettere dell’alfabeto greco. Il drago, che era un essere dotato di poteri magici, spiegò a Cadmo che con queste lettere avrebbe potuto scrivere la storia di Europa e tramandarla ai posteri. Lirika conclude il percorso lasciando guardare ai bambini i libri sui miti. Percorso: A SPASSO TRA I MITI a cura di 0432 Téâthre Numérique e LaRea PERIODO: novembre e dicembre 2008 SCUOLE: scuola primaria (classi seconde e terze elementari) NUMERO INCONTRI: 34 TOTALE ALUNNI: 536 Gli animatori Martina e Simone accolgono la classe all’ingresso con la lettura della lettera che era stata inviata alle scuole che avevano aderito al Percorso “A spasso tra i miti” chiedendo loro se hanno trovato qualche risposta. Chiariscono poi che l’uomo si è posto le medesime domande fin dai tempi remoti. Le antiche civiltà egizia, greca, romana hanno risposto a queste domande attraverso dei racconti sull’origine delle cose; questi racconti sono i miti. Quando poi gli uomini hanno ideato la scrittura tali racconti sono stati scritti e tramandati. I miti sono moltissimi e diversi nei vari paesi del mondo però sono tutti collegati tra di loro ed intrecciati come fili di un tappeto. Simone mostra un grande telaio in legno che serve per costruire un tappeto naturale con orditi fatti di bambù, feltro, pannocchie, paglia, bastoncini verdi. Per tessere ci vuole anche la trama, come quella delle storie, ovvero un filo che entri ed esca dall’ordito. Intrecciando tutti i miti si può costruire un tappeto un po’ magico per viaggiare tra i miti. Per raccontarli ci vorrebbe un saggio, uno sciamano. Si decide che gli animatori impersoneranno lo sciamano e il suo aiutante. Inizia Simone seguendo un filo verde che termina dentro un libro intitolato. “Il mondo prima del mondo.I miti delle origini”. Legge un mito della tribù degli indiani d’America, Winnebago, che racconta la creazione della Terra. Simone estrae un tamburello per simulare il movimento frenetico della terra, raccontando che questo mito parla anche di 4 giganti (ed estrae quattro gomitoli di lana di diversi colori) che tengono ferma la Terra. Canta poi una canzone degli Indiani d’America. I bambini, guidati da Martina, cantano il ritornello della canzone. L’animatore segue poi il secondo filo che termina in un altro mito sull’origine del mondo e degli esseri umani: “La mente e le orecchie”. Simone fa l’accompagnamento musicale con il ritmo del tamburo. Fa anche sentire il respiro della Terra soffiando dentro una bottiglia e il battito del cuore della Terra. Martina modella l’argilla per far vedere come il dio Jouk modellò i primi esseri umani, neri, rossi, gialli e bianchi. Simone intreccia i fili colorati (che rappresentano gli uomini) nel tappeto e dice che un mondo fatto di tanti colori diversi è più vario ed armonioso. Chiede ai bambini cosa fa pensar loro la parola armonia. Le risposte spaziano dall’armonia musicale alla pace. Simone segue il filo di un altro “gigante” che termina nel libro “Miti e leggende”. Il filo segna un mito cinese che viene raccontato con una musica cinese come sottofondo e parla del dio del cielo, di sua moglie e dei loro dieci soli (figli), del drago, attorcigliato attorno al grande albero, che ogni mattina prendeva uno dei soli e lo portava in volo a fare il giro del cielo. Dopo dieci anni i soli divennero disobbedienti ed uscirono tutti insieme in cielo, bruciando la terra. Solo l’intelligenza dell’imperatore Yao che chiese l’intervento di un arciere che colpisse i soli – tranne uno - trasformandoli in corvi risolse la situazione. La narrazione viene interpretata con l’utilizzo di vari strumenti musicali. Viene estratto un altro libro collegato ad un filo: “Il mito di Demetra e Persefone”. Viene chiesto ai bambini quali dei dell’antica Grecia conoscono. Gli animatori spiegano che gli dei vivevano sul Monte Olimpo e che a quei tempi esisteva una sola stagione: l’estate. Da qui iniziano il racconto di Core che un giorno chiese il permesso, a sua madre Demetra, di andare a raccogliere dei fiori. Ade, il dio degli Inferi si era innamorato di Core e la rapì. La narrazione continua spiegando come sono nate le stagioni. Seguendo il filo bianco si giunge al libro “Fiabe dalla Mongolia”. Si fa tutti insieme la “danza del cammello e della casa-tenda” con musiche della Mongolia. Viene narrato un mito sulla nascita della prima tenda mongola, detta gher. Gli uomini e gli animali dapprima vivevano in un’unica grande casa finchè non litigarono ed ognuno scelse una sua dimora ed anche l’uomo, un vecchietto intelligente, costruì la sua gher. Finchè un giorno anche gli uomini litigarono e si divisero la gher (chi si prese il tetto, chi la porta, chi le pareti tonde, chi le corde di lana…) ma nessuno riusciva con quei pezzi a ripararsi, quindi si dovettero riunire per ricreare la gher che in Mongolia significa armonia e felicità. Il percorso termina con un’attività di laboratorio: ogni bambino su una lunga striscia di cartoncino scrive il “suo mito personale”. Le strisce vengono poi tessute sul telaio per formare il grande tappeto che viene anche fotografato. Si conclude con la visione dei libri sui miti e con le informazioni sulla biblioteca. Percorso: MITO O LEGGENDA?” a cura di Manuela Quaglia PERIODO: da gennaio a maggio 2009 SCUOLE: elementari ( classi quarte e quinte) NUMERO INCONTRI: 14 TOTALE ALUNNI: 237 All’inizio dell’incontro i bambini vengono fatti sedere in casa di Pimpa di fronte al proiettore e Manuela Quaglia introduce la domanda: cos’è un mito? Coi bambini si parla dei miti più conosciuti a partire da un mito vichingo, Il giorno e la notte ovvero: come nascono le stagioni. Segue la spiegazione del mito che viene opportunamente suddiviso in ciò che è il FATTO REALE e la sua conseguente SPIEGAZIONE FANTASTICA, la quale dà origine al mito vero e propro. Solo dopo questa suddivisione si può arrivare alla definizione di Mito, ovvero una narrazione fantastica nata in tempi antichi che parla di dei, eroi e origine del mondo. Si introduce a questo punto la parola LEGGENDA. Cos’è una leggenda e in cosa si differenzia dal mito? Leggenda è un tipo di racconto antico nel quale si mescolano reale e immaginario e attraverso la quale si spiegano con la fantasia particolari curiosi del reale. Le leggende si rivolgono a tutti e in esse c’è sempre un riferimento al loro luogo di appartenenza. Ex. La leggenda del Ponte del Diavolo di Cividale. La differenza fra mito e leggenda viene spiegata attraverso l’analisi comparata del mito vichingo e la leggenda friulana. Coi bambini si passa poi a parlare di modi, luoghi e tempi della narrazione orale, e l’operatrice parla di ciò che significava l’atto del raccontare nel passato: LUOGHI DELLA NARRAZIONE: dove si svolgeva nel passato? TEMPI: quanto tempo durava? MORALE DELLE LEGGENDE: quale insegnamento? PERSONAGGI: chi sono i protagonisti? LUOGHI: Focolare – Cucina – Stalla – Panchine - Nei boschi mentre ci si riposava tagliando la legna (le immagini mostrate col proiettore sono opere del pittore Otto D’Angelo) TEMPI: potevano essere sia brevi che lunghe (a puntate) MORALE: è l’insegnamento della storia Bene/male - Paura/coraggio - Giustizia/ingiustizia - Sofferenza/gioia - Obbedienza/disobbedienza Fede/superstizione - Ignoranza/saggezza MODALITA’ DI INIZIO E FINE DELLE STORIE IN FRIULANO PERSONAGGI FRIULANI SI VEDONO DELLE IMMAGINI NEL PROIETTORE: che immagini sono?: Orco - Spirito della foresta – Strega - Agane, fata acquatica - Vecchia di Peonis - Incubo notturno - Gnomo del bosco – Diavolo - Madre della notte Tutto il percorso è supportato da un apparato fotografico. Piccola presentazione di bibliografia Presentazione di due leggende friulane: Fau Compari e Nonna Miseria Infine si lancia la proposta di un lavoro da fare assieme: raccogliere il materiale sul territorio friulano storie sugli alberi - curiosità sugli alberi - vita vissuta sugli alberi - proverbi sugli alberi L’operatrice propone infine di raccogliere del materiale per poi fare “l’albero delle storie” in modo da creare delle RADICI PER NUOVI RAMI Percorso: STRAMITICO a cura di Anna Bonacina PERIODO: ottobre 2008 SCUOLE: scuola primaria ( classi quarte e quinte) NUMERO INCONTRI: 16 TOTALE ALUNNI: 381 Il percorso si svolge nella Stanza di Eta Beta. L’animatrice Anna esordisce chiedendo ai bambini di alzare la mano quando una parola da lei pronunciata ricorda loro qualcos’altro. Anna chiede anche agli alunni se sanno cos’è un mito e se conoscono qualche autore di mitologia o se hanno mai visto il cartone animato di mitologia Pollon. I bambini danno le loro risposte e così Anna coglie il pretesto per iniziare a parlare di Omero e per raccontare la guerra di Troia. Lo fa in termini narrativi, utilizzando un linguaggio accattivante, vicino a quello degli ascoltatori, spigliato ed informale, per creare un rapporto immediato con i presenti. Di tanto in tanto inserisce dei commenti umoristici sui vari personaggi, dei, eroi e vicissitudini, compiendo dei salti temporali ed inserendo elementi paradossalmente moderni nella narrazione. Vengono evidenziate, sia da parte dei bambini che dell’animatrice, molte analogie ed associazioni tra miti, fiabe, leggende, storie bibliche, cartoni animati, letture fantasy…La mela della discordia lanciata al banchetto nuziale di Teti dalla vendicativa dea Aris, esclusa dagli inviti, ricorda ad esempio altre mele: da quella di Biancaneve a quella di Eva, alla mela di Gugliemo Tell. Da queste considerazioni ne nascono altre, si parla di mix di fiabe e di personaggi, come accade in Shrek e nel film “Come d’incanto”. Viene notato che anche nella “Bella addormentata nel bosco” la tragedia si scatena dal mancato invito di una fata malvagia, proprio come accade per la guerra di Troia, originata dal litigio tra dee per contendersi la mela di Aris, spettante alla più bella. Nella diatriba vengono coinvolti molti personaggi. Tutto parte da Afrodite, la dea che per aggiudicarsi il primato della bellezza destina il troiano Paride ad Elena, la quale scappa con lui, pur essendo già moglie del re greco Menelao. La risposta a questo affronto è la guerra tra greci e troiani. Anna chiede ai bambini se hanno mai giocato alla guerra, con le bombe d’acqua, ad esempio, e spiega com’era la guerra a quei tempi; simile alle battaglie del “Signore degli anelli”. Anna racconta quindi tutte le vicende occorse ad Achille, ad Agamennone e a Patroclo, citando i primi versi dell’Iliade “Cantami, o diva, del pelide Achille l’ira funesta”. Spiega che la sanguinosa guerra di Troia è durata 10 anni e si è conclusa con la vittoria dei greci, solo grazie a una trovata di Ulisse: il cavallo di Troia. Coglie l’occasione per parlare anche di Enea che fugge dalla disfatta di Troia con l’anziano padre e il figlioletto Ascanio, per approdare prima a Cartagine, poi in Lazio dove fonda Roma. L’incontro si conclude con il racconto del viaggio di Ulisse verso Itaca, che comprende la sconfitta di Polifemo e la conseguente ira del padre del ciclope, il dio Nettuno, che condannerà Ulisse a viaggiare per 10 anni, tra soste ed incontri con creature magiche e malefiche, quali la maga Circe, capace di trasformare gli uomini in maiali, la dea Calipso e sirene ed arpie (personaggi che si ritrovano anche in altre storie, dal Mago di Oz, a Simbad, a Peter Pan, fino a Harry Potter…). Narra naturalmente anche della moglie di Ulisse, Penelepe, che tesseva di giorno e distruggeva di notte la sua tela, perché ultimarla significava scegliere uno dei pretendenti Proci che, in assenza di Ulisse, avevano occupato la casa. La salva dal tradimento di una serva l’agognato arrivo di Ulisse, graziato dall’intercessione della dea Minerva, il quale con uno dei suoi trucchi uccide i Proci e…non vissero tutti felici e contenti ma Ulisse, dopo poco tempo, ritornò a viaggiare per mari, spinto dalla suo incontenibile desiderio di conoscenza. La parte finale prevede momenti di incontri con i libri di mitologia e di lettura individuale da parte dei bambini, con la possibilità di effettuare il prestito-classe. Percorso: FUORILEGGE…È UN MITO! a cura di Silvia May PERIODO: novembre –dicembre 2008; gennaio – maggio 2009 SCUOLE: scuola secondaria di primo grado (14 classi prima media, 14 classi seconda media, 1 classe terza media) NUMERO INCONTRI: 53 Per tutte le classi il primo incontro, della durata di un’ora, si svolge nella biblioteca di circoscrizione. Il secondo, della durata di 1h 30, si svolge in Biblioteca Civica Joppi, Sezione Ragazzi. Per le classi che non hanno mai partecipato al progetto Primo incontro L’animatrice introduce la bibliotecaria di circoscrizione che si presenta e mostra brevemente la biblioteca e lo spazio dove trovare i libri adatti all’età dei ragazzi. Propone una discussione insieme agli alunni della classe durante le presentazioni. A chi si pensa quando si parla di fuorilegge? Malviventi, ladri, assassini… E se invece parliamo di FUORI / LEGGE, cioè di qualcuno che si diverte (e molto) ad avere delle sue particolari attitudini di lettura? Dei lettori… “fuori”, cioè dei lettori Originali. Si pone l’attenzione sul fatto che i Fuorilegge siano anche quelli dell’omonima rivista, che con i libri si divertono un mondo e divertono. L’animatrice cerca di invitare alla lettura come piacere in sé per sé, senza finalità di apprendimento, come invece avviene solitamente a scuola. Si invitano i ragazzi a definire che tipo di lettori sono: quali generi di lettura preferiscono, quanti libri leggono in un anno. E chi è un lettore? Per comprenderlo meglio viene proposto un commento guidato dei 10 diritti del lettore, tratti dalle pagine di “Come un romanzo” di Daniel Pennac, sono i ragazzi stessi a dire che cosa ne pensano dei diritti. L’animatrice propone quindi alcuni brani di lettura, a seconda delle preferenze dimostrate precedentemente dalla classe. Secondo incontro Presentazione della sezione ragazzi: com’è fatta, cosa ci si trova. Tocchiamo con mano «FL», «Fuorilegge». L’animatrice invita i ragazzi a sfogliare il giornalino per prendere visione delle sue potenzialità come strumento per stanare lettori e letture. Caccia al libro e presentazione della sezione ragazzi: com’è fatta, cosa ci si trova. Questa attività ha lo scopo di far conoscere ai ragazzi, anche se solo superficialmente, il contenuto delle stanze in cui si divide la biblioteca, avvalendosi di tutte le possibilità che essa offre per la ricerca di documenti attraverso l’analisi del sito internet, dell’OPAC, la “visita” al bancone e al servizio prestiti, le modalità di ricerca informatica e la prenotazione dei libri. L’obiettivo è di familiarizzare con un luogo sconosciuto e farlo proprio da parte dei ragazzi, sia per l’utilizzo delle risorse che vi possono trovare per le ricerche e l’approfondimento scolastici, sia per il piacere di scegliere i libri da leggere per divertimento. Per le classi che hanno partecipato al progetto nell’a.s. 2007-08 Viene proposto ai ragazzi il Concorso dei Lettori Fuorilegge. Un concorso senza premi in cui, individuati i “libri con l’anima”, si devono trovare le chiavi espressive più originali per pubblicizzarlo in forma accattivante ai coetanei. Questo percorso è nato come esperimento alternativo ai campionati di lettura che si svolgono presso molte scuole: l’incontro finale, con la presentazione degli elaborati dei gruppi classe, ha lo scopo di condividere festosamente il piacere di leggere che è stato il filo conduttore di tutto il lavoro.