Armi e Tiro (11/2014)
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Armi e Tiro (11/2014)
A caccia con lo Zeiss Victory V8 2,8-20x56 TECNOLOGIA SCHIACCIANTE Lo Zeiss V8 è un condensato di tutte le caratteristiche più importanti di un’ottica: molti ingrandimenti, massima luminosità, reticolo illuminato, torretta balistica. Il tutto gestito con comandi ergonomici e affidabili sotto ogni punto di vista. Escursione di ingrandimenti a dir poco generosa, massima luminosità grazie all’obiettivo di 56 mm e al tubo di ben 36 mm di diametro, comandi ben rilevati e azionabili anche con i guanti, precisione di regolazione assoluta. Lo Zeiss V8 è il nuovo “strumento totale” per la caccia Testo e foto di Riccardo Torchia E ra parecchio che aspettavamo di averlo tra le mani, perché il nuovo cannocchiale della Zeiss, denominato V8, ha una escursione degli ingrandimenti veramente ampia (da 2,8x a 20x) e rappresenta l’ultima novità in fatto di ottiche di puntamento nel mercato sempre più vasto che, in questi ultimi anni, ha visto quasi tutte le aziende sfornare nuovi modelli sempre più all’avanguardia e sempre più prestazionali. Mai come in questo modello si è avuta un’ottica che raggiunge parametri di un livello tale che lo pone all’avanguardia sotto qualunque aspetto. ANALISI MIRATA Eccolo qui davanti a noi, già montato sulla carabina con un attacco a incastro. L’ottica ci è stata fornita dall’importatore italiano Bignami sulla nuova carabina della Merkel, la Rx.Helix, nell’allestimento Explorer con calciatura sintetica. La nuova V8 a prima vista ci sorprende per una proporzione tra le varie parti al quale non siamo abituati. Infatti il suo fisico da “lottatore” denuncia subito robustezza e prestazionalità. Sicuramente la sua configurazione è definita in primis dalla grandezza del tubo centrale che è di ben 36 mm, una misura a cui non si era ancora arrivati essendo finora il top rappresentato dai 34 mm degli strumenti destinati al settore militare. Partendo dalla 184 ARMI E TIRO 11/2014 1 campana anteriore notiamo che quest’ultima è molto compatta. Infatti in nemmeno 90 mm ci sono sia la parte cilindrica, con diametro di 62 mm, sia la parte conica che in soli 40-41 mm si raccorda col tubo centrale. La lente anteriore è molto ben protetta, essendo incassata di circa 20 mm, una misura importante che la mette al sicuro da urti fortuiti con oggetti esterni, pioggia, rugiada, resina delle piante eccetera. Il trattamento superficiale è abbastanza spesso e leggermente rugoso, il che permette la rimozione molto agevole degli inquinanti o dei graffi leggeri, con un leggero sfregamento con una pezzuola unta. Per contro, è abbastanza liscia da non evidenziare antiestetici segni dopo qualunque contatto. Il tratto parallelo del tubo prima della zona torrette si estende per ben 60 mm, una misura consona a qualunque tipo di montaggio su qualunque tipo di arma. Molto spesso, su certe ottiche questo spazio non arriva nemmeno a 40 mm e mette in difficoltà per la regolazione della distanza focale dell’ottica specialmente con armi con azione magnum o con un design del castello non convenzionale. Malgrado questa abbondanza però, l’ottica, anche se mantiene misure importanti, ha una lunghezza totale di 350 mm, che rimane misura standard nel panorama generale delle ottiche di grandi prestazioni. Arriviamo alla zona torrette e notiamo, banalmente, che ce ne sono tre. Quella sul lato sinistro ha un diametro di 35 mm, quindi è ben dimensionata e ha, per il suo azionamento, una corposa ghiera riportata in gomma molto grippante, con scanalature che ne agevolano la presa. Svitando il suo coperchietto di chiusura, si nota che contiene la batteria che alimenta il punto luminoso del reticolo. Alla base della ghiera, invece, sono riportati i valori della regolazione del parallasse, cosa per la quale è preposta. Sono presenti tre soli riferimenti espliciti, per le distanze di 50 metri, 100 metri e infinito. Tutte le altre regolazioni intermedie deb- bono essere cercate visivamente dal tiratore controllando dentro l’ottica, come sappiamo, la nitidezza del bersaglio e del reticolo. Molto buona la pastosità della rotazione, non troppo dura ma al riparo da qualunque interferenza per urto o sfregamento su superfici come abiti, zaini o altro. Non molto grandi i riferimenti incisi, ma abbastanza 2 1. L’uscita-test a camosci in Alto Adige è andata male, a causa della forte nebbia. La Merkel Rx.Helix e il V8 hanno pazientemente sopportato pioggia e umidità senza cedimenti di sorta. Ma torneremo lassù tutti insieme! 2. Molto ben protetta la lente anteriore, incassata di ben 20 mm. 3. La torretta sul lato sinistro regola il parallasse. Ha riferimenti in corrispondenza dei 50 e 100 metri e del fine corsa (infinito). Ben gestibile la rotazione con riferimenti abbastanza visibili. La torretta contiene anche la sede della batteria per il punto rosso. 3 11/2014 ARMI E TIRO 185 DIMENSIONE CACCIA A caccia con lo Zeiss Victory V8 2,8-20x56 la massima visibilità per una eventuale regolazione veloce sul campo, risparmiando al cacciatore la ricerca frenetica di occhiali da presbite! Dopo la regolazione, è possibile effettuare l’azzeramento sollevando il cappuccio esterno della torretta (vincendo la resistenza di una molla), riposizionarlo in modo da far coincidere la linea di fede con lo “zero” e riabbassandolo. Per proteggere la torretta da infiltrazioni di umidità o polvere sono presenti due guarnizioni circolari in gomma arancione. Sulla testa della torretta sono tiportati i valori di spostamento del punto di impatto per ogni click, pari a 1/3 di Moa, o 1 centimetro alla distanza di 100 metri. I click sono ben netti sotto le dita durante la regolazione e tutte le torrette si manovrano benissimo in tutte le loro funzioni anche con guanti pesanti. La torretta per la regolazione del punto di impatto in elevazione è denoninata Asv Long range, perché racchiude la possibilità di compensare la caduta del proiettile a distanze veramente notevoli, ovvero fino a 600 metri. La compensazione si effettua grazie a un’apposita ghiera graduata (la scelta è tra ben 9 ghiere, in funzione delle caratteristiche balistiche). È fornito comunque anche un normale anello con riportata una normale scala graduata da 0 fino a 100 click, la massima escursione che la regolazione può raggiungere. Gli anelli dedicati, invece, riportano le differenti distanze, in maniera graficamente diversa. Il posizionamento dell’anello avviene smontando la torretta esterna. 1 1. Ambedue le torrette di regolazione hanno riferimenti numerici molto grandi e visibili. 2. Per azzerare la torretta basta sollevare la zona di presa, svincolandola dai click, ruotarla fino a far coincidere la linea di fede della distanza corretta (magari 100 metri) con il puntino di riferimento sullo strumento, e riabbassarla. 2 visibili, ben sapendo che non hanno grande importanza nella gestione pratica dello strumento. Anche la ghiera per la regolazione del punto di impatto in derivazione ha un diametro di 35 mm, e sporge di ben 26 mm dal tubo, quindi mantiene una buona impugnabilità per l’azionamento. La corona graduata ha sulla sua circonferenza ha la numerazione molto grande (finalmente!), che garantisce COME SI TARA LA TORRETTA DEL V8 Quando si parla di torrette balistiche, il cacciatore medio assume un’aria smarrita. In realtà, per fortuna, la selezione della ghiera corretta per “copiare” le caratteristiche balistiche della cartuccia è veramente facile e intuitiva. Basta prendere nota delle caratteristiche balistiche di caduta della cartuccia che si utilizza (solitamente sono riportate sulla confezione o sul sito del produttore) e consultare il libretto di istruzioni, verificando a quale delle ghiere fornite in dotazione corrisponda più fedelmente la caduta a 300 metri. Quindi, una volta tarata l’ottica sulla distanza di 100 metri, basterà montare la ghiera con l’indicazione dei 100 metri corrispondente al punto zero, e il gioco è fatto. Per esempio, se la cartuccia .270 Winchester utilizzata nel nostro test con palla di 130 grani a 300 metri cade, circa, di 38-39 centimetri, la tabella indica come ghiera corrispondente quella numero 5 e informa anche che, per azzerare l’arma a tale distanza, dallo zero saranno necessari 13 click. Quindi si prende l’anello 5 lo si posiziona sulla torretta balistica si controlla per sicurezza che da zero alla distanza di 300 metri siano riportate 13 tacche. Ovviamente, la parabola della palla può essere influenzata da canne di lunghezza inferiore a quelle di riferimento (di 600 mm), così come da temperatura e altitudine. Per cui, è sempre bene fare anche riscontri pratici soprattutto per quanto riguarda le distanze maggiori. Andando per gradi, ne guadagnerete in dignità di cacciatori se riuscirete a non ferire o sbagliare animali. 186 ARMI E TIRO 11/2014 ARRIVIAMO IN FONDO Lasciata la zona torrette troviamo altri 70 mm di tubo e arriviamo alla ghiera per gli ingrandimenti. Quest’ultimi vanno da 2,8 ad addirittura 20x, una escursione ampissima che rende l’ottica più simile a un piccolo spektive. La ghiera è gommata e scanalata, per essere gestita al meglio. È pastosa e uniforme come scorrevolezza, con stop precisi in corrispondenza dei valori minimi e massimi. I numeri che indicano gli ingrandimenti, però, sono abbastanza piccoli, anche se con tonalità ben visibile. Sono rappresentati tutti i valori pari dell’escursione, con tacca intermedia. Per aiutare la rotazione, la ghiera ha un buon risalto sempre in gomma su cui puntare le dita. Comunque, sono impossibili rotazioni fortuite per urti eccetera. Forse, nell’azionamento con guanti pesanti si può urtare la ghiera superiore della regolazione dell’intensità del punto luminoso, ma non più di tanto. L’accensione e lo spegnimento sono demandati al piccolo pulsante superiore posto al centro della ghiera gommata che regola l’intensità. L’accensione avviene premendo leggermente sul pulsante una sola volta, mentre lo spegnimento richiede una pressione mantenuta per almeno un paio di secondi. La regolazione è demandata alla ghiera gommata, molto grippante e pastosa nella rotazione (ininterrotta sui 360 gradi). Non ha posizioni giorno-notte, la variazione avviene ruotando la ghiera in senso orario per aumentare l’intensità o in senso antiorario per abbassare. Il dot rimane acceso solo se l’arma è allineata per il tiro, si disinserisce automaticamente quando l’arma viene coricata su un fianco o messa in verticale. L’oculare è provvisto di ghiera per la regolazione diottrica, che in soli 190° gradi, ruotando a destra o sinistra, permette l’adattamento alla vostra visione. Presenta una ottima pastosità e buona grippabilità per la presenza di una robusta guarnizione circolare che salva il bordo dell’ottica da urti (e la vostra arcata sopracciliare, se quel giorno per la fretta tenete l’arma in maniera non consona). Nella scatola sono compresi i tappi di protezione per le lenti (molto utili ma purtroppo non trasparenti, che sarebbero più utili ancora), il set dei 9 anelli per la torretta balistica, libretto d’istruzioni in italiano e altre lingue, garanzia e fazzolettino di stoffa per una pulizia veloce sul campo. GLI ATTACCHI INTELLIGENTI La Rx.Helix utilizzata per il test del cannocchiale Zeiss era dotata di attacchi Ziegler: quest’azienda ha avuto il merito di rivoluzionare il concetto dei vecchi anelli a piede di porco, sia perché sono prodotti con criteri industriali (senza necessità di aggiustaggio manuale), sia perché possono essere montati in modo tradizionale sul tubo centrale dell’ottica. Come è noto, infatti, per poter innestare il piede di porco tradizionale, il rampone anteriore deve essere fissato alla campana anteriore dell’ottica. Questo con l’attacco Ziegler non è necessario, in quanto il sistema di montaggio dell’ottica è invertito rispetto al consueto: prima si innesta l’aggancio posteriore, poi quello anteriore. In questo modo, l’ottica bascula sfruttando lo spazio libero tra la fine dell’azione e in nasello della calciatura. Anche gli anelli Ziegler sono distribuiti dalla Bignami di Ora (Bz). IL BELLO VIENE ADESSO È logico che un tale prodotto suscita interesse notevole per le prestazioni che può mettere a disposizione sul campo, al di là della costruzione che, come abbiamo già evidenziato, è eccellente sotto tutti punti di vista. La prima presa di contatto avviene in poligono, con la Helix Explorer calibro .270 Winchester e cartucce Rws con palla di 130 grani tipo H-mantel. Bersaglio posto a 100 metri. Via col primo colpo, con l’arma azzerata a 200 metri, per cui circa 30-40 millimetri più alta a 100 metri. Abbiamo spostato volutamente la taratura leggermente a destra per l’occasione, per non sovrapporre i fori sulla riga nera verticale del bersaglio, onde non poterli far vedere bene nelle foto. L’ottica fissata alla Rx.Helix mediante gli anelli Ziegler. Il primo colpo si è posizionato circa 4 cm sopra lo zero, prevedibilmente. Il secondo colpo lo abbiamo sparato con la torretta impostata sui 300 metri. L’impatto si è alzato di circa 14 cm sopra lo zero. Quindi abbiamo settato a 400 metri, e ancora l’impatto è salito di altri 17-18 cm, compensando correttamente la caduta della palla. Ma L’ottica è fornita con una serie di 9 anelli graduati, che consentono di “copiare” le prestazioni balistiche del binomio arma-cartuccia. Per la selezione della ghiera più adatta, si fa riferimento alla tabella nel libretto di istruzioni. 11/2014 ARMI E TIRO 187 DIMENSIONE CACCIA A caccia con lo Zeiss Victory V8 2,8-20x56 è il ritorno allo zero iniziale, il vero problema. Quindi abbiamo tirato il colpo “verità” e, guardando attraverso lo spektive con 40 ingrandimenti, non siamo riusciti a trovare il colpo. “Lo sapevo” ho pensato. Ma poi mi sono detto: «È impossibile che sia andato fuori!». Quindi mi sono fatto a piedi i 100 metri fino al bersaglio per chiarire il mistero. Scoprendo però che l’ultimo colpo è finito precisamente addosso al primo, facendo un leggero “8” sul bersaglio che sono riuscito a vedere soltanto arrivando a 30 cm. Per cui la torretta ha un funzionamento impeccabile. Sul campo, tutto il resto si gestisce benissimo: torrette, ghiera ingrandimenti, inserimento e regolazione dell’illuminazione, parallasse, anche con guanti super pesanti. Il punto luminoso riesce a esprimere intensità quasi inesistenti, fondamentali al crepuscolo. Controllata per due sere di seguito la luminosità delle lenti con la tabella ottotipo posta a circa 60 metri, abbiamo constatato che il V8 arriva a leggere fino alla quarta riga, con difficoltà a riconoscere la quinta. Che è un ottimo risultato, tornando anche ai dati dell’articolo comparativo delle ottiche con obiettivo di 56 pubblicato su Armi e Tiro di ottobre 2013. Unico neo, i numeri degli ingrandimenti poco visibili di sera. L’ottica non pesa poco. Alla nostra bilancia elettronica denuncia 995 grammi, ma con anelli di montaggio compresi: senza questi, arriverebbe agli 830 grammi denunciati sul libretto di istruzioni. 1 A CACCIA CON IL V8 2 1. La ghiera degli ingrandimenti è in gomma molto grippante con un buon risalto per puntare le dita e impostare il valore voluto. Sopra la campana dell’oculare c’è la ghiera per la regolazione dell’illuminazione del reticolo, con il pulsante centrale di attivazione e spegnimento. 2. L’oculare presenta una robusta guarnizione in gomma, a protezione dagli urti e a protezione dell’arcata sopracciliare del tiratore. Molto rapida la regolazione diottrica. 188 ARMI E TIRO 11/2014 SCHEDA TECNICA Produttore: Carl Zeiss sports optics gmbh, www.zeiss.de/sports-optics Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, tel. 0471.80.30.00, fax 0471.81.08.99, www.bignami.it, [email protected] Modello: Victory V8 Diametro obiettivo anteriore: 62 mm Diametro lente anteriore: 56 mm Ingrandimenti: da 2,8x a 20x Peso: 830 grammi Lunghezza totale: 350 mm Diametro pupilla d’uscita: 9,9-2,8 mm Distanza pupilla d’uscita: 95 mm Valore crepuscolare: 7,9-33,0 Campo regolazione a 100 metri: 210/135 centimetri Campo visivo a 100 metri: 15,5-2,1 metri Correzione diottrica: da -3,5 a +2 Regolazione parallasse: da 50 metri all’nfinito Regolazione per click a 100 metri: 10 mm (1/3 di moa) Diametro tubo centrale: 36 mm Diametro esterno oculare posteriore: 46 mm Gas interno: azoto Impermeabilità: 400 mbar Trattamento: LotuTec Prezzo: 2.990 euro, Iva inclusa; con sciina Zeiss, 3.260 euro Abbiamo portato a caccia la Rx.Helix e il V8, in due uscite sfortunate a camosci in Alto Adige. La nebbia l’ha fatta da padrona e abbiamo passato due giornate scandite soltanto dal rotolare delle pietre che i camosci ci facevano udire, senza poter essere visti, a pochi metri da noi, forse 60-80. Abbiamo cercato di usare, nell’attesa che qualche folata di vento spazzasse via un po’ della foschia, tutti i comandi e ci siamo resi conto dell’adattabilità di quest’ottica anche a questa caccia, che vorrebbe il massimo contenimento dei pesi. Infatti l’ottica denuncia un peso che certo in montagna, quella vera, non aiuta, anche perché ancora non mi riesce di correggere la carta d’identità. Per contro, in rari momenti di visibilità, mi sono tolto tanti dubbi adoperando i 18-20 ingrandimenti su animali troppo lontani, o su ghiaioni irraggiungibili o, addirittura, su versanti opposti, utilizzandola proprio come uno spektive. Anche il punto rosso del reticolo è stato utile per provare a inquadrare animali sepolti nella nebbia (che essendo tutte femmine con piccolo, era proibito attingere). Con camosci ancora in “abito estivo”, sfumati dalla nebbia, anche di giorno, impostando l’illuminazione su valori bassissimi abbiamo riscontrato un’efficacia davvero eccellente. Se fosse stato possibile tirare ci avrebbe aiutato molto. La nebbia ci ha bagnati per tutto il giorno, nonostante i guanti ci siamo ritrovati con le mani intirizzite, ma l’ottica sembra 1 1. La torretta smontata evidenzia la doppia guarnizione di tenuta. Ovviamente tutta la meccanica interna dello strumento è a tenuta stagna e riempita con gas inerte (azoto) in funzione antiappannamento. 2. Il bersaglio ottenuto sparando a 100 m e impostando sulla torretta balistica le distanze di 300 e 400 m. I colpi sono saliti di tanto quanto sarebbero stati i cali della cartuccia relativi a quelle distanze. Eccezionale la precisione dei click: una volta riazzerata l’ottica a 100 m, il colpo è finito quasi dentro il primo. 3. Prima di partire per la caccia, fermata obbligatoria al poligono di Porta Neola di Roma per la taratura preliminare. 2 3 IN CONCLUSIONE costruita apposta proprio per l’uso invernale. Diciamo finalmente, poiché negli anni passati è stata una corsa alla miniaturizzazione, al punto tale che certi comandi andavano gestiti con le unghie, tanto erano piccoli. Di camosci ne parleremo ancora, comunque. Perché torneremo a breve su quelle montagne: primo per valutare quest’ottica in un ambiente che non ha pietà per nessuno, poi perché è una sfida che ogni anno ci fa sentire, sicuramente illudendoci, che gli anni forse ancora per poco si sono fermati. Escursione degli ingrandimenti ampissima, da 2,8 a 20x, che la fanno diventare quasi un mini spektive. Una luminosità al top, visto la lente anteriore di 56 mm di diametro e il tubo di 36 mm. Un reticolo illuminato facile da gestire, ma anche senza aloni, riflessi o sfavillii di sorta se alzato al massimo. Una torretta balistica comandata e gestita in maniera eccellente e dal funzionamento, come abbiamo potuto constatare, preciso ed efficiente. Tutto il resto dei comandi è funzionale e ben progettato come ergonomicità. Forse l’ingombro della torretta verticale, ottima per la gestione, può levare un po’ di visibilità in fasi concitate quando si osservano al di sopra del piano delll’ottica eventuali animali in movimento rapido. Ma non si può avere tutto. Per contro, anche con guanti pesantissimi tutto rimane facile da gestire e usare. Certo il peso c’è, la vediamo più adatta a cacce di pianura, di collina, in foresta anche se i 20 ingrandimenti fanno gola in montagna. Ma per noi il peso è parte integrante degli anni che passano, per cui i giovani potranno tranquillamente farne uso! 11/2014 ARMI E TIRO 189