06-La rappresentazione dell`architettura1

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06-La rappresentazione dell`architettura1
la rappresentazione dell’architettura
La rappresentazione dell’architettura. Il disegno per il rilievo
Il disegno per il rilievo
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Lo schizzo a mano libera
Lo schizzo a mano libera costituisce un momento
fondamentale del disegno di architettura, sia come
strumento di conoscenza e di analisi dell’esistente, sia
come mezzo di visualizzazione immediato ed efficace
delle idee progettuali. Il linguaggio grafico dello schizzo
a mano libera è decisamente personale e correlato alle
finalità del disegno. Nell’analizzare architetture e spazi,
risulta utile la rappresentazione estemporanea di viste
prospettiche, sezioni ambientali, dettagli caratterizzanti,
per registrare impressioni, prendere coscienza delle
forme e delle caratteristiche ambientali dei luoghi. In
questa fase, caratterizzata da diversi gradi di sintesi
od analiticità, è lasciato al linguaggio grafico il massimo
grado di libertà e soggettività. Nel caso del disegno
per il rilievo, metrico o a vista, il linguaggio diverrà più
oggettivo, mentre risulterà di fondamentale importanza
il corretto dimensionamento e proporzionamento degli
elementi, preferendo, in genere, rappresentazioni in
proiezioni ortogonali a semplice contorno. I disegni
preparatori o eidotipi, dovranno essere chiari e leggibili,
anche al fine di potervi apporre direttamente le quote
con le misure rilevate e tutta una serie di annotazioni
descrittive, che trasmettano quelle informazioni
difficilmente ricavabili dal disegno.
Nella fase ideativa, compito dello schizzo a mano libera,
è quello di tradurre graficamente le forme concepite
dal progettista, in maniera diretta e rapida. Gli schizzi
di progetto registrano sulla carta gli stimoli, le intuizioni,
i ripensamenti dell’autore e costituiscono un aspetto
molto importante del momento creativo. Il loro
linguaggio è estremamente libero: essi si rivolgono in
primo luogo al proprio autore e possono riguardare i
più svariati aspetti del progetto. Ogni sistema di
rappresentazione, attraverso i suoi codici e le sue
caratteristiche, si presta a divenire strumento di
controllo progettuale. Mano a mano che i contenuti e
le forme del progetto si precisano, anche il linguaggio
grafico assumerà caratteristiche di maggior oggettività,
fino a diventare quello univoco della rappresentazione
convenzionale.
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150.Schizzo a penna della facciata della cattedrale di Reims.
Esercitazione di disegno veloce
151.Schizzo prospettico a penna del centro storico di Montepulciano
152.Schizzo di una via nel centro storico di Firenze
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153.Rilievo a vista di una facciata prospicente Piazza della Signoria
154.Léon Krier. Schizzo prospettico per il Capitol di Richmond, penne
e matite colorate
155.Eidotipo per il rilievo di un dettaglio di Palazzo Bartolini Salimbeni
a Firenze
156.Mario Ridolfi.Schizzi di progetto per la casa dell'architetto a Terni
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La rappresentazione dell’architettura. Il disegno per il rilievo
158.Filippo Juvarra. Studio di un interno con scala a chiocciola.
Disegno a penna e acquerello
157.J.M.Olbrich. Studio per il palazzo di esposizioni della Secessione
159.Giovanni Michelucci. Studio per una chiesa a Siena, 1977-1982.
China e acquerello
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La rappresentazione dell’architettura. Il disegno per il rilievo
Le scale della rappresentazione
Negli elaborati grafici gli oggetti e le architetture in
genere non vengono rappresentati nelle loro dimensioni
effettive. Per relazionare le dimensioni del disegno a
quelle dell’oggetto reale, si applica un rapporto
numerico di riduzione o di ingrandimento, definito
rapporto di scala. Correntemente si dice che il disegno
è stato eseguito in scala 1: x sottintendendo che il
rapporto fra le dimensioni lineari reali dell’oggetto e
quelle della sua immagine disegnata è pari a x.
Attraverso la conoscenza di questo rapporto è possibile
sia riportare sul foglio la misura di una grandezza nota,
sia ricavare il valore numerico reale di una grandezza
misurata graficamente sull’elaborato. Semplificando,
possiamo dire che nella scala 1: x ogni centimetro
riportato sul foglio corrisponde a x centimetri nella
realtà.
Le scale più usate in architettura fanno riferimento ai
numeri 1, 2, 5 e ai loro multipli. Le scale più utilizzate
sono:
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160.Variazione di definizione planimetrica in relazione alla scala di
rappresentazione
1:1, 1:10, 1:100, 1:1000;
1:2, 1:20, 1:200, 1:2000;
1:5, 1:50, 1:500, 1:5000.
Nella rappresentazione del territorio sono usate scale
con maggior rapporto di riduzione, come la 1:10.000,
1:25.000, 1:50.000 e 1:100.000. Al rapporto numerico,
che va sempre indicato negli elaborati, può essere
aggiunta una scala grafica, costituita da un segmento
graduato e numerato, che si rivela particolarmente utile
qualora il disegno sia oggetto di riproduzioni
meccaniche che comportino ingrandimenti o riduzioni.
Naturalmente ogni scala della rappresentazione ha
propri codici e proprie caratteristiche di sinteticità o
dettaglio. Scale con alti rapporti di riduzione(scala
“piccola”) acquistano maggiori caratteristiche di
sinteticità e simbolicità, indirizzandosi alla descrizione
dell’organismo architettonico in rapporto al suo
contesto. Viceversa, al crescere della scala (rapporto
di riduzione decrescente), occorre precisare sempre
di più i dettagli, conferendo al disegno maggior
aderenza alla forma reale dell’oggetto. Ad esempio, in
una pianta 1:500, l’attenzione è più rivolta ai rapporti
volumetrici fra le parti che all’organizzazione interna,
informazione che compete generalmente agli elaborati
in scala 1:100, 1:200. Nella scala 1:50 si introducono
dettegli costruttivi e decorativi, si legge la disposizione
degli arredi e l’organizzazione degli impianti.
Le scale maggiori 1:20, 1:10 e 1:5 sono scale di
dettaglio, utilizzate nella progettazione esecutiva,
capaci di fornire informazioni di carattere tecnologico,
161.Variazione di definizione in prospetto, in relazione alla scala di
rappresentazione
oltre che sull’aspetto e sulle caratteristiche dei materiali.
La coerenza fra grado di dettaglio dell’oggetto
disegnato e scala di rappresentazione è un aspetto
molto importante della qualità del disegno, che
contribuisce in maniera determinante alla sua
leggibilità. Il passaggio di scala, inteso non come
semplice ingrandimento o riduzione di un disegno, va
evidenziato in ogni elaborato: nelle planimetrie, nelle
piante, nelle sezioni e nei prospetti, ma anche nei
disegni preparatori per il rilievo eseguiti a mano libera.
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162.Dettaglio di un prospetto del centro storico di Montepulciano.
Disegno originale scala 1:10
163.Prospetto schematico di una via del centro storico di
Montepulciano. Disegno originale scala 1:200
164.Prospetto di un edificio del centro storico di Montepulciano.
Disegno originale scala 1:50
165.Sezione prospetto lungo Piazza della Signoria a Firenze, con
particolare della facciata degli Uffizi. Esercitazione di rilievo a vista
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La scena urbana
Alla qualità di uno spazio, interno od esterno,
concorrono in maniera determinante tutti quegli
elementi di arredo fisso, che connotano le architetture
e gli spazi stessi. I particolari e gli accessori vengono a
volte percepiti come diretta emanazione delle
architetture, alle quali sembrano inscindibilmente legati,
altre volte possono risultare episodi circoscritti e perfino
incongruenti rispetto al contesto. In ogni caso, essendo
elementi emergenti all’interno dello spazio antropico,
occorre tenerne conto nella rappresentazione di questi
contesti. Nella restituzione grafica dei dettagli, per
esempio, il cui grado di analiticità sarà connesso alla
scala di rappresentazione, occorrerà fare puntuali
riferimenti alla collocazione degli elementi, disegnati
assieme a parte dei rispettivi contesti.
166.S.C.Pegard. Particolare della balaustra della galleria in facciata.
Cattedrale di Notre-Dame a Parigi
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167.Dettaglio della facciata della Biblioteca Nazionale, Firenze.
Restituzione materica e studio delle geometrie. Pianta, prospetto e
sezione
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168.Dettaglio della semicolonna del portale del palazzo Bartolini
Salimbeni. Pianta e prospetto
169.Amedeo Alessio. Particolare del portale del Duomo di Orvieto
170.Rappresentazione in prospetto di un elemento di arredo
qualificante lo spazio esterno
171.Dettaglio di una vetrata della chiesa abbaziale di Saint Jean-auBois, Compiègne.XIII sec.
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172.Particolare della decorazione scultorea relativa all'elemento di
arredo urbano
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Inoltre nel documentare un organismo architettonico,
non si può prescindere dall’analisi dell’ambiente in cui
esso è inserito. Per descrivene a fondo le qualità,
occorre rappresentare l’architettura all’interno del
paesaggio naturale o urbano, consapevoli del rapporto
di interazione che si verifica fra oggetto e contesto. A
tale scopo, sarà necessario rappresentare ogni
caratteristica ed ogni componente qualificante
dell’ambiente, come la morfologia del territorio, il cielo,
la vegetazione, lo sviluppo del tessuto edilizio e delle
quinte murarie, gli elementi di arredo urbano e le attività
dell’uomo. Ogni sistema di rappresentazione, usato in
modo opportuno, si presta all’indagine e alla definizione
del rapporto fra architettura e contesto; la resa grafica
degli elementi qualificanti può avvenire in maniera più
o meno reralistica, a seconda delle finalità che il disegno
si pone e della scala di rappresentazione nella quale
esso è redatto.
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173.Rappresentazione schematica del paesaggio rurale tramite
diverse campiture
174.Vista del santuario di Mont Saint Michel
175.Nella rappresentazione del cielo si può optare per una rigatura
verticale che esalti lo sviluppo verticale dell'edificio. L'effetto contrario
è ottenuto con una rigatura orizzontale
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176.Barcellona. Veduta del progetto di sistemazione lungo il monte
Tibidabo. 1980-83
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177.Sezione ambientale del santuario di Corzano con indicazione delle principali essenze vegetali. Disegno originale in scala 1:200
178.Disegno dal vero dell'edificato storico di Gravina di Puglia inserito nel particolare ambiente naturale
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Il disegno di rilievo
Prospetto della Chiesa di Santa Maria del Carmine a Casanova dell’Alpe
179.Pianta con indicazione della pavimentazione e degli elementi di arredo fisso. Disegno originale in scala 1:25
180. Pianta con indicazione in proiezione dell'impalcato di copertura: Disegno originale in scala 1:25
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La rappresentazione dell’architettura. Il disegno per il rilievo
181. Sezione longitudinale lungo la navata con rappresentazione in proiezione della parete est. Disegno originale in scala 1:25
182. Sezione longitudinale lungo la navata con rappresentazione in proiezione della parete ovest. Disegno originale in scala 1:25
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La rappresentazione dell’architettura. Il disegno per il rilievo
La rappresentazione
dell’architettura storica
Il disegno di rilievo è uno strumento fondamentale
in ogni operazione volta alla conoscenza ed al
recupero delle architetture storiche. Per questo
motivo, esso dovrà essere il più possibile
dettagliato ed analitico, dovendo registrare il
maggior numero di informazioni sulle
caratteristiche geometriche, materiche, sullo stato
di conservazione del manufatto e sulle sue
vicende storico-costruttive. Sulla base di questo
disegno, sarà possibile elaborare una serie di
tavole tematiche, relative a ciascun parametro di
lettura.
183. Facciata della Chiesa di Santa Maria del Carmine a Casanova dell'Alpe. Disegno originale in scala 1:25
184. Prospetto ovest. Disegno originale in scala 1:25
185. Prospetto est con piano di sezione passante per il pendio. Disegno originale in scala 1:25
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