Scarica - Liceo Muratori
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La voce dei classici in videoclip L’esperienza del Liceo Muratori-San Carlo al Festivalfilosofia 2016 Riuscirai sempre a trovarmi nelle tue parole, è là che vivrò. (dal film Storia di una ladra di libri) Il Festivalfilosofia è una manifestazione culturale italiana che dal 2001 si svolge in un fine settimana, da venerdì a sabato, della metà di settembre a Modena, Carpi e Sassuolo. 1 Ogni anno si sceglie una ‘parola-chiave’ che rimanda a grandi temi culturali-umani di attualità (ad es. felicità, vita, bellezza, mondo, fortuna, natura, cose, amare, gloria, ereditare), 2 declinata sotto forma di lezioni magistrali di studiosi di grande prestigio, mostre, laboratori, concerti, cene, giochi, film. Il tema individuato quest’anno (16-17-18/09) è Agonismo. Luoghi deputati alle performance sono le piazze, i teatri, le chiese, l’ingresso è gratuito. La nostra scuola, insieme ad altre del territorio modenese, partecipa con un buon numero di classi3 ad un’iniziativa specifica di questo evento, creata per valorizzare una maggiore collaborazione tra la manifestazione e la realtà scolastica. Il progetto funziona come una sfida rivolta a studenti e insegnanti, una sorta di ‘caccia al tesoro’ per documentare la presenza e le tante implicazioni possibili di questi temi non solo nei testi filosofici, ma anche nelle letterature: il ‘premio’ è un vasto confronto di interpretazioni e di linguaggi, che permette di attualizzare i testi antichi e i classici in generale, facendoli interagire con il presente senza forzature e con rigore scientifico. Vediamo sinteticamente in quali termini si svolge l’esperienza per il liceo Muratori-San Carlo. Ogni docente, in accordo con gli organizzatori del Festival, in particolare con la dottoressa Michelina Borsari e il dottor Daniele Francesconi, seleziona e adotta un testo classico, in prevalenza latino o greco, ma anche scritti filosofici e della letteratura italiana. Se il brano è in lingua latina o greca, la sfida è quella di arrivare a proporre una traduzione ‘propria’, non di un traduttore, attraverso un’attività in classe secondo modalità scelte dall’insegnante, corredata di una breve introduzione e rispettosa di un numero massimo di battute. Sui passi assegnati il docente può ulteriormente operare con idonei tagli se troppo estesi o con aggiunte se troppo brevi. In una seconda fase, alcuni alunni per ogni gruppo-classe, con la guida di Toni Contartese, attore e regista, vengono fatti brevemente esercitare nella lettura del testo, altri ricevono indicazioni per le riprese, la post-produzione e il montaggio, altri ancora producono un’immagine (disegno, fotografia, o altro) come icona di ciascun lavoro. Il risultato finale è un videoclip della durata di pochi minuti, che trova posto in un link specifico nella pagina web dedicata al Festival. Gli autori oggetto dell’attività di questa edizione sono stati: Esiodo, Platone, Pindaro, Archiloco, Erodoto, Plutarco, Epitteto, Virgilio, Seneca, Atanasio, Giovanni Crisostomo, Ignazio di Antiochia, Clemente di Roma, Agostino, Dante, D’Annunzio.4 Sono evidenti, quindi, le preziose ricadute didattiche di tale approccio al testo. Come avviene per le esperienze teatrali, questo progetto capovolge il rapporto tradizionale docente-testo-studente: lo 1 Cfr. www.festivalfilosofia.it. I temi sono indicati in ordine cronologico dai primi ai più recenti. 3 Le classi coinvolte nel progetto quest’anno sono state sedici, ciascuna delle quali ha realizzato un videoclip. 4 Per i passi specifici, cfr. elenco riportato alla fine con il nome del docente che ne ha curato la realizzazione. Hanno inoltre contribuito come referenti dei contatti con il Festivalfilosofia gli insegnanti di storia e filosofia Alberto Cantini e Bianca Cavazzuti. 2 studente, infatti, non è spettatore-ascoltatore, ma attore-lettore, propone il testo anziché riceverlo, ne è protagonista attivo. Ciò lo stimola ad entrare nella pagina per appropriarsene tanto a fondo da poterla trasmettere. Poiché sono previste solo brevissime introduzioni di riassunto o contestualizzazione, il testo in sé, senza parafrasi, glosse, commenti, note, riceve un’attenzione esclusiva e recupera piena autonomia di comunicazione. Da parte sua, lo studente sperimenta come la lettura espressiva sia un primo atto interpretativo e il primo passaggio per una più consapevole padronanza del passo. Ad alcuni classici, in primis quelli antichi, la lettura ad alta voce restituisce la dimensione di oralità originaria, osservazione questa valida anche per la Commedia, che Dante scrive rivolgendosi, in prima battuta, ad un pubblico di contemporanei in gran parte analfabeti. Ci sono poi romanzi moderni, nati per la lettura silenziosa, come Il piacere di D’Annunzio, che ha pagine descrittive e povere di dialogo, dei quali il progetto rivela ed accentua la natura teatrale. Non si chiama ovviamente in causa una rappresentazione vera e propria, che necessiterebbe di competenze complesse e specifiche, ma la dimensione di una lettura dal risvolto pubblico rafforza la comprensione puntuale del significato e degli aspetti artistici, storici e culturali connessi anche all’esecuzione formale. Il fine è la resa convincente di fronte ad un uditorio non specializzato che si auspica invogliato a ‘cliccare’ per vedere e apprezzare i lavori. Come per uno sportivo che, attraverso un sano allenamento ambisce al risultato, preparare il videoclip diventa lo strumento per accedere a un mondo complesso e affascinante, sconosciuto o poco noto a molti, di cui è assai gratificante farsi comunicatori. Quali riflessioni sono possibili a fronte di un’attività come questa? Se ne riportano di seguito alcune, non certo esaustive, sì finalizzate a promuovere il dibattito sulla ricerca di strategie innovative che, sulla scia dell’attuale discussione sulla validità degli studi classici, in particolare delle lingue classiche, riescano a rivitalizzarli e a superare un’ormai superata rigidità di impostazione. Adottando, infatti, un approccio ‘alternativo’, si invoglia la partecipazione diretta dei giovani alla comunicazione e diffusione del patrimonio antico, alla sua salvaguardia consapevole e gratificante con risultati incoraggianti. In primo luogo, nella concreta prassi didattica emerge l’esigenza di una grande attenzione da riservare al momento della lettura in classe come momento valoriale in cui il testo si impone in ragione del suo messaggio e della sua forza. La lettura così intesa, come in parte già ricordato sopra, diventa pertanto veicolo, ‘in presa diretta’, prima che di analisi e di critica, di emozioni, sollecitazioni, idee e sentimenti.5 L’inevitabile coercizione che spesso grava sull’apprendimento delle discipline classiche - l’attenzione è qui puntata in particolare sul latino e sul greco – rischia di soffocare il godimento che si genera nel riconoscere come i classici esprimono noi stessi meglio di quanto sapremmo fare noi secondo la brillante definizione di Alfonso Traina: «Un classico è uno scrittore che ha parlato per noi».6 In seconda battuta, la traduzione del passo dal greco o dal latino, quasi in concorrenza con le versioni d’autore, illumina di significato lo sforzo di padronanza delle regole grammaticali della lingua, permette di ‘giocare’ con il lessico nel tentativo, sempre per approssimazione, del 5 Giustamente Calvino osservava che «non si leggono i classici per dovere o per rispetto, ma solo per amore. Tranne che a scuola: la scuola deve farti conoscere bene o male un certo numero di classici tra i quali (o in riferimento ai quali) tu potrai in seguito riconoscere i ‘tuoi’ classici. La scuola è tenuta a darti gli strumenti per esercitare una scelta» (I. Calvino, Perché leggere i classici, Milano, Mondadori, 1991). Incentivare il dialogo degli studenti con i classici coniugando la modernità del video e il rigore didattico può essere una strada per far sì che l’amore si consolidi già a scuola. 6 Cfr. Di fronte ai classici A colloquio con i greci e i latini, a cura di I. Dionigi, Milano, Rizzoli, 2002, p. 263. trasferimento di concetti antichi in una forma accessibile alla fruizione contemporanea. Quello che nella consuetudine scolastica rischia di risultare un esercizio ripetitivo, un allenamento di cui non si coglie la finalità diventa competenza agita,7 come scrivere la recensione della rappresentazione di uno spettacolo teatrale per un giornale, allestire una mostra fotografica dopo una gita scolastica, e altri progetti analoghi. Come infatti ci ricorda Maurizio Bettini «Tradurre non è un atto puramente linguistico, ma chiede di mobilitare cultura, individuare analogie e differenze, e soprattutto dà la possibilità di mettere in prospettiva noi stessi rispetto agli altri: quelli di cui (chiunque essi siano) affrontiamo la lingua. Sta qui la bellezza, e l'importanza formativa, del tradurre».8 L’elemento, a nostro avviso, più qualificante che emerge da questa pratica, come del resto da altre buone attività che mettano al centro i ragazzi, è l’arma vincente di far diventare gli studenti protagonisti del testo e di individuare anche i diversi talenti da loro posseduti. Da chi ha buone/ottime capacità di traduzione a chi con il dono della sintesi stende l’introduzione, da chi, estroso, sa fotografare o disegnare l’immagine che accompagna il videoclip a chi sa leggere in modo espressivo, ecc., tutte le varie abilità concorrono alla riuscita del prodotto. Ogni docente decide come operare sulla classe nel modo che ritiene più opportuno; in caso di livello medio non alto, si può procedere anche intendendo questa come esperienza di eccellenza solo per un gruppo mentre altri sono impegnati nel recupero e nel consolidamento. Come sottolinea l’accattivante e impegnativo titolo di questo convegno Lingue e culture classiche al liceo. Valorizzare un bene culturale, dialogare nel mondo contemporaneo, è oggi auspicabile promuovere e sviluppare negli studenti, accanto alle forme di impegno scolastico tradizionali, altre che, pur trovando il loro fondamento nella voce dei classici, escano dall’aula, aprano al legame con il territorio e ad una cultura sempre più condivisa con la cittadinanza nel senso della bellezza di ciò che si studia. Nel suo intervento al Processo al liceo classico9, Ivano Dionigi alla domanda Classici perché risponde: «Per tre buone ragioni: per i beni culturali, per la lingua italiana, per la nostra cultura». Le lingue classiche ci permettono di accedere al mondo antico «per custodirne il fuoco, non per adorarne le ceneri» (G. Mahler) e la scuola, in tal senso, è la sede naturale, e tale deve restare, della formazione dello spirito critico e civico.10 In un’ottica così delineata l’esperienza dei videoclip si è anche trasformata in un più ampio progetto di Alternanza scuola-lavoro per alcuni studenti. Vediamo in quali termini. L’adozione dell’Alternanza scuola-lavoro in un liceo ha, accanto agli obiettivi specifici collegati ai singoli progetti, una forte valenza orientativa e di formazione della persona. L’esperienza di differenti contesti lavorativi aiuta i ragazzi a riflettere su possibili scelte di vita e di lavoro e a individuare percorsi di studio post – diploma adeguati alle proprie aspirazioni e potenzialità; inoltre, sperimentare il mondo del lavoro implica lo sviluppo di competenze sociali, come l’assunzione di 7 Cfr. Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio d’Europa (18 dicembre 2006, 2006/962/CE) che definisce brevemente il concetto di competenza come: «Le competenze sono definite in questa sede alla stregua di una combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti appropriati al contesto». 8 Cfr. M. Bettini, Quelle inutili anzi dannose traduzioni greche e latine, in Repubblica, 5 marzo 2015. 9 Cfr. Processo al liceo classico, a cura di U. Cardinale e A. Sinigaglia, Bologna, il Mulino, 2016, p. 105. 10 Si riporta di seguito il testo della sesta competenza chiave per l’apprendimento permanente (Raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, 18/12/2006): «Per competenze sociali si intendono competenze personali, interpersonali e interculturali e tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa. La competenza sociale è collegata al benessere personale e sociale. È essenziale comprendere i codici di comportamento e le maniere nei diversi ambienti in cui le persone agiscono. La competenza civica e in particolare la conoscenza di concetti e strutture sociopolitici (democrazia, giustizia, uguaglianza, cittadinanza e diritti civili) dota le persone degli strumenti per impegnarsi a una partecipazione attiva e democratica». responsabilità, la capacità di lavorare in squadra, il rispetto del contesto ambientale. Il nostro liceo ha individuato, sin dall’a.s. 2014/15 diversi percorsi di alternanza per gli studenti del terzo e del quarto anno, realizzati tramite accordi con enti pubblici e privati. Il progetto, nel corso di due anni, si è articolato in cinque aree di intervento: A) Area dei beni culturali, museali, archivistici; B) Area giuridico – amministrativa; C) Area didattico – educativa; D) Area sanitaria; E) Area aziendale e della comunicazione. Senza entrare nel dettaglio dei singoli percorsi, si può affermare che il filo conduttore che attraversa la maggior parte delle attività proposte è l’attenzione ai ‘nuovi’ linguaggi: dai linguaggi informatici, che consentono l’inventariazione e la catalogazione di documenti (in ambito giuridico, culturale, sanitario), alla comunicazione aziendale, sino alle tecnologie digitali per la gestione e l’interpretazione dei dati. In quest’ottica abbiamo aderito con entusiasmo al progetto sopra descritto Clip dei classici proposto dalla dr.ssa Michelina Borsari del “Consorzio per il festivalfilosofia”; l’iniziativa è stata considerata a tutti gli effetti un percorso di alternanza11 e si è rivelata, come si è visto, estremamente stimolante per gli alunni e i docenti coinvolti. Per alcuni studenti l’attività si è concretizzata anche in un ulteriore impegno dal 9 al 21 settembre così scandito: un primo momento di formazione, poi nelle tre giornate del festival accoglienza ai partecipanti, collaborazione con l’ufficio stampa e brevi interviste, infine stesura di bilanci sulla partecipazione, raccolta di rassegne stampa e altri compiti simili. A conclusione di questa relazione, il nostro liceo ritiene che la collaborazione con enti, manifestazioni, eventi del territorio sia una pratica da incentivare con entusiasmo e una fonte preziosa di esperimenti e laboratori didattici di alta qualità. Le lingue classiche, e più in generale i classici, lungi dall’essere considerati inattuali, dovrebbero essere patrimonio di tutti. Le occasioni di divulgarli senza banalizzazioni non mancano, la scuola può e deve esserne sostenitrice e protagonista attiva. Videoclip realizzati Gabriele D’Annunzio, Once more upon the waters (da: Il piacere), IIIB, prof.ssa Donata Ghermandi Esiodo, Le due contese (da: Le Opere e i giorni, proemio), I B, prof.ssa Silvia Macchioro Platone, L’educazione ginnico-musicale dei custodi (da: Repubblica, 403c-412b), IIA, prof.ssa Rita Ferrari Platone, L’importanza della ginnastica nell’educazione dei giovani (da: Leggi, 795a-e), IIB, prof.ssa Antonella Nicoletti Pindaro, Il sospiro per la gloria (da: Istmiche, III, Olimpiche, XII, XIV), IIB, prof.ssa Caterina Bonasegla 11 Gli studenti impegnati nella produzione finale dei videoclip (lettura, montaggio, ecc.) hanno già ricevuto alla fine dell’anno scorso una scheda di valutazione. Archiloco, Coraggio e scoramento (da: Frammenti, 13, 128 W.), IID, prof.ssa Franca Cavazzuti Erodoto, Gareggiare per la gloria (da: Le storie, VIII, 26), IB, prof.ssa Silvia Macchioro Plutarco, L’agonismo nell’educazione femminile a Sparta (da: Vita di Licurgo, 14), IB, prof.ssa Maria Rosa Fontana Epitteto, Rinuncia e autocontrollo (da: Diatribe, III, 1-12, XXII, 45-61), IC, prof.ssa Giovanna Neri Virgilio, Prima la lealtà della gara (Da: Eneide, V, vv. 286-361), VB, prof.ssa Caterina Bonasegla Seneca, Agonismo: liberazione di corpo e mente (da: Lettere a Lucilio, 80), IIID, prof.ssa Franca Cavazzuti Seneca, La prova della virtù (da: Sulla provvidenza, II, 3-4, Lettere a Lucilio, IX, 78), IIA, prof.ssa Patrizia Paradisi Atanasio, L’addestramento dell’anima (da: Vita di Antonio, 7-10), IIID, prof.ssa Franca Cavazzuti Padri della Chiesa, Atleti di Dio (da: Giovanni Crisostomo, Commento al Vangelo di Matteo, 33,6, Ignazio di Antiochia, Lettera a Policarpo, III, VI, VII, Clemente di Roma, Lettera ai Corinti, VVII), VA, prof.ssa Caterina Monari Agostino, La crudeltà dei giochi gladiatori (da: Confessioni, VI, 8), IIIC, prof.ssa Silvia Macchioro Dante Alighieri, La pena dei superbi (da: Purgatorio, Canto XI), IIB, prof.ssa Donata Ghermandi