catalogo delle esperienze in mostra - Settore Istruzione
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catalogo delle esperienze in mostra - Settore Istruzione
Premessa Ottobre 1996 Settembre 1999 Settembre 2001 Queste sono le tappe che segnano il percorso di Documentaria. Tre momenti costanti e regolari che sono diventati un appuntamento significativo per le scuole e per le istituzioni locali. "Documentare il far scuola" del 1996 dette l'avvio a questa manifestazione facendo incrociare riflessioni sulla documentazione ed esposizione di esperienze scolastiche. "Documentaria" del 1999 colse il delicato momento della partenza dell'autonomia scolastica per registrarne valori, dubbi, possibilità. In entrambe le occasioni si è evidenziato un aspetto per noi molto rilevante: aver creato un circuito di visibilità ai percorsi ed alle esperienze documentati dalle scuole. Non è stato, però, solo un mettere in mostra: ha prodotto dialogo e discussione tra i docenti, ha permesso di prendere appunti, ha offerto sollecitazioni, ha indicato prospettive. Ci piacerebbe che Documentaria 2001 sancisse quello che scrive Luigi Guerra in Viaggio in 3^ classe: "Fare documentazione educativa vuol dire operare con insegnanti e per insegnanti che interpretano la scuola come reale ambiente d'apprendimento nel quale le dimensioni dell'informare, del comunicare e del collaborare convivono interagendo all'interno di un progetto trasparente e continuamente autoriflessivo: quindi un ambiente/esperienza oggetto permanente di documentazione." Mauro Serra Responsabile CDE - CDH 9 10 Introduzione Documentaria 2001 vede con molta soddisfazione la presenza, ancora una volta, delle esperienze e dei progetti degli insegnanti e delle scuole della nostra provincia in mostra. Questo catalogo, raccogliendo le schede dei materiali esposti, è nello stesso tempo una guida ai diversi settori ed uno strumento che può essere consultato e studiato per ritrovarvi idee che possono permettere ulteriori rielaborazioni. Le esperienze sono raggruppate in quattro settori che ripercorrono il percorso della mostra: Progettazione/Strategie didattiche, Ambiti disciplinari, Formazione, Servizi/Risorse. Ci è sembrato interessante portare in mostra le tematiche che sono oggetto di riflessione nei momenti del convegno, per evidenziare la relazione tra le considerazioni degli esperti e le modalità operative che hanno individuato i docenti. Un secondo aspetto da evidenziare e rendere palese è connesso al senso, che ci ha mosso nell'organizzare le esperienze, che possiamo definire di "integrazione". Percorsi sull'handicap e di intercultura non sono collocati in spazi "dedicati", ma coesistono nei diversi settori volendo con questo riaffermare l'unitarietà dei percorsi formativi e di apprendimento. Un'annotazione sulla sede: le ex scuole Ruffini sono la sede individuata per il futuro Centro Servizi per la Scuola; è un luogo sul quale si dovrà intervenire in modo strutturale, ma che già in occasione di questa mostra incomincia a vivere e a prendere forma, anche se configurato come cantiere aperto. Un "cantiere" il cui arredo grezzo dà subito l'idea di un percorso da costruire e da definire in itinere con suggerimenti e contributi da parte di tutti. Aver voluto utilizzare questa sede per la mostra, oltre ai citati segnali positivi, ci ha comportato problematicità. Lo spazio a disposizione non ci ha permesso di accogliere tutte le documentazioni che le scuole ci hanno inviato, costringendoci ad adottare alcuni criteri di selezione di carattere meramente funzionale: la presenza omogenea dei diversi ordini scolastici, la partecipazione di scuole dei diversi comuni della provincia, la coerenza con le tematiche del convegno, la precedenza a scuole che non erano presenti alle precedenti edizioni ed, infine, l'avere privilegiato progetti realizzati tra reti di scuole. I nostri ringraziamenti vanno a tutti coloro che ci hanno permesso di realizzare la mostra e questo catalogo, e in modo particolare ringraziamo: - i docenti ed i dirigenti scolastici delle scuole della provincia di Modena; - i Servizi Tecnologici e Manutenzione del Comune di Modena per gli interventi attuati negli ambienti della ex scuola Ruffini; - l'architetto Lucio Fontana del Settore Edilizia e Attrezzature Urbane - Servizio Edilizia Sociale del Comune di Modena per la progettazione e la direzione dei lavori dell'allestimento della mostra; - i professori Gianni Dondi e Enrico Pattarozzi dell'IPSIA Corni di Modena per la preziosa collaborazione. L'allestimento della mostra è stato realizzato dalla ditta Arte Arredo di Antonio Toma. La progettazione grafica è a cura di Alberto Accorsi. Mauro Serra Responsabile CDE - CDH 11 12 Progettazione/ Strategie didattiche 13 14 P.O.F. Dirigente Scolastica: dott.ssa Garuti Mara F.O. del POF: Corradini Meris - Rossi Manuela in raccordo con R.F.O. e Collegio Docenti La macro-progettualità dell'Istituzione Scolastica: dal contesto al POF e ai curricoli in verticale Circolo Didattico di Bomporto 1999/2000 - 2000/2001 Classe/i Scuola dell'infanzia e Scuola elementare Area tematica Progettazione/Programmazione Contenuto tematico Progettazione e realizzazione di più azioni dell'Istituzione Scolastica per definire il POF e i curricoli. Descrizione del percorso/processo 1999/2000 Analisi dei bisogni Questo lavoro è nato innanzitutto per dare attuazione alla normativa, il DPR 275/97,che prevede che ogni scuola autonoma elabori il proprio POF in sintonia con il contesto. Motivazione Lo sforzo del Gruppo di progetto in fase iniziale è stato quello di interrogarsi su come dare SENSO e VALORE al dettato normativo, evitando di cadere nell'ennesimo documento da chiudere e dimenticare nel cassetto. Parallelamente ci si è anche interrogati su come tradurre un processo così complesso come quello della elaborazione del POF in una serie di azioni necessariamente sequenziali. Da dove partire? Come interrelare i diversi “fili”? Quali soggetti coinvolgere? Come attivare il Collegio? Come far emergere un'identità del Circolo, riconosciuta da tutti? L'articolazione delle fasi della progettazione dà conto delle scelte che il gruppo ha operato in fase iniziale, ma anche in itinere, per rispondere a queste domande. Articolazione delle fasi di attività Fase 1) DEFINIZIONE DEL DOCUMENTO ESSENZIALE DEL POF Fase 2) PROGETTAZIONE DEL LAVORO SUL POF PER L'A.S. 1999/2000 Fase 3) LA REALIZZAZIONE: ANALISI DEL CONTESTO i genitori gli amministratori alcune agenzie del territorio Fase 4) DALL’ANALISI DEL CONTESTO AL POF: ELABORAZIONE DI ALCUNE SCELTE CURRICOLARI Ambiente Multimedialità Musica Le risorse del territorio 15 Materiali e strumenti Sono stati predisposti: questionari, schede di rilevazione, schede di progettazione, griglie, grafici. Uso risorse esterne Sono state utilizzate le risorse professionali interne al Circolo Prodotto realizzato Documenti cartacei; ipertesto. Risultati raggiunti Consideriamo risultati positivi raggiunti: • La rilevazione di alcune "aspettative" del territorio • La stesura di alcuni segmenti del POF • Il rispetto e la realizzazione di quanto progettato. Ma è stato raggiunto anche un altro risultato, non dichiarato in fase iniziale: • Il raccordo del POF con il Piano di formazione e il conseguente delinearsi di una struttura organizzativa funzionale sia al POF sia alla formazione. Criticità - I tempi non sono sempre stati adeguati alla complessità della progettazione - Il coinvolgimento del Collegio avrebbe richiesto non solo tempi più distesi, ma anche maggiori opportunità di confronto - La mancanza di consulenza esterna ha da un lato stimolato tutti a lavorare con il massimo di impegno e responsabilità, dall’altro ha reso il lavoro pesante e in alcuni momenti approssimativo Descrizione del percorso/progetto 2000/2001 Analisi dei bisogni Più che di bisogno, si può parlare di esigenza di concludere il lavoro iniziato nell’a.s. 1999/2000 elaborando i curricoli in verticale, scuola dell’infanzia - I biennio della scuola di base, in accordo con il Decreto del Ministro della P.I. Motivazione Scopo principale del lavoro era la stesura dei curricoli in verticale, ma parallelamente si sono delineati altri obiettivi strettamente connessi: - assicurare la coerenza con le scelte sul POF effettuate nell’a.s. 1999/2000 (identità dell’istituzione scolastica e coerenza nella macro - progettualità); - rendere partecipi dell’elaborazione dei curricoli il maggior numero dei docenti (identità dell’istituzione scolastica); - superare le programmazioni educative e didattiche del Circolo, ormai obsolete, valorizzando ciò che nelle esperienze dei docenti era ritenuto essenziale e significativo (identità dell’istituzione scolastica ); - consolidare la coerenza fra il POF, il Piano di formazione e la struttura organizzativa - (coerenza nella macro - progettualità dell’istituzione scolastica); Articolazione delle fasi della progettazione Questo punto è dettagliatamente sviluppato nella scheda PROGETTAZIONE GRUPPI DI LAVORO CURRICOLO esposta nella mostra, alla quale si rimanda. Materiali e strumenti Sono stati predisposti i seguenti strumenti: 16 • • • • scheda di progettazione schede di rilevazione incontri schede di monitoraggio griglie stesura curricoli Uso di risorse esterne Sono state utilizzate le risorse professionali interne al Circolo. Prodotti realizzati Documentazione cartacea e informatica. Risultati raggiunti Consideriamo punti forti del lavoro di quest’anno: • il rispetto e la realizzazione della progettazione nei tempi e nelle modalità previste; • la stesura dei curricoli in verticale; • il coinvolgimento di tutti i docenti; • il delinearsi di una identità di Circolo e di ogni singola scuola più precisa e condivisa; • il delinearsi di una struttura organizzativa funzionale al POF; • una maggiore coerenza nella macro - progettualità dell’istituzione scolastica. Criticità 9 la “resistenza” dei docenti a definire nel proprio lavoro dei vincoli precisi; 9 il disagio e la perplessità dei docenti nell’incertezza del quadro politico - normativo. 17 Integrazione scolastica Arcuri Rosamaria Il vizio di leggere Scuola elementare “Rodari” - IX Circolo di Modena 2000/2001 Classe/i IV Area tematica Scuola Contenuto tematico Integrazione scolastica, lingua italiana, lettura, stili di apprendimento Obiettivo/i Portare gli alunni a riflettere sulle proprie strategie mentali Destinatari Alunni Personale coinvolto Insegnante di sostegno Descrizione del percorso/processo L’idea che sta alla base di questo percorso è determinata dal presupposto che l’insegnante che opera nella classe, deve conoscere le leggi del funzionamento mentale dei propri alunni. Essere coscienti cioè che i bambini utilizzano strategie di apprendimento diverse e varie, che vanno da quelle di tipo uditivo a quelle di tipo visivo, oppure da quelle che procedono per sintesi a quelle per analisi. La gestione mentale ha quindi un’importanza fondamentale, perché oltre a permettere all’insegnante di conoscere su quali leve agire per favorire l’apprendimento nei propri alunni, stimola altresì nei bambini la conoscenza di sé stessi, per renderli coscienti di quelle che sono le proprie strategie mentali che li conducono alla conoscenza, permettendogli così di utilizzarle e di arricchirsi volontariamente. Altra componente fondamentale è determinata dalle basi della psicologia di comunità, che tende a favorire la promozione del benessere e la creazione di una migliore interazione tra sistemi sociali e individui. Credo che sia estremamente importante constatare quanto la scuola rappresenti per i bambini: essa è il centro primario in cui soddisfare i propri bisogni di amicizia; è dunque necessario che la scuola sia attenta a questi bisogni di relazione. In particolare, per quanto riguarda la relazione insegnante/classe, è importante soddisfare alcuni bisogni comunicativi, (modi efficaci di comunicare con gli studenti) allo scopo di aumentare la loro autostima, ridurre la dipendenza, aiutarli a risolvere i loro problemi, sentirsi capiti e produrre un mutuo rispetto tra insegnante e studente. L’insegnante deve quindi, facilitare l’autoapprendimento dell’allievo, servire come consulente educativo, facilitare la scoperta dei problemi da parte degli studenti e creare un clima di libertà e creatività in classe. Sono estremamente convinta che se non si darà vita in classe ad un’atmosfera socio-affettiva favorevole, gli allievi non potranno dedicare le loro energie psichiche all’apprendimento del “sapere”, poiché la loro attenzione sarà centrata soprattutto sui conflitti e sui rapporti interpersonali problematici. 18 Motivazione Troppo spesso nella scuola si è portati a trascurare aspetti emotivi del processo di sviluppo dell’allievo a tutto vantaggio di quelli puramente cognitivi, dimenticando che l’individuo è totalità integrata ed organizzata e nella sua totalità va educato. Senza contare che, in ogni situazione di apprendimento, c’è un’osmosi tra sfera affettiva e conoscitiva. Questa interrelazione fra settore educativo e affettivo nell’apprendimento, viene considerata essenzialmente anche da Piaget che sostiene: “a partire dal periodo preverbale esiste uno stretto parallelismo fra sviluppo dell’affettività e quello delle funzioni intellettuali, in quanto si tratta di due aspetti indissociabili d’ogni azione: in ogni condotta infatti le motivazioni e il dinamismo energetico dipendono dall’affettività, mentre le tecniche e l’adeguamento dei mezzi impiegati costituiscono l’aspetto cognitivo." Non esiste quindi un’azione puramente intellettuale e neppure atti puramente affettivi, ma sempre e in ogni caso, sia nelle condotte relative agli oggetti, sia in quelle relative alle persone intervengono entrambi gli elementi, giacchè uno suppone l’altro.1 Importanza fondamentale ha dunque nella scuola, l’educazione affettiva che costituisce un efficace mezzo di formazione di individui psichicamente sani e conseguentemente, diventa strumento di prevenzione della malattia mentale e della devianza. L’educazione socioaffettiva diventa quindi mezzo e fine per uno sviluppo adeguato della personalità del bambino. Si educa con l’affettività e all’affettività, avviando il fanciullo a conoscere meglio le proprie capacità e a saperle utilizzare; ad avere consapevolezza dei propri sentimenti ed emozioni e a saperli adeguatamente esprimere e, all’occorrenza, controllarli; a saper vivere insieme agli altri, con sincerità, serenità e spirito di collaborazione, senza sopraffare e senza essere sopraffatti. Tutto ciò viene anche affermato nei Programmi dell’852 dove la scuola primaria è chiamata a operare affinché “il fanciullo abbia più ampie occasioni di iniziativa, decisione, responsabilità personale e autonomia”, accresca “la consapevolezza delle proprie possibilità e la consapevolezza di sé, come progressiva capacità di autonoma valutazione dell’uso delle conoscenze sul piano personale e sociale”, anche attraverso “la realizzazione di un clima sociale positivo nella vita quotidiana (……), organizzando forme di lavoro di gruppo e di aiuto reciproco e favorendo l’iniziativa, l’autodecisione, la responsabilità personale degli alunni”. Si ritiene infatti, che queste siano “le condizioni necessarie perché ogni alunno viva la scuola come ambiente educativo di apprendimento, nel quale maturare progressivamente la propria capacità di azione diretta, di progettazione e verifica, di esplorazione e di studio universale”; perché le sollecitazioni culturali operative offerte favoriscano “la progressiva costruzione della capacità di pensiero riflesso e critico, potenziando nel contempo creatività, divergenza e autonomia di giudizio, sulla base di un adeguato equilibrio affettivo e sociale di una positiva immagine di sé”. Appare quindi evidente, che se nella classe non si crea un’atmosfera di fiduciosa aspettativa, di positiva relazionalità e di reale accettazione, i bambini non potranno concentrarsi sull’apprendimento del “sapere”, perché la loro energia sarà utilizzata per affrontare le difficoltà dovuti a rapporti interpersonali conflittuali o regressivi. L’attenzione al “clima” della classe, alla condizione socioaffettiva degli alunni e alle emozioni che animano il singolo ed il gruppo, è dunque per l’insegnante un impegno ineludibile. Articolazione delle fasi di attività Gli studenti hanno lavorato sulle attività proposte in modo indipendente, per quelle attività che richiedevano una propria strategia mentale o una riflessione a coppie, a piccoli gruppi o come classe intera per le altre. Le attività proposte, dopo una fase introduttiva sui loro contenuti e scopi, si sono focalizzate su esercizi personalizzati per aiutare i bambini a capire perché una determinata abilità è importante per loro stessi e in che modo di solito es1 J.Piaget, Lo sviluppo mentale del bambino, Einaudi, Torino, 1967, pag.41 didattici per la scuola elementare, D.P.R.del 12 febbraio 1985, Editrice La Scuola, Brescia, 1985 2 Programmi 19 si la usano. Successivamente, durante le conversazioni guidate, si sono portati gli alunni a capire “Come fare ?”, cioè a darsi delle istruzioni efficaci nell’esecuzione di un compito per poi applicarlo a quanto è stato insegnato nell’attività. Infine, attraverso la domanda “Che cosa ho imparato?”, i bambini hanno cercato i punti chiave delle abilità apprese e come poterle utilizzare. Tutto il percorso è stato poi supportato per alcune parti, da attività metacognitive con lo scopo di aiutare gli alunni a essere più consapevoli dei loro processi attentivi legati all’apprendimento scolastico e quindi a riuscire ad autogestire meglio la propria concentrazione in classe. Sono stati utilizzati per questo scopo alcune schede operative del testo “Attenzione e Metacognizione”3 Le aree di intervento sono state: 9 Attenzione selettiva 9 Attenzione focalizzata 9 Attenzione mantenuta 9 Segnali di distrazione Le schede proposte prevedono una partecipazione attiva dell’alunno che include: 9 Interpretazione di disegni e vignette 9 Risposte a domande a volte aperte, a volte chiuse 9 Esplicitazione di pareri e proposta di strategie di gestione delle propria attenzione. La maggior parte delle attività sono state organizzate da me, creando un set educativo adatto, al fine di aiutare e sollecitare le diverse risposte da parte dei bambini e guidare la discussione. Sono state poi valorizzate le risposte adeguate, rilanciando la conversazione su aspetti cruciali durante l quale ciascun alunno, ha potuto esplicitare le proprie strategie e le considerazioni di ciò che aveva fatto. Nella fase conclusiva, attraverso un momento di riflessione e confronto, si sono individuate le strategie più efficaci. La fase del confronto tra le diverse strategie è molto importante, in quanto gli alunni hanno potuto conoscere e valutare quelle diverse dalle proprie, attuando un apprendimento reciproco e utilizzando la tecnica del “pensare ad alta voce” come tecnica di autocontrollo. Riflessioni Il percorso si è proposto di far riflettere ogni alunno allo scopo di fargli scoprire le risorse mentali che utilizza nella formazione del proprio sapere. Importante è stato poi, far capire ai bambini che esistono delle stategie utili che ci permettono di imparare delle nozioni, memorizzandole in modo più rapido ed efficace. Alcuni bambini infatti, che incontravano molte difficoltà verso le abilità di studio, con bassa autostima e poca fiducia in sé stessi, sono diventati consapevoli che le loro incapacità non erano determinate da un deficit cognitivo ma bensì fisico, e che quindi potevano essere superate completamente o in parte, agendo sulle stategie cognitive, imparando a saper utilizzare meglio il nostro cervello. L’analisi dei propri personali modi di apprendere, accompagnata dalla riflessione sulle procedure utilizzate ed utilizzabili, costituisce dunque, una base conoscitiva fondamentale per chi è impegnato nell’attività di insegnamento. 3 Gian Marco Marzocchi, Adriana Molin, Silvana Poli, Attenzione e Metacognizione, Erickson, Trento, 2000 20 Integrazione scolastica Bocchini Valeria, Tarracchini Ermanno Gestione mentale e progettazione ipertestuale Scuola secondaria I grado "Cavour" - Modena 1999/2000 Classe/i I, (II, III) Area tematica Scuola, Tipologie di deficit Contenuto tematico Laboratorio, Metacognizione, Storia, Scienze, Geografia, Educazione tecnica, Educazione linguistica, Sordità Obiettivo/i - Acquisire maggiore consapevolezza delle proprie modalità evocative e più in generale della propria attività mentale - Acquisire un personale ed autonomo metodo di studio Destinatari Tutti gli studenti Personale coinvolto Insegnanti curricolari e di sostegno Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per classi o piccoli gruppi Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Il bisogno di successo scolastico. Tra le cause dell’insuccesso scolastico, oltre alla demotivazione allo studio e alle difficoltà o ai ritardi nell’apprendimento, causati dallo svantaggio socio-culturale dell’ambiente di provenienza, da deficit sensoriali od organici, ci sono sicuramente quelle di natura strettamente pedagogica come la mancata corrispondenza tra le modalità di presentazione dei contenuti di conoscenza da parte dell’insegnante e le modalità di evocazione da parte dell’alunno. In generale, le abitudini evocative poggiano su due tipi fondamentali di “supporto”: uno è uditivo ed è rappresentato dalle immagini di suoni e parole “ri-udite” con la mente, l’altro è visivo ed è costituito da immagini “ri-viste” con la mente. Le personali modalità evocative degli alunni (cioè la modalità con cui ciascuno richiama alla mente ciò che ha percepito), dunque, determinano le loro modalità di apprendimento, vale a dire le modalità di attuazione dei gesti mentali dell’attenzione, memorizzazione, comprensione, riflessione e immaginazione. La forma dell’evocazione dominante nell’alunno, di conseguenza, favorisce o impedisce l’apprendimento a seconda della sua somiglianza o meno rispetto al supporto percettivo di cui si serve l’insegnante nella presentazione delle informazioni o nella richiesta di riutilizzo delle informazioni stesse e rispetto all’efficacia o meno con cui viene effettuata. Ai fini della prevenzione dell’insuccesso, dunque, è evidente che la conoscenza preliminare del personale modo di codificare mentalmente le informazioni percepite, al fine della lo- 21 ro conservazione in memoria e della loro rielaborazione, - quindi delle modalità di apprendimento di ciascun alunno-, deve portare gli insegnanti ad adeguare la loro metodologia di lavoro alle singole modalità di percezione, codifica e rielaborazione degli allievi creando, in seguito, quelle condizioni utili all’acquisizione anche dell’abitudine evocativa non posseduta per garantire loro maggiori possibilità di riuscita scolastica. Articolazione delle fasi di attività Per la presentazione bimodale dei contenuti, per l’organizzazione dei lavori di gruppo e dell'aiuto reciproco. 1) Preparazione del materiale sia per la presentazione uditiva (e in lingua dei segni per alunni sordi ) che per quella visiva: le due modalità non dovranno essere impiegate contemporaneamente, cioè mostrare e parlare contemporaneamente, ma successivamente (es. spiegare oralmente i contenuti da apprendere oppure segnare in Lis, senza mostrare nulla, poi mostrare uno schema, un’immagine.. che illustri gli stessi contenuti, senza parlare). Modalità bilingue (uditiva e segnica): preparazione di una descrizione scritta dei contenuti, da esporre oralmente (per gli udenti) o attraverso la Lingua dei segni (per i sordi). Modalità visiva: visualizzazione dei contenuti, delle loro relazioni logiche (analogie, rapporti di causa effetto, rapporti spazio/temporali, ecc) e gradualizzazione delle informazioni, e dei passaggi, fra gli avvenimenti ed i fenomeni, attraverso la progettazione ipertestuale: dalla mappa concettuale ai Percorsi Visivo-Ipertestuali (PVI) anche in previsione della loro traduzione, al computer, in ipertesti veri e propri. ( per udenti e sordi). 2) Dialogo pedagogico con gli studenti ( diagnosi pedagogica) sulle modalità evocative impiegate per l’assimilazione dei contenuti nelle diverse modalità di presentazione ai fini della stesura del profilo pedagogico. 3 ) Stesura del profilo pedagogico dei singoli studenti 4 ) Rimedio pedagogico-didattico adottato (terapia pedagogica) Esemplificazioni di possibili scelte di strategie metodologico-didattiche ed operative per l’organizzazione dei lavori di gruppo e degli approcci cognitivi da parte degli studenti. Tali percorsi devono essere individualizzati il più possibile, in relazione alle problematiche ed alle difficoltà diagnosticate attraverso l’analisi dei profili pedagogici dei singoli studenti. Cosa fa l’insegnante: Elabora una descrizione testuale dei contenuti da presentare oralmente (agli udenti) o in lingua dei segni ( ai sordi). Costruisce la mappa iperconcettuale dei contenuti da presentare e la traduce in un Percorso Visivo-Ipertestuale minimo ( sia per sordi che per udenti) per favorire l’attuazione dei progetti di senso di attenzione, memorizzazione, comprensione, riflessione ed immaginazione creativa: l’insegnante seleziona le informazioni minime e le immagini dal testo scolastico e le “monta” in sequenze dinamiche spazio-temporali che esplicitano visivamente i nessi logici e le relazioni tra esseri e cose, fenomeni, fatti e azioni e integrano inoltre la spazializzazione del tempo con la temporalizzazione dello spazio stimolando ed orientando l’attivazione e la messa in opera dei progetti di senso sopracitati. Presenta, in momenti diversi, i contenuti sia attraverso una descrizione orale, (segnata per i sordi), che una illustrazione mediante un Percorso Visivo-Ipertestuale minimo su carta (oppure su grande telo di plastica trasparente o lavagna magnetica). Nello scenario della civiltà egizia si potranno ipotizzare i nuclei tematici corrispondenti alla scrittura, all’agricoltura, all’architettura, al fiume Nilo. Cosa fa lo studente per preparare il suo lavoro: Riproduce il PVI mostrato dall’insegnante su foglio di plastica personale: attacca le immagini plastificate e le collega con nastro evidenziatore aggiungendo testi didascalici di commento alle immagini e di collegamento fra le immagini , scritti su post-it o fisarmoni- 22 chine di carta.(si fa vedere concretamente il procedimento della plastificazione delle immagini e dei testi tagliando la plastica in modo da lasciare il bordino autoadesivo) Come si procede e si coopera all’interno del gruppo? Come si suddividono i compiti? a) Dopo aver ricostruito (ricopiando fedelmente quello presentato dall’insegnante o personalizzandolo) in modo cooperativo il PVI di gruppo, (cioè il PVI del nucleo tematico assegnato al gruppo) lo si divide in blocchi logici (i quali possono derivare da parole chiave contenute nel PVI presentato all’inizio dall’insegnante, es. il gruppo che si occupa di costruire il PVI del primo nucleo sulla scrittura può prevedere i blocchi logici della semplificazione nel tempo dei caratteri geroglifici, del compito degli scribi rispetto alla marcatura e conta della merce, dei compiti assegnati agli schiavi nell’economia egizia, ecc.). Individualmente, ogni alunno si occuperà di sviluppare il proprio blocco logico tenendo sempre presente l’incastro del suo pezzo con quello degli altri al fine di ricostruire la storia completa. b) Partendo dai vari moduli ipertestuali che compongono il PVI che é stato costruito, ciascun studente deve fare ritorno al libro di testo per effettuare una ricerca delle immagini significative e dei testi utili per arricchire, approfondire, sviluppare il proprio blocco logico. Dopo aver individuato le immagini lo studente potrà recuperarle in diversi modi: ritagliandole direttamente, fotocopiandole, scansionandole e stampandole da vari testi, ricalcandole o ridisegnandole . Per la ricerca di nuove didascalie e nuovi testi di collegamento, o dei loro approfondimenti, potrà attingere direttamente dal testo oppure da sintesi predisposte dall’insegnante . Lo studente può evidenziare le parti di testo che ritiene utili per la costruzione delle didascalie e dei testi di collegamento; prenderà nota delle cose non capite per la richiesta di chiarimenti all’insegnante al momento della verifica formativa di gruppo. La coerenza di questa scelta e la correttezza morfo-sintattica del testo verranno verificate alla fine della costruzione del percorso di gruppo, prima dell’assemblaggio finale sul grande telo di classe. Gli alunni in difficoltà sia a livello di reperimento delle immagini che nella comprensione del testo, potranno essere aiutati dagli altri membri del gruppo nell’organizzazione del loro percorso personale per immagini e didascalie. (In che modo opereranno per effettuare questo ritorno? Cioè per cercare l’aggancio al testo da cui prelevare ulteriori informazioni ? Si faranno guidare da evocati uditivi o visivi? Opereranno prima un confronto fra immagini, fra parole, fra immagini e testi, o fra periodi complessi?) c) Si plastificano le immagini ( le didascalie ed i testi di collegamenti si plastificano solo dopo il controllo da parte dell’insegnante ed eventualmente dopo la loro ricopiatura definitiva al computer) d) Infine, lo studente dovrà comporre il proprio percorso apponendo le proprie immagini e i propri testi nello spazio a lui riservato dal PVI di gruppo. e) Ogni gruppo deve ricomporre il proprio PVI all’interno di quello globale della classe. f) Ogni gruppo traduce il proprio PVI in ipertesto partendo dallo scenario comune. Materiali e strumenti Lavagna luminosa o lavagna magnetica, acetati con scenari o PVI, immagini magnetizzate o plastificate, pennarelli e gomme per acetati, pennarelli per lavagna bianca, nastro evidenziatore di diversi colore, plastica autoadesiva, forbici, nastro adesivo o colla riposizionabile. Risultati raggiunti 9 Acquisizione di una maggiore consapevolezza sul funzionamento della propria attività mentale 9 Acquisizione di un metodo di studio personale ed autonomo Attraverso: 23 Allenamento ai progetti di senso di memorizzazione, comprensione e riflessione sui PVI: il prodotto della riflessione e della sua memorizzazione, attraverso un progetto di riutilizzazione futura nel collegamento all’immagine successiva, favorisce la rielaborazione personale da parte dell’alunno del testo del collegamento. Esplicitazione visiva dei nessi logici Nel PVI gli elementi significativi sono già predisposti in sequenza spazio - temporale, per facilitare i progetti di senso di memorizzazione, comprensione e riflessione ma nel testo scolastico non è così. Al fine di favorire l’attivazione e la messa in opera dei progetti di senso di memorizzazione, comprensione e riflessione, - vale a dire al fine di favorire l’acquisizione di un metodo di lavoro autonomo -, il PVI viene utilizzato come supporto extratestuale alla comprensione del testo scolastico per l’esplicitazione dei nessi logici (causa-effetto, prima-dopo, mezzo-fine, inclusione-esclusione, somiglianza-differenza) che nel testo curricolare sono impliciti e comportano una competenza linguistica non sempre disponibile da parte degli alunni. Il modello di concatenamento logico-dinamico offerto dai PVI crea le condizioni che permettono all’alunno la scoperta e la visualizzazione delle relazioni spazio - temporali implicite, appunto, nel testo scolastico e non facilmente afferrabili, soprattutto, da parte di quegli studenti che si trovano a loro agio nella sintesi spaziale offerta dalla globalità visiva., svolgendo la funzione di “guida” per andare al testo e tornare. L’insegnante fornisce, inoltre, delle domande guida che orientano l’alunno nella sua ricerca nel testo del libro, tenendo conto degli elementi lessicali e delle strutture frasali presenti sia nel testo scolastico che nei testi scritti del PVI e utilizzando le “parole legame” utili alla individuazione dei complementi indiretti corrispondenti alle connessioni logiche indicate. Attraverso l’allenamento alla “andata e ritorno PVI-testo scolastico”, l’alunno può crearsi mentalmente quella struttura spazio-temporale “vuota”, analoga a quella del modulo base del PVI ma fatta da spazi e tempi vuoti, da riempire con i contenuti recuperati dal testo che sta analizzando, struttura in grado di favorire, inoltre, il transfert ad altre discipline e situazioni. Risultati raggiunti nelle attività di “ri-mediazione” pedagogica: Acquisizione di capacità logiche (comprensione dei rapporti causa-effetto, prima-dopo, mezzo-fine, inclusione-esclusione, somiglianza-differenza). Valorizzazione delle competenze personali di ciascun alunno. Individualizzazione dell’apprendimento: ogni alunno trova una modalità di elaborazione dei contenuti adeguata alle sue capacità (da semplici immagini con semplici didascalie a testi elaborati e complessi). Nodi critici che hanno favorito l’attuazione dell’esperienza: 9 Presenza nella scuola del laboratorio della comunicazione pedagogica e della progettazione ipertestuale 9 Collaborazione fra insegnanti di sostegno e curricolari 9 Compresenza fra insegnanti curricolari e insegnanti di sostegno Nodi critici che hanno limitato l’attuazione dell’esperienza: 9 Mancanza di “tempi” e “spazi” adeguati nella scuola e nella organizzazione degli orari curricolari. 9 Mancanza, nella istituzione scolastica, di una lettura pedagogica delle difficoltà di apprendimento e di integrazione nonché delle conseguenti proposte di “ri-mediazione” pedagogica. 9 Mancata diffusione e conoscenza della pratica pedagogica della Gestione Mentale in Italia. Ricaduta sulla classe Ogni alunno, a turno, presenta il proprio lavoro attraverso l’esposizione orale dei percorsi, con o senza il supporto del PVI a seconda delle sue difficoltà, oppure attraverso la riproduzione schematica alla lavagna bianca con i pennarelli o alla lavagna luminosa. Ogni gruppo prende nota e studia i contenuti esposti dagli altri gruppi. 24 Individualizzazione dell’apprendimento: ogni alunno trova una modalità di elaborazione dei contenuti adeguata alle sue capacità (da semplici immagini con semplici didascalie a testi elaborati e complessi). Strumenti e modalità di verifica. Verifica formativa Ogni alunno, a turno, deve sottoporre all’attenzione del proprio gruppo ciò che ha elaborato o il progetto (mappa iperconcettuale) di ciò che ha intenzione di elaborare e chiedere suggerimenti e pareri prima di sottoporlo al controllo da parte dell’insegnante. Ulteriori modalità di verifica in itinere 9 Ricostruzione autonoma dei testi di collegamento logico tra le immagini di un nucleo tematico o di un blocco logico 9 Traduzione dello "scenario" in un testo scritto coerente ed organico 9 Traduzione delle mappe iperconcettuali in relazioni scritte od orali e viceversa Verifica e restituzione finale Ogni alunno scrive una relazione che descrive l’argomento contenuto nel proprio blocco logico. Ogni alunno copia la relazione così fatta anche dagli altri compagni del gruppo per gli altri blocchi logici, in modo da ricomporre tutte le informazioni contenute nell’argomento assegnato al suo gruppo. Quindi le studia con il progetto di esporle alla classe (previo allenamento davanti al piccolo gruppo) tramite : restituzione verbale-uditiva: relazione descrittiva orale del PVI restituzione grafico-visiva: ricomposizione autonoma del PVI. 25 Integrazione scolastica Gruppo insegnanti I Circolo di Modena; Vianello Renzo (Università di Padova, Dipartimento di Psicologia) Lavorare per gruppi cooperativi Tutti i plessi del I Circolo di Modena 2000/2001 Classe/i Dalla I alla V Area tematica Scuola Contenuto tematico Integrazione scolastica, apprendimento cooperativo Obiettivo/i Obiettivi per gli insegnanti - fare partecipare e permettere ad ogni alunno di crescere nel processo cognitivo e d'apprendimento tenendo conto e rispettando le diversità - favorire l'instaurarsi di un clima di classe positivo Obiettivi per gli alunni - lavorare in gruppo con l'intenzionalità di creare qualcosa insieme - imparare ad ascoltare sé e gli altri - riconoscere le peculiarità e abilità di ognuno - favorire il contributo individuale in quanto necessario al gruppo - confrontare le proprie strategie con le altrui Destinatari Insegnanti e alunni Personale coinvolto Gruppo di insegnanti del I Circolo di Modena Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per circolo Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Dal confronto fra le insegnanti è emersa la necessità di approfondire la conoscenza di strategie atte a favorire la partecipazione di tutti gli alunni alle attività scolastiche , partendo dal fatto che in ogni classe sono presenti alunni con tempi d'apprendimento e di lavoro molto diversi. Si è progettato un corso di autoformazione per l’anno scolastico 2000/01 rivolto agli insegnanti del circolo che prevedeva: - intervento sul collegio da parte del prof. Vianello su ”clima di classe e gruppi cooperativi”; - n°3 incontri di lavoro di gruppo degli insegnanti che hanno deciso di attuare esperienze di gruppi cooperativi nelle classi, coordinati dal prof. Vianello; - il momento finale : alcuni insegnanti del gruppo di lavoro hanno relazionato al collegio le loro esperienze. 26 Riflessioni conclusive del gruppo di lavoro - non esiste un unico modo per lavorare in gruppi cooperativi - ogni contesto di realizzazione richiede ritmi e articolazioni diverse - lavorare per gruppi cooperativi è possibile dalla 1^ classe alla 5^ - i bambini si sentono valorizzati per quello che stanno costruendo: sono loro gli artefici - tutti possiamo lavorare per gruppi cooperativi: ciò’ che occorre infatti fa parte della prassi quotidiana - lavorare per gruppi cooperativi sono esperienze che entusiasmano chi le fa, alunni e insegnanti Articolazione delle fasi di attività Si presentano esperienze attuate utilizzando la strategia dei gruppi cooperativi: IL COMPLEANNO DI PILÙ Attività basata sulla metodologia del lavoro cooperativo in una classe 1^ della scuola elementare “ Buon Pastore “ "La mia classe è una prima elementare composta da 25 bambini (3 dei quali stranieri) di media estrazione sociale; 2 i casi più' problematici: una bambina con tempi di apprendimento molto lunghi ed uno con grosse difficoltà di relazione con i compagni. Fin dall'inizio dell'anno ho introdotto uno sfondo fantastico che pian piano è diventato parte di uno sfondo integratore che insieme abbiamo definito , trasformato e ricreato. Il personaggio principale di tale sfondo è Pilù , un gatto con precise sembianze che costituisce anche il filo conduttore del libro di testo. Verso febbraio, all'interno della classe, si stava creando un momento difficile per l'emergere delle diverse competenze raggiunte o non , da ciascuno , e a volte si percepivano momenti di spiccata competitività. Sentivo che bisognava introdurre un'esperienza di lavoro cooperativo tenendo presente la ricchezza che tutti devono avere, come presupposto per la realizzazione di un buon lavoro. L'occasione per attivare l'esperienza è stato l'arrivo di una "lettera" nella posta di classe, che ho tempestivamente fatto giungere: un amico di Pilù' chiedeva la collaborazione della classe per organizzare una festa in occasione del 3° compleanno del gatto." obiettivi cooperativi: - favorire comportamenti e situazioni per il lavoro di gruppo - riuscire a lavorare vicini senza litigi - ascoltare il parere degli altri senza riderne ed esprimerne (possibilmente) uno proprio obiettivi cognitivi: - ascoltare un breve racconto letto dall'insegnante - coglierne il problema fondamentale ed elaborare una possibile soluzione attraverso il disegno e le parole scritte Modalità organizzative la classe è composta da 25 alunni e non sono presenti casi particolarmente problematici. - i bambini sono stati suddivisi dall'insegnante in 7 gruppi da 3 e uno da 4. - ogni gruppo riceve fogli bianchi e colori - il lavoro è suddiviso in 4 fasi 1^fase L'insegnante legge, poi ogni gruppo incomincia a discutere. Dopo 15 minuti raccogliamo le proposte nel grande gruppo e le disegniamo alla lavagna; formalizziamo quanto emerso e decidiamo di lavorare in 4 direzioni: - rinfresco - giochi 27 - sorprese allestimento dello spazio 2^ fase - Ogni gruppetto sceglie una sola direzione di lavoro e disegna e scrive su fogli bianchi. - Tempo 1,30h - Al termine si torna nel grande gruppo e ogni gruppo espone quanto fatto. - Attraverso la discussione collettiva si confrontano e si scelgono le attività che caratterizzeranno la festa di compleanno 3^fase - Definizione del luogo in cui si svolgerà la festa: parco Amendola - Per il rinfresco si richiede la collaborazione delle famiglie - Per la preparazione dei giochi e delle sorprese per la festa, - Ogni gruppo sceglie una sola proposta e la realizza. - Tempo 2h per ogni momento. 4^ fase - Momento conclusivo: realizzazione del compleanno - Tempo 3h Le mie riflessioni - il tempo da me preventivato è stato largamente superato; - i bambini sono stati estremamente motivati e questo lavoro li ha visti pieni di proposte che li hanno portati a soluzioni divertenti e creative; - il bambino con difficoltà relazionali ha contribuito al lavoro del suo gruppo e non si sono manifestate conflittualità spiccate; - un problema è emerso da parte di una bambina molto decisa e impositiva che, non riuscendo ad accettare quanto proposto dal suo gruppo, ad un certo punto ha deciso di interrompere il lavoro. Dopo 10 minuti è rientrata e ha proseguito l'attività più' distesa; - io non ho mai saputo bene come sarebbe finito questo lavoro, nel senso che poi, la realizzazione pratica del compleanno è stata una reale sorpresa anche per me: devo dire estremamente piacevole; - al di là del risultato tangibile, durante i momenti di lavoro si percepiva un buon clima, dove ognuno stava bene; - questo non ha risolto tutti i problemi ma credo abbia contribuito ad accrescere la positività di ciascuno e a fornire un modello di cooperazione al quale ogni tanto riferirsi. UN CARRO STORICO PER LA FESTA DI CARNEVALE Ipotesi di attività basata sulla metodologia del gruppo cooperativo nella classe III della scuola elementare statale “R. Montecuccoli.” La scuola elementare è coinvolta per la prima volta nella realizzazione di un carro in occasione della sfilata mascherata di Carnevale per le strade del piccolo centro di Baggiovara, organizzata dal comitato promotore e che è, per la realtà locale, un evento. In particolare la classe III A sarà impegnata nell’allestimento di un carro storico avente come finalità quello di ricondurre alle origini del territorio stesso, attraverso la messa in scena della vita al tempo delle “terramare”. La classe III A è composta da 21 alunni, di cui uno con sostegno e alcuni con disagi socio-economici-culturali. Inizio del progetto Ipotesi di Proposta di Lavoro: l’insegnante spiega la richiesta che è stata rivolta dall’ente locale alla scuola e in particolare alla classe III A. L’adesione è totale: i bambini intervengono con entusiasmo. 28 L’insegnante pone in modo chiaro scritto alla lavagna i termini del problema, per una maggior consapevolezza dell’argomento d’affrontare: ”LE TERRAMARE E L’UOMO DELLE PALAFITTE”. Si discute insieme “a ruota libera” sull’argomento; si arriva alla conclusione che ”come al solito è meglio dividersi…”. Su invito degli alunni si formano i gruppi di lavoro ,composti da quattro alunni: ogni gruppo autonomamente decide di affrontare a suo modo il problema, in base alle proprie conoscenze pregresse scolastiche, ma anche d’interesse e capacità personale. C’è fermento e discussione perché le idee sono tante ed ognuno interviene con i suoi compagni di gruppo. Dopo circa 30’ di conversazione, anche animate, all’interno dei gruppi, ognuno è pronto per comunicare le proprie ipotesi di lavoro. Introducono l’idea di lavoro “i segretari”, ma poi intervengono per chiarimenti e aggiunte gli amici del gruppo. Queste le ipotesi emerse: - Disegno delle palafitte su pannelli. - Ricostruzione attraverso materiali di recupero (legnetti, polistirolo…) degli strumenti e delle armi dell’uomo primitivo. - Ricerca su libri delle “terramare”. - Scene di vita dell’uomo primitivo cacciatore - raccoglitore, battute di caccia al mammuth “imperiale”; ambientazione scenica intorno al “fuoco”: i riti religiosi e funerari … - Abbigliamento: travestimenti in pelle, sciarpe zebrate, collane, ciondoli, amuleti, ossa come fermagli, cinture …Si pensa anche ai cartoni animati come i Flinstones per simulare una tribù primitiva sul carro (a questo hanno poi contribuito alcune mamme ,che hanno aiutato a confezionare gli abiti, ma che si sono travestite e che sono salite sul carro a far parte della tribù) . Queste sono le idee di sintesi emerse dai cinque gruppi . Poi alcuni ragazzi hanno chiesto di poter andare a collaborare in altri gruppi. Realizzazione dell’attività Il lavoro si è svolto nell’arco di due settimane occupando parte della giornata. Durante l’attività di gruppo frequenti erano i commenti, i consigli, le informazioni che in maniera informale i gruppi si scambiavano; l’attività ha comportato che ogni gruppo facesse anche una selezione dei materiali da utilizzare e che proponesse interventi di adulti (artigiani della pelle, sarte…). Al termine del lavoro l’insegnante ha sottoposto un piccolo test per una maggior consapevolezza del lavoro affrontato, cioè se i bambini vedevano aumentata la loro competenza e che cosa avevano imparato che non conoscevano. La CONCLUSIONE è che “tutti conoscono un frammento di storia che hanno costruito”, ma ora soprattutto hanno elaborato un approccio metodologico che tuttora gli consente di ipotizzare la vita dell’uomo nel cammino dell’umanità. Inoltre si è lavorato per l’OBIETTIVO SOCIALE di aumento di autostima e stima reciproca per riconoscere in ogni individuo delle capacità che lo rendono indispensabile nella cooperazione e nella realizzazione del lavoro…(“hai visto come è bravo a fare le fionde?”….”hai visto che bella idea che ha avuto?”…”hai visto come si impegna ?”). Il risultato concreto finale è stato una serie di pannelli di diversa grandezza raffiguranti il momento storico attraverso tecniche grafico - pittoriche di tipo diverso. Riflessioni Tale tipo di attività, nella classe, ha contribuito senz’altro a: - rafforzare il clima di classe, per cui ognuno è ben inserito nella dinamica di relazione con i compagni e gli insegnanti e apprezza le caratteristiche peculiari di ciascuno; - esaltare le capacità, condivise dal gruppo, legate alla “cultura della quotidianità”, all’intelligenza concreta dei bambini, a volte penalizzati dal profitto scolastico, ma dai quali sono emerse idee apprezzabili per la costruzione delle armi e per l’uso di materiali; 29 essere aperti al confronto, al ragionamento e alla collaborazione anche di chi non sempre ha un’immediata chiarezza di ciò che si fa e cercare di rimuovere gli ostacoli della comprensione esatta e del ruolo predefinito, di chi, comunque, interagisce con i compagni sentendosi a proprio agio soprattutto nella praticità del lavoro e nella mobilità di esso; - essere pronti all’accoglienza e alla collaborazione con persone diverse con ruoli differenti (compagni, insegnanti, collaboratori, genitori…); - essere consapevoli del percorso d’apprendimento che si sta facendo insieme, cercando di aggiungere tasselli alla propria conoscenza e arricchendo le proprie abilità. La metodologia del gruppo cooperativo e la discussione come strategie di lavoro, in questo contesto, sono fondamentali perché tutti possano raggiungere l’obiettivo principale di ”credere in se stessi e nelle proprie capacità”. Inoltre esse risultano anche di grande aiuto al raggiungimento dei contenuti disciplinari programmatici, perché promuovere l’apprendimento attraverso il gruppo cooperativo aumenta la motivazione e “il piacere intellettuale” al sapere. Questa attività ha dimostrato anche a me (come insegnante), in modo tangibile, che la conoscenza si costruisce attraverso interazione nel gruppo e attraverso il confronto: nessun ruolo privilegiato, dunque, ma un conflitto cognitivo che ha consentito a tutti di crescere e di capire mediante la capacità d’interloquire insieme. L’esperienza si è conclusa con la sfilata dei carri, ma ha lasciato un’impronta che, anche dopo, ha consentito di “fare storia” in modo attivo, consentendo ai bambini di interagire, non solo tra di loro e con me, ma anche con i testi, le fonti e con gli esperti al museo. È diventato un partecipare per costruire, un pensare per ipotizzare. Credo che sia fondamentale in questo senso l’atteggiamento con cui ci si pone come insegnanti con i bambini: un entusiasmo che va trasmesso, una benigna accettazione dell’esuberanza che si crea e che va finalizzata, ma anche un’intuibile richiesta di lavorare tutti insieme per arrivare a … ogni volta una nuova esperienza. - LO STAND DELLE PIANTE Attività basata sulla metodologia del lavoro cooperativo nella classe IV della scuola elementare "R. Montecuccoli". La classe è formata da 26 alunni, fra i quali una bambina con sindrome autistica molto grave che frequenta tre volte alla settimana, alcuni bambini con difficoltà specifiche o con problemi di apprendimento. Da due anni abbiamo attivato nella classe una metodologia basata sul lavoro cooperativo, ponendoci questi obiettivi: - Lavorare in gruppo con l'intenzionalità di creare qualcosa insieme. - Riconoscere nel compagno abilità specifiche. - Confrontare le proprie strategie con quelle degli altri. Da circa un mese si è attivato un lavoro cooperativo intitolato "Lo stand delle piante", con l'obiettivo primario di far acquisire autonomia nella progettazione di un'attività in rapporto a uno scopo preciso. Abbiamo proposto ai bambini di progettare la preparazione dello stand delle piante per la festa di fine anno. Il lavoro comprende: 1. Progetto per l'acquisto del materiale necessario per la semina e il trapianto; 2. Progetto per la semina e la coltivazione delle piante; 3. Progetto per l’allestimento dello stand. I contenuti disciplinari, soprattutto dell’area matematica e scientifica, sono stati in parte ipotizzati all’inizio del lavoro, ma delineano man mano che i bambini procedono nella stesura e nell’esecuzione del progetto. All’inizio del lavoro i gruppi sono stati formati dall’insegnante, durante le fasi di lavoro i gruppi possono essere modificati dagli alunni secondo l’esigenza del momento. Il progetto prevede continua alternanza tra lavoro di gruppo e discussione. 30 PROGETTO ACQUISTO MATERIALE SEMINA: ITINERARIO DI LAVORO 1^ FASE discussione Breve fase di discussione in cui emerge il ricordo dello stand precedente e della somma ricavata, conservata in un marsupio rosso, riposto l'anno scorso in un armadio. Si decide di contare il denaro a disposizione per gli acquisti. 2^ FASE gruppi I gruppi, formati dall'insegnante iniziano a stendere il progetto: l'argomento consente a tutti i componenti di dare un contributo; in due gruppi si sono formati dei sottogruppi ( materiali - fasi di lavoro ) 3^ FASE discussione I gruppi si confrontano e si decide di dare priorità all'acquisto del materiale per la semina. Alcuni bambini si offrono per ricercare nei negozi i prezzi di semi, vasi, terra, secchi…. 4^ FASE gruppi Progetto acquisti Si stende l'elenco del materiale necessario per la semina, con il costo relativo e tenendo conto del denaro a disposizione. 5^ FASE discussione Alcuni materiali non sono ritenuti indispensabili e si decide di non acquistarli; si confrontano i prezzi e vengono scelti per gli acquisti negozi dove praticano sconti o dove ci sono offerte 3x2. Alla fine si registra insieme in una tabella l'elenco del materiale, il costo unitario, il costo totale e si stabiliscono gli incaricati per gli acquisti. Con le stesse modalità di lavoro si sono svolti gli altri due momenti previsti: progetto semina e progetto allestimento stand. Contenuti disciplinari finora emersi: Matematica 9 costo unitario/totale 9 ricavo, guadagno, spesa, perdita 9 problemi a soluzione combinatoria 9 uso di tabelle per la rappresentazione di informazioni 9 ricerca di strategie di calcolo 9 attività di misura Scienze Geografia 9 la pianta e le sue parti 9 clima 9 orientamento Immagine 9 decorazioni con fiori secchi per bigliettini augurali RIFLESSIONI Il lavoro cooperativo ha favorito la vita di relazione nella classe. Ogni elemento del gruppo ha trovato un ruolo e ha potuto dare un contributo personale significativo, ottenendo da parte dei compagni un disinteressato riconoscimento delle proprie potenzialità che ha offerto al gruppo per un lavoro completo e ricco. Ci sono stati confronto di strategie e di idee, scambio di esperienze e di conoscenze, potenziamento e riconoscimento di abilità, superamento dell'individualismo, arricchimento personale. Gli alunni in difficoltà hanno avuto modo di collocarsi nel gruppo in ruoli a loro adatti, aumentando l'autostima ed acquisendo sicurezza perché il gruppo richiede differenziazione di impegni e di ruoli. Chi è diventato l'esperto del computer, chi si è dimostrato abile nel ricercare i prezzi più convenienti, chi ha avuto il "pollice verde" nella cura delle piante. 31 Integrazione scolastica Beghetti Maura, Monzani Alessia, Piccinini Elisabetta Vita quotidiana nel medioevo Scuola elementare Giovanni XXIII - III Circolo di Modena 2000/2001 Classe/i IV Area tematica Scuola Contenuto tematico Insegnamento differenziato, apprendimento cooperativo, storia, lingua, educazione all’immagine, matematica, scienze. Obiettivo/i Fornire un’opportunità di percorso integrato al lavoro della classe per l’alunno certificato e per un’alunna straniera neo-arrivata; offrire agli alunni un’esperienza di lavoro cooperativo e di situazioni di discussione. Destinatari Gli alunni della classe ed in particolare gli alunni con bisogni educativi speciali (alunno H, alunna neo-arrivata, alunno in situazione di disagio relazionale) Personale coinvolto Il team di classe, il team di classi parallele, l’operatrice psicopedagogica. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team di classe, per team di classi parallele. Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni All’interno di un momento di verifica del percorso di integrazione dell’alunno certificato, è emersa la necessità di rimodellare il progetto, data la scarsa motivazione che R. dimostrava per tutte le attività che gli erano proposte. Faticava ad accettare il lavoro in uno spazio separato dall’aula, esprimeva la voglia di seguire l’attività degli altri compagni. Motivazione R. è un alunno certificato ai sensi della L.104, durante la seconda elementare. Proviene da una famiglia già seguita dai Servizi Sociali e dall’Unità Operativa della Neuropsichiatria Infantile (NPI) dell’AUSL di Modena: entrambi i suoi fratelli erano stati certificati (per ritardo mentale) e seguiti da un’insegnante di sostegno. Il bambino era stato sottoposto ad un’osservazione durante la scuola materna, senza che fosse rilevato nulla di significativo. Per tutta la classe prima aveva seguito il percorso della classe sviluppando una notevole abilità di “copiatore”, in realtà non aveva ancora acquisito il processo di scrittura autonoma. Ad inizio seconda l’insegnante di lingua pensò di segnalare il caso all’operatrice psicopedagogica del Circolo; contemporaneamente la psicologa che seguiva uno dei fratelli si rese conto della mancata acquisizione del codice scritto. 32 R. fu preso in carico dal servizio di Neuropsichiatria Infantile e certificato per un ritardo mentale lieve. Per tutta la seconda R. fu seguito da un’insegnante volontaria che attivò un percorso di lettoscrittura. Contemporaneamente il bambino seguiva un ciclo logopedico presso il servizio. La psicologa somministrò al bambino il test Operazioni Logiche Conservazione (OLC) del Progetto MS che mise in luce l’assoluta adeguatezza cognitiva di R. La diagnosi fu così rivista e gli fu certificato un disturbo specifico della lettura. Alla fine della seconda R. sapeva riconoscere gran parte dei grafemi e scrivere con questi alcune parole piane. In terza l’alunno ebbe finalmente un’insegnante di sostegno. L’attività venne concentrata sull’acquisizione della lettoscrittura, con un lavoro meticoloso in stretto rapporto con la riabilitazione logopedica. Questo, però, produsse un allontanamento di R. dalle attività della classe. Il suo lavoro si svolgeva in larga misura al di fuori dell’aula e non di rado R. si mostrava demotivato e oppositivo alle proposte che gli venivano fatte. Questo atteggiamento si ripropose anche all’inizio della quarta e, ottenuta ormai una certa autonomia nelle tecniche del leggere e dello scrivere, si poneva il problema di sviluppare apprendimenti più alti. Occorreva dunque ripensare all’intero percorso cercando di dare senso al leggere e allo scrivere e di intrecciare una trama di significati da cui poter sviluppare apprendimenti più alti. L’ipotesi da cui ci si mosse era quella che la difficoltà di accesso al codice scritto, oltre al disturbo specifico, era sicuramente imputabile alle influenze di una famiglia analfabeta, in cui le conoscenze e la memoria intergenerazionale passavano attraverso il racconto e il fare insieme. R. infatti dimostrava una grande ricchezza in tutto ciò che implicava il costruire o il rappresentare attraverso il disegno, e un grande bagaglio di conoscenze su alcuni aspetti del mondo naturale (il papà è giardiniere). Nel progetto che seguirà non è stato esplicitato il percorso di scrittura/lettura che è stato basato sulla rielaborazione di esperienze condotte insieme a R. Tra queste l’acquario e i pesci, la semina e l’orto, le rane e lo stagno… Articolazione delle fasi di attività L’esperienza di apprendimento cooperativo si colloca all’interno di un percorso più generale che vede R. riaffrontare l’attività di lavoro in classe. Laboratorio di ricerca sul Medioevo La classe di 18 alunni è stata suddivisa in quattro gruppi. L’obiettivo era quello di realizzare un giornale murale con le ricerche prodotte. Gli obiettivi, distinti tra disciplinari e sociali, erano i seguenti: obiettivi del gruppo: disciplinari 9 ricercare notizie su un dato argomento storico, 9 rielaborare le informazioni attraverso un testo scritto, 9 rielaborare le informazioni oralmente, 9 realizzare supporti grafici al testo scritto sociali 9 suddividersi il lavoro a partire dalle proprie abilità 9 rispettare le regole del lavorare insieme obiettivi della classe disciplinari 9 approfondire la conoscenza del quadro storico medievale sociali 9 collaborare alla realizzazione di un progetto 33 Create le quattro postazioni di lavoro, sono stati affidati ai bambini strumenti e materiali, indicando loro con chiarezza gli obiettivi da raggiungere. Ad ogni gruppo era stato affidato uno specifico contenuto: alimentazione, abbigliamento, castelli, armi ed assedi. L’insegnante controllava il lavoro, intervenendo soltanto su richiesta e stimolando la risoluzione dei problemi all’interno del gruppo attraverso la discussione. R. ha partecipato al gruppo che doveva affrontare il tema delle armi, in cui si è dedicato alla minuziosa riproduzione di una serie di lance, frecce e catapulte. Terminato il lavoro di riscrittura e di rielaborazione orale, ogni gruppo ha relazionato alla classe. I bambini si sono seduti in semicerchio e il gruppo dei relatori ha appeso la propria produzione alla lavagna, spiegando ed utilizzando il supporto grafico proprio come in una conferenza. Collettivamente è stato deciso come impostare il cartellone murale ed un gruppo ( di cui faceva parte R.), ne ha curato la realizzazione. Il Castello ed il borgo Tra gli argomenti sviluppati dall’attività di ricerca vi era quello del castello che ha suscitato molto interesse fra tutti i bambini. È stata mostrata all’intera classe una videocassetta sui castelli. Mentre tre gruppi approfondivano l’argomento su testi scritti, un altro gruppo procedeva alla realizzazione del plastico del castello e del borgo. A R. era stato affidato il compito di “capomastro” e quindi di direzione dei lavori. Si trattava di interpretare e leggere le istruzioni e i disegni del materiale strutturato, di realizzare praticamente il montaggio organizzando i compagni nel lavoro e regolando le relazioni. Come attività finale la classe si è recata in gita scolastica al Castello di Gropparello, dove ha affrontato una simulazione di assalto al castello. Questo percorso ha messo in atto la realizzazione dei seguenti obiettivi: disciplinari 9 leggere istruzioni 9 leggere schemi e disegni 9 usare strumenti per il disegno 9 pianificare un’attività sociali 9 assumere la responsabilità di un progetto 9 coordinare il lavoro di alcuni compagni 9 regolare il proprio comportamento, in vista di un obiettivo comune Laboratorio teatrale Il laboratorio teatrale era parte del progetto “alimentazione”, che vedeva impegnate tutte le quarte in attività di apertura per classi parallele, per la realizzazione di quattro brevi spettacoli teatrali sul tema del cibo. R. è stato inserito nel gruppo che realizzava la messa in scena di uno stralcio del testo “Storie dell’Anno Mille”. L’attività del gruppo si è così articolata: 9 lettura del testo 9 presentazione del copione da parte dell’insegnante 9 realizzazione di elementi scenografici 9 messa in scena. Con questa attività R. ha potuto attivare diverse competenze, prima fra tutte la lettura e la comprensione finalizzata di un testo, lo sviluppo di abilità di memorizzazione e l’uso del linguaggio gestuale. 34 La catapulta Prendendo spunto dall’interesse che R. aveva dimostrato nel gruppo di ricerca e dal materiale CFI – Corrispondenze Funzioni Intervento - del Progetto MS, in cui erano inserite alcune schede sulla catapulta, si è progettato un percorso che aveva come obiettivi: 9 potenziamento delle abilità logiche 9 ideazione e realizzazione di un progetto 9 attivazione di un metodo di lavoro sperimentale 9 ripresa dei concetti della moltiplicazione e della divisione 9 sviluppo dell’abilità di rielaborazione dell’esperienza R. ed una compagna, H, assieme all’insegnante di sostegno, hanno preparato un progetto di costruzione di una piccola catapulta. L’insegnante di sostegno ha procurato i materiali già sagomati, e si è poi proceduto al montaggio della catapulta. Sono state poi effettuate delle prove di lancio variando il peso dei materiali ed annotando i risultati. Successivamente sono state presentate le schede tratte da CFI. La discussione che ne è seguita è stata rielaborata per essere presentata alla classe. Il momento conclusivo ha visto R. e la sua compagna relazionare della loro esperienza alla classe. La classe è poi stata suddivisa in quattro gruppi e ad ogni gruppo è stato presentato il materiale CFI. Dopo la discussione, l’insegnante ha raccolto le risposte date e ha sottoposto ad ulteriore discussione i risultati ottenuti. Durante l’attività dei gruppi R. e H. avevano il compito di intervenire in aiuto ai compagni che ne facessero richiesta. 35 Continuità Allegretti Anna Il fiume Istituto Comprensivo di Novi Classe/i Sezione 4 anni e sezione 5 anni (scuola materna di Novi e Rovereto) Classi terze (scuola elementare di Novi e Rovereto) Classi prime (scuola superiore I grado di Novi e Rovereto) Area tematica Progettazione/Programmazione, Geografia, Scienze, Storia, Lingua Italiana Contenuto tematico Il fiume: un compagno da conoscere – amare – temere - rispettare Obiettivo/i Obiettivi cognitivi - conoscere e comprendere la terminologia, la composizione, le proprietà ed i fenomeni riguardanti l’acqua e l’idrosfera - conoscere l’ambiente fluviale e le casse di espansione del Fiume Secchia - comprendere le relazioni ed i legami esistenti tra un ambiente e gli esseri viventi in esso presenti - comprendere che il territorio é un sistema in continuo cambiamento e che l’uomo influisce su di esso con le sue azioni Obiettivi metodologici - garantire la possibilità di avere una esperienza diretta e personale sull’ambiente sia dal punto di vista razionale che emozionale - apprendere una metodologia dell’indagine scientifica attraverso un percorso che preveda l’osservazione diretta, attività di laboratorio scientifico e laboratorio ambientale, sistemazione personale e rielaborazione critica dei dati raccolti, verifica delle ipotesi - favorire lo sviluppo pluridisciplinare di un percorso di formazione - informazione teso alla conquista (da parte dello studente) di senso di responsabilità verso se stesso e verso la comunità Destinatari Alunni delle classi Personale coinvolto Insegnanti di Scienze e Lettere Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per ordini scolastici e per classi parallele (all’interno di ogni ordine scolastico) Descrizione del percorso/processo Motivazione Tenuto conto della peculiarità territoriale del nostro Istituto Comprensivo, abbiamo ritenuto che il PROGETTO FIUME potesse rappresentare oltre che un contenuto importante nella formazione scientifica di ogni cittadino, un valido legame ambientale e culturale non solo tra le due sedi di Novi e Rovereto ma anche tra i vari ordini scolastici. 36 Articolazione delle fasi di attività Il percorso si è articolato secondo le seguenti fasi: 9 conversazione clinica: si sono poste domande inerenti al contenuto da sviluppare per individuare le preconoscenze 9 verifica delle conoscenze: mediante osservazione diretta e/o sperimentazione 9 approfondimento; si sono organizzate visite guidate, laboratori didattici e nei momenti più significativi del percorso didattico i ragazzi sono stati affiancati da esperti reperiti all’interno degli Enti e delle strutture operanti nel Territorio (dott. Pino Ligabue, Centro di Educazione Ambientale L’Airone, Centro di Educazione Ambientale Carpi-Novi) 9 conversazione in classe: attività di brainstorming, per esprimere, confrontare, rielaborare conoscenze, opinioni personali, emozioni ed esperienze 9 raccolta e sistemazione personale dei dati 9 produzione di brevi testi e/o relazioni: seguendo la traccia dello “schema guida strutturato” proposto dall’insegnante Materiali e strumenti ⇒ osservazioni “in campo” ⇒ laboratorio ambientale ⇒ laboratorio scientifico ⇒ articoli di giornale riferiti in particolare alla cronaca ⇒ “ascolto” del telegiornale ⇒ videocassette sull’ambiente fluviale in generale e sulle piene del Fiume Secchia in particolare ⇒ schema guida strutturato Verifiche A breve e lungo termine, graduate orali e scritte, per valutare: - l’uso degli strumenti propri della disciplina - la conoscenza dell’ambiente fisico e biologico legato al fiume - la comprensione delle relazioni - la comprensione e l’uso del linguaggio specifico Documentazione allegata • schede operative illustrative del percorso didattico effettuato • raccoglitori degli elaborati personali • produzione di CD-ROM relativi ai momenti più significativi del percorso didattico 37 Continuità Bonfatti Lucia Adotta la Biblioteca Istituto Comprensivo di Novi 2000/2001 Classe/i Sezione 5 anni scuola dell’infanzia; III, IV, V elementare; I, II, III media Area tematica Lingua Italiana; Educazione Immagine Contenuto tematico Continuità, Dalla “lettura di sé” alla lettura di parole, suoni, immagini per sé e per gli altri Obiettivo/i • favorire la ricerca di una forte motivazione al leggere per sé e per gli altri in situazioni e ambienti diversi, primo fra tutti la biblioteca; • far comprendere che i nuovi mezzi di comunicazione non sostituiscono la lettura, ma la integrano. Destinatari Tutti gli alunni delle classi interessate e in alcuni casi un pubblico adulto Personale coinvolto I docenti di lingua delle classi coinvolte Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per istituto Descrizione del percorso/processo Motivazione Il richiamo della narrazione e il fascino del libro non si sono ancora estinti e vanno raccolti e potenziati soprattutto nella scuola di base. La scuola ha la responsabilità non tanto di aumentare la lista dei libri che i ragazzi sono obbligati a leggere, bensì di proporre un approccio ludico e motivato alla lettura, che ne esalti il fascino. Articolazione delle fasi di attività Scuola materna Laboratorio “la bottega della fantasia”: attività pratico/manipolative, mimico/gestuali e verbali. Obiettivi: sviluppare le capacità comunicative e interattive attraverso la fiaba intesa anche come strumento per creare un primo approccio alla conoscenza di culture diverse dalla nostra. Conoscere e usare il proprio corpo per esprimersi e comunicare. Fasi di attività: Il corpo e i sensi: costruire la propria sagoma , usare i 5 sensi per conoscere e capire il mondo circostante Ascoltare, scomporre, comprendere, ricomporre fiabe utilizzando vari linguaggi 38 Prodotti realizzati: 9 semplici strumenti musicali (bastoni della pioggia, cembali…) 9 drammatizzazione di fiabe create dal nulla o ricreate 9 costruzione della propria sagoma, segno tangibile di un percorso di conoscenza di sé e quindi anche dell’altro. Scuola elementare Laboratorio di educazione ai linguaggi: la lingua è un linguaggio tra altri linguaggi. In questi laboratori si sperimentano nuovi strumenti di interpretazione e di comunicazione e nuove modalità di apprendimento. Obiettivi: 9 far interagire i vari linguaggi per meglio comprendere il linguaggio delle parole; comprendere attraverso percorsi diversi come possono nascere le fiabe dalla storia vera, dalle leggende, dai racconti orali; 9 comprendere la struttura interna di una fiaba per modificarla in ogni direzione e trasformarla utilizzando linguaggi diversi Prodotti realizzati: ogni classe che ha partecipato al laboratorio ha prodotto un grande quaderno che esemplifica le attività svolte dagli allievi nei vari ambiti espressivi. Laboratorio di lettura animata: per avvicinare i bambini al mondo meraviglioso del libro occorre recuperare quel rapporto diretto che i cantastorie sapevano creare quando il racconto era ancora solo suono. Ecco allora che il libro si anima , recupera un po’ della sua oralità antica nelle letture che i bambini più grandi propongono ai bambini più piccoli. Obiettivi: 9 aiutare i compagni più piccoli a capire una storia; 9 coinvolgerli in un rapporto di continuità tra scuola materna, elementare e media Fasi di attività: Gli alunni di V elementare e di I e II media imparano la lettura espressiva; a questo punto gli alunni diventano tutor rispettivamente dei bambini della scuola materna e di II e IV elementare e ad essi propongono le letture animate e interpretate. Scuola media Obiettivi: 9 rafforzare l’amore per la lettura in modo che diventi sempre meno un fatto tecnico e sempre più tramite di una comunicazione che soddisfi le esigenze più varie dei giovani lettori. 9 utilizzare l’esercizio della lettura come strumento per comunicare con gli altri e per proporsi agli altri. Fasi di attività: leggere per: 9 partecipare alla gara di lettura tra classi parallele 9 conoscere e rivivere attraverso le parole degli autori le tragiche vicende legate alle guerre del ‘900 9 partecipare alla “maratona per la pace” a Novi, Rovereto e Carpi 9 intrattenere un pubblico adulto formato da genitori e parenti presentando, con l’aiuto della musica, brani scelti e commentati 9 incontrare l’autore del libro letto e confrontarsi con lui sul mestiere di scrivere e sulla sua esperienza di lettore 9 diventare lettori/attori per i compagni di II e IV elementare 39 Laboratori (con le scuole) Biagini Greta, Consorti Italo, Palumbo Vincenzo, Secchia Rita, Villani Maria Grazia, Notarangelo Filomena (coordinatore) Collaborazione con le scuole elementari e medie Istituto d’Arte "Venturi" - Modena 2000/2001 Classe/i V A (Architettura), IV H L - V L (Sperimentale) III B - IV B - V B (Ceramica) Area tematica Arte: Applicata, Produzione, Tecniche Contenuto tematico - Modellazione e decorazione di un oggetto ceramico - Modellazione e realizzazione di un lavoro tridimensionale Obiettivo/i Sviluppare la capacità degli alunni di sapersi rapportare con realtà formative diverse e instaurare dinamiche operative e relazionali appropriate Destinatari Alunni delle scuole elementari: V A, V B, V C "Saliceto Panaro"; V C, V D "Palestrina"; IV A, IV B "Pascoli"; IV D "Rodari"; della scuola secondaria I grado: II E "Calvino"; oltre gli studenti delle classi III, IV e V dell’Istituto d’Arte "Venturi" Personale coinvolto Docenti delle scuole elementari e medie; docenti di indirizzo dei laboratori di Ceramica e Plastica Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team Descrizione del percorso/processo Motivazione Il progetto ha teso a consolidare l’Istituto d’Arte quale referente per le problematiche legate all’espressione e alla comunicazione visiva che nascono nel territorio e, dunque, di qualificarne/valorizzarne le offerte formative. Nel corso dell’anno passato si sono avviati contatti e iniziative che hanno coinvolto gli alunni dell’Istituto d’Arte e quelli delle scuole elementari in uno stesso progetto didattico. Ciò ha dato luogo a nuove richieste di ordini scolastici differenti, che hanno convinto alcuni docenti dei Laboratori di Ceramica e di Plastica a riproporre ed ampliare la medesima esperienza. Con queste iniziative l’Istituto d’Arte non intende certamente fornire in maniera esaustiva l’acquisizione di metodi e tecniche, né tantomeno sminuire il processo che porta alla produzione artistica, ma si pone semplicemente quale luogo idoneo a svolgere specifiche attività artistiche e dove vengono messe a disposizione, per le scuole che ne fanno richiesta, le competenze dei docenti, l’aiuto degli studenti (che si cimentano all’insegnamento), l’uso di materiali e di strumenti. 40 Articolazione delle fasi di attività Obiettivi didattici - Far conoscere alcune tecniche espressive che consentano di produrre oggetti tridimensionali tramite la realizzazione di piccoli manufatti ceramici e plastici. - Consolidare le conoscenze, le competenze e le capacità relative all’intero processo di produzione ceramica. - Consolidare le conoscenze, le competenze e le capacità relative all’intero processo di modellazione, ideazione e realizzazione plastica. - Riflettere sul concetto della creatività artistica. Contenuti - Metodologie ideative finalizzate alla creazione dell’oggetto ceramico e plastico (ricerca per la creazione del bozzetto, storia dell’arte per riferimenti culturali, educazione visiva per riferimenti circa gli elementi del linguaggio visivo). - Tecniche di realizzazione degli oggetti tridimensionali ceramici: lucignolo, tornio, maschere su lastre d’argilla, decorazione a graffito e ingobbi colorati su piatti d’argilla, piatto ingobbiato con decorazione a graffito e ingobbi colorati (laboratorio di formatura e foggiatura). - Tecniche di decorazione degli oggetti ceramici, da realizzare o già realizzati, che ne sottolineino la forma: gessetti su biscotto, graffito su smaltato, pennello su smaltato (laboratorio di macchine e forni). - Tecniche di modellazione e realizzazione di oggetti tridimensionali plastici: rilievo e tuttotondo (laboratorio di discipline plastiche). Modalità, spazi e tempi A causa delle numerose richieste, tali esperienze si sono concluse nell’ambito di un solo incontro per classe. Gli incontri (realizzati tra dicembre 2000 e marzo 2001) hanno avuto una durata di circa cinque ore ognuno, e si sono svolti in orario curriculare. Gli spazi utilizzati sono stati quelli dei laboratori delle due sedi dell’Istituto, in via Belle Arti ed in via dei Servi. Prodotto realizzato Oggetti ceramici e plastici. Risultati raggiunti L’esperienza ha avuto - pur nella brevità degli incontri - una positiva ricaduta per quello che riguarda le dinamiche relazionali che si sono create tra gli allievi dell’Istituto «Venturi» e gli alunni delle altre scuole coinvolte. Lo sforzo compiuto dagli allievi dell’Istituto nel far apprendere le loro conoscenze professionali ai bambini, li ha resi consapevoli delle problematiche legate all’insegnamento e alla trasmissione delle conoscenze. Si sono verificate delle difficoltà per l’organizzazione logistica delle attività, cosa che induce a ipotizzare un futuro ridimensionamento delle possibili richieste. 41 Tecnologie educative Artioli Alberto (Progettazione), Baldassarri Maurizio (Filosofia), Coppola Beatrice (Storia dell'Arte), Falchieri Mirella (Tecnologia delle Arti Applicate), Petrucci Vanna (Fisica), Zanasi Amelia (Italiano e Storia) Coordinamento progetto: Falchieri Mirella Ipertesto "La radio" Concorso MPI - BDP "100 prodotti multimediali per la scuola" Istituto d'Arte “Venturi” - Modena 1999/2000 Classe/i V H Sezione Architettura Corso Sperimentale "Progetto Design" Area tematica Arte: Applicata, Design; Informatica Contenuto tematico Realizzazione di un prodotto multimediale sulla radio, come oggetto di design e come mezzo di comunicazione, con riferimenti tecnico-scientifici, socio-economici, artisticoletterari, storico-politici Obiettivo/i 9 Fornire un approccio interattivo al sapere come rete di conoscenze 9 Potenziare una didattica per problemi e progetti 9 Potenziare l'utilizzo delle tecnologie informatiche, telematiche e multimediali 9 Rendere consapevoli gli allievi dell'importanza della documentazione e comunicazione di ciò che si fa Destinatari Allievi delle scuole medie inferiori e superiori Personale coinvolto Docenti autori Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per classe Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni e motivazione La realizzazione di un ipertesto su CD (poi anche pubblicato in Internet) è sembrata una buona occasione per: 9 riorganizzare le conoscenze informatiche e multimediali degli allievi che sempre più spesso manifestano interesse per la multimedialità e per la comunicazione reticolare del web, pur avendo abilità informatiche piuttosto modeste e comunque poco formalizzate; 9 documentare i risultati dello studio pluridisciplinare di un argomento, la radio, in modo fruibile anche all'esterno della scuola. Una ulteriore motivazione "esterna" è venuta dalla partecipazione al concorso indetto nell'a.s. 1998-99 dal Ministero della Pubblica Istruzione, per tramite della BDP, "100 prodotti multimediali per la scuola", dove il progetto di ipertesto "La radio" appena agli inizi, ma già strutturato nel suo scheletro, è stato selezionato per un finanziamento di 5.000.000 di lire. Articolazione delle fasi di attività 42 Il progetto è stato "pensato" e avviato nell'a.s. 1998-99, poi realizzato e terminato nell'a.s.1999-2000, nell'arco di sei mesi. 1a fase (a.s.1998-99) - Analisi sull'esistente (riviste del settore, internet), progettazione da parte di ogni allievo di un nuovo involucro per apparecchio radio (Progettazione) - Storia della radio: nella Biblioteca multimediale dell'Istituto si sono svolte ricerche in Internet e visionate unità audiovisive già presenti nella videoteca dell'Istituto o appositamente richieste alla redazione di Mosaico, il programma RAI su RAISAT educational (Tecnologia delle Arti Applicate - Storia) - Ideazione e progettazione della struttura organizzativa e grafica dell'ipertesto (Tecnologia delle Arti Applicate) 2a fase (a.s.1999-2000) - Studio pluridisciplinare della radio, in vari ambiti tematici (tramite lezione frontale, proiezione di unità audiovisive, consultazione di testi, riviste specializzate, software didattico e in internet) - La radio come oggetto, design dell'involucro e materiali utilizzati nel tempo (Storia dell'Arte, Tecnologia delle Arti applicate) - Fenomeni elettromagnetici (Fisica) - Origine e prima evoluzione dei mass media (Storia - Filosofia) - Contesto storico della nascita ed evoluzione della radio (Storia) - Corsi di informatica e multimedialità di base per gli allievi - Realizzazione del prodotto finale Prodotto realizzato "La radio", un ipertesto su Cd-rom, anche pubblicato in Internet nel sito dell'Istituto. L'ipertesto comprende testi, filmati audio-video e numerose immagini (cliccando sulla maggior parte delle quali si può vedere l'immagine ingrandita e corredata da una didascalia spesso sostanziosa) ed è composto di 12 sezioni: Introduzione - Contesto e autori del progetto. Consigli di navigazione. Storia della radio - Tappe storiche dell’invenzione, origine della parola ”radio”, salvataggi per mezzo della radio (Titanic, spedizione Nobile) e il caso Montrose. Filmato audio-video del primo messaggio radiotelegrafico di Marconi, attraverso l’Atlantico. Guglielmo Marconi - La vita, gli esperimenti, i brevetti, le onorificenze. Contesto storico - Suddiviso in periodi storici rilevanti per la cultura, gli eventi politici, le invenzioni e le scoperte scientifiche e tecnologiche, le scelte economiche e la situazione sociale. L’uso della radio per la propaganda e come mezzo di comunicazione bellico. Progetti - Nuovi involucri di radio: immagini dei progetti grafici degli allievi. Materiali - Dalla forma di una “cassetta” in legno al mobile radio in radica o in bachelite, fino agli involucri odierni in materiale plastico. La radio diviene oggetto di design. Design - Origini del design. Evoluzione del design del mobile radio negli anni ‘20, '40 e '60. Schede di noti architetti e designers. Filmati audio video di radio anni ’60. Mass media - Le origini dei sistemi radiofonici in USA e in Europa. Il broadcasting e le comunicazioni di massa. Potere di persuasione dei media. Scrittori famosi in radio. Elettromagnetismo - L’elettromagnetismo e le onde elettromagnetiche. Tappe storiche delle scoperte. Onde radio, microonde, infrarossi, raggi X. Filatelia - Francobolli con l’immagine di Marconi, e altri scienziati che si sono occupati di radio e radio onde. Glossario - Dal testo vi sono circa 40 links che rimandano direttamente al termine del glossario, che è comunque consultabile anche tramite scorrimento. Bibliografia e links - Riporta i dati sulle fonti di informazione: libri, CD, unità audiovisive, trasmissioni televisive e siti internet. I CD-rom, le videocassette e gran parte dei testi sono consultabili presso la biblioteca multimediale dell’Istituto “Venturi”. 43 Risultati raggiunti Le tecnologie multimediali utilizzate per questa esperienza sono divenute per la didattica un "valore aggiunto": hanno favorito l'apprendimento dei contenuti delle varie discipline coinvolte ed hanno inoltre consentito di valorizzare le peculiarità di ciascun allievo, facendo emergere potenzialità talvolta insospettate. Le tecnologie multimediali quindi come "strumento di studio", ma anche come "argomento di studio": tutti gli allievi sono usciti da questa esperienza con un maggiore bagaglio di conoscenze e competenze informatiche e multimediali e con la consapevolezza del valore della documentazione del lavoro svolto e dell'importanza della sua fruibilità anche fuori dalla scuola. Inoltre due allieve della classe hanno discusso il CD-rom come "tesina" all'esame di stato. Il nodo critico, come spesso accade in tali iniziative, è stato il tempo e soprattutto l'organizzazione e la compatibilità di questo tipo di lavoro con la rigidità dell'orario scolastico e dei programmi. 44 Valutazione Barbieri Rossana, Benatti Edda, Berni Romana, Bruni Milva, Bruzzi Giuliana, Cappelli Sonia, D'Ambrosio Anna, Lucenti Stefania, Luppi Daniela, Magnoni Guerino, Marchetti Daniela, Mattioli Chiara, Neri Maria Chiara, Querzè Adriana, Scutari Vivetta, Sitti Matteo, Vincini Roberta, Zoboli Cristina Auto - analisi di istituto: la valutazione degli apprendimenti Scuola elementare "F.lli Cervi" - Circolo di Nonantola 2000/2001 Classe/i tutte le classi della scuola (24) che coincidono con tutte le classi del Circolo essendo presente un'unica scuola elementare. Area tematica Valutazione. Contenuto tematico valutazione dei livelli di apprendimento degli alunni del Circolo nell'area linguistica. Obiettivo/i obiettivi a breve termine: ⇒ dotare la scuola di batterie di prove standardizzate utilizzate correttamente dai docenti; ⇒ valutare i risultati che la scuola consegue in termini di successo formativo; ⇒ evidenziare, rispetto ai risultati di apprendimento degli alunni, i punti di forza e i punti di debolezza della scuola; ⇒ intervenire sulle aree di difficoltà di apprendimento in forma sistemica e non dispersiva, ottimizzando l'utilizzo delle risorse della scuola; obiettivi a lungo termine: ⇒ individuare gli standard di apprendimento garantiti dall'istituto e migliorarli costantemente; ⇒ migliorare la competenza valutativa dei docenti; ⇒ correlare i dati relativi al successo formativo degli alunni con l'analisi delle scelte metodologiche attuate dai docenti per realizzare un repertorio di "buone pratiche" educative e didattiche; ⇒ rapportarsi con altre istituzioni scolastiche per limitare l'autoreferenzialità degli interventi. Destinatari Insegnanti del Circolo, genitori Personale coinvolto Dirigente Scolastico, docenti del Circolo Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Di istituto 45 Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni L'analisi dei bisogni è stata effettuata in sede collegiale (Collegio dei Docenti) durante la verifica finale del P.O.F. dell'anno scolastico 1999/2000. Motivazione • non esisteva , nel Circolo, alcuna garanzia rispetto ai criteri di somministrazione delle prove di valutazione, pertanto i fattori di alterazione dei risultati finali, erano, probabilmente, molto numerosi; • prove diverse, più o meno selettive, davano esiti non comparabili; • non esisteva la possibilità di descrivere i livelli di apprendimento complessivi degli alunni; • era impossibile adottare criteri comuni ed oggettivi per individuare gli alunni delle diverse classi a cui destinare risorse aggiuntive a disposizione della scuola. Articolazione delle fasi di attività 1.individuzione di batterie di prove standardizzate relative all'area linguistica e, nel corrente anno, all'area matematica; 2. somministrazione delle prove a tutti gli alunni del Circolo; 3. elaborazione statistica dei dati; 4. analisi dei risultati; 5.valutazione e riprogettazione. Materiali e strumenti (prove MT* di) • velocità e correttezza di lettura; • comprensione della lettura; • competenza ortografica; • scrittura (composizioe visuo-grafica) (*Gruppo MT/OS Firenze) Prodotto realizzato Fascicolo contenente la descrizione dettagliata del percorso e l'analisi dell'elaborazione statistica dei dati. Risultati raggiunti • visione complessiva e analitica dei livelli di apprendimento degli alunni del Circolo rispetto agli indicatori esaminati dell'area linguistica; • possibilità di individuare, in forma comparabile, zone "di eccellenza" e zone "di criticità" della scuola; • possibilità di utilizzare le risorse aggiuntive della scuola in forma mirata. Nodi critici: carico di lavoro molto elevato determinato dalla somministrazione, tabulazione, elaborazione e analisi delle prove (complessivamente 2472). Documentazione allegata Fascicolo "Auto - analisi di istituto: la valutazione degli apprendimenti". 46 Progetto di istituto Zanotti Anna Progetto educativo per la tutela dell’ambiente e la promozione della salute IPSIA "Don Magnani" - Sassuolo 2000/2001 Classe/i Tutte le classi coordinate dagli studenti di IV e V Area tematica Progettazione/Programmazione Contenuto tematico Progetto di scuola Salute e sicurezza. Percorso disciplinare che tende alla promozione della cultura della salute sia in ambito scolastico sia al di fuori di esso con il tramite degli studenti stessi. Obiettivo/i Essendo tale progetto destinato in prima battuta agli insegnanti, successivamente agli studenti, i suoi obiettivi sono stati così suddivisi Per gli insegnanti: 9 Promuovere l’approccio pluridisciplinare ed interdisciplinare al percorso didattico “salute". 9 Acquisire tecniche tramite un supporto documentale e proposte educative sul tema “salute”. Per gli studenti 9 Assumere conoscenza e consapevolezza dei rischi per la salute legati a fattori ambientali e produttivi. 9 Assumere conoscenza dei danni ambientali potenzialmente derivanti dall’attività produttiva locale. 9 Acquisire conoscenze relative alla prevenzione dei danni che possono derivare alla salute e all’ambiente dalle attività produttive. 9 Acquisire conoscenze in merito ai principi e alle tecniche più appropriate di depurazione degli inquinanti ambientali. Generali 9 Rinnovare l’offerta formativa della scuola, rendendola adeguata ai problemi e ai bisogni del nostro tempo e proponendo figure professionali adeguatamente preparate sul tema della sicurezza nell’ambiente di vita e di lavoro. 9 Valorizzare l’autonomia istituzionale e culturale della scuola. 9 Favorire un approccio socio - ecologico ai temi della salute. 9 Promuovere i rapporti scuola - territorio - comunità locale. Destinatari Gli insegnanti di quarta e quinta del corso ceramisti, gli studenti di tutte le classi Personale coinvolto Docenti delle discipline di indirizzo del corso ceramisti 47 Progettazione (per istituto, per classi, per team...) La progettazione da parte del responsabile del Progetto, la pianificazione delle singole attività per team Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni e motivazione Carenza nei Programmi didattici dell’istituto professionale di obiettivi curricolari rivolti alla tutela dell’ambiente ed alla promozione della salute. Necessità di favorire lo sviluppo pluridisciplinare di un percorso di formazione – informazione teso alla conquista, da parte dello studente, di senso di responsabilità verso se stesso e verso la comunità . Esigenza di promuovere lo sviluppo della “cultura della prevenzione” e del “diritto alla salute”. Articolazione delle fasi di attività La fase attuativa del progetto può essere schematizzata in tre momenti: 1. formazione del responsabile (corso di aggiornamento e autoformazione) 2. produzione di materiale didattico - elaborazione di una programmazione pluridisciplinare che ha definito contenuti ed obiettivi di ogni disciplina, - produzione di materiale didattico per docenti (lucidi) e per studenti (dispense) 3. progettazione delle attività da realizzarsi nel corso di due anni scolastici e così articolate: - interventi didattici da parte dei docenti nelle classi quarte e quinte, - microseminari tenuti dagli studenti formati delle classi quarte nelle altre classi dell’Istituto, - attività di tutoraggio da parte delle classi quarte durante le seguenti attività di: a. riordino dei laboratori con valutazione di conformità alle norme di etichettatura, stoccaggio e adeguamento della segnaletica di sicurezza e delle cassette di pronto soccorso; b. produzione di materiale a tema, cartaceo e ceramico, quest’ultimo anche sfruttando tecniche di riutilizzo degli scarti industriali. Realizzazione di un ipertesto da parte delle classi quinte, che raccoglie e rielabora tutti i dati inerenti al progetto, con particolare riferimento al territorio sassolese. Strategie di lavoro • Lezioni frontali • Ricerche individuali e di gruppo • Coordinamento dell’attività di tutoring degli studenti • Lezioni partecipate • Attività di laboratorio Materiali e strumenti 9 Dispense scolastiche 9 Lucidi 9 Fonti Documentarie Uso risorse esterne ⇒ Interventi in classe e visite guidate con esperti 48 Prodotto realizzato Produzione di materiale a tema, cartaceo e ceramico Ipertesto relativo alla produzione di ceramica e all’impatto industriale Realizzazione di materiale per gli interventi didattici mediante tutoring Risultati raggiunti - Realizzazione di manufatti ceramici anche mediante tecniche di riciclaggio - Percorsi di riorganizzazione dei laboratori - Attivazione di un programma di raccolta differenziata dei rifiuti anche finalizzata al riciclaggio - Acquisizione di un metodo di lavoro rispettoso delle norme di sicurezza - Acquisizione di conoscenze relative alla produzione industriale in un’ottica di tutela e rispetto dell’ambiente e della salute Criteri e strumenti di verifica del raggiungimento dei risultati • Somministrazione di questionari di valutazione del rischio relativo a singole procedure di lavoro all’inizio e alla fine del corso per verificare l’acquisizione di conoscenze e competenze in tema di sicurezza • Progettazione di percorsi di produzione di manufatti ceramici industriali in un’ottica di riduzione di impatto ambientale 49 Reti di scuole Gruppo di progetto formato da un docente per ognuna delle scuole coinvolte Progetto educazione scientifico tecnologica Scuole secondarie I grado "Pio", "Fassi", "Focherini", IPSIA "Vallauri" , Liceo "Fanti", ITI "Vinci" - Carpi Marzo - Maggio 2000 Classe/i Tutte le classi terze delle scuole medie inferiori + alcuni alunni delle superiori come tutor Area tematica Progettazione/Programmazione Contenuto tematico 9 Laboratori/Reti 9 La misura , Le funzioni matematiche applicate alle leggi fisiche 9 Il suono – La propagazione –I danni del rumore- La costruzione di una radio galena 9 Le cellule fotovoltaiche e le loro applicazioni – Il risparmio energetico Obiettivo/i Comprensione delle leggi del mondo naturale, delle leggi scientifiche, lettura del reale attraverso la Matematica. Metodologia della scienza e della tecnica Destinatari Alunni delle classi terze delle scuole medie di Carpi ( circa 450 alunni) Personale coinvolto Gruppo di progetto (6 docenti, uno per scuola ) + 19 docenti di scienze delle scuole medie + 11 docenti delle superiori Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Progettazione concorde del gruppo di progetto + progettazione interna ad ogni istituto o scuola Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Esperienze pregresse (tre anni) di raccordo scuola inferiore e superiore e analisi della valutazione data da docenti e alunni (per indici numerici). Motivazione La conoscenza del mondo naturale, delle nuove tecnologie e del mondo sperimentale è attualmente carente nella fase sperimentale e nelle metodologie di laboratorio. Articolazione delle fasi di attività Individuazione per ogni fase di indicatori. Il progetto è iniziato con una fase di progettazione “cittadina”, in cui 6 docenti, uno per scuola, hanno individuato i bisogni e le carenze nell’insegnamento dell’area scientificotecnologica. Tali carenze si riscontravano soprattutto nella fase sperimentale dell’insegnamento, nella metodologia di laboratorio e nell’applicazione del metodo scientifico; questo anche per mancanza di strutture adeguate. 50 La scelta delle aree in cui attuare il raccordo con la scuola superiore è stata motivata dalle esperienze di raccordo che già alcune scuole avevano attuato gli anni precedenti e la lettura attenta del progetto SET nazionale. Il gruppo si è messo a lavorare in settembre senza la certezza di una realizzazione. Sono state scelte le aree per i laboratori delle varie scuole medie e le superiori hanno offerto i possibili campi di studio (es. le cellule fotovoltaiche per lo studio dell’energia ecc.) L’analisi di fattibilità (disponibilità delle superiori e calendario, analisi dei costi) e la richiesta di finanziamento (ottenuti 61 milioni dalla Fondazione Cassa di Risparmio) hanno avuto un rapido esito positivo. I docenti delle medie hanno poi preparato i ragazzi sui prerequisiti necessari a comprendere i laboratori. La realizzazione dei laboratori è avvenuta presso le aule attrezzate delle superiori con una breve lezione frontale e la divisione in gruppo per la parte pratica, spesso con accanto un alunno delle superiori come tutor. Sono stati rielaborati i dati e le esperienze presso le scuole medie e si è curata la stesura di relazioni individuali. Il finanziamento ha permesso inoltre l’acquisto di materiale scientifico per ampliare le possibilità di laboratorio nelle scuole medie. La valutazione è stata effettuata dal gruppo monodisciplinare interno ad ogni scuola media (alunni e docenti di ogni classe partecipante), dal gruppo di progetto per i dati conclusivi su tutte le scuole della città. Strategie di lavoro Lezione - ricerca - lavoro di gruppo - laboratorio Materiali e strumenti Schede - fonti documentarie - sussidi Uso risorse esterne Esperti - aule attrezzate Prodotto realizzato Ipertesto - relazione Relazioni degli alunni - pannelli di materiali - filmato Risultati raggiunti - Efficacia 7 su 7 - Utilità nel saper mostrare processi di laboratorio 7 su 7 - Livello di apprezzamento: docenti 7 su 7 - Alunni 6 su 7 - Grado di motivazione docenti 7 su 7 - Alunni 6 su 7 - Grado di difficoltà nel seguire i laboratori 2 su 7 - Grado di difficoltà nel rielaborare i dati: 6 su 7 - Coerenza della realizzazione col progetto iniziale: 6 su 7 51 P.O.F. Esperti interni ed esterni al Circolo L’arricchimento dell’offerta formativa nel P.O.F. VII Circolo Didattico di Modena 2000/2001 Classe/i Tutte le sezioni e le classi del Circolo Area tematica Progettazione/Programmazione Contenuto tematico L’arricchimento dell’offerta formativa secondo l’Autonomia Obiettivo/i ⇒ Creare, all’interno del curricolo d’istituto, un percorso formativo che offra, a ciascun alunno dai tre ai dieci anni, la possibilità di effettuare esperienze progettuali in aggiunta al curricolo standard e comuni a tutti. ⇒ Utilizzare in qualità di esperti, ove possibile, insegnanti in servizio nel Circolo in possesso di particolari competenze. Destinatari Tutti gli alunni del Circolo Personale coinvolto Tutti gli insegnanti del Circolo Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per Circolo, per classi, per team Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Negli anni passati il VII Circolo si è spesso avvalso dell’opera di esperti esterni per la conduzione nelle sezioni/classi di particolari progetti. Il bisogno di avere una ricaduta sul Circolo, che andasse oltre l’esperienza temporalmente limitata dell’intervento dell’esperto, ha condotto il collegio docenti a cercare al proprio interno le risorse e quindi a valutare l’opportunità di affidare taluni progetti a colleghi che, essendosi culturalmente e professionalmente formati in determinati settori, potessero offrire le loro competenze al servizio del Circolo. Motivazione Nel primo anno in cui si è data alle scuole la possibilità di sperimentare l’autonomia organizzativa e didattica, la commissione Autonomia del Circolo, impegnata nella stesura del P.O.F., ha rilevato come dovesse emergere, all’interno del documento, la Progettualità esistente che, già allora, rivestiva un ruolo considerevole. È stato allora che, ragionando su cosa significasse per noi “…offrire uguali opportunità formative”, si è pensato che la parte del nostro curricolo relativa alla Progettualità potesse rispondere a questa enunciazione e si è iniziato a lavorare sull’idea di offrire a tutti gli alunni di tutte le scuole del Circolo, indipendentemente dalla sezione/classe frequentata, un percorso educativo, all’interno del curricolo didattico, costituito da determinate esperienze progettuali e scandito secondo tappe in sintonia con i bisogni formativi e psicologici dei bambini. È nato così il percorso, dai 3 ai 10 anni, che caratterizza la nostra offerta formativa e che, partendo dalla scuola 52 dell’infanzia, si protrae nella scuola elementare in un’ottica di continuità e organicità, secondo uno svolgimento coerente al sistema formativo. Articolazione delle fasi di attività I progetti di arricchimento dell’offerta formativa: SCUOLA DELL’INFANZIA Sezione Progetto Sezioni 3 anni Attività motoria Sezioni 4 anni Attività manipolative Sezioni 5 anni Attività di informatica Sezioni 5 anni Attività di inglese Sezioni 5 anni Attività teatrale SCUOLA ELEMENTARE Classe Progetto Classi prime Laboratorio di immagine Classi seconde Laboratorio lettura Classi terze Classi quarte Laboratorio di informatica Laboratorio di educazione al dialogo Classi quinte Laboratorio di pratica strumentale del flauto dolce Conduttore Chiara Manzini (esperto esterno) Marcela Barros (esperto esterno) Giovanna Gualtieri, Angela Piccinini (esperte interne) Carla Conte, Cristina Siti, Alessandra Tramacere (esperte interne) Lucia Esposito (esperta esterna) Conduttore Mariachiara Marchetti (esperta interna) Gruppo di lavoro “Progetto Lettura” (esperte interne) Annamaria Balsamo (esperta interna) Gianna Camossi, M.Teresa Casalenuovo, Elena Guidotti (esperte interne) Saverio Martinelli (esperto interno) Elementi caratterizzanti i progetti di arricchimento dell’offerta formativa Ciascun esperto opera sulle sezioni/classi parallele del Circolo. Gli esperti interni lavorano in orario aggiuntivo rispetto al proprio orario di servizio e vengono retribuiti con il Fondo di Istituto. Ciascun esperto illustra, concerta e verifica il proprio progetto con gli insegnanti di sezione/classe durante periodiche riunioni collegiali. L’intervento dell’esperto, in quanto programmato con gli insegnanti della sezione/classe, impegna questi ultimi a far sì che ci sia una continuità col progetto, anche all’interno delle ore destinate al curricolo standard, onde evitare che l’intervento specialistico rimanga fine a se stesso. Le attività progettuali vengono sempre svolte in compresenza: ciò consente di lavorare con piccoli gruppi di alunni. È possibile un coinvolgimento dei genitori se previsto dal progetto (ad esempio, nel laboratorio di lettura). Su richiesta degli insegnanti del Circolo, alcuni esperti interni hanno dato la loro disponibilità a coordinare interventi di formazione per i colleghi che desiderano continuare le attività negli anni successivi la realizzazione del progetto (es. immagine in seconda, informatica in quarta, ecc…). Prodotto realizzato È prevista la documentazione del percorso svolto in ciascuna sezione / classe, documentazione variabile in funzione del progetto stesso. Risultati raggiunti Le competenze raggiunte dagli alunni risultano più qualificanti, sia in quanto più specifiche rispetto al curricolo standard, sia per la peculiarità della loro trasmissione, che risulta più efficace poiché si rivolge a piccoli gruppi di alunni. Documentazione allegata La documentazione di ciascun progetto è disponibile presso il centro di documentazione del Circolo. 53 Integrazione scolastica Benatti Elisa, Mambrini Maria Cristiana, Mirabella Monia, Proietti Tamara Laboratorio grafico pittorico e plastico Scuola elementare “R. Gasparini” - Circolo di Concordia 1999/2000 - 2000/2001 Classe/i Classi III, IV e V in cui sono presenti alunni in situazione di handicap Area tematica Scuola Contenuto tematico Laboratorio grafico, integrazione scolastica, difficoltà di apprendimento Obiettivo/i 9 Acquisizione delle abilità manuali di base 9 Arricchire la propria percezione visiva 9 Scoperta e ricerca personale nell’uso di colori e materiali vari 9 Espressione delle proprie emozioni e sensazioni attraverso il linguaggio delle immagini 9 Collaborazione e aiuto reciproco nelle attività proposte e nella realizzazione di “prodotti collettivi” Destinatari Alunni in situazione di handicap e in difficoltà di apprendimento Personale coinvolto Insegnanti di sostegno ed educatrici comunali Progettazione (per istituto, per classi, per team...) A cura delle insegnanti di sostegno e delle educatrici del plesso degli alunni coinvolti Descrizione del percorso/processo Dall’analisi della situazione iniziale e dal confronto tra colleghe sulle osservazioni raccolte sugli alunni con handicap, abbiamo rilevato alcuni bisogni necessari allo sviluppo formativo degli alunni: - Il bisogno di trovare forme alternative e creative di espressione che aiutino a sviluppare il pensiero divergente; - Il bisogno di un ambiente e di uno spazio stimolante per incuriosire e creare motivazioni ad esprimersi e ad apprendere; - Il bisogno di trovare situazioni per una maggiore interazione tra bambini e tra bambini e adulti; - Il bisogno di sviluppare e migliorare le abilità manuali e tecniche di base; - Il bisogno di uscire dall’egocentrismo grazie ad un atteggiamento di curiosità verso l’altro, ricercandolo e collaborando per un fine comune. All’inizio dell’anno scolastico 1999/2000 abbiamo coinvolto gli alunni nell’allestimento del laboratorio (vista la disponibilità di un’aula vuota e inutilizzata). Insieme ai bambini abbiamo visionato gli arredi di recupero nel sotterraneo della scuola, scegliendo quelli più funzionali alle nostre esigenze; successivamente abbiamo rilevato gli interventi di miglioramento necessari e, dopo averli effettuati, abbiamo arredato il laboratorio. 54 Per attrezzare il laboratorio di materiali e di tutto il necessario per avviare le attività programmate, abbiamo steso un progetto da presentare anche all’Amministrazione comunale che ci ha finanziato per entrambi gli anni scolastici. L’affluenza nel laboratorio da parte degli alunni con handicap del plesso, nei primi mesi di scuola, è stata prevalentemente di un unico gruppo per un numero complessivo di cinque alunni. Inizialmente i bambini più grandi hanno incontrato difficoltà di tipo relazionale verso i compagni più piccoli e si sono mostrati relativamente interessati alle proposte didattiche rivolte al gruppo, poiché preferivano eseguire un lavoro a livello individuale. Il ruolo di mediazione delle insegnanti (presenti in due per ogni incontro effettuato) è stato fondamentale perché ha consentito ai bambini di conoscersi, di fare esperienze piacevoli insieme attraverso momenti conviviali come merende collettive, giochi di gruppo e brevi visite didattiche. Tali interventi sono stati programmati appositamente per creare un clima sereno e positivo che ha permesso agli alunni di crescere e maturare dal punto di vista emotivo e cognitivo e di ciò è possibile trovare riscontro nei profili dinamici funzionali degli alunni coinvolti. Auspichiamo la continuazione di questa esperienza nella prospettiva di una maggiore apertura delle attività a piccoli gruppi - classe, nella certezza di trovare la disponibilità delle colleghe che svolgono educazione all’immagine. Le esperienze condotte in questi due anni, hanno permesso una riflessione da parte delle insegnanti di tutto il plesso sulla possibilità di utilizzare il laboratorio come percorso verso una sempre migliore integrazione degli alunni in situazione di handicap. 55 Integrazione scolastica Benatti Elisa, Corazzari Liza, Mambrini Maria Cristiana, Mirabella Monia, Proietti Tamara Giocare per imparare in ludoteca Scuola elementare “R. Gasparini” - Circolo di Concordia 1999/2000 - 2000/2001 Classe/i Sezioni dei 4 e 5 anni di scuola materna e classi 3°, 4° e 5° di scuola elementare in cui sono presenti alunni in situazione di handicap e/o in difficoltà d’apprendimento Area tematica Scuola Contenuto tematico Gioco, integrazione scolastica, difficoltà di apprendimento Obiettivo/i 9 Valorizzare la soggettività 9 Potenziare le abilità di base possedute 9 Alimentare la consapevolezza del bambino su ciò che il gioco gli richiede 9 Comprendere e condividere il proprio ruolo e quello degli altri, nonché il rispetto delle regole del gioco 9 Insegnare a scegliere ed usare i materiali e le strategie più appropriate per realizzare l’esecuzione del gioco 9 Comprendere l’importanza: delle sequenze di realizzazione del gioco che ha un inizio, uno “svolgimento” ed una fine; il rispetto del proprio ruolo 9 Stimolare i bambini a essere attori protagonisti del gioco, aiutandoli ad acquisire più consapevolezza delle finalità del gioco stesso, dei processi e delle competenze che vengono messe in atto, nonché della capacità di portare a termine l’attività ludica 9 Sollecitare l’autostima, la creatività, la curiosità e l’indipendenza 9 Sollecitare l’importanza del rispetto delle regole Destinatari Alunni in situazione di handicap e in difficoltà di apprendimento Personale coinvolto Insegnanti di sostegno ed educatrici comunali Progettazione (per istituto, per classi, per team...) A cura delle insegnanti di sostegno e delle educatrici dei plessi degli alunni coinvolti Descrizione del percorso/processo Il progetto “Giocare per imparare in ludoteca” è nato dall’esigenza di stimolare l’immaginazione dei bambini disabili e svantaggiati nei plessi presenti nel Circolo di Concordia sulla Secchia, mediante l’uso del gioco. La scelta di predisporre di un locale sicuro e confortevole, dotato di giochi e sussidi didattici, dove poter dar spazio all'immaginazione e alla creatività del gioco, ha offerto un ventaglio di possibilità educative e formative per e con i bambini coinvolti; in quanto i bisogni propri del fare e dell’agire del bambino rispondono, nell’attività del saper giocare, al naturale processo di maturazione affettiva, comunicativa, cognitiva. Nel corso dell’anno scolastico 1999/2000 le insegnanti di sostegno del suddetto Circolo si sono adoperate nell’allestire, all’interno di un locale della scuola elementare “Rino Ga- 56 sparini”, ormai inutilizzato, una piccola ludoteca, mediante la sovvenzione di un finanziamento richiesto (ex.Cap 1149), che ha reso possibile un’adeguata fruizione da parte di tutti i bambini coinvolti, grazie anche al “prestito”. La creazione di un ambiente ricco e la varietà di attività ludiche, in cui fioriscono i pensieri creativi , è divenuto funzionale ai bisogni dei bambini che, hanno migliorato il proprio modo “di essere e di saper essere”, grazie alla grande avventura del gioco. È nel gioco infatti che i fanciulli iniziano ad operare direttamente sugli aspetti della realtà, apportando i propri contributi creativi, in nome: della gioiosità e del piacere dello stare insieme delle attività ludiche, programmate. Ad esse sono state fortemente ancorate la premiazione all’impegno personale e la “capacità di mettersi in gioco” al fine di rispondere al naturale bisogno di conoscenza, imparando ad imparare che, anche l’apprendimento, può essere considerato come un’attività piacevole e gratificante. In tal modo il bambino ha imparato ad alimentare gradualmente il seme dell’autostima, della curiosità, della creatività e dell’indipendenza, divenendo sempre più consapevole delle proprie abilità. La motivazione del progetto “Giocare per imparare in ludoteca” è quindi scaturita dall’esigenza di utilizzare il gioco quale mezzo pedagogico privilegiato per aiutare ad accrescere la voglia di apprendere dei nostri bambini, di far nascere in loro il desiderio di scoprire le cose nuove e a soddisfare le proprie esigenze emotive, affettive e sociali. In particolare l’utilizzo del “role talking” dei docenti e l’organizzazione delle attività ludiche, progettate all’interno della ludoteca, sono state suddivise per angoli (della cucina, dei giochi a tavolino, del disegno, del computer e della lettura, ), con l’intento di divenire veri interpreti di ciò che si afferma nell’art. 12/3 della lex 104/92: “L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nell’apprendimento e nella socializzazione”. Ogni angolo è stato corredato di materiale ludico specifico che, opportunamente individuato dalle singole programmazioni individualizzate, ha dato vita all’immaginario ludico, alla sollecitazione della pluralità e della creatività degli apprendimenti dei bambini. L’assidua frequentazione agli angoli è stata resa possibile dall’offerta di un ventaglio plurimo di proposte di giochi: funzionali, simbolici, imitativi, costruttivi, drammatici. Tutte le attività ludiche realizzate sono state programmate e strutturate dai singoli insegnanti in modo tale da consentire ai bambini il raggiungimento della “vincita” sempre in diversi modi (per creatività, per punti, per fortuna), garantendo così, per ciascuno di essi , il successo. In tal modo docenti ed alunni hanno imparato a vivere l’apprendimento come fattore vincente grazie anche alla concertazione della regia d’insegnamento e del classroomclimate. L’esperienza della costruzione della ludoteca è stata realizzata e condivisa appieno dalle insegnanti di sostegno, che per prime, insieme ai bimbi direttamente coinvolti nel progetto, hanno imparato a viversi come “giocatori di vita”. Le insegnanti auspicano che la ludoteca possa continuare a sollecitare la ricerca e la sperimentazione creativa del gioco. In questo quadro di riferimento la partecipazione dei team, nell’operare scelte collegiali, giocherà un ruolo di primaria importanza per il progetto “Giocare per imparare in ludoteca” che, se sarà pragmatizzata dalla condivisione collettiva, potrà rappresentare per il nostro Circolo un forte indicatore di qualità. 57 Laboratorio Docenti delle classi prime, seconda, terze e quarte Pini Orianna docente referente Io con te… tu con me Scuola elementare “Don Milani”- III Circolo Carpi 2000/2001 Classe/i Sette classi del plesso ( I A e B, II, III A e B, IV A e B ) Area tematica Studi Sociali, Lingua Italiana, Educazione Immagine, Educazione Musicale, Educazione Fisica, Informatica Contenuto tematico “Tempo scuola - tempo libero” Obiettivo/i Promuovere relazioni interpersonali; affinare abilità in vari ambiti disciplinari Destinatari Alunni, insegnanti, genitori Personale coinvolto Docenti delle classi che aderiscono al progetto Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per plesso Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni La scuola elementare “Don Milani” è organizzata per classi, costituite da bambini omogenei per età. In ogni classe operano due insegnanti con una compresenza di quattro ore settimanali. I momenti comuni agli alunni del plesso sono vissuti solo occasionalmente all’entrata e all’uscita, in cortile, in refettorio e in occasione delle feste (Natale, Carnevale, fine anno scolastico). Da qui la necessità di progettare momenti di attività a classi aperte per consentire il miglioramento: - degli apprendimenti; - delle relazioni tra bambini; - del confronto fra i docenti. Il progetto prevede un diverso assetto organizzativo e strutturale della scuola che consente l’instaurarsi di una dinamica più arricchente rispetto a quella in atto. Articolazione delle fasi di attività FINALITÀ - Sperimentare una nuova organizzazione didattica per migliorare l’offerta formativa Promuovere le relazioni interpersonali Attivare una diversa organizzazione di spazi, tempi e interventi educativi OBIETTIVI SPECIFICI - 58 Acquisire tecniche nuove e utilizzarle praticamente Riflettere sull’idea di “TEMPO” Arrivare a una più proficua e razionale utilizzazione del tempo - Prendere consapevolezza che un buon uso del tempo porta ad una migliore qualità della vita SINTESI DEI LABORATORI Le attività proposte nei vari laboratori ruotano intorno alla tematica comune “tempo scuola - tempo libero”. Con approcci e percorsi diversi si analizzerà ciò che si fa a scuola e nel tempo libero per arrivare all’individuazione degli aspetti caratterizzanti i due momenti. Avvalendosi delle competenze specifiche delle insegnanti, si avanzeranno proposte stimolanti per rendere più piacevole il tempo scuola e più produttivo il tempo libero. LABORATORI DEL PRIMO CICLO “Divertiamoci a costruire un libro” Il laboratorio si articola in tre fasi: scrittura di una storia attraverso l’individuazione dei personaggi, degli ambienti spazio-temporali e di un percorso narrativo semplice, ma strutturato; rappresentazione grafica della storia con un appropriato commento iconografico attraverso un lavoro creativo e operativo; costruzione di un libro: la copertina, l’impaginazione, la rilegatura… “Io con te, tu con me…noi e il computer” Considerati i vantaggi che si possono trarre dall’uso del computer e dei programmi software in diversi ambiti dell’attività didattica e ludica (strumento per stimolare la creatività, di comunicazione e di produttività), nell’ambito del laboratorio si prevedono: una iniziale alfabetizzazione informatica, la presentazione di software ludico-didattici, la produzione di materiali con software di videoscrittura e di immagini. “Grammatica? Cantiamola” Il laboratorio prevede la presentazione di alcune particolarità ortografiche; la distinzione, all’interno di una canzone, del ritornello; la memorizzazione di canti in coro. “A ritmo di musica” Il laboratorio propone attività per affinare la percezione ritmica, rispettare e riprodurre sequenze ritmiche con il corpo, discriminare dati temporali (successione e simultaneità), sperimentare la dimensione espressiva del movimento. “La forma ispira l’immagine e l’immagine ispira il pensiero” Il laboratorio prevede lo sviluppo e il potenziamento della creatività e della fantasia dei bambini, l’acquisizione di competenze espressive, la costruzione di due libri riguardanti il tempo scuola e il tempo libero. “La magia del colore” Il laboratorio prevede la rappresentazione della realtà attraverso il disegno, l’acquisizione di abilità pittoriche, la realizzazione di pannelli murali con diverse tecniche di disegno (collage, spugnato, origami,...). “Indovina cosa invento adesso!” Il percorso laboratoriale prevede la progettazione e la realizzazione di un burattino con materiale di recupero per ciascun bambino partecipante, la produzione di una storia da rappresentare. LABORATORI DEL SECONDO CICLO “Come si costruisce un libro a sagoma” Il laboratorio si articola nella costruzione di libri a sagoma attraverso varie tecniche e metodologie e nella traduzione di una poesia o di un racconto in un linguaggio iconico. “Giocando nel passato e nel presente” Il laboratorio prevede il recupero di giochi tradizionali (Chiocciola, Bandiera in cerchio, Il cerchio, Gara di equilibrio). Ognuno di questi verrà presentato attraverso le seguenti fasi: illustrazione del gioco, spiegazione delle regole da rispettare, discussione, elaborazione e stesura delle penalità, preparazione del materiale, esecuzione. “Ricicla in arte” Con il laboratorio ci si prefigge di far crescere, attraverso il recupero e la trasformazione di materiale di scarto, una coscienza ecologica e di stimolare la creatività (costruzione di un maialino-salvadanaio, di contenitori portamatite, di portafiori e portacandele, di dosaspaghetti, del gioco dello jo-jo). 59 “Sulle orme di Magritte” Il laboratorio prevede, seguendo lo stile pittorico di Magritte, la realizzazione di un quadro attraverso la tecnica del collage (utilizzo di riviste). “Nei panni di…” Il progetto laboratoriale prevede l’analisi e la rappresentazione di stati d’animo e sentimenti con la mimica, la drammatizzazione e la voce (caratterizzazione del “tipo” felice/triste, prepotente/conciliante, simpatico/antipatico). “Trasformiamo la carta riciclata” Il laboratorio prevede la creazione e la composizione di immagini e oggetti attraverso materiale riciclato nell’ottica di una coscienza ecologica. “Giochiamo con lo joga” Attraverso il laboratorio ci si prefigge di acquisire controllo e sviluppo delle diverse parti del corpo al fine di avviare i ragazzi a un maggior equilibrio psicofisico. “Laboratorio di carta marmorizzata” Nel laboratorio viene presentata un’antica tecnica di decorazione della carta. La carta decorata sarà utilizzata per la realizzazione di diversi oggetti (segnalibri, matite rivestite, biglietti,…) CONDUZIONE DEL PROGETTO A partire dal mese di gennaio 2001, per due giorni alla settimana nell’orario di compresenza delle insegnanti (ore 10,30 – 12,30), si apriranno le classi in verticale e si formeranno gruppi eterogenei di alunni (primo giorno: apertura classi del 1° ciclo; secondo giorno: apertura classi 2° ciclo.) Ogni gruppo sarà formato da 8/10 alunni e condotto da un’insegnante. Prodotto realizzato Libri, stampe, pannelli murali, burattini, oggetti con materiali riciclati e carta marmorizzata, quadri, riprese-video, fotografie. La “realizzazione del progetto” condurrà all’allestimento di una mostra che verrà proposta in occasione della festa della scuola. Saranno esposti i “percorsi” dei laboratori e i prodotti maggiormente significativi. Risultati raggiunti ALUNNI - Coinvolgimento attivo - Sviluppo di nuovi rapporti di amicizia - Acquisizione/consolidamento di nuove tecniche - Espressione di creatività e fantasia Clima positivo e disteso INSEGNANTI - Possibilità di lavorare in piccolo gruppo (8/10 alunni) - Clima positivo e disteso - Confronto Ricerca di percorsi mirati al superamento del gruppo classe Nodi critici ALUNNI/INSEGNANTI - Insufficienza di spazi adeguati - Alcuni laboratori riguardanti la stessa area tematica Documentazione allegata 9 Fascicoli con la documentazione di ogni fase del percorso didattico di ciascun laboratorio così articolata: interventi, modalità, tempi, strumenti, prodotto finale, considerazioni, allegati significativi 9 Videocassetta, fotografie, diapositive, cartelloni murali. 60 Reti di scuole Tutti i docenti dell’ambito scientifico del III Circolo di Carpi Cestari Rossella - docente referente del progetto Progetto speciale per l’Educazione Scientifico Tecnologica III Circolo di Carpi 2000/2001 Classe/i Tutte le classi dalla prima alla quinta del Circolo (n°42) Area tematica Scienze, Educazione Tecnica Contenuto tematico Ricerche compiute dall’uomo sull’ambiente, tutela delle risorse ambientali, legami fra scienza e tecnologia, vantaggi e rischi del progresso tecnologico e dei suoi riflessi sui problemi di conservazione dell’ambiente. Obiettivo/i 9 Strutturare situazioni formative tali da fornire agli alunni strumenti di crescita non solo sul piano cognitivo–pratico–tecnologico, ma anche su quello relazionale e sociale 9 Promuovere nei giovani un atteggiamento consapevole dell'interazione del progresso tecnologico con l'ambiente Destinatari Tutti gli alunni del Circolo. Personale coinvolto Tutti i docenti dell’ambito scientifico del III Circolo di Carpi Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per Circolo, per classi, per team Descrizione del percorso/processo Articolazione delle fasi di attività Le finalità del progetto, di primaria importanza formativa, sono state conseguite attraverso un contatto diretto con la circostante realtà costituita dal mondo della produzione e con i problemi tecnologici ad essa connessi: l’osservazione, la riflessione, la valutazione degli interventi tecnici operativi, l’approfondimento di queste realtà hanno rappresentato il “ filo conduttore” del progetto. Sono state programmate unità di lavoro relative sia al primo, sia al secondo ciclo. UNITÀ PRIMO CICLO 9 Alcune caratteristiche dei viventi: ricostruzione di un ambiente, osservazione, verbalizzazione; 9 ricostruzione di un ambiente in relazione al territorio; 9 analisi dei principali cicli vitali (esseri viventi, decomposizione, sali inorganici…): crescita, nutrimento, movimento; 9 riciclaggio del rifiuto organico: il compost osservazioni delle fasi e loro verbalizzazione attraverso i cinque sensi. 61 UNITÀ SECONDO CICLO 9 Biodiversità vegetale ed animale, conservazione delle essenze vegetali autoctone; 9 studio di ambiente naturalizzato: la nostra campagna; 9 costruzione di un erbario; 9 gli ecosistemi naturali (parchi e siepi…); 9 gli ecosistemi urbani (giardini delle scuole…allestimento di un giardino secondo natura); 9 biodiversità vegetale ed animale conservazione delle essenze vegetali autoctone: le catene alimentari in natura; 9 l'energia fonte rinnovabile: sole, vento, acqua, geotermiche; 9 costruzione di piccoli modelli; 9 esempi di risparmio (elaborazione di un manuale dei comportamenti ecosostenibili). La realizzazione del progetto ha compreso la formazione di un gruppo di coordinamento di docenti per promuovere l’Educazione Scientifica Tecnologica, lo staff era costituito da un docente per plesso. Il percorso formativo tenuto da esperti ha trattato i seguenti argomenti: ⇒ tecnologie e sviluppo sostenibile; ⇒ costruzione sul campo di materiali per l’educazione scientifica; ⇒ riciclaggio creativo; ⇒ energia e risparmio energetico; ⇒ biodiversità ed energia; ⇒ come leggere il territorio insieme ai ragazzi; ⇒ la strumentazione nel laboratorio di scienze. Inoltre sono state previste: l’attivazione di una postazione multimediale collegata in rete con le altre scuole del circolo e con il territorio nel laboratorio di scienze della scuola elementare “Collodi” (pagine web, e-mail…); la messa in rete delle unità prodotte nel sito della scuola; la raccolta di tutti i materiali prodotti e loro documentazione presso il CDE del Circolo (apertura il giovedì). Prodotto realizzato CD ROM che documenta tutte le esperienze prodotte. Risultati raggiunti BAMBINI - Contatto diretto con la realtà circostante - Acquisizione di maggiore abilità a distinguere relazioni causali - Maggiore capacità a formulare ipotesi e a verbalizzare i diversi momenti dell’esperienza - Riorganizzazione dei dati acquisiti secondo i punti di vista - Costante motivazione dovuta anche alla novità e alla curiosità INSEGNANTI - Corso di formazione attivo e subito spendibile - Programmazione di scienze per il primo periodo già pronta - Materiali già predisposti relativi alle unità didattiche programmate del progetto - Collaborazione e condivisione delle esperienze GENITORI - Buona presa di coscienza del valore dell’esperienza - Collaborazione per la messa in rete dei materiali 62 “Nodi critici” BAMBINI - Sono stati previsti tempi troppo ristretti per lo svolgimento delle unità didattiche e, a volte, si è dovuto fare dei tagli su alcune fasi INSEGNANTI - Tempi ristretti per la documentazione dei materiali - Alcune difficoltà per produrre i materiali in forma digitalizzata Effetti sulla qualità - Sviluppo di una maggiore sensibilità nei confronti delle problematiche legate all’ambiente; - promozione di atteggiamenti consapevoli per la tutela dell’ambiente; - presa di coscienza su vantaggi e rischi del progresso tecnologico e dei suoi riflessi sui problemi di conservazione dell’ambiente; - conoscenza del proprio ambiente e del proprio territorio; - condivisione e messa in rete delle esperienze prodotte. Documentazione allegata Scheda di presentazione dell’esperienza; verifica del progetto inviato al Provveditorato agli Studi di Modena; progetto iniziale per la richiesta al Provveditorato agli Studi di Modena di finanziamento; CD ROM che raccoglie tutta le esperienze prodotte. 63 64 Ambiti disciplinari 65 66 Ambito storico geografico sociale 67 68 Storia/Geografia Scuole consorziate Scuole in rete per la Didattica della Storia Scuole secondarie I grado di Castelnuovo e Castelvetro (Scuola Polo) - Vignola - Savignano - Spilamberto - Zocca / Scuole elementari di Castelnuovo e Castelvetro 1998/1999 - 1999/2000 - 2000/2001 Area tematica Storia, Geografia Obiettivo/i L’istituzione di una rete per la Didattica della Storia si pone i seguenti obiettivi: - Creare occasioni per un confronto tra le scuole al fine di raccogliere e diffondere le esperienze innovative - Favorire la diffusione di nuove modalità di insegnamento della storia - Realizzare un centro di documentazione e una catalogazione integrata del patrimonio librario e multimediale presente presso le scuole consorziate per favorirne la diffusione - Realizzare attività di formazione e diffusione dell’innovazione Destinatari Docenti della scuola di base Personale coinvolto Potenzialmente tutti i docenti delle scuole di base interessate alla rete Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni La costituzione della Rete risponde al bisogno di realizzare il confronto e la diffusione di materiali ed esperienze innovative nel campo della didattica della storia Motivazione L’istituzione di una rete per la Didattica della Storia si pone i seguenti obiettivi: • Creare occasioni per un confronto tra le scuole al fine di raccogliere e diffondere le esperienze innovative • Favorire la diffusione di nuove modalità di insegnamento della storia • Realizzare un centro di documentazione e una catalogazione integrata del patrimonio librario e multimediale presente presso le scuole consorziate per favorine la diffusione • Realizzare attività di formazione e diffusione dell’innovazione Articolazione delle fasi di attività Sono state organizzate attività di aggiornamento che hanno privilegiato docenti ed esperti nella didattica della storia, nella sperimentazione di innovazioni e nella progettazione di curricoli. È stata favorita la partecipazione ad attività di aggiornamento organizzata da IRRSAE, Provveditorato, CDE, attraverso la comunicazione fra docenti. Sono state create occasioni di incontro fra i docenti tutor di ogni sede per promuovere attività nelle singole scuole. È stata istituita presso la Biblioteca della scuola una ricca sezione specializzata di testi di storia, geografia e geostoria a disposizione delle scuole in rete. Il materiale librario e il materiale grigio sono stati classificati con procedure informatiche per renderne più rapida ed efficace la consultazione. 69 È stato altresì creato un centro di documentazione per raccogliere, schedare e classificare le esperienze didattiche e altri materiali significativi. Strategie di lavoro • Lezioni frontali • Gruppi di lavoro • Gruppi di ricerca • Laboratori Materiali e strumenti • Realizzazione di blocchi tematici per mettere a disposizione dei docenti materiale organizzato tematicamente • Catalogazione informatica di testi, materiali grigi, materiali multimediali per rendere più rapida ed efficace la ricerca e la consultazione Uso risorse esterne Sono state ricercate risorse per la costituzione di un polo di documentazione per la didattica della storia, per la creazione di un patrimonio di testi storici e storiografici, per l’attivazione di percorsi di tipo laboratoriale e per favorire l’aggiornamento dei docenti. Prodotto realizzato Sono state raccolte documentazioni di progetti e prodotti realizzati dalle singole scuole. I materiali proposti nella mostra sono un esempio dei percorsi realizzati nel corso degli anni dai docenti della rete. 70 Geostoria Costi Maura La permanenza dell’insediamento umano lungo la via Claudia Scuola secondaria I grado “G. Leopardi” - Castelnuovo Rangone 1999/2000 Classe/i I Area tematica Storia Contenuto tematico 9 Il territorio nell’area di alta pianura lungo l’antica Via Claudia 9 Le modalità di popolamento 9 Le testimonianze della permanenza dell’insediamento umano Obiettivo/i 9 Problematizzare sul tema scelto del luogo di vita 9 Ricavare informazioni da fonti diverse 9 Elaborare informazioni inferenziali 9 Rielaborare informazioni (es. trasformare tabelle in grafici) 9 Confrontare ed individuare legami significativi 9 Strutturare le informazioni in schemi, mappe 9 Costruire il concetto di permanenza Destinatari Alunni Personale coinvolto Docenti di storia, geografia in collaborazione con docenti di scienze, educazione artistica, educazione tecnica. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) La collaborazione con docenti di altre discipline richiede una progettazione per Consiglio di classe Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Il percorso nasce dal bisogno di favorire la sedimentazione di concetti storici attraverso le esperienze concrete, ancora fortemente utili ai ragazzi di I media. Contemporaneamente si è voluto innestare il necessario supporto geografico: la dimensione locale diviene così strumento di radicamento nel luogo di vita ed esemplificazione di un modello di analisi che può essere riproposto su scala spazio temporale diversa. Motivazione La situazione di partenza origina da una situazione stimolo di discussione guidata sulla residenza degli alunni nel territorio di Castelnuovo Rangone e sulle preconoscenze necessarie allo sviluppo del percorso. Dalle informazioni raccolte si passa poi alla presentazione del progetto di lavoro. 71 Le fasi successive prevedono l’analisi di testi, carte, dati statistici per elaborare confronti, problematizzazioni, schematizzazioni, rielaborazioni testuali, mappe, elaborazione di testi di sintesi. Strategie di lavoro Le modalità organizzative tengono conto della necessità di lavorare a livello laboratoriale: per piccolo gruppo con momenti di confronto e discussione per situazione classe. Il modello laboratoriale è stato inteso come strumento per la costruzione e l’organizzazione del sapere di ciascuno. A momenti di lavoro per piccolo gruppo seguono momenti di confronto ed elaborazione per gruppo-classe. L’insegnante assume il ruolo di coordinatore dell’attività e di guida, supervisione dei lavori; in fase iniziale ed in itinere il docente ha il compito di semplificare testi complessi e di predisporre i materiali e gli strumenti. Materiali e strumenti È necessaria la selezione e la predisposizione di carte tematiche, tabelle, documenti, rielaborazioni testuali, disegni, lucidi, materiale video. L’uso di macchina fotografica, di computer, di strumenti per la raccolta e sintesi dati è funzionale allo sviluppo dell’attività, ma non indispensabile. Va ricordato che alcuni materiali sono stati utilizzati per lavori di analisi, confronto, sintesi, altri invece hanno svolto funzione di stimolo per l’avvio e l’elaborazione di attività successive. Prodotto realizzato I materiali selezionati sono stati utilizzati per l’elaborazione di un percorso in classe che ha riguardato in particolare l’emergenza locale delle terramare in modo più approfondito di quanto previsto nel progetto iniziale. Ciò ha stimolato la collaborazione con il Museo Archeologico di Modena e l’avvio di un ulteriore progetto articolato su due classi (I A, II A), che prevede l’incontro con esperti del Museo, visita guidata agli scavi di Montale, elaborazione di informazioni sull’evoluzione storica del sito archeologico con indagini di spessore storico, geografico, sociale e creazione di un gioco didattico per il futuro Parco Archeologico di Montale (inaugurazione nel 2002). 72 Storia locale Barani Claudio, Bortolotti Emanuela, Pastorelli Gabriella Arte e storia a Castelvetro Scuola secondaria I grado “G. Leopardi”- Castelnuovo R. - sez. staccata di Castelvetro di Modena. 1997/1998 - 1998/1999 - 1999/2000 Classe/i I, II, III A - B Area tematica Storia Contenuto tematico - Obiettivo/i Gli insegnanti di Lettere ed Educazione Artistica dei corsi A e B della Scuola Media Statale di Castelvetro di Modena, al fine di promuovere negli alunni un'approfondita conoscenza dell’ambiente in cui vivono, per renderli consapevoli della sua importanza sul piano storico ed artistico e della necessità della sua tutela, hanno proposto, negli anni scolastici 1997-98, 1998-99, 1999-2000, la ricerca “STORIA ED ARTE A CASTELVETRO”. Il lavoro, iniziato in I media, ha riguardato, innanzitutto, gli aspetti più importanti della preistoria e della protostoria locali. È poi proseguito nella classe II con un’indagine sui momenti più interessanti d .ella storia locale, che ha condotto gli alunni fino alle soglie del Novecento ed è stata completata da uno studio delle espressioni artistiche del territorio, relativamente all’architettura, alla scultura ed alla pittura. Descrizione del percorso/processo Articolazione delle fasi di attività L’attività si è articolata nei seguenti momenti: 9 Analisi di testi relativi alla storia locale, effettuata dagli alunni, a gruppi, sotto la guida degli insegnanti 9 Visite guidate ai luoghi ed agli edifici di interesse storico ed artistico 9 Documentazione fotografica ed audiovisiva 9 Stesura di relazioni e loro trascrizione al computer 9 Realizzazione di un ipertesto, di un fascicolo stampato e di cartelloni murali, il cui contenuto, grazie all’interessamento dell’Amministrazione Comunale, è stato raccolto in una Sala del Centro di Documentazione “Il Castello di Vetro” Le stesse scolaresche, durante l’ultimo anno di permanenza alla scuola media, nell’ambito dello studio del Novecento, hanno lavorato: - sui vecchi caseifici ancora esistenti nel territorio di Castelvetro, esaminandone strutture e sistemi di lavorazione e confrontandoli poi con quelli attuali; - sulla Fornace Cavallini, ricostruendo, attraverso le testimonianze di ex-lavoratori, le varie fasi di lavorazione. Queste ultime attività, raccolte nel fascicolo “NEL PASSATO PER IL FUTURO” hanno avuto un’appendice imprevista: “I nonni raccontano”, che altre classi della stessa Scuola stanno attualmente proseguendo per cercare testimonianze di un mondo ormai molto lontano nel tempo, che rischia di essere completamente dimenticato e la cui ricchezza - di valori, di rapporti umani, di tradizioni, di consuetudini - potrebbe andare perduta. 73 Storia Casalini Franca, Dagnelut Graziella, Lenzi Enrico, Menabue Mauro, Vegetti Elena Savignano, un paese: valorizzazione del patrimonio archeologico, architettonico e artistico - culturale Scuola secondaria I grado "G. Graziosi” - Istituto comprensivo di Savignano 1998/1999 - 1999/2000 Classe/i I, II, III Area tematica Storia, Educazione Immagine Contenuto tematico I siti archeologici di Savignano - Il museo dell’Elefante Il patrimonio architettonico del borgo di Savignano Le opere dell’artista di Savignano s.P - Giuseppe Graziosi (1879 – 1942) Obiettivo/i - Rendere i giovani consapevoli del patrimonio culturale , storico e artistico del territorio - Far acquisire strumenti per una lettura critica e interpretativa del patrimonio artistico - Far acquisire, attraverso l’operatività, concetti, metodi, strumenti dell’indagine storica - Far acquisire competenze in relazione alla progettazione per situazioni formative Destinatari - Alunni delle classi per il percorso storiografico - Abitanti del territorio e turisti per il servizio offerto Personale coinvolto - Docenti di Lettere, Educazione Artistica, Educazione Tecnica, Matematica , Inglese - Operatori esterni per fotografia e stampa - Anziani del luogo (testimonianze orali) Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Progettazione di istituto (per situazioni formative) Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni I giovani vivono il territorio come una realtà priva di spessore storico: per stimolarli al rispetto e alla tutela dell’ambiente di vita occorre renderli consapevoli, attraverso una ricognizione attenta e partecipata, del valore delle emergenze storiche, culturali, ambientali e coinvolgerli nella realizzazione di progetti didattici che li rendano responsabili della loro protezione. Motivazione Il progetto nasce dalla volontà di rinnovare le strategie didattiche in riferimento alle opportunità di flessibilità e riorganizzazione dei saperi offerte dall’autonomia, attraverso la individuazione di situazione formative che consentano agli alunni di compiere un percorso dalla progettazione alla realizzazione di un prodotto . 74 L’essere protagonista di un lavoro “utile” motiva l’alunno ad acquisire un metodo di lavoro più autonomo, a sviluppare capacità critiche , a fare ipotesi e scegliere soluzioni, a valutare il proprio lavoro in termini di risorse impiegate / risultati ottenuti. Articolazione delle fasi di attività L’attività si è sviluppata attraverso le seguenti fasi: • Intesa con l’Ente Locale per la individuazione di un campo di interesse comune (le emergenze storico artistico ambientali) • Elaborazione di un Progetto e individuazione di un operatore • Intesa con l’Ente locale per il contratto di committenza e il reperimento delle risorse • Affido delle singole articolazioni del progetto alle classi • Ricerca sul campo e mappatura delle emergenze • Indagine storico - antropologica per la individuazione delle fonti , il reperimento della documentazione e la sua schedatura • Stesura dei materiali • Confezionamento del prodotto finale (mostra, depliant, percorso storico artistico…) • Organizzazione di una cooperativa con statuto e consiglio di amministrazione • Sottoscrizione di un protocollo di intesa con l’Ente locale per la fornitura di servizi guida a visitatori adulti e/o a classi di altre scuole • Prestazione del servizio guida Strategie di lavoro Le attività sono state articolate per gruppo classe, ma soprattutto per gruppi operanti con modalità laboratoriale. Ad ogni fase di lavoro hanno corrisposto momenti di lezione , di ricerca, di predisposizione di materiali già parzialmente organizzati in schede da completare o di nuova elaborazione da parte del gruppo interessato. Si è fatto ricorso a visite guidate (musei, archivi locali…) e si sono organizzate interviste agli anziani. Materiali e strumenti Sono state utilizzate fonti documentarie, testi, materiali grigi e schede. Per l'elaborazione e la presentazione del percorso e per la realizzazione delle attività operative si è fatto ricorso a materiali e tecnologie informatiche e multimediali. Uso risorse esterne Per la realizzazione del depliant turistico ci si è avvalsi di collaborazioni esterne con il prof. Enzo Cavani per la fotografia e con la tipografia FG di Savignano per la stampa. Prodotto realizzato Classe I A: Mostra dedicata all’elefante preistorico di Savignano costituita da pannelli con disegni, foto e testi, progettazione di manifesti per pubblicizzare il Museo dell’elefante, costituzione di una cooperativa dei ragazzi denominata “Nuovo Millennio” che garantisce il servizio guida alla mostra per tre anni. Classi I B - I C: Mostra dedicata ai siti archeologici di Savignano (neolitico, età del bronzo…) costituita da pannelli con disegni, foto e testi; costruzione, in collaborazione con un artigiano locale, della “Cassa dell’Archeologo” utilizzata a scopo didattico per mostrare la ricerca stratigrafica; restauro del plastico che riproduce il sito neolitico di Savignano; organizzazione del servizio guida alla mostra. 75 Classe II A: Mostra dedicata al patrimonio architettonico del borgo di Savignano costituita da pannelli con disegni, foto e testi; redazione di un quaderno che illustra il percorso didattico dei ragazzi; rappresentazione teatrale allestita dagli alunni nell’anfiteatro del borgo medievale; servizio guida agli edifici del centro storico. Classe III B: Mostra dedicata alle sculture di Giuseppe Graziosi nel borgo di Savignano, costituita da pannelli con disegni, foto e testi e da un’inedita schedatura tecnica delle opere; depliant illustrativo del percorso di visita alle opere di Giuseppe Graziosi con testo in italiano e in inglese, stampato in collaborazione con la tipografia FG di Savignano e acquistato dall’Amministrazione comunale a scopo promozionale; servizio guida fornito dagli alunni alle opere di Graziosi. 76 Ambiente Gori Mirella (coordinatrice), Bergonzini Maura, Bulf Milena, Galloni Pier Augusto, Giovannini Irene Amazzonia: un ecosistema in pericolo Percorso geostorico tra immagini e documenti Scuola secondaria di I grado “L.A Muratori” - Vignola / Istituto comprensivo “Fabriani” Spilamberto 2000/2001 Classe/i III Area tematica Geografia, Storia, Scienze, Educazione Immagine Contenuto tematico Ecosistema Amazzonia Obiettivo/i • Sviluppare la capacità di decodifica e utilizzo di linguaggi diversi (verbale, iconico, scientifico, matematico, filmico) • Acquisire la capacità di individuare somiglianze e differenze fra realtà lontane e vissuto personale • Sviluppare la capacità di elaborare testi, schemi per mostrare le interrelazioni fra le diverse componenti (strati temporali, scale spaziali, ambiti, soggetti) per smontare la complessità della realtà storico - sociale • Acquisire la capacità di elaborare schemi e mappe concettuali Destinatari Alunni classi III media Personale coinvolto Docenti di Storia, Geografia, Scienze, Italiano, Educazione Artistica, Educazione Tecnica Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per consentire un opportuno coordinamento delle diverse azioni ed una valorizzazione degli specifici disciplinari si propone una progettazione per Consiglio di classe Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni / Motivazione Il percorso proposto nasce dalla necessità di • comprendere fenomeni ed eventi che si collocano in spazi lontani ed in tempi diversi; • scomporre un tema complesso attraverso percorsi e “sguardi” disciplinari diversi; • ricostruire segmenti disciplinari creando condizioni per intersezioni, collaborazioni fra i vari ambiti; • favorire la comprensione del codice filmico e contestualmente sfruttarne le potenzialità per immergersi in realtà lontane; • incrementare la capacità interpretativa e l’elaborazione del pensiero critico sulla realtà. 77 Articolazione delle fasi di attività Il percorso è articolato in fasi fra loro interrelate, secondo uno schema non di tipo lineare, ma aperto e per sequenze. In una pagina introduttiva sono indicate le modalità di svolgimento, le cui tappe principali sono: • proiezione di un video contenente sequenze di tre filmati (come introduzione e come stimolo motivazionale) • compilazione di un breve questionario sulle sequenze visionate • lavoro di gruppo sull’analisi dei materiali distribuiti e sull’individuazione dei temi e dei problemi trattati • elaborazione di una relazione di gruppo con schematizzazione e mappa concettuale riassuntiva degli aspetti colti • proiezione del quarto ed ultimo filmato, seguita dal relativo questionario • confronto- discussione per verificare se le informazioni del filmato confermano i dati raccolti nelle relazioni di gruppo Strategie di lavoro Il lavoro per gruppi è la modalità di lavoro privilegiata, ma sono previsti momenti di lezione e discussione per classe. Materiali e strumenti Le sequenze tratte da film sono supportate da una breve sintesi (solo per l’insegnante). I materiali selezionati come documenti tengono conto soprattutto dei testi in uso presso le scuole ed hanno una pura funzione esemplificativa delle tipologie possibili. I questionari sono considerati elemento utile alla raccolta delle considerazioni iniziali dopo la visione e guida alla discussione in gruppo. L’elaborazione di schemi e mappe come documento di sintesi su quaderno e cartellone presuppone una precedente attività di acquisizione delle procedure. L’utilizzo del computer e di altri strumenti di tipo multimediale per la sistemazione del lavoro può essere considerata elemento utile, per la presentazione e comunicazione fra classi diverse. Prodotto realizzato Materiale cartaceo (a cura del gruppo di lavoro) e videocassetta (a cura di Augusto Galloni). 78 Geografia economica Soncini Ermanno Benessere, istruzione, risorse e pace Scuola secondaria I grado “P. Paoli” (ex “San Carlo") - Modena Gennaio - Febbraio 2001 Classe/i III E Area tematica Geografia , Informatica Contenuto tematico Il sottosviluppo nei paesi del terzo e quarto mondo Obiettivo/i 9 Far apprendere ai ragazzi la metodologia della ricerca documentata 9 Far apprendere come le situazioni relative alle risorse e all’istruzione non siano variabili indipendenti nelle condizioni di benessere e di pace in un Paese Destinatari Gli studenti coinvolti e tutti coloro che si collegano al sito Internet della scuola Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Il progetto ha preso spunto dal programma di geografia che la classe svolgeva nel corrente anno scolastico. È stato organizzato un lavoro per piccolo gruppo di ragazzi. Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Tutto il lavoro è partito dalla definizione degli argomenti da analizzare. Si è ritenuto importante rendere attivi gli studenti nel processo di ricerca e di analisi della realtà economica dei paesi poveri. Non avendo come soggetto le diverse situazioni locali, sono state alcune tematiche generali, quali benessere, istruzione, risorse e pace, i punti di partenza dell'esperienza. Motivazione Rendere gli studenti consapevoli che: - gli squilibri che esistono fra i paesi del mondo non sono casuali; - esiste un processo che, se realizzato, potrebbe sollevare le popolazioni di quelle regioni dalle gravi condizioni in cui versano. Articolazione delle fasi di attività Strategia di insegnamento/apprendimento Si sono svolte attività di ricerca tramite articoli tratti da libri reperiti presso la biblioteca del Cde e da giornali. Alla fine del lavoro loro assegnato, i ragazzi sono stati invitati a stendere una breve presentazione di se stessi e un breve commento su ciò che avevano appreso. Il lavoro di documentazione si è svolto nel laboratorio di informatica della scuola, dove i ragazzi hanno lavorato in modo individuale avvalendosi, però, dei vantaggi della rete LAN del laboratorio stesso. Si sono tenuti 10 incontri pomeridiani, di due ore ciascuno nel periodo indicato. 79 Alcuni dei lavori prodotti sono stati preparati a casa, poi portati con floppy a scuola ed elaborati in linguaggio HTML, utilizzando FrontPage. Materiali e strumenti 9 Articoli tratti libri e da riviste; 9 Scanner per acquisire le immagini; 9 WebCam per acquisire le foto degli studenti; 9 Mixer di SoundBlaster per digitalizzare i commenti sonori. Prodotto realizzato L’ipertesto che è leggibile nel sito della nostra scuola, e un CdRom che ha raccolto anche tutti gli altri progetti multimediali, realizzato dalla scuola nel corrente anno scolastico. Risultati raggiunti Alla fine dell’esperienza i ragazzi hanno viste aumentate le loro competenze informatiche che non avrebbero potuto migliorare nelle ore curriculari per un diverso taglio dato al programma dall’insegnante di educazione tecnica. Hanno imparato ad acquisire immagini e a campionare suoni e hanno appreso a strutturare un progetto, evidenziandone le connessioni fra le parti che lo compongono. Un ipertesto, a differenza di altre attività informatiche che fanno riferimento allo studio dei linguaggi, ad esempio, non potenzia le abilità logiche, ma potenzia quelle legate all’organizzazione, al lavoro in team. Questo serve anche a migliorare la situazione relazionale del gruppo perché ne responsabilizza i componenti. Alla fine dell’anno, in un incontro denominato “Open day” che si è tenuto a scuola alla presenza dei genitori e degli insegnanti della scuola, alcuni ragazzi hanno letto e commentato l’ipertesto prodotto. Una nota negativa va però fatta: a mio avviso, nelle pagine di commento dei ragazzi, se si fa eccezione per poche, non è ben sottolineato quale intervento sia possibile per risolvere i problemi riscontrati nelle ricerche fatte. Manca, per essere chiari, una ragionata presa di posizione che faccia riferimento al metodo, spesso il loro commento si limita ad una appassionata denuncia delle situazioni. 80 Storia Trentini Patrizia La chiesa di Santa Maria delle Grazie o di San Rocco Scuola secondaria I grado “A. Pio” - Carpi 2000/2001 Classe/i II D Area tematica Storia Contenuto tematico Laboratorio di storia, produzione di un cd Obiettivo/i Lettura di documenti, mappe, testi Destinatari Alunni Personale coinvolto Docente di classe, tecnico di laboratorio informatico, archivisti, bibliotecaria, ricercatrice Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per classe Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni L'argomento dell'attività era già stato scelto dalla classe nell'anno scolastico precedente, in prima media, prima ancora di sapere se avremmo potuto svilupparlo in un laboratorio. Infatti, i molti ragazzi della classe che frequentano l' istituto musicale "A. Tonelli", avevano notato lo stato di degrado della chiesa di San Rocco e se ne erano meravigliati. La sensibilità dimostrata verso il patrimonio storico e artistico della città è stata l'occasione che ha condotto a questo laboratorio, che oltretutto ha permesso di far riferimento ad alcuni capitoli del libro di testo e di approfondirne alcuni aspetti. Ma subito si è posto al tutor, la dottoressa Paola Borsari, un problema piuttosto serio: quello di reperire documenti il più possibile accessibili per gli alunni. Infatti, molti documenti sono conservati nell'Archivio di Stato di Modena e le trascrizioni di don Paolo Guaitoli sono particolarmente difficili da decifrare. Era un peccato, però, non accondiscendere agli interessi degli alunni, perciò il consiglio è stato quello di partire dall'edito, in modo da costruire un substrato su cui inserire la successiva lettura dei documenti. Motivazione La motivazione didattica che ha spinto l'insegnante ad aderire all'esperienza del Laboratorio di storia, proposta dalla Biblioteca e dall'Archivio Comunali di Carpi, è stata quella di far sperimentare ai propri alunni, molti dei quali interessati e desiderosi di fare, il lavoro dello storico. Gli alunni hanno così affrontato l'analisi di documenti originali, approfittando dell'aiuto degli esperti e disponibili operatori dell'Archivio e della Biblioteca, presso i quali i ragazzi si sono spesso recati, per avere aiuto, quando si trovavano di fronte a testimonianze particolarmente complesse. 81 Il Laboratorio di Storia è ormai un approccio indispensabile nella nuova visione della storia proposta dai recenti programmi, perché permette di privilegiare il fare in modo concreto, di sviluppare la capacità di analisi e interpretazione di un testo e di portare a termine, responsabilmente, i compiti assegnati nei lavori di gruppo. Questa operazione preparatoria ha anche consentito di organizzare una mappa concettuale che fosse da guida nell'impostazione del lavoro. Articolazione delle fasi di attività L'attività è stata iniziata nei mesi di novembre-dicembre e si è sviluppata attraverso le seguenti fasi: - visita alla Biblioteca Comunale, dove la dottoressa Ficarelli ha spiegato come sono catalogati e come si possono consultare i libri ivi contenuti e come si compila una bibliografia; - costruzione in classe di una bibliografia di riferimento di fonti edite; - lettura e sintesi della storia di Carpi, contenuta in "Carpi. Guida storico-artistica", per acquisire delle conoscenze di base; - visita all'Archivio Comunale, dove il dottor Zacchè ha presentato la nuova sede dell'archivio e la sua organizzazione, mostrando anche documenti, relativi alla ricerca in atto, coi quali gli alunni hanno incominciato a prendere confidenza; - lezione dell'insegnante sulla metodologia della ricerca in archivio, con presentazione di una scheda per l'analisi del documento; - lavoro di gruppo sulle fonti edite, con lettura e schedatura dei testi; - lettura di alcune piante storiche della città di Carpi e loro colorazione, al fine di meglio individuare i monumenti e le vie e di riconoscere le trasformazioni avvenute nel tempo; - costruzione di un albero genealogico dei signori Pio; - costruzione di una tavola sinottica degli avvenimenti che riguardano la storia della chiesa di Santa Maria delle Grazie o di San Rocco, la storia della città di Carpi, la storia del libro di testo in adozione; - lavoro di gruppo sulle fonti archivistiche, con loro schedatura, descrizione fisica e stato di conservazione, lettura e/o trascrizione, sintesi, analisi linguistica, interrogazione e, quando possibile, individuazione di una tesi esplicativa da confrontare e verificare con quanto ricavato dalle fonti a stampa; - lezione della dott.ssa Borsari, sull'aspetto artistico della chiesa in esame; - visita alla città di Carpi, utilizzando le cartine storiche, per riconoscere e localizzare vie e monumenti e per sensibilizzare tutti gli alunni sul degrado della chiesa, - raccolta e selezione del materiale per la realizzazione di una dispensa; - realizzazione dei testi utilizzando la videoscrittura coi computer del laboratorio di informatica della scuola o di casa; - costruzione di cartelloni da esporre per la festa della scuola; - lavoro di gruppo per la produzione di un ipertesto multimediale su CD, nel laboratorio di informatica della scuola, con l'assistenza di un tecnico, il prof. Soncini. Dopo le visite in Biblioteca e in Archivio, dove si è iniziata l'analisi dei documenti, il lavoro è continuato a scuola, con momenti che hanno coinvolto o l'intera classe o gli alunni individualmente o in piccoli gruppi, che si sono variamente modificati nel corso dell'attività. La classe ha lavorato con impegno e i gruppi spesso si sono recati, spontaneamente e in orario extrascolastico, in archivio, per chiedere consiglio e aiuto, oltre al tutor, anche agli archivisti. Quasi tutti gli alunni sanno utilizzare la videoscrittura con abilità e competenza ed alcuni di essi hanno dimostrato notevoli capacità di osservazione ed intuizione nella lettura dei documenti. Tuttavia la stesura dei testi da inserire nel computer ha richiesto parecchie revisioni, per sistemare gli errori causati dal non aver sempre seguito le indicazioni fornite. 82 Ma i ragazzi hanno anche imparato a riconoscere varie tipologie di fonti e dove esse possono essere reperite e consultate, hanno imparato che il lavoro dello storico richiede un metodo ordinato e logico e tanta pazienza e sacrificio. In alcuni alunni si è addirittura potuto notare piacere durante il faticoso lavoro di trascrizione delle difficili grafie dei documenti, quasi essi avessero lanciato una sfida allo scrittore, decifrando e confrontando tra loro le lettere, per avere la conferma che la loro interpretazione era quella esatta. Tutti sono rimasti stupiti della ricchezza della loro storia locale e se ne sono interessati con piacere, tanto da superare i momenti di sconforto, soprattutto quando i risultati dei vari gruppi venivano messi in comune e si cominciava a vedere il frutto del lavoro svolto. I problemi che si sono incontrati durante l'attività sono stati sostanzialmente due: - necessità di sottrarre ore alle altre materie dell'area letteraria e di utilizzare ore non curricolari; - tempi della ricerca troppo concentrati nel secondo quadrimestre. 83 Storia economica locale Bergamaschi, Giuliani, Manicardi, Minelli, Occhionero, Velletri Coordinatore prof. Antonio Brusa Laboratorio di storia economica locale IPSIA “F. Corni” di Modena 2000/2001 Classe/i IV A - IV B - IV E - IV F - IV M - IV H Area tematica Storia Contenuto tematico Storia economico - sociale Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni L’applicazione dei nuovi programmi di storia introdotti negli istituti professionali dall’anno 1998 ha generato molteplici difficoltà sia nei processi di insegnamento sia nelle situazioni di apprendimento. Nel biennio post-qualifica, al quale è destinato il presente progetto, studenti ed insegnanti hanno vissuto inizialmente una fase di “disorientamento” generalizzato in quanto i moduli previsti della cosiddetta storia settoriale, se svolti attraverso l’esclusivo e predominante uso del manuale, rimangono meri approfondimenti tematici, avulsi dal contesto storico generale (per esempio storia della chimica, storia dell’elettricità, storia delle tecniche di produzione, ecc.). Ricorrente ed imbarazzante si manifesta il dubbio degli studenti: ”Prof., stiamo studiando davvero storia?” Motivazione Il progetto, finalizzato alla costruzione ed alla sperimentazione di moduli - laboratorio, è fondato sull’idea di una didattica “attiva” della storia che induca gli studenti a compiere operazioni concettuali (selezione, confronto, elaborazione, argomentazione, ecc.). I percorsi comprendono sintesi e quadri storici che introducono gli argomenti e fasi operative costruite sui documenti. L’intento di fondo è quello di evitare l’appiattimento manualistico e di educare gli studenti ad assumere un atteggiamento critico di fronte alle grandi tematiche storiche ed alle problematiche attuali. Articolazione delle fasi di attività - gruppi di lavoro dei docenti coordinati dal prof. A. Brusa da ottobre 2000 a maggio 2001 a scadenza mensile: analisi e selezione dei materiali e articolazione del percorso didattico - rice - rche in archivio compiute dai docenti (divisi in gruppi ristretti): raccolta di documenti significativi, dati statistici, materiale grafico e fotografico - definizione di 4 unità di lavoro: l’industria metalmeccanica nel periodo delle grandi guerre, la crisi post-bellica e la riconversione, il decentramento produttivo e il distretto, la convergenza tecnologica - sperimentazione in classe (10 ore in ogni classe) che ha previsto lavori di gruppo e somministrazione finale di test Percorso didattico I PARTE - L’INDUSTRIA METALMECCANICA A MODENA 1920-45 84 Fino al 1935 l’industria modenese mantiene una situazione di arretratezza: alto il numero di addetti all’agricoltura, diffusa la disoccupazione ( fino al 1936 è la quarta provincia italiana per numero di disoccupati). La grande ascesa del comparto metalmeccanico modenese è databile al 1935 ed è strettamente collegata alle commesse pubbliche che riescono ad aggiudicarsi i grandi gruppi presenti in provincia (FIAT e Magneti Marelli) e alle iniziative dell’industriale Adolfo Orsi. II PARTE - GLI ANNI POSTBELLICI Molte delle imprese cresciute durante il fascismo entrarono in crisi, in seguito al venir meno delle commesse belliche ed alla loro incapacità di spostarsi verso i getti di ghisa di qualità più pregiata che allora il mercato cominciava a richiedere. Le scelte della FIAT e di Enzo Ferrari differirono, invece, da quelle della maggioranza degli industriali modenesi. Alla Fiat-Oci si era provveduto fin dalla ricostruzione ad ammodernare gli impianti e, nel 1952, fu introdotta la lavorazione a catena al reparto montaggio. Enzo Ferrari riconvertì l’attività della propria azienda: venne abbandonata la produzione di macchine utensili e di motori per aerei e l’impresa si specializzò nella costruzione di automobili da corsa e gran turismo. III PARTE - GLI ANNI SETTANTA E LA NASCITA DEL DISTRETTO L’industria modenese ed emiliana ha mostrato una più forte capacità di resistere alla crisi degli anni settanta, determinata dalle lotte sindacali e dall’aumento del costo del lavoro. A partire dalla seconda metà degli anni sessanta molte imprese cominciarono a decentrare un numero crescente di lavorazioni a piccole aziende subfornitrici, aperte spesso da ex tecnici ed ex operai che avevano deciso di mettersi in proprio. Si moltiplicano le piccole imprese, raggruppate sulla base del tipo di prodotto in aree relativamente piccole.Nel 1980 Modena conosce un tasso di attività del 6% in più della media nazionale.Si afferma la superiorità economica dell’Emilia, come risulta da molteplici indicatori statistici. Dal punto di vista della produzione si abbandona il “gigantismo” degli anni cinquanta: è il modello della flessibilità che trova successo. IV PARTE - GLI ANNI OTTANTA E NOVANTA Numerose industrie indirizzano i propri investimenti in due direzioni: introduzione delle tecnologie microelettroniche nel processo produttivo (macchine a controllo numerico, sistemi di automazione flessibile e robot industriali) trasformando la fabbrica in meccanismo perfettamente integrato; qualificazione e differenziazione della gamma dei prodotti che l’impresa è in grado di immettere sul mercato e suo rinnovamento continuo. Materiali e strumenti 9 dati statistici sull’economia e la società modenese (archivio storico comunale, istituto storico della resistenza, archivi sindacali,relazioni ufficiali) 9 saggi di storia economica (biblioteca della Facoltà di Economia) 9 materiale fotografico (archivio Panini) Uso risorse esterne Consulenza del prof. A. Brusa (Università di Bari) del prof. G. Muzzioli (Università di Modena) e del prof. A Rinaldi (Università di Modena) Prodotto realizzato Testi del laboratorio: documenti e fonti raccolti dai docenti ed elaborazione degli studenti (schemi, mappe, grafici). Una volta realizzati altri moduli - laboratorio, sarà prodotto un ipertesto archiviato su CD ROM. Risultati raggiunti Lo studio della storia ha acquisito per gli studenti un significato di ricerca e di scoperta: hanno seguito percorsi in parte “guidati”, in certi casi hanno formulato autonomamente ipotesi interpretative e critiche. 85 Integrazione scolastica Baraldi Elisabetta, Mammi Ennia, Tincani Elisa Laboratorio di autonomia - Percorso NOS IPSCT "E. Morante" - Sassuolo Marzo - Aprile 2001 Classe/i Prime e seconde Area tematica Scuola Contenuto tematico Integrazione scolastica, Autonomia, Orientamento Obiettivo/i Riflessioni sulle proprie abilità; conoscenza dei servizi offerti dal territorio Destinatari Alunni in situazione di Handicap Personale coinvolto Esperto della comunicazione; insegnanti di sostegno; tutor; insegnanti di classe. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Progetto di gruppo Descrizione del percorso/processo CHE COS’È IL NOS ? È il Nuovo Obbligo Scolastico introdotto dalla legge n. 9 del ’99 che ha reso necessario una modifica all’interno degli Istituti di Istruzione secondaria di Secondo Grado per l’innalzamento dell’obbligo scolastico al compimento del 15° anno di età. Gli OBIETTIVI del NOS sono: • attuazione di iniziative di orientamento finalizzate a combattere la dispersione e a garantire il diritto all’istruzione e alla formazione di tutti gli alunni; • acquisizione e sviluppo delle conoscenze e delle abilità di base; • potenziamento delle capacità relazionali; • educazione ai principi fondamentali della convivenza civile; • sviluppo delle competenze e delle capacità di scelta individuali. I CONTENUTI principali del NOS sono: 9 attività di orientamento volte alla comprensione delle attitudini e degli interessi degli allievi; 9 attività finalizzate al miglioramento dell’autonomia personale e sociale per migliorare la capacità di scelta del proprio percorso personale. Gli STRUMENTI a sostegno del NOS sono: ⇒ test di valutazione delle abilità sociali; ⇒ didattica laboratoriale; ⇒ intervento di esperti della comunicazione e dell’orientamento. 86 In ottemperanza del NOS è stato avviato nell’a.s. 2000/01 un laboratorio, ancora in fase di sperimentazione, rivolto a ragazzi in situazione di handicap con lo scopo generale di favorire lo sviluppo dell’autonomia sia a livello personale che sociale. Si è svolto durante il periodo marzo-aprile 2001 per un totale di 21 ore, i ragazzi coinvolti sono stati11 tutti frequentanti il primo biennio dell’istituto. FINALITÀ DEL PROGETTO Il modulo si è proposto come finalità quella di favorire la socializzazione, all’interno di un gruppo di pari, attraverso lo sviluppo delle capacità comunicative, relazionali ed espositive. Si è discusso insieme delle problematiche inerenti la conoscenza e l’uso del territorio anche attraverso un’autoanalisi dei propri bisogni e delle proprie abilità sociali; a tale scopo è stato proposto ai ragazzi un test di valutazione delle proprie abilità, con il quale si voleva fare riflettere i ragazzi e gli insegnanti su quelle che erano le effettive competenze sociali dei singoli alunni coinvolti per poi lavorare sulla crescita di queste abilità anche attraverso processi di accrescimento dell’autostima. FINALITÀ SPECIFICHE Stimolare la conoscenza della collocazione spaziale di uffici, servizi e luoghi di lavoro particolarmente significativi presenti sul territorio e delle loro funzioni specifiche. Conoscenza dell’uso, almeno funzionale, del denaro con riferimento all’EURO e ai cambiamenti ad esso connessi. FINALITÀ TRASVERSALI L’uso del territorio prevede la conoscenza di regole di comportamento e lo svolgimento di prassi per accedere ai servizi, i ragazzi dovrebbero essere in grado di identificare e comprendere scritte e insegne che li orientano sul territorio e sapere utilizzare attraverso le competenze matematiche di base il denaro. OBIETTIVI EDUCATIVI Il laboratorio si propone di dare ai ragazzi la possibilità di migliorare la capacità di leggere i propri bisogni e avere dei punti di riferimento sul territorio dove chiedere aiuto per soddisfarli. I ragazzi dovrebbero essere in grado di sapere dove fare i documenti più importanti con particolare riferimento al mondo del lavoro e alla vita quotidiana; sapere dove prendere informazioni riguardanti le proposte culturali, formative e di lavoro offerte nel proprio territorio; utilizzare alcuni servizi presenti sul territorio. A tale scopo durante lo svolgimento del laboratorio sono state effettuate quattro visite guidate per stimolare in modo diretto e più immediato la conoscenza di alcuni servizi offerti sul territorio. OBIETTIVI SPECIFICI Accrescere l’orientamento spaziale. Sapere riflettere sui propri bisogni e sui mezzi a propria disposizione per soddisfarli. Stimolare la conoscenza dei servizi offerti da: banca, posta, ufficio informa-giovani e biblioteca. Materiali e strumenti - Test di valutazione delle abilità - Opuscoli informativi: “ guida ai servizi bancari “ e “ l’euro tu e la banca “ - Esempi pratici di pagamento: in contanti, tramite bancomat o carta di credito - Moduli postali: vaglia, telegrammi, accreditamenti su c/c postale - Consultazione di schedari per la scelta dei corsi di formazione post diploma - Visione di annunci riguardanti la ricerca e l’offerta di lavoro - Materiale di informazione riguardante le offerte culturali e turistiche offerte dal territorio - Compilazione del tesserino bibliotecario e conseguente iscrizione 87 Uso risorse esterne Partecipano al laboratorio un’esperta della comunicazione e alcuni insegnanti di sostegno dell’Istituto che hanno il compito di guidare le riflessioni di gruppo e approfondire gli argomenti trattati durante le visite. Visita guidata della Banca dell’Emilia Romagna e illustrazione dei servizi offerti: depositi, conti correnti, pagamento di tasse, servizio bancomat e carta di credito, acquisto e gestione di azioni, cassette di sicurezza, cambio valute, passaggio dalla Lira all’Euro. Visita guidata alla Posta e illustrazione dei servizi offerti: sportello spedizione e ricevimento di pacchi, smistamento della corrispondenza, timbri postali manuali e automatici, posta prioritaria, telegramma, c/c postale, vaglia postale, servizio postmat, cassette di sicurezza. Visita guidata all’URP e informa-giovani con informazione dei servizi offerti: ufficio reclami, schedari di consultazione riguardante tutti i corsi di formazione presenti sul territorio divisi per argomenti, annunci di ricerca del personale, utilizzo gratuito di internet, offerte turistiche e di studio all’estero per giovani, distribuzione di materiale pubblicitario inerente a cinema, teatro, musica sport, gite organizzate, ecc. Visita guidata alla biblioteca comunale di Sassuolo sezione Adulti con illustrazione delle funzioni di prestito e consultazione di libri, ricerca di libri attraverso la rete bibliotecaria, illustrazione del metodo di ricerca negli scaffali divisi per aree di studio, esecuzione pratica di alcune tessere bibliotecarie. Esercizio pratico di utilizzo del denaro durante le uscite per l’acquisto della merenda in alcuni negozi del territorio. Prodotto realizzato - Registrazione su audiocassetta di ogni uscita - Riflessione orale al rientro delle visite Risultati raggiunti Lo scopo di questo laboratorio era quello di sviluppare le autonomie di base per dare ai ragazzi la possibilità di sapersi orientare e gestire all’interno del proprio territorio. In pratica è stato possibile fornire solo un piccolo spunto che si sarebbe dovuto ampliare e approfondire maggiormente con riflessioni di gruppo che non si sono avute esclusivamente per mancanza di tempo. Crediamo, dunque, che sia necessario per il futuro “ripensare” ad una migliore ottimizzazione del tempo a disposizione per lasciare più spazio ad una maggiore riflessione ed interiorizzazione dei “messaggi” ricevuti durante le visite effettuate sul territorio. 88 Storia contemporanea Magnanini Loretta, Vitti Egidia Il Novecento Scuola elementare "Palestrina" - X Circolo Modena 2000/2001 Classe/i VA-VB Area tematica Storia, Studi Sociali, Educazione Immagine, Informatica Contenuto tematico Il '900 Obiettivo/i Collocare sulla linea del tempo fatti ed eventi legati alla storia personale, familiare e del '900. Riconoscere i principali diritti umani nei rapporti tra gli individui Destinatari Alunni delle classi V A e V B Personale coinvolto Le insegnanti di ambito, alcuni genitori e testimoni Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per classi parallele Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni e motivazione Il lavoro costituisce la continuazione di un progetto di studio di storia locale che, iniziato in terza , aveva molto motivato e coinvolto i bambini anche attraverso la partecipazione dei nonni e del racconto della loro storia. Articolazione delle fasi di attività Il percorso si è svolto attraverso molteplici proposte che hanno consentito agganci interdisciplinari. Sono stati analizzati diversi documenti storici, soprattutto relativi al fascismo e al nazismo, atti a cogliere le diverse forme di governo, intervistato e incontrato testimoni del tempo, letto e discusso il romanzo di G. Pederiali “Villa Emma” visto sia da un punto di vista storico sia da quello più personale relativo alle emozioni e ai sentimenti. Molta attenzione è stata riservata alla conoscenza della vita quotidiana e alla pubblicità. Aderendo alla proposta degli Itinerari del Comune di Modena, i bambini, accompagnati da un testimone che ha narrato loro la propria esperienza, hanno visitato alcuni luoghi della città significativi per il periodo studiato: dove c’era un rifugio, dove restano i segni di una bomba inesplosa, dove sono le lapidi dei caduti… La classe ha visitato inoltre la mostra “La guerra sui muri” allestita presso la scuola secondaria di primo grado “Ferraris” e approfondito uno studio su “Guernica” di Picasso. Canzoni come “La guerra di Piero” di Fabrizio De André, “Auschwitz” di Francesco Guccini sono state un’occasione per conoscere altri modi di raccontare la guerra, di riflettere sui problemi ad essa legati oltre che di cimentarsi ad utilizzare in prima persona altri differenti linguaggi per esprimere emozioni, sentimenti, pensieri . 89 La lettura della Costituzione, promulgata al termine della guerra, ha costituito il momento conclusivo dello studio e ha permesso di riflettere sui principi fondamentali che la costituiscono e in particolare su come vengono tutelati tutti i cittadini, nessuno escluso. A questo punto è stato possibile incontrare un esponente della cooperativa Aliante che, occupandosi di inserire in ambito lavorativo le persone svantaggiate, può essere un garante dei diritti di ognuno indipendentemente dal colore della pelle, della razza o della religione professata. Prodotto realizzato All’interno della scuola è stata allestita una mostra dove sono stati presentati cartelloni riassuntivi di tutte le attività svolte. Risultati raggiunti Da un’indagine condotta presso i bambini da un ricercatore americano che segue la scuola da diversi anni, è risultato che la classe quinta è per la maggioranza la più interessante proprio per lo studio della storia contemporanea. 90 Educazione ambientale Coppelli Valeria, Lauriola Fernando Antonio In viaggio con la grande luna Scuola elementare “G. Carducci " - Circolo di Formigine 2000/2001 Classe/i IA Area tematica Studi Sociali, Informatica Contenuto tematico Autonomia e socializzazione, Aspetti etici, Multidisciplinarità, Educazione ambientale Obiettivo/i Obiettivi dell’attività didattica - sentirsi parte di un gruppo - creare un clima di classe democratico, accettante, di ascolto reciproco - essere consapevoli del rapporto d’interazione reciproca tra uomo e ambiente Obiettivi della realizzazione del CD - realizzazione di una memoria storica nei bambini in grado di ricostruire la propria esperienza didattica - capacità di ripartire una semplice operazione nelle sue diverse fasi Destinatari I bambini e i loro genitori Personale coinvolto Gli insegnanti di classe e i bambini Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team di classe Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni e motivazione La parte del progetto che riguarda lo sfondo integratore è nata prima dell’ingresso a scuola dei bambini. Nell’azione didattica lo sfondo avrebbe rappresentato una modalità di strutturazione dell’ambiente - apprendimento che avrebbe stimolato processi d’integrazione e autorganizzazione cognitiva nei bambini. Un filo conduttore emotivamente forte, motivante per l’acquisizione degli apprendimenti, un contributo importante nella creazione di un clima di classe che facesse “ star bene a scuola” i bambini e li aiutasse a maturare il senso di sé, degli altri e li motivasse alla collaborazione. Con l’ingresso dei bambini a scuola è emersa l’esigenza di determinare meglio gli obiettivi per rispondere a bisogni specifici dei bambini: - prestare attenzione a sé , alle proprie emozioni ed ad autocontrollarsi - sentirsi parte del gruppo - imparare ad interagire con gli altri partendo da una situazione di ascolto ed empatia - sentirsi parte dell’ambiente in cui vive 91 Al termine del percorso si è pensato di utilizzare il computer in classe per realizzare un prodotto multimediale, dove i bambini contribuissero operativamente ad un’operazione di sistematizzazione dell’esperienza, per ricucire le fila di un percorso lungo e articolato, quale quello di un intero anno scolastico, di cui difficilmente il bambino coglie i nessi e l’evoluzione. Si è voluto, cioè, creare una sorta di memoria storica nel bambino. Articolazione delle fasi di attività Il lavoro è diviso in due momenti, corrispondenti ai due obiettivi del progetto, che si sviluppano intorno alla lettura di due libri: 9 Il volo della grande Luna di Pinin Carpi 9 L’albero di Silverstein 1° momento: il bambino e gli altri La Grande Luna Il libro è stato scelto perché il tema della nave e dei marinai rappresenta la metafora dello stare insieme, del lavorare insieme per uno stesso scopo, del sentirsi parte di uno stesso progetto. La nave rappresenta il luogo protetto, dove i bambini possono stare al sicuro dalle insidie del mondo esterno. Nello stesso tempo il viaggio per mare, tra tempeste e mostri marini, alla ricerca di isole fantastiche rappresenta il viaggio verso la conoscenza che la scuola offre ai bimbi, un viaggio faticoso e a volte difficile che porta in luoghi sconosciuti , ma affascinanti. Attorno a questo tema sono state elaborate tutte le piste didattiche. Sulla nave della Grande Luna i bimbi hanno costruito un mondo virtuale dove imparano ad ascoltarsi, a parlare di sé, a conoscersi e a conoscere gli altri come diversi ed ad apprezzarsi. Sulla nave si ascoltano storie per rappresentarsi il mondo e per imparare ad affrontarlo. Sulla nave si inventano storie per esorcizzare le paure e per interpretare il mondo. 2° momento: Il bambino e l’ambiente L’albero La storia parla del rapporto tra uomo e ambiente. Nella seconda parte dell’anno l’attenzione si sposta verso l’ambiente, se il bambino lo conosce, conosce le sue innumerevoli offerte ed è consapevole della dipendenza dell’uomo da esso , allora saprà rispettarlo. Il percorso è interdisciplinare e abbraccia dalle storie fantastiche alle canzoni, ai concetti spazio temporali per osservare i cambiamenti, le trasformazioni che interessano la realtà esperibile dell’alunno. L’analisi della stretta interazione tra uomo e ambiente (il bambino e l’albero) costituirà il punto di partenza per allargare il campo di osservazione a realtà ambientali in continuo cambiamento via via più complesse e offrire una visione più articolata e definita dell’ambiente stesso, inteso come luogo da tutelare e conservare in quanto essenziale alla vita di tutti. Strategie di lavoro • circle time • osservazione diretta dell’ambiente • discussione • conversazione • drammatizzazioni Prodotto realizzato È stato realizzato un CD con il programma Power Point. Il programma offre il vantaggio di rappresentare il percorso svolto durante tutto l’anno senza richiedere un’interazione costante da parte del bambino con il computer. Il prodotto multimediale finale è, infatti, una sequenza di diapositive che avanza automaticamente. 92 Il contenuto è rappresentato dai momenti e dalle elaborazioni più significative del curricolo. Risultati raggiunti Al termine dell’anno sono stati rilevati notevoli miglioramenti in ordine ai seguenti obiettivi specifici formativi: • sentire di appartenere al gruppo • capire l’importanza dell’ascolto nello stare insieme • maturare il senso del gruppo Relativamente all’utilizzo delle tecnologie informatiche i bambini hanno imparato ad utilizzare il computer in modo più attivo e creativo, superando la fruizione puramente esecutiva dei videogiochi. Rivedendo il CD il bambino riesce a ricostruire i nessi logici e il percorso che ha vissuto nel corso dell’anno in modo frammentario. 93 Educazione interculturale Le insegnanti delle varie classi Il cerchio magico Scuole elementari “Rodari” - IX Circolo, “Graziosi” - VII Circolo di Modena, scuola elementare di Fiorano e scuola secondaria di I grado “Lanfranco” di Modena 1999/2000 - 2000/2001 Classe/i Dalla I alla V Elementare e dalla I alla III Media Area tematica Studi Sociali Contenuto tematico Educazione Interculturale Obiettivo/i Educazione all’ascolto Capacità di parlare di sé tramite la narrazione di storie personali Destinatari Bambini e studenti dalla prima elementare alla terza media Personale coinvolto Insegnanti di Scuola Elementare e Secondaria di Primo Grado Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per gruppo di ricerca (Scuola Elementare e Secondaria di Primo Grado) Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni In seguito al corso di aggiornamento “La valorizzazione delle identità attraverso le pedagogie dell’ascolto e della narrazione” e, in particolare, all’intervento di Franco Lorenzoni sul tema della narrazione, è nata l’esigenza di dar vita ad un gruppo di lavoro che sperimentasse, in alcune scuole elementari e medie, il tipo di attività proposte dal conduttore. Si è ritenuto infatti che tale tecnica fosse un buon metodo per valorizzare le identità dei singoli ragazzi, per migliorare i rapporti interpersonali all’interno della classe e per realizzare un’educazione interculturale, intesa come conoscenza dell’altro e abitudine a convivere con le diversità. Il gruppo si è costituito nell’ottobre del ’99, ha concordato il progetto di lavoro e ha dato inizio alla sperimentazione nelle classi. Durante i due anni di sperimentazione sono stati effettuati periodici incontri tra gli insegnanti per uno scambio di informazioni e un confronto tra le diverse esperienze. Ci sono stati anche alcuni interventi di messa a punto e di verifica del progetto stesso da parte del prof. Lorenzoni. Motivazione Le motivazioni principali di questo progetto sono strettamente legate agli obiettivi individuati: - dare l’opportunità a ciascuno di riscoprire la propria storia - stimolare la curiosità verso le culture e le storie degli altri - sviluppare la capacità di ascolto empatico (senza giudizio) 94 - migliorare nelle classi i rapporti interpersonali (sia tra alunni sia tra alunni e insegnanti) consolidare un clima di attenzione e di rispetto dell’altro, elementi basilari per una convivenza democratica potenziare l’abilità del narrare Articolazione delle fasi di attività Fase preparatoria Il Progetto è stato concordato e definito all’interno del Consiglio di classe nella scuola media e nelle riunioni specifiche di programmazione nella scuola elementare; poi è stato presentato e approvato dai genitori. L’attività si è svolta a cadenza settimanale o quindicinale, secondo le classi. Prima di iniziare l’attività, l’insegnante ha rilevato la situazione della classe, annotando alcuni comportamenti osservabili durante le lezioni (ragazzi che hanno difficoltà ad intervenire, presenza di alunni in difficoltà o casi di emarginazione, aspetti particolari riguardanti le relazioni interpersonali). Fase iniziale L’attività viene preparata nei minimi dettagli perché occorre creare un’atmosfera che favorisca la concentrazione e la comunicazione e nello stesso tempo faccia percepire lo stacco dalle normali ore di studio. ⇒ si predispone uno spazio in cui sia possibile creare un’atmosfera rilassante (musica di sottofondo, possibilità di sedersi comodamente, luci soffuse, ampi spazi…) ⇒ si stabilisce un piccolo rituale che sottolinei l’inizio di una nuova dimensione (scambio di piccoli doni, accensione di una candela…) ⇒ si spiega alla classe che l’attività non sarà in alcun modo valutata dall’insegnante e che ciascuno sarà libero di raccontare ciò che vuole, relativamente al tema assegnato ⇒ si presentano le regole alle quali tutti devono attenersi: ascoltare con attenzione i compagni, astenersi da qualsiasi forma di giudizio , non intervenire quando un compagno parla. Fase di lavoro Il percorso può iniziare in due differenti modi: 1. assegnando un tema; 2. fornendo un input, costituito da una foto, una frase, una piccola storia o un brano musicale. L’argomento o l’input vengono resi noti solo nel momento in cui ha inizio l’attività, non prima. Alcuni argomenti trattati sono stati: ⇒ un momento in cui mi sono sentito protetto ⇒ il rifugio segreto ⇒ i denti ⇒ i capelli ⇒ la perdita di un oggetto ⇒ il vento ⇒ un profumo che mi ricorda qualcosa ⇒ un ricordo legato a una musica, a un canto, a una voce ⇒ la festa più bella della mia vita ⇒ la porta ⇒ una difficoltà superata Assegnato il tema o dato l’input, l’insegnante invita gli alunni a stare in silenzio per qualche minuto, poi chi vuole inizia a raccontare la sua storia. Il ruolo dell’insegnante è paritario e anche lui racconta e fa parte del gruppo. In qualche occasione è possibile anche dividere la classe a coppie, all’interno delle quali avviene lo scambio di narrazione, in un secondo momento ogni membro della coppia riferisce al grande gruppo quanto ascoltato dal compagno. 95 Alla fine viene fissata in modo molto semplice una memoria delle storie del gruppo (con un piccolo disegno, una parola…) in cui ognuno potrà sempre ritrovare la propria storia . Ad ogni incontro varia l’argomento e l’input proposto, mentre l’attività si svolge sempre nello stesso modo. Fase di verifica Durante l’attività l’insegnante osserva e successivamente annota su un diario: le reazioni dei ragazzi (noia, interesse, stanchezza….), se tutti parlano, se qualcuno esprime giudizi, se si crea imitazione, se si rispettano le regole precedentemente concordate. Durante la sperimentazione le osservazioni fatte dagli insegnanti sono state oggetto di verifica anche del gruppo di ricerca che le ha confrontate e discusse. Risultati raggiunti Gli insegnanti hanno fatto alcune osservazioni, in sede di verifica: 9 quando il numero dei bambini è ridotto la qualità dell’ascolto è migliore, 9 nel tempo la qualità e i tempi di ascolto sono migliorati per tutti, 9 i bambini e i ragazzi hanno gradito molto l’attività e c’era molta attesa, 9 con i bambini molto piccoli l’attività a coppie risulta più difficile, 9 la scelta dello spazio è molto importante, così come il rispetto del rituale e della creazione di un momento veramente magico, 9 quasi sempre i ragazzi hanno rispettato le regole, 9 la scadenza quindicinale si è rivelata positiva perché crea più aspettativa, 9 quasi sempre l’atmosfera era molto piacevole per tutti. In sede di verifica gli insegnanti hanno anche riflettuto sull’efficacia degli argomenti proposti, cercando di trovare alcuni criteri per definirla. Si è inoltre riflettuto sulle cose in generale che più hanno funzionato e questo sarà il punto di partenza del gruppo per il proseguimento del lavoro l’anno prossimo. 96 Educazione stradale Tutti i docenti della Scuola elementare "C. Collodi" “Carpi, città amica delle bambine e dei bambini: a scuola ci andiamo da soli” Scuola elementare "C. Collodi" - III Circolo di Carpi 1999/2000 Classe/i 2 prime, 2 seconde, 2 terze, 2 quarte, 2 quinte, per un totale di 10 classi per un numero complessivo di 210 bambini Area tematica Studi Sociali Contenuto tematico Educazione stradale Obiettivi/Destinatari/ Personale coinvolto/Progettazione L’iniziativa “A scuola ci andiamo da soli”, rivolta a tutte le classi della Scuola Elementare Collodi, è stata promossa dal gruppo di lavoro intersettoriale “Carpi, amica delle bambine e dei bambini”, in collaborazione col Centro Nazionale Ricerche di Roma. Il progetto intende rilevare le caratteristiche e il livello di percorribilità del quartiere in cui è situato il plesso per studiare delle soluzioni che incentivino il maggior numero possibile di bambini ad andare a scuola autonomamente. L'esperienza di andare a scuola da soli è possibile, ma non è facile: il percorso casascuola, se compiuto a piedi, per i bambini rappresenta un viaggio ricco di avventure ma molto spesso non privo di insidie e ostacoli. Il traffico stradale e altri pericoli limitano questa opportunità molto arricchente sia per lo sviluppo motorio sia per quello sociale del bambino. Il progetto vuole fare un regalo alla città in quanto costituisce una delle risposte possibili alla creazione di una nuova mobilità urbana. Favorendo la mobilità pedonale in tutto il quartiere si riduce l'uso dell'auto privata, la sua velocità e la sua invadenza si garantisce a tutti maggiore sicurezza sulla strada e minor inquinamento . Queste condizioni favorevoli di viabilità, creano le premesse per riconoscere ai bambini la competenza di vivere in autonomia il percorso casa- scuola. Infatti, per i bambini, il "muoversi da soli" per la città è un diritto ed una necessità; a questo proposito si sono attivati una serie di interventi che risolvano i problemi e i rischi presenti. Si è reso altresì indispensabile aiutare i genitori a superare le paure che limitano in modo sempre più crescente l'autonomia dei propri figli coinvolgendoli in modo diretto e attivo nel progetto. Finalità Il progetto vuole essere una seria proposta di educazione ambientale che mira a: - far conoscere ai bambini il quartiere in cui è collocata la propria scuola; - offrire loro un'occasione per conoscere gli aspetti positivi e negativi, antropici e naturalistici dell'ambiente circostante; - creare una rete di relazioni sociali, conoscendo le persone che incontrano quotidianamente; - costruire un rapporto di appartenenza significativo con il proprio ambiente di vita; - rilevare comportamenti scorretti di adulti e bambini nei loro spostamenti e nei diversi ruoli di pedoni, ciclisti, automobilisti; 97 - approfondire i temi legati all'educazione stradale. Obiettivi a- sviluppare maggiore autonomia nei bambini b- ridurre il traffico e il conseguente inquinamento Metodologie prescelte e attività per il raggiungimento degli obiettivi 1) conoscere e rappresentare graficamente il percorso casa-scuola: ogni bambino ha disegnato il suo percorso da casa a scuola, così come lo vive e lo ha impresso nella mente. 2) ricercare sulla carta planimetrica di Carpi ( scala 1: 5000) dei percorsi effettuati nel tragitto casa - scuola: ciascun bambino ha individuato e segnato sulla pianta il proprio percorso contrassegnando anche la propria abitazione con un bollino numerato. 3) rappresentare graficamente elementi di pericolosità e di sicurezza, individuati dai bambini nel tragitto casa-scuola e loro collocazione sulla carta planimetrica: ogni bambino ha illustrato gli elementi sopracitati e all'interno di ogni classe si è definita una simbologia comune per classificarli e collocarli lungo i percorsi evidenziati sulla carta. 4) uscita nel quartiere per effettuare rilevazioni concrete sui possibili percorsi a piedi per raggiungere la scuola: ogni gruppo classe si è recato a piedi nelle vie circostanti la scuola, fotografando e prendendo appunti sugli elementi significativi del percorso osservato. 5) individuare i " punti di ritrovo":attraverso la comparazione delle carte planimetriche su cui erano tracciati i percorsi, si sono individuati i possibili punti di ritrovo; qui i bambini si ritroveranno per percorrere insieme il tragitto fino alla scuola. 6) sperimentare i possibili percorsi da effettuare per arrivare a scuola: tenendo conto del percorso di ciascuno, ogni bambino è stato assegnato ad un preciso punto di ritrovo; in questo modo si sono costituiti gruppi eterogenei per età. Insieme alla polizia urbana si è sperimentato tale percorso per conoscerlo e rilevare le eventuali modifiche da apportare, al fine di renderlo più agevole e sicuro . 7) sensibilizzare l'ambiente sociale del quartiere per la buona riuscita dell'iniziativa: hanno dato la loro disponibilità le associazioni degli anziani, dei commercianti e degli artigiani, per collaborare nella vigilanza, nella sicurezza, e per fornire un supporto in caso di necessità. Per pubblicizzare l'iniziativa, i gruppi classi hanno elaborato manifesti e slogan da affiggere negli appositi spazi pubblicitari del quartiere. 8) coinvolgere le famiglie per la realizzazione del progetto: in un primo tempo ai genitori, così come ai bambini, è stato sottoposto un questionario che aveva lo scopo di valutare il grado di autonomia che vivono i bambini e i mezzi utilizzati nel tragitto per arrivare a scuola. Successivamente ogni tappa del progetto è stata illustrata nelle assemblee di classe e nei consigli di interclasse. Infine si è organizzato un incontro con tutte le famiglie per presentare il progetto nella sua globalità e prepararli al lancio dell'iniziativa (che è previsto per il 29 maggio 2000). Infatti perché questa esperienza abbia buon esito occorre poter contare su alleati forti: alleati certi dell'esperienza sono i bambini, che hanno desiderio di maggior fiducia ed autonomia. Ma alleati indispensabili sono le famiglie che rappresentano il volano dell'intero progetto. Un riconoscimento particolare per la realizzazione di questo progetto va all'amministrazione locale, perché ha proposto l'esperienza, ne ha coerentemente sostenuto le ragioni e realizza gli interventi necessari, sia sul piano delle strutture che della collaborazione. Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni e motivazione Il percorso casa scuola, se compiuto a piedi, è un’esperienza importante per i bambini, un viaggio pieno di avventure. Troppo spesso i genitori, preoccupati per il traffico stradale e per altri pericoli, limitano questa opportunità che è molto arricchente sia per lo sviluppo motorio che sociale. “A scuola ci andiamo da soli” è una piccola esperienza di autonomia e di educazione ambientale che le bambine e i bambini della Scuola elementare Carlo Collodi vogliono sperimentare: percorrendo a piedi, da soli o con gli amici i luoghi del quartiere in cui è situata 98 la loro scuola. Per realizzare questa esperienza, si lavorerà insieme per garantire le condizioni più favorevoli: - riduzione del traffico (presenza di meno automobili davanti alla scuola); - riorganizzazione di alcuni tratti di strada per renderli più sicuri; - coinvolgimento dei commercianti del quartiere e degli anziani come punto di riferimento. Articolazione delle fasi di attività Seguono le fasi del progetto e le attività da far svolgere nelle classi: Febbraio Somministrazione di due questionari ai bambini e ai genitori riguardanti rispettivamente il grado di autonomia dei bambini e la loro modalità di andare a scuola. 15 Marzo Presentazione pubblica dell’iniziativa alla cittadinanza e prima restituzione dei dati emersi dall’indagine questionaria. Marzo - Aprile 1. Far disegnare ai bambini il percorso da casa a scuola, così come lo vivono e lo vedono loro 2. Ricerca sulla carta grande di Carpi (scala 1:5000) del percorso effettuato dai bambini e successiva individuazione delle abitazioni dei bambini. Le abitazioni verranno segnalate con un bollino contrassegnato dal numero d’ordine alfabetico 3. Disegno degli elementi più pericolosi e più piacevoli (che danno sicurezza) incontrati dai bambini lungo il percorso in prossimità della scuola 4. Riportare i disegni su una carta grande del quartiere tramite dei simboli individuati e pensati insieme, costruendo una cornice (a destra i luoghi positivi e a sinistra quelli negativi) 5. Visita sul quartiere (percorso diverso a seconda dell’età dei bambini) per fare delle osservazioni concrete. Materiali richiesti: blocco appunti e macchina fotografica. Dopo l’uscita si passa alla verbalizzazione delle cose viste 6. Lavoro di orientamento sul quartiere a piccoli gruppi con carte in formato A3 Prodotto realizzato Cd rom che raccoglie tutte le esperienze prodotte. Descrizione i risultati attesi/raggiunti TABELLA DI SINTESI DI VERIFICA DEL PROGETTO “ A SCUOLA CI ANDIAMO DA SOLI” VERSANTE Bambini PUNTI FORTI Contatto diretto con la realtà circostante Acquisizione di una maggiore autonomia Lettura del proprio territorio con particolare riferimento ai percorsi casa - scuola Individuazione degli elementi di pericolosità e di sicurezza incontrati nel percorso casa scuola Costante motivazione dovuta anche alle novità e alla curiosità Conoscenza concreta del percorso da effettuare a piedi per PUNTI DEBOLI Modalità delle attività a classi aperte un po’ complesse nella fase di realizzazione Tempi di lavoro previsti ristretti Materiali di facile consumo non sempre sufficienti per i lavoro di gruppo 99 raggiungere la Scuola Rilevazione di particolari modifiche da apportare per rendere più agevole e sicuro il tragitto casa - scuola Superamento della rigidità del gruppo classe nei laboratori a classi aperte Ampliamento dei rapporti amicali tra bambini di età diversa Maggiore consapevolezza delle norme che regolano la viabilità Educazione alla partecipazione e all’ascolto reciproco Docenti Genitori Collaborazione e condivisione delle esperienze Sperimentazione e messa in atto di nuove strategie e metodologie Stretta collaborazione con gli Enti Territoriali Confronto e dialogo con gli operatori del territorio Elaborazione di nuove proposte per la ristrutturazione degli ingressi e dei parcheggi nell’area cortiliva della scuola Assunzione in prima persona da parte di tutti i docenti del plesso del carico di lavoro Coinvolgimento e partecipazione attiva in tutte le fasi del progetto Dialogo e condivisione con i Docenti nelle fasi operative del progetto Scambio di pareri e di opinioni con gli operatori del territorio Elaborazione di proposte strutturali e organizzative per una migliore efficacia del progetto Disponibilità costante da parte di alcuni, resisi disponibili per affiancare i bambini negli attraversamenti più pericolosi, all’andata e al ritorno da scuola Tempi ristretti per la documentazione dei materiali Alcune difficoltà per produrre i materiali in forma digitalizzata Difficoltà ad organizzare la flessibilità oraria in verticale Paure, trasmesse soprattutto dai mass media , in relazione al traffico, ai pericoli sociali e all’incapacità dei propri figli di assumersi delle responsabilità Mancata realizzazione delle modifiche strutturali, nei tempi previsti e promessi dagli operatori del settore Interruzione del rapporto di collaborazione con volontari delle Associazioni di anziani Scarsa conoscenza da parte dei cittadini del quartiere dell’iniziativa che ha comportato qualche disguido tecnico Pubblicità non sufficiente rispetto all’iniziativa Effetti sulla qualità ⇒ Sviluppo di una maggiore sensibilità nei confronti delle problematiche legate all’ambiente ed alla viabilità ⇒ Conoscenza del territorio soprattutto rispetto alla viabilità ⇒ Conquista da parte dei bambini di una maggiore autonomia di movimento e di compartecipazione nel proprio quartiere 100 ⇒ Costruzione di rapporti significativi tra bambini di diversa età ⇒ Rafforzamento del concetto di appartenenza al gruppo ⇒ Ricaduta positiva del progetto non solo sugli utenti interessati ma su tutto il quartiere Eventuali modifiche per la prosecuzione del progetto ⇒ Prevedere tempi più distesi per lo svolgimento delle attività didattiche a classi aperte ⇒ Organizzazione più articolata rispetto alla programmazione delle proposte operative ⇒ Predisposizione di finanziamenti non solo per le opere strutturali ma anche per l’acquisto di materiali utili per la realizzazione dei laboratori e per incentivare i docenti coinvolti ⇒ Tempestiva realizzazione delle opere strutturali previste sul territorio, per una più efficacia ricaduta del progetto nel quartiere ⇒ Prevedere e finanziare la pubblicità del progetto anche nella successiva fase di realizzazione 101 Educazione interculturale Cappi Susanna, Garuti Raffaella, Picchioni Giovanna, Rebecchi Barbara Tutti uguali, tutti diversi Progetto interculturale triennale Scuola dell’infanzia “Boccherini” - VII Circolo di Modena 1999/2000 (2000/2001 - 2001/2002) Classe/i Sezione III E Area tematica Studi Sociali Contenuto tematico Percorso a carattere triennale sulla conoscenza degli elementi di somiglianza e differenza presenti nelle diverse culture. Obiettivo/i La presenza in sezione di bambini di diverse provenienze culturali e linguistiche determina l’esigenza di elaborare un progetto che favorisca: lo scambio e la comunicazione verbale ( sviluppo delle competenze); il rispetto e la valorizzazione di culture diverse ( conquista dell’autonomia, maturazione dell’identità). Destinatari Alunni della sezione Personale coinvolto Insegnanti della sezione Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni La presenza in sezione di diversi alunni provenienti da altri Paesi ha indotto le insegnanti a riflettere sulla necessità di favorire nel gruppo la conoscenza degli elementi di somiglianza e di differenza presenti nelle diverse culture. Motivazione Dai “Nuovi Orientamenti ‘91” ( testo programmatico della scuola dell’infanzia): “ La società italiana è attualmente caratterizzata da ampie, profonde e contrastanti trasformazioni che configurano una peculiare condizione di complessità. (…………omissis). L’accentuarsi delle situazioni di natura multiculturale e plurietnica può tradursi in occasione di arricchimento e di maturazione in vista di una convivenza basata sulla cooperazione, lo scambio e l’accettazione produttiva delle diversità come valori ed opportunità di crescita democratica.” La scuola assume quindi un ruolo importante nel favorire la conoscenza, il riconoscimento e la valorizzazione delle molteplici culture che coesistono nell’attuale società. È per rispondere a questo principio che si è pensato di realizzare un progetto, di durata triennale, all’interno del quale sviluppare i seguenti contenuti (segue mappa): I anno - persone, colori, cibi, vestiti, giochi, giocattoli; 102 II anno - abitazioni, materiali, strutture; III anno - le parole: fonemi e grafemi. I contenuti relativi all’arte saranno utilizzati ogni anno. La mappa RACCONTI CULTURE LINGUA ARTE LUOGHI Parole Persone Abitazioni Musica Pittura Colori Straniere Italiane Materiali Cibi Danze Strutture Vestiti Fonemi Giochi Feste Grafemi Giocattoli Articolazione delle fasi di attività Situazione - stimolo Nella sezione III E della scuola d’infanzia “Boccherini” sono presenti bambine e bambini di diverse provenienze culturali e, in particolare, una bimba ghanese che nei primi giorni di scuola si esprimeva in un’altra lingua. È emersa subito la necessità di porre la bambina nelle condizioni di cogliere e produrre messaggi verbali al pari dei suoi coetanei, così le insegnanti hanno utilizzato semplici frasi in inglese, abbinate alla relativa traduzione in italiano, per comunicare con lei. La reazione da parte del gruppo è stata immediata e si è creato un clima di ascolto, curiosità e motivazione nei confronti dei molteplici e diversi suoni della lingua inglese. Alcuni alunni hanno espresso il desiderio di conoscere “parole nuove”, oltre a quelle di uso quotidiano, così come semplici comandi. La curiosità degli alunni verso un’altra lingua suggerisce alle insegnanti di “approfittare” della contemporanea presenza di altri bambini extracomunitari per iniziare un percorso di approccio alle differenti culture. Fasi successive A tal fine sono stati individuati i contenuti principali del percorso didattico, quali gli ambienti, le fiabe, le danze, i giocattoli, il cibo, le musiche, i vestiti e quanto di caratteristico può esservi nei Paesi del mondo. Il racconto si pone come filo conduttore del progetto e per questo si è chiesto ai genitori di narrare ai bambini favole e storie della propria cultura in lingua originale, con traduzione. Questo è stato lo spunto per indurre riflessioni sulla lingua e sui relativi suoni, diversi da quelli familiari, sui paesaggi e sulle persone di “tanti colori” presenti nel mondo. Sono state inoltre realizzate, all’interno della sezione, ambientazioni relative alle fiabe narrate, spazi che sono stati poi “vissuti” ballando al suono di musiche originarie dei Paesi del mondo, costruendo giocattoli con materiale povero e di recupero (prendendo spunto da quelli costruiti da bambini del Camerun) e giocando con essi. Anche i cibi di diversi Paesi sono stati oggetto di conoscenza e “sperimentazione” per 103 bambini, genitori ed insegnanti che, incontrandosi, hanno condiviso sapori e colori fino a quel momento non comuni. Campi di esperienza coinvolti Il corpo e il movimento Messaggi, forme e media I discorsi e le parole Il sé e l’altro Le cose, il tempo e la natura Strategie di lavoro • I genitori dei bambini stranieri raccontano fiabe in lingua, traducendole. • Conversazione a grande gruppo con le insegnanti per recuperare l’esperienza del racconto anche attraverso sequenze predisposte dalle insegnanti. • Raccolta dei testi dei racconti in italiano e in lingua originale. • Raccolta delle parole in lingua straniera di uso quotidiano, supportata da immagini. • Realizzazione in sezione di ambientazioni relative ai racconti. • Lettura di immagini relativa alle diverse culture. • Drammatizzazione e giochi con abiti caratteristici di alcuni Paesi. • Visione diapositive ( con Edmund del Ghana). • Ascolto di musiche del Ghana e dello Sri Lanka. • Ascolto e produzione di suoni attraverso l’uso di tamburi africani. • Costruzione e utilizzo di giocattoli con materiale povero in collaborazione con i genitori dei bambini della sezione, esperienza suggerita dall’osservazione/discussione di fotografie di giocattoli realizzati da bambini del Camerun. • Conversazione relativa all’esperienza di costruzione di aeroplani, bambole, automobili, zattere, collane, tamburi. • Conversazioni in gruppo sulle immagini e sui materiali con cui è stata allestita la sezione. • Rappresentazione grafica dello schema corporeo. • Rappresentazione grafica di animali attraverso l’uso di differenti tecniche. Obiettivi specifici Conoscenza di alcune parole in inglese, italiano, spagnolo e cingalese Conoscenza delle caratteristiche morfologiche di diversi animali Coloritura di figure entro i margini Attiva partecipazione alla realizzazione e costruzione di oggetti (giocattoli) Ascolto e riproduzione di suoni Risultati raggiunti Il percorso si è rivelato molto coinvolgente per i bambini che hanno “vissuto” esperienze relative a contesti sociali e culturali diversi, ma che appartengono e caratterizzano persone e nuclei familiari. L’incontro con i genitori stranieri li ha oltremodo incuriositi e affascinati, suscitando interesse e desiderio di approfondimento. Il progetto continuerà nei successivi anni scolastici, attraverso lo sviluppo dei contenuti relativi alle case, 2000/2001, e alle parole, 2001/2002 (vedi mappa). Prodotti realizzati - Allestimento di pannelli in sezione - Raccolta del materiale prodotto in fascicoli individuali per i bambini Esposizione dei giocattoli realizzati Documentazione allegata Raccoglitore contenente la documentazione del progetto 104 Educazione interculturale Cappelli Cinzia, Masucci Rosalba, Parenti Daniela, Pellegrini Maurizia, Polimeni Giovanna A scuola insieme Scuola dell’infanzia “Cittadella” - VI Circolo di Modena 2000/2001 Classe/i Sezione 3 e 5 anni Area tematica Studi Sociali Contenuto tematico Accoglienza, comunicazione, socializzazione (rivolto sia ai bambini sia alle loro famiglie) Obiettivo/i • Favorire la conoscenza e lo scambio fra persone di culture diverse (bambini e famiglie) • Favorire una socializzazione gratificante dove ciascuno si senta accettato Destinatari Bambini di 3 e 5 anni e loro famiglie Personale coinvolto Tutto il personale della scuola (docente e non docente), i genitori, coordinatrice delle scuole d’infanzia statali del Comune di Modena: Bartoli M. Chiara; Esperti: insegnante di Musica: Poggi Paola; insegnante su progetto “Arte”: Lot Rita; Comune di Modena: Assessorato Istruzione - Politiche per l’infanzia - Autonomia scolastica e Pari opportunità: Assessore Morena Manfredini; Ufficio stranieri: Beatrice Iori per le traduzioni e il mediatore culturale; Assessorato ai Lavori Pubblici e al Centro Storico: Assessore Stefano Bonaccini; Settore Edilizia e Attrezzature Urbane – Dirigente Responsabile del Settore: arch. Giorgio Castelli; Servizio Edilizia Sociale – Dirigente Responsabile: arch. Fabrizio Lugli Progettista: arch. Lucio Fontana (Servizio Edilizia Sociale). Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per sezioni aperte. Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni e motivazione La presenza di molti bambini stranieri nella nostra scuola, ci ha portato, in modo molto attivo alla scelta condivisa di dare priorità al nostro progetto educativo, alla valorizzazione delle diversità individuali, sociali, culturali. Consapevoli che la scuola debba essere luogo privilegiato di incontro di culture, tradizioni, modi diversi di guardare il mondo, abbiamo posto gran parte della nostra attenzione sull’accoglienza e sulla comunicazione/relazione con le famiglie che ci “consegnano” per buona parte della giornata, i loro bambini. “Stabilire una relazione di fiducia e un dialogo positivo tra scuola e famiglie immigrate richiede disponibilità e apertura da entrambe le parti. Fiducia e disponibilità non vogliono dire omogeneità di idee, di valori e di pratiche educative, ma si basano sul rispetto di norme che non siano le proprie.” (Favaro) 105 Articolazione delle fasi di attività 1a fase Si è ritenuto importante presentare la nostra scuola e le sue scelte pedagogiche / organizzative fornendo alle famiglie materiali informativi sulla gestione e il funzionamento della scuola. Questo materiale è stato tradotto dall’ufficio stranieri del Comune di Modena sia in arabo che in inglese per facilitare la comunicazione. Allo stesso scopo è servita la figura del mediatore culturale utilizzata sia nelle relazioni con le famiglie, sia nella comunicazione bambini/insegnanti e bambini/bambini. Anche l’insegna contenente il nome della scuola scritto nelle tre lingue (italiano, arabo e inglese) favorisce un approccio più immediato alla scuola stessa. Lo spazio interno è stato pensato come contesto privilegiato di accoglienza, partecipazione, integrazione e il salone ne costituisce il “biglietto da visita” con dipinti ed elementi simbolici che rappresentano le “culture altre”. Inoltre materiali per travestimenti, strumenti musicali, scritte, libri, oggetti vari richiamano il bambino alle sue origini. 2a fase L'attenzione si sposta sullo svolgimento delle attività didattiche che perseguono il seguente indicatore; • Favorire un processo positivo di socializzazione ed integrazione, nel rispetto delle diversità, puntando sull’arricchimento del bagaglio linguistico. Attraverso il laboratorio linguistico i bambini possono comprendere il giusto significato delle parole che contribuiscono alla loro crescita intellettuale e culturale. Le proposte didattiche sono effettuate nel piccolo gruppo facendo leva sulla motivazione dei bambini e sulla definizione dei livelli di partenza. Si utilizza un linguaggio semplice, corretto e graduale avvalendosi anche di supporti extralinguistici. Un ulteriore potenziamento linguistico si fornisce attraverso la proposta della fiaba “Cappuccetto Rosso” in lingua araba e in lingua italiana, lavorando a piccoli gruppi, drammatizzando la storia e costruendo il libro bilingue. 3a fase Momenti di grande importanza sono le feste organizzate a scuola sia perché trasmettono ai bambini un forte senso di appartenenza al gruppo, sia perché rappresentano per le famiglie, un momento di incontro, di socializzazione, di convivialità e consentono la conoscenza reciproca di usi, costumi, tradizioni. Per la partecipazione alle feste scolastiche ogni famiglia riceve l’invito scritto nella lingua d’origine. Risultati raggiunti Il percorso è risultato gratificante per i bambini, ma anche per i genitori che si sono sentiti coinvolti. Documentazione allegata Quadernoni contenenti tutto il percorso e che documentano le fasi operative attraverso fotografie e prodotti realizzati dai bambini. 106 Educazione interculturale Comitato genitori, Coop Sociale "Porta Aperta Onluns " Com’è piccolo il Mondo Scuola elementare “Giovanni XXIII " - III Circolo di Modena 2000/2001 Area tematica Studi Sociali Contenuto tematico Educazione Interculturale, Emigrazione/Immigrazione Obiettivo/i Accoglienza e conoscenza interculturale Destinatari Genitori, alunni, insegnanti Personale coinvolto Genitori Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per istituto Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Il Comitato dei genitori aveva constatato la deludente partecipazione dei genitori alle conferenze serali proposte l'anno precedente. D'altra parte era chiaro a tutti che , in un Circolo frequentato da ben 62 bambini stranieri, diventava indispensabile trovare forme di accoglienza e integrazione. Motivazione Si è pensato perciò di affiancare il progetto didattico sull'alimentazione, che stava coinvolgendo maestre ed alunni, con iniziative che attirassero l'attenzione della maggior parte dei genitori. Strategie di lavoro Le lezioni non sono mancate del tutto ma sono state tenute da genitori della scuola ,che non hanno incontrato difficoltà visto che si trattava di raccontare esperienze di vita personale. I genitori-relatori non hanno fatto altro che testimoniare la personale esperienza di immigrato o di emigrante davanti ad una carta geografica e ad alcune immagini del paese d'origine. L'unica testimonianza indiretta è stata quella di una mamma italiana che ha raccontato l'emigrazione in Brasile di un suo trisavolo, evidentemente impossibilitato a partecipare di persona. Materiali e strumenti Dopo le parole e le immagini, i sussidi a cui si è fatto ricorso sono stati ancor più accattivanti: i sapori, gli odori, le musiche e le danze della parte di mondo cui era dedicata la serata. In questo modo dal Brasile sono arrivate le musiche e le danze dal vivo, dalla Colombia il cibo, dal Marocco il cous cous, dall'Egitto suoni di tamburi dal vivo, dall'Ungheria le danze di gruppo e dalla Polonia il cibo. 107 Uso risorse esterne Per affrontare questa grossa sfida organizzativa è stata determinante e risolutiva la collaborazione con la cooperativa sociale Porta Aperta onlus MLC, che opera nel campo della mediazione linguistico-culturale e i cui operatori provengono da diversi Paesi, hanno diverse competenze e sono inseriti in una vasta rete di conoscenze tra gli stranieri. La cooperativa si è fatta carico dell'organizzazione della parte culinaria reperendo cuochi "doc", cioè veramente originari del Paese in questione, e di quella musicale riuscendo a trovare a Modena un perfetto suonatore arabo di tamburi. Prodotto realizzato Il risultato sono state tre serate bellissime. Sabato 15 aprile dedicata all'America del Sud, sabato 6 maggio al Magreb e sabato 13 maggio all'Europa dell'Est. Le tre serate sono state immortalate con numerose fotografie e una intera videocassetta che può essere richiesta in visione alla scuola. Risultati raggiunti Le tre serate hanno visto la partecipazione complessiva di oltre 600 tra bambini e genitori, provenienti da numerosi paesi del mondo, che sono rimasti insieme per imparare a conoscersi e contribuire ad eliminare i numerosi stereotipi che accompagnano sempre le persone che si spostano sulla faccia della terra. 108 Educazione interculturale Tutti gli insegnante del plesso Noi e gli altri Scuola elementare “C. Menotti” - III Circolo di Modena 1999/2000 Classe/i Tutte le classi Area tematica Studi Sociali Contenuto tematico Attività multidisciplinare, antirazzismo, conoscenza di culture altre. Obiettivo/i Offrire un percorso di conoscenza delle culture di provenienza dei ragazzi stranieri inseriti nella scuola; offrire opportunità di discussione sui temi dell’integrazione e dell’antirazzismo. Destinatari Gli alunni della scuola, genitori, insegnanti, utenti del Punto di lettura. Personale coinvolto Gli insegnanti, gli operatori del “Mondo in classe”, gli operatori del Cospe, i genitori del comitato festa, i genitori - burattinai, i volontari del gruppo “La Biblioteca Ritrovata”, gli attori dei diversi gruppi teatrali Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Team delle diverse classi, interclasse docenti, interclasse, “la Biblioteca Ritrovata” e coordinamento Biblioteche Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Nell’anno scolastico 1998/99 la scuola elementare “Menotti” si era ritrovata, suo malgrado, al centro di una polemica giornalistica, sui temi dell’intercultura e dell’inserimento dei bambini stranieri nella scuola italiana. La discussione che si è aperta in seguito ha evidenziato la necessità di calarsi più profondamente nelle tematiche dell’intercultura e di coinvolgere in questa riflessione tutte le componenti della scuola. Motivazione Quando si parla di intercultura si è spesso portati ad operare delle generalizzazioni che toccano soltanto la superficie dei problemi. Si è così cercato di proporre un intervento che si muovesse su più livelli e che coinvolgesse tutte le componenti della scuola. Per genitori ed insegnanti l’idea è stata quella di un corso di formazione comune che permettesse di confrontarsi sulle problematiche della società multietnica, dell’identità, del pregiudizio e dello stereotipo razziale. Per i bambini (ed insegnanti) si sono creati percorsi di conoscenza di altre culture attraverso le testimonianze di operatori o di genitori provenienti da altri paesi. Si è inoltre operata un’apertura dei contenuti delle diverse discipline a tematiche interculturali. Per i bambini ed i genitori il percorso di conoscenza delle culture altre si arricchiva dei contributi dati dalla programmazione delle iniziative della “Biblioteca Ritrovata”. 109 Articolazione delle fasi di attività La scuola Menotti da alcuni anni adotta un’articolazione particolare del suo lavoro che vede l’intreccio delle attività scolastiche con le iniziative del Punto di Lettura Quattroville. La “Biblioteca Ritrovata” è un gruppo sorto alcuni anni fa tra genitori, insegnanti e volontari del quartiere che hanno iniziato a gestire il punto di lettura, in collaborazione con il Coordinamento Biblioteche del Comune di Modena. Il Coordinamento biblioteche ha curato la formazione dei bibliotecari volontari, gestisce il patrimonio librario e concerta con la “Biblioteca Ritrovata” le iniziative da proporre in orario extrascolastico, solitamente il sabato pomeriggio. Gli insegnanti della scuola decidono un tema che sarà l’argomento di sfondo delle attività per progetto nelle classi e su quel tema la “Biblioteca Ritrovata” e il coordinamento Biblioteche organizzano la programmazione. Un punto di forza di questo progetto è stato negli anni quello di coinvolgere amici, genitori in attività volontarie all’interno di questa programmazione. Preso dunque il tema dell’intercultura come spunto per il lavoro, l’attività si è così articolata: • Storie lontane, sempre vicine: ciclo di iniziative per i ragazzi in orario extrascolastico; • Noi e gli altri: incontri sull’educazione interculturale per genitori ed insegnanti; • Adesione delle classi agli itinerari del “mondo in classe” dell’Assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Modena; • Progettazione delle singole classi di laboratori espressivi, di narrazione, storico/geografici; • Realizzazione di una mostra dei lavori per la festa di fine anno scolastico; • Festa a tema con giochi e mercatino interculturale. 110 Educazione interculturale Curci Chiara, Paltrinieri Maria Luisa Parlare e scrivere per comunicare Circolo Didattico di Bomporto in collaborazione con il Comune di Bomporto, Ravarino e Bastiglia 2000/2001 Classe/i Tutte le classi del Circolo in cui sono presenti bambini stranieri Area tematica Lingua Italiana come lingua straniera, Studi Sociali Contenuto tematico - Ascoltare, comunicare, comprendere e produrre in seconda lingua - Educazione interculturale Obiettivo/i 9 Promuovere l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri nella nuova realtà socio-culturale. 9 Promuovere l’alfabetizzazione linguistica di base. 9 Porre i bambini, attraverso attività di consolidamento, in grado di seguire con il minor disagio possibile la programmazione di classe. Destinatari Studenti stranieri con nessuna o scarsa competenza nella lingua italiana Personale coinvolto Le insegnanti facilitatrici (statale e comunale) e le insegnanti di classe Progettazione (per istituto, per classi, per team...) La progettazione avviene per Team (insegnanti facilitatori e insegnanti di classe) Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni La presenza nel Circolo Didattico di alunni stranieri provenienti da diversi paesi: India Pakistan - Marocco - Tunisia - Russia - Cina - Romania - Turchia - Ghana - Nigeria. Nel momento dell’ingresso a scuola si somministra al bambino un test volto ad accertare la competenza linguistica. Motivazione 9 Inserimento attivo nelle relazioni interpersonali per proprio io 9 Rispetto di sé e dell’altro 9 Sviluppare e migliorare le competenze linguistiche di base facilitare l’apertura del Articolazione delle fasi di attività 1. Accoglienza del bambino nella scuola e nella classe a. Presentazione dei compagni, delle insegnanti della scuola e operatori scolastici b. Preparazione di cartelloni con le foto o autoritratti dei propri compagni c. Esplorazione dell’ambiente scolastico interno ed esterno, insieme ai compagni di classe 111 d. Trasmissione di forme di saluto nella lingua d’origine del bambino straniero e. Favorire l’attività ludica libera e guidata per la conoscenza dei compagni e le nuove regole da osservarsi 2. Trasmissione dei principali atti comunicativi nella scuola e nella vita pratica a. Role-play in classe con i compagni e le insegnanti b. Attività grafica a fumetto c. Canzoni animate d. Gioco dei comandi scritti su cartoncini dai compagni o dall’insegnante e. Esercizi di ascolto attraverso l’uso del registratore 3. Arricchimento del lessico relativo alla vita scolastica e quotidiana a. Schede del “Lexico Minimo” b. Schede didattiche preparate dalle insegnanti c. Libri di L2 d. Gioco dell’oca e. Tombole f. Cartelloni g. Attività svolte al computer 4. Alfabetizzazione o consolidamento delle principali competenze linguistiche a. metodo fonematico b. attività di ritaglio di lettere per formare sillabe e parole c. cruciverba d. cloze e. acrostici f. mettere in relazione la parola con l’immagine g. mettere in relazione la frase con l’immagine 5. Riflessione grammaticale a. Role-play con l’uso del verbo "avere" al singolare e al plurale (hai o avete paura?) con l’uso del verbo essere al singolare e al plurale (Chi sei?, chi siete?; Com’è?). b. Distinzione dei tempi del modo indicativo (presente, passato prossimo, imperfetto e futuro) c. Descrizione orale e scritta per l’uso corretto degli articoli, dei nomi, degli aggettivi e dei verbi. d. Utilizzo di CD di grammatica e. Utilizzo di schede didattiche 6. Analisi e comprensione del testo a. Lettura b. Comprensione della situazione c. Spiegazione dei termini noti d. Conversazione e. Esposizione orale guidata da domande f. Scrittura di domande relative al contenuto del racconto g. Risposta alle domande h. Domande a risposta multipla i. Riesposizione orale del brano Strategie di lavoro L’insegnante facilitatore organizza il laboratorio linguistico dove si alternano attività di comunicazione, ludiche, visive, di riflessione grammaticale e di comprensione. Il lavoro viene svolto in gruppi da due a sette bambini italiani e stranieri. Si è ritenuto opportuno far 112 partecipare il compagno di classe italiano per facilitare e stimolare l’interazione e la comunicazione verbale e scritta. Metodologia con gli studenti neoaarivati del primo ciclo Le attività svolte sono per lo più di carattere ludico. 9 Presentazione 9 Conoscenza degli spazi e degli oggetti di uso più comune nell’ambiente scolastico 9 Le parti del corpo Da qui si parte per l’alfabetizzazione del bambino. Sino ad ora si è utilizzato il metodo globale e fonematico, tenendo sempre presente gli oggetti che lui conosce e utilizza. Largo spazio è dato all’uso delle immagini da ritagliare, incollare e colorare. Metodologia con gli studenti neoarrivati del secondo ciclo Le attività svolte alternano momenti di conversazione e di verbalizzazione scritta. Primo momento 9 Il primo momento è dedicato all’interazione dei primi atti comunicativi e all’arricchimento lessicale 9 Alfabetizzazione della lingua italiana con particolare attenzione alle difficoltà ortografiche Secondo momento 9 Migliorare la tecnica della lettura di brevi testi 9 Avviare la comprensione del testo attraverso domande di tipo chiuso 9 Avviare alla riflessione grammaticale attraverso esercizi predisposti e brevi testi 9 Avviare alla produzione scritta, da semplici frasi a brevi testi Materiali e strumenti Computer, cinepresa, macchina fotografica, schede didattiche, tombole di vario genere, immagini varie e canzoni. Uso risorse esterne Aule di informatica e spazi idonei ad accogliere gruppi di bambini Prodotto realizzato ⇒ Tombola degli ambienti domestici, della città e degli animali ⇒ Cartellone della settimana con le schede del “Lexico Minimo” ⇒ Cartellone degli ambienti domestici con le schede del “Lexico Minimo” ⇒ Portamatite per i giorni della settimana ⇒ Schede di letto-scrittura ⇒ Schede di analisi e produzione del testo ⇒ Video delle attività ⇒ Fotografie Risultati raggiunti Seguendo questo percorso i risultati attesi sono stati raggiunti; anche se, a volte, le assenze degli alunni hanno portato a riprendere argomenti già presentati. 113 Educazione interculturale Tutte le insegnanti del plesso Interculturalità: accoglienza, pluralità e valorizzazione delle differenze Scuola elementare “Sorelle Luppi” - Solara - Circolo di Bomporto 2000/2001 Classe/i Tutte le cinque classi del plesso Area tematica Studi Sociali, Lingua Italiana, Educazione Musicale, Geografia, Educazione Motoria, Educazione Immagine Contenuto tematico Alla scoperta della diversità, Lingua e letteratura delle diverse culture, Ritmi motori e suoni a confronto, Ambienti geografici Obiettivo/i Favorire un approccio ai valori interculturali attraverso la conoscenza di danze etniche italiane, europee ed extraeuropee Destinatari Tutti i bambini del plesso Personale coinvolto Le insegnanti del plesso e operatori dell’Associazione Culturale “Terra di danza” Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team di docenti con l’insegnante Casarini , esperta dell’Associazione Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Il plesso di Solara vede la presenza di numerosi alunni provenienti da vari paesi non appartenenti alla comunità europea. Motivazione - Valorizzare le culture di tutti - Dare a ognuno l’opportunità di sentirsi portatore e trasmettitore di una cultura diversa legata in particolare alla musica e alla danza Articolazione delle fasi di attività Le attività, suddivise per classe, hanno affrontato contenuti differenziati. In un primo momento sono stati letti testi che hanno voluto presentare il “vivere” dei bambini provenienti da vari paesi del mondo: - Pik Badaluk in classe prima, - L’anatra e il lupo in classe seconda, - Il cerchio dei tre fratelli in classe terza, - La partita con il ladro nelle classi quarte e quinte. 114 Ogni classe poi, per un’ora alla settimana, ha lavorato con esperti di danza, appartenenti all’Associazione “Terra di danza”, fino alla preparazione di uno spettacolo presentato alla festa di fine anno scolastico. Questa Associazione culturale che ha sede a Reggio Emilia e che si occupa di diffondere la danza etnica nei suoi aspetti didattici , di ricerca e di spettacolo, ha proposto un percorso di intercultura attraverso la danza etnica. Scopo del lavoro è poter trasmettere ai bambini ed ai ragazzi i grandi valori che la musica e la danza tradizionale riescono a comunicare, talvolta meglio di altri mezzi. Non si deve infatti dimenticare che la danza etnica è nata proprio come esigenza di espressione dei valori di un determinato gruppo etnico. Negli incontri che si sono svolti si è data una rilevanza particolare al discorso ritmico/musicale , allo spazio, al movimento ed al rapporto io con gli altri. Danzare con gli altri implica in primo luogo un equilibrio interno personale, quindi un’armonizzazione con le persone con cui si sta danzando, una proiezione di energie verso tutte le persone e le cose che ci stanno attorno. La danza etnica è anche un modo per conoscere altri popoli, altre tradizioni, altre mentalità. Come tutte le esperienze anche questa non può definirsi conclusa, ma la cosa importante è stata favorire un approccio a questo linguaggio espressivo così ricco di storia e di emozioni, la danza etnica non è una danza senza respiro, ma vive continuamente in ognuno di noi. Materiali e strumenti Il lavoro si è svolto con l’utilizzo di libri e testi di vario genere, schede, computer, audiocassette. Prodotto realizzato Ogni classe oltre al materiale relativo alle aree tematiche del progetto, ha preparato alcune danze da proporre in occasione della festa di fine anno: classe prima: Truc - Friuli Venezia Giulia De Kolom - Belgio Danza dei musicisti - Grecia Carnavalito - Bolivia Classe seconda: Stern polka - Germania Les salutes - Canada Danza del gorilla e del fenicottero - Australia Sette salti - Danimarca Classe terza: Prince of orange - Scozia Galopa - Emilia - Romagna Danza delle anatre - Canada Classe quarta: Bhangra - India/Pakistan Zigeunerpolka - Svizzera Hoe ana - Thaiti Classe quinta: Contradanza - Sicilia Grandma’s Gallop - Scozia Kukuvicka - Bulgaria Louisiana Saturday night - USA 115 Educazione interculturale Quartili Anna Maria Un mondo di lettere Scuola elementare “G.B. Ceccherelli” - VI Circolo di Modena 2000/2001 Classe/i III A Area tematica Studi Sociali, Lingua Italiana Contenuto tematico Attivazione di una corrispondenza scritta fra gli alunni e parenti o amici lontani; opportunità di parlare di sé e del proprio luogo di origine. Obiettivo/i • Conoscere e saper utilizzare mezzi di comunicazione diversi • Saper utilizzare la lingua scritta come mezzo di comunicazione • Conoscere e utilizzare la struttura della lettera • Saper esprimere attraverso la lingua scritta emozioni, sentimenti e saper narrare fatti relativi al proprio vissuto • Cogliere il valore dello scambio epistolare • Coinvolgere i genitori dei bambini stranieri in una piccola attività di mediazione interculturale (traduzione delle lettere nelle loro rispettive lingue) • Saper parlare di sé e sapersi descrivere Destinatari Alunni della classe, destinatari della corrispondenza e genitori. Personale coinvolto Insegnanti della classe Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per classe Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni e motivazione La quasi totalità dei bambini della classe vive una condizione di immigrazione (sia da altre regioni d’Italia, sia da paesi stranieri). Ciò crea inevitabilmente situazioni di separazione da quella parte della famiglia che è rimasta nei luoghi di origine. Specialmente l’allontanamento dai nonni o, più raramente, dai fratelli viene percepito dai bambini, se non come elemento doloroso, come lontananza da persone affettivamente molto importanti. L’adesione al concorso “Posta e Risposta” , promossa dalle poste Italiane, è sembrata perciò opportuna perché ha dato occasione di esprimere, attraverso un mezzo di comunicazione inusuale per i bambini (la corrispondenza scritta), le proprie esigenze affettive, fornendo nel contempo un utile spunto didattico. Il fatto che le lettere dei bambini prendessero direzioni così diverse, in Italia e all’estero, ha fornito anche l’occasione per riflettere sulla propria provenienza, in un positivo confronto con quella altrui; ha dato modo a ciascuno di scrivere di sé e di confrontarsi con la propria identità e la propria immagine. 116 Articolazione delle fasi di attività ⇒ Prima fase La prima fase del lavoro è stata dedicata al conseguimento della capacità di scrivere autonomamente una lettera. In particolare sono state svolte le seguenti attività: Conversazioni guidate per: - riflettere sul bisogno e sul desiderio di comunicare con persone lontane; - conoscere quali mezzi abbiamo per comunicare con persone lontane; - scoprire insieme quali sono i mezzi di comunicazione più utilizzati dai bambini e dai loro familiari; - riconoscere nella lettera scritta un modo “inusuale” per i bambini di comunicare; - suscitare interesse e motivazione intorno alla lettera, mezzo di comunicazione che può creare uno scambio più meditato e più profondo col proprio interlocutore, rispetto ad altri mezzi che si muovono in tempi reali. Presentazione e esame di materiale scritto (fotocopie di testi e lettere di diverso tipo) attraverso lezioni dialogate al fine di: - riconoscere lettere fra testi di diverso tipo; - individuare le differenze di registro in lettere prodotte a scopi diversi; - individuare in una lettera le parti che la costituiscono. Presentazione di materiale strutturato e semistrutturato per condurre i bambini alla produzione autonoma di lettere: - riordinare lettere scomposte nelle diverse parti; - completare lettere mancanti di alcune parti; - dato lo schema, produrre lettere per destinatari diversi, scegliendo il registro più adeguato. Attraverso una conversazione guidata, accompagnare i bambini nella scelta del destinatario reale per le loro lettere. Stesura individuale della lettera da parte di ogni bambino. Coinvolgimento dei genitori stranieri per la traduzione delle lettere scritte dai loro figli e destinate a familiari residenti nei paesi di origine, i quali non conoscono l’italiano. ⇒ Seconda fase La seconda fase del lavoro è stata finalizzata a porre in un positivo risalto, attraverso la varietà delle destinazioni delle lettere, la diversa provenienza dei bambini della classe. Sono state richiamate competenze già acquisite nel corso del primo quadrimestre, in relazione alla descrizione di persone. In particolare il bambino è stato invitato a - fornire brevi notizie sulla propria provenienza - descrivere il proprio aspetto fisico - descrivere il proprio carattere e comportamento. A conclusione del percorso, per proporre in modo positivo le diversità individuali, tutti gli scolari hanno disegnato la propria immagine, cercando di rendere attraverso rappresentazione grafica le caratteristiche fisionomiche individuali. Risultati raggiunti Il percorso ha positivamente coinvolto tutti i bambini, perché la scuola ha fatto da tramite fra loro e persone importanti dal punto di vista affettivo o comunque significativamente presenti nella loro vita. Si sono poi venute a creare aspettative, per la possibilità di ricevere risposte, che hanno aggiunto motivazione al lavoro individuale. Hanno suscitato molto interesse e curiosità le traduzioni fatte dai genitori nelle varie lingue d’origine e i bambini stranieri (in grado di farlo) sono stati invitati dai compagni a leggerle all’intera classe. Ugualmente coinvolgente è stata la lettura collettiva delle risposte pervenute, che, purtroppo, non sono state numerose. Documentazione allegata Ipertesto “Un mondo di lettere” 117 Educazione interculturale Team insegnanti coordinato dall'insegnante Benedini "Ci siamo anche noi" ITC “J. Barozzi” - Modena 2000/2001 Classe/i I A IGEA - I B IGEA - I C ERICA Area tematica Studi Sociali Contenuto tematico Accoglienza degli studenti stranieri in termini di arricchimento reciproco Obiettivo/i Sviluppare capacità di analisi di realtà complesse e di comprensione delle diversità Favorire un percorso più incisivo per il prossimo anno scolastico Destinatari Studenti ed insegnanti dell’Istituto Personale coinvolto Alunni delle classi, Insegnanti, F.O. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Il progetto nasce dalla necessità di avviare con i ragazzi una riflessione sul concetto di “diversità” intesa anche come arricchimento interpersonale. In particolare, la motivazione di fondo è stata quella di sfruttare l’opportunità della presenza dei compagni stranieri per favorire una maggiore conoscenza reciproca, al fine di ottenere un buon inserimento degli alunni stranieri e una maggiore disponibilità verso realtà diverse da parte dei compagni. Articolazione delle fasi di attività - Accoglienza degli alunni stranieri (momenti di conoscenza – corsi di alfabetizzazione) - Presentazione dei risultati ottenuti e del lavoro svolto dagli studenti stranieri - Discussione: “Quali prospettive per il prossimo anno scolastico?” Nella prima fase, è stato privilegiato il lavoro di gruppo; sono stati utilizzati testi e schede predisposti per il progetto e alcuni laboratori di informatica dell’Istituto e ci si è avvalsi di un esperto del Centro Territoriale del Comune di Modena che ha collaborato in modo determinante. Nella seconda fase, gli alunni stranieri hanno presentato un “libro” creato da ognuno di loro in cui si raccontano, utilizzando l’italiano e la lingua d’origine. Nella terza fase, è stato organizzato un incontro che ha coinvolto tutti gli studenti delle classi indicate, gli insegnanti che hanno collaborato al progetto, il Dirigente Scolastico per valutare i risultati del percorso attuato. Sono stati utilizzati cartelloni vari ed è stata realizzata una videocassetta che è allegata al progetto. 118 Educazione interculturale Alessio, Di Donato, Zanaroli Progetto interculturale: Il Nord e il Sud del mondo IPSIA “Don Magnani” - Sassuolo 2000/2001 Classe/i I - II Area tematica Studi Sociali Contenuto tematico Razzismo, pregiudizio, integrazione, tolleranza Obiettivo/i - Acquisire la consapevolezza della diversità nelle sue varie manifestazioni come un valore positivo di crescita - Stimolare la curiosità alla diversità culturale e sociale e saper cogliere i tratti che accomunano tutti gli uomini al di là delle differenze culturali Destinatari Tutti gli studenti delle classi prime e seconde Personale coinvolto Insegnanti, studenti, associazioni culturali, testimoni eccellenti Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per classi Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Il progetto, iniziato già l’anno scorso con il coinvolgimento delle classi prime e seconde, è nato dal bisogno di stimolare la curiosità alla diversità culturale e sociale per saper cogliere i tratti che accomunano tutti gli uomini al di là delle differenze culturali e per facilitare la capacità di interazione con gli studenti stranieri che si iscrivono sempre più numerosi nel nostro Istituto. Motivazione Il percorso seguito ha voluto favorire l’integrazione tra ragazzi di culture diverse e fornire gli strumenti per migliorare l’accettazione di sé e dell’altro. Articolazione delle fasi di attività Il progetto è stato realizzato in due momenti fondamentali: ricerca e riflessione. La ricerca è stata organizzata in un unico modulo interdisciplinare articolato nelle seguenti fasi: - Indagine storico - letteraria condotta attraverso la lettura e l’analisi di un’opera letteraria, lo studio dei Diritti dell’uomo, della legislazione europea e italiana sull’immigrazione, delle migrazioni di ieri e di oggi, delle varie forme di governo e dell’influenza delle varie religioni nella vita sociale. - Indagine economico – scientifica tesa ad analizzare la situazione economica dei paesi in via di sviluppo, l’ambiente, le risorse ed i bisogni. 119 - Incontro con testimoni eccellenti al fine di raccogliere testimonianze di usi e costumi “diversi”. - Laboratorio di danza multietnica per condividere la diversità attraverso il linguaggio della musica. - Attività di cineforum per cogliere, attraverso il linguaggio delle immagini, situazioni e contesti appartenenti ad altre culture. La ricerca ha condotto a varie riflessioni, all’interno di ogni disciplina, che serviranno ad ampliare il progetto nel a. s. 2001/2002 sulla base delle effettive necessità emerse all’interno dell’Istituto. I diversi spunti di riflessione sono stati raccolti e verranno analizzati da una commissione, formata da docenti ed esperti, che valuterà quali interventi attuare per una migliore integrazione e per dare una risposta ad una esigenza emersa in tutte le discipline: - La diversità può essere “un momento” di crescita? Strategie di lavoro Per il lavoro di ricerca sono state utilizzate varie strategie: - Lezioni frontali, utilizzate per introdurre, nelle varie discipline, l’argomento - Ricerca individuale sulle diverse realtà di provenienza, illustrata all’interno della classe - Lavoro di gruppo per la produzione di cartelloni che rappresentino la realtà multietnica dell’Istituto - Lettura ed analisi di documenti e opere letterarie - Visione di film e discussione guidata al termine di ogni proiezione - Incontri e interviste con testimoni eccellenti - Laboratorio di danza multietnica - Giochi linguistici (anagrammi, acrostici, cruciverba) che sintetizzino i concetti fondamentali del modulo Materiali e strumenti Per l’attuazione del percorso ci si è avvalsi di diversi strumenti e risorse: - Interni: biblioteca scolastica, materiale cartaceo (documenti e libri), audiovisivi, laboratori e strumenti multimediali - Esterni: biblioteca comunale, mediatori ed esperti di problematiche relative all’immigrazione, C.T.P. di Sassuolo Prodotto realizzato Prodotti realizzati dai ragazzi: - Per illustrare la loro ricerca i dati sono stati raccolti in tabulati e cartelloni, test e schede appositamente elaborati - Per la riflessione i dati sono stati raccolti e organizzati in una relazione redatta in classe in un momento successivo a quello dell’esposizione dei contenuti delle ricerche e saranno utilizzati per un intervento previsto per l’a. s. 2001/2002 Risultati raggiunti Riteniamo che i risultati siano stati buoni da un punto di vista relazionale e didattico, in quanto sono migliorati i rapporti tra alunni di diverse culture ed i rapporti con gli insegnanti; inoltre in ogni disciplina si sono potuti confrontare i punti di partenza degli alunni con il raggiungimento degli obiettivi finali. Naturalmente per una valutazione più ampia e approfondita e per una futura didattica sempre più inserita nel tessuto territoriale, dovremo attendere di ultimare l’intero percorso previsto per l’a.s. 2001/2002 120 Ambito scientifico tecnologico 121 122 Percezione/Conoscenza Abati Laila, Bedini Maria Angela, Bertoli Marisa, Bertoni Tullia, Borsari Agnese, Botti Rita, Busani Cristina, Checchi Mara, Ciamaroni Maura, Concas Sandra, Elia A. Maria, Facchini Magda,. Ferraguti Anna Maria, Ferrari Carla, Ghitalla Carla, Goldoni Morena, Gozzoli Giuliana, Mantovani Maurizia, Moretti Margherita, Morselli Marzia, Perin Patrizia, Perruccio Rossella, Pollastri Carla, Resca Paola, Ronconi Stefano, Sabattini Rita, Salsi Manuela, Stanzani Susanna, Squillace Rosaria, Vaccari M. Grazia, Vecchi Susanna. (Gruppo Scienze) Conoscere è riconoscere Scuole dell'infanzia comunali di Modena 2000/2001 Classe/i Sezioni dai 3 ai 5 anni Area tematica Scienze (campo di esperienza: Le cose, il tempo, la natura) Contenuto tematico Relazione tra percezione e conoscenza Obiettivo/i Sviluppare un percorso dal percepire al capire, tramite l'attenzione agli aspetti di ricordo, memoria, elaborazione di sensazioni e informazioni per costruire immagini Destinatari Bambini della scuola dell'infanzia Personale coinvolto Insegnanti Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team Descrizione del percorso/processo Il percorso presentato, relativo a diverse esperienze di “educazione alla conoscenza”, è finalizzato a mettere in evidenza la relazione tra percezione e conoscenza. La percezione è vista : - come strumento di mediazione tra la persona o altri viventi e il mondo intorno; - come strumento di interpretazione e conoscenza di quanto accade; - come strumento di continuo dialogo col cervello. Sono raccolti nella mostra itinerari sul vedere, sentire, trarre informazioni tramite le sensazioni del corpo su situazioni allargate di esperienza che vanno dai giochi al nuoto in piscina, ai fenomeni naturali come il vento o a oggetti del mondo della natura come le piante, alle sensazioni degli altri esseri viventi come gli animali, alla costruzione della propria identità, ai ricordi delle vacanze e così via. Sia nei lavori su “luce”, “suoni e rumori”, “vedere ,sentire e riconoscere” che in quelli più specifici sul cervello, viene posta l’attenzione non tanto sui sensi interpretati analiticamente (enfatizzando le funzioni di ciascuno isolato dagli altri) quanto sulle circostanze personali e ambientali che- presenti ad uno stesso tempo- consentono di vedere, capire, pensare. Questa idea di tipo sistemico valorizza l’intreccio delle percezioni e mette in evidenza la loro complessiva elaborazione a livello mentale, ed è infinitamente più ricca e suggesti- 123 va dei percorsi analitici che portano a sviluppare “una percezione alla volta” senza mai reintegrare organicamente le percezioni isolate. Nei percorsi sul cervello si esce dallo stereotipo di colui che dà ordini per farlo diventare invece importante luogo di rielaborazione delle immagini e delle sensazioni percepite. I disegni e i discorsi ricollocano il mondo esterno nel cervello, facendolo quindi diventare mondo interno e rappresentano lo sviluppo di aspetti di ricordo, memoria, elaborazioni di sensazioni e informazioni che permettono di farsi “dentro” un’immagine razionale del “fuori”. Questo aspetto che sviluppa il percorso del percepire è evidente anche nei lavori su “parole e rumori” dove le parole, i suoni e i rumori sono visti come portatori di informazioni che possono essere ricordate per il loro significato, per richiamare e ricostruire mentalmente l’evento complessivo, la situazione in cui sono stati ascoltati . Vi sono poi lavori, come quello del vento, in cui si analizzano sensazioni corporee da parte dei bambini per valorizzare il significato di una “percezione diffusa” a carico dell’intero corpo e non solo dei suoi luoghi selezionati e specializzati sensorialmente. Una parte del lavoro fa preludere poi ad un aspetto di analisi e consapevolezza di variabili in gioco per cui i bambini trovano sensazioni e denominazioni per proprietà che possono stare insieme (come ad es. la pesantezza e la lunghezza) o che non possono stare insieme (come ad es. la pesantezza e la leggerezza) In molti lavori la luce e l’ombra sono inseparabili , fin dai tre anni i bambini sono in grado di osservare e discutere la relazione tra l’intensità della luce e quella dell’ombra (in una progressione che dice come passando da più luce o meno luce con la torcia si vede l’ombra che passa da scura a chiara...fino a scomparire nel buio). Via via i fenomeni osservabili e le interpretazioni si fanno più complessi fino a sviluppare l’idea dinamica della luce che passa, entra, filtra, che attraversa vetri e buchi, e a far nascere l’idea di raggio come ”bastone” che va dritto, che non si piega, ecc. Oppure l’idea che la luce non viene dagli occhi, ma entra negli occhi in forma degli oggetti che si vedono: i discorsi anche si fanno via via più complessi e articolati fino alla elaborazione di teorie sulla morfologia dell’occhio , sulla scomposizione della luce, sulla tridimensionalità anche delle ombre. I dialoghi e le conversazioni danno conto dei flussi di pensiero dei bambini, dei loro accordi e disaccordi, della ricerca costante di interpretazioni capaci di dare parole non solo alle cose, ma alle idee e ai modi con cui esse si formano e come si capisce. 124 Ambiente Ansaloni Paola, Barbieri Rossana, Benatti Edda, Bruni Milva, Cappelli Sonia, Montorro Paola, Neri M.Chiara, Sitti Matteo e Tomesani Cristina (Insegnanti e alunni) Il verde che vogliamo Scuola elementare “F.lli Cervi” - Circolo di Nonantola 1999/2000 - 2000/2001 (carattere biennale) Classe/i IV A - B - C - D - E Area tematica Scienze Contenuto tematico Progettazione dell’area cortiliva della scuola Obiettivo/i - Riflettere sugli spazi e le strutture che si usano quotidianamente; - Individuare elementi non idonei allo spazio cortile; - Progettare interventi per riqualificare e rendere idoneo alle esigenze degli alunni lo spazio cortile. Destinatari Utenti della scuola Personale coinvolto Architetti studio BES, operatori centro ambientale di Nonantola, insegnanti ed alunni delle classi. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per interclasse (Ins. Referente Barbieri Rossana) Descrizione del percorso/processo Motivazione Le esperienze, in ambito europeo e nazionale, riferite a progetti tesi a migliorare gli spazi urbani con un’attenzione particolare all’infanzia, sono ricche e articolate. Anche a livello locale è maturata l’idea dei laboratori di progettazione partecipata sull’area cortiliva della scuola “F.lli Cervi” di Nonantola. L’amministrazione comunale ha approvato il progetto presentato dagli architetti dello studio BES e la scuola l’ha inserito nel Piano dell’Offerta Formativa, individuando cinque classi (le terze) che hanno iniziato il percorso nell’anno scolastico 1999/2000. L’articolazione del progetto e la metodologia basata sull’osservazione, sull’ esperienza diretta, condotta collettivamente e in gruppo, le ipotesi di progetto e la loro verifica avevano come obiettivi : - sviluppare forme di attenzione e di rispetto per l’ambiente - riflettere su spazi e strutture usate quotidianamente divenendo soggetti attivi nella loro trasformazione - stimolare la fantasia, la conoscenza - sviluppare capacità progettuali - sviluppare la capacità di lavorare in gruppo. La programmazione delle attività è avvenuta con il supporto degli operatori del centro ambientale di Nonantola (organizzazione e preparazione materiale relativo alle uscite effet- 125 tuate al fiume e ai giardini del luogo) e degli architetti dello studio BES che, con il loro supporto tecnico, hanno contribuito alla gestione dei laboratori di progettazione partecipata. Articolazione delle fasi di attività Anno scolastico 1999/2000 - Conoscenza del gruppo classe , da parte degli architetti, in ambito ludico. - Proiezione di lucidi raffiguranti spazi verdi, giardini. - Osservazione guidata attraverso domande guida per rilevare gli elementi che caratterizzano le immagini. - Uscita al fiume Panaro: osservazione, raccolta e fotografie della flora spontanea e non, tipica della zona. - Sistemazione materiale raccolto in cartelloni, erbari: acquisizione di terminologia specifica rispetto alla vegetazione e all’ambiente fiume. - Uscita ai parchi pubblici e giardini di Nonantola per osservare e verificare la percezione che i bambini hanno dello spazio circostante. - Registrazione delle osservazioni attraverso cartelloni, relazioni scritte, disegni. - Consegna a tutti i bambini del plesso di un questionario relativo allo spazio cortile e di una planimetria della scuola, sulla quale disegnare il loro giardino ideale. Anno scolastico 2000/2001 Osservazione dello spazio-cortile in gruppi di lavoro : 9 gruppo rilevazione elementi di pericolo, registrando il nome dell’oggetto e la sua collocazione 9 gruppo fotografia , fotografare gli elementi evidenziati dal gruppo precedente 9 gruppo misura, misurare l’area cortiliva. - Elaborazione collettiva delle osservazioni su cartellone( tavola di analisi ). Individuazione collettiva degli elementi che dovrebbero esserci all’interno di un cortile scolastico: zona didattica, zona verde, giochi, zona acqua. Progettazione a gruppi , per iscritto e graficamente, delle zone sopra citate. Presentazione alla classe del lavoro di ogni gruppo. Discussione per selezionare gli elementi più adeguati e appropriati . Realizzazione del progetto unitario. Ricerca e selezione materiale di recupero per la costruzione in tridimensione del progetto. Realizzazione del plastico (ogni classe ne ha prodotto uno). Prodotto realizzato Il materiale prodotto in questi due anni di lavoro è stato raccolto in un fascicolo ,distribuito ad ogni bambino, ed è stato utilizzato per l’allestimento della mostra di fine anno. Nell’anno scolastico 2001/2002 si dovrebbero realizzare gli interventi sull’area cortiliva, in base alle indicazioni progettuali emerse dal lavoro degli alunni. 126 Ambiente Nerbano Manuela Progetto per il risparmio energetico Scuole elementari “Palestrina”, “Saliceto Panaro” - X Circolo di Modena 2000/2001 Classe/i Tutte le classi Area tematica Scienze, Studi Sociali Contenuto tematico Il risparmio energetico Educazione ambientale orientata allo sviluppo sostenibile Obiettivo/i Sensibilizzare i bambini a riconoscersi in una cultura di sviluppo sostenibile, attivando comportamenti adeguati, attraverso esperienze che portino a senso di responsabilità e collaborazione. Destinatari Alunni, docenti, non docenti e genitori della scuola. Personale coinvolto Docenti (in prevalenza dell’area scientifica), non docenti e Dirigente Scolastico Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Nel Circolo opera una commissione per l’educazione ambientale, con la collaborazione di alcuni genitori sensibili. Descrizione del percorso/processo Motivazione L’educazione ambientale è orientata ad uno sviluppo sostenibile: l’unico modo per garantirci un futuro sicuro e prospero è quello di considerare congiuntamente le tematiche di sviluppo e ambiente, conferendo ad ognuna la giusta importanza. Soddisfare i bisogni e il tenore di vita dell’uomo, ma proteggere anche e gestire meglio l’ecosistema. La Carta dei principi dell’educazione ambientale, documento d’intesa fra il Ministero della Pubblica Istruzione e il Ministero dell’Ambiente, chiama in causa la scuola in quanto agenzia educativa che si rivolge ai cittadini di oggi e di domani. Il punto 5 asserisce che: “Le bambine e i bambini, i soggetti in età evolutiva, hanno il diritto di formarsi una propria opinione, di esprimerla liberamente, di essere coinvolti nelle decisioni che riguardano le risorse e lo sviluppo. Le istituzioni pubbliche devono garantire tale sviluppo contribuendo a prepararli ad assumere la responsabilità della vita in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di equità di opportunità, fra i sessi e fra tutti i popoli, i gruppi etnici, nazionali e religiosi. Nelle attività di educazione ambientale vanno direttamente e continuamente coinvolte tutte le generazioni sulla base del principio che ognuna ha qualcosa da imparare dalle altre.” 127 Data questa premessa il X Circolo ha deciso di aderire alle iniziative di Agenda 21 del Comune di Modena rivolte alla scuola. Articolazione delle fasi di attività Procedure didattiche/attività Sul tema “energia” sono state attivate esperienze laboratoriali nell’ambito del laboratorio scientifico per le classi quinte; per tutte le classi si è elaborato un questionario, che mettesse a fuoco gli aspetti salienti dell’argomento e desse quindi un input per la conversazione e per le attività all’interno della classe. Le classi quarte e quinte hanno assunto incarichi di controllo e di gestione della struttura scolastica ed hanno stabilito raccordi in forma di tutoring con i bambini delle prime e delle seconde. Materiali e strumenti - strumenti di laboratorio: termometri….. - questionario - schede operative per la tabulazione dei dati - programma Excel per l’elaborazione di grafici per la lettura dei dati del questionario Uso risorse esterne Si sono utilizzate le competenze tecniche di operatori dell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile del Comune di Modena e la collaborazione di META. Risultati raggiunti Il progetto, iniziato quest’anno, vedrà impegnato il Circolo anche per il prossimo anno scolastico. Questa prima fase di lavoro ha cercato l’attenzione del personale della scuola, dei bambini e dei genitori, ma anche degli Enti interessati. I termosifoni dei due Plessi scolastici sono stati dotati di valvole termoelettriche per non superare la temperatura ideale ed evitare quindi lo spreco; saranno installati inoltre tetti fotovoltaici per l’utilizzo di energia alternativa: l’energia solare. Un percorso finalizzato alla conoscenza dell’energia e ai suoi aspetti, attraverso opportunità didattiche adeguate all’età dei bambini, farà parte del Curricolo Locale del X Circolo. 128 Ambiente Bertoli Loretta Le erbe e le piante velenose e medicinali del territorio di Serramazzoni Scuola secondaria I grado “Cavani “- Serramazzoni 1999/ 2000 Classe/i IB Area tematica Scienze, Storia Contenuto tematico Le erbe e le piante velenose e medicinali del territorio di Serramazzoni Obiettivo/i • Riconoscimento delle erbe e piante velenose e medicinali del territorio di Serramazzoni. • Aprire la scuola al territorio per conoscere e rispettare l’ambiente e per renderla partecipe dell’agire e del pensiero della società che la circonda. Destinatari Alunni, genitori, rappresentanti della Pro Loco, Preside, Sindaco, Assessore all’Istruzione. Personale coinvolto Docenti di classe, alunni, esperti esterni. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per classe Descrizione del percorso/processo Il progetto è stato realizzato in una prima media a tempo prolungato. Chi vive a contatto della natura deve conoscere i suoi pericoli e sapersene guardare. Molte erbe e piante velenose quando vengono usate in modo corretto, esercitano una vigorosa azione curativa e nelle mani di un medico possono anche fare miracoli; ma nelle mani di un profano rappresentano più un pericolo che un giovamento, in quanto esse sono appunto piante velenose e come tali vanno considerate e trattate. Questo è stato lo scopo principale dell’attività. Obiettivi generali - Costruire un atteggiamento scientifico verso le conoscenze. - Imparare ad osservare, raccogliere informazioni e rielaborarle. - Imparare a raccogliere informazioni da fonti bibliografiche. - Relazionare in modo corretto. - Saper comunicare il proprio lavoro di ricerca e approfondimento anche con mezzi multimediali. Obiettivi formativi-comportamentali - Socializzare con soggetti del territorio e comunque estranei alla scuola. - Collaborare con i compagni di classe, gli esperti e gli insegnanti. - Ascoltare, chiedere ed esprimere il proprio pensiero. - Partecipare al lavoro in modo propositivo. - Impegnarsi nel portare a termine il compito stabilito. 129 - Dimostrare l’acquisizione di comportamenti coerenti con le conoscenze acquisite, siano essi di rilevanza personale o di rilevanza collettiva. Articolazione delle fasi di attività Attività primo quadrimestre - Ricerca bibliografica sui “Veleni nella storia” (dai popoli primitivi ai nostri tempi). - Tossicologia degli alimenti; proprietà, caratteristiche e sostanze tossiche contenute nelle piante velenose. - Individuazione prerequisiti negli alunni. Preparazione della classe a diverse tecniche di indagine (osservazione, classificazione e comunicazione). - Lezioni introduttive da parte dell’esperto naturalista. - Lezioni integrative del docente di scienze. - Progettazione da parte degli alunni del modello delle schede di sintesi sulle piante. Attività secondo quadrimestre - visite di istruzione mensili sul territorio (raccolta materiale, documentazione fotografica, riprese filmate): febbraio Pontelame; aprile Varana e Faeto; maggio Carbonara, Cava di Varana e e ortobotanico di Varana; - lavori di gruppo in classe per la rielaborazione dei dati raccolti e ricerche su testi specifici per l’approfondimento; - utilizzo del laboratorio informatico per la stesura delle schede. Prodotto realizzato Sono state elaborate dalla classe 130 schede di sintesi relative alle piante prese in esame e un videofilmato attestante l’attività dei ragazzi sul campo; con questo materiale è stata allestita una mostra all’interno della scuola, tenuta aperta al pubblico due giorni (sabato e domenica). Gli alunni hanno presentato e spiegato il progetto ai genitori, esperti esterni, rappresentanti Pro Loco, Preside, Sindaco e Assessore all’Istruzione che hanno dato una valutazione positiva del lavoro svolto. Inoltre hanno tenuto una puntuale documentazione del progetto su un diario personale. L’attività è continuata nell’anno scolastico 2000/ 2001 con la produzione di altre 40 schede di sintesi relative alle piante officinali nostrane. Il lavoro si concluderà nell’anno scolastico 2001/ 2002 con un’indagine simile sui funghi del territorio di Serramazzoni. Tutta l’esperienza verrà pubblicata con un finanziamento dell’Amministrazione Comunale di Serramazzoni. Riflessioni finali L’esperienza ha avuto una particolare importanza per la relazione con il territorio. I temi trattati, infatti, si sono caratterizzati per la concretezza e la rilevanza locale. I ragazzi hanno cominciato ad osservare la natura con occhi diversi e con un maggiore rispetto per l’ambiente. 130 Informatica Aldrovandi, Bergamini, Calzolari, Campagnoli, Giocolano, Maini, Miotto, Neri, Negrelli, Pagliani, Paltrinieri, Pippione, Polacchini, Rebecchi F., Ribecchi L., Vaccari, Zanvettor, Zerbini. Un computer nello zaino Scuola secondaria I grado “F. Montanari” - Mirandola 1999/2000 - 2000/2001 Classe/i a.s. 1999\2000 : II (A, B, F, G, H ) – III (D, E) a.s. 2000\2001: I F- II (B, D, E, A di S. Martino) – III (A, B, D, E, F, G, H, A di S. Martino) Area tematica Informatica, Educazione Immagine, Educazione Musicale, Educazione Tecnica, Lingua Italiana, Religione Contenuto tematico Utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare quelle informatiche, nell’organizzazione ipertestuale o testuale di materiali grafici - pittorici, testuali o musicali, prodotti dai ragazzi. Obiettivo/i • Migliorare le competenze disciplinari differenziando i percorsi; incentivare la motivazione ad apprendere attraverso esperienze operative multiple • Acquisizione di competenze per interpretare e padroneggiare i linguaggi multimediali Destinatario/i In particolare per gli alunni di terza e seconda media. Personale coinvolto Insegnanti di Lettere, Ed.Artistica, Religione, Ed.Musicale, Ed tecnica. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Progetti monodisciplinari che però coinvolgono tutte o quasi le classi parallele Progetti pluridisciplinari che coinvolgono due o tre discipline del Consiglio di Classe. Descrizione del percorso/processo Motivazione I nuovi linguaggi tecnologici destano particolare interesse nei ragazzi, per questo stimolano una partecipazione attiva anche nella trattazione di tematiche tradizionali. La realizzazione, poi, di prodotti multimediali, trova consensi da parte dei genitori e valorizza il lavoro degli alunni. Si è cercato, utilizzando compresenze e i laboratori pomeridiani, di coinvolgere tutte le classi parallele in un progetto d’istituto e non di classe. Nella scuola dell’autonomia, si è voluto impostare in modo nuovo l’approccio delle discipline con le nuove tecnologie, per sperimentare diversi ambiti operativi sfruttando le competenze di alcuni insegnanti e l’organizzazione della Scuola che prevede un tempo flessibile. Articolazione delle fasi di attività 1. Ipertesto “Colore come…” Ed. Artistica, Lettere. Il lavoro, curato da un’insegnante F.O, è stato realizzato prevalentemente durante le ore curricolari di Ed.Artistica, Lettere e nel laboratorio opzionale del martedì “Costruiamo un ipertesto”, durante il primo quadrimestre. 131 In ogni classe terza è stato preso in esame il colore sotto vari aspetti e precisamente: Colore come… "struttura", "segno del passato", "espressionismo: Van Gogh”, "luce: Monet","significato: Klee", "forma: Cezanne","simbolo: Malevich", "metafora: Mirò." Organizzazione delle attività nelle classi Divisione della classe in piccoli gruppi (4-5 alunni) Ogni gruppo ha lavorato, utilizzando una traccia, con attività differenziate, sull'opera d'arte, su artisti o sugli aspetti strutturali del colore. Le attività previste dalla traccia sono state così strutturate: Visita di istruzione ad una mostra di pittura (solo per il lavoro su Malevich) Descrizione, analisi, interpretazione dell'opera d'arte, interpretazione grafico - pittorica dell'opera d'arte utilizzando in modo nuovo gli elementi osservati; trasformazione del soggetto in una situazione espressiva scelta dall'alunno; approfondimenti sulla vita degli artisti e conoscenza dei movimenti artistici che hanno influito sulla loro poetica. Collegamenti pluridisciplinari: analisi del periodo storico in cui si inquadrano le opere suddette o produzione di testi personali che completano gli autoritratti con la descrizione del proprio io interiore. Organizzazione delle attività nel laboratorio “Costruiamo un ipertesto” Le attività di laboratorio hanno mirato all’acquisizione di competenze per interpretare e padroneggiare i linguaggi multimediali nella organizzazione in un ipertesto dei materiali prodotti dai ragazzi nelle attività di classe, attraverso: Analisi di alcuni prodotti ipertestuali per individuarne la logica Impostazione generale dell’ipertesto (struttura, elementi di navigazione, la rete delle relazioni) Tecniche di acquisizione di immagini e di testi Come si imposta la struttura con Front Page Uso di Front Page Definizione dell’impostazione grafica e dei testi Collegamenti ipertestuali Uso di un programma per la rielaborazione grafica delle immagini (Photo Suite) Uso di Dreamweaver per creare una pagina iniziale 2. Ipertesto ”Il tempo di Lanfranco e Wiligelmo” Ed. Artistica Lettere Il lavoro, cui hanno partecipato tre classi seconde, è stato effettuato durante ore di compresenza e in orario extrascolastico utilizzando il laboratorio informatico dove un’insegnante F.O si è occupata della elaborazione multimediale dei materiali prodotti dai ragazzi. Si è voluto favorire la conoscenza del patrimonio storico - artistico del territorio con percorsi differenziati: attività operative, approfondimenti, indagine sul campo attraverso la visione diretta dell’opera d’arte. Organizzazione delle attività • Prima della visita d’istruzione: conoscenza degli elementi storico - artistici del periodo di appartenenza del monumento, osservazione dell’immagine. • Durante la visita: guida all’osservazione del monumento, anche con questionari o domande dirette. • Attività grafico - pittoriche: esercitazioni grafiche di particolari architettonici o scultorei, rielaborazione coloristica con utilizzo di varie tecniche coloristiche. • Approfondimenti degli aspetti storici ed artistici del monumento osservato. • Riscrittura del testo in linguaggio word, acquisizione delle immagini con lo scanner, organizzazione ipertestuale con uso di “Front Page”, elaborazione di immagini con Photo Suite, copertina iniziale con uso di “Dreamweaver.” 132 3. Ipertesto ”Nel mondo spirituale di Kandinskij e Chagall” Ed. Artistica Lettere, Ed. Tecnica Il progetto prevede l’organizzazione in un ipertesto del materiale prodotto dai ragazzi durante le attività, programmate dopo la visita di istruzione alla mostra : "Kandinskij, Chagall, Malevich e lo spiritualismo russo" , per favorire, attraverso l'analisi delle caratteristiche dell'opera d'arte ne-l periodo storico di appartenenza, il rispetto e la valorizzazione delle opere del passato. Organizzazione delle attività Dopo la visita d’istruzione alla mostra di pittura, è stato organizzato un lavoro di gruppo. Ogni gruppo, costituito ciascuno da quattro, cinque alunni, lavora, utilizzando una traccia, su un dipinto visto alla mostra. Le attività previste dalla traccia sono state così strutturate: descrizione, analisi, interpretazione del dipinto. Utilizzare in modo nuovo gli elementi osservati. Trasformazione del soggetto in una situazione espressiva scelta dall'alunno. Approfondimenti sulla vita degli artisti e conoscenza dei movimenti artistici che hanno influito sulla loro poetica. La traccia poteva essere liberamente integrata o modificata dal gruppo;ogni alunno ha avuto la possibilità di scegliere un’attività in base agli interessi ed alle abilità personali. I gruppi successivamente si sono dedicati all'analisi del periodo storico in cui si inquadrano le opere suddette, con particolare riferimento alle ideologie che hanno influenzato gli eventi e alle loro conseguenze. Nell'ultima fase del progetto, ogni gruppo ha analizzato i legami e le reciproche corrispondenze fra l'arte e la letteratura del primo Novecento, facendo riferimento ai movimenti letterari e agli autori di cui ha approfondito l'opera sotto la guida dell'insegnante di lettere. Con la guida degli insegnanti di Ed. Tecnica e di Ed. Artistica, gli alunni hanno lavorato nel laboratorio d’informatica per apprendere l’uso dello scanner, dei programmi di videoscrittura e ipertestuali. 4. Laboratorio di Ed.Musicale: Registrazione di un compact disc Gli insegnanti di Ed. Musicale hanno realizzato un laboratorio che ha come oggetto la registrazione di brani musicali su compact disc. Il progetto è volto a valorizzare la produzione strumentale degli alunni delle classi terze, che hanno la possibilità di registrare su compact disc i brani musicali, più significativi, studiati nel corso del corrente anno scolastico. Il laboratorio è stato attivato nei mesi di aprile e maggio, è stata necessaria la compresenza degli insegnanti di Ed. Musicale per le varie fasi di riprese sonore (preparazione, registrazione, missaggio e masterizzazione). La produzione di un compact disc, vuole essere un momento conclusivo del percorso musicale dei ragazzi e un utile documento sonoro per la nostra scuola. 5. Ipertesto: “Giovani, siate i Santi del 2000” Religione Questo è il lavoro svolto in 18 classi di due scuola medie: “D.Alighieri” di Cavezzo e “F:Montanari” di Mirandola. Il metodo seguito per la realizzazione dei singoli lavori è stato quello antropologico, anziché quello teologico, vale a dire il metodo che parte dai vissuti dei ragazzi, dalle loro idee e modi di percepire la realtà, per avviare alle domande esistenziali che stanno alla base della religione cattolica. È importante sottolineare che gli alunni hanno lavorato senza troppi condizionamenti iniziali, avendo potuto esprimersi liberamente ( tramite brain- storming ) toccando anche argomenti forti, quali ad esempio la droga, la violenza e il disagio. I contenuti sono stati strutturati tramite creazione di storyboard e slide show e, attraverso la conoscenza dello strumento computer, in particolare di software autori per la creazione di ipertesti, sono stati organizzati per essere riportati su CD ROM. 133 6. Ipertesto: “ I palazzi di Mirandola” Il lavoro è stato effettuato durante ore di compresenza all’interno di un percorso di Storia Locale, utilizzando le competenze informatiche dell’insegnante di Storia e di un’insegnante F.O. Si è voluto far conoscere aspetti della storia del territorio attraverso la lettura degli edifici privati di rappresentanza presenti in città. Organizzazione dell’attività: • Percorso cittadino con osservazione diretta di vari edifici ed eventuali fotografie • Riconoscimento dei palazzi • Individuazione delle caratteristiche che li distinguono dalle altre abitazioni • Attribuzione del periodo di costruzione • Riconoscimento delle eventuali trasformazioni architettoniche avvenute nel tempo • Breve storia della famiglia cui l’edificio appartenne • Riscrittura dei testi in linguaggio Word, acquisizione delle immagini con lo scanner, organizzazione ipertestuale con uso di “Front Page”, elaborazione di immagini con uso di Photo Suite. 7. Ipertesto: Mirandola, la sua storia, le sue chiese, il lavoro La ricerca storica, strutturata in forma di ipertesto, è stata condotta da cinque classi seconde come momento di approfondimento del corso di storia territoriale. Il lavoro è stato effettuato durante le ore di Lettere, di Ed. Artistica e di Ed. Tecnica. L’elaborazione multimediale dei materiali prodotti durante le varie attività è avvenuta nel laboratorio informatico dove l’insegnante di Ed. Tecnica ha insegnato ai ragazzi l’utilizzo di un programma per la creazione di ipertesti. Si è voluto favorire la conoscenza del patrimonio storico-artistico-culturale del territorio con percorsi differenziati: attività operative, approfondimenti, indagine sul campo attraverso la visione diretta dei monumenti. Organizzazione delle attività: • Progettazione del percorso (insegnanti di Lettere) • Ricerca del materiale iconografico e testuale (insegnanti di Lettere e di Ed. Artistica) • Realizzazione delle tavole secondo tecniche differenziate (insegnanti di Ed. Artistica) • Riscrittura dei testi in linguaggio Word, acquisizione delle immagini con lo scanner, organizzazione ipertestuale con uso di “Aolpress” (insegnanti di Lettere e di Ed. Tecnica). 8. Antologia; “Rosso d’autore, buona lettura sia” L’attività, coordinata dall’insegnante di lettere della classe e realizzata nel corso dell’anno, consiste nella realizzazione di un’antologia strutturata in capitoli che rispecchiano le varie forme testuali. Organizzazione delle attività: • per ogni forma testuale, presentazione dell’insegnante • lettura ed analisi di esempi di autori • produzione personale a coppie o a gruppi • riscrittura dei testi in linguaggio Word, acquisizione delle immagini con lo scanner, organizzazione del materiale testuale e iconico per la realizzazione dell’antologia. 9. Libro di classe: “Ritratti in galleria” Ritratti in galleria è una raccolta di racconti dove ogni testo, corredato di una produzione grafica, mostra aspetti o descrive momenti particolari di ogni alunno della classe. Il lavoro si può dividere in due sezioni: i testi della prima parte analizzano gli argomenti che riguardano il rapporto con gli altri, quelli della seconda, invece, parlano del proprio “io” interiore. 134 Le attività sono state coordinate dall’insegnante di Lettere della classe, mentre l’organizzazione dei testi e delle immagini al computer è stata curata da un’insegnante F.O. della scuola, durante ore di compresenza. 10. “Percorso didattico per l’alfabetizzazione” L’attività, di durata annuale, ha riguardato 10 ragazzi stranieri (cinesi e marocchini) con alfabetizzazione livello zero. La realizzazione, coordinata da un ‘insegnante della scuola F.O. per gli stranieri, è stata curata da un’insegnante di L2, in laboratorio, avvalendosi dell’uso del computer e di 8 ore settimanali. Il materiale è stato raccolto su floppy per consentire a chiunque di poterlo utilizzare facilmente. L’uso dell’informatica rende agevole non solo il lavoro sui ragazzi ma diventa un agile strumento di diffusione di materiale fra insegnanti Prodotti / Risultati raggiunti Nell’anno scolastico 1999/2000: - 2 ipertesti Nell’anno scolastico 2000/2001: - 4 ipertesti - 1 cd musicale - 1 software didattico - 1 raccolta di racconti - 1 antologia strutturata in capitoli Gli alunni hanno partecipato con molto interesse, ciò ha spinto gli insegnanti ad avvalersi sempre di più delle nuove tecnologie. I C.D e i materiali, che raccolgono i lavori degli alunni, si possono definire significativi perché dimostrano l’impegno e le competenze acquisite. Documentazione allegata La documentazione, progetti e schede di lavoro sarà raccolta in un fascicolo. 135 Ambiente Bonora M.Cristina - Maccieri Walter (Ins.) Muccelli Stefano - Storchi Davide (All.) Schiaccialattine IPSIA “Fermo Corni” - Modena 2000/2001 Classe/i III B (operatore macchine utensili). Area tematica Scienze, Educazione tecnica Contenuto tematico Progettazione e realizzazione di uno schiaccialattine per facilitare il riciclo di alluminio. Obiettivo/i * sensibilizzazione nei confronti delle problematiche ambientali. * conoscenza del ciclo di utilizzo dell’alluminio evidenziando la positività del proprio riciclo e l’elevato risparmio energetico ed economico. * incentivazione allo studio e all’analisi di una esigenza al fine di rendere autonomo l’allievo nell’ideare, proporre e realizzare eventuali soluzioni. * stimolo alla creatività degli allievi fornendo loro pochi dati (in questo caso una lattina) su cui costruire una macchina. * conoscenza e utilizzo delle macchine utensili, realizzo di particolari meccanici, assemblaggio, verifica del buon funzionamento del complessivo progettato. Destinatari Scuole superiori I grado di Modena e provincia Personale coinvolto insegnante di scienze, (prof/ssa. Bonora M.) disegno tecnico, studi di fabbricazione, tecnologia meccanica, macchine utensili tradizionali, a C.N.C., saldatura, aggiustaggio (prof. Maccieri W.), contributo alla realizzazione del collaboratore tecnico sig. Guidetti Giorgio. Il prof. Maccieri W. si è avvalso della disponibilità di titolari di aziende che interpellati si sono resi disponibili ad effettuare trattamenti superficiali di verniciatura e zincatura a freddo. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Gruppi composti da due allievi; ogni gruppo ha realizzato un prodotto. Descrizione del percorso/processo il progetto contiene varie opportunità didattiche e metodologiche inerenti la realizzazione di un prodotto. * Offre un nuovo approccio alle problematiche inerenti l’ambiente. * Approfondisce le problematiche inquinanti che attanagliano il pianeta (agenti liquidi, gassosi, materiali radioattivi ecc…). * Offre agli studenti l’opportunità di documentarsi con riviste e con mezzi multimediali, di confrontarsi e di discutere di realtà non sufficientemente conosciute. * Permette all’allievo di elaborare una idea, inizialmente schizzandola graficamente e poi disegnandola con mezzi computerizzati. * Sviluppa la capacità di realizzare praticamente con macchine d’officina quanto ideato e disegnato precedentemente. 136 Articolazione delle fasi di attività Il progetto è stato così articolato: 1) problematiche inerenti: salvaguardia dell’ambiente; minor costo produttivo; risparmio energetico. 2) individuazione delle problematiche da affrontare (riciclo alluminio): - ingegnerizzazione di un prodotto; - studio della fattibilità e costi; - disegno dello schiaccialattine con i vari particolari; - studio delle norme contro gli infortuni da applicare; - realizzazione pratica dei particolari; - verifica dei particolari realizzati; - assemblaggio dei particolari realizzati e dei commerciali; - verifica funzionalità; - immissione prodotto sul mercato. Strategie di lavoro Il punto 1) dell’articolazione del progetto e parte del 2) sono stati realizzati effettuando lezioni frontali con ricerca su manuali meccanici; ogni allievo ha elaborato singolarmente quanto appreso. I punti successivi si sono svolti a gruppi formati da due allievi che hanno operato nei laboratori di meccanica dell’I.P.S.I.A. Fermo Corni di Modena. Materiali e strumenti Schede monografiche del ciclo dell’alluminio, laboratori, testi scolastici e manuali meccanici messi a consultazione dalla scuola. Uso risorse esterne a complessivo ultimato, ci siamo rivolti a ditte esterne che, a titolo di favore, hanno verniciato e zincato alcune parti dello schiaccialattine. Signori: Melotti Maurizio, Bellotti Benito. Prodotto realizzato Lo schiaccialattine. Risultati raggiunti Il prodotto realizzato ha soddisfatto i risultati attesi mentre gli obiettivi prefissati per gli studenti hanno superato le aspettative. Per gli allievi, studiare, progettare e realizzare autonomamente un prodotto, ha costituito fonte di interesse, impegno e stimolo costante per tutta la durata del progetto. 137 138 Ambito linguistico espressivo 139 140 Lettura Insegnanti del Circolo ed esperti Progetto Lettura Scuole elementari “Buon Pastore”, “Don Milani”, “Montecuccoli”, “Pisano” - I Circolo Modena 2000/2001 Classe/i II, III, IV Area tematica Lingua Italiana, Educazione Immagine, Scienze, Storia Contenuto tematico La lettura attraverso molteplici e variegate espressioni Obiettivo/i Suscitare il gusto e l’amore per la lettura Destinatari Alunni e insegnanti di classe seconde, terze, quarte; genitori Personale coinvolto Insegnanti del Circolo ed esperti; genitori Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per istituto: il progetto è inserito nel POF Descrizione del percorso/processo Motivazione Il progetto lettura del I Circolo di Modena nasce dall’esigenza di suscitare il gusto e l’amore per la lettura dei ragazzi, favorire la creazione di un atteggiamento positivo, avvicinarsi ai luoghi deputati (librerie, biblioteche…), pertanto è stato inserito nel POF.Il progetto si articola su tutte le classi delle scuole del circolo, in particolare sono stati concordati percorsi di lettura animata (classi seconde e quarte) e sul testo poetico (classi terze), tutti con l’intervento dell’esperto. Il progetto è così articolato: CLASSI SECONDE: Laboratorio di lettura a cura di Daniela Fini È stato effettuato un incontro preliminare con Daniela Fini attrice-animatrice la quale ha presentato una serie di letture-spettacoli adatte ad alunni di seconda. Fra questi sono stati individuati dalle classi: “siamo tutti amici” e “il bosco” che è stato scelto per essere documentato. Accanto al lavoro con l’esperta le insegnanti hanno attivato una serie di percorsi che hanno coinvolto Educazione Immagine, Scienze e Lingua Italiana. Sono stati individuati i seguenti obiettivi: ⇒ Osservazione ed analisi del bosco nelle quattro stagioni ⇒ Lettura, osservazione ed analisi della struttura, dei personaggi e dei luoghi delle fiabe ⇒ Creazione di filastrocche e fiabe del bosco ⇒ Invenzione di giochi linguistici, percorsi ⇒ Analisi della struttura di un albero ⇒ I colori dell’albero nelle quattro stagioni ⇒ Osservazione di piante del giardino e del ciclo di crescita del fagiolo 141 Articolazione delle fasi di attività - Lezioni di classe di Lingua Italiana in cui si è lavorato sulle descrizioni del bosco e sui personaggi reali che lo frequentano - Lavori di gruppo a classi aperte in parallelo nel laboratorio di immagine per le osservazioni sulla forma e i colori degli alberi (14 lezioni) - Lavori di gruppo a classi aperte in parallelo nel laboratorio di scienze per le osservazioni sulle parti degli alberi e sulla crescita di una pianta di fagiolo (14 lezioni) - Spettacolo-lettura da parte dell’esperta Daniela Fini di libri tematici sul bosco - Lettura in classe con l’insegnante di alcuni libri proposti da Daniela Fini - Lettura in classe con l’insegnante di alcune fiabe e analisi delle loro caratteristiche - Costruzione di fiabe in classe a piccoli gruppi - Invenzione di giochi linguistici sulle fiabe analizzate; lavoro di classe a piccoli gruppi Prodotto realizzato Sono stati realizzati diversi libri di scienze, una raccolta di disegni e un libro di lingua consegnato ad ogni alunno che riporta le fiabe inventate da tutti e i giochi linguistici legati alle tre fiabe lette: Biancaneve, Pollicino e Cappuccetto Rosso. Risultati raggiunti I diversi percorsi hanno portato ad un ampliamento delle conoscenze degli alunni, ad una maggiore sicurezza nelle strumentalità di base e ad una curiosità più esplicita per la narrativa. CLASSI TERZE: Laboratorio di poesia a cura di Silvia Borghi È stato effettuato un incontro preliminare con Silvia Borghi, esperta di poesia, nel quale si è preparata un’ipotesi di percorso con le classi, articolato in due incontri di un’ora e trenta minuti ciascuno. Le insegnanti si sono impegnate a leggere ai ragazzi, prima degli incontri, alcune poesie e a parlare di “metafora”, esemplificandone la struttura. A tal fine viene loro consegnato un fascicolo di poesie particolarmente consigliate. L’esperta ha, inoltre, richiesto alle insegnanti di dare ai ragazzi la possibilità di scrivere poesie, tra un incontro e l’altro. Sono stati individuati i seguenti obiettivi: ⇒ Cogliere le caratteristiche del linguaggio poetico ed utilizzarne la struttura per esprimere emozioni. ⇒ Comprendere il rapporto tra l’emozione e l’immagine, attraverso l’attenzione a sensazioni “quotidiane”. ⇒ Saper vivere la propria emotività attraverso l’immaginazione ed esprimerla con le parole. Articolazione delle fasi di attività - Lezione dell’esperta, ricerca del gruppo classe Tentativo di definire, attraverso le ipotesi dei ragazzi, che cosa sia la poesia, comprendendo che esistono poesie con e senza rima e che c’è una relazione tra parola, immagine ed emotività. Gli ingredienti necessari per le poesie: sensazioni, sentimenti, emozioni, stati d’animo, impressioni,…fantasia, immaginazione,…Scoperta della metafora, che permette di esprimere le emozioni attraverso le immagini. Come “dipingere” una poesia attraverso le immagini. Come leggere una poesia, considerando il ritmo delle immagini, per renderle efficaci. Come mettere in scena una poesia, rispettandone il ritmo e le immagini L’esperta richiede ai ragazzi l’impegno di scrivere poesie, ispirandosi a “qualsiasi cosa”. - Lezione dell’esperta, laboratorio di composizione collettiva e percorso individuale. Stesura collettiva di poesie, attraverso l’uso di metafore e di aggettivi, per la descrizione, prestando attenzione a ciò che esprimono le parole ed eliminando quelle superflue. Stesura individuale di poesie, concentrandosi su “come ci si sente” in quel momento. L’esperta ricorda ai ragazzi che scrivere poesie è come raccontare piccole storie, con le proprie emozioni e la propria fantasia. Ascolto di musica, in assoluto silenzio e concentra- 142 zione, per poter “ascoltarsi dentro”. Si richiede ai bambini di scrivere, con molta sincerità, tutte le immagini e le sensazioni provate e di leggerle, poi, a voce alta. - È stata data ai ragazzi la possibilità di scrivere altre poesie, di leggerle e di metterle in scena, seguendo le suddette indicazioni di lavoro. Prodotto realizzato È stato realizzato un fascicolo “Il contorno delle nuvole”, che raccoglie alcune poesie di ogni bambino delle classi terze. Risultati raggiunti I bambini hanno dimostrato di “avere voglia di raccontarsi” ed hanno composto spontaneamente molte poesie. CLASSI QUARTE: Laboratorio di lettura animata a cura di Claudia Grandi È stato effettuato un incontro preliminare con Claudia Grandi, attrice-animatrice nel quale è stata preparata un’ipotesi di percorso con le classi, articolato in cinque incontri di due ore con uno spettacolo finale alla presenza dei genitori. Le insegnanti hanno scelto assieme all’esperta un libro di narrativa per ragazzi (Pinocchio, La principersa, Giovanna nel Medioevo) che hanno letto con gli alunni in preparazione al laboratorio. L’esperta ha preparato un canovaccio di tali testi che ha distribuito agli alunni per lavorarci. Sono stati individuati i seguenti obiettivi: ⇒ Conoscere la propria voce, le sue caratteristiche e le sue capacità espressive ⇒ Sperimentare il rapporto tra linguaggio scritto e linguaggio verbale ⇒ Stimolare la capacità di collaborazione attraverso esperienze di gruppo per il raggiungimento di un fine comune ⇒ Esprimere emozioni ed elaborare considerazioni personali su un’esperienza di teatro a scuola Articolazione delle fasi di attività - Lezione dell’esperta Attraverso giochi ha condotto alla ricerca e all’analisi delle caratteristiche della voce: ∗ Volume, tono, ritmo, intenzione ∗ Respirazione ∗ Risuonatori ∗ Emozioni - Lezione dell’esperta Lettura del libro concordato e trasposizione di quanto imparato sulla voce per la realizzazione di una lettura-spettacolo. A questi momenti di laboratorio ne sono stati aggiunti altri di preparazione e di esercizio a cura dell’insegnante di classe che, da un incontro all’altro seguendo le direttive della Grandi, esercitava gli allievi. - Spettacolo finale Lo spettacolo si è svolto nella sala teatro della scuola alla presenza dei genitori. La scenografia era composta da leggii e qualche lucido sul quale avevano disegnato gli alunni. Prodotto realizzato Oltre allo spettacolo alcune classi hanno documentato il loro lavoro realizzando libri che riportavano quanto vissuto e contenevano disegni, foto, elaborati personali del testo di narrativa. Risultati raggiunti Gli alunni hanno avuto forti motivazioni alla lettura e hanno acquisito diverse strategie. 143 Lettura Ferrillo Anna Maria, Trunfio Elena Un mondo di libri - Piccoli cuccioli crescono Scuola materna “Meloni” - Istituto Comprensivo Carpi 2 2000/2001 Classe / i Sezione 3 anni Area tematica Lingua Italiana, Educazione Immagine Contenuto tematico Narrazione di alcuni libri, composizioni grafico - pittoriche delle sequenze principali Obiettivo/i Favorire l’accostamento al libro e alla narrazione secondo modi e tempi consoni alla fascia d’età; motivare il bambino alla lettura in modo graduale attraverso esperienze piacevoli di narrazione Destinatario/i Bambini della sezione di 3 anni Personale coinvolto Insegnanti di sezione Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Progetto in rete delle tre scuole materne appartenenti all’Istituto Comprensivo Carpi 2 Descrizione del percorso/processo Motivazione Questo progetto rappresenta la conclusione di un percorso di lavoro iniziato ad ottobre del 2000, quando le insegnanti delle scuole materne appartenenti all’Istituto Comprensivo Carpi 2 hanno scelto di partecipare al corso di formazione sul tema “Il libro e la narrazione”, richiesto ed organizzato dalle insegnanti stesse. Lo scopo era quello di realizzare un progetto comune a tutte le scuole finalizzato a sviluppare nel bambino: interesse e curiosità per il mondo dei libri, capacità linguistiche e cognitive, comportamenti adeguati alla lettura/ascolto e alla gestione del materiale librario. Le scuole hanno concordato di darsi un’organizzazione autonoma per quanto riguarda le attività da proporre ai bambini e i materiali/sussidi da acquistare, in modo da rispondere alle esigenze e peculiarità di ogni singolo plesso. Articolazione delle fasi di attività Il progetto di sezione dei 3 anni intitolato “Piccoli cuccioli crescono” ha avuto i seguenti obiettivi: − ascoltare, comprendere e fare il resoconto di una storia; − riconoscere i luoghi di una storia; − individuare i passaggi, le sequenze e i personaggi di un testo narrativo; − identificarsi nei personaggi; − drammatizzare un racconto; − leggere le immagini di un racconto; 144 − rappresentare graficamente una storia; − sviluppare capacità attentive. Per favorire l’approccio al libro e alla lettura, si è deciso di allestire un angolo biblioteca nel plesso, affinché i bambini potessero consultare i libri in modo autonomo. Il progetto si è articolato in due momenti: 1. Fase teorica - sono stati presentati tre libri ai bambini attraverso dei pacchetti regalo che periodicamente venivano inviati insieme ad una lettera dal nostro personaggio mediatore GIACOMINO, un pupazzo di gomma piuma, costruito dalle insegnanti, allo scopo di favorire un buon inserimento e nello stesso tempo stimolare ed accrescere l’attenzione e l’interesse dei bambini per le varie proposte didattiche. I libri sono stati presentati anche in altri modi attraverso: il racconto drammatizzato dall’insegnante, l’ausilio di diapositive, l’attività motoria, cartelloni riassuntivi, la costruzione di un piccolo teatrino e di marionette dei vari personaggi, la drammatizzazione fatta dai bambini. Durante questi momenti si è dato largo spazio al bambino di esprimere le proprie emozioni, stati d’animo ed impressioni sul contenuto, sui personaggi, sulle situazioni e sugli ambienti. L’insegnante, da parte sua, ha cercato di stimolare la conversazione ponendo varie domande, suscitando la loro curiosità, cercando così di portare l’attenzione e la riflessione dei bambini su quegli aspetti educativi emergenti dal racconto. 2. Fase operativa - per ogni libro sono state sviluppate le sequenze più salienti della storia, l’assemblaggio dei vari materiali predisposti (paglia, erba sintetica, bottoni, legno, carte colorate...) si è tradotto nella realizzazione di vere e proprie composizioni. I bambini hanno avuto così l’opportunità di sperimentare diverse tecniche grafico - pittoriche. A conclusione del lavoro ogni bambino ha verbalizzato il racconto attraverso una conversazione individuale. Prodotto realizzato Un libro che raccoglie il progetto, le conversazioni e gli elaborati dei bambini relativi ai tre racconti analizzati. Risultati raggiunti Durante l’attuazione del progetto si è potuto constatare con molto piacere che la partecipazione dei bambini è stata entusiasmante, perché le storie proposte hanno trovato un totale gradimento. Gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti anche se, come era prevedibile trattandosi di bambini di soli tre anni, verranno consolidati e sviluppati in modo sempre più approfondito nel corso degli anni successivi. Documentazione allegata Un fascicolo che documenta premessa, obiettivi e attività del progetto e il libro con le produzioni dei bambini. 145 Integrazione scolastica Canovi Stefania Il bambino e l'ambiente Scuola elementare “ C. Collodi” - III Circolo di Carpi 2000/2001 Classe/i VA-VB Area tematica Scuola Contenuto tematico Integrazione scolastica, comunicazione, autostima, apprendimenti, laboratorio. Obiettivo/i - Accrescere l’autostima di bambini in grave situazione di handicap - Consolidare la figura di sé rispetto agli altri - Costruire un metodo per l’apprendimento della letto-scrittura Destinatari Bambini Personale coinvolto Insegnanti del modulo delle classi V, insegnanti di sostegno Progettazione (per istituto, per classi, per team...) La progettazione è avvenuta per team e tra le due insegnanti di sostegno. Descrizione del percorso/processo Analisi della situazione iniziale A. è un bambino che frequenta la quarta classe elementare e presenta una diagnosi di “sospetta microcefalia con ritardo dell’apprendimento e seri problemi a livello caratteriale e relazionale, associata a disturbi visivi e impaccio motorio a livello di manipolazione fine". Nel suo percorso di integrazione era seguito per 22 ore settimanali dall’insegnante di sostegno e per le restanti 8 ore dalle insegnanti del plesso. Pur avendo compiuto progressi notevoli nell’arco dei primi tre anni di scuola elementare, A., in quarta, non aveva ancora raggiunto alcun tipo di competenze a livello di letto-scrittura e logico-matematica, aveva grosse difficoltà di espressione a livello verbale, tempi di attenzione e concentrazione minimi (10 minuti), iperattività, nessun autocontrollo a livello emotivo: ira e gioia erano allo stesso modo dimostrate con manifestazioni violente e aggressive sfruttando un linguaggio corporeo e mai verbale. I rapporti di relazione erano vissuti con ansia sia da lui sia dai compagni e quasi sempre richiedevano l’intervento di un adulto che contenesse l’emotività di A. Il livello di autonomia era scarso e molte occasioni venivano evitate per paura di problemi che potevano sorgere. Ne conseguiva un livello di autostima da parte di A. molto basso. Articolazione delle fasi di attività Le motivazioni che hanno indotto il team docente a ripensare il percorso scolastico di A. sono state molteplici: - aumentare in questo bambino, la stima di sé, la consapevolezza della propria dignità come persona e delle proprie capacità come alunno; 146 - favorire e creare situazioni di integrazione e rapporti anche di tipo preferenziale coi compagni, offrendo un’immagine di sé attiva e capace e non più sofferente; evidenziare potenzialità e capacità attraverso esperienze di tipo neurosensoriale e legate alla componente emotivo-affettiva di A. Il percorso, articolato in due anni, è partito con l’arrivo della nuova insegnante di sostegno che dopo un primo momento di osservazione ha coinvolto il team in una serie di brevi percorsi, legati all’ambiente. Tali attività vedevano A. in primo piano, fautore di esperienze in laboratorio, di tipo individuale o a gruppo, protagonista quindi, davanti ai compagni, di tali esperienze e relatore alla classe di ciò che era stato prodotto nel momento conclusivo dell’esperienza. I laboratori d’immagine, di informatica e la biblioteca sono stati predisposti per ospitare un piccolo gruppo di alunni in determinati orari della settimana, creando un ambiente sereno, rilassante, positivo ed anche divertente nel quale esprimersi. I prodotti finali, che erano sempre di grande effetto, sono stati valutati dai compagni e dalle insegnanti senza creare in A. stati di ansia. Vari momenti di progettazione e riprogettazione hanno permesso di condurre esperienze anche molto semplici, ma significative per gli alunni. Ambiti di intervento A. necessitava soprattutto di avere opportunità per provare a se stesso ed agli altri le proprie capacità, di essere in grado di “fare delle cose” perciò gli ambiti di intervento più coinvolti, riconducibili anche alle aree del Profilo Dinamico Funzionale, sono stati: Costruzione di oggetti legati all’ambiente familiare (es. casa), naturalistico (topo) APPRENDIMENTI: che permettessero poi successivamente un aggancio da associare ad un grafema e in seguito ad un percorso di letto-scrittura. QUESTO PER: comprendere il valore della comunicazione orale e scritta come mezzo utile a sé e agli altri. Assumersi delle responsabilità per sé, AUTONOMIA PERSONALE per le proprie cose e per gli altri; scoprendo E SOCIALE che le proprie azioni hanno sempre delle conseguenze negative o positive RELAZIONI Imparare che “ fare” insieme agli altri può essere piacevole, soprattutto riconoscendo gli effetti positivi se agisci positivamente, o gli effetti negativi se agisci negativamente. METODI E CONTENUTI Le attività di tipo manipolativo e sensoriale hanno avuto un ruolo determinante all’interno della nostra giornata: - giochi con l’acqua: travasare, colorare, soffiare, riempire, mescolare, giocare con la schiuma, verbalizzare le sensazioni e fare quindi delle esperienze significative e pratiche. - manipolare: non solo l’acqua ma la sabbia, la terra, i colori, la carta, la farina, lo zucchero, il sale… - realizzare plastici, ambienti, cartelloni, libri legati a…testi, filastrocche, dettati fonematici, brevi racconti, canzoni. 147 Prodotto realizzato Ogni lettera dell’alfabeto ha avuto uno spazio particolare nelle attività di A. Ecco alcuni esempi: Lettera T: TOP e TAP - storie di bosco. Abbiamo realizzato un topo e un riccio utilizzando: il “das”, il riccio di una castagna, dei grani di pepe, corda; abbiamo costruito loro un ambiente in cui abitare, cioè un prato fiorito realizzato col pongo e poi da qui, giocando con questi pupazzetti, A. ha costruito una storia molto divertente che vede protagonisti i due animaletti. In seguito A. ha sempre riprodotto la lettera T chiamandola TOPO. E non solo T. Lettera A: acquario Si è realizzato uno spaccato di fondale marino ricco di pesci, alghe, meduse, conchiglie costruite con materiale di recupero e che faceva da contorno ad un piccolo pesciolino di nome Arcobaleno attorno al quale è stata poi costruita una storia di mare. Lettera D : dinosauri Si è costruito un grande plastico che vedeva riprodotto uno spaccato d’ambiente nel quale far vivere questi dinosauri realizzati sempre con il “das”, perciò ricco di piante lavorate con carta crespa, crateri che fumavano attivamente, fiumi e rocce costruite con carta pesta. Alcune lettere dell’alfabeto sono state associate ad alcuni compagni di classe (N = Nicolò), quindi è iniziata la costruzione, nell’aula d’informatica, di un alfabetiere personale che conteneva anche le foto di tutto ciò che era stato precedentemente costruito o vissuto. A. era quindi in grado di leggere in autonomia il suo testo, e stava lentamente avviandosi verso un’inconsapevole memorizzazione, anche di tipo visivo. Oltre l’alfabetiere è stato utilizzato, nell’ultima parte del percorso, un fascicolo creato dalla psicopedagogista con schede predisposte per la letto-scrittura, sulle quali l’alunno può intervenire ritagliando e componendo nomi e puzzle anticipando la scrittura e lettura vere e proprie. Tutto il percorso realizzato con A. è documentato con fotografie ed è possibile visionarne una parte collegandosi al sito Internet della scuola. VERIFICA DEL PERCORSO Al termine del percorso A. è in grado di leggere tutte le lettere dell’alfabeto e alcune sillabe (la, le ,li, lo lu, ba, be ,bo, bu…). Può scrivere e ricopiare un testo o una lettera a carattere stampato maiuscolo. È in grado di rimanere in classe autonomamente, riuscendo a gestire semplici consegne come attività di copiatura sul quaderno, o coloritura di immagini per circa mezz’ora e a volte anche di più. Ha partecipato alle lezioni di ed. motoria in autonomia e senza l’insegnante di sostegno. Ha vissuto e partecipato ai vari momenti di gioco, di festa o di relazione all’interno della classe ed anche della scuola in modo consapevole, corretto e sereno. Ha smesso di reagire in modo fisico, ma verbalizza i suoi stati d’animo spiegando a parole il proprio disagio. Ha preso parte , nell’ultimo anno, ad un progetto di plesso denominato “ a scuola andiamo da soli” che prevedeva l’andare e venire a e da scuola con un gruppo di compagni. A. e la sua famiglia hanno partecipato a momenti di vita della scuola per la prima volta senza timori o ansie, ma pienamente felici di farlo. L’insegnante di sostegno ha un ruolo determinante nel proporre, condurre, creare situazioni significative e mirate, ma soprattutto una delle funzioni più importanti è quella di mediare tra: 148 ALUNNO HANDICAPPATO ALUNNI DELLA CLASSE INSEGNANTI DI CLASSE Fondamentale è anche la disponibilità, l’elasticità, la fiducia reciproca che si instaurano tra gli insegnanti del team docente e che vanno oltre gli schemi tradizionali, ma consentono di aprire le classi lavorando in maniera interdisciplinare, trasversale non senza fatica dal punto di vista organizzativo e curricolare. I risultati ottenuti sono frutto di un grande lavoro di squadra entro cui ognuno ha dato quelle che erano le proprie competenze specifiche, dagli insegnanti del team alle insegnanti di sostegno, dalla psicopedagogista, all’insegnante distaccato sul progetto di informatica ed alla direttrice didattica, che ha avuto grande fiducia nelle proposte spesso audaci di tutti noi. 149 Integrazione scolastica Campagnoli Mila (a cura di) Star bene a scuola Laboratorio di letto-scrittura Scuole elementari del III Circolo di Carpi 2000/2001 Classe/i Prime Area tematica Scuola Contenuto tematico Integrazione scolastica, autostima, comunicazione , apprendimenti. Obiettivo/i Il progetto si propone di - migliorare la qualità del processo formativo, - favorire l’integrazione sviluppando le relazioni interpersonali, - prevenire le situazioni di disagio, - identificare con metodo i bambini con difficoltà d’apprendimento, - ridurre i tempi d’identificazione dei bambini con difficoltà consentendo di massimizzare gli effetti del recupero, - fornire agli insegnati strumenti per prevenire le difficoltà precoci d’apprendimento della letto-scrittura o per recuperare l’eventuale ritardo, - aiutare gli alunni problematici ad assumere ruoli propositivi. Destinatari Classi prime del Circolo Scuola elem. "C. Collodi" Scuola elem. "M. Saltini" Scuola elem. "Don Milani" Scuola elem. "L. Gasparotto" Scuola elem. "G. Verdi" Personale coinvolto Insegnanti del Circolo in ore aggiuntive d’insegnamento Scuola elem. "C. Collodi": ins. Chiara Sgarbi Scuola elem. "M. Saltini": ins. Chiara Sgarbi Scuola elem. "Don Milani": ins. Anna Maria Seroni Scuola elem. "L. Gasparotto": ins. Mila Campagnoli Scuola elem. "G. Verdi": ins. Cecilia Ciccia Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Progettazione per Circolo – Progettazione per team Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni I problemi d’apprendimento in età scolare, secondo i dati dell’Associazione Europea per la Dislessia interessano circa l’8% della popolazione scolastica e, se non affrontati adeguatamente, provocano spesso conseguenze anche sul piano psicologico e sociale. 150 L’intervento precoce, effettuato nelle prime fasi d’acquisizione della letto-scrittura, è considerato da tutti gli esperti come quello che apporta i maggiori benefici. Motivazioni Le classi prime di tutto il Circolo sono state coinvolte in un intervento di monitoraggio sistematico dei processi d'acquisizione della letto-scrittura. Tale intervento ha consentito di misurare gli apprendimenti fin dalle prime fasi dell’alfabetizzazione e di mettere in atto, con grande tempestività, misure di aiuto specifico. Nei confronti degli alunni in difficoltà è stato programmato un intervento scolastico specifico per facilitare l’acquisizione della letto-scrittura a prescindere dalle cause che rendevano difficoltoso il processo d’apprendimento. Articolazione delle fasi di attività Sono stati effettuati tre diversi interventi 1° intervento: identificazione degli alunni in difficoltà attraverso uno screening di controllo 2° intervento: recupero scolastico condotto con specifiche dinamiche lavorando a piccolo gruppo 3° intervento: verifica dei risultati ottenuti dagli alunni Sono stati effettuati incontri formativi per gli insegnanti sulle metodologie e sulle attività di recupero nei primi mesi di scuola. 151 DIFFUSIONE A LIVELLO DI CIRCOLO INCONTRO CON LE INSEGNANTI DI CLASSE PRIMA FASCICOLO CON PROPOSTE METODOLOGICHE PER LIMITARE E PREVENIRE LE SITUAZIONI DI DIFFICOLTÀ SCOLASTICA ANALISI DELLA SCRITTURA SPONTANEA UNIVERSO LINGUISTICO STABILE VESTE SONORA DELLA PAROLA 152 INDIVIDUAZIONE DELLA TEORIA LINGUISTICA LA DECIFRAZIONE COME MECCANISMO PERCETTIVO FASE PRECONVENZIONALE FASE CONVENZIONALE RISPETTO DEGLI STILI COGNITIVI Strategie d’insegnamento: attività a piccolo gruppo per alunni nella fase preconvenzionale SCRITTURA SPONTANEA TEORIA LINGUISTICA PERSONALE UNIVERSO LINGUISTICO STABILE PERCORSO PRE CONVENZIONALE MAGAZZINO DI ESPERIENZE ANALISI FONOLOGICA DELLA PAROLA COMPETENZE COSTRUTTIVE SCOPERTA DELLA VESTE SONORA DELLA PAROLA GIOCHI ORALI PER L’INDIVIDUAZIONE DEI SUONI CHE COMPONGONO UNA PAROLA ATTIVITÀ CON IMMAGINI TOMBOLE – PUZZLE – 153 Strategie d’insegnamento: attività a piccolo gruppo per alunni nella fase convenzionale SCRITTURA SPONTANEA VERIFICA DELLE COMPETENZE LE PAROLE NELLA FRASE LETTURA E COMPRENSIONE DI FRASI NUCLEARI PERCORSO CONVENZIONALE (IL DISEGNO COME STRUMENTO DI VERIFICA) PER FAVORIRE I MECCANISMI DI ANTICIPAZIONE E PREVISIONE DEL SIGNIFICATO SI PROPONE LETTURA,COMPRENSIONE E RIORDINO DI TRE FRASI NUCLEARI COSI’ DA RICOSTUIRE UNA BREVE STORIA 154 UTILIZZO DEL FUMETTO SCAMBIO DEI MESSAGGI PRODUZIONE DI BREVI STORIE IN SEQUENZE ATTRAVERSO LA METODOLOGIA DELL’ALTERNAN ZA OPERATORE Tempi di svolgimento Ottobre / Novembre 2000 : Gennaio 2001: Marzo / Aprile / Maggio: Maggio 2001: Giugno 2001: Settembre 2001: incontri di formazione degli insegnanti di classe prima screening e elaborazione dei dati attività di recupero a piccolo gruppo screening finale ed elaborazione dati documentazione del progetto diffusione a livello di Circolo del progetto. Materiali e strumenti Attività a piccolo gruppo effettuate nel laboratori d’informatica (attività di video-scrittura) o nel laboratorio d’immagine ( attività di gioco e di disegno). Prodotto realizzato I percorsi didattici sono stati documentati attraverso la produzione di quattro fascicoli in cui le insegnanti hanno messo in evidenza le fasi significative del lavoro le metodologie attivate, gli strumenti utilizzati, i risultati ottenuti. Ai fascicoli sono allegati i rispettivi floppy. Verifica Versante Punti forti Punti deboli BAMBINI Coinvolgimento attivo Acquisizione/consolidamento delle tecniche Clima positivo e disteso nel piccolo gruppo INSEGNANTI Possibilità di lavorare nel pic- Tempi ristretti per rispettare le colo gruppo esigenze ludiche di alcuni bam Clima positivo e disteso bini. GENITORI Buona accettazione dell’attività Alcuni avrebbero desiderato interventi continuativi per tutto il corso dell’anno scolastico. Per alcuni bambini l’intervento non è stato sufficiente per acquisire con sicurezza le tecniche della letto-scrittura. Documentazione allegata Schede di lavoro su floppy Descrizione del progetto Gli insegnanti intendono realizzare un progetto trasversale , volto a valorizzare le esperienze scolastiche degli alunni in situazione di handicap e di coloro che presentano disturbi della personalità, del linguaggio e relazionali. Si tratta di interventi strutturati per coinvolgere gli alunni che presentano problemi a livello - di comportamento, - di relazione, - di comunicazione, 155 - d’integrazione nella classe. Le attività prevedono di coinvolgere gli alunni che tendono ad isolarsi e di canalizzare espressioni emotive, scarsamente controllate in forme comportamentali adeguate al contesto. Sviluppo del progetto Il progetto si sviluppa secondo tre fasi d’intervento : 1. incontri formativi rivolti agli insegnanti, 2. attivazione di laboratori espressivi gestiti da docenti esperti del Circolo in ore aggiuntive d’insegnamento : - laboratorio di animazione musicale, - laboratorio di creatività espressiva, - laboratorio di lettura animata, - laboratorio di informatica per il recupero dei disturbi d’apprendimento. 3. documentazione dei percorsi didattici e diffusione delle esperienze. Obiettivi generali Il progetto si propone di 9 migliorare la qualità del processo formativo, 9 integrare il curricolo tradizionale attraverso la conoscenza dei linguaggi diversificati, 9 prevenire le situazioni di disagio, 9 favorire l’integrazione sviluppando le relazioni interpersonali, 9 aiutare gli alunni problematici ad assumere ruoli propositivi, 9 rendere gli alunni più consapevoli delle proprie competenze al fine di operare 9 scelte autonome. 156 Integrazione scolastica Bellei Ileana, Catellani Paola, Ferrise Antonella, Pini Orianna Il racconto giallo “Alla scoperta di un genere letterario” “Noi, autori di racconti gialli” Scuola elementare "Don Milani" - III Circolo di Carpi 1999/2000 Classe/i V Area tematica Scuola Contenuto tematico Integrazione scolastica, espressività, teatro Obiettivo/i Attivare metodologie atte a consentire la partecipazione dell’alunno con difficoltà, permettendogli di migliorare la propria autostima nei confronti di sé e degli altri e favorendone l’integrazione. Destinatari Alunni, genitori, insegnanti Personale coinvolto Docenti di classi e di sostegno Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per classe Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Il seguente progetto di “Lettura e animazione” rientra nel progetto di “INTEGRAZIONE SCOLASTICA” che gli insegnanti del 3° Circolo di Carpi hanno realizzato per valorizzare le esperienze scolastiche degli alunni che presentano disturbi della personalità, del linguaggio e relazionali. È stato comunque proposto agli alunni di classe V anche con la consapevolezza, maturata in base alle esperienze metodologiche e didattiche, che il possesso delle abilità linguistiche e tecniche della lettura (competenza) aumenta sicuramente la capacità di leggere, ma non sempre il desiderio di leggere (motivazione). “Meta” del progetto era quindi stimolare il gusto della lettura e sviluppare la creatività degli alunni. Obietti i specifici - Promuovere attività specifiche che permettano anche all’alunno più in difficoltà di partecipare attivamente e con valido contributo al lavoro di gruppo. - Migliorare le capacità comunicative ed espressive. - Sviluppare la creatività e l’interesse attraverso l’ascolto, la manipolazione del testo, la drammatizzazione, la costruzione di un libro. - Permettere il rafforzamento della stima di sé attraverso il raggiungimento di obiettivi e di risultati evidentemente gratificanti. - Consolidare rapporti interpersonali durante lo svolgimento delle attività. 157 - Conoscere percorsi didattici multimediali per migliorare la capacità di ascolto e di comprensione. Percorso didattico Il progetto ha coinvolto tutti gli alunni della classe, insieme o suddivisi in gruppi di quattro ciascuno a seconda delle attività proposte, per una durata di quattro mesi. Per la realizzazione del laboratorio è stato scelto il testo “I tre cavallini di legno nero” di Ottino e Conte. Le attività prevedevano: - la lettura (dell’insegnante, individuale e collettiva degli alunni); - l’analisi della struttura del testo e la rielaborazione in gruppo di ciascuna delle fasi del genere letterario “giallo” (Caratteri distintivi dell’investigatore, La ricerca degli indizi, La suspense, L’effetto mistero, Il colpevole, La soluzione del caso); - la rappresentazione grafica con diverse tecniche; - la costruzione di racconti “gialli” e la raccolta in un libro; - la rappresentazione teatrale di un racconto durante la festa di fine anno scolastico. Strategie di insegnamento/apprendimento All’alunno, che era in grado di leggere solo semplici parole, ma che comprendeva il contenuto della lettura, veniva richiesta l’esposizione orale delle principali vicende del testo. Insieme ai compagni di gruppo rielaborava ciascuna fase del genere letterario creando situazioni specifiche. In queste attività si è sempre mostrato propositivo e tale collaborazione è sempre stata apprezzata particolarmente dai compagni di lavoro. Nella rappresentazione grafica con tecniche diverse, che ogni volta seguiva, l’inserimento nel lavoro coi compagni lo stimolava a curare il più possibile i propri elaborati. Nella successiva costruzione di un racconto “giallo”, comprensiva di ogni fase del genere letterario, ha potuto esprimere la propria creatività ed ha apprezzato la composizione di un libro con testo e immagini. Si è infine sentito particolarmente coinvolto nella rappresentazione teatrale con tutti i compagni di uno dei racconti da essi scritti, dimostrando una discreta autostima nel momento dell’esibizione personale. Prodotto realizzato Cartelloni murali, libri, rappresentazione teatrale. Risultati raggiunti L’intero percorso didattico ha stimolato l’alunno e i compagni di lavoro alla collaborazione, all’aiuto reciproco; inoltre il ragazzo ha migliorato la capacità di ascolto e di attenzione e stimolato la propria creatività essendo sempre coinvolto nelle attività; ha potenziato i linguaggi grafico-pittorico e linguistico-espressivo. Documentazione allegata Fascicolo con la documentazione di ogni fase del percorso didattico così articolata: interventi, modalità, tempi, strumenti, prodotto finale, considerazioni, allegati più significativi. Documentazione su CD ROM secondo la precedente articolazione (Minore il numero degli allegati presenti.) Documentazione disponibile sulla rete WWW . Indirizzo URL: www.scuole.comune.carpi.mo.it/terzcirc/progeweb/orianna.html (Presso la scuola “Don Milani” sono inoltre presenti i cartelloni murali prodotti per le diverse fasi del progetto. - Docente referente: Orianna Pini tel. 059/664330) 158 Lettura Trentini Patrizia Serate di lettura Scuola secondaria I grado “A. Pio” - Carpi 2000/2001 Classe / i II D Area tematica Lingua Italiana Contenuto tematico Laboratorio di lettura e scrittura su temi stabiliti Obiettivo/i Scrivere per qualcuno e per piacere, applicando meccanismi e strategie; leggere per cercare Destinatario/i Alunni e genitori della classe Personale coinvolto Docente di classe, personale ATA Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per classe Descrizione del percorso/processo Motivazione L’itinerario che porta alla formazione di lettori e di scrittori motivati e consapevoli passa per molte strade e non può essere programmato con modalità e tappe standardizzate: spesso è un processo personale, che dipende anche dalle inclinazioni di ciascuno e dalle concrete opportunità che si presentano. “Serata di lettura” è un’esperienza che può contribuire a creare in classe le motivazioni per far nascere e crescere la dimensione della lettura come piacere e della scrittura come forma creativa. Articolazione delle fasi di attività Gli alunni sono stati impegnati nella ricerca e scelta di brani e nella produzione di dialoghi, monologhi, racconti, diari, pagine autobiografiche, recensioni, analisi testuali, commenti, su un tema stabilito. Si sono utilizzati testi trovati in biblioteca scolastica, testi portati dai ragazzi o proposti dall’insegnante. Tali prodotti sono stati letti pubblicamente ai genitori della classe ed anche ad un pubblico più vasto, in due serate a soggetto della durata di due ore ciascuna circa: prima serata - Leggere, ridere e sorridere, scrivere; seconda serata - Il viaggio e la ricerca: il labirinto, lo specchio, il doppio. Questo secondo percorso rientra anche nell’attività di Orientamento. Il percorso relativo alle due tematiche è stato sintetizzato in una mappa concettuale. Si sono utilizzati lucidi e lavagna luminosa, per accompagnare e chiarire le letture. Le due serate si sono svolte una alla fine del primo e l’altra alla fine del secondo quadrimestre, 159 tra le ore 19 e le ore 21. L’esperienza richiede l’apertura serale della scuola, a cura del personale ATA, ma non particolari spese aggiuntive, se non quelle per fogli e fotocopie. Alcuni brani prodotti dagli alunni sono stati letti durante un’iniziativa, organizzata dalla Biblioteca Comunale, in cui un animatore ha presentato libri dal contenuto comico. Prodotto realizzato I prodotti degli alunni sono stati raccolti in due quaderni di consultazione. Risultati raggiunti Gli alunni hanno scritto e letto con entusiasmo, cercando di capire e di applicare i meccanismi e le strategie linguistiche di determinati generi letterari. La correzione degli elaborati e la loro trascrizione ha richiesto un impegno notevole. L’iniziativa è stato molto gradita dai genitori ed ha particolarmente coinvolto gli alunni, sia per l’impegno richiesto, sia per la forte carica emotiva. Si sono evidenziate in alcuni alunni con qualche difficoltà, buone capacità di lettura animata, di affrontare un pubblico diverso da quello dei compagni di classe e di improvvisazione. La verifica dell’attività che è stata fatta nel Consiglio di Classe ha dato risultati positivi; la verifica, fatta con i genitori e gli alunni, durante colloqui informali, ha dato esiti soddisfacenti, tanto che i genitori hanno richiesto i prodotti, di cui si sono fatte alcune copie. L’attività proposta si collega sia con il “Progetto Biblioteca”, sia con il “Progetto Genitori” della scuola. 160 Teatro Gaddi Giovanna Teatro come strumento di analisi delle problematiche adolescenziali Scuola secondaria I grado “A. Pio” - Carpi Gennaio - Maggio 2001 Classe / i IH Area tematica Lingua Italiana, Studi Sociali, Psicologia Contenuto tematico Giochi esercizi per migliorare lo sviluppo cognitivo, l’abilità relazionale e l’espressione del sé sia verbale, sia non verbale; linguaggio corporeo - tecniche dell’immagine; messa in scena di situazioni problematiche. Obiettivo/i Conoscere progressivamente se stessi con la ragione, coi sensi e col cuore; scoprire affinità con gli altri; saper interpretare gli atteggiamenti e i comportamenti degli altri con diverse chiavi di lettura, non giuste o sbagliate a priori; stimolare alla partecipazione e alla convivenza democratica; tentare di modificare situazioni di conflitto, mostrando che sono possibili e valide delle nuove soluzioni. Destinatario/i Alunni della classe prima, insegnanti, genitori Personale coinvolto Insegnante di Lettere, operatore teatrale, psicologi del Centro Famiglie del Comune di Carpi. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team Descrizione del percorso/processo Motivazione L’attività di laboratorio teatrale nasce spesso da esigenze di socializzazione e di prevenzione del disagio adolescenziale, ma mai tali esigenze sono state tanto presenti come nella classe I H. Il tipo di laboratorio teatrale, condotto da Margherita Salati e volto alla messa in scena di situazioni problematiche legate al vissuto dei ragazzi, ha decisamente dato spazio alle necessità degli alunni e alla manifestazione di situazioni di disagio. Articolazione delle fasi di attività La classe che partecipava al laboratorio si presentava quanto mai eterogenea per problemi individuali, livello di apprendimento (presenza nella classe di 5 alunni dislessici), situazioni socio-familiari. I gravi problemi disciplinari, l’incapacità di un gruppo di alunni di autocontrollarsi e il cambio, ad anno scolastico inoltrato di alcuni insegnanti molto autorevoli, ha indotto a far ricorso al Teatro dell’Oppresso per migliorare la vivibilità all’interno della classe. 161 Il Teatro dell’Oppresso di Augusto Boal nasce negli anni ’60 in Brasile ed è finalizzato al cambiamento personale e sociale. Una grande opportunità offerta da questa forma di teatro consiste nel riuscire a trasformare i problemi individuali in problemi collettivi che coinvolgono il gruppo classe; può essere uno strumento utile per scoprire affinità con gli altri ed in particolare per gestire i conflitti. Le attività, condotte sotto forma di gioco, hanno a poco a poco coinvolto gli alunni, che hanno così imparato ad esprimersi in modo meno aggressivo, ad aprirsi con maggior fiducia con i compagni, con gli insegnanti e con l’operatrice teatrale, che è stata avvertita dai ragazzi come una presenza amica e rassicurante. Si è arrivati alla messa in scena di situazioni problematiche vissute direttamente o comunque sentite come significative. Un primo spettacolo, “Ragazzate”, incentrato su scenette improvvisate dai ragazzi secondo le tecniche apprese nel laboratorio, è stato rappresentato ai genitori e da questi molto gradito. L’attività svolta, tutta registrata su videocassetta, è stata poi sottoposta alle psicopedagogiste responsabili del Centro Famiglie del Comune di Carpi, che hanno tenuto una serie di incontri con i genitori della classe sulle problematiche emerse. Agli incontri ha partecipato oltre la metà dei genitori . Si è pensato inoltre di poter utilizzare le tecniche teatrali apprese per l’allestimento di uno spettacolo al saggio di fine anno della scuola e presentato al Teatro Comunale di Carpi. Il copione “Gli abiti nuovi della Signora Rosaura“, ricavato da alcuni antichi canovacci della Commedia dell’Arte, ha visto tutti gli alunni della classe coinvolti nella preparazione di testi, costumi e nella recitazione secondo la tecnica del teatro d’improvvisazione. Risultati raggiunti L’esperienza è stata ritenuta tanto positiva che per l’anno prossimo si intende: rappresentare lo spettacolo al Festival del Teatro dei Ragazzi a Marano sul Panaro, come è da anni consuetudine della scuola; continuare il laboratorio con l’introduzione di alcune esperienze di Teatro Forum ed estenderlo ad altre classi dell’istituto e in rete con altre scuole medie e superiori del Comune. Purtroppo i fondi messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale sono stati molto contenuti, di gran lunga inferiori alle necessità. Inoltre si presenta decisamente problematico il reperimento di fondi per il noleggio del Teatro Comunale, più che raddoppiato dallo scorso anno e sicuramente poco abbordabile per le scuole autonome, sempre affamate di denaro per il finanziamento dei loro progetti. Documentazione allegata Videocassette documentano le attività del laboratorio teatrale, le prove e gli spettacoli rappresentati. 162 Integrazione scolastica Fiorani Elena, Siti Magda Viaggio in compagnia di un gigante Scuola elementare "G. Rodari" - IX Circolo di Modena Aprile - Maggio 2001 Classe/i Due classi quinte, due classi terze, una classe quarta Area tematica Scuola Contenuto tematico Laboratorio teatrale, integrazione scolastica Obiettivo/i • valorizzare l'identità di ognuno; • aumentare il livello di autostima; • potenziare la comunicazione e le capacità espressive; • superare l'imbarazzo e la timidezza nei confronti degli altri; • incentivare la fantasia e la creatività; • favorire la partecipazione attiva alle attività proposte; • accettare e valorizzare la diversità; • migliorare i rapporti interpersonali. Destinatari Bambini con difficoltà di apprendimento e in situazione di handicap. Personale coinvolto Attrice teatrale, insegnanti di sostegno, insegnanti di classe. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Gruppo insegnanti di sostegno, team delle classi quinte. Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Nelle classi del secondo ciclo del plesso "G. Rodari" sono presenti diversi alunni, fra cui due provenienti da paesi stranieri, che hanno incontrato nel corso del loro percorso scolastico, serie difficoltà di apprendimento, legate a cause diverse. Le difficoltà e gli insuccessi scolastici conducono i bambini con questi problemi, a costruire una debole immagine di sé, spesso associata a scarsa autostima e sfiducia nelle proprie capacità.La sensazione di inadeguatezza provata, si manifesta con eccessivi imbarazzi e timidezze durante la comunicazione verbale, con la conseguente possibilità di instaurare relazioni sociali inibite. Questi bambini assumono quindi un atteggiamento passivo, che li pone spesso ai margini del percorso scolastico. Si è pensato dunque ad un'esperienza che rendesse protagonisti questi bambini, conducendoli al centro dell'attenzione e dell'interesse delle classi coinvolte e, successivamente, attraverso la collaborazione degli insegnanti di sostegno, al centro dell'attenzione delle classi di provenienza non coinvolte nel progetto. Il gruppo degli insegnanti di sostegno, dopo aver vagliato alcune proposte avanzate dagli insegnanti interessati, sulla base dell'analisi dei bisogni dei bambini certificati del Circolo, ha promosso l'iniziativa, utilizzando i fondi L.104/92. 163 Articolazione delle fasi di attività Il laboratorio teatrale di Magda Siti parte dalla lettura del testo "Il gigante egoista" di Oscar Wilde. L'analisi del testo ha come obiettivo l'individuazione dei personaggi, dei luoghi e delle azioni compiute. Affrontando il primo punto, si consente ad ogni bambino di descrivere e assumere i diversi punti di vista dei personaggi, avendo quindi una visione diversa degli stessi fatti narrati. Mettersi "nei panni degli altri", rappresenta un valido esercizio per maturare atteggiamenti più responsabili, attraverso la valorizzazione delle diversità. Con il secondo punto si mette in risalto il luogo in cui si svolge il racconto, che può assumere un valore simbolico e di relazione. Il muro infatti che circonda il giardino, evoca vissuti emotivi che possono riguardare da vicino i bambini, soprattutto quelli con difficoltà d'apprendimento: le barriere che impediscono di avvicinarsi agli altri, sentirsi quindi separati, la paura che ne può derivare, il desiderio infine di abbattere i muri. Così come pure il cambiamento del gigante e la figura del bambino - angelo, produce trasposizioni ed associazioni interessanti. Inoltre si prendono in considerazione i diversi linguaggi con cui comunicare la storia (dei gesti, delle immagini, ecc.). La possibilità di utilizzare linguaggi alternativi infatti, ha lo scopo di favorire i bambini, che incontrano i problemi più consistenti sul versante linguistico della comunicazione. Strategie di lavoro Lavoro di gruppo, laboratorio, attività a classi aperte. L'esperienza presenta un'organizzazione particolare, che ha lo scopo di valorizzare il gruppo di bambini con difficoltà. L'esperta, partendo dalla lettura animata del testo e dalla sua analisi attraverso attività ludiche ed espressive, assegna ai due gruppi classe e al gruppo dei bambini in difficoltà, compiti diversi ma complementari: la classe deve presentare un prodotto scritto o orale (il racconto della storia partendo dall'immagine che più ha colpito ogni bambino), il piccolo gruppo deve invece rielaborare il racconto (con l'aiuto dell'esperta), esplorando diverse possibilità comunicative (raccontare la storia con i gesti, con le azioni, con l'uso solo dei dialoghi, delle parole chiave, ecc.); gli incontri successivi con le classi prevedono non solo la presentazione individuale o di gruppo dei prodotti realizzati, ma anche la conduzione, da parte del gruppetto dei bambini in difficoltà diventati ormai "esperti", delle attività espressivo - teatrali sperimentate nel laboratorio. Contemporaneamente alcuni bambini del gruppo, seguiti dalle insegnanti di sostegno, hanno realizzato un ipertesto con la descrizione del percorso (attraverso i dialoghi inventati, le parole - chiave con cui è possibile ricostruire il racconto, i disegni dei personaggi più significativi, ecc.) e le sequenze di gesti e di azioni (documentate dalle foto) che ricompongono la storia, presentate alle classi coinvolte nel progetto. Modalità organizzative Gli incontri si sono così articolati: - 2 ore di programmazione dell'esperta con gli insegnanti; - 8 ore di attività con le classi V; - 8 ore di attività espressive rivolte al gruppo di bambini in difficoltà; - 4 ore di presentazione del percorso alle classi di provenienza dei bambini certificati non coinvolte nel progetto; - 2 ore per la verifica del progetto tra insegnanti e l'esperta. Materiali e strumenti Registratore, macchina fotografica, testo del racconto, pennarelli, computer. Uso risorse esterne Esperta di teatro 164 Risultati raggiunti Questa modalità organizzativa ha permesso di realizzare un percorso su un argomento comune (il racconto del gigante egoista), utilizzando tempi e linguaggi diversi, per rispettare le differenti modalità di apprendimento ed espressive. Queste ultime sono state successivamente messe in risalto e valorizzate alla fine del percorso con l'incontro delle due classi. Assegnare dei compiti a bambini che presentano scarsa fiducia in sé (diventare gli "esperti" o gli "aiutanti dell'esperta"), investirli di un ruolo significativo, ha rappresentato una strategia efficace per aiutarli a ritrovare la motivazione a fare e a proporre, per porli al centro dell'attenzione e dell'interesse dei compagni. Inoltre le attività a classi aperte (sia in verticale che in orizzontale) hanno reso possibile il coinvolgimento di bambini, che altrimenti sarebbero rimasti esclusi da un'esperienza positiva. Questa esperienza li ha posti in una condizione di vantaggio rispetto ai compagni, un vantaggio che difficilmente i bambini con difficoltà di apprendimento possono sperimentare nella normale dimensione scolastica. Per creare un clima di accettazione e accoglienza, ogni frase e ogni gesto venivano riconosciuti legittimi, per valorizzare i contributi anche minimi di bambini dalla personalità molto timida e inibita. Per questo motivo è stato data più importanza al processo che al prodotto finale (non c'è stato uno spettacolo ma la presentazione di un percorso che si intrecciava con il percorso di ogni classe). Tutti i bambini hanno tratto benefici da questa esperienza, per alcuni si è parlato di un vero e proprio successo, visto il livello di entusiasmo e di coinvolgimento manifestati. Anche poter preparare e presentare il fascicolo realizzato con il computer è stato motivo di grossa soddisfazione per i bambini in difficoltà. Tutti i compagni della classe infatti hanno atteso con impazienza il proprio turno, per poterlo avere in prestito come fosse un libro della biblioteca. Alcuni insegnanti hanno potuto riflettere sulla necessità di affrontare gli stessi argomenti attraverso codici diversi, modalità questa che può dare maggiori possibilità ai bambini con difficoltà di accedere a nuove conoscenze e competenze. Inoltre il percorso o alcune parti di esso sono state considerate facilmente applicabili alla normale programmazione di classe. 165 Lettura Pongiluppi Rita Il mago di Oz - Entrare nel testo Scuola elementare “Saliceto Panaro” - X Circolo di Modena 2000/2001 Classe/i II B Area tematica Lingua Italiana, Educazione Immagine Contenuto tematico Analisi dei personaggi del romanzo Obiettivo/i Riconoscere i personaggi, i loro rapporti, il nostro rapporto con loro Destinatari I bambini del gruppo classe Personale coinvolto L’insegnante di classe e di sostegno Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per singola classe Descrizione del percorso/processo Motivazione Il lavoro su questo romanzo è nato dall’esigenza di portare i bambini della classe, giovani e impacciati lettori, alla scoperta che dietro la conquista (faticosa) della lettura di un libro, c’è il piacere… e … non solo. Si ha anche la sorpresa di conoscere personaggi in cui ci si può immedesimare e nei quali si manifestano e agiscono le nostre stesse emozioni. L’obiettivo più generale era quindi fornire ai bambini una forte motivazione, che li sostenesse nella fatica dell’apprendimento della lettura, facendo sperimentare loro che la lettura è veicolo per le emozioni. Articolazione delle fasi di attività La lettura di questo romanzo, molto lungo, si è snodata per quasi tutto l’anno scolastico, è stata punteggiata da continue conversazioni (e qualche discussione), poi affiancata da numerose attività, che di volta in volta servivano a focalizzare le diverse fasi del percorso. Nello schema che segue sono indicate: - le fasi, - le attività connesse strettamente al romanzo, - e attività che partendo dal romanzo, andavano oltre ed aprivano ad altri argomenti. Da tener presente, scorrendo questo schema, che la SCRITTURA veniva sollecitata in due modi molto diversi: la scrittura per raccontare fatti, avventure ecc... (simile alla tipologia del testo classico); la scrittura per esprimere se stessi (per singole parole, frasi anche non molto strutturate sintatticamente, ovvero una scrittura meno formalizzata). Così pure i DISEGNI potevano essere richiesti più strutturati (ad es. quelli che dovevano rappresentare qualcosa il più precisamente possibile) e quindi anche più “condizionati” 166 dalle osservazioni dell’insegnante, oppure erano sollecitati disegni più “emotivi”, fatti per fermare l’attimo e amplificarlo (e perciò più “liberi”). Le fasi Le attività I collegamenti Conoscenza della situazione inizia- Disegno e ampliamento le immaginativo La protagonista Loro disegno e descrizione Prima conoscenza dei personaggi Rilevamento delle contraddizioni (presentazione dei personaggi) Le fiabe tradizionali e le fiabe “stravolte”: le caratteristiche dei personaggi, le contraddizioni, l’ironia Conoscenza più approfondita dei Aggettivazione (che compersonaggi prendesse le contraddizioni) Rilevamento dell’ironia (nata dalle Rappresentazione in “scecontraddizioni) netta” di passaggi buffi Visualizzazione del regno di Oz Disegno dei diversi pae- Confronto tra questi luosaggi e costruzione pro- ghi (della fiaba) e quello gressiva della Mappa iniziale : che emozioni danno? Nelle “prove” da superare: solleci- Formulazione di ipotesi, tazione della “capacità di anticipa- rappresentazioni; testo “Il re”e valorizzazione delle soluzioni pezzo che ti è piaciuto di creative trovate dai personaggi più” Isolamento del concetto del “Desi- Valutazione delle motivaderio più grande” e dei desideri che zioni dei personaggi; selevengono portati al Mago di Oz. zione del proprio “Desiderio più grande”; sondaggio La manifestazione del mago: Rappresentazione delle I MOSTRI: Salvatore o sue forme: testa, descrizione “seria”, Avversario? fanciulla, fuoco e descrizione ironica: la MOSTRO filastrocca; disegno e pittura Sulla FIABA: Parallelismo tra questo romanzo e Riconoscimento: unità di lavoro sulle la struttura della fiaba - situazione iniziale parti che la costitui- parte centrale, e loro coscono, lettura e anastituenti lisi di fiabe note e non, di fiabe riscritte secondo criteri ironici... Immedesimazione nei personaggi Sondaggio, motivazione individuale,confronto e stesura (lavoro gruppo) Le avventure/le prove FILM per confronto: “Kirikù e la strega di Karabàs” Il ritorno nel Kansas, confronto: ri- Confronto: i luoghi “Belli” e torno ad un luogo uguale o diver- i luoghi “Brutti” (nel testo e so? nell’esperienza personale) 167 La lettura del romanzo era svolta dall’insegnante quasi quotidianamente, a voce alta. Nell’aula c’era uno spazio sufficientemente grande per sedersi a terra tutti vicini, su coperte e tappeti, perciò il momento della lettura era anticipato dai “preparativi logistici”. Alcuni brani del romanzo venivano fotocopiati e dati ai bambini per: a) l’utilizzo dei particolari descritti, al fine di una rappresentazione più precisa; b) la ri-lettura, da parte loro, ad alta voce, di dialoghi o passaggi pregnanti. Le attività pratiche e “didattiche” venivano svolte secondo il modulo organizzativo che il gruppo riteneva più adeguato: individuale, in coppia, a piccoli gruppi.. Materiali e strumenti 1) Quelli necessari ad allestire un contesto favorevole alla lettura e ad immettersi nell’atmosfera particolare di questo romanzo: coperte/tappeti, la “Mappa” appesa lì accanto, un grande spazio (tipo striscione colorato) per i disegni che venivano fatti man mano che si procedeva con la lettura. 2) I soliti materiali “di facile consumo”: cartelloni ecc... 3) Materiali “di aggancio”, quelli che servivano a supporto delle attività didattiche di collegamento: 9 testi fotocopiati di altre fiabe (tutte quelle utilizzate per il lavoro sulla fiaba, tradizionali e rifatte); altre con cui c’erano parallelismi: “Barbablù”, “Vassilissa” ecc 9 altre edizioni de “Il meraviglioso mondo di Oz”, per le illustrazioni diverse (principalmente) ed anche per la differente traduzione dei nomi di luoghi e popoli della fiaba Uso risorse esterne Laboratorio di pittura e laboratorio di informatica (solo per l’insegnante) Risultati raggiunti Gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti da tutti i bambini. Va sottolineato che: • la modalità di scrittura “informale” ha permesso anche ai bimbi con difficoltà di apprendimento di esprimersi individualmente e di dire qualcosa di se stessi; ciò vale anche per la modalità di rappresentazione grafico–pittorica più immediata: sono stati scelti, dai bambini, disegni non “perfetti” ma di forte impatto; • l’analisi delle caratteristiche dei personaggi, il confronto, il “giocare a cambiarle”, ha portato i bambini a far confluire questa attenzione e quella degli aggettivi anche nei testi che scrivevano abitualmente, per altri motivi; • il lavoro di gruppo è stato, ovviamente , utile anche per la collaborazione e lo scambio di idee tra i componenti. Inoltre i bambini hanno partecipato con entusiasmo a questo lavoro per tutto l’anno scolastico, hanno manifestato il desiderio di rileggere “Il mago di Oz”, di tenerlo in mano, di farselo acquistare... Numerosi sono stati gli esempi di “ritorno”, nella scrittura individuale di particolari sottolineati nel romanzo e di collegamenti che i bambini facevano tra personaggi /comportamenti/ situazioni di altri racconti. Sono nati, anche, argomenti di conversazione che andavano molto al di là della trama del romanzo. Infine si era progettato di giungere al confronto tra l’opera scritta, ciò che noi lettori ci siamo immaginati leggendola, e la “rappresentazione” che ne ha dato il film . Sarebbe stato interessante, ma non c’è stato tempo sufficiente per realizzare questa idea. 168 Linguaggio comunicazione Degidi Chiara, Savani Teresa, Soncini Ermanno Web and Fun Scuola secondaria I grado “P. Paoli” (ex “San Carlo”) - Modena 2000/2001 Classe / i III D Area tematica Lingua Italiana, Educazione Immagine, Scienze, Informatica Contenuto tematico Magazine elettronico con sommario di argomenti che spaziano da contenuti disciplinari a rivisitazioni di fiabe e favole, ad interviste reali o immaginarie, a recensioni di film, videogiochi ecc. È la forma più attuale del “giornalino scolastico” di tipo cartaceo. Obiettivo/i o Elaborare testi di tipologie testuali adeguate all’argomento ed allo scopo della comunicazione; o Saper utilizzare un editor di testi HTML; o Saper lavorare in équipe, avvalendosi delle funzioni della rete LAN; o Saper utilizzare programmi di acquisizione e rielaborazione delle immagini; o Favorire una maggiore motivazione al lavoro scolastico ed alla conoscenza degli argomenti proposti. Destinatario/i Gli studenti della scuola media ex “San Carlo” e tutti i navigatori del sito della scuola stessa che potranno leggere il magazine on line. Personale coinvolto Teresa Savani, insegnante di Lingua Inglese della classe e Funzione Obiettivo alla multimedialità della scuola, Chiara Degidi, insegnante di Matematica e Scienze della stessa classe ed Ermanno Soncini collaboratore esterno di Informatica. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) La progettazione è del consiglio di classe ed ha coinvolto la classe da sola. Descrizione del percorso/processo Motivazione Sollecitare il gruppo-classe ad un maggiore coinvolgimento nelle attività scolastiche e, contemporaneamente, offrire strumenti per imparare una nuova “disciplina” ed una nuova modalità di lavoro: quella di équipe. Articolazione delle fasi di attività Privilegiando l’approccio “dell’apprendere facendo”, si sono succeduti momenti sia di lavoro di gruppo, sia di lavoro individuale. Sono state programmate due fasi di attività rispettivamente nei mesi di novembre/dicembre 2000 e di marzo/aprile 2001; gli incontri si sono svolti in orario extracurricolare nei pomeriggi del giovedì, dalle ore 14.30 alle ore 16.30. 169 Nei primi incontri si è chiarito l’uso di FrontPage (la classe utilizzava già regolarmente “Aracnophilia”), in quelli successivi il materiale raccolto (interviste, ricerche di carattere disciplinare, testi rielaborati, poesie, giochi, ecc.) è stato trasformato in forma ipertestuale. Per la realizzazione del giornalino on line sono stati utilizzati, inoltre, lo scanner per acquisire le immagini; la webcam per acquisire le foto degli studenti; il mixer di Sound Blaster per digitalizzare il commento sonoro. Uso di risorse esterne “Giornalini” scolastici prodotti in anni precedenti e in altre realtà scolastiche. Prodotto realizzato Giornalino on line in forma ipertestuale. Risultati raggiunti I ragazzi hanno frequentato regolarmente l’attività, pur se in orario pomeridiano, recuperando un buon rapporto col fare scolastico. La motivazione è notevolmente accresciuta, tanto che le conoscenze apprese nell’attività pomeridiane sono state recuperate nelle attività curricolari e applicate ad altri lavori individuali cui è stata data forma ipertestuale e portati, in tale forma, alla prova d’esame. Documentazione allegata CD ROM contenente il giornalino ipertestuale. 170 Linguaggio comunicazione Boni Stefano (coordinatore) Studenti detenuti della Casa Circondariale “Sant’Anna” Modena Evafuori Voci di quinta Ricercate IPSIA “Corni” presso Casa Circondariale “Sant’Anna” - Modena 1998/1999 - 1999/2000 - 2000/2001 Classe/i I - II -III A sezioni Comuni I - II - III B sezione Alta Sicurezza I C sezione Femminile Area tematica Lingua Italiana, Lingua Straniera Contenuto tematico Giornalini del carcere dai contenuti più diversi. Ogni studente scrive quel che più gli aggrada. Non vi sono limiti alla creatività di ciascuno. Obiettivo/i Potenziare l’elaborazione di testi scritti, ma anche offrire uno strumento di dialogo e di sfogo per chi scrive e di svago o di riflessione per chi legge; saper impaginare un giornalino Destinatari Gli studenti, ma anche tutti i detenuti. I giornalini vengono inviati pure ad autorità, enti ed altri istituti di pena Personale coinvolto Gli insegnanti di Lettere, Informatica e Lingua Straniera, gli studenti iscritti ai corsi, ma anche tutti i detenuti che vogliano contribuire ai giornalini Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per classi Descrizione del percorso/processo Motivazione Nei primi anni 90 all’interno del carcere veniva pubblicato “L’ECO DI SANT’ANNA” giornalino poi soppresso. Ora, l’IPSIA “Corni” ha cercato di ricreare una pubblicazione interna al carcere che avesse anche uno scopo didattico-educativo e non solo divulgativo o informativo delle problematiche dell’Istituto. I detenuti-studenti hanno ben accolto l’iniziativa, che permetteva non solo di far sentire la loro voce, ma anche di esercitarsi in un’attività espressiva e creativa. Articolazione delle fasi di attività Le redazioni delle tre “testate”: Evafuori sezioni Comuni, Voci di quinta sezione Alta Sicurezza, Ricercate sezione Femminile generalmente variano di anno in anno, a causa del continuo ricambio dei detenuti. 171 L’insegnante di Lettere che coordina l’attività editoriale dal 1998, presenta all’inizio dell’anno scolastico il progetto alle nuove redazioni. Per superare una prima fase caratterizzata da una scarsa motivazione a scrivere, è l’insegnante che propone, durante le ore di lezione, la stesura di testi su temi precedentemente individuati, sostenendo e stimolando gli studenti nella composizione scritta. La riunione di redazione si tiene in classe dove vengono specificati gli argomenti/filoni su cui verteranno gli articoli che generalmente consistono in riflessioni sul miglioramento delle condizioni della vita carceraria, storie di vita vissuta, racconti fantastici, poesie, giochi linguistici... Una volta che l’attività di redazione si è maggiormente consolidata, la composizione scritta avviene in cella sia come lavoro individuale, sia come lavoro a piccoli gruppi. La correzione dei testi prodotti a livello grammaticale, sintattico e di analisi del testo avviene in classe collettivamente con il supporto dell’insegnante, così come la fase di impaginazione. Per l’organizzazione delle pagine dei giornalini viene utilizzato il programma Publisher e lo scanner per l’inserimento delle immagini. La prima copia delle testate si stampa all’interno dell’Istituto, perché deve essere sottoposta alla autorizzazione della Direzione del carcere, mentre la duplicazione in fotocopie si realizza presso l’IPSIA “Corni”. Di ogni numero vengono riprodotte 130 copie, di cui 100 vengono distribuite ai detenuti e 30 destinate ad autorità, enti ed altri Istituti di pena. Prodotto realizzato Giornalini cartacei e recentemente anche in Power Point Risultati raggiunti Questa opportunità all’inizio non viene sempre accettata dagli studenti-detenuti, i quali superato il primo scoglio e una volta realizzato il primo numero dei giornalini, si mostrano più motivati e interessati nella prosecuzione dell’esperienza. È molto importante che all’interno delle varie redazioni siano presenti studenti particolarmente attivi e trainanti, che possano essere così di stimolo anche per gli altri. L’esperienza viene vissuta comunque positivamente e prova di ciò è il buon livello di partecipazione alle attività. Purtroppo, a causa dei tempi lunghi che regolano il controllo e il vaglio delle autorità carcerarie su qualsiasi tipo di materiale, è possibile realizzare solo due numeri l’anno per ogni testata. L’esperienza di produzione di giornalini del carcere di “Sant’Anna” Evafuori, Voci di quinta, Ricercate che andrebbe inserita all’interno dei C.T.P. per l’Educazione degli Adulti, è stata documentata nell’ambito linguistico-espressivo, poiché particolarmente significativa relativamente a questa area disciplinare. 172 Formazione 173 174 Difficoltà di apprendimento 175 176 Disturbi specifici d'apprendimento Titolo del corso "Dislessia e disturbi specifici dell'apprendimento: conoscere e affrontare il problema nella scuola 1° e 2° livello" Esperti Tressoldi Patrizio (Università di Padova - Dipartimento di Psicologia) Stella Giacomo (Associazione Italiana Dislessia - Università degli studi di Urbino) Savelli Enrico (Azienda Sanitaria Locale di Rimini) Profumo Enrico (Associazione Italiana Dislessia - Istituto Ospedaliero S. Paolo Milano) Masi Gabriele (IRCCS Stella Maris – Università di Pisa) Bickel Jacqueline (Azienda Sanitaria Locale Toscana) Gibertoni Milena (Azienda USL di Modena) Cornia M. Cristina (Azienda USL di Modena) Barbieri Gaia (Azienda USL di Modena, Distretto di Castelfranco E.) Mari Rita (Azienda USL di Modena, Distretto di Carpi) Meloni Marilena (Associazione Italiana Dislessia) Sponza Natalia (Associazione Italiana Dislessia) Borgonovo Elio Nardoni Elena Cavina Carla Coordinatore/i Gibertoni Milena, Cornia M. Cristina Ente organizzatore CDH In collaborazione / convenzione Provveditorato agli Studi di Modena, Azienda USL di Modena Servizio di Neuropsichiatria Infantile, Associazione Italiana Dislessia (AID) Ordini scolastici coinvolti - insegnanti di scuola dell’infanzia, elementare, medie e superiori - tecnici della riabilitazione Sede e periodo di realizzazione Modena, Aula Magna del Liceo Muratori, novembre 2000 - febbraio 2001 Area tematica Scuola Finalità 9 sensibilizzare insegnanti e personale addetto alla riabilitazione sul problema dei ragazzini con disturbi specifici di apprendimento (dislessia) 9 stimolare la ricerca di pratiche didattiche adatte e facilitanti 9 stimolare il raccordo tra insegnanti e tecnici per intervenire sulle difficoltà di lettura in modo efficace 177 9 stimolare il confronto tra insegnanti, per capire che il lavoro iniziale sulla letto- scrittura può e deve essere condotto in modo da identificare precocemente i problemi, per un intervento rapido di aiuto Contenuto tematico Disturbi specifici d’apprendimento, dislessia, lettura, scrittura, riabilitazione, didattica Destinatari Insegnanti dei diversi ordini scolastici, tecnici della riabilitazione, genitori Descrizione del percorso/processo La letteratura internazionale indica un’alta percentuale (tra il 4% e il 7%) di ragazzini con disturbi specifici dell'apprendimento, in particolare nella lettura; questo rappresenta un fattore destabilizzante che porta al disadattamento sociale di una fascia significativamente numerosa della popolazione scolastica. Risulta, per cui, necessario fornire una conoscenza approfondita del fenomeno, ponendo le basi per un cambiamento dell’atteggiamento culturale, didattico e valutativo nei confronti degli alunni coinvolti. Per ottenere ciò risulta importante l’individuazione precoce del disturbo di apprendimento e la conseguente programmazione di interventi educativi e di recupero mirati alla riduzione del problema. Un efficace intervento nel campo della dislessia richiede accordo fra gli operatori che sono coinvolti: insegnanti, logopedisti, psicologi e pedagogisti, il cui unico obiettivo è quello di garantire a tutti gli alunni, e in particolare agli alunni con disturbi specifici d’apprendimento, un percorso scolastico adeguato e gratificante. Il corso ha avuto cadenza biennale; le lezioni frontali degli esperti hanno offerto ai corsisti una vasta gamma di problemi su cui riflettere; i lavori di gruppo e gli incontri di didattica hanno favorito una partecipazione attiva dei corsisti, i quali hanno potuto confrontarsi tra loro e con i relatori e ipotizzare percorsi di lavoro. Nel primo anno (1999/2000) l’impostazione interdisciplinare ha previsto la partecipazione di operatori dei servizi sanitari, di insegnanti, di genitori e di persone dislessiche; gli interventi si sono articolati secondo queste tematiche: - i modelli cognitivi di apprendimento di lettura, scrittura e calcolo; - le caratteristiche, le cause e l’evoluzione della dislessia; - la gestione del percorso diagnostico nella realtà locale; - gli aspetti psicopatologici che accompagnano i disturbi di apprendimento; - cosa significa essere dislessici: la parola ai dislessici e ai genitori; - come modificare la didattica per affrontare la dislessia: esperienze a confronto; - quali interventi: tecniche di riabilitazione e strategie compensative. Il secondo anno di corso (2000/2001) ha avuto un carattere più operativo, fornendo indicazioni e costruendo percorsi per poter individuare strategie didattiche funzionali. I temi principali affrontati sono stati: - lo sviluppo cognitivo; - il lavoro fonologico; - raccordo tra insegnanti e tecnici per migliorare la padronanza nella lettura e nella scrittura (pratiche di lavoro: due incontri di didattica); - discalculia, disturbi nel processo di calcolo; - un approccio costruttivo all’apprendimento di numero e logica; - riflessioni conclusive: lo stato della conoscenza, gli interventi a favore del disturbo dislessico. Il corso ha interessato un numero molto elevato di persone; è in preparazione un fascicolo che raccoglierà tutte le relazioni ed il materiale mostrato nei due anni di attività. 178 Difficoltà di apprendimento Titolo del corso Progetto di studio e ricerca sulle difficoltà di letto-scrittura Esperti D’alessandro Daniela, Lami Laura, (Centro Regionale disabilità linguistiche e cognitive Azienda USL Città di Bologna) Barbieri Gaia, Cottafavi Lorena (Azienda USL di Modena Settore di Neuropsichiatria Infantile) Benfenati Monica Coordinatore/i Centro Regionale Disabilità Linguistiche e cognitive Azienda Usl Città di Bologna Ente organizzatore CDH In collaborazione / convenzione Circoli Didattici I, III, VII, VIII, XI di Modena e Circolo Didattico di Castelfranco Ordini scolastici coinvolti Primo ciclo scuola elementare Sede e periodo di realizzazione Presso le scuole coinvolte, negli anni scolastici 1999/2000, 2000/2001, 2001/2002 Area tematica Scuola Finalità Ridurre i tempi di identificazione dei bambini con difficoltà e ritardo di acquisizione della scrittura, progettare in collaborazione con le insegnanti un percorso precoce di attività di recupero. Organizzazione di osservazioni cicliche, condotte in modo sistematico e calibrate in termini temporali, all’interno della classe. Contenuto tematico Difficoltà di apprendimento, lettura, scrittura Destinatari Bambini e insegnanti Descrizione del percorso/processo L’attività nasce nel 1998, da una collaborazione del Centro Documentazione Handicap e il Centro regionale Disabilità linguistiche e cognitive dell’Azienda USL Città di Bologna, per promuovere un’indagine sperimentale epidemiologica di ricerca sulle difficoltà di scrittura nel primo ciclo della scuola elementare di alcuni circoli didattici della città di Modena. L’esperienza si è posta come obiettivo primario l’identificazione precoce delle difficoltà di scrittura e l’individuazione di gruppi di recupero specifici (gruppo stadio pre- convenzionale e gruppo stadio convenzionale sulla base della teoria dell’acquisizione della lingua scritta di E. Teberoski). 179 La collaborazione tra insegnanti, Operatori Psicopedagogici, logopediste e psicologa ha messo in campo linguaggi diversi, competenze specifiche, ricchezze e scambi reciproci integrati per un obiettivo comune: Progettare insieme interventi mirati con gruppi specifici di recupero per il superamento della fase pre-convenzionale, il consolidamento della fase alfabetica in prima elementare e la stabilizzazione della fase ortografica in seconda elementare. Inizialmente è stato effettuato un incontro di formazione rivolto alle insegnanti delle classi prime sull’acquisizione nel bambino delle abilità di lettura e scrittura, sulle caratteristiche del disturbo specifico di apprendimento e sulle modalità di recupero. Risulta che, di solito, per 7 bambini su 10 è possibile recuperare il ritardo di acquisizione; più specificatamente quando si riesce ad attuare un intervento sistematico e precoce si riduce nettamente la percentuale dei bambini che dovrà essere inviata ai servizi sanitari, perché siano effettuati una diagnosi e un trattamento specialistico. Naturalmente precedenti gravi problemi di sviluppo del linguaggio e una storia familiare di problemi di lettura e di scrittura possono motivare la necessità di rivolgersi più precocemente ad uno specialista per un aiuto. Il lavoro operativo è iniziato a gennaio di ogni anno scolastico con la somministrazione, da parte delle Operatrici Psicopedagogiche, di test iniziali collettivi a tutti i bambini delle classi coinvolti, che con una prova di dettato, (scelta come compito naturale compatibile con l’abituale contesto di apprendimento), potessero identificare precocemente bambini con diverse difficoltà di scrittura. Successivamente alla restituzione dei dati elaborati dal personale tecnico (logopediste del servizio di NPI di Modena in collaborazione con le colleghe del Centro di Bologna), sono state messe a punto strategie di recupero per i bambini a rischio di ritardo di acquisizione, con successivi incontri periodici con gli insegnanti e le logopedista coinvolte, sui dubbi emersi e sugli aspetti da approfondire del progetto in corso. A maggio è stata ripetuta la prova di dettato di parole con comunicazione dei risultati dello screening. In seconda elementare si sono svolte altre prove iniziali e finali, per l’identificazione di difficoltà nell’acquisizione della fase ortografica (lettura parole, non parole e dettato ortografico), a cui sono seguiti, con le stesse modalità del primo anno, incontri periodici di restituzione dei dati e di approfondimenti teorici e pratici sulla fase di ortografizzazione e sulle modalità di lavoro per piccolo gruppo. All’interno di questo percorso le insegnanti hanno potuto approfondire il nucleo teorico dell’acquisizione della scrittura con approfondimenti, riflessioni e scambi, indicazioni bibliografiche e materiali strutturati o appositamente costruiti, dalle insegnanti stesse sulla base delle riflessioni emerse durante gli incontri e il lavoro settimanale con i bambini. Il gruppo di lavoro, formato da insegnanti e da tecnici, si è confrontato periodicamente per costruire un incontro produttivo tra linguaggi ed esperienze diverse (come quelli appartenenti al mondo scolastico e la mondo dei servizi), conciliare una didattica viva e sensibile alle caratteristiche di ogni bambino, con rigore metodologico e verifiche continue; ridurre i tempi per l’identificazione delle difficoltà (circa il 10% dei bambini che iniziano ad imparare a leggere e a scrivere ha difficoltà che richiedono interventi suppletivi a scuola, per 7 bambini su 10 è possibile recuperare il ritardo di acquisizione, quando si riesce ad attuare un intervento sistematico e precoce, così da evitare l’invio ai servizi); riflettere sul ruolo cruciale della fonologia all’interno del sistema alfabetico italiano con le implicazioni didattiche relative. Le insegnanti, proprio in relazione al ruolo che la lingua scritta va ad assumere nelle primissime fasi di acquisizione, hanno rielaborato giochi, attività, interventi, riflessione didattiche più generali, considerando il sistema scrittura come un sistema semiotico con caratteristiche autonome, con un apprendimento che passa attraverso una serie complessa d’acquisizioni linguistiche e metalinguistiche. 180 Sono stati progettati percorsi di consapevolezza fonologica sulla base delle difficoltà evidenziate (gruppo pre-Convenzionale e Convenzionale) con laboratori specifici attivati dalle stesse insegnanti nell’orario scolastico con le seguenti caratteristiche: *Gruppi di recupero con spazi –laboratori dedicati interamente alla scrittura in cui, partendo dalla teoria, calibrare l’intervento, il numero di parole e di segni da utilizzare e garantire al tempo stesso una giusta dose di autonomia. 9 Proposte crescenti, graduate, elaborate in un’analisi qualitativa dell’errore che permetteva di approfondire le competenze sottostanti. 9 Piccolo gruppo perché privilegia il confronto attraverso l’interazione sociale, aiuta a costruire processi e strategie culturali di pensiero e apprendimento, aiutando i bambini a diventare maggiormente consapevoli del proprio pensiero. Il successo dell’intervento è stata la programmazione con gli insegnanti del lavoro nelle sue singole fasi, calibrando il livello delle proposte da presentare ai bambini in relazione alle loro effettive capacità e potenzialità, tenendo conto del loro livello di concettualizzazione della lingua scritta, dando loro la possibilità di confrontarsi sulla base delle loro ipotesi. Le insegnanti hanno gradualmente approfondito perché fosse importante proporre nei gruppi attività graduali nella segmentazione della forma linguistica e perché a compiti diversi fossero implicate operazioni e processi diversi. Riteniamo importante sottolineare come diversi linguaggi e competenze (il mondo della scuola e della ricerca in questa esperienza) si siano incontrati, confrontati e messi in discussione in una metodologia di intervento chiara e precoce. 181 Integrazione scolastica Titolo del corso Insegnamento-apprendimento in un’ottica metacognitiva e cooperativa: le proposte del Progetto MS (1° e 2° livello) Ruolo e funzioni dell’Operatore Psicopedagogico Esperti Vianello Renzo (Università di Padova) Ente organizzatore CDH Ordini scolastici coinvolti Scuole d’infanzia, elementari e medie Sede e periodo di realizzazione Sede del CDH e del CDE; 1° livello: nov.2000, 2° livello: ott. 2000-marzo 2001 Area tematica Scuola Finalità Valutare un aspetto cruciale dello sviluppo dell’intelligenza: il passaggio dal pensiero intuitivo a quello operatorio-concreto; effettuare l’intervento volto al potenziamento delle strutture mentali in caso di difficoltà o Handicap, attraverso l’utilizzo del materiale MS. Approfondire lo sviluppo metacognitivo della mente e l’approfondimento cooperativo. Contenuto tematico Integrazione scolastica, psicologia dello sviluppo, apprendimento cooperativo. Destinatari Insegnanti di scuola dell’infanzia, scuola elementare, secondaria di primo grado ( ins. curricolari, di sostegno, operatori psicopedagogici ), operatori socio-sanitari ( psicologi, neuropsichiatri, logopedisti ),operatori socio-assistenziali ( educatori ), genitori. Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Nella realtà scolastica la presenza di bambini: in situazione di handicap, con difficoltà d’apprendimento, con svantaggio socio-culturale, richiede agli operatori conoscenze di psicologia generale e dello sviluppo, e conoscenze di strategie di insegnamento - apprendimento metacognitivo e cooperativo. Articolazione delle fasi dell'attività formativa 1^Fase: ( 1° livello) Lezioni sui seguenti temi: • il ritardo mentale e le difficoltà d’apprendimento con riferimento ad alcune teorie; • la metacognizione; • l’apprendimento cooperativo; • presentazione del materiale MS ( Mental Structures ) e possibilità d’utilizzo. 182 2^Fase: ( 2° livello ) Questa fase ha coinciso con alcuni incontri di supervisione da parte del conduttore, rivolti a coloro che avevano già frequentato il corso di 1° livello e già erano in grado di utilizzare il materiale del Progetto MS. Lo scopo degli incontri è stato quello di favorire momenti di confronto e di riflessione intorno alle esperienze in atto, allo scopo di creare un gruppo permanente di ricerca sul territorio modenese. Risultati attesi/raggiunti Molto interessante ed utile è stata la relazione introduttiva che ha posto l’attenzione su diversi aspetti relativi all’apprendimento e sulle teorie in campo psicologico. Altrettanto utile è stata la conoscenza approfondita di uno strumento ( IL Progetto MS ), che è stato successivamente utilizzato in molte scuole di Modena e Provincia e in maniera diversificata. Si propongono, a carattere esemplificativo, le descrizioni sintetiche di due esperienze di attività nelle scuole dell’infanzia, che hanno utilizzato il materiale del progetto. CARATTERISTICHE DEL PROGETTO: Un test ( OLC) per la valutazione del passaggio dal pensiero intuitivo al pensiero operatorio. Tre guide ( CFI- NST- SR ) con materiale volto al potenziamento delle strutture mentali in caso di difficoltà o situazione di handicap. OLC: Operazioni Logiche e Conservazione Il test fornisce riferimenti quantitativi sul livello raggiunto dal bambino nel pensiero logico nelle aree della numerazione, della seriazione, della classificazione e della conservazione della quantità di sostanza. Le capacità misurate dal test sono necessarie per gran parte degli apprendimenti tipici dei primi anni della scuola elementare. CFV: Corrispondenze e Funzioni. Intervento Sono state elaborate proposte ( sotto forma di schede operative ) relative a cinque aree: - corrispondenze a livello qualitativo; - corrispondenze quantitative dirette; - corrispondenze quantitative inverse; - funzioni dirette; - funzioni inverse. NST: Nozioni Spaziali e Temporali Il materiale operativo propone 46 situazioni di lavoro in ordine crescente di difficoltà. L’ampia area delle nozioni spaziali e temporali comprende numerosi settori, tra cui,: vicino-lontano, alto-basso, rapporti spazio-temporali, veloce e lento. SR: Simmetrie e Rotazioni Il materiale comprende strumenti concreti e schede operative. Il bambino è sollecitato a compiere le operazioni mentali richieste in situazioni in cui vengono effettuate simmetrie e rotazioni. INDICAZIONI GENERALI PER IL RAPPORTO INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO Le guide relative ad ogni proposta contengono indicazioni generali sulle modalità ritenute ottimali nel rapporto insegnamento-apprendimento ( ralative,ad esempio, alla necessità di instaurare un rapporto in cui il bambino/adolescente sia attivo, partecipe; alla funzione che 183 possono avere certe indicazioni linguistiche; alla utilità di favorire la conoscenza di come funziona la propria mente durante il processo di apprendimento-metaconoscenza; al ruolo dei conflitti cognitivi,ecc...) Scuola dell’infanzia “Boschi” Anno scolastico 1999/ 2000 Il Progetto è stato proposto ai bambini della sezione “5 anni”. La sezione era prevalentemente composta da bambini stranieri e da bambini provenienti da famiglie disagiate dal punto di vista economico. In linea generale la frequenza era irregolare. Il test O.L.C. (Operazioni Logiche e Conservazione) è stato proposto solo ai bambini ritenuti, dalle insegnanti di sezione, in difficoltà (problemi cognitivi o linguistici). Il test è stato proposto prima e dopo l’intervento (vedi tabella). Si è pensato opportuno, comunque, rivolgere il Progetto, attraverso l’utilizzo dei materiali relativi a: “Corrispondenze e funzioni” e “Nozioni spazio- temporali”, a tutti i bambini della sezione, divisi in piccoli gruppi (4- 5 bambini) per favorire lo scambio verbale e la discussione. L’operatrice psicopedagogica del 6° Circolo e la coordinatrice delle scuole dell’infanzia statali di Modena hanno proposto ai bambini, sia il test che i materiali del Progetto M- S (due incontri settimanali di mezz’ora). Per presentare ai bambini il materiale relativo a “Nozioni spazio- temporali”, sono stati utilizzati i personaggi, Cric e Croc, che compaiono nelle immagini, per realizzare uno “sfondo integratore”: è stata inventata una storia seguita dalla costruzione dei due personaggi con uso di materiali di recupero. Questa iniziativa ha avuto un grande successo: Cric e Croc sono stati utilizzati, nella scuola dell’infanzia, anche in altre situazioni e sono diventati i compagni di viaggio verso la scuola elementare (per un Progetto di continuità). Il percorso ha avuto, per i bambini ritenuti in difficoltà, esiti positivi (vedi tabella) e, complessivamente, si è rivelata un’esperienza didattica positiva per tutti. Gli aspetti più significativi sono stati i seguenti: L’attività in piccolo gruppo ha favorito la riflessione, la discussione, il confronto tra diversi punti di vista, la negoziazione; L’osservazione dei bambini, da parte di chi ha condotto l’attività, ha consentito di cogliere aspetti quali: le competenze dei singoli bambini a livello cognitivo le competenze sul piano della conversazione e della comprensione le dinamiche relazionali. Nome A. J. Punteggio ottenuto prima dell’intervento 10 6 Punteggio ottenuto dopo l’intervento 11 K. 4 4* S. 6 10 G. 7 7 S. A. 6 8 M. 6 9 Bambino in seguito certificato (“Problemi di linguaggio e di apprendimento, conseguente a lieve ritardo mentale”) 184 Scuola dell’infanzia “Carbonieri” Il Progetto è stato proposto ad alcuni bambini della sezione “5 anni”. Su indicazione delle insegnanti, il test è stato somministrato a 11 bambini (uno dei quali seguito da un’insegnante di sostegno). Ai cinque bambini che hanno totalizzato il punteggio più basso (da 4 a 6) è stata proposta un’attività in piccolo gruppo (6 bambini) con l’utilizzo di parte del materiale del Progetto M- S: “Corrispondenze e funzioni” e “Nozioni spazio- temporali”. Il gruppo risultava omogeneo, tenendo conto dei risultati del test, mentre poteva essere considerato eterogeneo, tenendo conto delle problematiche evidenziate dalle insegnanti: A. manifestava problemi di relazione e di comprensione; H. aveva problemi di comprensione linguistica e di comportamento (difficoltà ad assumere piccole responsabilità e regole di convivenza); S. era in situazione di disagio familiare; E. era in situazione di disagio familiare e manifestava problemi relazionali; F. “soffriva” di grosse incoerenze educative da parte dei genitori; G. era talmente timida ed introversa da avere problemi di relazione sia con i pari che con gli adulti. Una insegnante della sezione “ha condotto” il gruppo, l’insegnante di sostegno ha svolto il ruolo di “osservatore esterno” prendendo appunti circa le interazioni verbali e le dinamiche relazionali dei bambini. L’intervento, proposto per due giorni settimanali della durata di circa mezz’ora, ha avuto esiti decisamente positivi: I bambini più “chiusi” e restii ad intervenire nelle attività collettive (di grande gruppo) erano incoraggiati “a proporsi” nel piccolo gruppo; Alcuni bambini (in particolare uno) sono stati di forte stimolo per i compagni; molto presenti sono state la discussione e la negoziazione tra i bambini circa le ipotesi sollecitate dal materiale del Progetto; La figura dell’insegnante- osservatore ha consentito un’osservazione più partecipe e sistematica dei bambini. Al termine di ogni intervento erano previsti momenti di riflessione e di confronto tra le insegnanti. Ai bambini è piaciuto particolarmente il materiale relativo a “Corrispondenze e funzioni” , il primo a loro presentato, in quanto più accattivante dal punto di vista grafico (es. presenza del colore) rispetto al materiale relativo a “Nozioni spazio- temporali”. Nome A. F. Punteggio ottenuto Punteggio ottenuto prima dell’intervento dopo l’intervento 8 5 8 G. 4 14 E. 6 12 S. 6 8 A. 6 Come già accennato precedentemente si è formato un gruppo di lavoro che, con la supervisione periodica del Prof. Vianello ha lavorato su alcuni progetti. Il gruppo è formato, in prevalenza, da Operatori Psicopedagogici (O.P.) della Provincia. Prima di esporre un altro progetto su cui il gruppo si è confrontato, si è ritenuto opportuno proporre una riflessione sulla figura dell’Operatore Psicopedagogico. 185 Nasce nel 1977 con la Legge 517 che ne definisce i compiti: attivare percorsi scolastici ed interventi di supporto alla piena attuazione del diritto allo studio. Nel 1992, con la Legge Quadro 104, l’O.P. viene individuato come uno degli estensori del profilo dinamico Funzionale, ai fini della formulazione del Piano Educativo Individualizzato. Nel 1988, con la Legge 426, si individuava come ricercatore ed osservatore dei processi di insegnamento, come mediatore dei processi comunicativi e relazionali, esperto di disagio e facilitatore dei climi di sviluppo. Tali competenze vengono integrate nel 1994 con la C.M. 257, quando l’O.P. diviene una figura di supporto nella lotta contro la dispersione scolastica e la prevenzione dell’insuccesso formativo. Nel 1998 il D.M. 331 conferma le linee precedenti e apre l’intervento dell’operatore nell’area dell’innovazione e della sperimentazione didattica. A tutt’oggi, comunque, il distacco di un docente come psicopedagogista rimane condizionato alla presentazione di un progetto annuale e alla valutazione delle disponibilità di organico. L’intervento degli O.P. copre aree diverse: Coordinare i percorsi di integrazione degli alunni in situazione di handicap; Sostenere le attività contro la dispersione e il disagio; Collaborare alla progettazione di momenti di flessibilità e alla conduzione di interventi modulari sulle classi e con gruppi di alunni; Predisporre azioni di continuità didattico educativa; Condurre attività di aggiornamento per i colleghi; Elaborare materiali didattici ed informativi per i docenti; Documentare le attività predisposte; Tessere una rete di contatti con le agenzie e gli enti formativi e professionali presenti sul territorio: Risulta evidente come l’elemento comune sia l’attenzione alla ricerca, all’innovazione e alla qualità dei percorsi formativi. In provincia di Modena operano, attualmente, circa 30 insegnanti con figure equiparabili al profilo di Psicopedagogista. La maggioranza di questi operatori ha una formazione pedagogica e una lunga esperienza di insegnamento. Ciò garantisce un procedere che non si esaurisce nel parere dell’esperto sui casi problematici, ma che costruisce od ipotizza percorsi di azione pedagogica e didattica. Le agenzie con cui si rapportano sono: CDE, CDH, i Servizi Sociali comunali, il Servizio di Neuropsichiatria Infantile, il Centro per le famiglie, il Centro adolescenti, il Centro stranieri, l’Università, la Consulta del volontariato e il CNIS. Attualmente si sta lavorando: - alla definizione di un protocollo di osservazione interno alla scuola per la rilevazione di bisogni educativi speciali; - all’attuazione di una sperimentazione di attività di potenziamento cognitivo e di insegnamento differenziato e/o cooperativo nelle classi con alunni in situazione di handicap; - allo studio percorsi di formazione – intervento mirati alla prevenzione della disabilità di acquisizione della letto-scrittura. Tuttavia la mancanza di stabilità della figura dell’O.P. coincide con una sorta di progettualità a termine che rischia di inficiare il lavoro svolto. 186 Difficoltà di apprendimento Titolo del corso Protocollo di rilevazione/valutazione delle difficoltà di apprendimento Esperti Ferrari Oretta (Scuola elementare di Bomporto) Freschi Franca (Scuola elementare di Spilamberto) Malagutti Brunella (Scuola elementare di Finale Emilia) Righi Patrizia (Scuola elementare di Cavezzo) Coordinatore/i Vianello Renzo Ente organizzatore Le scuole dei Circoli di: Bomporto, Spilamberto, Finale Emilia, Cavezzo. Ordini scolastici coinvolti Tutte le classi della Scuola Elementare. Sede e periodo di realizzazione Sedi dei rispettivi circoli didattici / Dicembre 2000-Giugno 2001. Area tematica Scuola / Difficoltà di apprendimento. Finalità Mettere a fuoco le difficoltà di apprendimento per intervenire in modo più mirato ed efficace. Contenuto tematico Difficoltà di apprendimento, lettura, scrittura, matematica. Destinatari Gli alunni delle classi della Scuola Elementare. Personale coinvolto Insegnanti e operatori psicopedagogici. Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Sono sempre più numerose le segnalazioni degli insegnanti di alunni con difficoltà e/o ritardo nell’apprendimento scolastico. Questo Protocollo nasce dall’esigenza di alcuni operatori psicopedagogici di avere un efficace e pratico strumento conoscitivo che permetta loro di rilevare tali difficoltà per poter poi intervenire nella maniera più adeguata possibile, fornendo, in questo modo, un aiuto concreto agli insegnanti e rispondendo in maniera tempestiva ai bisogni degli alunni. 187 Motivazione Individuare uno strumento puntuale ed efficace per poter avere un quadro generale delle capacità e delle difficoltà dell’alunno individuato come soggetto con problemi di apprendimento. Contenuti Il Protocollo si definisce come strumento di rilevazione/valutazione del livello degli apprendimenti scolastici: in particolare, esamina le aree della lettura, della scrittura e delle abilità matematiche. All’interno di ogni area sono state individuate delle sottocomponenti costitutive (corrispondenti alla messa in atto, da parte del soggetto, di processi cognitivi di natura diversa) così articolate: Scrittura aspetti esecutivi aspetti costruttivi aspetti produttivi Lettura competenza tecnica comprensione Matematica abilità numeriche comprensione produzione calcolo scritto soluzione dei problemi Ogni sottocomponente è stata ulteriormente scomposta nelle singole componenti cognitive specifiche allo scopo di facilitare l’individuazione delle “fragilità” responsabili del mancato o deficitario apprendimento dell’alunno. L’intento è quello di ottenere un quadro generale delle capacità e delle difficoltà del bambino relativamente all’ambito dell’apprendimento scolastico. Lo strumento qui proposto ha quindi lo scopo di conoscere un aspetto del più generale processo di apprendimento: è infatti indispensabile tenere sempre a mente che l’apprendimento si presenta come un processo di tipo multicomposizionale, nel quale si intrecciano ed interagiscono fattori di origine diversa. Articolazione delle fasi dell'attività formativa 1° FASE Segnalazione da parte degli insegnanti all’operatore psicopedagogico di eventuali alunni con difficoltà di apprendimento, per mezzo di un’apposita scheda tramite la quale si invita, in forma discorsiva, ad indicare le principali difficoltà rilevate. 2°FASE Incontro tra team insegnanti e operatore psicopedagogico per la condivisione delle difficoltà riportate dalla scheda di segnalazione e la successiva compilazione comune del Protocollo di rilevazione delle difficoltà di apprendimento. 3°FASE Sulla base dei dati registrati nel Protocollo, l’O.P. esegue una valutazione utilizzando prove strutturate secondo criteri oggettivi. 4°FASE L’O.P. comunica al team, i risultati emersi dalla valutazione. In base al quadro complessivo della situazione, si concordano i contenuti e le modalità di un percorso didattico specifico e soprattutto mirato. 188 Nel caso in cui emergesse dalla valutazione una situazione di grave compromissione e problematicità, contemporaneamente si propone alla famiglia un invio al S.N.P.I. per più precisi accertamenti neuropsicologici. 5°FASE Gli insegnanti o lo stesso O.P realizzano il percorso individualizzato concordato (se possibile, per piccoli gruppi anche a classi aperte). 6°FASE Al termine del percorso didattico individualizzato, l’O.P. ripropone all’alunno le stesse prove oggettive di valutazione per verificare eventuali cambiamenti nelle aree di difficoltà sulle quali si è specificatamente intervenuto. 7°FASE Insieme agli insegnanti, in base ai dati emersi dall’ultima valutazione, si ridefinisce il quadro della situazione dell’alunno per decidere o la prosecuzione del percorso programmato, o la modifica dello stesso o l’invio al S.N.P.I. (nel caso in cui quest’ultimo non sia già stato effettuato in precedenza). Documentazione allegata Si allega copia del Protocollo di rilevazione/valutazione delle difficoltà di apprendimento. 189 190 Didattica modulare 191 192 Lingua italiana Titolo del corso La didattica modulare nella prospettiva del riordino dei cicli e della revisione dei curricoli Esperti Bertocchi Daniela Coordinatore/i Massarenti Giovanni Ente organizzatore CDE In collaborazione / convenzione Dirigenti scolastici scuole di I grado del Comune di Modena Ordini scolastici coinvolti Scuola Secondaria di I grado Sede e periodo di realizzazione Scuola secondaria I grado "Cavour" - Modena - a.s.2000/2001 Area tematica Lingua Italiana Finalità/Contenuto tematico Informazione sulla didattica modulare e costruzione di possibili percorsi Destinatari Docenti della scuola secondaria di I grado Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni/Motivazione Attività di formazione realizzata su proposta dei Dirigenti Scolastici delle Scuole Secondarie di I grado del Comune di Modena Articolazione delle fasi dell'attività formativa Un gruppo di docenti di Italiano delle scuole medie di Modena ha aderito nel corso dell’anno scolastico 2000/2001 alla proposta di formazione del C.D.E. sulla didattica modulare tenuto dalla Prof.ssa Daniela Bertocchi. Nel corso degli incontri - dibattito (due) alla prima parte teorica che verteva su ciò che si intende per modulo, sono seguiti momenti di approfondimento di gruppo. Tra un incontro e l’altro è stato richiesto ai partecipanti di strutturare un’unità modulare scegliendo come obiettivo lo sviluppo di una competenza linguistica ritenuta significativa tra quelle del piano di studi. La Prof.ssa Bertocchi, nel corso degli incontri, ha offerto spiegazioni e materiali utili ad affrontare l’argomento e a mettere gli insegnanti nella possibilità di confrontarsi sul concetto di modulo e di analizzarne le potenzialità. Dai lavori è emerso che la didattica per moduli, da non confondere con quella per U. D. trova fattibilità in una struttura scolastica riformata e flessibile, centrata su chi apprende e sui suoi stili cognitivi, in una scuola della trasparenza, che mette in atto un contratto formativo con i genitori, che formula nuovi saperi e competenze di ba- 193 se standard, unificati sul territorio nazionale, sui quali si certifica. È una scuola in cui appare evidente l’interfaccia tra didattica e organizzazione oraria. La scuola modularizzata diventa rigida in quanto il modulo fissa un preciso numero di ore (20) necessarie. È un modello che insegue quello anglosassone e che pone molti dubbi e perplessità, anche se si può affermare che la modularità applicata in modo ragionevole permette percorsi differenziati e viene incontro alle scelte che la scuola deve fare. Che cos’è un modulo? Un modulo è un’unità elementare costitutiva di un insieme modulare, costruita in modo da potersi unire con altre parti che si possono combinare a incastro. Un modulo è una parte significativa altamente omogenea e unitaria, una parte del tutto. ESEMPIO DI SCHEMA LOGICO CONCETTUALE PER LA PROGETTAZIONE DI UN MODULO Costruzione condi- PROGETTAZIONE A SISTEMA DI UN MODULO visa Ma dove vogliamo RISULTATO ATTESO arrivare, esatta- - Saper spiegare, con lessico adeguato, con struttura coerente, mente? in forma ragionevolmente economica, e utilizzando anche mezzi non verbali, un procedimento già noto al parlante (non necessariamente studiato e appreso a scuola) - Saper rispondere a domande di chiarificazione - Saper riprendere e spiegare punti complessi E da dove partia- LIVELLO DI PARTENZA/PREREQUISITI mo? - Saper formulare oralmente, eventualmente sulla base di materiale dato, strutture indicate, brevi narrazioni/descrizioni pianificate Quali tappe sono OBIETTIVI INTERMEDI (previste due verifiche intermedie) necessarie per tut- - Riconoscere, all’interno di insiemi, sottoinsiemi lessicali speciti? fici; riconoscere alcuni semplici connettivi propri dell’esposizione - Comprendere e ricostruire, anche in semplici linguaggi non verbali, un procedimento ascoltato Quali diversi sen- AD ESEMPIO: tieri toccano que- - orale-scritto-orale ste tappe? - Dall’attività all’esposizione - Dalla sequenza iconica all’esposizione (o viceversa) - Dal manuale (tipo “fai da te” o “on line”) all’azione all’esposizione Le varietà di contenuti esperienziali Come sono segna- DALLE VERIFICHE INTERMEDIE te le tappe? Si va Il modulo si percorre per intero, ma: avanti, o ci si può - si possono rallentare i ritmi per alcuni gruppi anche fermare o - si possono prevedere brevi sottogruppi di recupero di singole conoscenze/procedure tornare indietro? E c’è chi può fare PERCORSO IN MAGGIORE AUTONOMIA, PIÙ LEGATO AGLI un percorso più INTERESSI. ESEMPI: lungo e/o più im- - Processo “immaginario” (sarà vero o no?) - Il manuale dei nostri “fate da voi” pegnativo? Quale bagaglio ci LINGUISTICO - COGNITIVO: - Esperienze si porta dietro? - Strutture - Modelli discorsivi Quali strumenti STRUMENTI: 194 servono a superare una tappa specifica? E ce ne sono anche che servono per tutte le tappe? Che accordi si prendono prima della partenza? Ci sono responsabilità particolari? Quanto dura il percorso? - registrazioni audio e video - mappe concettuali -… LESSICI ANCHE SPECIALIZZATI - Modelli semi-lavorativi - Schede di osservazione CONTRATTO FORMATIVO (cfr. esempio sotto riportato) DA DEFINIRE IN BASE ALLE FASI E AL SETTING 20 ORE Esempio di modulo sul tema del “dibattito” Lancio Negoziazione Attività di sviluppo * (pre fasi) 2h 2h 8h Attività di differenziazione ( per fasi) 8h Brain storming sull’idea di dibattito Personalizzazione delle fasi Analisi per ruoli di un dibattito televisivo: - conduttore: cosa fa? - esperto: cosa fa? - Griglia - Divisione della classe per ruoli: Esperto Conduttore Pubblico Una parte della classe farà da osservatore - Proposta di tematiche varie (es.: a undici anni si può dormire fuori di notte?) - Scelta di una tematica - Gioco del tribunale (momento decisionale) *A metà dello sviluppo verrà fatta una verifica alla quale seguirà una fase di differenziazione dell’attività, per cui: - alcuni lavoreranno su testi scritti - alcuni lavoreranno su interviste - alcuni lavoreranno coi connettivi o con sequenze di fumetti, ecc. L’attività di differenziazione richiede la presenza di insegnanti con competenze diverse. 195 Storia Titolo del corso La didattica modulare nella prospettiva del riordino dei cicli e della revisione dei curricoli Esperti Brusa Antonio Coordinatore/i Massarenti Giovanni Ente organizzatore CDE In collaborazione / convenzione Dirigenti scolastici scuole di I grado del Comune di Modena Ordini scolastici coinvolti Scuola secondaria di I grado Sede e periodo di realizzazione Scuola secondaria I "Cavour" - Modena - a.s.2000/2001 Area tematica Storia Finalità/Contenuto tematico Informazione sulla didattica modulare e costruzione di possibili percorsi Destinatari Docenti della scuola secondaria di I grado Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni /Motivazione Attività di formazione realizzata su proposta dei Dirigenti Scolastici delle Scuole Secondarie di I grado del Comune di Modena Articolazione delle fasi dell'attività formativa Un gruppo di docenti di Storia delle scuole di Modena e insegnanti “tutor” di storia , ha aderito alla proposta di formazione del C.D.E. che ha proposto incontri – dibattito e di laboratorio con il prof. Antonio Brusa , docente presso il Dipartimento di Scienze storiche e sociali alla Facoltà di Lettere dell’ Università di Bari sulla Didattica modulare. Sono stati effettuati quattro incontri: 9 due lezioni teoriche per illustrare cosa si intende per MODULO e ipotizzare percorsi modulari da sperimentare nelle classi ; 9 un’attività di laboratorio gestita da un esperto di HISTORIA LUDENS ; 9 un incontro conclusivo di presentazione / discussione di alcuni materiali prodotti dai corsisti. I risultati sono stati considerati soddisfacenti. 196 Ipotizzare una programmazione modulare vuol dire: 9 Immaginare una scuola che abbia deciso di affrontare in positivo la propria ristrutturazione in termini di autonomia, flessibilità di orario e riformulazione della professionalità docente Vantaggi di una progettazione per moduli: ⇒ Componibilità del percorso scolastico ⇒ Flessibilità del percorso formativo ⇒ Possibilità di utilizzare lo stesso modulo all’interno di percorsi formativi diversi UN MODELLO DI PROGRAMMAZIONE MODULARE SAPERE ESSENZIALE E DI APPROFONDIMENTO NELL’INSEGNAMENTO DEL NOVECENTO LA PROGRAMMAZIONE SI ARTICOLA SU DUE LIVELLI : IL PROGRAMMA DI BASE (O ESSENZIALE), costruito per il raggiungimento della “CAPACITÀ elementare dell’allievo DI ORIENTARSI NEL NOVECENTO “ (30 ORE) l’obiettivo è quello di portare gli allievi a comprendere la differenza che intercorre tra il loro passato immediato e il mondo contemporaneo a usare una mappa semplificata del secolo (quando inizia ? quando si trasforma al proprio interno? noi in quali settori del secolo ci troviamo?) IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO: MODULI UTILIZZATI PER CREARE PROGRAMMI FLESSIBILI E ADATTATI ALLE DIFFERENTI NECESSITÀ FORMATIVE DEI DISCENTI. MODULI DEL PROGRAMMA DI BASE 1° COMPRENDERE QUANDO INIZIA IL NOVECENTO (4/6 ORE) 2° COMPRENDERE LA PERIODIZZAZIONE FONDAMENTALE DEL NOVECENTO (10/14 ORE) 3° COMPRENDERE LA PERIODIZZAZIONE DEL NOVECENTO (dal punto di vista della politica e della società) (10/14 ORE) 4° MESSA A PUNTO DELLA MAPPA DEL NOVECENTO (4/6 ORE) MODULI DI RECUPERO , RINFORZO , APPROFONDIMENTO I MODULO: NORD - SUD, OVVERO IL PROGRESSO E IL LIMITE II MODULO: TEMPI MODERNI 197 Matematica Titolo del corso La didattica modulare nella prospettiva del riordino dei cicli e della revisione dei curricoli Esperti Spirito Giuliano Coordinatore/i Massarenti Giovanni Ente organizzatore CDE In collaborazione / convenzione Dirigenti scolastici scuole di I grado del Comune di Modena Ordini scolastici coinvolti Scuola secondaria di I grado Sede e periodo di realizzazione Scuola secondaria I "Cavour" - Modena - a.s.2000/2001 Area tematica Matematica Finalità/Contenuto tematico Informazione sulla didattica modulare e costruzione di possibili percorsi Destinatari Docenti della scuola secondaria di I grado Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni/Motivazione Attività di formazione realizzata su proposta dei Dirigenti Scolastici delle Scuole secondarie di I grado del Comune di Modena Articolazione delle fasi dell'attività formativa L’attività formativa per quanto riguarda il gruppo disciplinare di Scienze Matematiche è stata strutturata in quattro incontri tenuti dal Prof. G. Spirito, docente di Matematica presso un Liceo romano. Parlare di moduli e di didattica modulare prima e pervenire, nella seconda fase, alla strutturazione di un modulo di insegnamento disciplinare, dovevano essere gli obiettivi fondamentali. La lezione frontale si è sostanzialmente alternata a momenti di riflessione di gruppo, più che ad un vero e proprio lavoro di gruppo. Gli incontri sono stati improntati ad un dialogo di natura didattica, a partire dall’esperienza del relatore per arrivare a confrontarsi inevitabilmente con quelle dei docenti partecipanti. Attraverso lucidi, schemi, esemplificazioni e provocazioni sui fondamenti e i luoghi comuni della matematica, si è così andata sviluppando la successione degli incontri che, soprattutto nella seconda parte, contrariamente a quanto previsto, sono stati improntati all’acquisizione di conoscenze sui contenuti nella 198 Riforma in discussione in quel periodo e soprattutto sulla strutturazione dei curricola in generale e di quello di matematica in particolare. La riflessione si è dunque talora rivolta a cogliere ciò che della matematica è da ritenersi essenziale pervenendo così ad una prima esemplificazione , un po’ più concreta delle linee fondanti la disciplina. Il prodotto finale atteso avrebbe dovuto essere la produzione di un modulo di insegnamento disciplinare; tuttavia vista la complessità dell’argomento ci si è dapprima limitati ad ipotizzare un percorso modulare inerente il tema dei Numeri Razionali, poi solo una parte del gruppo ha prodotto un’ipotesi di modulo che tuttavia non ha permesso, anche visto lo scarso tempo a disposizione di essere rielaborata in comune. Il tema fondamentale era quello della didattica modulare in un curricolo di matematica ma in realtà si è finito col riflettere più del curricolo che del modulo e come risultato finale forse più che pervenire alla produzione di un modulo si è conseguito un altro obiettivo: è stata offerta l’opportunità di attuare un momento di confronto, dibattito ed un positivo esercizio mentale di aggiornamento - riflessione su temi di didattica della matematica e su fondamenti contenutistici della disciplina. LA DIDATTICA MODULARE RICHIEDE UN DIVERSO MODO DI FARE SCUOLA SIA RISPETTO ALL’ORARIO SIA RISPETTO ALLA METODOLOGIA La didattica modulare acquista maggior significato se si avvale di docenti che abbiano competenze tecniche e metodologiche per poter gestire la/e disciplina/e in modo trasversale ai curricoli. Fondamentale è il concetto di flessibilità non solo oraria ma anche “mentale” che preveda cioè un maggiore senso di “libertà di spaziare” in e fra i contenuti che facciano riferimento in modo diverso, ma complementare alla disciplina. Il MODULO tende ad essere un’idea bassa. Non tende ad armonizzare la rete ma piuttosto a mettere un tassello accanto all’altro Il MODULO è qualcosa di diverso dall’unità didattica (U.D.) e può essere comprensivo di più U.D. La MODULARIETÀ comporta una frammentazione del sapere MODULO = Percorso PARTO da ARRIVO a La MODULARIETÀ è nata a partire dal mondo del lavoro in una logica di “Formazione” La MODULARIETÀ rappresenta un elemento al contempo di forza e di rischio La MODULARIETÀ rappresenta in ultima istanza l’ultimo fastidioso slogan della Pedagogia La DIDATTICA MODULARE fa divenire importante il concetto di competenza COMPETENZA: conoscenza che perdura nel tempo e viene utilizzata in situazioni problematiche è caratterizzata da CONOSCENZE SPENDIBILI e SAPERI CONSOLIDATI che resistono nel tempo non labili ma che persistono conoscenze utili perché permettono di pensare meglio Affrontare l’aspetto curricolare della matematica comporta alcune riflessioni-ridefinizioni: **LA CAPACITÀ DI MATEMATIZZARE CHE SI CONCRETIZZA NEL PASSAGGIO** 199 Dalla abilità a risolvere problemi strutturati all’abilità ad affrontare generiche situazioni problematiche Differenze In problemi strutturati: I dati sono quelli necessari e sufficienti La consegna è dichiarata ed univoca In una situazione problematica bisogna: Individuare e selezionare i dati significativi (nascosti, espliciti, ridondanti) Definire gli obiettivi e passare così da matematica del certo a matematica del probabile Può essere necessario ricorrere a modelli **CARATTERE STRATEGICO DEL SAPERE MATEMATICO** IL SAPERE MATEMATICO SODDISFA I TRE SEGMENTI SEGUENTI: COSTITUISCE un patrimonio di conoscenze e competenze fondanti È strumento, fonte di lettura dell’esperienza METTE in condizione di accedere ad altri “Saperi” IL SAPERE MATEMATICO: PERMETTE LA COSTRUZIONE DI concetti, insiemi, predicati, corrispondenze e relazioni, numeri e relazioni, numeri e figure, algoritmi e LO SVILUPPO DI attitudini criticamente razionali in modo da raccogliere, organizzare, elaborare conoscenze ORIENTA nell’interpretazione di fenomeni naturali e sociali È PRECONDIZIONE per l’apprendimento dell’intera area scientifica. **ASPETTI CARATTERIZZANTI LA DISCIPLINA** CAPACITÀ DI CONTROLLARE I PROCESSI DI CALCOLO CAPACITÀ DI FARE PREVISIONE SUGLI ESITI FINALI CAPACITÀ DI ORIENTARSI NELLO SPAZIO ATTENZIONE LOGICO-LINGUISTICA COMPETENZA LOGICO-ARGOMENTATIVA CAPACITÀ DI LEGGERE ORGANIZZARE E RAPPRESENTARE DATI ATTENZIONE ALLA FORMA E CAPACITÀ DI MANIPOLARE FORME ATTITUDINE A RAGIONARE IN TERMINI DI MODELLI 200 Aree di sapere 201 202 Educazione musicale Titolo del corso Educazione musicale Esperti Deriu Rosalba Vaccaroni Franco Neulichedl Roberto Montorsi Giancarlo Corradini Emanuela Spallanzani Rossella Borghi Angela Coordinatore/i Piccolo Carla Ente organizzatore CDE In collaborazione / convenzione Direzioni Didattiche del Comune di Modena Ordini scolastici coinvolti Scuola elementare Sede e periodo di realizzazione Scuola elementare "Pisano" - I Circolo di Modena - Ottobre 2000/Febbraio 2001 Area tematica Educazione Musicale Finalità 9 Riflessione sul rapporto tra discipline, impostazione metodologica ed esperienze possedute dagli alunni 9 Costruzione di un curricolo di Educazione Musicale per la scuola di base Contenuto tematico Alfabetizzazione ed acquisizione di abilità e competenze relative all’Educazione Musicale Destinatari Tre docenti di ogni Circolo Didattico di Modena Descrizione del percorso/processo L’intento dell’iniziativa è quello di formare una commissione di ricerca – azione che si occupi della stesura di un percorso curricolare di Educazione Musicale per la scuola di base. Gli interventi dei primi due relatori hanno fornito indicazioni sulla strutturazione di un curricolo attraverso esemplificazioni di attività legate ad una griglia delle competenze, riferimenti ai traguardi formativi per fasce d’età ed indicazioni per attuare una riflessione sul rapporto tra l’Educazione Musicale, l’impostazione metodologica e le esperienze possedute dai bambini. Sono stati presentati vari modelli interpretativi della conoscenza, in particolare sui meccanismi di attivazione dell’intelligenza musicale. 203 Due insegnanti, con particolare esperienza nel settore, hanno relazionato su quali siano le difficoltà, i nodi problematici e gli aspetti positivi di una attività di carattere curricolare. L’intervento del terzo relatore ha consentito di accostarsi, attraverso la sperimentazione pratica, ad un modo di concepire e fare musica con i bambini, che passa anche attraverso la ricerca e la problematizzazione. Altri elementi di riflessione sono stati forniti da un’insegnante che si occupa del tema della formazione dei docenti in particolare in relazione alle nuove tecnologie e che ha sperimentato con i bambini alcuni percorsi di Educazione Musicale in connessione con altre discipline. In questo itinerario si è inserito l’intervento di un esperto che ha operato in collegamento con la scuola per la realizzazione di un progetto nato dallo studio di possibili punti di contatto tra la musica, la storia e la geografia. I quattro incontri di lavoro di gruppo sono stati finalizzati alla riflessione e al confronto tra gli insegnanti e all’elaborazione di un percorso curricolare utilizzabile anche da parte di altri colleghi. Questo tipo di organizzazione ha dato modo di raccogliere, nella prima parte del percorso, tutti gli elementi utili alla successiva elaborazione di un curricolo di Educazione Musicale, ha inoltre consentito di consultare i materiali forniti dai relatori ( schemi e dispense con riferimenti metodologici, CD con brani musicali relativi alle attività proposte, griglia di competenza musicale e articoli di approfondimento, documentazione dei percorsi didattici presentati ). Risultati attesi/raggiunti Non è stato facile il confronto su questo tema, in quanto ciascun componente il gruppo proveniva da esperienze diverse, il compito non era semplice, non ci si conosceva e non si erano verificate prima, occasioni di lavoro insieme. La prima fase di incontro è quindi servita prima di tutto per una conoscenza reciproca e per un confronto sui diversi punti di vista, sui timori e sulle difficoltà che ciascuno dei componenti il gruppo, come insegnante, affronta nel momento in cui pensa di proporre una qualsiasi attività di carattere musicale. Alcuni insegnanti hanno considerato il compito piuttosto ambizioso, altri, dopo alcuni incontri, non hanno più partecipato senza per altro fornire particolari spiegazioni. Gli insegnanti che hanno continuato a partecipare, pur consci delle difficoltà che si possono incontrare nella strutturazione di un curricolo destinato ad altri colleghi, hanno comunque provato a mettersi in gioco, cercando di partire da una riflessione sulle proprie esperienze e dalla volontà di metterle in comune. Sono emerse due possibili linee di lavoro: assumere come modello una proposta presentata da una relatrice; provare a stilare un curricolo strutturato per mappe concettuali. Pur considerando interessante la seconda prospettiva, la maggioranza delle insegnanti ha ritenuto più opportuno muoversi all’interno di una griglia di competenze che forniva sufficienti elementi di sicurezza. La seconda ipotesi sarà comunque oggetto di analisi nel prossimo anno. Dal confronto con le insegnanti dei Circoli è emersa la convinzione che la griglia fornita dalla relatrice Rosalba Deriu possa essere assunta come modello su cui articolare una programmazione per la formazione di base nell’area dell’educazione al suono e alla musica. Questa griglia non rappresenta uno strumento rigido, ma piuttosto un supporto da utilizzare in modo flessibile. Nei lavori di gruppo la griglia è stata analizzata ed integrata dopo ampia discussione, attraverso la riflessione sugli aspetti che sono stati considerati fondamentali in relazione alle esperienze personali. L’elaborazione della griglia delle competenze con le relative specificazioni per fasce d’età, è riservata al prossimo anno, in quanto un’attenta riflessione sulle abilità, sulle competenze, sui contenuti e sulle attività, richiede tempi di lavoro adeguati alla complessità del compito assunto e il confronto con esperti che possano fornirci utili supporti per il lavoro. 204 Storia Titolo del corso Per un curricolo di storia Esperti Ghidotti Giulio Coltri Luciana Gusso Maurizio Brusa Antonio Coordinatore/i Ghinelli Arturo Ente organizzatore CDE In collaborazione / convenzione Direzioni Didattiche del Comune di Modena Ordini scolastici coinvolti Scuola elementare Sede e periodo di realizzazione Scuola Elementare "Giovanni XXIII" - III Circolo di Modena - Ottobre/Novembre 2000 Area tematica Storia, Geografia, Studi Sociali Finalità Elaborare un curricolo di storia Contenuto tematico Curricolo degli obiettivi e delle operazioni cognitive per il primo biennio della scuola di base Destinatari Tre docenti di ogni Circolo Didattico di Modena Descrizione del percorso/processo Il mandato ricevuto dal Collegio dei Dirigenti Scolastici era quello di stendere un curricolo da proporre ai Collegi Docenti di Modena. Nei partecipanti al gruppo c’era il desiderio di sentirsi partecipi dell’elaborazione dei curricoli che la Commissione Ministeriale stava stendendo contemporaneamente. In una parte del gruppo era vivo anche il desiderio di aggiornarsi sulle ultime novità di didattica della storia. Si trattava di quei docenti che non avevano partecipato al corso biennale di storia terminato l’anno scolastico precedente. Il percorso ha visto l’alternarsi del lavoro di gruppo con le lezioni dei quattro esperti. In un primo momento il lavoro di gruppo ha cercato di ovviare alla diversa preparazione disciplinare con un impegnativo momento di auto formazione. Il coordinatore ha riprodotto, per ciascuno dei partecipanti, sia almeno un articolo degli esperti apparso sulle riviste specializzate, sia il materiale utilizzato dagli esperti stessi durante la lezione. 205 Sono state inoltre fornite le parti relative a Storia dei documenti licenziati dalla Commissione Ministeriale il 12/9/2000. Proficuo è stato pure lo scambio dei documenti di programmazione di storia e di continuità con le medie elaborati dai rispettivi collegi docenti. Durante il percorso sono state utilizzate le competenze di quattro esperti. Giulio Ghidotti e Luciana Coltri perché fedeli interpreti della linea metodologica di Mattozzi, individuato dalla maggioranza del gruppo come il più indicato a fornire indicazioni per il primo biennio. Antonio Brusa perché ritenuto il più indicato a fornire indicazioni per l’ultimo biennio. Infine Maurizio Gusso perché portatore di una metodologia più di area che strettamente disciplinare e soprattutto in stretto collegamento con le diverse educazioni, in particolare quella interculturale. Antonio Brusa è stato chiamato a concludere la prima metà del percorso, affinché potesse darci indicazioni su come proseguire il prossimo anno durante il quale si è infatti pensato di invitarlo nuovamente insieme a Gusso per due incontri ciascuno. Prodotto realizzato e Risultati attesi/raggiunti Il compito assegnato al gruppo è stato rispettato. Il prodotto realizzato è stato un curricolo per il primo biennio della scuola di base, anzi due curricoli. Infatti il gruppo ha steso un curricolo per obiettivi e un curricolo per operazioni cognitive. Il primo dovrebbe essere riconoscibile da tutti gli insegnanti e il secondo è sicuramente più coerente con la scelta effettuata di affidarsi alle indicazioni metodologiche del prof. Ivo Mattozzi. 206 Educazione interculturale Titolo del corso Educazione interculturale Esperti Leoni Paola Lessana Gabriella Ardizzoni Sabrina Di Lucca Lucia Coordinatore/i Casacci Giuliana Ferrari Antonella Ente organizzatore CDE In collaborazione / convenzione Direzioni Didattiche del Comune di Modena Ordini scolastici coinvolti Scuola elementare Sede e periodo di realizzazione Scuola elementare "De Amicis" - VI Circolo di Modena - Ottobre/Dicembre 2000 Area tematica Lingua Italiana come lingua straniera, Studi Sociali Finalità Formare insegnanti che possano essere referenti di Circolo Contenuto tematico 9 Inserimento alunni stranieri 9 Programmazioni individualizzate 9 Verifica degli apprendimenti Destinatari Tre docenti di ogni Circolo Didattico di Modena Descrizione del percorso/processo Il corso, biennale, è rivolto ad insegnanti di scuola elementare che diventano referenti di circolo per quanto riguarda la tematica dell’inserimento degli alunni stranieri. Emerge infatti chiaramente come un positivo inserimento degli alunni stranieri abbia bisogno di strumenti, mezzi e conoscenze adeguate. È molto importante, inoltre, che si costituisca un gruppo di insegnanti che, a livello di Comune, possa mettersi in contatto reciproco per scambi di conoscenze e di materiali relativi. Le attività sono state strutturate in quattro relazioni, alternate a quattro incontri per lavori di approfondimento in gruppo. In alcuni momenti il gruppo era al completo, altre volte si è diviso in sottogruppi che hanno prodotto elaborati. 207 Sono stati utilizzati materiali di studio proposti dalle relatrici e materiali provenienti da vari Centri di Documentazione, come ad esempio il CD LEI di Bologna, il Centro Come di Milano e l’Ufficio Educazione Permanente del Comune di Modena. Sono stati presentati materiali di studio, libri operativi, schedari lessicali, griglie per la programmazione e la valutazione dei processi di apprendimento. Prodotto realizzato Sono stati realizzati due fascicoli, prodotti dai gruppi di lavoro. Un primo fascicolo dal titolo “Vengo dalla Cina” tratta l’inserimento e le prime fasi di alfabetizzazione in italiano L2. Un secondo fascicolo dal titolo “Giochiamo con l’italiano” è una raccolta di giochi linguistici, tradizionali e non, che possono essere utilizzati per un apprendimento ludico della lingua italiana. Risultati attesi/raggiunti Il corso è stata una importante occasione di incontro tra insegnanti che svolgono lo stesso lavoro, spesso in situazioni di emergenza e comunque quasi sempre in realtà in via di strutturazione. Le problematiche relative all’inserimento degli alunni stranieri sono molte e complesse, esistono ancora pochi materiali, sia di studio sia operativi, che spesso non sono noti agli stessi insegnanti. È fondamentale quindi creare occasioni di scambio e di lavoro comune ed il corso ne è stato un positivo esempio. 208 Scrittura Titolo del corso La scrittura come processo: proposta di curricolo sulla costruzione del testo scritto Esperti Boscolo Pietro Cisotto Lerida Coordinatore/i Solmi Edda Sponza Natalia Ente organizzatore CDE In collaborazione / convenzione Direzioni Didattiche del Comune di Modena Ordini scolastici coinvolti Scuola elementare Sede e periodo di realizzazione Scuola elementare "G. Leopardi" - VIII Circolo di Modena - Ottobre 2000/Aprile 2001 Area tematica Lingua Italiana Finalità Favorire la consapevolezza della complessità del compito di scrittura e della necessità per le insegnanti di avere chiaro il processo concettuale ad esso sotteso Contenuto tematico Il processo di costruzione del testo scritto come processo cognitivo, da integrare con un ricco contesto di lavoro Destinatari Tre docenti di ogni Circolo Didattico di Modena Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni - difficoltà, spesso evidenziate dalle insegnanti, nell'acquisizione, da parte degli alunni, della padronanza nel processo di scrittura; - difficoltà nel reperire materiali che aiutino a chiarire come lavorare sulle fasi processuali del testo; - necessità di tenere insieme il modello cognitivo e il modello costruttivista, favorendo una ricchezza contestuale che si integri con la consapevolezza di lavorare sulla formazione delle strutture concettuali degli alunni. 209 Motivazione Allargare la consapevolezza della ricchezza e delle complessità della scrittura, che non può esaurirsi nel riferimento a modelli testuali, importantissimo ma non sufficiente in un'ottica processuale. Articolazione delle fasi dell'attività formativa L’attività si è articolata in otto incontri, di cui tre organizzati con lezioni - relazioni tenute da un esperto e cinque con incontri di discussione organizzati in due gruppi di lavoro Predisposizione ed uso di materiali e strumenti Sul tema affrontato dal gruppo non esistono molti materiali prodotti da insegnanti: ci si è riferiti ai testi di Boscolo, di Cisotto, di Bereiter, Scardamalia e altri. La lettura di parti dei testi, in particolare sulle competenze ricorsive, e l'analisi anche di materiali del gruppo, su cui ci si è confrontati, ha stimolato discussioni che hanno portato a "ordinare" le attività sul testo, in modo da preparare il curricolo che viene presentato. Da alcuni testi sono stati ricavati materiali utili da elaborare e da proporre, in parte, nel curricolo. I testi consultati hanno stimolato la riflessione sulle proposte didattiche dei partecipanti al corso nelle classi. L'analisi parallela di percorsi di lavoro del gruppo coi bambini e di percorsi proposti dal gruppo di insegnanti coordinato dal prof. Boscolo, ha reso possibile scegliere e ordinare le attività sul testo che vengono proposte. Sono stati anche raccolti percorsi didattici e preparate schede esplicative, che potranno venire utilizzate il prossimo anno. Uso di risorse esterne L'intervento degli esperti è stato estremamente utile e costruttivo. Il professor Boscolo, con la sua relazione iniziale, ha chiarito molto bene le caratteristiche dei due modelli di scrittura, cognitivo e costruttivistico, mettendo in evidenza la necessità di integrazione dei due modelli, nella vita scolastica. La dott.ssa Cisotto, con i suoi interventi "preziosi", ha stimolato la consapevolezza degli aspetti complessi dell'insegnare a scrivere, ma anche la possibilità di insegnare davvero a scrivere a tutti. Si ritiene di poter dire che tutti i partecipanti abbiano più chiaro cosa significhi essere in un'ottica di processo da stimolare, in cui è importante dare agli alunni la possibilità di operare per acquisire competenze, e nello stesso tempo aiutarli a diventare consapevoli del processo cognitivo sotteso alla scrittura. Prodotto realizzato Sono stati realizzati una proposta di curricolo per il primo ciclo e una relazione esplicativa. Risultati attesi/raggiunti Senza dubbio un risultato importante è la maggior chiarezza "cognitiva" dei corsisti, una consapevolezza più profonda del compito della scuola in relazione all'insegnamento- apprendimento del processo di scrittura. Nodi critici: la disomogeneità del gruppo. Non tutti avevano chiarezza sui modelli di scrittura cognitivo e costruttivistico, né sulla necessità di integrazione tra i due, né, a volte, del lavoro che già molto si fa integrandoli senza rendersene conto. Il quadro di riferimento teorico ha costituito un problema di partenza. Si è cercato di risolverlo riprendendo i punti essenziali della relazione di Boscolo, e discutendo sulle fasi processuali e sulle competenze ricorsive da raggiungere. Certamente tutti i corsisti hanno capito il contesto in cui ci si muove, e la scelta di lavorare, per questo primo anno, solo sul primo ciclo ha facilitato l’attività. Nodi che hanno favorito il lavoro: la pur difficile analisi su differenti proposte didattiche, che sono state osservate, da parte di alcuni componenti il gruppo, per la prima volta, come "operazioni" essenziali per l'acquisto e l'approfondimento di competenze ricorsive, ha dato un forte impulso positivo al lavoro del gruppo. 210 Apprendimento Titolo del corso Stili di apprendimento, stili di insegnamento - 1° livello Esperti Maselli Marina Coordinatore/i Davoli Lucia Ente organizzatore CDE In collaborazione / convenzione Direzioni Didattiche del Comune di Modena Ordini scolastici coinvolti Scuola elementare Sede e periodo di realizzazione Scuola elementare "Rodari" - IX Circolo di Modena - Ottobre/Dicembre 2000 Area tematica Apprendimento, Integrazione scolastica Finalità - Avviare una riflessione sui processi di insegnamento - apprendimento a partire dall'esperienza diretta degli insegnanti. - Rintracciare piste di lavoro operative per l'attività diretta con gli alunni. Contenuto tematico La gestione delle attività di classe attraverso l'individualizzazione: strategie a confronto. Destinatari Due docenti di ogni circolo didattico di Modena Descrizione del percorso/processo Le modalità di lavoro adottate hanno previsto un'alternanza di: 9 momenti di lavoro all'interno dei quali gli insegnanti sono stati invitati a svolgere attività/esercizi con l'obiettivo di far emergere, attraverso il confronto, le proprie personali strategie di lavoro; 9 momenti di puntualizzazione teorica volti a fornire un inquadramento teorico a partire da quanto emerso nel corso delle esercitazioni; 9 momenti di lavoro di gruppo, gestiti dal coordinatore, dedicati a sperimentare proposte di lavoro con l'intento di riflettere, in maniera più approfondita, su differenti stili; raccogliere e condividere riflessioni e quesiti sull'impiego delle varie modalità di lavoro nell'attività quotidiana in classe; 9 momento di verifica e confronto su attività/esperienze realizzate dagli insegnanti nelle rispettive classi. Per quanto riguarda i materiali si dispone delle riflessioni scaturite dai "giri di parole" che hanno fatto seguito alle attività svolte dai docenti e di un materiale di approfondimento tratto dalla letteratura specifica. 211 Educazione scientifico-ambientale Titolo del corso Educazione scientifico-ambientale Esperti Andreoli Roberto Mazzoli Paolo Coordinatore/i Nerbano Manuela Ente organizzatore CDE In collaborazione / convenzione Direzioni Didattiche del Comune di Modena Ordini scolastici coinvolti Scuola elementare Sede e periodo di realizzazione Scuola elementare "Palestrina" - X Circolo di Modena - Settembre 2000/Marzo 2001 Area tematica Scienze (educazione scientifico - ambientale) Finalità L’educazione scientifica si propone obiettivi che sono, a un tempo, suoi propri e comuni ad altre aree disciplinari; lo studio delle scienze, fin dalla scuola elementare, significa accettazione totale e consapevole della complessità del mondo e quindi della complessità della realtà. Perché questa non rimanga solo una dichiarazione di principio, occorre la dovuta traduzione sul piano didattico - operativo. Il corso pertanto si è prefisso l’obiettivo di: ⇒ migliorare la professionalità docente attraverso l’approfondimento delle problematiche relative all’insegnamento delle scienze. Si è data quindi rilevanza a proposte operative, che valorizzino il metodo della ricerca scientifica; il piano metodologico risulta infatti fondamentale, come viene sottolineato nella C.M. 270/99, e come viene ribadito nei nuovi curricoli ministeriali; ⇒ comprendere come si sviluppa e come opera una mentalità scientifica a partire dall’imparare facendo ⇒ cogliere nell’attività operativa l’aspetto motivazionale, che contribuisce a sviluppare la capacità di trovare strategie per la risoluzione di problemi. Contenuto tematico Si è ritenuto opportuno scindere i vari rami della disciplina e dare spazio, per il primo anno di corso, alle Scienze Fisiche e Chimiche con la costruzione di un curricolo verticale, dalla prima alla quinta classe elementare. Destinatari Tre docenti di ogni Circolo Didattico di Modena 212 Descrizione del percorso/processo Il curricolo è stato costruito dalle insegnanti per gruppi della stessa classe e con momenti di confronto collettivo. Si sono attivati momenti alterni fra lezioni frontali dei relatori e momenti di lavoro di gruppo delle insegnanti. Gli uni come input e come verifica del lavoro di gruppo e gli altri come rielaborazione degli interventi dei relatori e come elaborazione del curricolo. La scuola ha messo a disposizione il laboratorio scientifico, strutturato in modo da permettere la contemporaneità dei lavori di gruppo, e gli strumenti del laboratorio per le opportunità operative; l’aula audiovisivi e conferenze per le lezioni frontali con supporto di lucidi; il laboratorio di informatica per visionare documenti su Internet o per uso di video scrittura. Come fonti documentarie si è usufruito di capitoli tratti da testi, dati come riferimento bibliografico dai relatori. È stato inoltre predisposto uno schema di riferimento per la costruzione del curricolo, in modo da agevolare il lavoro di gruppo. È stato distribuito il curricolo ministeriale scaricato da Internet Prodotto realizzato Un curricolo di Fisica-Chimica nell’arco dei cinque anni della scuola elementare Risultati attesi/raggiunti Il gruppo è riuscito a realizzare il curricolo in quanto la coordinatrice ha colto la necessità di dare una “base di lavoro” alle insegnanti. Questo per la constatazione che: 1. mancava il presupposto, da parte dei corsisti, di una “esperienza consolidata” nel campo scientifico; 2. per i tempi di lavoro, insufficienti per un gruppo di insegnanti con esperienze diverse e che non avevano mai operato prima insieme. La sovrapposizione di altri corsi ha messo le insegnanti nella condizione di dover fare delle scelte a esperienza già iniziata. L’orario era nel primo pomeriggio, per espressa richiesta dei relatori e per permettere un lavoro veramente proficuo. Tale orario era stato comunicato ai vari Circoli con un buon anticipo, per permettere alle insegnanti di tenerne conto al momento della definizione dell’orario scolastico. Le corsiste dichiarano di non averne avuto comunicazione in tempo dovuto, quindi diverse di loro hanno avuto una presenza saltuaria. Si è constatato che è più opportuno avere esperti che facciano parte di agenzie del territorio, così da poter essere contattati più spesso per diventare anche un punto di riferimento. 213 Aritmetica Titolo del corso Matematica Esperti Bartolini Bussi Maria G Franca Ferri Coordinatore/i Lina Filomena Ente organizzatore CDE In collaborazione / convenzione Direzioni Didattiche del Comune di Modena Ordini scolastici coinvolti Scuola elementare Sede e periodo di realizzazione Scuola elementare "A. Gramsci" - XI Circolo di Modena - Ottobre 2000/Febbraio 2001 Area tematica Matematica Finalità Costruire un curricolo di matematica Contenuto tematico Aritmetica Destinatari Tre docenti di ogni Circolo Didattico di Modena Descrizione del percorso/processo Il percorso formativo si è sviluppato attraverso: A. interventi di relatori che hanno fornito: - chiarimenti epistemologici sui nodi cruciali della disciplina; - attenzione ad un linguaggio da condividere (competenze, abilità…); - analisi di protocolli con particolare attenzione al processo di apprendimento; B. lavoro di gruppo per attuare un confronto su esperienze professionali sia di aggiornamento, sia di insegnamento C. stesura del curriculo. Quest’anno ci si è occupati di Aritmetica, il prossimo anno verrà affrontata Geometria. L’aspetto formativo e di crescita professionale è da ricercarsi nei momenti di lavoro di gruppo che vanno suddivisi in due fasi. Nella prima fase di analisi dei bisogni: ⇒ chi siamo? ⇒ che cosa vuol dire insegnare Matematica oggi? ⇒ che cosa serve agli insegnanti di Matematica per crescere professionalmente? 214 ⇒ che tipo di curriculo si vuole costruire? La discussione ha portato a ragionare sul PROCESSO DI APPRENDIMENTOINSEGNAMENTO, e, in questa direzione, è stato predisposto il CURRICULO. Ragionare sul o sui processi non era l’esperienza di tanti, ma si è aderito con convinzione alla scelta. Questo ha spinto il gruppo a costruire un linguaggio comune su: competenze, abilità, traguardi irrinunciabili, ricerca-azione. La seconda fase ha visto i componenti del gruppo mettersi in gioco, mettendo da parte sia resistenze, sia modi di insegnare riconosciuti non più adeguati. Molto stimolanti i momenti di confronto sul patrimonio esperienziale (professionale) che alcuni componenti hanno portato al gruppo. Ed è questa la nota che veniva posta come nuova e significativa. È forse, per molti, la prima volta che un gruppo di insegnanti si ritrova a ragionare sul proprio percorso formativo con lo scopo di calarlo in un CURRICULO che coniughi i due poli, l’insegnare e l’apprendere, attraverso la scoperta e la passione per… “ …C’è reale formazione, se si è in grado di ripercorrere le proprie esperienze e di leggerle con occhio attento.” (Sergio Neri) 215 Continuità educativa Titolo del corso Progetto continuità Esperti Ajello Anna Maria Vianello Renzo Cerini Giancarlo Coordinatore/i Gardini Carlo (Dirigente scolastico VII Circolo di Modena) Selmi Lucia (Coordinatrice delle Scuole dell’infanzia comunali di Modena) Bartoli Maria Chiara (Coordinatrice delle Scuole dell’infanzia statali di Modena) Ente organizzatore CDE In collaborazione / convenzione Direzioni Didattiche del Comune di Modena Ordini scolastici coinvolti Scuola dell’infanzia, scuola elementare Sede e periodo di realizzazione CDE - Ottobre 2000/Aprile 2001 Area tematica Progettazione/Programmazione (Continuità educativa) Finalità 9 costruzione di un percorso formativo continuo tra Scuola dell’infanzia e Scuola elementare 9 attivazione di un raccordo tra Scuole dell’infanzia statali, comunali e private presenti sul territorio Contenuto tematico Progettazione di un percorso di continuità/ accoglienza per il passaggio dei bambini dalla Scuola dell’infanzia alla Scuola elementare Destinatari Docenti rappresentanti tutte le Scuole dell’infanzia e le Scuole elementari del Comune di Modena Descrizione del percorso/processo Nell’ambito del protocollo d’Intesa “Città di Modena - Patto per la scuola” è stato istituito, già dal dicembre 1999, un gruppo di lavoro permanente formato dai coordinatori pedagogici delle scuole dell’infanzia comunali, statali e private e dal responsabile di CDE/CDH con il preciso compito di affrontare tutte le tematiche e le eventuali problematiche relative alla continuità educativa tra le diverse scuole dell’infanzia e tra queste e la scuola elementare. 216 Già nel corso del primo incontro, pur riconoscendo unanimemente l’importanza qualitativa delle esperienze in atto, il gruppo di studio ha individuato alcune “negatività” che richiedevano interventi urgenti: 9 l’esistenza, sul territorio, di percorsi e materiali talvolta assai dissimili, con conseguenti gravi difficoltà da parte degli insegnanti di scuola dell’infanzia nella realizzazione e nella stesura e da parte degli insegnanti di scuola elementare nella prosecuzione e nella lettura; 9 la “storicità” di tali modalità di raccordo che, nel decennio, non sempre avevano saputo aggiornarsi rispetto alle nuove identità della scuola d’infanzia e della scuola elementare, maturate sia attraverso le importanti modifiche proposte dai documenti ministeriali, sia grazie alle numerose e significative esperienze condotte sul campo; 9 la necessità di contribuire, anche attraverso questa tematica, alla costruzione di un sistema integrato di scuole d’infanzia sul territorio, già avviata con la definizione di un comune accordo per le iscrizioni, con l’organizzazione di attività di formazione congiunte e con l’istituzione di un coordinamento delle scuole dell’infanzia statali. Di qui è nata la proposta di una specifica attività di aggiornamento, rivolta a rappresentanti di tutte le scuole d’infanzia e di tutte le scuole elementari e tesa alla definizione condivisibile di una nuova e più aggiornata ipotesi di continuità/ accoglienza. Articolazione delle fasi dell'attività formativa 1^ FASE: Attività di aggiornamento condotta da esperti L’attività formativa si è sviluppata intorno a tre nuclei tematici: • I contesti educativi con l’apporto teorico della prof.ssa Anna M. Ajello, docente dell’Università “La Sapienza” di Roma. • Le teorie dell’apprendimento con la relazione del prof. Vianello, docente presso l’Università di Padova. • La continuità nello scenario delle riforme con l’intervento del dott. Cerini, Ispettore tecnico M.P.I. 2^ FASE: Produzione di materiali e confronto tra le scuole All’attività formativa è seguita l’elaborazione di materiali proposti, in forma sperimentale, a tutte le scuole della Comune di Modena: - Schema di percorso minimo e condiviso di continuità/ accoglienza; - Informazioni per il passaggio; - Schema di aggregazione delle scuole. Questo percorso ha consentito di rinnovare il dialogo e la collaborazione tra la scuola dell’infanzia e la scuola elementare. Ancora, ha rappresentato un momento di confronto aperto sulle scelte che stanno alla base dei due ordini di scuola e di ricerca di strategie condivise di continuità. 217 218 Servizi/Risorse 219 220 Sezione Educazione Musicale Centro Risorse Territoriali Lingue Straniere 221 222 Educazione musicale Denominazione Sezione Educazione Musicale Ente/Associazione Comune di Modena - Settore Istruzione Provveditorato agli Studi di Modena - Direzioni Didattiche Sede Istituto Musicale Pareggiato “O. Vecchi” Ambiti di intervento/attività/progetti La sezione, nata dalla convenzione tra alcuni servizi del Settore Istruzione del Comune di Modena (Centro Documentazione Educativa, Servizio Scuole infanzia, Istituto Musicale Pareggiato “O. Vecchi”) e alcune Direzioni Didattiche di Modena e provincia, offre relativamente all’educazione musicale i servizi di: Documentazione Formazione Consulenza Informazione − − − − − − − − − − − − − − − − − − Spazio attrezzato − − − testi di cultura, pedagogia e didattica musicale esperienze realizzate nelle scuole CD musicali, audiocassette, videocassette percorsi di formazione corsi di formazione e aggiornamento iniziative pubbliche lezioni - concerto gruppi di lavoro seminari pacchetto formativo multimediale “Progetto MUSE” progettazione di feste e spettacoli a carattere musicale programmazione ed elaborazione di percorsi didattici allestimento di laboratori musicali indicazioni sull’utilizzo di strumentazioni audio-visive e informatiche pacchetto formativo multimediale “Progetto MUSE” utilizzo degli strumenti informativi del CDE (periodico “Viaggio in 3^ classe”, sito internet) iniziative in ambito territoriale e nazionale associazioni professionali degli insegnanti di Educazione musicale ricerca e produzione di materiali sonori consultazione di materiali attraverso strumentazioni e sussidi diversificati utilizzo di strumentazioni multimediali e Hi-Fi La sezione si rivolge principalmente ad insegnanti di scuola materna ed elementare. Per informazioni (indirizzo, telefono, fax, e-mail, sito internet, referente) via Goldoni 8 - 41100 Modena; tel. 059/206918; fax 059/206928. E -mail: [email protected] La sezione è aperta da settembre a giugno il martedì e il mercoledì dalle 16 alle 18.45, il giovedì dalle16 alle 18 223 Musica e Informatica Comune di Modena - Settore Pubblica Istruzione (Italia), Direzione Didattica I Circolo di Modena (Italia), Escola Basica 2,3 de Tondela (Portogallo), Association Objectif Emploi! (Francia) Do Re Mi ... File Iniziazione musicale dei bambini attraverso l’uso del computer Scuole dell’infanzia, scuole elementari Inizio progetto 2001 Classe/i II Area tematica Educazione Musicale, Informatica Contenuto tematico • Progetto europeo di riferimento: Socrates - Minerva (Nuove tecnologie). • Sperimentazione di software aggiornati e recenti in materia di educazione musicale incentrati sul concetto di gioco, di ascolto esplorativo, sulla visualizzazione grafica e sull’interazione. Obiettivo/i Permettere ai bambini di entrare in contatto con il mondo musicale attraverso un approccio originale incentrato sull’uso di risorse informatiche, e agevolare, così, nello stesso tempo la loro familiarizzazione con il mondo informatico. Destinatari Bambini si scuola dell’infanzia e di scuola elementare Personale coinvolto Dirigenti e docenti coinvolti nel progetto Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team fra soggetti e partner europei coinvolti nel progetto, già riunitisi a Modena nel marzo 2001. Descrizione del percorso/processo Motivazione La musica si presenta come uno dei terreni più adeguati allo sviluppo della sensibilità dei bambini e delle loro facoltà creative. L’insegnamento scolastico e musicale attraversa oggi una fase di profonda trasformazione, in particolare dal punto di vista pedagogico. Il progetto si colloca in questo contesto e si propone di sperimentare nuove forme di insegnamento musicale in grado di suscitare l'interesse e la creatività dei bambini, nonché la loro partecipazione attiva. Articolazione delle fasi di attività Il progetto mira a sperimentare i software che sono all’avanguardia nel campo dell’educazione musicale, la loro introduzione e la formazione degli insegnanti al loro utilizzo. L’intervento di formazione verrà realizzato in modo tale che ciascun insegnante possa poi utilizzare il software nelle classi. Il progetto prevede, infatti, l’acquisto del sof- 224 tware e la sua sperimentazione su un campione di scuole dei diversi Stati membri. Il progetto mira, inoltre, a impostare un sistema di comunicazione virtuale e interattivo fra gli insegnanti, attraverso la creazione di una rete Intranet, che sarà utilizzata anche dai bambini delle diverse scuole. Si intende, così, instaurare un rapporto diretto tra scuole e un confronto interculturale, attraverso lo scambio di lavori e composizioni musicali realizzati nell’ambito del progetto. Il progetto prevede, infine, un’attività di diffusione dei risultati e delle attività realizzate a livello europeo attraverso la creazione di un sito Internet e la pubblicazione di brochures multilingue. Sviluppi del progetto In occasione della prima riunione dei partner del progetto tenutasi a Modena il 5 e 6 marzo 2001, si è deciso di effettuare una ricerca per individuare società europee di produzione/edizione di software musicali per bambini corrispondenti alle aspirazioni del partenariato. Parallelamente i partner hanno deciso di realizzare un capitolato riassuntivo delle proprie competenze in materia di pedagogia musicale, del patrimonio europeo musicale comune ai partner, e delle aspettative di ciascuno rispetto al software musicale da sperimentare, con l’obiettivo di presentare una proposta a queste società di produzione/edizione in termini di co-realizzazione o co-sviluppo di prodotti esistenti. 225 Musica e Informatica Belloni Corrado I musicanti di Brema Musica e informatica Scuole infanzia comunali “Anderlini”- XI Circolo di Modena; “San Pancrazio" - III Circolo di Modena Febbraio - Maggio 2001 Classe/i Sezione 5 anni Area tematica Educazione Musicale, Informatica Contenuto tematico Approccio al linguaggio musicale attraverso il computer multimediale Obiettivo/i Sviluppo dell’affinamento delle capacità percettive e d’ascolto, sviluppo di simbolizzazioni grafiche di fenomeni sonori, sviluppo di prodotti musicali multimediali Destinatari Bambini delle sezioni 5 anni Personale coinvolto Esperto di didattica e pedagogia musicale, insegnanti di sezione Progettazione (per istituto, per classi, per team...) A cura dell’esperto di didattica e pedagogia musicale Descrizione del percorso/processo Motivazione Innovazione e ricerca didattica nell’apprendimento del linguaggio musicale attraverso l’utilizzo delle nuove strumentazioni informatico/multimediali. Il computer, opportunamente programmato per stimolare l’interesse dei bambini verso il suono, la musica e gli strumenti musicali, non viene considerato nei suoi aspetti puramente tecnici, ma come un mezzo privilegiato per manipolare qualsiasi elemento sonoro (suoni campionati e/o sintetizzati, ritmi liberi o misurati, forme d’onda,…). In poco tempo, i bambini entrano in possesso delle conoscenze essenziali per gestire le funzioni fondamentali del computer, con i relativi programmi installati, così da poter controllare e comprendere le relazioni che intercorrono tra input ed output. Articolazione delle fasi di attività La prima parte del progetto intende approfondire le potenzialità del computer come registratore digitale, in grado di memorizzare, manipolare e riprodurre campionamenti di suoni prodotti con la voce, il corpo, gli strumenti di piccola percussione ed eventuali altri oggetti di recupero, nonché registrazioni audio digitali e non. La seconda parte del progetto prevede l’utilizzo dei dati sonori immessi nel computer per realizzare la sonorizzazione ed un’eventuale drammatizzazione del racconto “I suonatori di Brema”, che verrà proposto come traccia di lavoro comune. 226 Modalità: lavoro di gruppo − Lettura e comprensione del testo del racconto: “I quattro suonatori di Brema”. L’insegnante narra il racconto mostrando le illustrazioni del libro; insieme ai bambini fa l’analisi delle parole difficili e apre una conversazione sui personaggi, sugli ambienti, sull’azione narrativa del racconto. − Suddivisione del racconto in quadri principali. I bambini compiono un’analisi dei diversi momenti del racconto e ne evidenziano gli stacchi soprattutto ragionando sulla base degli stati emotivi suscitati dagli episodi stessi, ad esempio stati di: gioia, tristezza, paura, euforia, terrore, ecc. − Conversazione mirata all’analisi degli effetti onomatopeici e alla scelta di musiche di commento al racconto I bambini aiutati dall’insegnante riconoscono tutti i suoni che fanno parte del racconto: i versi degli animali, i rumori di oggetti o di sottofondo, altri effetti sonori descrittivi (come ad esempio le luci che s’accendono) che rimandano ad eventi importanti della storia. Successivamente a ciascun quadro del racconto, caratterizzato da un preciso stato emotivo, i bambini hanno associato una musica adeguata, in grado di accompagnare il racconto. In caso di scelta difficile si è proceduto a riascoltare più volte ciascun brano fino a selezionare quello più idoneo. − Realizzazione di disegni raffiguranti i quadri principali del racconto: personaggi e scene. I bambini hanno immaginato i personaggi e le scene con le situazioni della storia poi li hanno disegnati usando i pennarelli colorati. Modalità: lavoro individuale con un massimo di 3 bambini − Registrazione digitale degli effetti onomatopeici e del testo del racconto Dopo aver selezionato gli oggetti e gli strumenti più idonei, i bambini, con l’aiuto dell’insegnante, li hanno registrati in digitale mediante un microfono collegato alla scheda audio del computer. Successivamente sono state tolte le pause, i rumori di fondo e “normalizzato” i volumi grazie all’effettistica prodotta dai filtri del software. Per quanto riguarda il testo, la registrazione è stata fatta facendo ripetere a ciascun bambino un periodo o un dialogo proposto dall’insegnante. La realizzazione del CD-ROM ha previsto una parte di lavoro individuale dell’esperto di didattica e pedagogia musicale: l’elaborazione grafica al computer dei disegni: sfondi, inquadrature, fotocomposizioni; il montaggio delle registrazioni del testo, delle musiche, degli effetti onomatopeici, di tutte le tracce audio, delle elaborazioni grafiche. Il software usato ha consentito la realizzazione di un video animato in formato .avi. Prodotto realizzato CD ROM multimediale, con filmati e commenti sonori prodotti interamente con materiali realizzati dai bambini. Risultati raggiunti I bambini sono riusciti a comprendere la relazione che intercorre tra input e output, superando il concetto fantastico del computer come “scatola magica”, così da incominciare a gestirlo nelle sue funzioni multimediali più semplici attraverso l’uso del mouse e della tastiera. Purtroppo la maggioranza dei software reperiti su internet e sul mercato si sono rivelati non sufficientemente adeguati, per la loro interfaccia ricca di vocaboli spesso scritti in inglese, all’utilizzo immediato da parte dei bambini di 5 anni. Quindi l’intervento dell’adulto si è reso necessario per spiegare le caratteristiche dell’interfaccia stessa dei vari programmi, con conseguente difficoltà, perdita di tempo e demotivazione dei bambini. Documentazione allegata Programmazione didattica, sintesi del percorso, CD ROM multimediale. 227 Produzione Biffi Annamaria, Rebecchi Barbara Il Mare: “La barchetta a vela” Scuole dell’infanzia comunali “Villaggio Giardino” - VIII Circolo di Modena; “Modena Est” X Circolo di Modena Settembre - Ottobre 2000 Classe/i Sezioni 4 e 5 anni Area tematica Educazione Musicale Contenuto tematico Suoni del mare ed eventi atmosferici Obiettivo/i Utilizzare la voce e il proprio corpo come strumenti di rappresentazione e comunicazione musicale/drammatica, contribuendo all’equilibrio affettivo e alla relazione con gli altri. Comprendere le possibilità del suono, del gesto e del movimento come elementi di rappresentazione e utilizzarli per esprimere idee, sentimenti e vissuti in forma personale e autonoma. Destinatari Bambini della scuola dell’infanzia Personale coinvolto Esperto di didattica e pedagogia musicale, insegnanti di sezione Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team (due esperti di didattica e pedagogia musicale e docenti delle scuole coinvolte) Descrizione del percorso/processo Motivazione Creare, proporre ed elaborare due percorsi differenti, partendo da materiali comuni, da inserire nelle attività di sezione per il recupero delle “vacanze estive” all’inizio dell’anno scolastico. Articolazione delle fasi di attività PERCORSO I Modalità: lavoro di gruppo 5 anni • Lettura della favola utilizzando le immagini in sequenza e i suoni del mare registrati. • Rilettura della storia da parte dei bambini con le immagini in sequenza. • Ascolto dei suoni del mare e riflessione sulle qualità sonore (intensità, durata, timbro, altezza). • Esplorazione dello strumentario in dotazione nella scuola. • Scelta degli strumenti da abbinare ai suoni ascoltati secondo criteri di similitudine e somiglianza. • Rilettura della storia da parte dell’insegnante con la sonorizzazione effettuata dai bambini. 228 4 anni • Lettura della favola utilizzando le immagini in sequenza e i suoni del mare registrati. • Rilettura della storia da parte dei bambini con le immagini in sequenza. • Esplorazione corporea e individuazione dei movimenti più indicati per realizzare personaggi, oggetti ed eventi presenti nella storia. • Rilettura della storia da parte dell’insegnante e drammatizzazione dei bambini utilizzando i suoni registrati. Fase conclusiva 4 / 5 anni insieme Esecuzione simultanea del racconto: narratore (adulto), immagini, drammatizzazione, sonorizzazione. PERCORSO II Modalità: lavoro di gruppo 4 anni • Costruzione della storia insieme ai bambini partendo da un oggetto stimolo (foulard bianco) e da materiali sonori (suoni del mare). • Osservazione in ordine sparso delle immagini della storia • Disposizione in sequenza della storia attraverso le immagini. • Esplorazione corporea e individuazione dei movimenti più indicati per realizzare personaggi, oggetti ed eventi presenti nella storia. • Scelta da parte dell’insegnante di frammenti musicali da sostituire ai suoni del mare. • Rilettura della storia da parte dell’insegnante e drammatizzazione dei bambini utilizzando i frammenti musicali come stimolo al movimento. Prodotto realizzato PERCORSO I: drammatizzazione e sonorizzazione PERCORSO II: drammatizzazione Risultati raggiunti Il percorso ha incontrato l’interesse di tutti i bambini, stimolando il ricordo e la verbalizzazione. Per quelli più piccoli l’esplorazione e la ricerca di movimenti espressivi, idonei alla drammatizzazione, hanno stimolato il confronto e la scelta di differenti proposte. Per i più grandi l’esplorazione e la ricerca di materiali sonori hanno affinato le capacità d’ascolto. Documentazione allegata • Programmazione didattica con le fasi di sviluppo dei percorsi • Cassetta audio col materiale sonoro utilizzato • Cassetta video con la realizzazione del prodotto finale 229 Produzione Panarello Concetta Il Mare: “La spiaggia sonora” Scuole dell’infanzia comunali “Villaggio Zeta”, “Tamburini” - I Circolo di Modena; “Saliceto Panaro” - X Circolo di Modena Ottobre - Novembre 2000 Classe/i Sezione 5 anni Area tematica Educazione Musicale Contenuto tematico Attività di ricerca, elaborazione, strutturazione e produzione di eventi sonori caratteristici del paesaggio mare: • traduzione dei parametri sonori indicativi del fenomeno sonoro in termini linguistici appropriati (Lingua Italiana) • invenzione e drammatizzazione corporea di immagini sonore (Educazione Fisica) • traduzione in termini grafici attraverso simboli di suoni e rumori (Educazione Immagine) Obiettivo/i 9 Essere capaci di percepire e riconoscere eventi sonori nello spazio e nel tempo 9 Essere capaci di stabilire relazioni tra eventi sonori e successioni temporali 9 Strutturare un fenomeno sonoro complesso e tradurlo nel linguaggio grafico (partitura non convenzionale) Destinatari Bambini della sezione 5 anni Personale coinvolto Esperto di didattica e pedagogia musicale Progettazione (per istituto, per classi, per team...) A cura dell’esperto di didattica e pedagogia musicale Descrizione del percorso/processo Motivazione Ogni anno la programmazione di sezione prevede un momento iniziale dedicato al recupero delle esperienze fatte dai bambini durante le vacanze. Il contesto si presentava favorevole ad un intervento dell’esperto musicale sullo stesso tema seppur con obiettivi strettamente disciplinari e non congiunti alla programmazione comune. Articolazione delle fasi di attività Il percorso musicale proposto si articola in cinque momenti diversi e graduali che hanno richiesto modalità differenziate di intervento. 1. Conversazione libera sui ricordi delle vacanze: l’intera sezione, all’incirca 24 bambini, hanno condiviso e partecipato insieme i vissuti sonori esperiti durante le vacanze al mare. Si è andata delineando una immagine fonica comune e significativa per tutta la sezione della “loro spiaggia sonora”. 230 2. Esplorazione vocale individuale e di gruppo: i bambini singolarmente o al massimo 2 o 3 contemporaneamente hanno esplorato in clima di ricerca le possibilità di riproduzione con la voce dei singoli eventi sonori. La modalità di laboratorio vocale e di ricerca si è espressa nell’attenzione ai fonemi da pronunciare, alle onomatopee più verosimili, nonché a svariate soluzioni circa l’intensità, l’altezza e i timbri di emissione vocale. 3. Ascolto, riconoscimento, riproduzione: momento di verifica della giusta decontestualizzazione dei fenomeni sonori operata in precedenza dai bambini. Attraverso un semplice gioco percettivo, la sezione divisa in 2 grandi gruppi, all’incirca 12 o 13 bambini, ha avuto modo di ascoltare e confrontare i ricordi sonori con la registrazione reale. 4. Drammatizzazione: attività svolta dall’intera sezione anche questa in forma di laboratorio fisico-motorio. I bambini hanno inventato semplici gesti e movimenti per rappresentare col corpo tutti gli eventi sonori scelti. Questa fase è stata programmata per lavorare insieme sulla struttura formale da adottare in seguito anche nella sonorizzazione vocale. 5. Scelta di un codice significativo comune e simbolizzazione della sonorizzazione realizzata: grande fase di ricerca grafica motivata dalle caratteristiche di ogni effetto sonoro prodotto. I bambini hanno utilizzato i materiali e gli spazi a loro disposizione (lavagna, pannelli di sezione, cartelloni, pennarelli) come un vero laboratorio di ricerca e in un clima fortemente di lavoro di gruppo: ognuno cercava la verifica alla propria proposta consultandosi a vicenda. Materiali e strumenti Nei due momenti iniziali sono state utilizzate immagini della spiaggia e fotografie che i bambini sono stati invitati a portare a scuola. Tali sussidi hanno supportato visivamente e sollecitato la memoria uditiva e la fase di decontestualizzazione. Nella terza fase della programmazione i bambini hanno individuato in schede già approntate i rumori che contestualmente ascoltavano su una audiocassetta preregistrata. Il quinto momento ha previsto l’utilizzo di materiale cartaceo e pennarelli per la traduzione dal linguaggio musicale a quello grafico. Prodotto realizzato Le improvvisazioni vocali e i momenti di ricerca fonica sono stati registrati su audiocassetta, così come l’intero prodotto strutturato e formalmente organizzato. Un video documenta passo passo la gradualità del processo di elaborazione del prodotto finito. Documentazione allegata Descrizione del percorso, elaborati dei bambini (simboli inventati e partitura finale non convenzionale), fotografie con brevi commenti, audiocassetta, videocassetta. 231 Movimento Zygmunt Malgorzata Il Fantacastello Scuola materna statale “Rodari” - VI Circolo di Modena Marzo - Maggio 2001 Classe/i Sezioni 3 e 4 anni Area tematica Educazione Musicale, Lingua Italiana, Educazione Immagine, Educazione Fisica Contenuto tematico La vita all’interno del castello Obiettivo/i Utilizzare abilità e conoscenze acquisite durante la realizzazione del percorso “Il Fantacastello” per la realizzazione dello spettacolo di fine anno Destinatario/i Bambini di 3 e 4 anni, genitori Personale coinvolto Esperto di didattica e pedagogia musicale, insegnanti di sezione, insegnante distaccata sul progetto miglioramento della didattica Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Programmazione congiunta con il team insegnanti, a cura dell’esperto di didattica e pedagogia musicale Descrizione del percorso/processo Motivazione Questo progetto che ha come tema il castello, coinvolge tutte le componenti della scuola: bambini di 3 e 4 anni, genitori e insegnanti. Implica la dimensione affettivo - relazionale, ma anche quella linguistico - cognitiva e creativa. Accanto alla ricerca di libri, alla narrazione di fiabe, ad una loro forma di analisi e di ricerca di ipotesi, si affianca l’attività di manipolazione e di animazione in cui il bambino utilizza il proprio corpo come mezzo espressivo di identificazione e di comunicazione. Qui viene documentato il percorso di educazione musicale condotto dall’esperto di didattica e pedagogia musicale inserito all’interno del progetto, il tema del castello, infatti, è stato lo sfondo per la festa di fine anno scolastico relativamente a tre contenuti: i personaggi, le musiche e le danze. Articolazione delle fasi di attività 9 Conversazione e discussione con i bambini sui personaggi e la vita che si svolge all’interno del castello. Sono stati individuati i seguenti personaggi: giullari, dame e cavalieri, fantasmi, soldati a cavallo, streghe, servitù. 9 Narrazione e descrizione dei vari personaggi individuati e di alcune situazioni particolari in cui sono coinvolti: la festa, la notte, le danze. 9 Invenzione di gesti e movimenti del corpo caratterizzanti ogni singolo personaggio. 9 Proposta di ascolto di brani musicali dalle caratteristiche contrastanti per stile, andamento, ritmo... 232 9 Scelta da parte dei bambini della musica più adeguata ai movimenti dei vari personaggi. 9 Abbinando i movimenti spontanei dei bambini con la forma musicale dei brani, vengono strutturate le diverse danze. Solo relativamente al brano utilizzato per dame e cavalieri, caratterizzato da una struttura formale semplice, tutti i bambini delle sezioni di 4 anni hanno associato ai motivi musicali che compongono il brano, una simbolizzazione grafica, alcuni strumenti musicali (strumentario Orff) dai timbri opposti e, infine, movimenti e semplici passi per rappresentare la danza. Prodotto realizzato Momento conclusivo dell’intero percorso sul castello è stata lo spettacolo della festa di fine anno: la lettura di un racconto inventato dalle insegnanti di sezione e dai bambini ha offerto lo spunto per la rappresentazione delle diverse danze eseguite dai bambini stessi. Risultati raggiunti I bambini hanno partecipato con coinvolgimento alle varie attività musicali proposte. Dopo la festa sono stati riascoltati i brani musicali utilizzati per le danze: i bambini hanno riconosciuto i diversi motivi che compongono i brani, hanno danzato liberamente con movimenti nuovi rispettandone le diverse caratteristiche e dimostrando, in questo modo, di avere capito lo stile, l’andamento musicale e ritmico dei brani. Documentazione allegata L’intero percorso è documentato in un fascicolo che contiene la progettazione, gli obiettivi, le fasi delle attività, le conversazioni, gli elaborati e le fotografie dei bambini; una videocassetta documenta lo spettacolo “Il Fantacastello” e un’audiocassetta raccoglie i brani utilizzati e i canti che hanno accompagnato le attività musicali. 233 Progetto di circolo Spallanzani Rossella Progetto di sperimentazione musicale Scuole elementari “Leopardi”, “Galilei”, “Po”, “S. Geminiano” - VIII Circolo Modena 1999/2000 - 2000//2001 - 2001/2002 Classe/i II - III - IV - V Area tematica Educazione Musicale, Lingua Italiana, Educazione Fisica Contenuto tematico Contenuti disciplinari: vibrazioni dei corpi sonori; risuonatori naturali (apparato vocale); parametri del suono; ritmo (pulsazione, accenti metrici, tempi); strutture formali; segni e simboli sonori. Contenuti multidisciplinari: 9 ambito motorio: il corpo e il movimento, giochi, drammatizzazioni, mimi, danze; 9 ambito linguistico: fonemi, sillabe, parole, filastrocche, narrazioni, metro, suono; 9 ambito visivo: immagini, segni, forme, colori; 9 ambito antropologico: aspetti della storia della musica (gli strumenti musicali, gli autori) in relazione alla storia dell’uomo, aree geografiche, culture extra-europee. Contenuti a carattere socio affettivo: giochi ed esercizi con regole, accordo e coordinamento del singolo nel gruppo, uso del corpo e contatto con gli altri. Obiettivo/i Il progetto è mirato a sviluppare competenze in riferimento ad elementi peculiari del linguaggio musicale, a collegare la musica ad altri linguaggi e dare rilievo agli aspetti formativi, di sviluppo della persona, cui l’educazione sonora contribuisce. Destinatario/i Tutti gli alunni del II ciclo del Circolo Personale coinvolto Insegnante titolare del progetto e insegnanti delle classi Progettazione (per istituto, per classi, per team...) A cura dell’insegnante titolare del progetto; i percorsi specifici sono inseriti nelle programmazioni delle varie classi Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni e motivazione Il progetto viene proposto all’interno di un Circolo in cui da alcuni anni si è dato sbocco all’esigenza, sentita da insegnanti e genitori, di promuovere iniziative e interventi per riqualificare l’insegnamento delle tre Educazioni (Musica, Immagine, Motoria) all’interno del curricolo; in particolare, per quanto riguarda l’Educazione al suono e alla musica, sono stati attivati interventi di docenti specializzate del Gruppo Musica del Comune di Modena, che lavorano nelle classi prime; cicli di lezioni-concerto di pianoforte proposti alle classi del secondo ciclo; incontri di autoaggiornamento annuali per la specializzazione interna dei docenti. L’insegnante referente del progetto ha svolto esperienze didattiche all’interno del Circolo, tramite laboratori a classi aperte, che hanno permesso una prima “minisperimentazione” di percorsi specifici di educazione al suono e alla musica. 234 Articolazione delle fasi di attività Il progetto ha avuto inizio l’anno scolastico 1999/2000 ed è proseguito gli anni successivi, gli interventi previsti sono scanditi per un'ora settimanale e si svolgono lungo tutto l'anno scolastico. Gli obiettivi generali che lo caratterizzano sono: 9 sviluppare e affinare competenze relative alla percezione e alla comprensione di elementi e fenomeni sonori (fruizione sonora); 9 sviluppare abilità relative alla produzione dei suoni attraverso l’uso della voce, del corpo, degli strumenti musicali; 9 acquisire la capacità di interpretare graficamente il materiale sonoro; 9 sviluppare la capacità di utilizzare il linguaggio sonoro in relazione ad altri linguaggi (motorio, verbale, grafico); 9 sviluppare la coscienza dell’apporto personale espressivo e riconoscere il proprio ruolo in attività sonore. Le linee metodologiche seguite sono: ⇒ agganciare il linguaggio sonoro ai linguaggi già posseduti dal bambino, innanzitutto i linguaggi verbale e motorio; ⇒ attivare processi di scoperta degli elementi che si vogliono via via sviluppare; ⇒ sollecitare processi creativi, chiedendo il contributo inventivo individuale in alcune tappe dei percorsi avviati; ⇒ avvalersi del lavoro collettivo (musica d’insieme, danze) come momento formativo peculiare dell’attività sonora, per le sue valenze educative. I percorsi e le attività stabilite si sviluppano intorno alle seguenti aree di lavoro: • la voce: l’utilizzo del linguaggio e del canto; • il corpo: come fonte sonora ritmica (i gesti suono); come coordinazione motoria nell’attività strumentale e nell'attività di movimento (movimenti, danze); • gli strumenti: l’utilizzo dello strumentario Orff e di altri strumenti in diverse attività (analisi sonora, brani, accompagnamenti). Le attività vengono predisposte tenendo presente diversi processi di sviluppo riguardo ai contenuti scelti: di percezione e analisi, di conoscenza e comprensione, di ripetizione ed esecuzione, di rielaborazione e invenzione. Nel corso dell’anno scolastico è prevista la progettazione di attività comuni con i docenti delle classi coinvolte e di Lingua Straniera, su contenuti specifici in riferimento ad attività di progetto e a diverse discipline (Italiano, Storia, Inglese). L’intervento si svolge prevalentemente nello spazio allestito per attività di laboratorio; sono previsti alcuni momenti in classe per predisporre o fissare il lavoro svolto. Nel corso della seduta si alternano momenti diversificati in cui è richiesta maggior concentrazione, come per le attività di analisi sonora, di lettura o scrittura notazionale, di esercitazione strumentale e altri di maggior distensione, in cui si riprende un’attività già iniziata o si imposta in maniera libera un nuovo lavoro: attività di canto, canto e accompagnamento, ascolto di brani, invenzione di danze. Si utilizza il materiale presente nel laboratorio: strumentario a percussione Orff, strumenti portati dai bambini (flauto dolce, melodica, chitarra), pianoforte dove è presente. Si prevedono attività collettive, a gruppi e momenti di attività individuali. Si utilizzano repertori vicini all’esperienza dei bambini (testi, filastrocche, parole inventate), materiali musicali tratti dal repertorio colto e da quello popolare e folklorico di diversi paesi. Vengono impiegati supporti audio (cassette, CD) e supporti visivi (cartelloni, colori, lavagna luminosa, testi, schedari). 235 Prodotto realizzato Nel corso degli anni in cui il progetto è stato attuato, sono stati realizzati: videocassette degli spettacoli a carattere musicale durante le feste delle scuole, cartelloni relativi alle varie attività, un CD ROM su un percorso di classificazione sonoro/strumentale. Risultati raggiunti I risultati raggiunti, dopo i primi due anni di applicazione del progetto, sono stati generalmente positivi, sia per quanto riguarda gli esiti raggiunti dagli alunni, sia per l’interessamento delle famiglie nei confronti dell’attività. Tali risultati hanno riguardato le numerose classi coinvolte nel progetto. Per quanto riguarda la specificità dei diversi gruppi - classe, si intende proseguire sviluppando maggiormente percorsi flessibili, adattandoli il più possibile alle esigenze delle classi, tramite l’attività di progettazione didattica. Documentazione allegata Fascicoli delle attività svolte nelle varie classi. 236 Progetto Muse De Silvio Flora, Spagnoli Sonia Chi ha paura dell’omino nero ? Io nooo! Scuola elementare “Montecuccoli” Baggiovara - I Circolo di Modena 1999/2000 Classe/i II Area tematica Educazione Musicale, Lingua Italiana, Educazione Immagine, Matematica, Studi Sociali, Educazione Fisica, Lingua Straniera Contenuto tematico “Viaggio” attraverso le paure dei bambini per attuare una riflessione sulle emozioni e sui diversi codici espressivi Obiettivo/i Riflettere sugli stati d’animo relativi alla paura; minimizzare alcuni atteggiamenti eccessivi, ma anche riflettere sull’importanza delle emozioni nella vita dell’uomo Destinatario/i Bambini della classe seconda Personale coinvolto Insegnanti della classe seconda, insegnante referente del progetto Musica di Circolo, insegnante di Lingua 2 Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team con la collaborazione di insegnanti specialisti Descrizione del percorso/processo Articolazione delle fasi di attività Questa proposta di attività si inserisce in un più ampio percorso svolto durante l’anno scolastico e che ha avuto inizio dalle semplici conoscenze specifiche degli alunni riguardo il proprio vissuto, l’opinione che si ha di se stessi, l’autostima, le caratteristiche fisiche e morali di ogni persona. L’itinerario presentato costituisce una parte di questo lavoro: dalla descrizione fisica alle caratteristiche del carattere, dai sentimenti alla felicità, dalle emozioni alla paura... Si è caratterizzato come una piccola ricerca delle connessioni interdisciplinari possibili sul tema delle paure e si è svolto nel corso di un quadrimestre. Le modalità di svolgimento delle attività hanno previsto interventi frontali, ma anche lavori di gruppo ed attività di laboratorio. Sono stati utilizzati numerosi testi letti dai bambini, schede, CD musicali ed audiocassette per la realizzazione degli ascolti guidati. Le attività proposte sono state in parte svolte con la collaborazione degli insegnanti specialisti di Musica ed L2. Prodotto realizzato I bambini hanno prodotto numerosi testi ed elaborati di vario genere che sono stati raccolti insieme con tutto il materiale di supporto in un fascicolo, in cui compaiono anche le linee portanti del percorso e la mappa delle possibili connessioni interdisciplinari. 237 Risultati raggiunti I bambini hanno partecipato con molto interesse alle attività proposte, i tempi di lavoro sono stati contenuti (relativi ad un quadrimestre); le insegnanti della classe hanno affermato che lo svolgimento delle attività non ha penalizzato il lavoro curriculare, anzi proporre alcuni dei contenuti previsti dal curricolo nell’ambito di un unico contesto, ha costituito un motivo di organicità e di unità nell’apprendimento. Documentazione allegata Un fascicolo che raccoglie le linee portanti del percorso, la mappa delle possibili connessioni interdisciplinari, gli elaborati dei bambini. 238 Progetto Muse Albertini Anna, Bertarelli M.Grazia, Riccò Laura, Righi Dilva, Tabellini Elena Il Meraviglioso Mago di Oz Scuola elementare “G. Verdi” - Istituto Comprensivo “A. Pacinotti” di San Cesario s/P 2000/2001 Classe/i IV A - IV B Area tematica Educazione Musicale, Lingua Italiana, Educazione Immagine, Educazione Fisica Contenuto tematico Drammatizzazione della trama del libro “Il Meraviglioso Mago di Oz” Obiettivo/i Potenziare la capacità di ascolto Destinatari Alunni delle classi quarte Personale coinvolto Insegnanti, esperta teatrale Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Progettazione per team di classi parallele, in collaborazione con la Biblioteca Comunale Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Analisi e valutazione collegiale della situazione cognitiva delle due classi quarte. Una delle carenze maggiormente evidenziate era la difficoltà di attenzione e di ascolto da parte della maggioranza dei bambini. Motivazione ⇒ Accoglienza del progetto-lettura proposto dalla Biblioteca Comunale. ⇒ Condivisione dell’obiettivo dell’autore secondo il quale l’opera “... aspira ad essere un racconto di fiabe modernizzate, in cui sono mantenute la meraviglia e la gioia” (Frank Baum). Tale obiettivo era uno dei fili conduttori della programmazione linguistico espressiva. Articolazione delle fasi di attività Il progetto ha preso avvio dalla lettura del libro “Il Meraviglioso Mago di Oz”. L’attività si è svolta per gruppi eterogenei a classi aperte, utilizzando i seguenti spazi: il laboratorio, le aule di classe e l’aula computer. Poiché il progetto ha coinvolto trasversalmente diverse discipline, si è reso necessario un incontro quindicinale fra le insegnanti per programmare le varie attività ed apportare i necessari adeguamenti. Attività di Lingua Italiana ⇒ Lettura e comprensione dei vari capitoli attraverso questionari, sintesi, cloze ⇒ Individuazione e analisi dei personaggi e degli ambienti ritenuti più significativi ⇒ Riscrittura di sequenze descrittive modificandone gli elementi strutturali ⇒ Invenzione di filastrocche sulle caratteristiche dei personaggi 239 ⇒ Stesura del copione teatrale Attività di Educazione Immagine Durante la lettura del libro sono stati realizzati: 9 fondali (utilizzando tempere, collage…); 9 burattini e marionette (utilizzando materiale di recupero come lana, stoffa, bottiglie di plastica, gomma piuma…); 9 elementi scenografici. Attività di Educazione Musicale • Sonorizzazione di alcune scene • Produzione di suoni e rumori attraverso la voce e gli strumenti musicali • Ascolto di brani musicali • Riscrittura del testo di alcune canzoni mantenendone la base musicale Ogni gruppo, coordinato da un’insegnante, si è impegnato nella messa in scena di una sequenza del racconto curandone la stesura dei dialoghi, la scelta dei costumi, delle scenografie, delle canzoni. Si è rivelata molto utile la collaborazione con un’esperta di teatro intervenuta per quattro volte: • nella prima, per stimolare l’interesse e la curiosità dei bambini, ha eseguito una lettura drammatizzata di una sintesi del libro; • la seconda è intervenuta a scuola per insegnare ai bambini le tecniche di costruzione di burattini e pupazzi; • le ultime due volte ha dato consigli e suggerimenti sulle tecniche di drammatizzazione. Prodotto realizzato È stato realizzato uno spettacolo teatrale, rappresentato nella corte di Villa Boschetti e documentato in una videocassetta. Risultati raggiunti L’attività è risultata gradita, ha coinvolto e motivato i ragazzi ed è stata funzionale al raggiungimento degli obiettivi fissati nelle varie discipline. Nei gruppi di lavoro, tuttavia, sono emerse quelle problematiche che alcuni alunni presentano anche all’interno delle classi: scarsa disponibilità al lavoro e alla collaborazione, impegno non sempre adeguato alle richieste. Documentazione allegata Videocassetta dello spettacolo 240 Progetto Muse Insegnanti del corso di autoaggiornamento Muse Benevelli Alessandra coordinatrice Suoni… immagini… sensazioni… dalla pubblicità alla poesia Direzione Didattica di Maranello 2000/2001 Classe/i IV D scuola elementare “Stradi” di Maranello Area tematica Educazione Musicale, Informatica Contenuto tematico Ascolto, analisi, sonorizzazione, produzione Obiettivo/i • Formulare ipotesi sul perché è stata scelta una determinata musica in uno spot televisivo • Analizzare eventi musicali, spot pubblicitari, immagini, poesie cogliendo in esse le principali caratteristiche (funzione, movimento, ritmo, colori, forme, suoni e musica , sensazioni sensoriali, sentimenti) • Scegliere in una rosa di proposte, la musica ritenuta più adatta ad accompagnare una poesia • Sonorizzare una poesia utilizzando strumenti a percussione, oggetti e voce Destinatari Alunni del secondo ciclo di scuola elementare Personale coinvolto Insegnanti del corso di autoaggiornamento, insegnanti di classe di Italiano, Educazione Immagine, Educazione al suono e alla musica e di Informatica. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Progettazione effettuata durante il corso di autoaggiornamento e per team Descrizione del percorso/processo Motivazione Quest’anno gli insegnanti del corso d’aggiornamento MUSE hanno deciso di indirizzare l’attività di autoaggiornamento verso un’esperienza didattica che coinvolgesse in modo trasversale diverse educazioni e discipline per arrivare alla produzione di un semplice prodotto multimediale con Power Point. Articolazione delle fasi di attività L’attività proposta mira a sviluppare nel bambino la capacità di analisi e interpretazione della musica in stretto rapporto con le immagini, la voce, la parola e il movimento. Partendo dall’analisi di spot pubblicitari, si passa a quella di due poesie utilizzandole per giungere poi alla creazione di un semplice prodotto multimediale, dove diversi codici espressivi interagiscono tra loro per dare maggior forza al messaggio che si vuole esprimere. Il percorso inizia con la consultazione di una parte del libro “Identikit di un brano” dell’ipertesto 241 MUSE che propone l’analisi guidata di alcune pubblicità. La griglia proposta in MUSE è stata utilizzata anche per analizzare spot televisivi precedentemente registrati in videocassetta. Utilizzando uno schema di analisi e interpretazione simile a quello usato per la pubblicità, si è passati ad analizzare una poesia individuando in essa parole, assonanze, rime, suoni, colori, movimenti, immagini, sensazioni, unità espressive. Si è cercata una musica che contenesse le caratteristiche evidenziate, per usarla come “colonna sonora” a immagini scelte da libri d’arte, riviste e da internet. A piccoli gruppi (tre-quattro bambini) si sono disegnate le immagini che rappresentavano la poesia. Dopo aver progettato la struttura “dell’ipertesto”, si è passati alla creazione di file di immagini (eseguita con lo scanner da un piccolo gruppo con l’aiuto dell’insegnante). Alcuni alunni intanto hanno creato un semplice accompagnamento ritmico scegliendo gli strumenti che esprimessero le sonorità individuate nella poesia. Con l’aiuto dell’insegnante un gruppo di bambini ha registrato la lettura della poesia e l’accompagnamento, creando file audio; un altro ha inserito in Power Point i file d’immagine come sfondo alle diapositive, la musica scelta e registrata, ha scritto il titolo, il testo, ha inserito i file audio ed ha animato titoli, testi e registrazioni. Queste ultime attività sono state svolte in aula d’informatica con la metà dei bambini della classe (un grande gruppo di undici alunni per ogni poesia) divisi poi in piccoli gruppi con compiti diversi. Prodotto realizzato Due “ipertesti” realizzati con Power Point, materiale cartaceo, fotocopie di quaderni. Risultati raggiunti Gli alunni si sono dimostrati interessati verso la visione e l’analisi degli spot pubblicitari; hanno dato il loro contributo nel momento di analizzare ed interpretare la funzione della musica, dei suoni e delle immagini/messaggio pubblicitario. Hanno utilizzato spesso la loro esperienza di fruitori televisivi citando altre pubblicità per fare confronti, paragoni, generalizzazioni. Positivo è stato l’impegno nel lavoro di gruppo per la produzione di immagini, sonorizzazioni, scelta delle musiche e realizzazione dell’ipertesto. 242 CRT Lingue straniere Denominazione Centro Risorse Territoriali - Progetto Lingue 2000 Ente/Associazione Ministero Pubblica Istruzione Sede Scuola secondaria I grado "Cavour" - Modena, via Amundsen 80 Ambiti di intervento/attività/progetti ⇒ Problematiche relative all'insegnamento delle lingue straniere ⇒ Attività di Formazione/Consulenza rivolte a docenti di lingua straniera in servizio nelle scuole di istruzione secondaria di 1° e 2° grado Per informazioni (indirizzo, telefono, fax, e-mail, sito internet, referente) S.M.S. "CAVOUR" - Modena, via Amundsen 80 Tel. 059/33.13.73 Fax 059/82.41.35 e-mail: [email protected] sito internet: comune.modena.it/scuole/cavour Referente: Dirigente Scolastico Giovanni Massarenti 243 CRT Lingue straniere Denominazione Centro Risorse Territoriali di Modena - Sezione L2 Ente/Associazione Ministero della Pubblica Istruzione Provveditorato agli Studi di Modena - I Circolo di Modena Comune Modena - CDE Sede CDE - Via Saragozza, 100 - Modena Ambiti di intervento/attività/progetti La Sezione, nata dalla convenzione tra CDE e il I Circolo didattico di Modena come progetto di sperimentazione dell’Autonomia scolastica, è stata assorbita dal Centro Risorse Territoriali voluto dal Progetto Lingue 2000. Il C.R.T. offre per la Lingua Straniera, principalmente per le lingue comunitarie per le quali è previsto l’insegnamento nella scuola elementare e cioè inglese, francese, tedesco, servizi di: Documentazione Materiali linguistici Esperienze realizzate nelle scuole Raccolte, dossier, riviste, monografie Formazione Corsi d’aggiornamento Iniziative pubbliche: Spazio Aperto, Seminari Gruppo di studio e di lavoro Consulenza Progettazione di percorsi formativi e unità didattiche, esigenze di lavoro individuali Informazione Produzioni in commercio, nazionali ed internazionali, normativa vigente Spazio attrezzato Consultazione di materiali attraverso strumentazioni e sussidi diversificati, incontri e lavori di gruppo Il CRT - sezione L2 collabora con l’altro CRT presente sul territorio, orientato in prevalenza a fornire servizi per gli insegnanti di lingua straniera e in servizio nelle scuole medie di primo e di secondo grado. Per informazioni (indirizzo, telefono, fax, e-mail, sito internet, referente) Orari di apertura Lunedì, martedì, mercoledì dalle 15.00 alle 18.45 Utenza La Sezione si rivolge principalmente agli insegnanti di Scuola elementare e materna Referente: Dirigente Scolastico Giacomo Grossi Per informazioni Tiziana Gibertini - Nilla Campari Tel. 059/216212 - fax 059/206855 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] Sito internet: http://www.comune.modena.it/cde 244 Inglese Insegnanti di Lingua Inglese L'insegnante di lingua inglese si presenta Scuole dell’infanzia comunali di Modena 2000/2001 Classe/i Sezioni 4 e 5 anni Area tematica Lingua Straniera Contenuto tematico L'incontro con l'insegnante di inglese: connotazione e aspetti multiculturali Obiettivo/i Stabilire un rapporto coinvolgente e promuovere curiosità e interesse da parte dei bambini Destinatari Bambini di 4 e 5 anni Personale coinvolto Insegnanti di lingua inglese/ insegnanti di sezione Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team Descrizione del percorso/processo Le insegnanti di lingua inglese nell'esperienza modenese delle scuole dell'infanzia, non appartengono all'organico della scuola, ma ne entrano a far parte in qualità di insegnanti "esperte" che si avvalgono di competenze specifiche. Si tratta di insegnanti per lo più madrelingue, diplomate, o che comunque, hanno trascorso lunghi periodi di permanenza e studio all'estero, e svolgono all'incirca sei ore di lezione settimanali con bambini di 4 e 5 anni. Per i bambini è un'occasione per confrontarsi non solo con una diversa lingua, ma anche con una diversa cultura di appartenenza, tradizioni, atteggiamenti, che possono incuriosire e affascinare i bambini, promuovere momenti di riflessione circa la lingua in genere e facilitare atteggiamenti culturali più aperti e flessibili. L'introduzione nelle scuole di insegnanti madrelingue, comporta però la risoluzione di alcuni aspetti che, se trascurati, potrebbero rivelarsi problematici. Occorre porsi il problema di come avvicinare i bambini, cominciando così a conoscerli e a farsi conoscere, soprattutto quando, come in questo caso, non è possibile avvalersi della comunicazione verbale. Inoltre, pur lavorando in piena autonomia e senza ricercare aspetti "forzosi" di continuità tematica rispetto al lavoro delle insegnanti di sezione, è importante conoscere il contesto in cui si opera: spazi, materiali, organizzazione della giornata, modalità di relazione coi bambini. condivisione degli obiettivi, ecc… Parliamo di insegnanti, quindi, consapevoli, che sanno calarsi nella vita quotidiana dei bambini e utilizzare come naturale sostegno, anche per l'attività di lingua inglese più mirata e specifica, gli ambiti di intervento che maggiormente connotano la scuola dell'infanzia: la narrazione, la lettura, il teatro, il gioco simbolico… 245 L'attenzione a questi aspetti, così come ai bambini, ai loro discorsi, alle loro riflessioni o ipotesi, permette di arricchire enormemente le possibilità che tali incontri multiculturali possono offrire. Ci sembra particolarmente importante fare attenzione ai primi incontri coi bambini, che devono essere pensati con intenzionalità, poiché da questi può nascere o meno un atteggiamento di interesse verso la lingua inglese, che con particolare riferimento a questa età, coincide quasi totalmente con la figura dell'insegnante. C'è chi ama presentarsi con musica e canzoni, chi con una storia particolarmente divertente, chi utilizzando burattini, ombre, teatro. C'è chi ritiene di presentarsi utilizzando il momento più formalizzato dell'appello, e chi propone una nuova, allettante, colazione. C'è ancora chi ritiene che l'intervento debba essere preceduto da alcuni momenti informali in cui è possibile avvicinare i bambini a spazi attrezzati della sezione giocando piacevolmente con loro, anche senza particolari intenzioni didattiche, e, chi invece, pensa sia opportuno presentare la propria storia personale: oggetti, fotografie, immagini di aspetti caratteristici del proprio paese di origine. È possibile dare vita gradualmente ad uno spazio attrezzato, anche minimo, ma ben visibile a bambini e genitori, che diventi memoria, documentazione, ma anche, possibilità di "immersione" per tutti i bambini che desiderano riprendere, risentire, riascoltare, rivedere, riutilizzare libri o cassette o video o burattini, anche senza la presenza dell'insegnante. Si tratta di proposte diverse, più o meno complesse, che possono richiedere o meno la collaborazione delle insegnanti di sezione, che non pretendono di esaurirsi in fretta, ma che, anzi, possono continuare nel tempo, trasformandosi via via in attività più complesse: vere e proprie interviste all'insegnante di inglese; una corrispondenza con l'estero, e così via… Ciò che conta, ancora una volta, è l'aspetto irrinunciabile dell'integrazione tra attività diverse, così come tra i vari soggetti protagonisti della scuola dell'infanzia: insegnanti "esperte", bambini e genitori, in un contesto di relazioni e di proposte significative. La documentazione è rappresentata da materiali cartacei e tridimensionali, fotografie, fotocopie a colori, disegni e commenti dei bambini. 246 Inglese Bassi Marina, Bergonzoni Maura, Borghi Patrizia La drammatizzazione della fiaba come percorso d’apprendimento in L2: Little Red Riding Hood Circoli di Mirandola - Cavezzo - Modena Classe/i I - II - IV Area tematica Lingua Straniera (Inglese) Contenuto tematico Percorso didattico basato sulla drammatizzazione di fiabe note in lingua inglese, i cui testi presentino dialoghi legati alla quotidianità. Obiettivo/i Obiettivi linguistici generali: ⇒ sentirsi a proprio agio in un nuovo contesto comunicativo; ⇒ comunicare con altre persone in L2; ⇒ acquisire fiducia nelle proprie abilità comunicative; ⇒ negoziare il significato del messaggio. Obiettivi linguistici specifici: ⇒ riconoscere, memorizzare e produrre in contesti adeguati lessico e strutture linguistiche relativi alle seguenti funzioni: - presentarsi e salutare - chiedere e dare informazioni - dare ordini e porgere inviti - avanzare richieste - esprimere stati d’animo. Destinatari Gli alunni delle classi I, II, IV Personale coinvolto Le insegnanti specialiste di L2. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Le insegnanti elaborano e formalizzano l’esperienza documentata. Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni e motivazione Le motivazioni che inducono il bambino ad apprezzare la narrazione di fiabe nella lingua materna rimangono tali anche quando la fiaba viene presentata in L2. Questo probabilmente a causa della struttura ripetitiva e prevedibile del tipo di testo che infonde sicurezza psicologica e allo stesso tempo permette al bambino di entrare in un mondo iniziatico e simbolico. L'utilizzo di fiabe note, narrate e drammatizzate in L2, pone inoltre i bambini in una situazione di vantaggio: l'attenzione al significato di ogni singola parola o struttura non è indispensabile perché i vari momenti della fiaba sono conosciuti e facilmente recuperabili dal loro immaginario. Questo fa sì che i bambini possano lasciarsi assorbire dal fluire 247 del suono, che a loro volta riusciranno a ripetere senza particolari inibizioni o difese, nel momento della riproduzione. Articolazione delle fasi di attività L’attività è stata ideata per gruppi di 10 - 12 alunni. Ogni fiaba prevede un percorso di 10 settimane circa. Le fiabe prese in considerazione sono: Little Red Riding Hood, Jack and the beanstalk, Goldilocks, The wizard of Oz. In questo contesto si riporta la fiaba di Cappuccetto Rosso. L'organizzazione delle attività, in relazione agli obiettivi, ha seguito la seguente scansione: 1) narrazione animata della fiaba in L2 da parte dell'insegnante; 2) messa a fuoco dei personaggi e degli ambienti; 3) lettura animata dello script da parte dell'insegnante; 4) interpretazione corale dello script da parte di alunni ed insegnante; 5) interpretazione, a rotazione, dei diversi ruoli, alternata da: giochi e attività (role-play, canzoni) che prevedono il processo cognitivo della generalizzazione attraverso il riutilizzo, in contesto diverso, delle strutture linguistiche fondamentali presenti nella fiaba. 6) valutazione dei risultati raggiunti attraverso l’osservazione delle attività filmate, con attenzione particolare a: intelligibilità del messaggio, adeguatezza comunicativa relativamente al contesto, capacità di interagire in modo funzionale ai propri bisogni comunicativi. 248 Inglese Gandolfi V., Minghelli G., Simonetti M. The Frog Family Scuola elementare “A. Moro” - Circolo di Vignola 2000/2001 Classe/i IV A- IV B Area tematica Lingua Straniera (Inglese) Contenuto tematico La famiglia Obiettivo/i - Conoscenza del lessico relativo alla famiglia - Comprensione di una semplice storia attraverso l’attivazione di diversi canali di comunicazione - Rielaborazione della storia a livello grafico-pittorico e mimico gestuale Destinatari Gruppo classe Personale coinvolto Insegnanti dell’area linguistico - espressiva - musicale Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team Descrizione del percorso/processo Motivazione L’uso delle storie narrate e animate con l’ausilio di oggetti e immagini correlate è un valido strumento per sollevare l’interesse e la curiosità dei bambini e favorire l’apprendimento e la memorizzazione di lessico e strutture in un contesto ludico. Articolazione delle fasi di attività La fase iniziale coinvolge il gruppo classe in una conversazione guidata, finalizzata alla conoscenza dei personaggi della storia col supporto di sussidi visivi. Seguono la narrazione e la drammatizzazione della storia da parte dell’insegnante. La graduale e progressiva partecipazione attiva dei bambini alla narrazione del racconto, che ha carattere ripetitivo, porta facilmente alla memorizzazione dello stesso. La storia viene rielaborata a livello grafico - pittorico. I bambini: - Individuano e riordinano le fasi del racconto (immagini e testo) - Realizzano un libro illustrato - Drammatizzano la storia a piccoli gruppi Contemporaneamente i bambini apprendono una semplice canzone inerente l’argomento “rane”. Risultati raggiunti L’attività ha ottenuto lo scopo prefissato di apprendimento di nuovo lessico in un contesto ludico. 249 Inglese Bettelli G., Cipriano F. English Onomatopoeia Scuola elementare “G. Mazzini” - Circolo di Vignola 2000/2001 Classe/i IV A - IV B Area tematica Lingua Straniera (Inglese) Contenuto tematico Le onomatopee Obiettivo/i 9 Intuire il significato di termini noti con l’aiuto di immagini 9 Conoscere parole in lingua inglese corrispondenti ad onomatopee 9 Usare onomatopee per creare brevi storie 9 Usare una gestualità adeguata per mimare semplici situazioni Destinatari Gruppo classe Personale coinvolto Insegnante dell’area linguistico - espressiva Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team Descrizione del percorso/processo Motivazione Le onomatopee sono già presenti nel linguaggio infantile e nelle storie che i bambini leggono o ascoltano, non solo in ambito scolastico. Dar voce ad un’azione, un’idea, un’emozione attraverso un suono, anche inventato, è divertente e libera la fantasia. Articolazione delle fasi di attività I bambini osservano immagini tratte da fumetti ed individuano alcune onomatopee tra le più familiari. Segue una conversazione che conduce all’intuizione del significato di onomatopea come “scritta o suono capace, anche da solo, in assenza delle immagini che lo corredano, di evocare l’azione compiuta dal soggetto”. Successivamente ad un lavoro individuale di ricerca, il gruppo classe cerca di attribuire un significato a ciascun suono drammatizzato dai compagni. Viene poi individuata una corrispondenza tra parole onomatopeiche e verbi della lingua anglo-americana. Lavorando a piccoli gruppi, i bambini progettano ed elaborano a livello grafico-pittorico brevi storie con immagini e onomatopee. Gli alunni hanno dato voci a sensazioni, fantasie, situazioni inventate attraverso l’uso di suoni e immagini, utilizzando in modo ludico e creativo la lingua straniera. 250 Inglese Lupetti Milena What's my favourite colour? Realizzare un libro in LS Scuola elementare "N. Pisano" - I Circolo di Modena 2000/2001 Classe/i III A - III B Area tematica Lingua Straniera (Inglese), Educazione Immagine Contenuto tematico A partire da un'esperienza di storytelling l'elaborazione in gruppi di una storia sui colori che diventa un libro per ogni bambino. Obiettivo/i Formativi - Sviluppare la capacità di lavorare in gruppo per realizzare un progetto comune. - Favorire la motivazione ad utilizzare la LS per esprimere contenuti personali. Cognitivi - Attivare strategie per la comprensione globale di un testo in LS. - Apprendere l’uso del dizionario su cd-rom per essere più autonomi nella ricerca di informazioni. - Utilizzare un modello per costruire un testo simile. Linguistici - Ascoltare e comprendere una storia in LS. - Utilizzare in modo creativo le conoscenze linguistiche acquisite (What’s your favourite colour? Is it.. ? lessico dei colori). - Comprendere alcune semplici regole formali della LS ricavandole dal modello e saperle utilizzare in modo adeguato: la formazione del plurale. Destinatari Alunni delle classi Personale coinvolto Insegnante di lingua straniera e insegnanti delle classi Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Classi III A e III B in collaborazione con l'insegnante di inglese e gli insegnanti di team Descrizione del percorso/processo Motivazione Una delle principali finalità della LS nella scuola elementare è che questa esperienza sia motivante e un reale momento di comunicazione. Il lavoro dell’insegnante è volto a far sì che i bambini vivano la lingua come parte del loro mondo. Le storie e il mondo della fantasia sono una parte importantissima del mondo dei bambini. Per questo motivo avvicinare i bambini a libri di narrativa per l’infanzia in LS è assai motivante e rende la lingua appresa più significativa. Alla luce di queste considerazioni si è scelto di introdurre un’attività di storytelling fin dai primi momenti del percorso di apprendimento della LS quando le conoscenze linguistiche dei bambini erano ancora limitate. La finalità era quella di far apprez- 251 zare un libro in LS e di rendere i bambini consapevoli della propria capacità di comprensione, di far loro vivere un’esperienza stimolante e che aumentasse il loro “senso di successo”. Articolazione delle fasi di attività Nella realizzazione del percorso si distinguono due momenti: la presentazione e la progettazione (circa due settimane, 6 lezioni di 1 ora) e la realizzazione vera e propria del libro (circa due mesi con periodi intensivi alternati ad altri più «diluiti»). 1°FASE: Presentazione e progettazione Presentazione L’esperienza è nata dalla lettura del libro “Cat’s Colours” di J. Cabrera, edizioni Picture Mammoth. Durante le lezioni precedenti la lettura del testo erano state verificate le conoscenze dei bambini relativamente al lessico dei colori (molti bambini ricordavano i nomi di diversi colori appresi alla scuola dell’infanzia) ed erano state proposte attività per l’acquisizione e il consolidamento di tale lessico attraverso giochi ( Kim’s game, Bingo ecc…) e canzoni. Erano state introdotte anche le strutture “What’s your favourite colour ? “ e “Is it…? “ per chiedere informazioni sulle preferenze attraverso un’intervista in cui i bambini della classe dovevano porre ai compagni la domanda e dovevano registrare i risultati in una griglia. L’esito dell’intervista era stato commentato collettivamente per scoprire quale fosse il colore preferito dai bambini della classe. Questa attività oltre a consentire un utilizzo reale del lessico era propedeutica all’attività di storytelling poiché le strutture utilizzate erano quelle principali presenti nella storia. - Lettura animata del libro da parte dell’insegnante dopo una conversazione collettiva sul titolo e sulla grafica del testo per scoprire quale poteva essere il tema di questa storia. - Conversazione collettiva per accertare la comprensione e, soprattutto, per far emergere il vissuto dei bambini con domande del tipo:” Avete anche voi delle ragioni speciali per cui vi piace molto un certo colore?” (Il protagonista amava l’arancione perché era il colore della sua mamma). I bambini hanno molto gradito la storia e la conversazione ha fatto emergere esperienze personali molto ricche tanto che, senza averlo precedentemente progettato, l’insegnante ha proposto agli alunni di realizzare anch’essi un libro sui loro colori preferiti. La proposta è stata accolta con entusiasmo. Progettazione - Costituzione dei gruppi Poiché l’attività di scrittura del testo della storia non poteva essere individuale durante gli incontri di programmazione di team i bambini sono stati divisi in 5 gruppi di 5 bambini sulla base delle loro affinità e delle modalità di lavoro di ciascuno. - Progettazione della storia (scelta del protagonista, degli elementi che rappresentano i colori, del finale) Il testo è stato riproposto agli alunni per una comprensione più dettagliata dei vari elementi. Successivamente è stato chiesto loro di ricavare le frasi che potevano essere utili alla costruzione del testo. Queste sono state scritte alla lavagna ed è stato chiesto ai bambini se notavano delle particolarità: in questo modo è stato notato l’uso di “is” e “are” per il singolare e il plurale. I bambini si sono divisi in gruppi e hanno deciso insieme chi dovesse essere il protagonista del loro libro. I gruppi hanno anche deciso quale dovesse essere il finale del testo, quale colore doveva essere quello preferito: dove i componenti del gruppo erano in accordo il testo era identico, dove invece si preferivano colori diversi ognuno poteva modificare la storia con l’aiuto del gruppo. Costruzione del testo utilizzando le frasi modello del libro letto e i dizionari cartacei e su cd-rom. 252 2° FASE: Realizzazione del libro Realizzazione degli sfondi Per la realizzazione del libro si è partiti dalla realizzazione degli sfondi che dovevano rappresentare i colori. L’attività si è svolta nel laboratorio di pittura e gli sfondi sono stati realizzati con le tempere date con le spugne. Questa attività è stata la più lunga sia per la quantità di fogli da dipingere, sia perché veniva realizzata una volta a settimana a piccolo gruppo per 1 ora o a classe intera per 2 ore. Progettazione della veste grafica del protagonista Successivamente è stato progettato il protagonista. I bambini hanno disegnato il loro protagonista come lo immaginavano e poi, divisi in gruppi, hanno confrontato i vari disegni in alcuni casi scegliendo quello ritenuto più adatto, in altri assemblando gli elementi più interessanti di ciascun disegno per dare vita ad un personaggio che fosse la sintesi delle varie idee. Realizzazione dei disegni da incollare sul libro Una volta scelto il protagonista sono stati realizzati i disegni necessari per ogni pagina del libro e sono stati ritagliati su cartoncino colorato gli oggetti che rappresentavano i vari colori e che dovevano essere incollati, insieme al protagonista, sugli sfondi realizzati. Impaginazione e scrittura del testo Dopo aver incollato i fogli secondo la sequenza della storia il testo è stato ricontrollato dall’insegnante per correggere gli errori ortografici e i bambini hanno scritto le frasi nelle pagine del loro libro. Rilegatura 3° FASE:Presentazione del lavoro dei gruppi alla classe Preparazione a gruppi del momento della lettura della storia e lettura davanti ai compagni I bambini divisi in gruppi hanno letto varie volte il testo della loro storia controllando la pronuncia delle parole nuove utilizzando il dizionario al computer o rivolgendosi all’insegnante. Si sono divisi le parti e hanno letto la loro storia davanti ai compagni. 253 Tedesco Tonolo Renzo Attività di elaborazione scritta e di illustrazione, per la verbalizzazione di una breve storia, in lingua tedesca ed inglese Scuola elementare "G. Marconi" - Circolo di Castelfranco 2000/2001 Classe/i III B Area tematica Lingua Straniera (Tedesco) Contenuto tematico È una esperienza della classe, scelta dai bambini, che si riferisce ad un episodio di vita scolastica particolarmente significativo. L’esperienza era inserita nell’attività di approccio alla elaborazione del testo in lingua italiana e si ispira al modello rodariano della “Grammatica della Fantasia”. Obiettivo/i Costruire la struttura di un testo in lingua tedesca ed in parallelo in lingua inglese, suddiviso in sequenze e con l’ausilio di immagini. Il prodotto finale è costituito da un ipertesto. Destinatari Alunni della classe Personale coinvolto Insegnanti di classe, Insegnanti di lingua tedesca e di lingua inglese, Insegnante distaccata nel Laboratorio di Informatica. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Classe III B in collaborazione con gli Insegnanti di Lingua Straniera del Circolo. Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni L’insegnamento del tedesco nella scuola elementare G. Marconi è stato introdotto nel 1994. Conclusa l’esperienza delle Scuole Elementari, è possibile presso le locali Scuole Medie, per gli alunni che lo scelgono, continuare il corso di tedesco. Anche presso l’Istituto Superiore Spallanzani è possibile seguire corsi curricolari facoltativi di lingua tedesca tenuti da un lettore madrelingua. Castelfranco Emilia è inoltre Comune gemellato con l’Amministrazione tedesca di Marktredwitz. Il patto di amicizia, risalente al 1997, ha posto le basi per una azione reciproca di scambi culturali. Le famiglie dopo una iniziale resistenza, frutto di ingiustificati pregiudizi, dimostrano di aver accettato positivamente tale insegnamento. Articolazione delle fasi di attività I bambini e le bambine della Classe 3°B della Scuola Elementare “G. Marconi” di Castelfranco Emilia, con la realizzazione dell’ipertesto “Mi scappava proprio lì”, si sono posti 254 l’obiettivo di scrivere in diverse lingue (tedesco ed inglese) una piccola storia e di comparare tra loro, prevalentemente sul piano fonetico, i due codici linguistici. La metodologia di elaborazione del testo, che è stata adottata, si ispira alla proposta di Gianni Rodari, tratta dal suo libro “La Grammatica della Fantasia”. Gli alunni avevano a disposizione sei domande, alle quali sei gruppi di bambini dovevano rispondere in modo che nessuno sapesse le risposte dell’altro. Queste sono le domande proposte alla classe: - Chi è stato? - Cosa ha fatto? - Quando è successo? - Dove? In quale luogo? - Chi l’ha visto per primo? - Cosa gli (o le) ha detto? Sono state raccolte tutte le risposte, formulate in modo separato dai singoli gruppi e relative alla sequenza delle corrispondenti domande. La loro lettura infine ha determinato la costruzione della divertente storia finale, che è stata successivamente memorizzata sul CD ROM in allegato. 255 Tedesco Dagmar Lucks ( conduttrice del Corso) ed il Gruppo di Insegnanti di Lingua Tedesca della Scuola Elementare Corso di aggiornamento in lingua tedesca: “Der Regenbogenfisch” di Marcus Pfister CDE - Modena Settembre 2000 Classe/i L’attività è da proporsi nelle classi terminali della scuola elementare Area tematica Lingua Straniera (Tedesco) Contenuto tematico Costruzione di un libro operativo Obiettivo/i Comprendere il significato generale di una storia; ascoltare e comprendere il significato di frasi; ripetere semplici frasi, interpretarle, recitarle, drammatizzare e cantare il testo elaborato; costruire il libro operativo. Destinatari Gli insegnanti di scuola elementare Personale coinvolto Insegnanti di classe ed insegnanti di lingua tedesca Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Gli insegnanti coinvolti nel percorso di formazione / aggiornamento con Dagmar Lucks (Formatrice Fachberaterin della Germania per l’Italia) hanno realizzato tutte le tappe che si riferiscono alla costruzione di un testo, come sintesi del racconto: “Der Regenbogenfisch” di Marcus Pfister, e della sua drammatizzazione, in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico. Motivazione L’unità di lavoro nel suo complesso è risultata una esperienza interessante e proponibile nelle classi terminali della Scuola Elementare. Quest’attività è stata documentata, nelle sue fasi, dalla Ricercatrice del Dipartimento Lingue Straniere dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Dott.ssa Franca Poppi. Articolazione delle fasi di attività La realizzazione del libro ha coinvolto, anche operativamente, gli insegnanti per circa cinque ore di lavoro seminariale. Sono state affrontate le fasi di costruzione del libro, della sua messa in scena e della conoscenza del suo repertorio sonoro. Ogni insegnante al termine del percorso di formazione aggiornamento ha potuto realizzare il proprio libro operativo, studiare le partiture e registrare le musiche relative alla storia del “Pesce Arcobaleno” e a tal fine composte. 256 Francese Costi Miria Les premiers habitants de la France: Les Gaulois Scuola elementare "Crociale" - Circolo di Fiorano 2000/2001 Classe/i IV A Area tematica Lingua Straniera (Francese), Storia, Informatica Contenuto tematico Le origini del popolo francese Obiettivo/i 9 Conoscere le origini del popolo francese 9 Leggere e comprendere semplici testi 9 Acquisire nuovi vocaboli Destinatari Tutti coloro che vorranno collegarsi in rete Personale coinvolto Insegnante Costi Miria, esperta informatica Cuoghi Maria Luisa Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per classe Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogniMotivazione L’attività di costruzione di un ipertesto “Les premiers habitants de la France: les Gaulois”, si è sviluppato in collegamento interdisciplinare con lo studio della civiltà romana proposto dalla collega dell’area linguistica. L’insegnamento della Lingua Straniera risulta infatti maggiormente motivante ed arricchente per i bambini se trova punti d’incontro con la programmazione di classe. Oltre agli obiettivi di L2 già espressi, l’attività ha perseguito i seguenti obiettivi interdiscilinari: STORIA 9 approfondire aspetti dell’espansione romana in Gallia 9 confrontare le due civiltà ED. IMMAGINE 9 decodificare un video 9 disegnare e colorare personaggi e situazioni secondo caratteristiche precise NUOVE TECNOLOGIE 9 saper utilizzare semplici programmi di videoscrittura 9 saper acquisire immagini e saperle elaborare 9 sapersi orientare nella consultazione di un semplice ipertesto 257 Articolazione delle fasi di attività ⇒ Visione della videocassetta “Asterix e la sorpresa di Cesare”, conversazione con estrapolazione di dati relativi ad abitazioni, usi, costumi di Galli e Romani ⇒ breve racconto in lingua italiana della storia delle origini del popolo francese ⇒ ricerca e rielaborazione di immagini e disegni attraverso lavori di gruppo ⇒ realizzazione di brevi didascalie in L2 Nella progettazione e nella costruzione dell’ipertesto, l’insegnante di L2 si è avvalsa della collaborazione dell’insegnante Maria Luisa Cuoghi esperta di nuove tecnologie. Gli alunni, a piccoli gruppi, hanno partecipato a varie fasi dell’assemblaggio dell’ipertesto con verifica orale sui contenuti attraverso domande. 258 Francese Grillenzoni Rossella, Tabacchi Danilo Racconti geografici sulla Francia e gli altri paesi francofoni d’Europa Scuola elementare "C. Collodi" - III Circolo di Carpi 2000/2001 Classe/i VA-VB Area tematica Lingua Straniera (Francese), Geografia , Informatica Contenuto tematico Creazione, in lingua francese, di racconti i cui personaggi abitano o viaggiano nei paesi francofoni studiati dai bambini con l’ausilio di Internet. Obiettivo/i ⇒ Far crescere nei bambini il desiderio e la soddisfazione di poter comunicare in lingua straniera contenuti che riscuotono il loro interesse e che sono, da tempo, parte del loro curricolo scolastico. ⇒ Sviluppare una competenza comunicativa che trovi la sua realizzazione in un lavoro personale e creativo. Destinatari I bambini delle classi Personale coinvolto Insegnante di lingua straniera e geografia , insegnante di informatica. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) La progettazione è avvenuta per team e con l’insegnante di informatica. Descrizione del percorso/processo Articolazione delle fasi di attività Il progetto nasce dalla intenzionalità di proporre ai bambini un percorso in cui confluiscano approcci disciplinari diversi. Esso si articola in alcune fasi di lavoro: Nella prima fase le classi raccolgono le informazioni sui paesi francofoni dell’Europa (Francia, Belgio vallone, Svizzera del Canton francese, Lussemburgo) attraverso internet, su testi autentici (lavorando suddivisi in piccoli gruppi); guardando dei video e leggendo le didascalie in francese; infine utilizzando semplici schede in francese tradotte dal sussidiario di geografia. Nella seconda fase i bambini si appropriano gradatamente di tali contenuti attraverso varie attività di comprensione proposte in forma ludica. Nella terza fase, con l’ausilio di tutti i documenti utilizzati in precedenza, le classi riprendono il lavoro a piccoli gruppi ( un computer ogni tre bambini ) e creano un racconto il cui protagonista abiti in uno dei paesi studiati o compia viaggi in tali territori. Nella quarta ed ultima fase di lavoro, oltre ad un piccolo libro con disegni e immagini ricercate dai bambini che raccolga tutti i loro racconti, viene prodotto un CD nel quale è 259 possibile leggere le storie e, collegandosi con internet, visionare i siti ufficiali delle città e dei territori nominati attraverso dei links. Uso risorse esterne Per attuare questo modulo interdisciplinare è stata di fondamentale importanza la presenza dell’insegnante distaccato di informatica, nonché la presenza all’interno dell’edificio scolastico di un’aula di informatica attrezzata di cui poter usufruire anche con un numero elevato di bambini. Inoltre, poiché l’insegnante di francese svolgeva anche sulle classi l’insegnamento di geografia è stata più agevole anche la programmazione delle varie attività del percorso. Prodotto realizzato LIBRO Attraverso attività di laboratorio di informatica si realizza un piccolo libro con i racconti geografici dei bambini delle due classi quinte, i loro disegni e le immagini ricercate. CD Nel CD si raccolgono, invece, le storie e si visitano città e luoghi caratteristici attraverso i links. Inoltre, si raccolgono immagini di alcuni importanti monumenti di Parigi, ordinati e presentati dai bambini in modo artistico con l’utilizzo di Power Point. Si crea, quindi , una specie di documentario con luoghi parigini e sottofondi musicali accompagnati da brevi presentazioni in lingua francese registrate dai bambini. Risultati raggiunti Verifica del percorso Al termine del percorso è stato possibile commentare il loro lavoro e verificarlo anche attraverso un’esposizione orale al momento dell’esame di licenza elementare. Molto positivo è risultato il fatto che tutti i bambini abbiano potuto esporre la storia da loro ideata sentendosi protagonisti del loro elaborato. Un aspetto molto difficile e faticoso riguarda, invece, la continua attività di mediazione (trasposizione, traduzione, confronto con la lingua materna) che si rende necessaria svolgendo attività di questo genere, presentando i bambini solo delle competenze comunicativo –orali legate a semplici funzioni linguistiche. È stato necessario mettere a disposizione dei bambini una grande varietà di materiale autentico: semplici libri per bambini forniti dalla biblioteca della nostra scuola, giornaletti, riviste, fumetti, materiale fotografico - geografico sempre in lingua francese. Le principali strutture linguistiche da utilizzare sono poi state inserite anche nel quaderno per favorirne la fruizione da parte dei bambini. La storia ideata da loro è stata, quindi, la risultante di molteplici fattori e ha richiesto, continuamente, la supervisione e la correzione da parte dell’insegnante. Sicuramente un siffatto percorso, ad un livello maggiore di autonomia linguistica da parte degli allievi, avrebbe potuto dare risultati ancor più sorprendenti. 260 Spazi e servizi in ospedale 261 262 Ospedale Denominazione Uno spazio per i bambini in ospedale Ente/ associazione Comune di Modena - Assessorati istruzione e cultura Provveditorato agli studi - Direzione Didattica I Circolo di Modena Azienda ospedaliera Policlinico di Modena - divisione Pediatria Sede Divisione di Pediatria 7° piano c/o Policlinico - Via del Pozzo, 71 - Modena Ambiti di intervento/attività/progetti La Sala Giochi propone un servizio di prestito di giochi e giocattoli, attività grafico pittoriche e manipolative, organizza laboratori settimanali con esperti oltre a momenti di accoglienza, dialogo e sostegno a bambini e genitori. Lo Spazio Scuola svolge attività didattica prioritariamente nel reparto di oncoematologia presso le stanze di degenza, molto importanti sono i momenti, non solo legati al ruolo istituzionale, dedicati alle famiglie con le quali si crea un rapporto di fiducia. Nell’aula promuove attività di sostegno alla didattica e gestisce alcuni laboratori: informatico, multimediale, scientifico e di bricolage. La Biblioteca Della Strega Teodora promuove la lettura di svago e di piacere presso i bambini degenti e in visita in reparto. Svolge attività di prestito di libri anche nelle stanze per i genitori. Un bibliotecario è disponibile per la lettura ad alta voce. È collegata al sistema delle Biblioteche Comunali e in particolare alla Biblioteca di Scienze dell’Educazione per il prestito interbibliotecario. Per informazioni (indirizzo, telefono, fax, e-mail, sito internet, referente) SALA GIOCHI: Policlinico Reparto Pediatria (7° piano) Tel.059.4224955 Fax 059.422418 [email protected] SPAZIO SCUOLA: Policlinico Reparto Pediatria (7° piano) Tel 059.4224952 Fax 059.4222418 [email protected] BIBLIOTECA TEODORA: Policlinico Reparto Pediatria (7° piano) Tel 059.206799 Fax 059.206926 [email protected] www.comune.modena.it/biblioteche 263 Ospedale Denominazione Mary Poppins Servizi educativi in ospedale Ente/ associazione Comuni di Sassuolo, Fiorano, Formigine, Maranello Direzione Didattica II Circolo di Sassuolo Azienda USL Modena Dipartimento di Pediatria - Salute Infanzia e Adolescenza Sede Ospedale Civile di Sassuolo Ambiti di intervento/attività/progetti Accoglienza, supporto ludico e didattico per i bambini ricoverati o in day hospital. Partecipazione ad iniziative rivolte a migliorare la comunicazione medico – paziente con particolare riguardo alla terapia di malattie croniche. Insegnamento del massaggio AIMI alle mamme con bambini ricoverati in terapia semi intensiva. Promozione di iniziative di educazione sanitaria e prevenzione attraverso la scuola. Per informazioni (indirizzo, telefono, fax, e-mail, sito internet, referente) Referente: Vanna Pinelli Ufficio Pubblica Istruzione Comune di Sassuolo via Rocca - Sassuolo Tel 0536.874.762 - Fax 0536.874.909 Referente: Giovanna Ghini Direzione Didattica II Circolo di Sassuolo Via Zanella, 7 - Sassuolo Tel e Fax 0536.803.206 Dipartimento di Pediatria Ospedale Civile di Sassuolo Tel 0536.863.399 264 Ospedale Denominazione Dalla Scuola… all’Ospedale… alla Scuola… Ente/ associazione Scuola elementare "Saltini" - III Circolo di Carpi AUSL Ospedale “Ramazzini” reparto Pediatria Carpi Comitato Chernobyl Sede Scuola elementare M. Saltini - AUSL reparto Pediatria Ambiti di intervento/attività/progetti Il progetto è nato nel 1999. L’attività proposta si è articolata in: - conversazione sul tema e realizzazione di lavori grafici dei bambini sul tema “Ospedale: che dolore!”. Lo scopo è stato quello di accompagnare i bambini nel conoscere una situazione di disagio di “bambini meno fortunati”, ai quali esprimere la solidarietà del dono natalizio; - realizzazione della “Giornata del pane” in occasione del Natale e , col ricavato, donazione di giocattoli alla Sala Giochi della Pediatria; - realizzazione di una mostra dei lavori dei bambini presso il reparto; - visita della Sala Giochi, in modo da rendere tangibile il risultato del gesto di solidarietà. È stata quindi offerta ai bambini una lettura dell’ambiente ospedaliero che in qualche modo offrisse risposte alle paure espresse con la realizzazione dei lavori in mostra. Nell’anno 2001, grazie alla donazione da parte della ditta DUEti Forniture di una postazione multimediale per l’Ospedale Ramazzini, si concretizza la possibilità di un collegamento via Internet tra la scuola Marianna Saltini e il reparto di Pediatria. L’attività di teledidattica e posta elettronica è finalizzata all’organizzazione di forme di gioco - studio e partecipazione ad alcune esperienze per i ragazzi degenti che, a causa del ricovero e delle cure, non possono partecipare alle normali attività scolastiche. La scuola e l’ospedale, con questo progetto cercheranno di ovviare in parte a queste situazioni e vedono nella teledidattica uno strumento importante per il concreto realizzarsi di forme di raccordo tra scuola e ospedale. Per informazioni Scuola el. Marianna Saltini - Carpi - tel 059.681196 e-mail [email protected] Ospedale Ramazzini - Carpi - tel. diretto Reparto Pediatria 059.659334 e-mail [email protected] [email protected] 265 266 ASL Modena Settore di Neuropsichiatria Infantile 267 268 Integrazione scolastica Denominazione Unità Operativa di Neuropsichiatria, Psicologia e Riabilitazione dell’Età Evolutiva Azienda USL di Modena - Distretto 3 Ente/Associazione Azienda USL di Modena Sede Direzione: Largo del Pozzo, 79 - Modena Ambiti di intervento/attività/progetti Nell’ambito delle attività a tutela della salute nell’infanzia e nell’adolescenza (0 - 18 anni) il gruppo di lavoro multiprofessionale, che opera nell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile, Psicologia e Riabilitazione dell’Età Evolutiva, effettua: - accoglienza e definizione dei problemi; - approfondimenti diagnostici relativamente a: disabilità di origine neurologica, genetica o dismetabolica; - manifestazioni di disagio psichico, difficoltà di natura affettiva o relazionale; - difficoltà nello sviluppo cognitivo e dell’apprendimento; difficoltà conseguenti a condizioni di disagio sociale. Interventi riabilitativi e rieducativi, farmacologici, psicoterapeutici, consulenza e supporto ai genitori; consulenza alle istituzioni scolastiche per l’integrazione e per i problemi dell’apprendimento. Il settore collabora con gli enti preposti all’infanzia e all’adolescenza e con altri servizi operanti sul territorio. Le prestazioni si svolgono unicamente per appuntamento. Per informazioni (indirizzo, telefono, fax, e-mail, sito internet, referente) Il settore è suddiviso in vari presidi: via Newton, 150, via Viterbo,74, via Cardarelli, 45, che rispettano questi orari di apertura: mattino dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 13.00; pomeriggio dal lunedì al giovedì dalle ore 14.00 alle ore 18.00. Il sabato è aperta solo il presidio di via Cardarelli dalle ore 8.00 alle ore 13.00. Per informazioni rivolgersi alla segreteria di Via Cardarelli Tel. 059 437478. 269 Disturbi specifici di apprendimento Cornia M. Cristina, Cottafavi Lorena, Gramazio Elisabetta Perché sono intelligente e vado male a scuola? Azienda USL di Modena - Distretto 3 Programma di NPI Gennaio - Giugno 2001 Area tematica Scuola Contenuto tematico Disturbi specifici di apprendimento, difficoltà di apprendimento, difficoltà emozionali Obiettivo/i Formazione di un gruppo riabilitativo per disturbi specifici di apprendimento che nel contempo affrontasse le problematiche emozionali dei disturbi di apprendimento tipiche dell’età adolescenziale Destinatari Alunni delle classi V elementare e I media Personale coinvolto Logopedista, educatore professionale, psicologa. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per Distretto Descrizione del percorso/processo Il lavoro che presentiamo si colloca all’interno degli interventi di riabilitazione che il Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’ASL di Modena predispone a favore dell’utenza infantile che afferisce al Servizio. L’intervento riabilitativo nelle sue varie forme (logopedico, fisioterapico, educativo, cognitivo , sociale ecc.) occupa un ruolo fondamentale tra gli interventi di cura predisposti dalla N.P.I., in primo luogo perché l’utenza a cui si rivolge è in evoluzione e quindi la pratica riabilitativa non si occupa solo di una funzione deficitaria, ma del processo stesso di sviluppo di una abilità o di una competenza specifica. Inoltre l’intervento riabilitativo non può dirsi solo un atto tecnico o sanitario, frutto del sapere dell’operatore che gestisce l’intervento, ma è parte della “presa in carico" del bambino che : 9 riconosce nella persona non solo la disabilità ,ma soprattutto i punti di forza; 9 si colloca all’interno del ciclo vitale, ne apprezza i tempi e i ritmi dell’apprendere e ne rispetta la sfera emotiva. L’intervento riabilitativo si pone quindi in una relazione ove l’aspetto tecnico si sposa con quello comunicativo. Da alcuni anni il nostro lavoro si colloca in questa cornice svolgendo attività riabilitative in gruppo. Nel corso di quest’anno l’esperienza è stata condotta da due tecnici (logopedista ed educatore professionale) rivolta a nove ragazzi in età pre-adolescenziale (V elementare - I media ) che presentavano uno o più disturbi specifici di apprendimento riferibili alla sindrome dislessica e con manifestazioni emotive collegabili alle difficoltà di apprendimento e alle problematiche tipiche dell’età. Lo scopo di questo gruppo può essere perciò descritto tenendo presente due aspetti: quello riferibile al disturbo che accomunava tutti i ragazzi e quello riferibile alle problemati- 270 che emozionali. È per questo secondo scopo, che si è preferita una riabilitazione di gruppo per poter favorire il colloquio fra i partecipanti, la socializzazione delle esperienze (frustranti o positive) in una situazione di "mutuo aiuto", il confronto e lo scambio di strategie d’apprendimento e di controllo emotivo grazie alla formazione di un gruppo di pari . Per quanto riguarda le difficoltà di apprendimento si è puntato principalmente su un lavoro meta-cognitivo (progettazione, programmazione e controllo del compito) centrando tuttavia alcune attività sul miglioramento della consapevolezza fonologica e della correttezza e comprensione del testo scritto . Il lavoro si è svolto con cadenza settimanale dal mese di gennaio al mese di giugno ed ogni incontro aveva una durata di due ore. I ragazzi sono stati sottoposti ad alcune prove per descrivere il loro funzionamento neuropsicologico (riferibile alla capacità implicata nella letto-scrittura) al momento dell’inizio del gruppo e alle stesse al termine del gruppo: prove metalinguistiche (spelling , sintesi, elisione di parole), dettato di Tressoldi - Cornoldi, comprensione del testo MT, correttezza e rapidità liste di parole di Sartori - Job - Tressoldi. È stato inoltre somministrato un test per valutare l’autostima. (SEI: Selt - Esteem Inventory di S. Coopersmith). Ogni seduta di lavoro si è articolata in diversi momenti : 9 accoglienza 9 conversazione/ascolto 9 attività strutturate attraverso il gioco (giochi metalinguistici, di ruolo, strutturati) 9 attività di scrittura - lettura 9 elaborazione di gruppo Le tematiche emozionali più pregnanti emerse hanno riguardato i seguenti argomenti : - che cos’è la sindrome dislessica ? - sono o non sono intelligente? - perché anche se studio tanto ho scarsi risultati? - che fatica farsi degli amici…. - scuola, certificazione, insegnante di sostegno - problematiche relative allo sviluppo puberale Mentre scriviamo queste righe, stiamo valutando ed elaborando le prove di verifica previste al termine del lavoro di gruppo e possiamo dire che quest’anno, come negli anni scorsi questo tipo d’intervento ha prodotto un miglioramento delle abilità scolastiche e degli aspetti emotivi; inoltre abbiamo rilevato una maggiore consapevolezza ed elaborazione dei problemi emersi in gruppo che ha svolto sicuramente un fattore protettivo per le problematiche emozionali che i ragazzi presentavano. 271 Disturbi specifici di apprendimento Barbieri Gaia, Benfenati Monica, Pavarotti Monica Le ochette multimediali Azienda USL di Modena - Servizio di Neuropsichiatria Psicologia e Riabilitazione dell’età evolutiva Aprile- Giugno 2001 Classe/i 2° ciclo elementare Area tematica Scuola Contenuto tematico Disturbi Specifici di Apprendimento Obiettivo/i Acquisizione delle capacità di organizzare le informazioni in forma testuale Destinatari Un gruppo di cinque bambini del secondo ciclo della scuola elementare con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento Personale coinvolto Logopediste e Neuropsichiatra Infantile Progettazione (per istituto, per classi, per team...) A livello distrettuale Descrizione del percorso/processo Uno degli aspetti più compromessi nei bambini con Disturbo Specifico di Apprendimento è la capacità autorganizzativa nello studio, fortemente correlata alle tipiche difficoltà di accesso ai testi e alla loro rielaborazione. Il percorso scolastico a partire dal secondo ciclo della scuola elementare richiede al bambino di avere già acquisito la capacità di decifrare, di comprendere e di rielaborare un testo. Nel confronto con tali attività il bambino con Disturbo Specifico di Apprendimento sperimenta insuccesso scolastico, frustrazione e demotivazione. Sulla base delle nostre esperienze riabilitative e della consapevolezza della necessità di trovare forme di aiuto specifiche per questi bambini da tempo il nostro Servizio predispone un’offerta di attività riabilitative diversificate per età e tipologie di problemi. Con questo progetto ci siamo proposti di svolgere attività riabilitative di gruppo che aiutassero i bambini stessi nell’acquisizione di strategie cognitive e metacognitive utilizzabili nello studio. Abbiamo individuato come particolarmente adatte al nostro scopo le metodologie della Progettazione Ipertestuale e quelle della “ Gestione Mentale” di Antoine de La Garanderie efficace sinergia ai fini dello sviluppo del pensiero logico e creativo, cioè per la comprensione nello spazio e nel tempo. Articolazione delle fasi di attività 1 – Progettazione dell’esperienza: questa fase ha richiesto la raccolta della documentazione tecnica sull’argomento e l’avvio di un percorso di consulenza con docenti delle 272 Scuola Media Cavour di Modena esperti dell’argomento, prof. E. Tarracchini e prof. V. Bocchini responsabili del Laboratorio della Comunicazione Pedagogica e della Progettazione Ipertestuale in comunicazione con i collaboratori di Antoine de La Garanderie. In particolare, riferendoci all’ultima pubblicazione del prof. De La Garanderie “Les Grands Projects de nos petits”- Bayard Edition- Paris, 2001 abbiamo cercato di creare la condizioni affinchè i nostri ragazzi imparassero a formulare progetti di senso adeguati alla loro età quali: 9 ATTENZIONE: ascoltare e osservare per riascoltare e rivedere mentalmente quanto percepito; 9 MEMORIA: conservare l’enunciato immaginando già la situazione della sua riutilizzazione futura; 9 COMPRENSIONE: confrontare l’evocato con quanto percepito per verificarne la relazione; 9 RIFLESSIONE: confronto di evocati per trovare analogie, differenze, relazioni spazio/tempo – causa/effetto – mezzo/fine; 9 IMMAGINAZIONE: immaginare prolungamenti inediti a partire dagli evocati per inventare o scoprire nuove storie 2 – Individuazione dei bambini partecipanti all’esperienza nell’ambito della casistica del Distretto di Castelfranco Emilia sotto la supervisione del dott. Carlo Cantini responsabile del Settore di Neuropsichiatria Infantile del Distretto di Castelfranco Emilia. 3 – Costruzione di una favola in forma multimediale ( disegno, titolo e breve testo ) costruita secondo la filosofia della “Gestione Mentale” applicata ai Percorsi Visivi Ipertestuali sperimentata in primis presso la Scuola Media Cavour dai docenti sopraccitati. I Percorsi Visivi Ipertestuali (P.V.I.) sono sequenze spazio-temporali di immagini collegate in modo logico attraverso relazioni di causa-effetto, prima-dopo, mezzo-fine, etc… che orientano l’attività cognitiva al progetto di senso della comprensione e della riflessione stimolando la mobilitazione pedagogica del pensiero logico e creativo. È stato proposto ai ragazzi un semplice testo narrativo “Le Tre Ochette” sotto forma di narrazione quindi, dopo aver individuato la linea dello spazio/tempo ( il fiume su cui la storia si svolge ), sono state scelte le sequenze narrative della storia. Queste sono state dapprima disegnate e successivamente collegate da relazione causa/effetto , nessi temporali etc… e sistemate su un grande foglio di plastica trasparente. A corredo di ogni immagine i ragazzi hanno scritto un titolo e un breve testo narrativo. In possesso della struttura narrativa a livello visivo-spaziale abbiamo tentato una riflessione sulle modalità evocative dei ragazzi in situazione di apprendimento. I processi cognitivi sono stati “ osservati dall’interno” 4 – I risultati attesi sono una maggiore presa di coscienza delle proprie attitudini nello studio, un rinforzo delle abilità scolastiche come la capacità di esposizione, di organizzazione delle informazioni, l’aumento delle competenze narrative e la comprensione del testo scritto. Vogliamo sottolineare come in questa esperienza gli effetti positivi della Gestione Mentale abbiano reso maggiormente consapevoli i ragazzi di quanto “la loro abitudine mentale influenzi la loro capacità di apprendimento”. 5 – La modalità di verifica prevista è l’incontro periodico con gli insegnanti. 273 274 Centri Territoriali Permanenti per l'Educazione degli Adulti 275 276 CTP Denominazione Centro Territoriale Permanente per l’istruzione e la formazione in età adulta Sede Viale Monte Kosica, 76 - Modena Ambiti di intervento/attività/progetti EDUCAZIONE DEGLI ADULTI: 9 Italiano come L2 (lingua italiana per stranieri) 9 Corsi di italiano L2 per il conseguimento di una certificazione europea 9 Corsi a distanza di italiano L2 9 Corsi per la licenza elementare 9 Corsi per la licenza media 9 Percorsi integrati con la Formazione Professionale 9 Percorsi integrati con le Scuole Medie Superiori 9 Interventi mirati sui nuovi alfabeti (informatica e inglese di base) 9 Percorso lettura con la biblioteca “Delfini” 9 Corso estivo per studenti stranieri iscritti alle scuole medie superiori di Modena e Provincia 9 Corso estivo per giovani stranieri del centro di accoglienza di “Porta Aperta” 9 Corso di formazione linguistica di 60 ore per un gruppo di infermiere polacche da inserire in strutture per anziani dal 25 giugno al 12 luglio Calendario Scolastico Dal 1 settembre al 15 luglio Dalle ore 8.30 alle 22.30 Per informazioni (indirizzo, telefono, fax, e-mail, sito internet, referente) CTP VIALE M.KOSICA, 76 - MODENA Tel. 059.212808 Fax 059.4396815 E-mail: [email protected] Referenti Dirigente Scolastico Luigi Calanchi Preside Renato Luisi Coordinatore Operativo Francesco Totaro 277 CTP Denominazione Centro Territoriale Permanente per l’istruzione e la formazione in età adulta Sede Via Mazzini, 62 - Sassuolo Ambiti di intervento/attività/progetti EDUCAZIONE DEGLI ADULTI: 9 Italiano come L2 (lingua italiana per stranieri) 9 Corsi di italiano L2 per il conseguimento di una certificazione europea 9 Corsi per la licenza elementare 9 Corsi per la licenza media 9 Percorsi integrati con le scuole secondarie I grado 9 Interventi mirati sui nuovi alfabeti (informatica e inglese di base) Per informazioni (indirizzo, telefono, fax, e-mail, sito internet, referente) Tel. 0536.882434 Fax 0536.882434 E-mail [email protected] Referenti Dirigente Scolastico Luciana Contri Coordinatrice Maria Gabriella Bondi 278 Lettura Scrittura Barbi Donata (collaboratrice scolastica), Iavarone Francesco, Ienco Mario, Italia Rosalia, Tufolo Anna, Insegnanti del C.T.P. di Modena, Studenti Io, Tu, Voi, Noi Centro Territoriale Permamente - X Circolo di Modena 2000/2001 Classe/i ⇒ Gruppi di stranieri mediamente scolarizzati in lingua madre (livello B2) e frequentanti i corsi di italiano presso il CTP ⇒ Gruppo dei ragazzi stranieri frequentanti il biennio della scuola media superiore “J. Barozzi” Area tematica Educazione Adulti, Lingua italiana, Studi Sociali, Educazione Interculturale Contenuto tematico Attività di lettura e scrittura in L2 e costruzione di un libro Obiettivo/i Sviluppare forme di pensiero rispettose di modi di essere diversi, disponibili all’incontro e allo scambio con gli altri. Destinatari Studenti dei gruppi di livello B2 e del gruppo di ragazzi stranieri della scuola media superiore “J. Barozzi” Personale coinvolto Docenti, personale ATA, collaboratrice scolastica Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per classi con gruppi di uguale livello Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni La nostra fase storica è caratterizzata da molteplici esperienze migratorie, da rapporti sempre più frequenti tra persone di lingue e culture diverse e, purtroppo, anche da numerosi conflitti interetnici. Occorre che i popoli diventino consapevoli del diritto alla "differenza", trovino modi concreti per realizzarlo (adottando al più presto comportamenti aperti verso forme di pensiero e prodotti linguistici e culturali diversi dai propri) e giungano a capire che il diritto alla differenza non riguarda solo alcune minoranze, ma è parte fondamentale dello stesso concetto di democrazia, è presente nei principi di libertà e di uguaglianza, consente di realizzare un ricco pluralismo di modi di pensare, linguaggi, culture, politiche e contribuisce a eliminare gravi forme di intolleranza, discriminazione e oppressione. È indispensabile, dunque, diffondere la conoscenza che le differenze sono un bisogno, un diritto, una risorsa. In Italia sta crescendo di anno in anno il fenomeno già imponente dei flussi migratori e della mobilità umana e la società acquista ogni giorno di più un volto multirazziale, multiculturale, multietnico, multireligioso. Compito della scuola è di educare a vivere in un contesto sociale dove più culture convivono e che richiede, pertanto, nuove competenze e nuovi atteggiamenti. 279 Conoscendo e confrontando diversi stili di vita e modi di pensare ed entrando in contatto con lingue, fedi, religioni diverse, si possono sviluppare forme di pensiero più complete e personalità rispettose di modi di essere diversi, disponibili all’incontro e allo scambio con gli altri. Sono queste le personalità che possono, dunque, contribuire ad attuare la pace in questa complessa fase storica. In molte parti del mondo, invece, regna un pesante clima di violenza. Tra le tante forme di violenza subite, ricordiamo quelle causate dalle guerre, che hanno portato lutti e danni fisici e psicologici anche ai bambini; quelle causate dallo sfruttamento e dall’essere usati per la prostituzione, per l’accattonaggio e per la criminalità; i soprusi vissuti, a volte, all’interno del nucleo familiare e tutti quei messaggi televisivi che propongono e diffondono modelli di vita irreali, violenti, corrotti. In molti ambienti si ricevono spinte ad esprimere i propri impulsi in maniera diretta ed eccessivamente libera e, spesso, si subiscono le suggestioni esercitate dalle lusinghe di una vita "facile" e al di fuori dei vincoli delle leggi. Motivazione I problemi descritti sono avvertiti, direttamente o indirettamente, in tutto il mondo e sono presenti anche nel nostro territorio. Da alcuni anni persone provenienti da paesi diversi frequentano la nostra scuola, anzi, le nostre scuole; e ci "chiedono" di trovare strategie che trasformino il loro inserimento in integrazione. Siamo consapevoli che la Scuola, da sola, non può rimuovere le cause che generano tutte le situazioni problematiche descritte, e che è necessario l’intervento di tutta la società e delle istituzioni per risolvere questi gravi problemi. Tuttavia ci sembra indispensabile e attuale che la Scuola sensibilizzi sulla necessità di interventi coerenti ed incisivi; attui progetti per favorire fin dalla prima infanzia, una educazione alla pace; si offra come efficace e credibile alternativa a proposte negative e contribuisca alla formazione di personalità critiche, autonome, indipendenti, proponendosi come luogo dove esprimere, elaborare, sublimare e convogliare verso mete costruttive le spinte pulsionali più forti. Finalità ⇒ Oltrepassare la dimensione etnocentrica della propria cultura attraverso la conoscenza degli elementi che caratterizzano altre culture ⇒ Valorizzare e rispettare le culture di origine degli studenti ⇒ Favorire la tutela della lingua e della cultura d'origine ⇒ Sviluppare un’adeguata competenza linguistica dell’italiano, base per ogni relazione sociale nel nostro paese e, quindi, favorire l’integrazione degli studenti Obiettivi per gli insegnanti Essere in grado di: - favorire la socializzazione e l’integrazione di diverse culture; - evitare che si giunga solo ad una giustapposizione della cultura straniera alla nostra; - giungere progressivamente allo scambio, alla reciprocità, al dialogo; - analizzare i propri modelli impliciti relativi all’idea di straniero, per divenirne consapevoli e per accettare l’ipotesi di una loro eventuale revocabilità; - aiutare a mantenere un forte legame con la cultura di origine; - creare e sviluppare la consapevolezza della diversità intesa come valore; - sviluppare la consapevolezza che siamo tutti uguali e tutti diversi. - sviluppare uno "spirito di ricerca del positivo"; - realizzare un clima di classe basato sulla operatività, l’interattività, la socialità; - favorire le relazioni e la partecipazione nei gruppi di apprendimento cooperativo; - aumentare le motivazioni all’apprendimento per sostenere lo sforzo. 280 Obiettivi per gli studenti - progredire nella conoscenza e nella coscienza di sé, per proiettarsi positivamente nei confronti degli altri - apprendere a interagire con gli altri - saper ascoltare - riuscire ad osservare la propria realtà in maniera critica - provare interesse per realtà diverse - conoscere realtà diverse - imparare a considerare la differenza un patrimonio da utilizzare costruttivamente - provare piacere a vivere nell’ambiente scolastico - interagire e collaborare con i compagni durante le attività - conoscere alcuni aspetti della cultura di altri popoli: 9 i modi di vivere 9 il lavoro 9 i rapporti sociali 9 l’abbigliamento 9 le abitudini alimentari 9 i saluti 9 i riti 9 la musica 9 la religione - migliorare la conoscenza della lingua italiana: ascoltare e comunicare 9 comunicare correttamente le proprie esperienze 9 sviluppare una competenza comunicativa sempre più appropriata ai vari contesti leggere e comprendere 9 leggere e comprendere brevi testi in lingua italiana 9 leggere e comprendere messaggi di vario tipo 9 ascoltare e comprendere messaggi in lingua italiana produrre testi scritti 9 scrivere sotto dettatura con un sufficiente livello di correttezza ortografica 9 produrre diverse tipologie di testi in lingua italiana, comparandoli, sulla base delle conoscenze acquisite, alle lingue d'origine degli alunni stranieri Metodologia Il percorso educativo, che si centra sulla valorizzazione della diversità individuale o di popolo come risorsa per il gruppo o per l’intero pianeta, non può che strutturarsi in ambiente collaborativo, di partecipazione e quindi di lavoro in coppie o in gruppo, in un’ottica di scambio e di arricchimento reciproco. Articolazione delle fasi di attività ⇒ racconti sulle tradizioni, i ricordi, le feste principali, il clima e altre caratteristiche del paese di origine degli studenti (tra le tradizioni e i costumi rilevare soprattutto quelli inerenti la cucina); ⇒ verbalizzazioni sulle esperienze vissute; ⇒ scambio reciproco di informazioni sulle abitudini familiari, sulle tradizioni, ecc.; ⇒ conversazioni condotte a volte con piccoli gruppi, a volte con l’intera classe, durante le quali l’insegnante faciliti l’intervento e la partecipazione costruttiva di tutti, favorisca la conoscenza reciproca, riassuma le opinioni espresse, le faccia circolare e sia in grado di mediare i diversi punti di vista; ⇒ costruzione di giornalini, libri e cartelloni. 281 Materiali e strumenti È stato impiegato materiale didattico di vario genere: ⇒ libri di testo, ⇒ libri integrativi, ⇒ cartelloni, ⇒ schede facilitate, ⇒ visita guidata alla biblioteca Delfini. Infine, al momento della realizzazione dei libri e dei giornalini è stato utilizzato il laboratorio d’informatica. Verifiche La verifica e valutazione del lavoro svolto ha riguardato due aspetti: relazionale: il clima di classe, le relazioni stabilite tra gli studenti, tra studenti e insegnanti; didattico: produzioni orali e scritte in lingua italiana. Prodotto realizzato Libro Anch’io 282 Linguaggio comunicazione Commissione di lavoro composta dai docenti: Ronchi Silvia, docenti del CTP, Corsista e direttore del giornale: Ferrarini Walter Giornale dei grandi Dal 1997 al 2001 Area tematica Educazione Adulti, Lingua Italiana Obiettivo/i ⇒ Migliorare le competenze linguistiche attraverso l’uso della scrittura al fine di stilare un giornale ad uso e consumo del CTP ⇒ Motivare i corsisti all’uso della lingua scritta nei diversi contesti comunicativi ⇒ Stimolare l’uso della lingua scritta come risposta a un tema di discussione Obiettivi per i docenti Essere in grado di: ⇒ favorire l’acquisizione di competenze linguistiche nei diversi contesti comunicativi familiari e formali ⇒ favorire le relazioni e la partecipazione nei gruppi di apprendimento cooperativo ⇒ aumentare le motivazioni all’apprendimento per sostenere lo sforzo Personale coinvolto Gruppo di docenti del CTP di Modena e in particolare quello di scuola media; i corsisti del percorso di scuola media; Walter Ferrarini direttore del giornale stesso Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Silvia Ronchi con il gruppo dei docenti composto da insegnanti del corso di scuola media e da Walter Ferrarini. Descrizione del percorso/processo È nata per gioco da parte di un corsista, che è l’attuale direttore del giornale, l’idea di scrivere un giornale degli studenti adulti che frequentavano il corso di scuola media, quattro anni fa. L’idea è piaciuta moltissimo e si è estesa a tutto il CTP ed è continuata nel tempo con forti motivazioni da parte dei corsisti che sono i veri artefici del prodotto con i loro scritti che spaziano su diversi argomenti e temi, da quelli quotidiani a quelli particolari che riguardano: l’immigrazione, la scuola, la vita, la giornata della memoria, esperienze scolastiche. In media siamo riusciti a stampare quattro numeri in un anno scolastico. Articolazione delle fasi di attività Un comitato di redazione stabilisce il tema da trattare, lo si sottopone ai corsisti che liberamente scrivono le loro impressioni, idee, critiche e apprezzamenti. Documentazione allegata Serie di giornali prodotti nel corso degli ultimi tre anni. 283 Geostoria Insegnanti dei CTP di Modena: Pincelli Claudio, Ronchi Silvia, Sulpizio Marinella, Totaro Francesco, Corsisti Scuola Media Per Adulti Ipertesti su esperienze didattiche Dal 1997 al 2001 Area e contenuti tematici Educazione Adulti, Informatica, Lingua italiana, Storia, Geografia Obiettivo/i Costruzione di Testi Multimediali o Ipertesti come sintesi delle esperienze didattiche svolte in corso d’anno ed in collaborazione con la biblioteca “Delfini”. Destinatari Adulti iscritti ai corsi di scuola media Personale coinvolto Insegnanti dei CTP di Modena, Corsisti, Esperti di strumenti multimediali ed informatica. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per gruppi di lavoro Descrizione del percorso/processo ⇒ Corso di aggiornamento/formazione degli insegnanti sulla gestione del software Amico ⇒ Corso di informatica base per i corsisti ⇒ Corso sull’uso del Software specifico per la produzione di ipertesti ed elaborazione delle immagini ⇒ Lavoro di gruppo con la produzione di testi nelle varie aree tematiche ⇒ Realizzazione dell’ipertesto Articolazione delle fasi di attività Le fasi di lavoro sono state diverse: 9 ricerca bibliografica per il recupero dei materiali in biblioteca, 9 selezione dei materiali in classe 9 rielaborazione personale con l’aiuto del computer 9 produzione dell’ipertesto ed elaborazione delle immagini Prodotto realizzato • Area geo-storica: Storia di Modena • Area geo-storica: Europa • Area geo-storica: Storia dell’uomo • Area geo-storica: Il clima • Area scientifica: Il diabete Documentazione allegata - CD archivio Testi - Floppy Amico 284 Alfabetizzazione Bondi Maria Gabriella, Manicardi Claudia Parole e lettere Schede operative per la prima alfabetizzazione di adulti italiani e stranieri Centro territoriale permanente di istruzione e formazione in età adulta I Circolo di Sassuolo 2000/2001 Area tematica Educazione Adulti, Lingua Italiana (prima alfabetizzazione) Contenuto tematico Schede operative / testi arricchiti da figure Obiettivo/i - favorire l’apprendimento strumentale della lettura e della scrittura in adulti - fornire ai colleghi operanti in realtà simili un ricco materiale per la prima alfabetizzazione di persone adulte Destinatari Adulti analfabeti italiani e stranieri Personale coinvolto Due insegnanti alfabetizzatrici del I Circolo di Sassuolo; stampa e grafica a cura del Comune di Modena Descrizione del percorso/processo L’idea della realizzazione di un testo per analfabeti adulti ha preso origine nell’ambito della pluriennale esperienza dei corsi di alfabetizzazione istituiti verso la fine degli anni Ottanta a Sassuolo, presso la Direzione Didattica del I Circolo. L’idea e il progetto sono nati perciò dal vivo dell’attività didattica, con l’obiettivo di rispondere ad una precisa esigenza: fornire ai colleghi e formatori operanti con adulti analfabeti, un ricco materiale per l’apprendimento strumentale della lettura e della scrittura. I testi in commercio per l’acquisizione di queste abilità, infatti, sono rivolti ai bambini e presentano un linguaggio e delle situazioni infantili, inadeguate a fruitori adulti. Le insegnanti hanno innanzitutto raccolto i materiali prodotti negli anni nei corsi di alfabetizzazione, selezionando quelli che si sono mostrati più efficaci. Hanno poi consultato vari testi in commercio per l’apprendimento delle abilità strumentali della lettura e della scrittura e, sulla base dell’esperienza maturata in classe, e dei suggerimenti di esperti raccolti nei corsi di aggiornamento frequentati, hanno optato per l’adozione di un metodo misto (globale, analitico, sintetico) che si avvale delle tecniche del metodo fonetico. Sono state individuate alcune parole base, a partire dalle quali evidenziare le diverse lettere dell’alfabeto italiano. Si è deciso di fare precedere la presentazione di ciascuna parola da un importante lavoro di oralità, ritenuto essenziale per promuovere l’acquisizione della capacità di discriminazione uditiva e di riproduzione corretta dei fonemi, in studenti che hanno spesso difficoltà di pronuncia, per l’interferenza della lingua d’origine (stranieri) a delle parlate regionali (italiani). Le insegnanti hanno elaborato numerose attività ed esercitazioni da presentare secondo 285 una successione estremamente graduale ed ordinata, per rispettare i tempi e gli stili di apprendimento di adulti non scolarizzati ed hanno deciso di arricchire il testo con numerose illustrazioni, per favorire l’assimilazione del lessico in studenti non italofoni. Hanno deciso inoltre di utilizzare il carattere stampato maiuscolo fino alla acquisizione della padronanza strumentale della lettura e della scrittura, al fine di ridurre il numero di informazioni presentate in ogni unità didattica, introducendo un solo elemento nuovo alla volta. Hanno optato infine per una grafica semplice ed essenziale, considerandola più diretta ed efficace per adulti non abituati alle attività scolastiche. Prodotto realizzato Testo in due volumi con appendice alla prima parte. Documentazione allegata Il testo prodotto “Parole e lettere” (due volumi + appendice alla prima parte). 286 Italiano L2 Insegnanti dei CTP di Modena, Carpi, Sassuolo, Commissione di lavoro Italiano L2 Accoglienza: Prove di accertamento competenze linguistiche Italiano L2 1999/2000 - 2000/2001 Area tematica Educazione Adulti, Lingua Italiana Contenuto tematico Individuazione livelli di competenza dell’Italiano come Lingua 2 in ingresso. Obiettivo/i Costruzione gruppi - classe omogenei per livello di competenza al fine di rendere più efficace l’intervento didattico per l’apprendimento della lingua italiana. Personale coinvolto Gruppo docenti alfabetizzazione linguistica di Modena, Carpi, Sassuolo. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Gruppo docenti composto da insegnanti dell’alfabetizzazione della provincia di Modena che presta la propria opera nei Centri Territoriali Permanenti per l’istruzione e la formazione in età adulta. Descrizione del percorso/processo Nella fase del colloquio gli insegnanti sottopongono gli iscritti stranieri che intendono frequentare un corso per l’apprendimento della lingua italiana a una serie di prove graduate dal semplice al complesso, strutturate su diversi piani: ⇒ Per gli stranieri analfabeti in lingua madre ⇒ Per gli stranieri neo arrivati scolarizzati ⇒ Per gli stranieri che vivono in Italia da qualche anno con debole scolarità di base ⇒ Per gli stranieri che vivono in Italia da qualche anno con scolarità medio-alta ⇒ Per gli italiani e/o stranieri che vogliono conseguire il diploma di licenza media Dopo questa fase chiedono agli iscritti la disponibilità oraria e la sottoscrizione del patto formativo; cercano inoltre di individuarne i bisogni formativi e le aspettative. Somministrazione dei test I test per l’accertamento delle competenze linguistiche in italiano si distinguono in: 9 test per analfabeti in lingua madre e in Italiano L2 9 test per alfabetizzati (scolarizzati in lingua madre) ma analfabeti in italiano 9 test per alfabetizzati sia in lingua madre che in italiano La parte, volta ad accertare le competenze orali di comprensione e produzione, è comune a tutte le tipologie di test. I test per analfabeti valutano la capacità di riconoscere e produrre le singole lettere nei vari caratteri grafici e di associarle nella lettura e scrittura di semplici parole e frasi. I test per alfabetizzati presuppongono il possesso delle abilità strumentali della lettura e della scrittura. Essi si compongono di una serie graduata di esercitazioni: 9 comprensione e produzione di testi scritti via via più complessi 9 esercizi di grammatica mirati (concordanze gruppo nominale, tempi e forme verbali…) 9 produzione scritta di testi di carattere personale e/o culturale 287 Articolazione fasi di attività valutazione e revisione delle prove d’ingresso in uso nei diversi CTP stesura di nuovi test prodotti in collaborazione con l’IRRSAE E.R. Documentazione allegata Test d’ingresso prodotti dagli insegnanti alfabetizzatori dei CTP di Modena, Sassuolo, Carpi. Test d’ingresso prodotti dalla Commissione italiano L2 (IRRSAE-ER), di cui fanno parte anche insegnanti alfabetizzatori dei CTP di Modena, Carpi, Sassuolo. 288 Lingua italiana Insegnanti alfabetizzatori dei CTP di Modena, Carpi, Sassuolo Percorsi modulari nell’insegnamento della lingua italiana agli stranieri 1999/2000 Area tematica Educazione Adulti, Lingua Italiana Contenuto tematico Percorsi modulari di 60-90 ore per l’apprendimento della lingua italiana a vari livelli Obiettivo/i 9 Costruire percorsi modulari in sé conclusi, ma sviluppabili nei successivi, certificabili e riconoscibili dagli insegnanti di italiano L2 operanti in altre realtà scolastiche e non 9 Acquisire strumenti condivisi per l’accertamento delle competenze in ingresso e degli esiti dei percorsi didattici 9 Consentire la massima flessibilità ed adattabilità del percorso alle esigenze dei corsisti Destinatari Adulti stranieri Docenti ed operatori impegnati nell’insegnamento della lingua italiana ad adulti stranieri Personale coinvolto Insegnanti alfabetizzatori dei CTP di Modena - Carpi - Sassuolo Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per gruppi di lavoro Descrizione del percorso/processo Articolazione delle fasi di attività Gruppo allargato: facendo riferimento all’esperienza maturata in anni di lavoro con adulti italiani e stranieri, i docenti hanno cercato di individuare i target di utenza che più comunemente accedono ai corsi di alfabetizzazione (= apprendimento della lettura e della scrittura) e di lingua italiana per stranieri. Sono stati individuati i seguenti livelli: 9 Analfabeti totali in L1 e in L2 (che non sanno leggere né in lingua madre né in lingua italiana) 9 Semianalfabeti (che riconoscono le lettere dell’alfabeto latino e le sanno associare nella lettura e nella scrittura di semplici parole, almeno sotto dettatura) 9 Scarsamente scolarizzati neoarrivati (stranieri con pochi anni di scolarità nel paese d’origine ma con scarsissime capacità di espressione e comprensione in italiano perché arrivati da poco in Italia) 9 Scarsamente scolarizzati italofoni (stranieri con pochi anni di scolarità nel paese d’origine ma con buone capacità di comprensione ed espressione in lingua italiana) 9 Neoarrivati scolarizzati (stranieri mediamente o altamente scolarizzati nel paese d’origine ma con scarsissime capacità di espressione e comprensione in italiano perché da poco in Italia) 9 Scolarizzati italofoni (stranieri mediamente o altamente scolarizzati nel paese d’origine e con buone capacità di comprensione ed espressione in lingua italiana) 289 I docenti hanno poi consultato e confrontato materiali e libri di testo usati e ne hanno selezionati alcuni per ogni livello di utenza individuato. Divisione in piccoli gruppi: gli insegnanti si sono divisi in tre gruppi, ciascuno dei quali ha lavorato per la costruzione dei percorsi modulari specifici dei diversi target di utenza (alfabetizzazione , orientamento , consolidamento). Prodotto realizzato Percorsi modulari per : ⇒ analfabeti totali (alfabetizzazione 1: apprendimento della lettura e della scrittura in stampato maiuscolo, escluse le difficoltà ortografiche) ⇒ semianalfabeti (alfabetizzazione 2: apprendimento della lettura e della scrittura in stampato maiuscolo, minuscolo e corsivo; apprendimento della lettura e scrittura dei numeri) ⇒ scarsamente scolarizzati (alfabetizzazione 3: apprendimento di un italiano parlato e scritto “di sopravvivenza” per orientarsi e integrarsi nella vita quotidiana) ⇒ mediamente scolarizzati (orientamento 1 e 2: acquisizione degli strumenti linguistici necessari per comprendere ed esprimersi efficacemente, nel parlato e nelle scritto, in situazioni comuni) ⇒ altamente scolarizzati con buone competenze linguistiche in italiano (consolidamento 1 e 2: rafforzamento e sistematizzazione delle competenze linguistiche possedute ed acquisizione di nuovi strumenti linguistici necessari per comprendere ed esprimersi correttamente in situazioni anche non ordinarie) Documentazione allegata Percorsi modulari (70 - 90 ore) prodotti per i diversi gruppi di livello 290 Percorsi modulari Insegnanti dei CTP di Modena, Carpi, Sassuolo Unità di Apprendimento (UDA) 2000/2001 Area e contenuti tematici Educazione Adulti, Lingua Italiana L2, Matematica, Area geo-storica (percorsi modulari) Obiettivo/i Costruzione di unità di apprendimento in sé concluse, certificabili e riconosciute dalle altre istituzioni formative Destinatari Adulti stranieri e adulti iscritti ai corsi di scuola media a scolarità debole Personale coinvolto Insegnanti dei CTP di Modena, Carpi, Sassuolo; esperti IRRE E.R. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per gruppi di lavoro Descrizione del percorso/processo - Due lezioni introduttive, a carattere espositivo, tenute da un esperto: cos’è e come si configura un’UDA - Lavoro di gruppo con la produzione di UDA sulle aree tematiche di competenza dei vari docenti Prodotto realizzato Esempi di UDA nelle seguenti aree: Italiano L2: - compilazione modulistica varia (acquisizione della capacità di riempire con i propri dati moduli di vario genere); - acquisizione della capacità di interagire efficacemente nell’ambiente della questura: presentarsi, dare i propri dati anagrafici in modo corretto e comprensibile, compilare moduli di vario genere, comprendere e dare informazioni relative a certificati e documenti come il permesso di soggiorno, la richiesta di ricongiungimento familiare. Area geo-storica: “sei povero o ricco?”: questa unità si aggancia direttamente con l’esperienza diretta dei corsisti che frequentano i corsi di scuola media per adulti che vede la presenza di cittadini italiani e stranieri. 9 Individuare nel mondo aree Nord e Sud 9 Comprendere la interdipendenza Nord/Sud 9 Analizzare il processo storico che segna il passaggio da Sud a Nord e viceversa 9 Individuare i paesi che hanno vissuto o vivono tale trapasso 9 Storicizzare e relativizzare il concetto di “povertà” 9 Riconoscere i “nuovi schiavi” Conoscenze : 9 indicatori di sviluppo; 9 lessico specifico di carattere storico (colonialismo, decolonizzazione, neocolonialismo, imperialismo) politico - sociale. 291 Strategie Docente Dott.ssa Toschi Giuliana Psicologa, istruttrice Rio Abierto Zunarelli Marzia Attività di movimento e rilassamento Sistema Rio Abierto Sezione maschile detenuti adulti presso la Casa Circondariale “Sant’Anna” di Modena Dipendenza giuridica: Scuola secondaria I grado “G. Ferraris” - Modena Marzo - Giugno 2001 Area tematica Educazione Adulti Contenuto tematico Attività di movimento e rilassamento Apprendimento espressivo scritto e orale della lingua italiana Obiettivo/i ⇒ sviluppare un contatto rispettoso ed affettivo con il proprio corpo e con quello degli altri; ⇒ sperimentare nuove posture corporee per uscire dalla fissità nella quale si sono cristallizzati ruoli che nuocciono a se stessi e alla società; ⇒ individuare nuove modalità di relazione basate sulla collaborazione e non sulla opposizione; ⇒ essere aiutati ad attuare uno sviluppo in senso positivo della personalità al fine di recuperare quei vuoti della crescita che ne hanno determinato un andamento disarmonico ed incompleto. Destinatari Studenti corsi 150 ore (tutti stranieri) Personale coinvolto Psicologa esperta nelle tecniche di movimento e rilassamento proprie del sistema Rio Abierto Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per 2 classi di circa 15 persone costituite da detenuti comuni che potevano stare insieme Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni Uscire dalla rigidità fisica che i detenuti acquistano stando in cella e che li porta ad accusare dolori nel corpo e ad avere difficoltà a stare seduti a scuola Uscire dalla rigidità mentale che li porta ad avere scarsa capacità di concentrazione Relazionarsi tra loro Migliorare la loro capacità di esprimersi in italiano scritto e parlato Motivazione Portare i detenuti ad un maggiore livello di benessere e consapevolezza dando loro degli strumenti di lavoro su corpo e mente da poter riprendere in cella al fine di evitare l’appiattimento nel quale ricadono 292 Articolazione delle fasi di attività Nel corso dei 10 incontri Sono state usate le tecniche proprie del sistema Rio Abierto: con particolare riguardo al movimento del corpo con la musica, al respiro, all’espressività emozionale e alla riflessione scritta. La maggior parte delle lezioni è stata seguita, infatti, da una richiesta di sintesi o risposte scritte sull’attività, al fine di aiutare il processo cognitivo e di espressione in lingua italiana. Il lavoro di movimento, effettuato con musiche sempre diverse, è stato indirizzato verso la dinamizzazione di tutte le parti del corpo, per portare i detenuti ad un sentire più consapevole e ad aumentare la percezione fisica di sé. Il movimento guidato è stato seguito con interesse ed entusiasmo alternati a momenti di forte calo di attenzione - motivazione che hanno determinato delle rotture nell’atmosfera del lavoro. L’imbarazzo iniziale espresso come “sentirsi ridicoli” è stato superato dopo le prime volte grazie al piacere di muoversi. Il movimento è stato sviluppato in modo da: ⇒ soddisfare il loro bisogno di usare il proprio corpo in maniera tonica (cioè con forza e sforzo); ⇒ far sentire loro lo stimolo che viene dalla sfida di superare un limite di movimento (piccole acrobazie e giochi di equilibrio); ⇒ aiutare ciascuno ad affrontare specifici dolori fisici derivanti da posture sbagliate o da problemi legati ad incidenti (lavoro sulla zona sacro-lombare, sulla elasticità delle gambe, sull’allineamento della colonna); ⇒ dare la possibilità a qualcuno di esprimere talenti che passano attraverso il linguaggio corporeo. È stata data attenzione alle posture particolarmente accentuate di qualcuno (cifosi, lordosi lombare, gambe rigide) per dare uno stimolo ad uscire da gabbie corporee che provocano malesseri fisici ed atteggiamenti psichici statici. Alcuni detenuti, in particolare, hanno migliorato molto lo stato di dolore fisico iniziale e la capacità di coordinare il corpo nel seguire il movimento ritmico - espressivo con la musica. Il lavoro con il corpo è stato sempre accompagnato dall’uso della voce con valenza espressiva e liberatoria. Far parlare il corpo con suoni che esprimono quello che sta sperimentando e provando, e liberare le emozioni attraverso la voce per lasciare che gli organi interni, in particolare il diaframma, si decongestionino e si scarichino da quel peso che si accumula quando le emozioni non trovano un canale di fuoriuscita. All’interno della fase di movimento in cerchio si sono collocati momenti espressivi specifici dell’interpretazione di vari personaggi: il rabbioso con tutte le espressioni che caratterizzano la manifestazione della rabbia; la vittima con le sue espressioni di chi cade in disgrazia; il gioioso con le sue manifestazioni di allegria; il trionfante e le sue esultazioni; l’indeciso e il suo andare e venire mai definiti; il deciso con il suo passo determinato in una direzione chiara. Lavorare sui personaggi ha messo i detenuti in contatto con un mondo sconosciuto: dall’introduzione del significato di personaggio, al tentativo, timidamente accolto, di portarli ad empatizzare il vissuto interiore di uno stato d’animo per poi esprimerlo a gesti e parole. La richiesta di riflessione scritta su loro situazioni personali in cui avessero provato emozioni e sentimenti simili a quelli dei personaggi “giocati” ha fatto emergere il sentimento più forte della loro esperienza di carcerati che è quello di avere perso la memoria, di sentirsi in uno stato di sospensione nel quale è meglio non ricordare e quindi non sentire. È poi nata dai detenuti l’idea delle scenette di una compagnia danzante in tour in varie città d’Italia, ma la sua messa in scena è stata faticosa e limitata dalla difficoltà dei detenuti a considerare la rappresentazione come una cosa vera. In questo senso hanno giocato l’imbarazzo e la vergogna ad uscire dai propri panni per calarsi in quelli delle figure da interpretare. 293 Tutta la gestualità espressiva e simbolica ha risvegliato molta ilarità dalla quale è emersa una liberazione del bambino interiore e di una parte tenera non educata a mostrarsi. Le proposte giocose, in particolare, sono state accolte con un misto di reazioni tra l’entusiasmo, la meraviglia, l’incredulità e il divertimento che nascono dall’abbandono delle resistenze - cosa che invece non c’è stata nel momento di trasferire l’esperienza sulla carta. Questo passaggio ha evidenziato la difficoltà a parlare di sé e ad esprimersi in italiano. Uno spazio specifico è stato dedicato al lavoro esperienziale sulla respirazione e alla teoria relativa. È stata proposta l’indagine sulle tre zone respiratorie del torace (addominale, mediana, clavicolare) e l’osservazione delle 4 fasi respiratorie (inspiro, pausa a pieno, espiro, pausa a vuoto) accompagnando i detenuti a scoprire la propria modalità di respiro spontaneo e a contattare i sentimenti ad essa collegati. Il respiro di fuoco è stato inserito come possibilità di tonificare gli addominali e la muscolatura sacro-lombare. Le spiegazioni teoriche hanno dato una completezza all’esperienza dimostrando come l’uso corretto del respiro possa arrivare a rilassare ed elasticizzare tutta la muscolatura del torace e delle anche attraverso le catene muscolari. Questa specifica esperienza sul respiro è stata importante per compattare l’attenzione e la concentrazione, in un ambiente che tende alla dispersione, e ad introdurre il rilassamento. La parte di attività prevalentemente fisica ha risvegliato molto la vitalità e la risposta della classe è stata positiva. Non è mancato il tentativo da parte degli allievi di tradurre tutto in tecnica-ginnastica. In generale il lavoro descritto finora è stato accolto con grande divertimento e con grande imbarazzo al tempo stesso. È risultato evidente come non ci sia l’abitudine all’abbandono ad una guida, al lavoro interiore, all’auto-ascolto e all’espressione di sé come punti di forza piuttosto che di debolezza. Le esperienze proposte attraverso esercizi a coppie hanno rivelato una buona capacità di stare in contatto rispettoso tra loro. Le osservazioni effettuate durante il percorso portano a concludere che gli obiettivi minimi del progetto sono stati raggiunti e il terreno è stato preparato per un approfondimento. Per questo motivo è auspicabile la biennalizzazione dell’esperienza. Gli allievi, infatti, di cultura profondamente diversa dalla nostra, hanno mostrato di aver bisogno di tempo prima di affidarsi ad una guida e di mettersi in gioco. Questo fa si che, verso la conclusione dell’esperienza, anche quelli che si erano esposti meno mostrando maggiori resistenze, hanno potuto esprimere qualcosa di sé che ha rivelato sensibilità e attitudini tenute nascoste. Materiali e strumenti ⇒ Brevi testi esplicativi sul sistema di lavoro Rio Abierto e sulla respirazione, corredati di immagini degli apparati respiratori e di questionari. ⇒ Macchina fotografica e telecamera per la ripresa delle attività. ⇒ Carta e penna per scrivere l’esperienza. Uso di risorse esterne ⇒ Utilizzo di uno stereo portatile e CD. ⇒ Uso del palco del teatro interno al Carcere. Prodotto realizzato ⇒ Relazione finale sull’attività ⇒ Cartelloni per la mostra DocumentAria. Il settore educativo del sistema Rio Abierto ha sviluppato percorsi anche in altri ambiti e gradi della scuola: dalla materna alle superiori, dall’università alla formazione degli insegnanti. 294 Centro Servizi Futuro Prossimo Orientamento 295 296 Orientamento Denominazione Centro Servizi per l’Orientamento Scolastico Universitario Professionale “Futuro Prossimo” Ente/Associazione Il Centro Servizi “Futuro Prossimo” opera sulla base di una convenzione tra le principali istanze educative, economiche e sociali della Provincia di Modena: Provincia, Comune, Camera di Commercio, Provveditorato agli Studi, Università degli Studi, Azienda per il Diritto allo Studio Universitario. Sede Presso Servizio Orientamento Provincia di Modena Ambiti di intervento/attività/progetti Il Centro Servizi “Futuro Prossimo” è attivo dal mese di settembre 1998. Nel biennio 1998/2000 ha posto in essere attraverso la messa a disposizione di informazioni, di competenze e di risorse finanziarie, in dimensione di rete, azioni, attività ed interventi di orientamento. La finalità del Servizio è favorire uno sviluppo ed un mantenimento di una risposta qualificata alle esigenze di orientamento e riorientamento di giovani ed adulti. Le attività ed i servizi realizzati nel periodo suddetto possono essere ricondotti a due macro tipologie: A. azioni di supporto alla qualificazione dei servizi territoriali; B. azioni ed interventi di orientamento per rendere effettivo il successo educativo / formativo e supportare l’inserimento nel mondo del lavoro. Nell’ambito della macro tipologia A., rientrano prevalentemente progetti volti a sperimentare metodologie, strumenti e supporti per il miglioramento del servizio offerto e per favorirne la diffusione nei servizi territoriali, assumendo la filosofia che fa riferimento all’idea di “buone pratiche” raccomandate a livello comunitario. In particolare i progetti attivati si possono così sinteticamente enucleare: 1. Realizzazione progetto ARCO (Azioni in Rete per i Centri di Orientamento; Iniziativa Occupazione Volet Integra).Il progetto nasce dalla necessità di implementare presso la rete dei centri di orientamento regionali alcuni servizi specialistici in particolare il Bilancio di Competenze, rivolti ad uno specifico gruppo bersaglio: quello dei disoccupati di lunga durata e dei lavoratori a bassa qualificazione. Obiettivi: rafforzamento della rete dei Servizi di orientamento, miglioramento della professionalità degli operatori, miglioramento della qualità dei prodotti/servizi di orientamento offerti al gruppo bersaglio. 2. Progettazione del servizio di consulenza orientativa individuale. 3. Creazione archivio documentario professioni. La finalità dell’archivio è quella di potenziare la base informativa per le azioni di orientamento e inserimento lavorativo, in particolare sul sistema delle professioni. Attualmente l’archivio è così composto: documenti cartacei descrittivi di circa 400 professioni, acquisiti dal Centro Risorse; 40 profili 297 descrittivi realizzati nell’ambito del progetto ARCO; 7 profili descrittivi del comparto del legno e del vetro. Utenti dell’archivio: Servizi del territorio, utenti finali. 4. Realizzazione schede informative sui corsi di formazione professionale approvati nel contesto provinciale. La finalità dello strumento è quella di rispondere ai bisogni informativi degli operatori della rete dei Servizi del territorio e degli utenti finali. Si tratta di schede descrittive di tutti i corsi di formazione professionale, iniziale, superiore e continua approvati dalla Provincia di Modena. 5. Creazione banca dati/aziende. La finalità del progetto è quella di costruire due banche dati strettamente collegate: banca dati aziende/banca dati stage. Con la prima si intende verificare la disponibilità delle aziende ad accogliere persone in tirocinio o stage. Con la seconda si vuole costruire un osservatorio sull’evoluzione e sull’andamento del fenomeno, rispetto alle esperienze di tirocinio già realizzate. Utenti del progetto: Servizi del territorio. Nell’ambito della macro tipologia B. rientrano prevalentemente interventi diretti ai destinatari finali sui servizi specialistici, attraverso la mediazione ed il filtro delle agenzie del territorio. In particolare le attività realizzate sono: 1. Servizio di consulenza orientativa individuale. La finalità del servizio è quella di offrire un sostegno orientativo a carattere metodologico inteso come sviluppo delle capacità orientative dell’utente in fase di transizione. Destinatari: giovani e adulti. 2. Interventi per il sostegno alla scelta dopo la scuola media superiore. Finalità degli interventi è quella di sviluppare il processo decisionale degli studenti favorendo l’acquisizione di consapevolezza circa: quali informazioni sono necessarie per scegliere correttamente; come decodificare le informazioni e dove reperirle. Destinatari: studenti delle classi terminali della scuola secondaria superiore. 3. Realizzazione Manifestazione IN-FORMAZIONE. Finalità del progetto è quella di fornire informazioni sulle opportunità formative e professionali post diploma. Destinatari: studenti delle classi terminali della scuola secondaria superiore. Nell’anno 1999 sono stati coinvolti circa 6000 studenti della provincia di Modena; nel 2000 circa 9000 studenti delle province di Modena e Reggio Emilia. Per l’anno 2001 il Centro Servizi intende sviluppare l’area di intervento volta a promuovere azioni a sostegno della qualificazione dei servizi territoriali (ad esempio: scuole, enti di formazione professionale, informagiovani, centri per l’impiego…..) che operano a supporto del processo di orientamento del cittadino. In particolare gli obiettivi specifici sono: rafforzare la rete provinciale delle strutture che a vario titolo offrono servizi orientativi diretti all’utenza finale; favorire lo sviluppo ed il mantenimento di una risposta alta ed omogenea alle esigenze di orientamento e riorientamento di giovani ed adulti; consolidare un sistema di interventi e azioni formative con finalità orientativa. 298 I servizi possono essere ricondotti alle seguenti macro aree: 1. Progettazione di strumenti e modelli a supporto dell’azione di qualificazione della rete dei servizi orientativi del territorio. Finalità del progetto è quella di favorire l’acquisizione e lo sviluppo di competenze in alcuni ambiti di professionalità ed una sistematizzazione delle esperienze maturate sul campo dalle figure professionali che operano presso Servizi Orientativi o presso Agenzie che hanno aree di servizio dedicate all’orientamento. Destinatari: operatori del territorio. Principali azioni: marzo 2001 / maggio 2001: percorso formativo per docenti tutor e funzioni obiettivo dell’area 3 del biennio sulla conduzione del “colloquio d’aiuto”; ottobre 2001 / marzo 2002: percorso formativo per docenti tutor e/o funzioni obiettivo dell’area 3 del biennio “una proposta metodologica per la rilevazione del disagio a scuola”. 2. Gestione del servizio di consulenza orientativa individuale. La consulenza orientativa è un intervento di supporto alla persona nel fronteggiare le difficoltà connesse a situazioni di transizione nell’esperienza formativa e lavorativa. La consulenza orientativa dovrebbe contribuire a: - sviluppare una maggiore consapevolezza rispetto alle risorse investibili dal soggetto nel superamento della situazione di transizione favorendo la riorganizzazione di energie cognitive, emotive, strategiche; - rinforzare competenze e abilità per fronteggiare il compito orientativo; - articolare in modo non conflittuale opportunità/vincoli della persona con opportunità/vincoli del contesto. Il percorso di consulenza in essere nell’ambito del Centro Servizi si pone le seguenti finalità: 9 realizzare una prima valutazione dei bisogni del cliente e progettare/pianificare il mix di azioni (o l’azione) in grado di soddisfarli; 9 accompagnare la messa a punto di un progetto di sviluppo dell’esperienza formativa e/o lavorativa del cliente, coerente con le scelte di vita della persona e realizzabile rispetto alle condizioni di contesto; 9 sostenere il percorso di inserimento formativo e/o lavorativo. Destinatari: giovani e adulti in situazioni di scelta e di transizione. 3. Gestione delle risorse informative e del servizio informazione. La finalità prioritaria dell’attività è quella di soddisfare i bisogni informativi degli operatori dei servizi del territorio e degli utenti finali. Le principali azioni previste sono: implementazione archivio documentario professioni; realizzazione schede informative sui corsi di formazione professionale approvati in ambito provinciale e realizzazione del percorso “mostra multimediale per l’orientamento alle scelte formative e professionali”. Il percorso mostra è rivolto ai giovani degli ultimi anni della Scuola Media Superiore della provincia di Modena e verrà realizzato nel periodo ottobre/dicembre 2001 in ciascun distretto scolastico. Alla luce della significativa ed importante esperienza della manifestazione “INFORMAZIONE” e in considerazione degli esiti conseguiti e della complessa evoluzione dei processi individuali verso la realizzazione professionale, Futuro Prossimo ritiene ora opportuno organizzare momenti di incontro e confronto maggiormente specialistici tra giovani e opportunità di studio e lavoro. La realizzazione della mostra è propedeutica ad una attività di approfondimento sui seguenti percorsi orientativi: 299 9 introduzione al sistema formativo post diploma: formazione universitaria e formazione - professionale 9 mercato del lavoro locale 9 mappa dei servizi d’informazione, orientamento e aiuto alla scelta presenti nel territorio provinciale. Il percorso mostra verrà generalmente collocato presso i complessi scolastici o altri luoghi similari, in spazi preferibilmente adiacenti dove si svolgeranno gli incontri tematici introdotti dal percorso mostra stesso. 4. Gestione di un servizio sperimentale per la messa a punto di un bilancio di competenze. Il bilancio di competenze può essere considerato come un percorso che la persona fa rispetto alle proprie competenze e risorse ed al contesto nel quale opera; esso sostiene il processo di ricostruzione delle competenze e la presa di decisione rispetto a questioni che riguardano lo sviluppo e/o la modificazione della carriera professionale o il reinserimento lavorativo. Si parte dal presupposto che lo sviluppo della capacità di fronteggiare i problemi connessi all’evoluzione professionale e di carriera sia legata alla capacità di differenziare e specificare le proprie risorse e le proprie competenze, alla capacità di riconoscere le richieste dell’ambiente esterno e alla capacità di decidere e progettare il proprio percorso d’azione. Il bilancio di competenze consente di perseguire i seguenti obiettivi: • identificare le competenze e le potenzialità che il soggetto può investire nell’elaborazione di un progetto professionale; • consentire l’acquisizione di autonome capacità di autovalutazione, di attivazione e di scelta; • permettere lo sviluppo, rispetto a sé ed al mercato del lavoro, di quadri di riferimento socio-culturali e di registri emotivi appropriati per reggere situazioni di transizione e cambiamento per investire sulla propria progettualità; • realizzare la costruzione di un progetto di sviluppo professionale. Destinatari: disoccupati e occupati. Per informazioni (indirizzo, telefono, fax, e-mail, sito internet, referente) Servizio Orientamento – Provincia di Modena V.le J. Barozzi, 340, tel. 059.209509, fax 059.209428, e-mail: [email protected], sito internet: www.provincia.modena.it Referente: dott.ssa Annamaria Arrighi. 300 Orientamento Titolo del corso Percorso formativo per docenti “tutor” e funzioni obiettivo dell’area 3 del biennio sulla conduzione del “colloquio d’aiuto” Esperti Bonini Maria Claudia (Psicologa - Psicoterapeuta) Coordinatore/i Arrighi Annamaria - Provincia di Modena Ente organizzatore Provveditorato agli Studi di Modena In collaborazione / convenzione Centro Servizi “Futuro Prossimo” Ordini scolastici coinvolti Scuole secondarie II grado Sede e periodo di realizzazione ITC Barozzi di Modena - Marzo - Maggio 2001 Area tematica Orientamento Finalità L’obiettivo prioritario di questo progetto è quello di mettere i “tutor” nella condizione di saper accogliere i problemi degli studenti, di un gruppo o della classe e di individuarne le risposte idonee per giungere insieme all’alunno o al gruppo ad una soluzione. Contenuto tematico Il colloquio d’aiuto o di consulenza come “base sicura” entro cui due persone cercano di trovare la via più adeguata per risolvere un problema. L’ascolto attivo e le tecniche che aiutano a condurre un colloquio che faciliti l’autodeterminazione di una persona, argini eventuali “dipendenze” dalle figure adulte, permetta l’esplicitazione di conflitti ed ambiguità senza incorrere nel timore di giudizi o colpevolizzazioni. Destinatari Docenti del biennio della Scuola secondaria II grado Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni e motivazione L’iniziativa di formazione è stata promossa accogliendo bisogni espressi dall’Istituto Tecnico Commerciale “Barozzi” di Modena. Il tutor è una figura piuttosto recente che la scuola ha messo a disposizione di studenti, genitori e colleghi, svolge la funzione di mediazione tra il mondo interno scolastico formato dagli adolescenti e dagli insegnanti e il mondo esterno di cui la famiglia è parte attiva. 301 I compiti del tutor scolastico sono complessi: deve saper mediare tra il mondo interno adolescenziale e l’adattamento richiesto dal contesto scolastico; comprendere il clima familiare in cui vive l’adolescente, le attese dei genitori e contemporaneamente accogliere i vissuti giovanili con i desideri ed i bisogni urgenti a cui devono dare risposte. Articolazione delle fasi dell’attività La formazione dei docenti sulle problematiche adolescenziali ha rappresentato negli ultimi anni un passo in avanti per agevolare l’ingresso e la permanenza dei ragazzi nel ciclo di studi superiori. Il percorso formativo si è avvalso di due metodi di lavoro. Il primo fa riferimento alla lezione tradizionale. Si è ritenuto opportuno introdurre gli elementi teorici che sostengono il colloquio d’aiuto attraverso alcuni incontri in cui i docenti potevano interagire con domande, approfondimenti ecc.. Il secondo, contribuisce alla costruzione di un gruppo di lavoro autocentrato in cui l’”esperto” ha funzioni di facilitatore di attive ricerche di opportunità o soluzioni riconosciute come confacenti alle problematiche incontrate. Gli argomenti relativi all’adolescenza, ai compiti di sviluppo ed ai disagi incontrati dai ragazzi, costituiscono la trama che trasversalmente attraversa i colloqui riportati dai partecipanti. Tempi del percorso formativo Parte A Gli incontri teorici di tre ore ciascuno risultano così suddivisi: 1° incontro: “inquadramento teorico della psicologia umanistica e le varie scuole di pensiero. Il colloquio per la costruzione di una relazione positivamente orientata”. 2° incontro: “i conflitti interpersonali (tra docente/studente o tra due studenti, ecc..) e le difficoltà nel gruppo – classe: le diverse modalità per superarli”. 3° incontro: “il problem solving: una tecnica che non conosce né vincenti né perdenti”. Parte B Gli incontri dei gruppi autocentranti (3 incontri di tre ore ciascuno) si sono focalizzati sugli argomenti trattati nella parte A del progetto. Sono stati i docenti stessi a portare le proprie esperienze lavorative sulle quali il gruppo ha potuto riflettere e “provarsi” praticamente a condurre colloqui secondo le tecniche apprese. Il conduttore ha facilitato gli incontri distribuendo anche materiale da analizzare e sul quale lavorare. Valutazione La valutazione sull’efficacia del percorso formativo è stata suddivisa in due parti che rispettivamente corrispondono alla parte A e alla parte B del progetto. È stato distribuito un questionario, al termine della prima fase, che per la parte A ha riguardato: il gradimento del percorso, gli eventuali approfondimenti da svolgersi in un prossimo futuro, le informazioni più significative apprese. Alla parte B è stata dedicata maggiore attenzione per conoscere quali “tecniche” o “metodi” hanno permesso ai singoli docenti di ritenere un proprio colloquio “buono”, “ben riuscito”, “efficace”, ecc… Al percorso formativo hanno partecipato complessivamente 38 docenti. 302 Orientamento Centro Servizi per l’Orientamento Scolastico Universitario e Professionale “Futuro Prossimo” Percorso orientativo per il sostegno alla scelta post diploma Scuole secondarie II grado provincia di Modena 2000/2001 Classe/i Classi quinte Area tematica Orientamento Contenuto tematico Opportunità formative e lavorative post diploma . Obiettivo/i Fornire informazioni e strumenti di lettura delle stesse per favorire una maggiore consapevolezza nel processo di scelta post diploma Destinatario/i Studenti classi quinte Personale coinvolto Operatori del Centro Servizi Futuro Prossimo e dell’Ufficio Orientamento allo Studio e al Lavoro Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Progettazione (per istituto, per classi, per team...) A cura del Centro Servizi Futuro Prossimo Descrizione del percorso/processo Articolazione delle fasi di attività Nell’ambito delle proposte per il sostegno alla scelta post diploma, il Centro Servizi Futuro Prossimo ha realizzato un ciclo di incontri informativi/metodologici sulle opportunità formative e professionali post diploma finalizzati a fornire strumenti utili all’acquisizione di una maggiore consapevolezza nel processo di scelta. Sono stati strutturati tre incontri che non costituivano obbligatoriamente un percorso, poiché ognuno di essi è stato progettato come momento il più possibile esaustivo dell’argomento trattato. Le singole scuole, pertanto, potevano decidere di scegliere uno o più incontri sulla base degli interessi e delle necessità rilevate tra gli studenti. I contenuti dei tre incontri erano i seguenti: 1° incontro: “introduzione al sistema formativo post diploma; presentazione della formazione professionale” (il quadro generale delle opportunità formative: dal sistema universitario alla formazione professionale pubblica e privata; le caratteristiche dei corsi di formazione professionale regionale). 2° incontro: “la formazione universitaria” (il nuovo sistema universitario; l’offerta formativa dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia). 303 3° incontro: “il mercato del lavoro; strumenti e luoghi per l’inserimento professionale” (elementi di lettura del mercato del lavoro; i principali strumenti per la ricerca attiva del lavoro; la mappa dei servizi di informazione e orientamento presenti sul territorio provinciale). Gli interventi, trasversalmente, ponevano inoltre l’attenzione su alcuni fattori fondamentali che entrano in gioco nel processo di scelta: 1. QUALI informazioni sono necessarie per scegliere correttamente; 2. COME decodificare le informazioni all’interno di un processo di orientamento personale; 3. DOVE reperire le informazioni. Gli incontri avevano la durata di due ore ciascuno e potevano essere collocati in orario scolastico o extrascolastico. Prevedevano la partecipazione di 40 studenti al massimo (indicativamente due classi). Risultati raggiunti Dei 35 istituti superiori presenti sul territorio provinciale, 21, di cui 2 privati, hanno aderito all’iniziativa richiedendo almeno 1 dei tre incontri proposti. L’iniziativa ha coperto scuole appartenenti a tutti i distretti scolastici. Gli incontri effettuati sono stati complessivamente 75, ed hanno permesso di incontrare 1425 studenti, pari al 36,5% della popolazione studentesca provinciale frequentante la classe quinta. 304 Orientamento Centro Servizi per l’Orientamento Scolastico Universitario e Professionale “Futuro Prossimo”, in collaborazione con la rete provinciale degli Informagiovani Cosa so fare, cosa posso fare Scuole secondarie II grado provincia di Modena 1999/2000 Classe / i Classi quinte Area tematica Orientamento Contenuto tematico Autoconoscenza . Obiettivo/i Favorire il processo di scelta post diploma Destinatario/i Studenti classi quinte Personale coinvolto Operatori del Centro Servizi Futuro Prossimo e operatori rete provinciale Informagiovani Progettazione (per istituto, per classi, per team...) A cura del Centro Servizi Futuro Prossimo Descrizione del percorso/processo Articolazione delle fasi di attività Nell’ambito delle proposte per il sostegno alla scelta post diploma, il Centro Servizi Futuro Prossimo ha realizzato il percorso “Cosa so fare. Cosa posso fare” come logica e naturale prosecuzione della manifestazione IN-FORMAZIONE. Il percorso aveva l’obiettivo specifico di aiutare lo studente che sta immaginando il proprio futuro, a collegare tutti gli aspetti del “suo” problema: attitudinali, di prospettive professionali, di prosecuzione degli studi, di inserimento nel mondo del lavoro. Il percorso era organizzato in seminari, strutturati in tre incontri, di due ore ciascuno, con un numero massimo di 12 partecipanti, da svolgersi in orario pomeridiano e con iscrizione individuale e volontaria. I contenuti dei tre incontri erano i seguenti: 1° incontro: “autoesplorazione e confronto: esplicitare le aspettative nei confronti del percorso di orientamento, ricostruire e discutere gli interessi professionali, analizzare le competenze scolastiche e il metodo di studio dei partecipanti”. 2° incontro: “autoesplorazione e strategie: analizzare le risorse personali e sviluppare le abilità decisionali dei partecipanti”. 3° incontro: “progetto: definire un piano di azione e la fattibilità del progetto personale dei partecipanti”. 305 Risultati raggiunti All’iniziativa hanno partecipato complessivamente 56 studenti di cui 23 maschi e 33 femmine. Pur non avendo ottenuto un riscontro, in termini quantitativi, particolarmente elevato, gli studenti che hanno partecipato si sono dimostrati, nella maggioranza dei casi, motivati, collaborativi e disponibili al confronto. Gli elementi di forza del percorso proposto sono infatti risultati la metodologia di lavoro in piccolo gruppo e l’adesione volontaria degli studenti, che hanno permesso un livello alto di attenzione ed una più che soddisfacente partecipazione agli strumenti operativi proposti. 306 Orientamento Gaddi Giovanna Autobiografia e orientamento Scuola secondaria I grado “A. Pio” - Carpi 1999/2000 - 2000/2001 Classe/i Percorso triennale dalla classe prima alla classe terza Area tematica Orientamento, Lingua Italiana, Educazione Immagine, Educazione Musicale, Lingua Straniera Contenuto tematico Percorso interdisciplinare incentrato sull’autobiografia dell’alunno Obiettivo/i Acquisizione di una progressiva autocoscienza nell’ottica dell’orientamento; analisi di sé e della propria storia; produzione scritta più corretta e consapevole; uso della videoscrittura. Destinatario/i Alunni dalla classe prima fino alla terza Personale coinvolto Insegnante di Lettere, Educazione Artistica e di Educazione Musicale Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per classe Descrizione del percorso/processo Analisi dei bisogni e motivazione L’idea di far produrre ad ogni alunno una propria autobiografia personale corredata di immagini, poesie, giochi di parole, riflessioni è nata dall’entusiasmo che i ragazzi hanno mostrato affrontando il genere autobiografico come tipologia testuale. A ciò si è unita l’idea di poter sviluppare, tramite questo tipo di testo, l’autocoscienza di ogni ragazzo nell’ottica di una scelta fondata dopo la scuola dell’obbligo. Articolazione delle fasi di attività Questo tipo di lavoro ha avuto ottimi riflessi sulla motivazione degli alunni e sulla possibilità di rendere più corretta e consapevole la produzione scritta di ognuno, anche tramite l’uso del computer. Inoltre anche gli alunni con maggiori difficoltà logico espressive, addirittura alcuni ragazzi stranieri di recente immigrazione, venivano così forniti di materiali da loro prodotti e quindi ben conosciuti, su cui, all’esame di licenza media, far vertere il colloquio orale, scoglio solitamente assai temuto. L’attività ha avuto il seguente svolgimento: 9 Studio teorico dell’autobiografia come tipo di testo, della poesia e dei giochi linguistici 9 Produzione scritta di esperienze vissute, anche attingendo a materiali prodotti negli anni precedenti 9 Rappresentazione grafico – pittorica di momenti significativi, persone, esperienze, sia con l’intervento dell’insegnante di educazione artistica, sia facendo ricorso alle tecniche dell’arteterapia 307 9 9 9 9 9 Produzione di altri tipi di testi (poesie, giochi linguistici, storie fantastiche…) Trascrizione al computer Progettazione e realizzazione di copertina, prefazione e impaginazione Esposizione dei materiali prodotti alla festa della scuola Utilizzo in sede d’esame del testo prodotto come materiale su cui far vertere il colloquio orale Prodotto realizzato È un testo autobiografico di 30 - 50 pagine, uno per ogni alunno della classe, testo corredato di immagini prodotte o scelte dai ragazzi, che ognuno ha utilizzato in sede d’esame e che gli resta come ricordo del percorso scolastico. Risultati raggiunti Ritengo molto positiva l’esperienza che è stata gradita anche da colleghi e genitori e che, quindi, viene ripetuta già raccogliendo materiale dalla classe prima, con valido riscontro sulla motivazione al lavoro e sulla produzione scritta degli alunni. Alcuni dei lavori proposti agli alunni sono stati eseguiti facendo uso delle tecniche apprese durante i percorsi di arteterapia. La maggiore difficoltà in un’attività di questo tipo è la collaborazione fra docenti, anche se i colleghi, in sede d’esame, hanno tutti molto apprezzato il lavoro dei ragazzi. Documentazione allegata Fascicoli con le autobiografie realizzate dai ragazzi. 308 Orientamento Savani Teresa Vivere e lavorare nella nostro regione Life and work in our region Scuola secondaria I grado “P. Paoli” (ex "S. Carlo") - Modena Gennaio - Aprile 2001 Classe / i III D, III G, III H (in piccoli gruppi) Area tematica Orientamento Contenuto tematico Progetto Comenius: ricerca sulla situazione lavorativa dell'area modenese, con riferimenti a dati nazionali, in relazione alle aspettative di lavoro di adolescenti al termine della scuola media. . Obiettivo/i • Conoscere la realtà lavorativa della nostra regione/città • Sapersi orientare nelle scelte scolastiche in relazione alle proprie attitudini e alle offerte del mondo del lavoro • Conoscere le realtà lavorative e le prospettive di lavoro dei paesi partner del progetto Destinatario/i Gli studenti e le scuole partner del Progetto Comenius (regioni coinvolte: Germania, Italia, Svezia, Danimarca, Polonia); gli studenti della nostra scuola media modenese; i navigatori del nostro sito Internet. Personale coinvolto Teresa Savani (responsabile del Progetto Comenius presso la Scuola Media San Carlo, insegnante di lingua inglese), Franca Giuliani (insegnante di lingua inglese nelle classi III G e III H), Ermanno Soncini, collaboratore informatico. Progettazione (per istituto, per classi, per team...) La progettazione è per team e fa riferimento al team del Progetto Comenius, riunitosi ad Hannover nel giugno del 2000 in occasione della prima visita-scambio. Dalla riunione è scaturita la progettazione delle attività per gli anni 2001 e 2002. Tale progetto è stato calato nella realtà scolastica della nostra scuola ed è stato organizzato un lavoro per piccoli gruppi di ragazzi di classi terze diverse. Descrizione del percorso/processo Motivazione Le attività svolte durante quest’anno scolastico sono state precedute da un lavoro analogo, svoltosi nello scorso anno scolastico, che era stato incentrato sulla prima parte del titolo del progetto “La vita e il lavoro nella nostra regione". Lo scorso anno infatti, la classe III C della scuola media “San Carlo" ha prodotto un ipertesto, in rete nel sito della scuola, sugli aspetti di vita quotidiana e sulle abitudini (la vita) dei ragazzi nei diversi paesi partner. Questo lavoro, confrontato con quello degli studenti delle scuole partner in occasione dell'incontro svoltosi ad Hannover dal 2 al 9 giugno 2000, ha portato a conoscere direttamente altre realtà europee ed ha fornito grande motivazione al lavoro di quest'anno. 309 Inoltre, le frequenti difficoltà nell’orientarsi nelle scelte scolastiche future, le differenti opinioni che studenti e ragazzi (e genitori) hanno al proposito, ci hanno motivato a dare un taglio estremamente operativo e realistico nell’affrontare il problema. Strategia di insegnamento/apprendimento Si sono svolte attività di ricerca sia con visite guidate, sia con ricerche individuali tramite articoli di giornali e analisi di materiale in CD ROM (particolarmente quello prodotto dalla Camera di Commercio di Modena). Il lavoro "giornalistico" vero e proprio si è svolto nel laboratorio di informatica della scuola, dove i ragazzi hanno lavorato in modo individuale avvalendosi, però, dei vantaggi della rete LAN del laboratorio stesso. Si sono avuti 12 incontri pomeridiani, di due ore ognuno, dal 22/1/2001 al 23/4/2001. Alcuni dei lavori prodotti sono stati preparati a casa, poi portati con floppy a scuola ed elaborati in linguaggio HTML, utilizzando FrontPage. Predisposizione ed uso di materiali e strumenti CD ROM della Camera di Commercio di Modena; articoli tratti da quotidiani nazionali e da riviste; “Lettera sull'occupazione" pubblicata dal Comune di Modena; uso dello scanner e della webcam del laboratorio di informatica per elaborare immagini da inserire nell’ipertesto; campionatura di musiche. Uso di risorse esterne INFORMAGIOVANI: visita guidata con illustrazione offerte da parte del personale specializzato; CAMBRIDGE SCHOOL OF ENGLISH: intervista alla direttrice; ricerca di materiale informativo e immagini tramite Internet. Prodotto realizzato Ipertesto in doppia lingua (italiano - inglese) che sarà leggibile nel sito della nostra scuola ed in quello della scuola coordinatrice del Progetto Comenius: Realschule Uetze - Hannover. Risultati raggiunti Oltre al lavoro di ricerca e di studio svolto, va sottolineato che il prodotto multimediale elaborato è già, in sé, il risultato di un ulteriore apprendimento, dato che diversi ragazzi partecipanti all'attività non avevano conoscenze pregresse di elaboratori di testi HTML; molti sapevano solo utilizzare Word in modo non del tutto sicuro. Infine va sottolineato che gli studenti hanno raggiunto anche migliori competenze linguistiche (lingua inglese), essendo l'inglese la lingua veicolare del progetto: loro stessi sono stati i "traduttori" dei testi giornalistici prodotti (con ovvia supervisione da parte degli insegnanti). Documentazione allegata CD ROM contenente l'ipertesto “Life and work in our region". 310 Orientamento Borelli Agnese Made in Italy IPSIA “Don E. Magnani” - Sassuolo 1999/2000 - 2000/2001 Area Tematica Orientamento, Educazione Tecnica Contenuto tematico Percorsi di orientamento scuola - impresa Obiettivo/i 9 Fornire strumenti per favorire una scelta consapevole 9 Dare indicazioni ai docenti per costruire percorsi orientativi completi Destinatario/i Studenti delle terze classi di scuola secondaria I grado e di prime classi di scuola secondaria II grado; docenti addetti all’orientamento, docenti delle classi dell’Obbligo Scolastico Personale coinvolto Capo d’istituto, team docenti di orientamento e NOS Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Per team Descrizione del percorso / processo Analisi dei bisogni Gli studenti sono spesso spaesati e non sanno quali percorsi formativi scegliere coerentemente con le proprie capacità ed aspettative. Sulla base di questa considerazione Confindustria e Ministero Pubblica Istruzione hanno realizzato un progetto per l’orientamento che evidenzi le sinergie tra scuole ed industrie. Si è lavorato per due anni ed alla fine il prodotto ottenuto è un testo cartaceo dal titolo “Made in Italy, scuola impresa professionalità”, un CD ROM per l’orientamento, una serie di schede operative didattiche con percorsi museali e strumenti per docenti. L’IPSIA “Don Magnani” ha partecipato alla stesura di tutto il materiale che è stato edito da Le Monnier Firenze. Articolazione delle fasi di attività Il testo e il CD ROM allegato sono strutturati in modo ipertestuale e propongono percorsi di orientamento dei diversi settori industriali che caratterizzano il made in Italy. La realizzazione ha coinvolto vari istituti superiori di tutto il territorio nazionale (della provincia di Modena l’IPSIA “Don Magnani” di Sassuolo e l’IPSIA “Ferrari” di Maranello). La parte curata dal Preside e dal team docente dell’istituto “Don Magnani” ha presentato una panoramica del settore ceramico del nostro territorio. Al momento il prodotto ottenuto non è stato ancora sperimentato con gli studenti. A seguire si illustra una possibile modalità di utilizzo didattico che, in ogni caso, deve essere progettato da ogni Consiglio di classe in collaborazione anche con esperti esterni di orientamento. Partendo dalla domanda “Cosa vorrei fare da grande?” il testo (libro, schede, CD-ROM) arriva ad evidenziare le conoscenze indispensabili in un certo tipo di azienda, con i suoi prodotti, la sua cultura, la sua ragione storica e sociale; ma anche quali scuole per sviluppare questi talenti. Il lavoro comprende vari percorsi possibili: 311 9 per settori (Alimentare, Moda, Ceramica, Metalmeccanica, Ottica, Telecomunicazioni, Trasporti); 9 per aree geografiche (sono state coinvolte praticamente quasi tutte le regioni italiane); 9 storico (musei / archivi); 9 per figure professionali (di ieri e di oggi); 9 per tipologie di interazione scuola - imprese; 9 per interazioni territorio - cultura d’impresa. Ciascuno dei percorsi precedentemente elencati racchiude obiettivi diversi e complementari che vengono indicati nello stesso ordine con cui sono stati presentati i percorsi: ⇒ far conoscere i più importanti percorsi produttivi che caratterizzano il nostro paese; ⇒ caratterizzare con la logica dei punti cardinali un itinerario integrato tra studio e lavoro; ⇒ diffondere la cultura d’azienda; ⇒ conoscere il mondo del lavoro attraverso gli uomini che hanno fatto e fanno la storia del Made in Italy, e in un’ottica di prospettiva, saranno gli artefici del domani; ⇒ far conoscere, per meglio comprendere, le realtà territoriali operative e divenire un protagonista attivo delle continue trasformazioni in atto; ⇒ comprendere aspetti di realtà spesso sconosciute o dimenticate. Risultati attesi L’utilizzazione di questi strumenti permette di: dare ai giovani una visione ampia dei settori industriali del nostro paese, e quindi di far si che gli studenti escano da una visione localistica e particolaristica per ragionare sull’intero contesto nazionale; aumentare la consapevolezza sui saperi basilari specifici dei vari settori industriali; produrre un ipertesto col percorso formativo scelto da ogni studente. Documentazione allegata CD ROM, libro e schede dal titolo “Made in Italy”. 312 Integrazione scolastica Menozzi Marcella, Monzani Cristina Laboratorio sull’orientamento a sostegno del nuovo obbligo formativo (N.O.F.) IPSCT “E. Morante” - Sassuolo 2000/2001 Classe/i Seconde e terze Area tematica Scuola Contenuto tematico Integrazione scolastica, Orientamento Obiettivo/i Autoesplorare il potenziale individuale, per migliorare l’autostima. Trasmettere ai ragazzi l’importanza di una scelta autonoma consapevole. Analisi delle rappresentazioni degli alunni sulla scuola e sul mondo del lavoro. Trasmettere ai ragazzi informazioni di base sulla realtà lavorativa e formativa del territorio. Destinatari Alunni: gruppo eterogeneo di alunni, dei quali alcuni in situazione di Handicap, iscritti a classi seconde e terze. Personale coinvolto Psicologa, docente di sostegno, referenti del gruppo H d’Istituto, team dei docenti di sostegno, tutor, docenti dei Consigli di classe Progettazione (per istituto, per classi, per team...) Progettazione in concertazione interistituzionale a sostegno del N.O.F. Ricorso a classi aperte ed a gruppi misti di lavoro Descrizione del percorso/processo I più recenti riferimenti normativi riguardanti il Nuovo Obbligo Scolastico, in particolare la legge n.° 9/99 ed il Nuovo Obbligo Formativo, in particolare l’art.68 della legge 144 del 99, hanno creato, all’interno degli Istituti di Istruzione Secondaria di II grado, l’esigenza di forti cambiamenti che richiedono offerte formative adeguate. L’innalzamento dell’obbligo scolastico, al compimento del 15° anno di età, ha reso necessaria, all’interno del primo anno di studi negli Istituti superiori, una mirata e specifica attività di orientamento, finalizzata alla comprensione di attitudini, di interessi degli allievi, e che possa consentire una scelta consapevole del proseguimento del proprio percorso formativo a livello scolastico, o presso un ente accreditato per la formazione professionale o nell’esercizio dell’apprendistato. Per questo le scuole autonome concorrono, con gli altri soggetti del territorio, a progettare e realizzare attività di informazione e di orientamento per sostenere i ragazzi a scegliere i percorsi, anche integrati, con la formazione professionale ed il lavoro, maggiormente rispondenti alle loro potenzialità ed attitudini. Inoltre si sottolinea la necessità di azioni concertate tra i responsabili dell’amministrazione scolastica periferica, le Regioni, e gli Enti Locali per promuovere la collaborazione tra le scuole, le altre agenzie ed i servizi che operano sul territorio, in particolare con quelli per l’impiego. L’obbligo formativo, assolto a 18 anni, consente di conseguire nella scuola un titolo di studio sostenendo un esame di stato, nella Formazione Professionale e nell’apprendistato prevede un Esame di qualifica. All’interno dell’Istituzione Scolastica il successo formativo 313 è reso esplicito dalla capacità di padroneggiare i contenuti dell’apprendimento, attraverso l’acquisizione di competenze, che costituiscono la disposizione a scegliere, utilizzare e padroneggiare conosenze, capacità e abilità in contesti di vario tipo. Attraverso percorsi integrati si cercherà di acquisire il maggior numero di Unità Formative Capitalizzabili. L’unità è un blocco autonomo ed omogeneo, a valenza sia disciplinare che pluridisciplinare, riferito all’insegnamento di un segmento di un curricolo. Ciascuna è dotata di autonomia, significato, verificabilità e certificabilità. Tale unità è formativa, poiché persegue obiettivi verificabili, documentabili e capitalizzabili; è quindi un elemento componibile di un sistema che può essere riorganizzato. È capitalizzabile, poiché il livello di competenza acquisito alla fine è accertato da una verifica, che consente di attestare il livello raggiunto. L’insieme delle competenze attestate costituisce il “capitale” formativo individuale. In una scuola così organizzata, ha maggiore spazio la didattica laboratoriale, rispetto a quella tradizionale, poiché volge l’attenzione ai processi di apprendimento ed agli strumenti logici di base. In un sistema formativo integrato, si rende necessario indirizzare i ragazzi verso la direzione più appropriata alle loro esigenze ed alle loro potenzialità; per questo l’orientamento assume caratteristiche essenziali. La parola “orientamento” può assumere significati e sfumature molto diverse, in riferimento ad ambiti differenti. “Orientare”, dal punto di vista etimologico, significa indicare la via più conveniente per raggiungere una meta, tra le varie strade percorribili o direzioni possibili. Si può anche intendere come un aiuto a scegliere, fornendo gli strumenti per percorrere il cammino indicato, offrendo la possibilità di decidere e di avviarsi in modo responsabile verso la meta individuata. L’orientamento quindi si deve collocare nell’ambito dell’educazione, poiché l’individuo è posto nella condizione di effettuare scelte responsabili e di vivere coerentemente con esse. L’orientamento scolastico si prefigge di fornire un aiuto nell’ambito della scelta e della buona riuscita del percorso scolastico, l’orientamento professionale aiuta la persona nella fase di ricerca del lavoro e durante l’esperienza lavorativa, per conseguire risultati gratificanti. Infatti non è da tenere in minor considerazione il fatto che si cerchi di creare nell’individuo il desiderio di autorealizzazione, aspetto fondamentale non solo per il successo scolastico, ma anche per conseguire un successo personale. Articolazione delle fasi di attività Una volta definito il quadro dentro cui si colloca l’esperienza, si riporta, di seguito il progetto del laboratorio, scandito secondo le fasi di intervento e i contenuti delle attività proposte. Primo incontro 9 Socializzazione e autopresentazione degli alunni 9 Definizione di orientamento e dei suoi obiettivi: brainstorming 9 Il meccanismo di “presa di decisioni”: lavoro di gruppo sulla simulazione di situazioni decisionali 9 Autoesplorazione dei propri interessi, attitudini, aspirazioni professionali come presupposto fondamentale per una scelta scolastico-professionale; attività di simulazione: il ragazzo è stato stimolato a pensare a tutte le cose che vorrebbe fare in un fine settimana Secondo incontro 9 Esplorazione del vissuto emotivo nei confronti della scuola: individuazione di paure e difficoltà ed elaborazione in piccolo gruppo di strategie di superamento di situazioni critiche 9 I ragazzi vengono stimolati a fare uno sforzo di autoproiezione temporale per individuare il proprio obiettivo professionale e il percorso necessario per raggiungerlo; vengono utilizzate schede per stimolare l’autoattivazione 314 Terzo incontro 9 Esplorazione ed allargamento della rappresentazione del lavoro, individuando aspetti positivi e negativi dei diversi ruoli lavorativi a cui i ragazzi aspirano. Viene enfatizzata la corrispondenza tra le aspirazioni professionali (lavorare all’aria aperta, lavorare con la gente…) e i diversi profili professionali 9 Analisi delle attività lavorative osservate dal ragazzo nel suo contesto quotidiano 9 Definizione del concetto di valore professionale; “cosa cercano le persone nel lavoro” 9 Analisi delle alternative possibili: lavoro, scuola e formazione professionale Obiettivi perseguiti Socializzazione: conoscenza reciproca tra i membri del gruppo e possibilità di esprimere vissuti e paure in un contesto formativo diverso rispetto a quello tradizionale. Autoesplorazione del potenziale individuale: questo percorso ha l’obiettivo di potenziare nel ragazzo la capacità di autoesplorazione del sé, dei propri interessi in quanto: la scoperta e valorizzazione di risorse personali è funzionale ad una crescita della stima di sé nel soggetto. Il soggetto coltiva la sua capacità di vedersi proiettato in un futuro desiderato, aumenta la conoscenza dei propri sé possibili. Trasmettere ai ragazzi l’importanza di una scelta autonoma e consapevole: i ragazzi devono progressivamente imparare a riconoscere le proprie risorse personali ed imparare a distinguere tra le loro aspettative, aspirazioni, interessi e quello delle persone del loro ambiente sociale che cercano d’influenzarli. Analisi delle rappresentazioni della scuola; rappresentazione cognitiva, vissuto emotivo, stile comportamentale. Aumentare nell’alunno la consapevolezza dell’importanza della scuola per accedere a ruoli professionali più gratificanti. Esplorazione delle rappresentazioni degli alunni sul mondo del lavoro; connotazioni positive e negative del lavoro, i valori professionali, obblighi e doveri comportamentali del lavoro. Aumentare nell’alunno la consapevolezza delle differenze tra i vari ruoli professionali. Gli alunni riconoscono gli svantaggi di un lavoro dequalificato, ripetitivo in un ambiente di lavoro poco gradevole. Gli alunni devono imparare a confrontarsi con modelli socialmente richiesti ed attesi. Creare situazioni interattive in cui i soggetti possono trovare uno spazio di confronto e di apertura verso gli altri. Trasmettere ai ragazzi informazioni di base sulla realtà lavorativa e formativa del territorio, al fine di renderli più consapevoli delle diverse alternative formative. Valutazione globale del percorso Il gruppo classe a cui è stato rivolto il percorso di orientamento era particolarmente eterogeneo in quanto costituito sia da soggetti in situazione di handicap sia da soggetti a rischio d’abbandono, con carenze di motivazione e difficoltà nella canalizzazione dell’impegno nello studio. Il gruppo si è dimostrato motivato ed interessato ai contenuti del percorso e alla metodologia di lavoro proposta; i ragazzi hanno inoltre dimostrato una discreta disponibilità a parlare di sé e nel mettere in gioco le proprie idee e opinioni. La classe ha dimostrato una buona capacità d’integrazione ed accettazione reciproca ed ha permesso di evidenziare, in alcuni componenti del gruppo, una forte predisposizione all’accompagnamento e all’apertura verso il ragazzo in situazione di handicap. Purtroppo la brevità del percorso (8 ore) ha permesso alla classe di muovere solo alcuni passi verso gli obiettivi che il progetto si proponeva. Sono state analizzate le problematiche relative al metodo di studio, all’atteggiamento di ascolto durante le lezioni, alle difficoltà incontrate in alcune discipline scolastiche. Sono state compilate alcune schede, che è stato interessante osservare. 315