[BUON COMPLEANNO MUHAMMAD ALI]
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[BUON COMPLEANNO MUHAMMAD ALI]
[BUON COMPLEANNO MUHAMMAD ALI] di Mosè Franchi La fotografia molto spesso ci porta ad esplorare altri ambiti, il più delle volte relegati al passato: con sovente un'immagine a richiamare una leggenda, che da lei prende vita. Lo abbiamo detto, una fotografia è un gesto d'amore, che aumenta di valore passando di mano in mano. Veniamo a noi. Il 17 Gennaio Muhammad Ali (conosciuto anche come Cassius Clay) ha compiuto 70 anni, essendo nato a Louisville, nello stato del Kentucky, in quel giorno, nel 1942. E' considerato uno degli sportivi più importanti di tutti i tempi. Il pugno fantasma La leggenda? Nell'immagine che segue. Muhammad Ali vs Sonny Liston - 1965 Fotografo: Donald L. Robinson ________________ Si tratta di uno dei momenti più famosi nella storia dello sport! Essa mostra Cassius Clay con Sonny Liston al tappeto. Siamo al primo minuto, della prima ripresa. Clay aveva colpito l'avversario alla tempia, con un colpo che ai più non era apparso irresistibile. Si parlò di incontro truccato, di pugno “fantasma”. Anche l'FBI indagò sull'incontro, perché si diceva che alcuni musulmani di colore avessero minacciato Liston di uccidere la figlia Eleonor qualora avesse vinto l'incontro. Altre ipotesi parlarono di ingenti somme di denaro offerte appunto a Sonny Liston per andare al tappeto. Lo stesso atteggiamento di Clay nella fotografia sembra voler incitare l'avversario ad alzarsi e combattere. La verità non è mai venuta a galla. Il giorno dopo il neo Campione del Mondo si sarebbe convertito alla religione musulmana. Solo molti anni dopo è tornato sull'incontro, dicendo: “Io l'ho colpito e del pugno ho sentito l'impatto. Lui ha finto? Perché avrebbe dovuto farlo già alla prima ripresa?”. Per noi appassionati, a bordo ring si notano una camera a telemetro e una biottica con flash. Tipiche di quel periodo erano le fotografie ben esposte con il fondo nero, dovuto appunto all'uso della luce lampo. Sul cielo di Chicago Un altra immagine di Cassius Clay diventata famosa è quella che lo ritrae in salto, mentre indossa i soli pantaloni. Lo scatto è di Thomas Hoepker, che noi abbiano già conosciuto perché a lui si debbono le immagini inconsuete circa l'attentato alle torri gemelle (11 settembre 2011). Ricordate? Gli scatti di Thomas mostravano alcuni ragazzi, seduti comodamente in un bar, mentre in lontananza (ma non troppo) le “twin” bruciavano. Hoepker ha scattato l'immagine a Clay su un ponte di Chicago, nel 1966. Cassious Clay a Roma (Olimpiade 1960). Il pugilato italiano. Cassius Clay premiato con l'oro olimpico. Roma 1960 _____________________ L'Olimpiade romana vede un grande successo del torneo di pugilato, perché lancia nomi eccellenti. Il primo è senz'altro quello di Cassius Clay, che vince l'oro dei mediomassimi. C'è comunque anche un italiano ad entusiasmare il pubblico: Nino Benvenuti, pure lui futuro campione tra i professionisti. Costui, alla vigilia dei Giochi, decide di cambiare categoria scendendo di 4 kg per entrare tra i welter ed evitare di scontrarsi con l'americano McClure. Tra i welter Benvenuti non trova avversari che sappiano contrastarlo nella sua corsa verso l'oro. Ben altre due medaglie d'oro arrivano dal pugilato di casa nostra: sono del piuma Francesco Musso e del massimo Franco de Piccoli. Olimpiadi da leggenda Le Olimpiadi di Roma del 1960 verranno ricordate con affetto e nostalgia. La “Città Eterna” offrì il meglio di se stessa: per partecipazione, organizzazione e soprattutto scenario. Come dimenticare la maratona? Corsa, in notturna, tra i Fori Imperiali? Vinse Abebe Bikila, correndo a piedi nudi. Abebe Bikila, all'arrivo della Maratona romana _________________ Grandi novità, per gli italiani, arrivarono dall'atletica; questo perché, per la prima volta nella storia olimpica, un atleta di casa riesce ad essere protagonista nelle gare di velocità. Nei 200 metri, Livio Berruti eguaglia il record del mondo in semifinale. Sulla stessa distanza vincerà l'oro in finale (sempre con 20” e 05), correndo con eleganza ed equilibrio in curva e resistendo in rettilineo al ritorno dell'americano di turno. Livio Berruti vince i 200 Olimpiadi di Roma, 1960 _____________ Gli USA portarono a Roma la splendida Wilma Rudolph. Vent'anni, elegante, potente, conquisterà medaglie e tanta simpatia. Una curiosità, la Rudolph da bambina non poteva camminare, per via di una paralisi reumatica. A Roma vincerà nei 100, nei 200, nella staffetta 4 X 100. Roma, 1960. Giochi Olimpici. La velocista americana Wilma Rudolph. _____________ Un Museo a Milano Concediamoci una piccola pausa, prima di tornare a Cassius Clay. Molte delle immagini che abbiamo trovato in rete circa le Olimpiadi romane portano, nella didascalia, la voce “anonimo” ad indicare l'autore. Le stesse ci sono state indicate come visibili presso il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo. Dal sito della struttura, leggiamo che “Il Museo di Fotografia Contemporanea” opera dal 2004. Si tratta dell'unico museo pubblico in Italia dedicato alla fotografia, attivo nel campo della conservazione, catalogazione, studio e divulgazione della fotografia, con particolare accento sulle trasformazioni tecnologiche in corso e sul rapporto fra la fotografia e le altre discipline espressive. Merita una visita. Altre immagini di Cassius Clay Per tornare al campione di pugilato, ecco altre immagini che lo riguardano. Andy Warhol, "Cassius Clay" (1977-1979) _______________ Life gli ha dedicato la copertina nel Marzo del 1964 e l'ha classificata tra le 75 più famose. Tra l'altro, sempre per gli appassionati di fotografia, suggeriamo una “navigata” nel sito del magazine USA. Là si possono osservare tante delle icone fotografiche più importanti. Molto materiale è scaricabile e stampabile gratuitamente, come la copertina che abbiamo pubblicato. La leggenda Come disse Gianni Minà, per entrare nella leggenda non basta eccellere nella propria disciplina. Campioni lo si è nella vita, non solo nello sport nel quale si primeggia. Muhammad Ali non si è mai nascosto, prendendo anche una posizione forte contro la guerra del Vietnam, rifiutandosi di combattere. Gli costò molto quell'iniziativa: anche sportivamente. Ebbe comunque modo di rifarsi. Per le sue azioni umanitarie ricevette la Medaglia Presidenziale della Libertà, il più alto riconoscimento civile negli Stati Uniti. Fu anche candidato al Nobel per la pace nel 2007. Nel 1984 trova un nuovo “avversario”: il morbo di Parkinson. Clay mantiene il proprio atteggiamento, lo stesso che lo portava (alle volte irritando) ad irridere i propri avversari sul ring e fuori. Non molla, ecco tutto. Lo ricordiamo alle Olimpiadi di Atlanta (la città di Martin Luther King) mentre, come ultimo tedoforo, accende il braciere. Siamo nel 1996. Tremava e il mondo si commosse. La sua fierezza era quella di sempre, di quel pugile che volava come una farfalla e pungeva come un'ape. Auguri Cassius Mosè Franchi