monte catria - CAI Perugia

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monte catria - CAI Perugia
CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Perugia
Giovedì 14 Ottobre 2010
MONTE CATRIA
Il versante occidentale
Dir. F. Minelli
“Fra due liti d’Italia surgon sassi,
e non molto distanti a la tua patria,
tanto che’ troni suonan più bassi
e fanno un gibbo che si chiama Catria,
disotto al quale è consacrato un ermo
che suol’esser disposto a sola latria”
Sono i notissimi versi con cui Dante Alighieri, parlando di San
Pier Damiano, cita il Monte Catria, per localizzare il monastero
di Fonte Avellana, dove il Santo dimorò a lungo.
Il Catria (m 1701) è la montagna più alta dell’Appennino
umbro-marchigiano a nord dei Sibillini, e spicca per la sua
eleganza, affiancato dalla vetta “gemella” del Monte Acuto (m
1668). Si tratta di un massiccio calcareo, relativamente boscoso, che nonostante la modesta altezza (checché ne dicesse Dante) ha un aspetto di montagna severa, con creste nette e affilate, alte pareti rocciose (raramente frequentate)
nel settore del Corno, che sovrastano il paese di Isola Fossara, e la profonda forra della Balza dell’Aquila (abbastanza frequentata invece dai correntisti), così chiamata perché sulle sue pareti nidifica una coppia di Aquila Reale. Il Catria è purtroppo deturpato da troppe e discutibili strade (ben cinque). Per l’occasione sfrutteremo proprio una di queste (quella che sale da Chiaserna, che negli ultimi anni è stata percorsa due volte dal Giro ciclistico d’Italia) per portarci a Fonte Luca (m 914), risparmiando così tempo e una parte del dislivello. La salita dal fondovalle, infatti, coi
suoi 1200 metri di dislivello, non è un’escursione da fare con un gruppo in mezza giornata. (F.M.)
DESCRIZIONE: Da Fonte Luca si sale per il Sentiero Italia a Bocca della Valle e all’attacco del crestone sud-ovest del
M. Acuto (m 1177), si traversa lungamente per il bosco fino a Fonte di Faggio (m 1234), quindi per boschi e prati si
guadagna la larga sella fra il Catria e l’Acuto (m 1370 circa), detta “l’Infilatoio” per la violenza delle raffiche nelle
giornate ventose. Ora si sale per prati verso sud, toccando il cosiddetto rifugio della Vernosa (per l’esposizione a
nord), una piccola costruzione chiusa da anni e inutilizzabile (m 1500 circa) e poi rapidamente la vetta, sormontata da
una grande croce metallica, alta più di venti metri. Il panorama, in caso di
buona visibilità, è ancora una volta vastissimo, con vista dal Falterona e dal
Titano fino ai Sibillini e oltre, dall’Adriatico all’Amiata e ….ai tetti di
Perugia. Discesa per il versante opposto, per il crestone sud-ovest, sfiorato in
un punto dalla più assurda delle cinque strade, fino a quota 1420, dove un
sentiero sulla destra, in moderata discesa e appena sopra il limite del bosco,
porta a una curva della carrozzabile di partenza (m 1312). Si segue
quest’ultima in discesa per un breve tratto, fino alla curva seguente, dove un
buon sentiero riporta alla Fonte del Faggio, quindi per una scorciatoia si
torna al punto di partenza. (F.M.)
Durata: 4/4,30 ore circa
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Difficoltà: E ∗ Lunghezza: 14 km circa
Quote tra i 914 ed i 1701 metri
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Dislivello: 800 m circa
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Partenza con mezzi propri alle ore 7,15 da Pian di Massiano (palazzetto dello sport) oppure alle 7,30
dal piazzale del Cimitero di Ponte Valleceppi.
ƒ Percorrenza auto: Pian di Massiano, stazione, Via Angeloni, Galleria Kennedy, Cimitero di Perugia, Ponte Valleceppi, Bosco, Gubbio, strada della Contessa, Cantiano, Chiaserna, Fonte Luca . 77 km, 1:20 ore circa.
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Rientro tra le 14:00 e le 15:00
Rif. Filippo Minelli 075 909134 oppure 075 909164