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Napoli CRONACHE di NAPOLI Notte violenta Giovedì 3 Gennaio 2013 E’ accaduto in via Pignasecca. L’uomo stava passeggiando quando due uomini lo hanno avvicinato e hanno esploso colpi d’arma da fuoco puntando la pistola agli arti inferiori 11 Le forze dell’ordine indagano su un fatto accaduto tre giorni prima: la vittima sarebbe intervenuta per dividere due persone che stavano litigando, prima che il diverbio degenerasse Il 47enne colpito da un proiettile esploso da due persone in via Pignasecca la sera di San Silvestro e medicato all’ospedale Ascalesi Gambizzato dopo aver fatto da paciere Tre giorni prima si era intromesso in una lite tra due persone. Forse una spedizione punitiva di Giancarlo Maria Palombi NAPOLI - Ciro Romano è un uomo definito da tutti i residenti del quartiere come “tranquillo e per bene”. Vive alla Pignasecca ed è proprio nella storica strada a ridosso di piazza Carità che la sera di San Silvestro è rimasto vittima di un agguato. Classe 1965, Romano lavora come commerciante. Mentre la città si preparava a festeggiare il Capodanno, due uomini hanno avvicinato l’uomo che era in strada e gli hanno esploso contro due colpi d’arma da fuoco ferendolo lievemente; accompagnato da alcune persone, Romano è stato medicato all’ospedale Ascalesi per una ferita d’arma da fuoco alla gamba destra. Nessun precedente penale, nessun contatto con la malavita dei Quartieri Spagnoli tantomeno frequentazioni ‘pericolose’. Il giallo del ferimento di Ciro Romano potrebbe essere risolto tornando indietro di circa tre giorni dalla sera del 31 dicembre. Romano, infatti, pare sia intervenuto per dirimere una discussione tra un ragazzo e una ragazza. Una semplice lite tra conoscenti che però stava prendendo forse una cattiva piega, sta di fatto che Romano decide di intervenire per ‘dividere’ i due contendenti. Voleva fare da ‘paciere’ ma per la criminalità dei vico- L’agguato Ciro Romano è stato aggredito da due persone mentre era in strada: gli sono stati esplosi cntro due colpi di pistola. L’uomo è rimasto ferito lievemente li il suo gesto è stato letto come un affronto. Uno dei due litiganti, infatti, era figlio di Salvatore Cardillo, alias Beckenbauer, storico personaggio della malavita quartierana. Il rampollo stava litigando con una donna e l’intermediazione di Romano è stata poco gradita, secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine. Un gesto che avrebbe poi avuto come conseguenza una spedizione punitiva nei confronti del ragazzo ad opera di ignoti: è questa la pista su cui stanno lavorando gli 007. C’è da dire che negli ultimi mesi gli assetti criminali nei vicoli dei Quartieri Spagnoli sono radicalmente cambiati, a favore di un gruppo di gio- vani pregiudicati alcuni dei quali ‘figli d’arte’. Una federazione di famiglie i cui appartenenti hanno scritto la storia criminale dei vicoli di Napoli. Ecco cosa si cela dietro il nuovo cartello camorristico il cui obiettivo sarebbe quello di scalzare i gruppi composti da baby gangster (vedi Ricci) provenienti dalla periferia Est ed insediatisi negli anni a ridosso di via Toledo. Lo scenario delineato dagli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Napoli è frutto di un complesso e attento lavoro d’intelligence svolto dagli uomini della squadra mobile partenopea. Dai Quartieri Spagnoli al Pallonetto di Santa Lucia: è questa l’area in cui Il quarantasettenne è stato medicato all’ospedale Ascalesi per una ferita da fuoco alla gamba destro. Ciro Romano di professione fa il commerciante si è formato il nuovo sodalizio, un clan sorto dall’accordo siglato tra tre famiglie. Ci sono i Cardillo (al cui comando per anni c’è stato proprio Beckenbauer, già scissionista dei Mariano) guidati da un giovane rampollo da poco scarcerato, poi i Saltalamacchia e infine gli Elia. Un ruolo apicale sarebbe ricoperto proprio dai figli dei boss storici del Pallonetto. Ragazzi appena ventenni ma con le idee chiare: riprendersi quello che negli anni scorsi era stato tolto loro, il racket e gli stupefacenti. Un giro di affari milionario che vale anche il controllo di parte dello spaccio nella cosiddetta ‘Napoli Bene’. Si sospetta che l’uomo sia stato vittima di una spedizione: pochi giorni prima aveva fatto da paciere in una rissa, la sua ingerenza non è stata gradita L’ordigno ha divelto l’insegna di una cartoleria in corso Ferrovia. La titolare è Anna Ferrara, presidente dei commercianti di Ponticelli Bomba contro negozio a Capodanno Una telecamera ha ripreso tre uomini incappucciati. Sabato manifestazione NAPOLI (Giuseppe Letizia) - Bomba contro il negozio della presidente dell’associazione dei commercianti del quartiere Ponticelli. Nella notte di Capodanno hanno fatto saltare in aria l’insegna della cartoleria ‘Mondo Scuola’ in corso Ferrovia di Anna Ferrara. L’ordigno ha danneggiato l’ingresso dell’attività commerciale. Ma una telecamera ha ripreso il raid: si vedono tre persone incappucciate fare un sopralluogo, poi tornare, accendere una minaccia e lanciare la bomba davanti alla serranda. La deflagrazione ha distrutto l’insegna. “I tre uomini avevano i volti parzialmente coperti, indossavano tute e felpe con i cappucci - scandisce Anna Ferrara - ce ne siamo accorti ieri mattina (martedì, ndr) quando siamo passati per il negozio”. E dopo una lunga pausa: “In passato abbiamo subito episodi simili. Da un anno abbiamo cominciato una attività contro il racket, l’usura e gli abusivi. Deve aver dato fastidio a qualcuno. Nella notte del 31 dicembre del 2011 spararono con una mitraglietta contro un caseificio di un nostro associato. Non è possibile che chi lotta contro la illegalità debba subire questi attentati. Ora bisogna individuare i responsabili, perché siano puniti. Non possiamo vivere con l’ansia di rappresaglie. Se avessero colpito la saracinesca, la mia cartoleria avrebbe preso fuoco in pochi secondi”. “La notte tra il 31 dicembre ed il 1 gennaio ignoti hanno lanciato un ordigno esplosivo sull’insegna del negozio della presidente dell’associazione dei commercianti di Ponticelli, lanciando un segnale intimidatorio preciso - esordisce il coordinatore regionale di Sos Impresa Luigi Cuomo - l’Assocommercianti di Ponticelli da mesi è impegnata in una battaglia di legalità in questo quartiere, con diverse iniziative contro il racket e l’usura e contro gli abusivismi commerciali. Hanno evidentemente infastidito qualcuno che ha voluto dare un segnale di avvertimento alla leader di questa associazione, che lavora nell’ambito della ‘Rete per la Legalità’ e di ‘Sos Impresa’. Stamattina (ieri per chi legge) Anna Ferrara ha presentato denuncia alla polizia e sono state requisite delle immagini di una telecamera. Si distinguono tre persone che dopo un sopralluogo lanciano una bomba, che sradica l’insegna del negozio e distrugge l’impianto elettrico. Sabato mattina saremo tutti al negozio in corso Ferrovia per essere vicini ad Anna Ferrara”. Ieri il presidente nazionale della ‘Rete per la legalità’ Lorenzo Diana ed il coordinatore regionale di ‘Sos Impresa’ Campania, Luigi Cuomo, hanno espresso solidarietà e vicinanza ad Anna Ferrara, confermando il sostegno di tutta la rete antiracket e antiusura della Campania “con la quale ricordano Diana e Cuomo - l’associazione di Ponticelli nel corso dell’ultimo anno ha realizzato molte e significative iniziative comuni”. “L’invito ad Anna e ai suoi soci – ha spiegato Diana - è quello di continuare il suo lavoro senza lasciarsi intimidire dal vile attentato, potendo contare sul pieno sostegno delle autorità di polizia e della magistratura, oltre che del mondo delle associazioni antiracket e antiusura no profit”. Il 24 luglio del 2012 i negozianti di Ponticelli esposero un adesivo antiracket con la scritta ‘Io denuncerò, me lo ha imposto il dottor D’Onofrio, ma soprattutto la mia dignità’. Il riferimento era ad una visita del pm anticamorra Vincenzo D’Onofrio, che con una manifestazione per la legalità in primavera chiese ai commercianti un segno tangibile, una reazione forte contro la criminalità. ella notte tra il 31 dicembre 2011 e il primo gennaio del 2012 esplosero colpi d’arma da fuoco con una mitraglietta contro un caseificio di un iscritto all’associazione dei commercianti di Ponticelli. I proiettili danneggiarono l’ingresso del negozio e le vetrine. Sul posto gli agenti trovarono decine di bossoli N na telecamera a circuito chiuso ha filmato il raid contro la cartoleria di Anna Ferrara: nelle immagini si vedono tre uomini con felpe e cappucci sui volti fare un sopralluogo, tornare pochi minuti più tardi, accendere una miccia e lanciare l’ordigno contro la saracinesca del negozio U LE REAZIONI “Subito le indagini” L’appello della Fucito alle forze dell’ordine NAPOLI (rc) - “Bisogna capire bene come siano andate le cose, prima di commentare l’episodio”. Lo dice a chiare lettere la coordinatrice delle associazioni antiracket della Campania, Silvana Fucito (nella foto). Sono passate poche ore dalla bomba che ha danneggiato il negozio della presidente dei commercianti del quartiere Ponticelli. “Se non si svolgono indagini, difficile capire cosa sia successo. L’ordigno è esploso nella notte tra il 31 dicembre ed il 1 gennaio. L’attività investigativa della polizia ci dirà perché è stata lanciata la bomba contro il negozio della presidente dell’associazione dei commercianti di Ponticelli”. E ancora: “Qualche anno fa ci trovammo nella stessa situazione con un attentato al bar Seccia. Ma in quel caso la situazione era più chiara, perché appiccarono il fuoco al locale. Bisogna accertare la provenienza dell’azione, capire se un fatto isolato, o un messaggio lanciato al proprietario dell’attività commerciale. Solo la polizia potrà dirlo”. QUARTIERE POGGIOREALE Rapina a furgone portavalori da 100mila euro NAPOLI (giule) - Rapina da centomila euro ad un portavalori ieri mattina in via Nuova Poggioreale. Tre malviventi armati di pistola hanno assaltato il furgone davanti all’ufficio postale. Le tre guardie giurate avrebbero dovuto depositare il plico nella cassaforte dell’ufficio postale. Sono state aggredite e bloccate alle nove del mattino dai rapinatori armati di pistola: l’autista, la scorta e l’addetto ai valori non hanno avuto il tempo per muovere un passo. L’agente della scorta è stato il primo a scendere dal furgone portavalori. Poi è stato seguito dall’addetto ai valori. A quel punto sono stati bloccati da due malviventi armati di pistola, prima che raggiungessero la cassaforte esterna dell’ufficio postale. Avevano tra le mani un plico con centomila euro. Una telecamera del bancomat ha inquadrato alcune fasi del raid: si vede un uomo con le scarpe da ginnastica e le braccia aperte correre sul marciapiede verso il vigilan- te col plico e placcarlo. La guardia giurata è stata immobilizzata e disarmata. Davanti all’ufficio postale c’erano circa venti persone in attesa di ritirare la pensione. Molti hanno assistito al raid, ma gli agenti del commissariato Poggioreale hanno raccolto pochi elementi per le indagi- ni. I due malviventi si sono allontanati subito dopo aver preso il plico con i 100mila euro. Ma l’autista del portavalori ha visto che i due rapinatori sono fuggiti insieme ad un’altra persona. Alcune persone hanno notato due con caschi neri fuggire su uno scooter senza targa in direzione dell’emiciclo, forse il rione Luzzatti (ipotizzano a caldo gli investigatori). Qui la scorsa settimana un gruppo armato assaltò l’ufficio postale e portò via 1.114 euro. Sabato due persone con caschi per moto entrarono nell’ufficio postale al Rione Luzzatti e si fecero consegnare i soldi nelle casse per le operazioni correnti. Non riuscirono ad aprire la cassaforte, perché ha un congegno e tempo, che non permette l’apertura immediata. Su questa linea procedono le indagini del commissariato di Poggioreale. L’OPERAZIONE DELLA CAPITANERIA DI PORTO Prodotti ittici illegali, sequestrate 144mila tonnellate in un mese NAPOLI (giule) - Si è conclusa l’operazione ‘Mekong’ della Capitaneria di Porto, con centinaia di controlli sulla filiera ittico-alimentare, che tra il 6 dicembre e il 31 dicembre ha visto impegnato il personale del corpo delle Capitanerie di Porto nel territorio della regione campania. Emerse fattispecie illecite, come frode, pesca illegale di prodotti sotto taglia minima, cattivo stato di conservazione, mancanza del numero autorizzativo, carenza di elementi sulla tracciabilità. Sono state sequestrate oltre 144mila tonnellate di prodotti ittici ed alimenatri. Contestati verbali amministrativi per un totale di 135.000 euro. Nell’ambito della attività si è provveduto a porre sotto sequestro un impianto di commercializazione e lavorazione di prodotti ittico-alimentari. I prodotti realizzati nell’impianto erano stati già commercializzati sul territorio nazionale e l’Asl di Caserta ha provveduto ad emettere una allerta sanitaria nazionale per il ritiro della merce dai banchi di vendita. Le operazione di controllo hanno interessato anche centri di distribuzione, mercati ittici, ristoranti, distribuzione al dettaglio e la rimozione di campi mitili non autorizzati. Sono stati effettuati 389 controlli, di cui 295 ad esercizi com- merciali e centri di distribuzione. Un impianto è stato sequestrato. Settantanove i sequestri realizzati. Quarantuno le sanzioni penali rilevate. 144 tonnellate di prodotti ittici sequestrati (salmone, alici, gasteropodi, molluschi, bivalvi, pesce spada, spigole, orate, sogliole, rane pescatrici, merluzzo, astici). 93 illeciti amministrativi rilevati (mancanza di elementi di tracciabilità del prodotto, errata o mancanza di etichettatura, mancanza del numero ce per gli stabilimenti di produzione ecc.) per un totale complessivo di sanzioni irrogate di 135.000 euro. Le verifiche hanno anche interessato il ciclo dello smalti- mento dei rifiuti. Sono anche scattate tre segnalazioni all’Inps per irregolarità varie riscontrate nella tenuta del personale dipendente. Due illeciti amministrativi per irregolarità nella tenuta dei prescritti documenti di gestione degli scarti di lavorazione e dei rifiuti prodotti per un totale complessivo di sanzioni irrogate di 15.000 euro. L’operazione si inserisce nell’attività svolta dal personale del corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia costiera - e che durante le festività natalizie ha sottratto al mercato ingenti quantitativi di prodotti ittico-alimentari pericolosi per la salute umana.