LO STAGNO

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LO STAGNO
RSA-Junior
SCHEDA LAVORO
Nr. 7
Le risorse naturali: l’ACQUA
LO STAGNO
Piccolo esperimento scientifico
L’acqua è una risorsa rinnovabile, se non turbiamo il delicato equilibrio del suo ciclo,
inquinandone irreversibilmente quote crescenti. Le piante e gli animali che vivono nei
corsi d’acqua, nei mari e nei laghi sono in grado di depurare piccole quantità di
acqua. Purtroppo, la quantità di acqua di scarico prodotta da paesi e città densamente
popolati è talmente alta che non può più essere depurata in questo modo.
Sicuramente un riadeguamento dei cicli produttivi a livello industriale, e un idoneo
trattamento delle acque reflue contribuirebbero sia alla diminuzione dell’inquinamento
idrico, sia al risparmio di questa risorsa. L’80% dell’acqua usata dall’industria serve negli
impianti di raffreddamento e in gran parte può essere rimessa in circolo. (Un esempio di
risoluzione viene da Israele, che riesce a recuperare un quinto dell’acqua destinata
all’industria e ad usi domestici e lo destina all’agricoltura). Quella troppo calda che
danneggia i delicati ecosistemi acquatici, potrebbe essere riciclata per riscaldare le serre.
Come si vive in uno stagno?
Obiettivi
stimolare la creatività, la curiosità e lo spirito di ricerca
comprendere il concetto di ecosistema acquatico
Materiali occorrenti:
un vecchio catino di plastica, sabbia e ghiaia, una pala, acqua
dolce, alcune grosse pietre, 2 pesci rossi, piante acquatiche
Durata
alcuni mesi
Descrizione attività
Si scava una buca larga quanto il catino e un po' meno profonda: il catino dovrà sporgere
per 5 cm. Quindi si sistema il catino nella buca e si riempiono gli interstizi di terra, si
compatta e si sistemano delle pietre tutt'attorno per nascondere il catino. Si copre il
fondo con la sabbia ed un po’ di ghiaia. Quindi si riempie d'acqua.
Dopo 24 ore si possono aggiungere delle piante galleggianti e 2 pesci rossi.
All'inizio i pesci rossi vanno nutriti, ma via via che il piccolo stagno si arricchirà
spontaneamente di altre forme viventi, essi troveranno da soli il proprio cibo.
Se si mette nello stagno qualche pianta di elodea, queste arricchiranno l'acqua di
ossigeno. D'inverno può darsi che la superficie dell'acqua congeli, ma i pesci
continueranno a nuotare sul fondo. Importante è tenere sempre pieno lo stagno, perché
se l'acqua scende sotto i 45 cm può congelare.
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SCHEDA LAVORO
Nr. 7
Per approfondire.
L'acqua è un insieme di due gas, idrogeno e ossigeno (H2O), che per diventare liquidi,
debbono mescolarsi ed esplodere. In genere questo succede vicino ad una fonte di calore, come
un vulcano, un fulmine, un incendio. E’ un liquido inodore, insapore e incolore. Solo quando è
presente in grandi masse assume il colore azzurro e causa dell’assorbimento della luce.
Occupa la maggior parte della superficie terrestre (71%). Al punto che gli astronauti osservando il
nostro pianeta dallo spazio lo hanno chiamato “Pianeta Azzurro” o “arancia blu”.
"Dove c'é acqua, c'é vita". Nessuna forma di vita è possibile senza questa risorsa. Non a caso
per sapere se su un pianeta possono esserci forme di vita si cerca l'acqua. L’uomo può vivere
senza cibo più o meno un mese, mentre senz’acqua solo 3/4 giorni.
La vita sul nostro pianeta ha avuto origine nel mare. I primi stadi di vita di tutti gli animali
compresi quelli terrestri, si sviluppano in ambiente liquido. E’ la maggiore componente in peso
della materia vivente (circa il 60% del corpo umano e il 90% della struttura dei vegetali è formato
d'acqua) e costituisce il mezzo dove si svolgono la maggior parte dei processi biochimici.
L'acqua del nostro pianeta è tantissima (1,5 miliardi di Km cubi), ma la quantità
disponibile per gli usi dell'uomo, cioè acqua dolce in forma liquida non è infinita. La
maggior parte è salata (97,4%). I due Poli sono ghiacciati come pure molte catene montuose.
La più grande quantità di acqua dolce si trova nel sottosuolo.
Rappresenta inoltre uno dei principali fattori geomorfologici, modellando il paesaggio
attraverso l’erosione meccanica e chimica, oltre che uno dei principali fattori climatici regolando la
temperatura attraverso i meccanismi di evaporazione - condensazione, le precipitazioni, le correnti
oceaniche.
Il principale motore del ciclo dell’acqua è il Sole che fornisce l’energia necessaria per
l’evaporazione.
Nei paesi industrializzati l’acqua viene molto spesso sprecata:
- gli impianti idrici urbani, non essendo sempre integri, per guasti o altro perdono oltre 1/5
dell'acqua prima di arrivare al rubinetto;
- solo una piccola parte dell'acqua normalmente usata in casa serve effettivamente per le nostre
necessità biologiche.
La tutela del patrimonio idrico è urgenza oramai improrogabile. Le possibili strategie puntano
all’utilizzo di tecniche agricole (lotta biologica, lotta integrata, rotazioni colturali) a basso impatto
ambientale. Non è infatti possibile dimenticare i danni arrecati agli ecosistemi e alle falde freatiche
dall’uso indiscriminato di pesticidi e concimi chimici, in decenni di agricoltura industrializzata.
Ma anche a livello domestico possiamo contribuire quotidianamente alla tutela di questa
preziosissima risorsa con semplici azioni:
- ridurre gli sprechi, controllando le tubature degli acquedotti, ma anche i rubinetti di casa;
- risparmiare l’acqua destinata ad usi domestici. I servizi igienici consumano più della metà della
nostra acqua domestica, il resto è diviso tra bucato, cucina, giardino e varie. L’uso della doccia
anziché del bagno riduce notevolmente la quantità di acqua utilizzata. Lavatrici e lavastoviglie
andrebbero sempre azionate a pieno carico;
- ridurre l’utilizzo di prodotti contenenti molecole tossiche per noi e per gli ecosistemi acquatici. In
commercio esistono ormai da anni validi prodotti per l'igiene personale e per la casa, coloranti e
vernici, che non contengono sostanze inquinanti;
- non versare l'olio delle fritture, olii lubrificanti usati o altri prodotti chimici nelle tubature di
scarico (compromettono il buon funzionamento dei depuratori);
- non consumare troppa elettricità. Per produrla viene consumata molta acqua;
- ridurre il consumo di carta, il cui processo di fabbricazione richiede notevoli quantità di acqua.