News Fiavet S_28_16lug2012 - FIAVET
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Fiavet Sardegna News Indice News Attualità News Esteri News Statistiche pag. 1 pag. 7 pag. 7 News Sardegna News Sardegna Attualità News Sardegna Trasporti pag. 8 pag. 8 pag. 11 Fiavet Sardegna Via Dante, 30 08100 Nuoro Tel/Fax: 0784.39249 NEWS ATTUALITA’ Tasse aeroportuali in Spagna: Fiavet preoccupata L'associazione si è attivata per intraprendere eventuali azioni nei confronti di Ryanair e ha sollecitato Ectaa perché diffidi a livello europeo i vettori ad avere comportamenti difformi dalla normativa vigente Fiavet esprime, in una nota "seria preoccupazione" per le modalità con cui alcune compagnie aeree hanno comunicato di voler procedere alla riscossione dei supplementi sui biglietti aerei già acquistati dal primo luglio in poi e dovuti dai passeggeri a seguito dell’aumento dei diritti aeroportuali negli scali spagnoli. “Contestiamo in particolare l’arbitrario utilizzo della carta di credito stabilito da alcuni vettori, che prevedono l’addebito automatico dei supplementi sulla carta di credito che ha effettuato la transazione, anche se questa risulta essere una carta aziendale – spiega Massimo Caravita, vice presidente Fiavet e titolare della delega ai trasporti –, ma il rapporto di intermediazione nella vendita della biglietteria aerea e, di conseguenza, il rapporto di mandato tra l’agenzia di viaggi ed il passeggero, cessa al momento dell’emissione del biglietto – aggiunge Caravita –. Ne deriva che ogni eventuale ulteriore autorizzazione per l’utilizzo delle carte di credito aziendali deve essere nuovamente concesso”. Per questo, Fiavet si è immediatamente attivata a livello nazionale con il proprio ufficio legale, per intraprendere eventuali azioni nei confronti di Ryanair, e ha sollecitato Ectaa (l’Associazione Europea di Agenti di Viaggio e Tour operator) perché diffidi a livello europeo i vettori aerei ad avere comportamenti difformi dalla normativa vigente. Fiavet contro la riscossione dei diritti aeroportali negli scali spagnoli Fiavet esprime seria preoccupazione per le modalità con cui alcune compagnie aeree hanno comunicato di voler procedere alla riscossione dei supplementi sui biglietti aerei già acquistati dal primo luglio in poi e dovuti dai passeggeri a seguito dell’aumento dei diritti aeroportuali negli scali spagnoli. “Contestiamo in particolare l’arbitrario utilizzo della carta di credito stabilito da alcuni vettori, che prevedono l’addebito automatico dei supplementi sulla carta di credito che ha effettuato la transazione, anche se questa risulta essere una carta aziendale – spiega Massimo Caravita, vice presidente Fiavet e titolare della Delega ai Trasporti . Ma il rapporto di intermediazione nella vendita della www.fiavetsardegna.it [email protected] biglietteria aerea e, di conseguenza, il rapporto di mandato tra l’Agenzia di Viaggio ed il passeggero, cessa al momento dell’emissione del biglietto – aggiunge Caravita –. Ne deriva che ogni eventuale ulteriore autorizzazione per l’utilizzo delle carte di credito aziendali deve essere nuovamente concesso”. Per questo, Fiavet si è immediatamente attivata a livello nazionale con il proprio ufficio legale, per intraprendere eventuali azioni nei confronti di Ryanair, e ha sollecitato ECTAA (l’Associazione Europea di Agenti di Viaggio e Tour operator) perché diffidi a livello europeo i vettori aerei ad avere comportamenti difformi dalla normativa vigente. Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012 Fiavet contro le modalità di addebito dei supplementi sui biglietti aerei Fiavet contro Ryanair: no addebiti su carte aziendali per tasse in Spagna Fiavet si dichiara seriamente preoccupata per le modalità di addebito del supplemento dovuto dai passeggeri alle compagnie aeree in seguito all'aumento dei diritti eroportuali negli scali spagnoli. La federazione è pronta ad intraprendere eventuali azioni nei confronti di Ryanair, e ha sollecitato Ectaa - Associazione Europea di Agenti di Viaggio e Tour operator affinché diffidi a livello europeo i vettori ad avere comportamenti difformi dalla normativa vigente. «Contestiamo in particolare l’arbitrario utilizzo della carta di credito stabilito da alcuni vettori, che prevedono l’addebito automatico dei supplementi sulla carta di credito che ha effettuato la transazione, anche se questa risulta essere una carta aziendale – spiega Massimo Caravita, vice presidente Fiavet e titolare della delega ai Trasporti –. Ma il rapporto di intermediazione nella vendita della biglietteria aerea e, di conseguenza, il rapporto di mandato tra l’agenzia di viaggio ed il passeggero, cessa al momento dell’emissione del biglietto – aggiunge Caravita –. Ne deriva che ogni eventuale ulteriore autorizzaione per l’utilizzo delle carte di credito aziendali deve essere nuovamente concesso». La Fiavet insorge contro Ryanair, rea di aver deciso di addebitare i costi extra delle tasse aeroportuali spagnole anche su carte di credito aziendali. La questione dell'aumento delle tasse aeroportuali in Spagna sta tenendo banco in questi giorni: dopo la decisione del governo spagnolo di innalzare tali tasse, le compagnie aeree hanno iniziato a ragionare sulle modalità di riscossione della gabela imposta ai viaggiatori. Le compagnie low cost hanno tutte per lo più deciso di scalare la cifra corrispondente direttamente dalla carta di credito utilizzata all'atto della prenotazione. E' il caso ad esempio di Volotea ma anche di Ryanair. Proprio contro quest'ultimo vettore si è fatta sentire la FIAVET, la Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo: sul piatto della bilancia c'è la considerazione che prelevare importi da una carta di credito aziendale sarebbe un comportamento difforme dalla normativa di riferimento. Come spiega Massimo Caravita, vice presidente Fiavet, infatti: "il rapporto di intermediazione nella vendita della biglietteria aerea e, di conseguenza, il rapporto di mandato tra l'agenzia di viaggio ed il passeggero, cessa al momento dell'emissione del biglietto". Ciò vuol dire che occorrerebbe richiedere una nuova autorizzazione in maniera esplicita per tornare ad utilizzare quella carta aziendale; naturalmente la transazione dovrebbe allo stesso modo essere esplicitamente concessa dall'azienda in riferimento. Ecco dunque sorgere un inghippo non di poco conto che va a sommarsi ad un altro problema da considerare: alcuni passeggeri potrebbero non avere più la carta di credito usata in prenotazione o potrebbe non esserci più credito disponibile, nel caso di carte ricaricabili. Come ci si regolerà in queste circostanze? La situazione è decisamente poco chiara per tutti; intanto Fiavet sta valutando l'opportunità di avviare un procedimento nei confronti di Ryanair e allo stesso tempo si sta attivando per far sollecitare - nelle sedi opportune - una diffida nei confronti delle compegnie aeree che stanno operando nello stesso modo. Tasse e carte di credito, protestano le associazioni La misura è colma: il Governo utilizza biglietti aerei e carte di credito per fare cassa come fa con la benzina, caricandoli di addizionali fiscali per finanziare anche provvedimenti che con turismo e trasporto aereo non hanno nulla a che fare, cosi che sugli incassi con carta l’intermediazione già sfiancata dalla recessione si vede applicare vere commissionicapestro. Lo dicono le associazioni di categoria, decise alla rivolta, anche per cogliere, forse, una delle ultime chance di rilanciare l’associazionismo. Quanto alle nuove tasse sul trasporto aereo, la Fiavet si preoccupa anzitutto del metodo con il quale alcune compagnie aeree vorrebbero riscuoterle sui biglietti aerei già acquistati: ad esempio il caso della Spagna, dove sono state appena introdotte. Dice Massimo Caravita, vice presidente Fiavet nazionale con delega ai trasporti: «Contestiamo anzitutto la pretesa arbitraria di alcuni vettori, che vogliono addebitare automaticamente i supplementi sulla carta di credito utilizzata per la transazione, anche quando si tratti di una carta aziendale. Perché il rapporto di mandato tra l’agenzia di viaggi e il passeggero cessa al momento dell’emissione del biglietto. Dunque ogni ulteriore autorizzazione per l’utilizzo delle carte di credito aziendali deve essere nuovamente concessa». Per questo Fiavet nazionale ha incaricato il proprio ufficio legale di intraprendere eventuali azioni nei confronti di Ryanair, e ha sollecitato l’ECTAA perché diffidi a livello europeo tutti i vettori aerei che vogliano avviare pratiche contrarie alla normativa in vigore. Sulla carta da 18 a 58 euro Poi c’è il fronte delle carte di credito, di fatto una giungla. Un’indagine pubblicata da ermesconsumer.it rileva che nell’acquisto di beni e servizi turistici sulle olta le commissioni delle carte di credito variano tra 18 e 58 euro. Le card, ad esempio Visa, accusano le compagnie aeree di Pagina 2 pretendere commissioni così alte. Comunque il conto non torna, né al consumatore né alle agenzie di viaggi, come spiega il presidente di Confindustria Assotravel, Andrea Giannetti, che ritiene il problema delle commissioni carte di credito ancora più grave di altre gabelle, perché erode ancora i già esigui margini delle agenzie. «Il sistema bancario e le carte di credito – protesta – non si rendono conto di mettere alle corde un intero sistema di piccole e medie imprese, che perdono margini mentre sono anche costrette a svolgere servizi non commissionabili. Sulla vendite di un pacchetto la commissione reale si può stimare ormai ridotta al 6% lordo, che spesso non basta affatto a coprire il dispendio di lavoro e di risorse richiesto dalla vendita». In più le nuove tasse sul trasporto aereo affannano ancora il delicato rapporto fra il trade e ci vettori: «Tutti ce l’hanno con le agenzie – dice Giannetti – ma tutti vorrebbero fare gli agenti di viaggi. Vettori aerei e ferroviari aspirano a essere player globali, offrono prenotazioni alberghiere, escursioni, noleggi e quant’altro. E perfino Comuni e Province si sono trasformati in erogatori di servizi turistici. La verità è che siamo l’anello debole della filiera, con poca capacità di pressione. A questo punto le agenzie hanno cominciato a non accettare certi pagamenti con le carte di credito. È l’unico modo di difendersi da situazioni inaccettabili». Anche per Amalio Guerra, il presidente di Assoviaggi (Confesercenti), l’intermediazione turistica «è sempre più considerata una mucca da mungere quando ce n’è bisogno, piuttosto che un’opportunità economica per il Paese. C’è disinteresse su tutti i fronti, nessun investimento in promozione. Si chiedono tasse di soggiorno, aumenta l’Iva, non c’è accesso al credito, sosteniamo fideiussioni costosissime, vincolanti e monopolizzate. Urge un tavolo istituzionale per condividere e non subire Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012 le decisioni». Filippetti: «Nuove tasse, ma niente fondo di garanzia» Protestano anche i tour operator, che con le agenzie di viaggi condividono la gran parte dei problemi indotti dalle due questioni. «Da tempo denunciamo il peso di tasse e balzelli – afferma Nardo Filippetti, il presidente di Astoi Confindustria Viaggi – su un settore come il nostro, già afflitto da marginalità molto basse. L'ultimo colpo è stata la riforma del lavoro del ministro Fornero, che porterà tra l’altro un incremento dei diritti d'imbarco aeroportuali di ben 2 euro, sempre a carico dei cittadini, a danno dei viaggiatori di business e leisure. Di nuovo il turismo viene trattato da serbatoio di risorse a vantaggio di altre voci del bilancio dello Stato, dalle quali il settore non trae alcun vantaggio. A furia di aumenti abbiamo quasi perso il conto, ma crediamo che oggi l’incidenza dei diritti aeroportuali superi i 10 euro a biglietto. Paradossalmente da tempo Astoi Confindustria Viaggi si batte per ottenere lo storno dai diritti d'imbarco di soli 50 centesimi a biglietto da raccogliere in un Fondo di Garanzia per le emergenze, che garantisca il rimpatrio o la riprotezione dei passeggeri italiani in situazioni di crisi, o di fallimento di operatori e di compagnie aeree. La risposta di tutti i Governi è sempre stata negativa, ci hanno detto che lo Offerte in vetrina, rischio multe in agenzia Pubblicità o meno, questo è il problema. Secondo quanto comunicato dalla Fiavet, nel corso delle ultime settimane si sono inaspriti i controlli dei comuni sull'applicazione dell'imposta sulla pubblicità nelle imprese di viaggi e turismo. Una questione da tempo oggetto di dibattito tra gli agenti di viaggi: per gli adv, infatti, l'unica possibile 'vetrina' è l'esposizione di cartelli con le indicazioni delle specifiche dei tour e delle proposte di viaggio. Un meccanismo molto simile alla pubblicità vera e propria, che spesso ha causato polemiche e dibattiti tra le agenzie di viaggi. I controlli delle autorità comunali potrebbero portare ai dettaglianti una serie di multe e sanzioni che, in un periodo di margini risicati come questo, potrebbe costituire un ulteriore colpo. A questo proposito, Fiavet ha ribadito i riferimenti normativi, in modo da non incorrere in sanzioni. "Per quanto riguarda i cartelli e i fogli riportanti specifiche proposte di viaggi – scrive l'associazione -, che indicano essenzialmente le caratteristiche del viaggio (località, durata, mezzo di trasporto, struttura ricettiva, prezzo e altro), esposti nelle vetrine e/o sulle porte di ingresso dell'impresa di viaggi, si ritiene che essi non possano rappresentare 'mezzi pubblicitari' veri e propri poiché non costituiscono esattamente il prodotto venduta dall'agenzia di viaggi". Per quanto riguarda la pubblicità vera e propria, invece, Fiavet ricorda che "la pubblicità realizzata all’interno dei locali adibiti alla vendita di beni o alla prestazione dei servizi è esente dall’imposta comunale sulla pubblicità quando si riferisca all’attività negli stessi esercitata". La stessa esenzione, precisa ancora l'associazione, "si applica ai mezzi pubblicitari esposti nelle vetrine e sulle porte di ingresso dei locali medesimi purché siano attinenti all’attività in essi esercitata e sia rivolto a coloro che si recano all’interno dei locali stessi, e non superino, nel loro insieme, la superficie complessiva di mezzo metro quadrato per ciascuna vetrina o ingresso". Nel caso specifico delle agenzie di viaggi, l'attività svolta dall'azienda è costituita da tutto quanto è previsto dalla legge regionale che disciplina il lavoro dell'intermediazione turistica. Pagina 3 storno non si può fare e che l'ipotesi di istituire nuove tasse non era da considerare. Ora invece si aumentano i diritti d'imbarco, senza destinare un centesimo alla tutela dei consumatori». Poi le commissioni sulle carte di credito: «Grazie al sistema di tracciabilità con la soglia dei 1.000 euro contanti – considera Filippetti – il volume di transazioni con strumenti elettronici sta aumentando molto, e per conseguenza aumentano i costi in commissioni a carico degli operatori. Nel decreto liberalizzazioni il Governo Monti ha sollecitato l’ABI e le imprese che gestiscono circuiti di pagamento ad applicare, entro il 1° settembre 2012, una serie di regole mirate per ridurre le commissioni a carico degli esercenti sulle transazioni con carta, lasciando però alla “buona volontà” degli istituti finanziari la misura della riduzione. Su questo punto secondo noi il sistema finanziario dovrebbe offrire ai cittadini strumenti di pagamento tracciabili del tutto gratuiti, o di costo veramente minimo. E per chi le accetta, le transazioni con strumenti tracciabili non dovrebbero essere gravate da alcuna commissione, basterebbe ridistribuire i vantaggi che l’operazione produce. Ci batteremo perché vengano introdotte misure concrete per controbilanciare questa situazione, che certamente non riguarda solo il turismo, ma anche tutti gli altri settori dell'economia». Spagna, tassa aeroporti Le adv pagano il conto Alla fine, chi resterà stretta nella morsa sarà ancora una volta la distribuzione. L'aumento delle tasse aeroportuali in Spagna deciso dal Governo iberico (e applicato immediatamente dopo l'approvazione della legge) scatena la corsa alla riscossione. Dagli aeroporti alle compagnie aeree e poi giù, a cascata, fino alle agenzie di viaggi. Le quali, tuttavia, si dimostrano perplesse circa le modalità di pagamento dei supplementi sui biglietti già emessi. Il sistema proposto da molte compagnie aeree, in apparenza, è il più semplice che si possa immaginare: o il passeggero chiede il rimborso del biglietto, oppure il rincaro sarà addebitato direttamente sulla carta di credito utilizzata per l'acquisto. Un meccanismo sicuro per le compagnie e comodo per il cliente finale. Ma non così lineare per le agenzie di viaggi. La questione carta di credito Un primo nodo cruciale è stato portato alla luce da Fiavet, e riguarda i pagamenti avvenuti con carta di credito aziendale. E, soprattutto, l'autorizzazione di un ulteriore pagamento tramite la stessa carta utilizzata per l'acquisto. "Il rapporto di intermediazione nella vendita della biglietteria aerea e, di conseguenza, il rapporto di mandato tra l’agenzia di viaggi ed il passeggero, cessa al momento dell’emissione del biglietto – ha affermato il vicepresidente Fiavet Caravita –. Ne deriva che ogni eventuale ulteriore autorizzazione per l’utilizzo delle carte di credito aziendali deve essere nuovamente concesso". Ma c'è un altro aspetto che potrebbe riguardare da vicino le agenzie di viaggi. Sempre più spesso, infatti, gli adv utilizzano la propria carta di credito per acquistare biglietti aerei di compagnie non presenti sui sistemi di prenotazione trade. Con l'addebito automatico, le agenzie si potrebbero trovare alle prese con congrue somme da dover pagare al posto dei propri passeggeri. Nel caso migliore, importi anticipati. Nel caso peggiore, meglio non pensarci, in un periodo in cui la distribuzione non può certo permettersi di sacrificare marginalità. Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012 Tasse aeroporti: nessun aumento sui voli Iberia Spagna: le conseguenze dell'aumento dell'Iva per il turismo Un miliardi di euro in meno per ogni punto di Iva in più. Il conto di Exceltur (l'alleanza spagnola per l'eccellenza nel turismo) è semplice: dopo l'annuncio delle drastiche misure di Mariano Rajoy per risanare le finanze dello Stato, il comparto turistico spagnolo prende in mano la calcolatrice per inizia a valutare il possibile impatto sul comparto. Un dato non indifferente, se si considera che l'impatto del settore turistico sull'economia spagnola viene calcolato intorno all'11 per cento. Gli operatori del comparto sottolineano anche l'importanza del turismo per la ripresa, soprattutto sotto il profilo dell'occupazione: il settore viaggi e vacanze, infatti, potrebbe dare una notevole spinta in un Paese che sta facendo i conti con un tasso di disoccupazione a livelli record. Exceltur evidenzia anche questo aspetto, aggiungendo che per ogni punto di Iva in più il comparto perderebbe 9mila posti di lavoro. Rajoy ha scelto la via più trasversale per sanare i conti pubblici: l'aumento dell'Iva, che va a colpire tutti i settori merceologici. Ma il turismo, sottolineano gli addetti ai lavori, non è un comparto come un altro: come testimoniano i dati di vendita dei Paesi europei (Italia in testa), la Spagna si sta rivelando un porto sicuro per i viaggi nel Mediterraneo. Tra la situazione della Grecia e l'atteso ritorno del Nord Africa, infatti, la Penisola Iberica è una delle poche certezze in questo periodo. L'importanza del turismo per la ripresa dell'economia spagnola è il motivo che ha spinto le aziende iberiche del settore a chiedere al Governo di non applicare l'incremento dell'Iva per il settore dei viaggi. Per frenare una perdita complessiva calcolata intorno ai 2 miliardi di euro. Summit su etica e turismo. Gnudi: «Più sostenibilità» «Un settimo della popolazione mondiale viaggia al di fuori del suo Paese ogni anno e questo rappresenta una grande responsabilità». Con queste parole il segretario generale del UNWTO, Taleb Rifai, ha inaugurato a Roma la XI Riunione del Comitato Mondiale di Etica del Turismo, organo interno all’Organizzazione mondiale del Turismo. Rifai è reduce dalla Conferenza Onu per lo sviluppo sostenibile di Rio de Janeiro, a giugno scorso, «dove Iberia conferma quanto previsto in un primo – ha ricordato – per la prima volta nella momento: l'aumento delle tasse aeroportuali in storia sono stati dedicati due interi Spagna non peserà sui clienti, ma sarà paragrafi nel documento finale di Rio+20 al assorbito dalla compagnia. riconoscimento del ruolo del turismo La decisione riguarda tutti gli scali serviti dalla nell’agenda di sviluppo globale». major, che, quindi, mostra chiaramente di La due giorni di lavori è stata aperta dal volersi contrapporre agli esempi di Vueling o ministro Piero Gnudi, secondo il quale Ryanair, che hanno ricaricato la tassa «una delle cause della crisi che il mondo retroattiva al 1° luglio scorso sui biglietti. sta attraversando è proprio la caduta dei Con la chiara finalità di non voler penalizzare la principi etici». Il compito del Comitato, clientela, la compagnia aerea ha assicurato, secondo Gnudi, è quello di «far conoscere come riportano fonti di stampa in Spagna, che il Codice mondiale di etica del Turismo a non sarà applicata alcuna tassa addizionale sui tutti coloro che operano nel settore e di biglietti emessi prima dell'1 luglio su tutti i voli aggiornarlo, implementarlo, diffonderlo» operati da Iberia e su quelli operati in perché «con l’enorme aumento del codesharing con altre aerolinee. turismo, in assenza di saldi principi etici, Rafael Sánchez-Lozano, consigliere delegato rischiamo di sradicare alcune culture». della major spagnola, ha ribadito che "tutti i Il Codice è stato approvato all’unanimità costi extra relativi ai biglietti emessi prima del dall’UNWTO a Santiago del Cile nel 1999 rialzo delle tasse aeroportuali non peseranno e ufficialmente adottato dall’Assemblea sui nostri clienti, soprattutto in un periodo così Generale delle Nazioni Unite nel 2001. Il difficile sul piano economico come quello ministro ha anche sottolineato come «il attuale". turismo si conferma tra le leve principali di crescita economica». L’industria turistica, muove oggi un miliardo di persone l’anno e si calcola che entro il 2020 i flussi di viaggiatori sfioreranno il miliardo e mezzo UE: 700mila euro per pacchetti turistici di persone. «L’incidenza sulla generazione del reddito in tutti i Paesi sarà dunque sempre più importante. È quindi fondamentale – ha proseguito il ministro – l’implementazione del Codice Etico, al quale la comunità internazionale possa riferirsi per garantire lo sviluppo sostenibile del settore». Si tratta di fare buon uso delle risorse ambientali nel rispetto delle tradizioni e dei costi ammissibili dell’azione. Il progetto deve valori delle comunità ospitanti e assicurare essere presentato da un partenariato una prospettiva economica, tutelando transnazionale composto da almeno cinque rigorosamente il patrimonio culturale, partner di cinque diversi Stati partecipanti. Didascalia che descrive l'immagine o la foto. storico e artistico. Tra i beneficiari previsti nel bando emanato Tra i temi in agenda, l’accessibilità, la dall’UE, figurano le pmi, gli enti pubblici, Europa “in package”: la Commissione Europea tutela dei minori, dei lavoratori e del istituti di istruzione/formazione accademica, ha stanziato 700mila euro per finanziare patrimonio naturale e artistico nell’àmbito partenariati tra soggetti pubblici e privati per le agenzie di viaggi, i tour operator, le delle attività turistiche. associazioni di categoria e le ong. promuovere pacchetti turistici. Il contributo a fondo perduto è pari al 75% dei www.europa.eu Pagina 4 Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012 Enit: arrivi turistici, l’Italia complessivamente non rallenta E’ un’estate a luci ed ombre, quella appena iniziata, per l’azienda turistica Italia sul fronte degli arrivi internazionali dove l’incoming dai Paesi oltreoceano compensa la ridotta propensione al viaggio degli Europei, con l’eccezione di Germania e Austria. L’Italia si conferma una meta desiderata, ma anche frequentata, in particolare dagli ospiti provenienti dai mercati extra Ue, come russi e cinesi, considerati ormai grandi top spender per il nostro Paese (sul Tax free shopping complessivo, il 31% è rappresentato dai russi ed il 16% dai cinesi). E’ quanto emerge dal consueto Monitoraggio estivo sui trend del turismo organizzato condotto dall’ENIT-Agenzia, attraverso la sua rete estera, presso i più grandi Tour Operator operanti nei principali mercati europei ed oltreoceano. Nell’indagine spicca la performance della Cina, i cui operatori dichiarano aumenti di vendite considerevoli, tra il 30 e l’80% circa, confermati dalla continua crescita del numero dei visti turistici rilasciati dal sistema diplomatico consolare italiano che, nel primo trimestre, è stata di circa il 40% in più rispetto allo stesso periodo del 2011. Sulla stessa lunghezza d’onda un altro mercato importante come il Brasile per il quale si segnala una crescita costante delle vendite dal 10 al 20%. Andamento in salita anche da parte di mercati nuovi e promettenti, come gli Emirati Arabi Uniti dove il brand Italia è molto richiesto, in prevalenza il turismo culturale e la montagna estiva. Sempre in forte espansione la Russia il cui numero di viaggiatori, già nei primi tre mesi dell’anno in corso, è aumentato dell’11% circa rispetto allo scorso anno. Territorio ideale per le vacanze di questi ospiti, secondo i TO intervistati, risulta l’Emilia Romagna (gli eventi sismici hanno inciso pochissimo sulle prenotazioni già effettuate), seguita dal Veneto, dalla Liguria, dalla Campania e dalle due grandi isole, Sardegna e Sicilia. Si segnala il recupero del Giappone dove i maggiori TO hanno organizzato voli charter per l’Italia per rispondere alla domanda di “pacchetti per gruppi” a prezzi competitivi, utilizzando anche voli in partenza dagli aeroporti delle province nipponiche. Tra i prodotti turistici maggiormente richiesti, oltre alle imperdibili Città d’arte ed ai circuiti culturali più piccoli, in crescita la vendita di pacchetti per la Valle d’Aosta e le Dolomiti, in risposta all’esigenza di praticare trekking/biking. Secondo le risultanze ENIT, circa 8 operatori su 10 dei Paesi oltreoceano hanno registrato aumenti nelle vendite della destinazione Italia, con crescite comprese tra il 12 e il 35% per quanto riguarda i turisti in arrivo dagli USA, amanti fedeli delle “Grandi città d’arte” e delle migliaia di centri d’arte italiani, abbinate al prodotto “enogastronomia”, cui fanno seguito il turismo attivo, l’offerta del prodotto mare e grandi laghi. Tra le Regioni più richieste, nel podio figurano la Toscana il Veneto e il Lazio; tra le località turistiche sono privilegiate le Cinque Terre e la Costiera Amalfitana. Sul fronte dei bacini tradizionali dell’incoming europeo il prodotto top dell’estate è naturalmente l’offerta “sun and beach”, seguito dai prodotti cultura e laghi. I TO intervistati dall’ENIT confermano la preferenza di tedeschi ed austriaci per le destinazioni italiane facilmente raggiungibili con la macchina: nel dettaglio per il soggiorno balneare le località dell’Adriatico settentrionale e centrale e il Lago di Garda; per la vacanza in montagna l’Alto Adige e il Trentino. Nel Mezzogiorno le più gettonate risultano la Sardegna, la Puglia, la Campania e la Sicilia. In leggero calo, o comunque in fase altalenante, per questo periodo estivo risulta la vendita di pacchetti per Svizzera, Spagna, Portogallo, Francia, Belgio e Olanda. In ripresa il trend dal Regno Unito, di sostanziale tenuta quello dai mercati nordici (in diminuzione dalla Svezia, in aumento dalla Danimarca e dalla Norvegia). “Il Monitoraggio Estate 2012 restituisce l’immagine di un settore turismo che, in tempi di crisi, si conferma asset strategico per lo sviluppo del Paese, attorno a cui seri e “intelligenti” investimenti possono ancora garantire obiettivi di ritorno immediato – commenta il Presidente dell’ENIT, Pier Luigi Celli – Le letture dei dati, e dei focus sui singoli mercati esteri, aprono a molteplici interpretazioni, così come variegati appaiono il posizionamento competitivo del nostro Paese e l’andamento delle nostre categorie di prodotto, che chiedono però azioni (di risposta) convergenti: rinforzate abilità di previsione, potenziate capacità di presidio dei mercati più interessanti per l’Italia, aggiornate strumentazioni e revisionate strategie”. “Di queste attitudini e tecniche da affinare, nella sfida della globalizzazione, l’attività di monitoraggio dell’Ufficio Studi dell’ENIT rappresenta una best practice degna di nota. Le indicazioni sull’andamento delle vendite (per l’estate 2012) della destinazione Italia, – aggiunge Celli – per prodotti, tipologia di pacchetto, regione e località più richieste, contengono tracciati di rotta favorevoli al consolidamento della ripresa del turismo, anche nel nostro Paese”. Enit: l’Italia salvata dai Bric Dal consueto monitoraggio estivo sui trend del turismo organizzato condotto dall’Enit attraverso la sua rete estera tra i più importanti t.o. operanti nei principali mercati internazionali, emerge che l’incoming dai Paesi d’oltreoceano compensa la ridotta propensione al viaggio degli europei, con le sole eccezioni di Germania e Austria. L’Italia si conferma una meta desiderata, ma anche frequentata, in particolare dagli ospiti provenienti dai mercati extra UE, come russi e cinesi, grandi top spender per il nostro Paese (sul tax free shopping complessivo, il 31% è rappresentato dai russi e il 16% dai cinesi). Nell’indagine spicca la performance della Cina, i cui operatori dichiarano aumenti di vendite considerevoli, tra il 30 e l’80% circa, confermati dalla continua crescita del numero dei visti turistici rilasciati dal sistema diplomatico consolare italiano che, nel primo trimestre, è stata di circa il 40% in più rispetto allo stesso periodo del 2011. Sulla stessa lunghezza d’onda il Brasile, per il quale si segnala una crescita costante delle vendite dal 10 al 20%. Andamento in salita anche da parte di mercati nuovi e promettenti, come gli Emirati Arabi Uniti dove il brand Italia è molto richiesto, in prevalenza il turismo culturale e la montagna estiva. Sempre in forte espansione la Russia, il cui numero di viaggiatori, già nei primi tre mesi del 2012, è aumentato dell’11% circa rispetto allo scorso anno. Territorio ideale per le vacanze di questi ospiti, secondo i t.o. Pagina 5 intervistati, risulta l’Emilia Romagna – gli eventi sismici hanno inciso pochissimo sulle prenotazioni già effettuate – seguita dal Veneto, dalla Liguria, dalla Campania e da Sardegna e Sicilia. Giappone in recupero Si segnala il recupero del Giappone dove i maggiori operatori hanno organizzato voli charter per l’Italia per rispondere alla domanda di “pacchetti per gruppi” a prezzi competitivi, utilizzando anche voli in partenza dagli aeroporti delle province nipponiche. Tra i prodotti turistici maggiormente richiesti, oltre alle città d’arte e ai circuiti culturali più piccoli, cresce la vendita di pacchetti per la Valle d’Aosta e le Dolomiti, in risposta all’esigenza di praticare trekking/biking. Secondo le risultanze Enit, circa otto operatori su 10 dei Paesi d’oltreoceano hanno registrato aumenti nelle vendite della destinazione Italia, con crescite comprese tra il 12 e il 35% per quanto riguarda i turisti in arrivo dagli Usa, amanti fedeli delle grandi città d’arte e delle migliaia di centri d’arte italiani, abbinati all’enogastronomia, a cui fanno seguito il turismo attivo, l’offerta del prodotto mare e grandi laghi. Tra le regioni più richieste, ai primi posti figurano la Toscana, il Veneto e il Lazio; tra le località turistiche sono privilegiate le Cinque Terre e la Costiera Amalfitana. Incoming europeo: svetta il ‘sun and beach’ Sul fronte dei bacini tradizionali dell’incoming europeo il prodotto top Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012 dell’estate è naturalmente il “sun and beach”, seguito da cultura e laghi. I tour operator intervistati dall’Enit confermano la preferenza di tedeschi e austriaci per le destinazioni italiane facilmente raggiungibili con l’auto: nel dettaglio, per il soggiorno balneare le località dell’Adriatico settentrionale e centrale e il Lago di Garda; per la vacanza in montagna l’Alto Adige e il Trentino. Nel Mezzogiorno le più gettonate risultano la Sardegna, la Puglia, la Campania e la Sicilia. In leggero calo, o comunque in fase altalenante, per questo periodo estivo risulta la vendita di pacchetti per Svizzera, Spagna, Portogallo, Francia, Belgio e Olanda. In ripresa il trend dalla Gran Bretagna, di sostanziale tenuta quello dai mercati nordici: in diminuzione dalla Svezia, in aumento dalla Danimarca e dalla Norvegia. www.enit.it In vacanza con l'auto a noleggio, ecco le regole per evitare guai Vacanze, bollette e Imu lasciano gli italiani a casa Dopo il flop dei saldi estivi, le associazione dei consumatori si attendono un insuccesso anche per le prossime vacanze estive. Un vero e proprio flop che potrebbe mandare in tilt l’economia del nostro Paese e il turismo che la sostiene. Secondo un’indagine Adoc solo quattro italiani su dieci andranno in vacanza e la maggior parte di questi sceglierà dei viaggi brevi e soprattutto low cost. Solo pochi eletti quest’anno potranno godersi le vacanze e questo significa che solo il 40% degli italiani andrà in vacanza. Questo è il risultato dei pagamenti di Imu, utenze domestiche e trasporto. Secondo l’indagine solo il 65% dei vacanzieri potrà restare fuori casa una settimana e il 55% sceglierà l’Italia e soprattutto il mare. Gli altri andranno all’estero in particolare nelle città d’arte. In tempo di crisi cambiano anche le scelte degli italiani che preferiscono campeggi, agriturismi e B&B. In vacanza c'è chi per necessità (magari ha effettuato una lunga tratta in aereo) o per volontà (ha un veicolo vecchio, piccolo o momentaneamente guasto) non utilizza la propria auto, ma preferisce un mezzo a noleggio. Ecco una breve guida per evitare sorprese e spese inutili quando si utilizza o si riconsegna il veicolo. Oggi tutti i telefonini sono dotati di fotocamera, non vi costerà nulla fotografare il veicolo: le ruote, il paraurti, i freni, la verniciatura e il parabrezza; una piccola crepa o una scheggia sul parabrezza potrebbero poi peggiorare e portarvi a spendere di più. Prima ancora assicuratevi di aver scelto la migliore offerta. Il web come sempre aiuta, ma occhio anche alle convenzioni se siete soci di questa o quell'associazione, o se avete preso questo o quell'aereo per il viaggio. Ci sono tariffe scontate che combinano un hotel e un autonoleggio oppure alcuni voli e il noleggio auto per la durata del vostro soggiorno in determinati luoghi. Controllate anche la vostra assicurazione del veicolo. Se prendete una macchina a noleggio perché la vostre è guasta, alcune polizze - magari con il pagamento di una franchigia - offrono questo servizio gratuitamente, un bel risparmio quindi. Il weekend è generalmente più caro per i veicoli a noleggio, quindi, se potete, organizzate il vostro viaggio con partenza e arrivo in settimana. Anche per il noleggio c'è poi l'alta e la bassa stagione. La scelta del modello sarà fondamentale. A volte, per esempio, un'auto familiare e un pullmino si noleggiano più o meno allo stesso prezzo, ma il comfort sul pullmino può essere decisamente maggiore se si viaggia in cinque con bagagli al seguito, poi non è detto che si possa aggiungere qualcuno all'ultimo momento e potrete così dividere ulteriormente la spesa. L'ultimo consiglio è di curare la pulizia del veicolo al termine del noleggio, eviterete così penali più o meno salate. NEWS AGENZIE DI VIAGGIO Buoni Vacanza con sorpresa: accuse contro un'agenzia di viaggi Un'agenzia di viaggi, buoni vacanza non richiesti, qualche centinaio di euro da sborsare e una convocazione dal Giudice di Pace. Sarebbero questi gli ingredienti della vicenda raccontata dal Movimento Consumatori. Con l'arrivo dell'estate, fioccano anche le truffe legate a viaggi e vacanze. Un copione che si ripete ogni anno, ruotando sempre intorno al filone dell'abusivismo. Questa stagione, però, il tutto è stato condito con un po' più di fantasia, in base a quanto racconta Mc. Il meccanismo, secondo quanto riportato dall'associazione dei consumatori, partirebbe con una telefonata dell'agenzia per consegnare buoni vacanza a scopo pubblicitario. "In realtà spiega Monica Multari, dell'Ufficio legale Mc - si tratta di un mero espediente per vincolare i consumatori al pagamento di somme di denaro (da 245 a 400 euro). L'agenzia, infatti, manda i voucher con lettera raccomandata. Il consumatore li ignora ritenendo che siano appunto a scopo pubblicitario". A questo punto, però, scatterebbe il sistema per ottenere denaro. "Dopo qualche tempo il consumatore riceve un atto di citazione avanti al Giudice di Pace di Roma, da una società alla quale sono stati ceduti i crediti, in cui si fa valere che tali buoni sono stati espressamente ordinati dal malcapitato". "Il Movimento Consumatori si legge nel comunicato si è attivato nei confronti dell'agenzia, contestando la validità dell'offerta promozionale". Mc, inoltre, "invita tutti coloro che hanno ricevuto la notifica a non pagare". Per informazioni si può consultare il sito internet dell'associazione. Pagina 6 Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012 NEWS ESTERI Tasse aeroportuali spagnole, anche Volotea addebita su carta di credito Stessa decisione di Ryanair, ma il vettore riconosce un voucher sconto di 10 euro per futuri viaggi al fine di minimizzare l'impatto del provvedimento In merito al recente aumento delle tasse aeroportuali spagnole, Volotea conferma a questa agenzia di stampa che "l'incremento verrà addebitato sulla carta di credito del passeggero, così come previsto nelle nostre condizioni di trasporto accettate dai passeggeri al momento dell’acquisto del volo". Il vettore specifica, inoltre, che "pur non essendo responsabile dell’aumento delle tasse aereoportuali, Volotea si scusa con i suoi passeggeri per gli inconvenienti causati, e al fine di minimizzarne l’impatto ha deciso di regalare a tutti i viaggiatori interessati dall’incremento un Le Maldive pensano ad una tassa facoltativa sui turisti Per aiutare la destinazione a raggiungere l'obiettivo di diventare meta carbon free entro il 2020 Diventare meta carbon free entro il 2020. E' l'obiettivo delle Maldive che per raggiungere tale target ha deciso di istituire una tassa volontaria sui turisti che visitano il Paese, tassa che potrebbe portare nelle casse statali almeno 100 milioni di dollari l'anno. L'ex presidente, Mohamed Nasheed, era intenzionato ad imporre una tassa di 3 euro per turista, mentre l'attuale capo di Stato, Mohammed Waheed Hann, ha preferito rendere il "balzello" facoltativo. voucher sconto di 10 euro per futuri viaggi". Volotea precisa anche che "questo aumento ovviamente non genera alcun profitto extra per le compagnie aree. Nel caso specifico, l’incremento interessa solo i passeggeri che, dal 1 luglio, decollano da un aeroporto spagnolo, indipendentemente dalla data di acquisto del biglietto. L’incremento non interessa perciò le tratte dall’Italia verso la Spagna, ma unicamente le tratte in partenza da un aeroporto spagnolo. L’aumento delle tasse aeroportuali varia da uno scalo all’altro: negli aeroporti spagnoli in cui Volotea opera l’aumento delle tasse è limitato ad un importo compreso tra un minimo di Euro 1,40 ed un massimo di Euro 2,70". NEWS STATISTICHE Turismo, in Italia è l'anno dei gruppi di scandinavi e orientali Federalberghi: per il turismo "giugno nero” Pernottamenti alberghieri in diminuzione complessiva del 7,6 per cento, con le presenze straniere crollate dell'8,2 e quelle degli italiani del -7,1. Bocca: "un ulteriore segnale che la crisi si stia allargando a vista d'occhio". Federalberghi lancia l'allarme per il turismo in Italia: il mese di giugno, spiega la Federazione aderente a Confcommercio, è stato un mese nero che ha visto una diminuzione complessiva del 7,6% dei pernottamenti alberghieri, in particolare per quanto riguarda le presenze straniere che sono crollate dell'8,2%, ma male sono andate le cose anche sul fronte degli italiani che hanno registrato un calo del -7,1%. Nei primi sei mesi dell'anno si evidenzia invece una variazione del -2,2% complessive e il marcato calo delle presenze alberghiere registrate nei primi sei mesi degli italiani (rispetto allo stesso periodo del 2011), pari al 5,4%, è parzialmente compensato da una risicata crescita degli stranieri, pari ad un +1,3% di pernottamenti (rispetto allo stesso periodo del 2011). Sul fronte dell'occupazione, nei primi sei mesi dell'anno c'è stato un taglio dei collaboratori alberghieri del -2,5%, con una flessione del 2,4% per i lavoratori a tempo indeterminato ed un parallelo decremento del 2,8% per i lavoratori a tempo determinato. Così, ha sottolineato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, "rischia di aggravarsi in modo fortemente preoccupante la crisi del turismo italiano. L'elemento che maggiormente spaventa è l'improvvisa e significativa débacle della clientela estera. Che infatti gli italiani abbiano difficoltà economiche diffuse è cosa nota, mentre una perdita così importante di stranieri nel mese di giugno, abitualmente preferito da tedeschi e francesi, nord europei ed inglesi per trascorrere una settimana in qualche località turistica del Bel Paese, rappresenta un ulteriore segnale che la crisi si stia allargando a vista d'occhio". Pagina 7 Roma, 13 lug. (TMNews) - Per i viaggi organizzati degli stranieri in Italia il 2012 è l'anno di scandinavi e orientali. Secondo un'indagine sui tour operator internazionali che vendono il prodotto Italia realizzata dall'osservatorio sul turismo di Unioncamere - per l'estate 2012 sono aumentati rispetto all'anno scorso i viaggi organizzati dai turisti provenienti dai paesi scandinavi e da quelli dell'Estremo Oriente, Giappone e Cina per primi. Crescono anche gli australiani che, in oltre un terzo del totale dei viaggi acquistati, hanno preferito l'Italia ad altre destinazioni. "A questi elementi positivi - sottolinea Unioncamere - fa da contraltare la riduzione, rispetto al 2011, della quota di vendite di viaggi organizzati da parte della maggioranza dei paesi europei e degli Stati Uniti, cosa che dovrebbe comportare una riduzione complessiva del turismo internazionale veicolato dai tour operator di circa 4 punti percentuali (dovrebbe sfiorare quest'anno il 27% dei pacchetti venduti a fronte del 31% del 2001)". Nonostante questo primo dato sulle vendite dei pacchetti di viaggio, "le previsioni degli operatori sono nella stragrande maggioranza di stabilità (la segnalano nella metà dei casi)". Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012 NEWS SARDEGNA NEWS SARDEGNA ATTUALITA’ Isola troppo cara, gli italiani disertano Molti connazionali preferiscono mete più economiche nella penisola e all’estero. In aumento gli stranieri OLBIA. La classe media non va più in paradiso. La Sardegna è sempre più un’isola infelice, troppo lontana dall’economia reale fatta di tasse e tassi, mutui e rate. La Sardegna viene abbandonata dagli italiani accerchiati nei loro risparmi dalla manovra del governo Monti e scoraggiati da una crisi che ha svaligiato i conti in banca. L’isola scompare dalla geopolitica del turismo, dalle superpotenze degli ombrelloni del Mediterraneo. Una vacanza in Sardegna costa più che andare alle Seycelles, più che in Grecia o a Ibiza. Troppo cara per tasche svuotate dalla recessione globale, dalla crisi internazionale. Il turismo di lusso, fatto di sceicchi e magnati, brilla più degli hotel stellari della Costa Smeralda. I ricchi non piangono, vanno al mare con jet privati e i mega yacht. Ma la classe media non riesce più a guadagnarsi il suo posto al sole. A pagare una vacanza in Sardegna. Gli Italiani, linfa vitale per gli hotel tra luglio e agosto, non si vedono più. «Sono loro a non andare più in ferie – spiega Gian Mario Pileri, il vicepresidente della Fiavet, la federazione che riunisce tutte le agenzie di viaggio in Italia –. Il dato progressivo sulle presenze in Sardegna che abbiamo elaborato per gli ultimi due anni è drammatico. Rispetto al 2010 ci sono 10 milioni di turisti in meno in due anni. Un numero che da solo basta a spiegare la situazione in cui siamo precipitati. Un gorgo da cui non riusciamo a uscire. Il calo delle presenze anche quest’anno va dal 20 al 30 per cento. Il motivo è semplice. I costi dei trasporti, navali e aerei, sono troppo elevati. Gli sforzi degli hotel per ridurre le tariffe e aumentare i servizi sono vanificati. Basta fare un semplice confronto per capire che la meta Sardegna perde contro tutti. Una settimana in Grecia per una famiglia di quattro persone in un villaggio costa meno di 3mila euro. In Sardegna in una struttura a tre stelle con il prezzo dei biglietti per la nave oscilla tra i 4mila e i 5mila euro. Se si va sul Mar Rosso si pagano poco più di 2mila euro. Difficile pensare che qualcuno in questo momento sia disposto a spendere il doppio». L’analisi di Pileri è spietata e mette in evidenza come siano gli italiani a non venire più in Sardegna. Il buco nel Pil del turismo isolano lo fanno loro. «I clienti stranieri hanno come sempre scelto i mesi di spalla – continua Pileri –. Per paradosso sono anche cresciuti in questo 2012. Ma con quel tipo di presenze gli hotel ci riempiono le stanze a 40 euro a notte. Questo è il costo delle camere in bassa stagione. Quando c’è da fare cassa, quando ci sono i mesi estivi, mancano i turisti disposti a spendere, i nostri connazionali. Che preferiscono fare il pieno all’auto nel fine settimana e partire verso la Puglia. Spendono un decimo e passano quattro giorni in una masseria. Tutto incluso a meno di 500 euro. È forse questa regione la nostra principale concorrente nel paese dell’austerity che ha riscoperto le vacanze in auto». Pileri punta il dito contro il principale handicap della politica turistica isolana. I trasporti. «Difficile per noi adeguarci ai prezzi che offre la concorrenza. Esistono dei costi fissi che non riusciamo ad abbattere. Non abbiamo una strategia sui trasporti. L’effetto flotta sarda è risibile, con traghetti merci che caricano più auto che passeggeri, e con prezzi non troppo lontani da quelli degli altri armatori. La continuità territoriale aerea non è mai partita per i non residenti. Si deve escogitare un meccanismo che incentivi l’arrivo dei turisti, mi pare che fino a oggi si sia cercato di ostacolarli. Più volte la Fiavet ha chiesto un incontro all’assessore ai Trasporti Christian Solinas. La Regione ha preferito prendere altre strade con campagne pubblicitarie sballate e fuori tempo. Sarei curioso di vedere quale effetto avranno su questa stagione». La crisi è tutta in un dato reale, di economia spicciola, quella delle camere piene. Nel weekend un hotel a quattro stelle che si affaccia su una delle spiagge più belle della Gallura aveva solo 6 camere occupate. «È uno dei tanti alberghi che vive la crisi della fuga dei turisti e deve cercare di restare aperto anche con quasi tutte le stanze vuote – racconta Pileri –. La crisi è evidente. E si legge tutta nei numeri di porto e aeroporto. Nel 2011 all’Isola Bianca sono arrivati un milione e 300mila passeggeri in meno. Quest’anno il trend è lo stesso, con un ulteriore calo del 20 per cento in meno a Olbia, meno 30 a Golfo Aranci e meno 25 a Porto Torres. Anche la Geasar, che sugli arrivi dei voli internazionali ha un dato positivo e un costante trend di crescita, a maggio ha un meno 8 per cento per gli arrivi degli italiani. E la nostra rinascita deve partire proprio dalla riconquista dei nostri tartassati connazionali». Nonostante gli sforzi delle aziende la destinazione viene percepita come costosa e poco accessibile T.o. contro il caro Sardegna Impegni concreti per l'isola Dopo il rialzo dei prezzi gli operatori hanno stretto accordi con le compagnie di traghetti Il caro traghetti un anno dopo: la Sardegna arriva all'appuntamento con la stagione successiva all'aumento delle tariffe messe in campo dalle compagnie di navigazione e fa i conti con un impatto psicologico che, in agenzia, si fa ancora sentire. Ma stavolta il comparto del tour operating non ci sta a farsi trovare impreparato e alza la voce: le offerte frutto degli accordi con i vettori marittimi mettono in campo promozioni vantaggiose e il prezzo finale per una vacanza in Sardegna è ancora accessibile. Questo il messaggio che gli operatori intendono far passare, a difesa di una meta indispensabile che, soprattutto in una stagione complessa come l'estate 2012, non può essere sacrificata in alcun modo. A supporto delle famiglie Pagina 8 Per spingere le prenotazioni, e in particolare salvaguardare il target famiglia che solitamente si muove in macchina ed è più sensibile alla questione budget, la maggioranza dei t.o. ha messo in catalogo offerte ad hoc riservate al passaggio nave, ottenuto dopo lunghe contrattazioni dirette con i vettori. "Abbiamo preso accordi con tutte le compagnie di navigazione, che già da inizio stagione ci hanno garantito allotment e tariffe speciali - conferma Remo Bodrato, a.d. di Welltour -. Questo è stato uno degli elementi che ha reso interessante la nostra proposta sulla Sardegna e che ci ha permesso di lanciare l'offerta ‘Nave Gratis' in alcuni periodi. I pacchetti con nave inclusa Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012 sono stati molto apprezzati dalle agenzie, facendoci chiudere un buon numero di prenotazioni". Stessa strategia anche per Ota Viaggi, come sottolinea il direttore marketing e comunicazione Francesco Boccanera: "Considerati i fortissimi impegni assunti a inizio stagione, ci siamo premuniti di firmare accordi importanti con le 3-4 principali compagnie di navigazione, che hanno messo noi e tutti i nostri clienti al riparo da sorprese di tariffazione dell'ultimo minuto, garantendo posti con vuoto pieno e allotment garantiti". Le difficoltà dei generalisti A soffrire maggiormente, dicono gli operatori, è il prodotto generalista e, in particolare, l'affitto di appartamenti e case vacanza. "Le strutture Futura Vacanze Special stanno funzionando bene, i rendimenti sono in linea con gli ultimi due anni e risultati positivi sono arrivati dalla prenotazione anticipata - specifica Sabina Piacenti, responsabile prodotto Sardegna di Futura Vacanze -. Ma i residence e gli appartamenti accusano un forte calo rispetto alle scorse stagioni". Visto il periodo incerto, i conti si faranno a fine estate: ma, a detta dei t.o., ci sono una serie di chiaroscuri che meritano un approfondimento. Come riassume Isabella Candelori, direttore vendite di InViaggi. "Noi abbiamo fatto un accordo con Moby e, sia per i villaggi che per gli appartamenti, offriamo tariffe interessanti". Strategie che sembrerebbero non bastare. "Credo che la Sardegna Turismo, Giunta approva nuova figura professionale: guida montana La 'guida montana' o 'maestro d’arrampicata' è una nuova figura professionale iscritta al Registro nazionale delle guide turistico – sportive, con competenze specifiche e verificate costantemente attraverso corsi di formazione e prove attitudinali. Una garanzia per la sicurezza dei turisti 'attivi', nonché una nuova e concreta opportunità di lavoro. CAGLIARI, 11 LUGLIO 2012 – Stop alle escursioni improvvisate e fai da te in zone impervie, d’ora in poi i turisti saranno seguiti e assistiti da professionisti competenti nelle arrampicate su pareti e nelle escursioni in luoghi ripidi e scoscesi. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Turismo Luigi Crisponi, ha approvato l’istituzione della 'guida montana – maestro d’arrampicata', una nuova figura professionale con competenze specifiche e verificate costantemente, una garanzia per la sicurezza dei turisti 'attivi', nonché nuova e concreta opportunità di lavoro. La guida montana dovrà svolgere, anche in modo non continuativo, le attività di accompagnamento di escursionisti in arrampicata e insegnamento delle tecniche di arrampicata su pareti rocciose e scoscese. "Anche in seguito e in conseguenza dei recenti fatti di cronaca che hanno visto coinvolto vari escursionisti, specie impegnati in arrampicate in aree della Barbagia e dell’Ogliastra, si è sentita l’esigenza di adottare una norma volta a tutelare la loro sicurezza e garantire la presenza sui territori di professionisti preparati ed esperti riguardo alle tecniche di arrampicata e attraversamento di zone impervie. Il nuovo profilo professionale di accompagnamento in ambienti montani fornisce un servizio adeguato ai turisti che sanno combinare Pagina 9 passione per natura e avventura, e offre nuovi sbocchi professionali alle guide turistiche sportive, oltre che, attraverso sinergie di settore, dare un contributo alla piena e definitiva valorizzazione del prodotto turistico ambientale, alla promozione delle zone interne e, più in generale, alla destagionalizzazione dei flussi". Il provvedimento definisce anche che i requisiti tecnici, le prove attitudinali, durata e contenuti dei corsi di formazione necessari per l’accesso al Registro nazionale delle guide turistico – sportive (specializzazione ‘guida montana – maestro d’arrampicata’) saranno stilati in stretta collaborazione e dietro stipula di apposita convenzione con il Collegio delle guide alpine. Con la legge regionale n. 20 del 2006 la Regione aveva previsto la figura di guida turistico sportiva, che, a seguito della successiva delibera di giunta 39/12 del 2007, individua tali specializzazioni: guida speleologica, accompagnatore per attività cicloturistiche, per attività equestri e operatori subacquei (istruttore e guida). La delibera non prevedeva una qualificata figura adatta al contesto territoriale della Sardegna, caratterizzato da luoghi particolarmente impervi, rocciosi, grandi pareti, canyon, in grado di fornire in sicurezza servizi di accompagnamento e di insegnamento. “L’istituzione di una figura professionale intermedia - conclude l’assessore Crisponi - che garantisca elevati standard di sicurezza alla propria clientela era necessaria. La precedente delibera del 2007 non comprendeva la guida montana tra i profili professionali previsti nell’ambito delle guide turistico – sportive: il provvedimento colma una lacuna professionale e dà nuove opportunità lavorative, economiche e turistiche al territorio regionale”. Turisti, la stangata è anche sugli aerei CAGLIARI Il miraggio della tariffa unica è svanito sul più bello, alle porte dell’estate. Ed è rimasta la solita stangata per i turisti che partono in aereo da Roma e Milano. Dire che le tariffe nazionali sono una giungla è persino poco: è peggio di un ottovolante, con al comando psichedelici uffici capaci di stravolgere un prezzo dalla mattina alla sera. Poveri, i turisti, che per risparmiare qualcosa possono puntare su complicati agganci fra l’andata con le compagnie tradizionali (Alitalia e Meridiana) e il ritorno con un low cost (la scelta è fra EasyJet eRyanair).. Oppure pescare, in questo far west, fra le offerte che arrivano più o meno all’improvviso da questa o quella biglietteria, ma con in coda sempre troppe controindicazioni. Una su tutte: le tariffe promozionali sono bloccate e non c’è possibilità di cambiare volo, neanche da un’ora all’altra. Dunque, è un calvario, mentre la tariffa unica – osteggiata da Alitalia e Meridiana, che hanno disertato l’ultima gara per la continuità territoriale – avrebbe evitato che oggi nel confronto fra la tasca di un residente in Sardegna e quella del turista la differenza sia da capogiro: oltre i 700 euro, con punte di mille. Sono i numeri a dirlo, in questo esperimento: partenza da Milano o Roma sabato 14 luglio, rientro da Alghero, Cagliari o Olbia domenica 22. Milano. Per i residenti il costo del biglietto a/r è di 162 euro, sarebbe stato per tutti intorno ai 152 con la tariffa unica. Invece, ecco cosa accade. Se la partenza è sabato alle 21 (Meridiana) e il rientro otto giorni dopo alle 8 (Alitalia) il volo Milano-Cagliari-Milano costa solo181 euro. Ma basta cambiare qualcosa negli orari e schizza ben oltre i 1.200. Stesso dramma è possibile nell’andata e ritorno da Milano per Olbia. Il prezzo più basso è di 192 euro, ma la partenza è in un orario scomodo, intorno alle 22, e a quel punto il primo giorno di ferie è bruciato. Mentre il ritorno è da levataccia, con imbarco alle 7.10. Ma sono sacrifici inevitabili per chi vuole risparmiare, altrimenti ci sono i super-prezzi: fino a un massimo di 864 euro, con un’abbinata fra Alitalia (andata) e Meridiana (ritorno). Non va meglio sul Milano-Alghero-Milano: minimo 216 Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012 Stagione in calo, si punta sul turismo last minute TORTOLÌ Turismo a Tortolì-Arbatax e in Ogliastra in generale: non sarà di certo un’annata boom. Nuccio Meloni, consigliere comunale delegato per la frazione arbataxina e i Trasporti, ribadisce quanto affermò a inizio giugno: «Il calo c’è, ed è anche evidente. Basti pensare alla tratta marittima Genova-Olbia-Arbatax e viceversa. Siamo sul 30 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma anche dalle navi che attraccano a Olbia e Porto Torres qui giungono pochi vacanzieri. Le strutture ricettive, le società che offrono servizi per il turismo e anche certi locali, debbono abbassare i prezzi se vogliono sperare di attirare i turisti last minute. Basta leggere oggi La Nuova per rendersi conto di quanto stanno facendo, come prezzi ribassati, nelle altre zone dell’isola. In parole povere, dobbiamo cercare di ripartire da zero, puntando a recuperare qualche posizione nel sempre più difficile mercato delle vacanze». L’assessore comunale al Turismo, spettacolo e attività produttive, Rita Tosa, non la pensa in maniera differente. «È giusto cercare di puntare sul sia inLadifficoltà in generale - dice a Pagina 9 calmieramento prezzi, sia-. come chiare lettere deiCandelori Altrestrutture ricettive che come locali pubblici, compresi i chioschi al mare, perché abbiamo un “turista tipo” che non può più permettersi certe spese. destinazioni nel Mediterraneo, Grecia Per quanto attiene i flussi vacanzieri, e Spagna in primis, hanno prezzi devo dire che qualcosa si è mosso, come dimostra il traffico che si registra a Tortolì,è anche molto competitivi e la Sardegna da al mattino, dove non è più possibile trovare un parcheggio. a conquistare i vacanzieri last minute: ma questo possiamo sempre vistaDobbiamo come unapuntare destinazione farlo cara".seguendo una nuova politica dei prezzi». Dall’Arbatax Park Resort, che dispone di oltre 2500 posti letto camere diadsei diverse tipologie, il direttore commerciale Marco Percezione che in va 900 a sommarsi Baldisseri fa il punto della altre, come illustra situazione: Maurizio«In questo periodo, nei week-end abbiamo circa 1.200 ospiti, mentredirettore nel corsocommerciale della settimana Casabianca, di tale numero cala. Dalla scorsa settimana e per circa 40 giorni, ogni settimana ci sarà un gruppo di 170 turisti della Danimarca (è la prima volta Naar Aviomar."È una specie di effetto che dal paese della ilScandinavia gruppi consistenti). Quello che in questa fase a cascata - spiega manager -,giungono la manca è il turista italiano. La speranza è che le cose possano cambiare. Mentre stiamo Sardegna è andata in crisi per lavorando con gli spagnoli, i francesi, gli svizzeri e altri stranieri». problematiche di prezzo, costi trasporto e per l' immagine negativa Sardegna: al via l'iniziativa 'Sicuri in mare' (ASCA) - Cagliari, 13 lug - Tanti consigli utili e necessari per la fruizione serena delle vacanze da parte dei bagnanti e per una corretta e sicura navigazione da diporto. Questo e' il tema centrale di ''Sicuri in barca/Sicuri al mare'', iniziativa promossa in stretta sinergia dall'Assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio unitamente alla Direzione Marittima del Nord Sardegna e dedicata ai turisti che usufruiscono del mare e delle spiagge sarde come bagnanti o come diportisti. L'iniziativa e' stata presentata oggi nell'isola di Tavolara (che fa parte dell'Area Marina Protetta di Tavolara - Punta Coda Cavallo) dall'assessore regionale Luigi Crisponi e dal direttore marittimo di Olbia Nunzio Martello, insieme ai rappresentanti dell'Amp di Tavolara, il presidente Antonio Meloni e il direttore Augusto Navone, e ai vari responsabili delle capitanerie e degli uffici circondariali del Nord Sardegna. Regione e Direzione Marittima del Nord Sardegna hanno realizzato e Pagina 10 euro, massimo 596. Resta da capire come mai siano così alte le differenze fra un’offerta e l’altra. Le compagnie danno da sempre una loro spiegazione, la chiamano codice di riempimento, ma per gli umani è ancora un concetto misterioso e zeppo di trappole. Certo, ci sono i voli low cost, convenienti soprattutto se l’acquisto risale almeno a un mese fa. Ryanair sulla tratta Orio al Serio, l’aeroporto di Bergamo, Cagliari e ritorno vende i biglietti intorno ai 159 euro, ancora meno da e per Alghero, 129. Ma si sa che con le compagnie a basso costo non mancano certo le sorprese: un solo bagaglio a mano, tariffe pesanti per le valigie in più, nessun posto numerato e altri rischi pagati cari. Roma. Per i residenti il costo del biglietto di a/r è 142 euro, con la tariffa unica sarebbe stato ancora meno, intorno ai 132. E invece può costare anche sette volte tanto, con partenza sempre sabato 14 luglio e rientro domenica 22 luglio sul Roma-Cagliari-Roma. Tutto dipende dagli orari, perché quelli più comodi le compagnie se li fanno pagare eccome. Sul Roma-Olbia-Roma, esclusiva di Meridiana, il picco è intorno ai 409 euro, mentre per i più fortunati c’è un vantaggioso 209 euro, ma con una tabella di marcia da pendolari, non certo piacevole per chi va in vacanza: partenza alle 21.30, addio primo bagnetto, rientro alle 7 del mattino. Sul Roma-Alghero-Roma, Alitalia propone un minimo di 186 fino a 462 euro e a far la differenza sono ancora gli orari. Certo, anche da e per Roma ci sono le compagnie low cost, che vendono i biglietti intorno ai 109 euro, ma per Ryanair l’aeroporto di riferimento è quello decentrato di Ciampino. L’ultimo sguardo al prezzario è giusto per curiosità: un’andata e ritorno da Roma per Palma di Maiorca costa solo 50 euro ed ecco perché il turismo in Sardegna non decolla. Come sempre, purtroppo a dettar legge sono i prezzi. distribuiranno 150 mila opuscoli promozionali (in carta riciclata) che recano preziosi consigli per tutti gli utenti del mare, con l'indicazione delle principali norme che disciplinano la balneazione, la navigazione e la tutela dell'ambiente. I flyers saranno distribuiti, infatti, in tutti gli info point turistici dell'area interessata, a bordo delle navi in arrivo in Sardegna e durante i controlli di vigilanza da parte della Giunta costiera. L'assessore Crisponi ha preannunciato, in conclusione del suo intervento, un'iniziativa simile a ''Sicuri in mare' che riguardi la corretta fruizione da parte degli escursionisti di campagne e montagne sarde. In proposito un primo passo e' stata l'approvazione qualche giorno fa in Giunta di una delibera che ha istituito una nuova figura professionale, ''la guida montana - maestro d'arrampicata': ''un'ulteriore tutela di utenti e consumatori e importante valorizzazione della professionalita'''. Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012 NEWS SARDEGNA TRASPORTI Flotta sarda Spa si candida a diventare la costola di Tirrenia Tirrenia - Cappellacci e Lombardo a Governo, coinvolgere Sardegna e Sicilia o contesteremo vendita Pesanti conseguenze per l'assenza di concorrenza sulle rotte da e per le due isole. La denuncia dei due Governatori in una lettera al sottosegretario della Presidenza del Consiglio Catricalà. Irrinunciabile prerogativa dei territori è la corretta applicazione del principio continuità Pagina 10della territoriale. ROMA, 11 LUGLIO 2012. "L' incredibile vicenda della privatizzazione della Tirrenia non si è ancora conclusa e le regioni Sicilia e Sardegna hanno subito e subiscono le pesanti conseguenze della assenza - di fatto - di concorrenza sulle rotte da e per le due isole". Inizia così la lettera consegnata dai Governatori di Sardegna e Sicilia, Ugo Cappellacci e Raffaele Lombardo, al sottosegretario della Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, in cui si denunciano ancora una volta le conseguenze legate alla procedura di cessione della Tirrenia. "E' inutile ripercorrere aggiungono i due presidenti le lunghe fasi delle gare, apparentemente finalizzate alla cessione dell'azienda di trasporti marittimi, ultimo emblema della marineria italiana, in concreto conclusasi con un nulla di fatto, nonostante le interessanti offerte presentate anche da società partecipate dagli Enti Regionali. A questo punto - sottolineano Cappellacci e Lombardo - non potendosi ulteriormente protrarre questo stato di abbandono che danneggia irreparabilmente il turismo e i cittadini isolani, si chiede di consentire l'ingresso nella compagine della società acquirente Cin, delle Regioni ovvero delle società da esse partecipate, conferendo loro funzioni e poteri atti ad una corretta applicazione del principio della continuità territoriale, irrinunciabile prerogativa dei territori". La presenza degli enti Regionali - si evidenzia nella lettera - avrà la insostituibile funzione di vigilare sulla razionalizzazione e fruibilità dei servizi, mantenendo la forma privatistica della gestione imprenditoriale. Tale soluzione è resa possibile - si spiega nella missiva - dal già intervenuto cambiamento delle componenti della Compagnia Cin Spa. "Cambiamento che, in caso di mancato accoglimento della presente istanza concludono i due governatori -, non potrà non essere oggetto di apposita formale contestazione". Dopo l'ultimatum della Regione al Governo, la firma sulla vendita di Tirrenia potrebbe slittare ancora. La formalizzazione della cessione dell'ex compagnia pubblica a Cin era in programma in questi giorni ma tutto tace. Il ministro ai Trasporti Corrado Passera stava infatti esaminando la situazione mentre i vertici di Cin cercavano di completare le procedure burocratiche, ma la richiesta di entrare nella Nuova Tirrenia avanzata mercoledì dal governatore Cappellacci e dal suo collega siciliano, Raffaele Lombardo, potrebbe rimettere tutto in discussione. REGIONE La prima ipotesi potrebbe portare l'ingresso delle due Regioni in Tirrenia, ma la società rimarrebbe guidata da Cin (dove Vincenzo Onorato detiene con Moby il 40% delle quote). La Sardegna ha però sottolineato di non essere interessata alla gestione societaria ma vorrebbe incidere sul servizio per l'Isola. Un'altra soluzione potrebbe essere quella di far diventare la Flotta sarda spa una costola di Tirrenia. «Nella nostra compagnia potrebbero confluire alcune rotte convenzionate, quelle portanti per la Sardegna, in accordo con lo Stato», ha spiegato l'assessore ai Trasporti, Christian Solinas. «Il che potrebbe portare un risparmio di spesa per lo Stato». Flotta sarda e Tirrenia, cioè, potrebbero spartirsi la gestione delle rotte. «L'obiettivo è sempre quello di garantire la mobilità dei sardi», ha aggiunto Solinas. Se però Sicilia e Sardegna venissero escluse da Tirrenia, si aprirebbe la strada per nuove cause legali. Le Regioni potrebbero presentare ricorso al Tar anche perché lo Stato ha ceduto in blocco la compagnia, le rotte, la convenzione e i relativi contributi pubblici. REAZIONI Dal mondo sindacale arriva però il plauso all'iniziativa regionale. Per Pierfranco Meloni (Uilt), la richiesta della Regione «è legittima e porterà il ministro Passera a un'ulteriore riflessione», ha detto. Sardegna e Sicilia, poi, «chiedono solo di incidere su scelte che ricadono sul proprio territorio. Quello che serve ora è un tavolo politico a cui partecipino anche Cappellacci e Lombardo che consenta di trovare le soluzioni condivise per soddisfare gli interessi armatoriali e quelli legittimi di chi abita in un'isola». D'accordo anche Giovanni Matta (Cisl): «Era ora che la Sardegna si facesse sentire. Lo diciamo da anni», ha detto, «perché non può essere esclusa dal governo di una compagnia che determinata i collegamenti con la Penisola». AEREI Intanto ieri il senatore sardo Mariano Delogu e il senatore Filippo Saltamartini hanno presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro ai Trasporti sulla continuità aerea. I due rappresentanti del Pdl hanno sottolineato come gli strumenti attuati abbiano «introdotto distorsioni alla concorrenza senza portare gli attesi benefici tariffari». Per questo chiedono una verifica e quali iniziative si vogliano prendere. Fenosu, contenzioso da 2 milioni Non bastavano tutti gli altri problemi, fallimento compreso, adesso su Fenosu piomba anche il contenzioso giudiziario di due milioni e duecentomila euro promosso davanti al Tribunale di Oristano dall'impresa che aveva eseguito lavori di potenziamento dello scalo e in particolare della costruzione dell'hangar. Secondo la P&P, costruzioni srl di Cagliari, la Provincia che aveva appaltato i lavori, avrebbe disatteso gli obblighi contrattuali fino ad arrivare alla rescissione del contratto. Per questi e altri motivi chiede che il giudice civili le riconosca la somma di oltre due milioni di euro. Cosa che la Provincia si guarda bene dall'elargire e nell'udienza fissata per lunedì 30 col suo legale di fiducia, Sergio Segneri, presenterà le sue contromosse: la P&P non può vantare alcun credito per il semplice fatto che fra impresa e Provincia non ci sarebbe stato mai alcun rapporto. I lavori, argomenta ancora la Provincia, furono infatti aggiudicati nel lontano giugno 2006 al Consorzio stabile Aeders Scarl con sede a Roma. A novembre dello stesso anno la Provincia veniva informata che la Aedars affidava l'esecuzione dei lavori da Pagina 11 svolgere a Fenosu all'impresa consorziata P&P costruzioni srl Cagliari. Da qui in poi è tutto un susseguirsi di passaggi tecnici e di incontri-scontri fra impresa e amministrazione. Due anni fa l'impresa chiedeva una proroga del termine di ultimazione dei lavori che la Provincia però bocciava «in quanto risultavano infondate le motivazioni addotte dall'appaltatore a giustificazione del ritardo». Bocciate anche tutte le riserve e un anno fa la giunta provinciale rompeva definitivamente i rapporti dando mandato all'ufficio legale per il recupero del debito che l'appaltatore avrebbe cumulato e il risarcimento dei danni. Infine nessun debito sarebbe mai insorto con la P&P perché i rapporti furono con la Aeders «tant'è che precisa la Provincia - tutti gli stati d'avanzamento emessi durante i lavori sono stati liquidati a favore del Consorzio stabile Aeders che ha regolarmente emesso le fatture». Sarà comunque il Tribunale a dire chi ha ragione e chi torto. Fiavet Sardegna News 28/12 - 16 luglio 2012