NON HO TEMPO PER LA FRETTA - Consorzio della Quarantina
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NON HO TEMPO PER LA FRETTA - Consorzio della Quarantina
Felice (Rosario Colaci) NON HO TEMPO PER LA FRETTA Parole di terra in rima baciata Illustrazioni di Daniele Garota 22 - Felice ama la terra ma la terra, accarezzala con i tuoi attrezzi semplici e antiquati A Per renderla soffice e poi affidarle i semi che avrai scelti e conservati. Ama la terra, cantale la tua canzone, anche se sei stonato l’importante è che nel cuore tu le sia grato. Suona la musica che per lei hai composto un mattino, cosa importa se non sai suonare lo zufolo e il violino? Anche senza suono né voce la tua melodia sarà armoniosa e vibrante come l’acqua, verrà assorbita dalla terra e dalle piante. Se ami la terra e vuoi regalarle un tappeto o uno scialle per ornamento abbi cura che non sia di plastica, asfalto o cemento. Per tappeto puoi regalarle un intarsio di mille piante e corolle profumate come quello delle valli montane incantate. Lo scialle sarà un ricamo di margherite che per magia restino eternamente fiorite. Se ami la terra, ami davvero te stesso e la tua vita e il tuo investimento avrà una resa sicura e garantita, il tuo lavoro per renderla morbida, ricettiva e fruttuosa avrà il premio di una messe abbondante e generosa. Il tuo amore per la madre terra sarà sempre contraccambiato perché lei non ti lascia orfano e abbandonato. S’incarna regalando un corpo alle tue spoglie mortali ti nutre, ti sostenta fin dai tuoi primi giorni natali. Non ho tempo per la fretta - 23 Ti accoglie finalmente quando la tua energia sembra finita per trasformarti ancora nella sempre mutevole vita. Intanto… suona la musica che hai composto nella tua mente non affannarti, preoccupandoti inutilmente. Continua ad accarezzarla, confidando che un giorno il tuo amore ed affetto faranno ritorno. Marzo 2003 24 - Felice Non ho tempo per la fretta - 25 anche se dovessi campare cent’anni ascesa orrei vivere fino all’ultimo momento zappando la terra, raccogliendo frutta, ascoltando V il vento. o navigato tutta una vita col vento contrario e controcorrente H di uniformarmi ed inserirmi non mi è mai importato Facendo legna, infornando il pane, lavando i panni come faccio ora ed anche se dovessi campar cent’anni. Non è che io voglia vivere così lungamente il mio desiderio è di essere sempre autosufficiente. Accetterei anche volentieri e di buon grado un po’ di acciacchi e il normale fisico degrado che gli anni portano, insieme ad una sapienza che è frutto dei tanti errori fatti e dell’esperienza. Il mio non è un semplice desiderio, ma una vera invocazione che rivolgo all’Artefice della creazione. Se hai vissuto una vita semplice e naturale non ha certo senso concluderla in ospedale. Chiedo al misterioso Artefice della vita di accordarmi salute e forza finchè non sia finita. Ma poi del resto vorrei accettare quel che la vita mi presenta anche perché son io che ne ho gettate le fondamenta. Il mio agire ignorante e passionale potrebbe certo portarmi in ospedale, mi piacerebbe però addormentarmi per sempre poggiato alla zappa o seduto sul prato con la brezza che mi accarezza, mentre con lo sguardo abbraccio il cerchio del creato. Febbraio 2014 niente. Molti ostacoli poi me li sono anche procurati con errori e scivoloni che volentieri avrei evitati. Ed ora che ho attraversato pianure, fiumi, burroni, vallate e torrenti ora che ho scalato dirupi, vagato per boschi, sfidato tempeste e venti dall’alto dell’ultima vetta raggiunta e conquistata guardo il tortuoso percorso della mia vita girovaga e ingarbugliata. Forse avrei potuto trovare un itinerario più veloce e diretto forse avrei dovuto seguire un piano più ragionato e perfetto. La visione però era spesso confusa e offuscata difficoltà e ostacoli hanno creato più di una sbandata. Ma vedo ancora monti e monti da scalare valli e fiumi da attraversare fino alla vetta suprema, quella finale che proprio più in alto non si sale. Eppure sarebbe proprio una bella sorpresa quel giorno scoprire che, arrivati in cima, si continua ancora e sempre a salire. Giugno 2003 26 - Felice ascolta il vento scolta il vento, ascolta il suo canto selvaggio vivi la vita con ardore e coraggio. A Non farti imprigionare da regole strette e convenzioni non fare imbrigliare il tuo istinto, le tue emozioni. Canta anche tu la tua canzone, affidala alle ali del vento esprimi il tuo essere libero, vivi felice e contento. Fai guidare il tuo agire, il tuo fare, da regole di purezza interiore non lasciare spegnere il tuo fuoco, non lasciare appassire il tuo fiore. La libertà è preziosa come i raggi del sole al mattino come il canto dell’usignolo la notte, come il volo scherzoso del cardellino. Il suo valore non è vuoto e freddo come quello dell’oro, i gioielli, i diamanti ma è caldo e solare come il riso dei bimbi e i loro canti. Ascolta il vento sussurrare fra i cespugli e le fronde. Ascoltalo mentre accarezza le placide onde. Ascoltalo quando gioca tra i tuoi capelli fluenti ascoltalo e guardalo danzare fra le foglie cadenti. Le sue folate abbracciano fiocchi di neve e petali profumati fanno ondeggiare campi di grano e splendidi prati. Con l’intelletto puoi cercare di capirne le leggi ed i percorsi ma se l’ascolti in silenzio, col cuore potrai intuirne i segreti discorsi. Non ho tempo per la fretta - 27 Lui canta, balla e corre sempre libero ed indipendente nessuno può mai fermarlo, non ha paura di niente. Ascolta il vento, ascolta la sua selvaggia canzone vivi la vita senza paura, senza padrone. Spezza le sbarre dei tuoi timori, della tua dipendenza ma fallo con fare gentile e senza violenza. Non farti prendere e dominare dall’ira, come a volte fa il vento ma come una brezza leggera, cambia, ma a ritmo lento. Aprile 2004 28 - Felice Non ho tempo per la fretta asino sì... c’è un piccolo popolo on puoi essere ciò che non sei N non puoi dare quel che non hai. Perché fingere e farti bello ’è un piccolo popolo, che gira, gira e rigira C ha perso ogni punto di riferimento se poi tu non sei quello? Sii il ruvido e goffo te stesso anche se non ti dà il successo. Perché sprecare energia e cura per qualcosa che non dura? Guarda l’asino nel recinto lui non ha un sorriso dipinto non si cura di come sembra è a pieno agio con le sue membra. Mangia, beve, raglia non si preoccupa se sbaglia. È un asino, sì, ma non è scemo non è un essere blasfemo come il suo cugino umano che non sa guardar lontano e che spreca una gran cura per un’immagine che non dura. Agosto 2013 - 29 e si lascia portare in giro dal vento che viaggia e girovaga fino alle estremità del mondo il cui sentire è come un mare profondo. È un popolo allegro, è un popolo sognante ed ama la terra, il cielo e le piante. È un popolo triste, è un popolo afflitto perché vorrebbe vedere sedati ogni guerra e conflitto. È un popolo aperto, è un popolo sensibile che vorrebbe vivere in un modo leggero e sostenibile. A volte si perde per strade affollate e sembra morto, ma poi, all’improvviso, ritrova la strada e lo vedi risorto. È un popolo fatto di confusi, sconfitti e disadattati che la società ha rifiutati e scartati. È un popolo fatto degli animi più puri ed eletti, ma che non si conforma e la società li ha esclusi e reietti. È un popolo anche fatto da ribelli, sballati e rivoluzionari ma che non vogliono più essere dei mercenari. È il popolo di chi non accetta passivamente un sistema di vita che ti possiede il corpo e la mente e che per mille sentieri e strade diverse è alla ricerca delle sue radici ormai perse