I FRENI DA CORSA IN MAGNESIO
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I FRENI DA CORSA IN MAGNESIO
u tecnica e storia u Le moto da corsa cecoslovacche degli anni Sessanta erano dotate di freni in lega di magnesio. Questo è di una bicilindrica Jawa 350 I freni da corsa in magnesio Massimo Clarke Nell’epoca d’oro dei tamburi le nostre aziende del settore primeggiavano nel mondo con prodotti straordinari D a molti anni a questa parte le ruote delle moto da competizione sono a razze e vengono realizzate invariabilmente in lega di magnesio. Dopo essere state prodotte per anni mediante fusione, da diverso tempo vengono ottenute per forgiatura, procedimento produttivo che permette di utilizzare leghe aventi migliori caratteristiche meccaniche e di produrre componenti che, a parità di resistenza, possono avere un peso minore. Come ovvio, i freni sono sempre a disco e quindi il mozzo è di dimensioni contenute e alloggia semplicemente i cuscinetti e il distanziale. Fino all’inizio degli anni Settanta le ruote erano a raggi e i freni erano a tamburo. Per impiego agonistico era necessario che fornissero al tempo stesso prestazioni molto elevate, in termini tanto di potenza frenante quanto di resistenza al fading, 28 ma che fossero al tempo stesso leggeri. Le attenzioni dei tecnici si sono giustamente concentrate sulle leghe di magnesio che, grazie alla loro densità estremamente ridotta, consentivano di ottenere freni dal peso nettamente inferiore rispetto a quelli in lega di alluminio. Non si deve dimenticare che si tratta di organi non sospesi e di dimensioni piuttosto rilevanti, nelle versioni destinate ai mezzi da competizione di elevata potenza. Altri punti di forza delle leghe di magnesio erano (e sono tuttora) costituiti dalla loro grande colabilità e dalla eccezionale lavorabilità alle macchine utensili. Negli anni Cinquanta importanti costruttori realizzavano internamente i freni delle loro moto da competizione in Cecoslovacchia, in Germania e in Italia (basta ricordare nomi come Guzzi, Gilera e MV Agusta). Poi sono apparse le prime aziende, Magnesium Academy - Num. 1/2014 u tecnica e storia poco più che artigianali ma altamente specializzate, che producevano freni a tamburo da corsa e li fornivano tanto alle case impegnate nella attività agonistica quanto ai preparatori e ai piloti privati. Quelle di gran lunga più famose, al punto da ottenere grande diffusione anche a livello mondiale, sono state sicuramente le ditte italiane. La Amadori di Bologna produceva ottimi freni con prese d’aria dinamiche, necessarie per ottenere il miglior raffreddamento, e le forniva a costruttori come Ducati e Morini sul finire degli anni Cinquanta. Poi è entrata in scena, conquistando rapidamente una posizione di grande spicco, la Oldani di Milano. Nei suoi freni in lega di magnesio la banda frenante in ghisa veniva inserita con lieve interferenza per essere quindi vincolata saldamente al mozzo mediante chiodatura. Il piatto portaceppi era unico e su di esso erano montate due camme, per consentire alle ganasce di essere entrambe autoavvolgenti. Con Daniele Fontana, che lavorava nella sua officina di Corsico, alle porte del capoluogo lombardo, è praticamente iniziata l’era dei freni a quattro ganasce, con due piatti portaceppi. I suoi prodotti venivano realizzati in differenti dimensioni e sono stati grandi protagonisti della scena agonistica internazionale nel corso degli anni Sessanta. Li hanno impiegati case come la Motobi, la Ducati e la Paton. Quando già era iniziata l’era delle maximoto, hanno corso con freni Fontana diverse Triumph tricilindriche e Harley-Davidson XR 750. Dal 1966 è entrata in scena un’altra azienda lombarda, a lungo famosa per le sue forcelle, ovvero la Ceriani. Gli splendidi freni a quattro ganasce con ampie prese d’aria dinamiche realizzati da questa ditta sono stati montati sulle MV Agusta con le quali Giacomo Agostini ha conquistato una serie impressionante di titoli mondia Magnesium Academy - Num. 1/2014 u La ditta Oldani di Milano ha prodotto per diverso tempo freni a tamburo da competizione particolarmente apprezzati. Il materiale impiegato era la lega AZ 91 I freni Fontana sono diventati addirittura leggendari per le prestazioni e per l’estetica. Questo è il più grande della gamma, del diametro di ben 250 mm I Ceriani a quattro ganasce, con splendide prese dinamiche per l’aria di raffreddamento, sono stati impiegati anche sulle MV Agusta di Giacomo Agostini li, sulle indimenticabili Aermacchi Ala d’Oro e sulle Laverda 750 SFC dei primi anni Settanta. Anche in questo caso, come in quello dei Fontana, le fusioni venivano realizzate dalla All Mag di Caronno Pertusella, azienda dal grande know-how specifico che è tuttora in attività. 29