Le regole del condominio
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Le regole del condominio
RATIO FAMIGLIA [n. 12/2014 • 10559] Centro Studi Castelli s.r.l. 9 Case e immobili Le regole del condominio Fabrizio Togni In un condominio dovrebbero essere presenti sia un buon amministratore sia dei buoni condomini. In un articolo precedente abbiamo visto quali caratteristiche oggettive e soggettive deve avere un amministratore per poter svolgere il proprio lavoro secondo la legge 11.12.2012, n. 220. Oggi affrontiamo la tematica del buon condomino, ossia cosa dovrebbe fare affinché la vita sia più serena all’interno del condominio. Uso degli spazi comuni Molti considerano gli spazi comuni come una santa reliquia che non può essere toccata da nessuno. Molti altri invece considerano gli spazi comuni come un prolungamento del proprio diritto di proprietà. Come spesso capita la verità sta nel mezzo, ma come comportarsi per utilizzare al meglio locali e spazi condominiali? Il primo comma dell’art. 1102 del Codice Civile sancisce due diritti fondamentali per il condomino abbinati a due doveri imprescindibili: Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il migliore godimento della cosa. Quindi ogni condomino ha diritto ad utilizzare gli spazi comuni e ha anche il diritto di apportare modifiche a tali parti comuni. Allo stesso tempo però il condomino ha il dovere di non alterare la destinazione e il dovere di non impedire agli altri di fare lo stesso uso. Pertanto non posso parcheggiare le mie due autovetture nel cortile comune dove ci stanno sei auto e siamo in sei condomini, ma posso tranRiproduzione vietata - Aggiornato al 12.12.2014 quillamente parcheggiarne solo una senza necessità di chiedere un’autorizzazione preventiva. La regola d’oro del silenzio In alcuni condomini i regolamenti pongono dei limiti ben precisi riguardo al rispetto degli orari del silenzio; in altri sono riportate delle indicazioni di massima; in altri ancora invece non essendoci l’obbligo del regolamento non c’è alcun divieto esplicito. Cosa deve seguire quindi il buon condomino che vuole vivere in serenità con gli altri? Niente di più semplice, deve solo applicare oltre al regolamento, quando previsto, anche il buonsenso (merce rara nella vita condominiale). È il buonsenso che dovrebbe suggerire ad ogni condomino di togliersi le scarpe quando rientra in casa alle tre di notte evitando di svegliare il vicino di sotto; è il buonsenso che dovrebbe consigliare ogni condomino di tagliare l’erba il sabato mattina non prima delle 8; ed è, infine, il buonsenso che dovrebbe indicare ad ogni condomino che il nostro vicino di casa possiede una propria radio e quindi non ha necessità di ascoltare la nostra col volume elevato. Partecipare alla vita del condominio La voce più ricorrente è questa: “stasera c’è l’assemblea di condominio ma non ho voglia di andarci, tanto poi fanno sempre quello che vogliono loro”. A parte che non si capisce chi possano essere questi “loro”, ma la vita condominiale comincia proprio dall’assemblea, cioè da quell’incontro con i vostri vicini di casa, per due/tre ore una volta all’anno. Non è un impegno gravoso e stancante, ma sempre meno condomini hanno voglia di partecipare all’assemblea. Partecipare all’assemblea vuol dire poter dire il proprio parere, poter esprimere un’idea; chi non partecipa non potrà (e non dovrà) lamentarsi delle decisioni prese dagli altri. Pertanto, almeno per la possibilità di poter dire la propria, è altamente consigliato partecipare alle assemblea condominiali. La partecipazione alla vita del condominio non si esaurisce qui però. Ultimamente, anche per contenere le spese, sempre più condomini preferiscono effettuare in proprio alcune mansioni ed alcuni lavoretti, senza affidarli in appalto a ditte esterne. Tra questi lavori figurano soprattut- 10 RATIO FAMIGLIA [n. 12/2014 • 10559] Centro Studi Castelli s.r.l. to le opere di taglio erba, la sostituzione delle lampadine e la pulizia degli spazi comuni. La problematica non sussiste quando i condomini decidono di effettuare una turnazione tra di loro, ma la discussioni cominciano a sorgere quando qualcuno afferma di non avere tempo oppure quando il servizio prestato (rigorosamente a titolo gratuito, è sempre bene ricordarlo) è ampiamente al di sotto dello standard tenuto dagli altri. In linea di massima la collaborazione tra i condomini per svolgere questi piccoli lavoretti non può certo fare male. I “piccoli” condomini La riforma del condominio introdotta dalla L. 220/2014 ha introdotto un divieto ad un divieto (suona assurdo ma alla fine è così): ossia l’art. 16 stabilisce che “le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici”. Come comportarsi quindi per quanto riguarda l’argomento “animali in condominio”? In primo luogo è necessario chiarire che la norma parla di animali domestici pertanto (anche se qualcuno non sarà d’accordo) per pitoni, ragni, scorpioni e iguane è ancora possibile che il regolamento ne vieti il possesso. In secondo luogo anche se non vi sarà più la possibilità di vietare la detenzione degli animali domestici, è buona cosa che il condominio cerchi di limitare al massimo il fastidio che può arrecare il proprio animale RATIO MATTINO domestico ai vicini. Vero è che il pesce rosso non crea alcun fastidio, ma il gatto che scorazza liberamente su tetti e balconi, il cane che abbai ad ogni campanello che suona soprattutto in caso di assenza dei padroni, sono comportamenti che dovrebbero essere limitati il più possibile perché a lungo andare creano contrasti tra le persone. Queste poche e facili norme possono permettere di vivere la vita condominiale con più serenità; è sufficiente un po’ di buona volontà da parte di tutti. In un prossimo numero affronteremo un argomento spinoso, ovvero come controllare l’operato del vostro amministratore. 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