VERBANIASETTANTA. POLITICA E SOCIETA`

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VERBANIASETTANTA. POLITICA E SOCIETA`
VERBANIASETTANTA. POLITICA E SOCIETA'
Foglio virtuale di informazione e controinformazione
1 febbraio 2010
VERBANIASETTANTA è un foglio virtuale di informazione prodotto da Claudio Zanotti,
consigliere comunale di Verbania. All'indirizzo [email protected] possono essere inviati
contributi, riflessioni, testi, nuovi indirizzi di posta elettronica. Tutti i numeri possono essere
letti su: http://file.webalice.it - username: verbaniasettanta - password: Verbania
PER NON RICEVERE VERBANIASETTANTA ED ESSERE CANCELLATI DALL'INDIRIZZARIO, È
SUFFICIENTE RISPONDERE A QUESTA E-MAIL CON LA SCRITTA"CANCELLA".
INTRA: OCCASIONI COLTE, OCCASIONE PERSE
Chi ha avuto occasione di passare in questi giorni tra via De Bonis e via Simonetta a Intra,
avrà notato l’avvio degli imponenti lavori per la realizzazione del nuovo complesso ospedaliero
dell’Istituto Auxologico. La struttura, che si estende sull’area compresa tra Villa Caramora e
Villa Peretti (Società Operaia), avrà 120/130 posti-letto di riabilitazione convenzionati con la
Regione, posti-letto oggi collocati presso l’ospedale San Giuseppe di Piancavallo e destinati a
esser trasferiti a Verbania. A servizio del complesso sanitario, l’Auxologico realizzerà anche 170
nuovi parcheggi (interrati, a raso e sopraelevati) nell’area di Villa Simonetta e finanzierà la
realizzazione di una “rotonda” stradale alla confluenza tra corso Cobianchi e corso Mameli.
Quest’opera, costruita tenacemente dall’Amministrazione di Centrosinistra nello scorso
quinquennio e approvata in via definitiva dal Consiglio Comunale nello scorso aprile, arricchirà
in maniera molto significativa la nostra città e in maniera straordinaria il nucleo di Intra: molte
decine di nuovi posti di lavoro diretti e nell’indotto dei servizi; un qualificato ed efficace servizio
sanitario gratuito (è già convenzionato) per la popolazione; nuove grandi opportunità
commerciali, alberghiere e di ristorazione a servizio del personale dipendente, dei pazienti e
dei parenti provenienti da tutt’Italia; una riqualificazione urbanistica ed edilizia di un’area per
molte decenni in stato di abbandono; 170 posti-auto in più a servizio del centro storico;
l’impegno del Comune a riqualificare gli spazi pubblici (nuova pavimentazione lapidea in via De
Bonis). Si tratta di un’eccezionale opportunità per rivitalizzare commercio, pubblici esercizi,
ristoranti e alberghi sull’attestamento orientale del centro storico di Intra. Credo si possa dire
che il lavoro della mia Giunta e della maggioranza di Centrosinistra abbia consentito di non
perdere un’occasione irripetibile di rilancio socio-economico di Intra.
Purtroppo però, mentre registriamo questo innegabile successo dell’azione politicoamministrativa del Centrosinistra, denunciamo il rischio di perdere un’occasione altrettanto
irripetibile. E cioè la possibilità di realizzare – sull’attestamento opposto del centro storico di
Intra, quello occidentale – un altrettanto importante struttura culturale, sociale e di servizi
amministrativi come il nuovo teatro in piazza F.lli Bandiera. Avrebbe reso così forma la mia
intuizione di Intra come “grande centro commerciale naturale”, non più ristretto al tradizionale
“anello” centrale imperniato sulla contrada, ma esteso a est e a ovest grazie alla presenza sul
lato orientale del nuovo complesso ospedaliero e di servizi sanitari e sul lato occidentale dal
nuovo centro culturale e sociale rappresentato dal teatro, dalla ristrutturata ex Camera del
Lavoro e dal centro museale ed espositivo di Casa Ceretti.
In questa prospettiva, la traslazione del teatro di Arroyo all’Arena si rivela anche un non senso
colossale. La penalizzazione infatti non sarà solo ambientale e paesaggistica (niente spiaggia,
niente spazi verdi, imponente cementificazione), ma anche economica e danneggerà
gravemente proprio Intra: il grande centro commerciale naturale, rafforzato a est dal nuovo
ospedale dell’Auxologico, risulterà monco a ovest, privando tutta l’area della Sassonia di una
straordinaria e irripetibile occasione di rilancio socio-culturale e di rinnovata attrattività
commerciale. Un’assurda mortificazione alla quale i commercianti di Intra e Confcommercio
dovrebbero prestare la dovuta attenzione, per non rimpiangere domani le dissennate scelte di
oggi.
PROGETTO “+BUS”: NE’ SCARPA NE’ CIABATTA
Sono bastati pochissimi giorni per misurare la totale inadeguatezza del documento “+bus”, con
il quale la Giunta d Destra e Lega Nord intende archiviare il servizio di LiberoBus. Vediamone i
punti salienti, rinviando ai tre successivi, brevi articoli il documentato smascheramento di
qualche patetica bugia.
Una serie novità spacciate come tali nel documento “+Bus” non sono tali e nulla hanno a che
vedere con LiberoBus (i controlli, fatti bene o male, sono sempre esistiti; le corse speciali per
eventi di richiamo hanno una lunga storia; il battello Intra-Pallanza non c’azzecca nulla con il
trasporto pubblico cittadino; il taxi a chiamata è esattamente come Citybus, ma si paga).
Gli elementi di maggiore sostanza sono tre: il promesso potenziamento delle corse, la
reintroduzione del pagamento da parte dei cittadini non studenti e sotto i 65 anni, il ritorno
della burocrazia (tessera identificativa con fotografia, abbonamento, caparra, acquisto di
“carnet” di biglietti). Il secondo e il terzo elemento sono così penalizzanti che rischiano di
uccidere nella culla un bimbo ancora fragile come LiberoBus. Costringere i potenziali utilizzatori
alla trafila burocratica per avere il famoso “titolo di viaggio” significa vanificare lo sforzo sinora
fatto di avvicinare i Verbanesi al trasporto pubblico. E poi perché, se già tutti noi da due anni
abbiamo il nostro bel “titolo di viaggio” con tanti di foto: si chiama Carta d’Identità e dura dieci
anni!
L’elemosina del biglietto “a prezzo politico” voluto dal Comune non coglie nulla della valenza
innovativa di LiberoBus che, prima (molto prima!) di essere una misura sociale a vantaggio
delle fasce economicamente deboli della popolazione, è una sfida culturale alla mobilità
veicolare privata, è una scommessa educativa per giovani e adulti, è una scelta di
qualificazione ambientale, è una risposta alla congestione veicolare. Noi non abbiamo bisogno
dell’elemosina del biglietto a “prezzo politico”: noi ci siamo pagati per due anni il nostro
“abbonamento di municipalità” con una piccolissima quota di addizionale comunale Irpef
(0,13% su un totale di addizionale pari allo 0,3%), senza bisogno della munifica generosità del
Comune. E se anche fosse vero, come sostiene il documento comunale, che “solo” il 20% dei
Verbanesi usa LiberoBus, sarebbero sempre oltre 6.000 cittadini. Ma noi siamo convinti che
siano già oggi di più e saranno di più ancora tra un anno, perché le abitudini legate alla
mobilità urbana hanno bisogno di tempo per cambiare e radicarsi, ma poi durano molto a
lungo.
Da ultimo, il potenziamento delle corse. L'estensione del servizio di bus in città è già stato
realizzato negli ultimi 7/8 anni in cinque direzioni: la cosiddetta "circolare urbana", la zona di
Madonna di Campagna, la zona di Possaccio, la zona di Monterosso/Cavandone, il
prolungamento delle linee per Cannobio/Brissago e Premeno/Piancavallo da Intra a Pallanza. Di
queste estensioni, due (Madonna di Campagna e Possaccio) sono state abbandonate per la
mancanza di utenti e sostituite con il Citybus "a chiamata".
Riproprorle significa da un lato accertare la disponibilità della Provincia a pagare ulteriori
contributi chilometrici con fondi pubblici, dall'altro verificare l'esistenza di un'effettiva
domanda, che LiberoBus in due anni ha probabilmente contributo a creare e che la sua
sostanziale dismissione contribuirà rapidamente ad annullare. Dunque, un potenziamento delle
corse nel tratto urbano è coerente con il mantenimento di LiberoBus con le sue due
caratteristiche costitutive (totale gratuità individuale e zero burocrazia), ma è del tutto
contraddittorio con una scelta (il cosiddetto +Bus) che riporterà il trasporto pubblico ai
bassissimi livelli precedenti al 2007.
LIBEROBUS. RISTABILIRE LA VERITA' 1
Il documento del Comune su LiberoBus/+Bus contiene errori e falsità che vanno riportati a
verità. Tra l’altro vi si sostiene che il servizio costa 657.000 €/anno. Falso: Liberobus costa
555.000 €. Infatti i 102.000 € annui che il Comune paga a Vco Trasporti per le corse
scolastiche sono una voce di spesa separata da quella di LiberoBus e presente da molti anni nel
Bilancio del Comune, ben prima dell’istituzione dell’abbonamento di municipalità nel 2007; ad
una parzialissima copertura di questi 100.000 € prima di LiberoBus contribuivano con un
abbonamento (per ricavi complessivi di poche migliaia di euro) le famiglie dei ragazzi che
fruivano del servizio. Nel 2008 il Comune ha eliminato il pagamento di questo
contributo/abbonamento, prevedendone la copertura nel costo complessivo (555.000 €) di
LiberoBus.
Gonfiare il costo di un servizio per farne risaltare l’onerosità (e dunque giustificarne la
soppressione o la riduzione) significa ingannare i cittadini. Non si fa.
LIBEROBUS. RISTABILIRE LA VERITA' 2
Nel documento del Comune di afferma testualmente: “Sappiamo che il Comune ha
autocertificato per il dossier Ecosistema Urbano di Legambiente circa 1.800.000 viaggiatori (57
viaggi per abitante nel 2008 – pagina 74 del rapporto). Un dato che appare poco credibile (e
infatti il sindaco Zacchera ha subito giudicato opinabili certi dati usati da Legambiente per far
vincere Verbania per Ecosistema Urbano, ma questo per lealtà e omaggio alla verità, non per
disfattismo)”
.
Che al sindaco Zacchera il primo posto della città nella graduatoria di Ecosistema Urbano abbia
dato moltissimo fastidio, se ne sono accorti tutti. Ma ciò non lo autorizza dire delle enormità
come quella secondo cui i dati sull’utilizzo di LiberoBus comunicati dal Comune a Legambiente
non sarebbero veritieri (si parla di dati “poco credibili” e “opinabili”, ma la sostanza è la
stessa).
Dunque, “per lealtà e omaggio alla verità” è bene ricordare che il numero di 1.800.000
viaggiatori nel 2008 risulta da una rilevazione effettuata da Vco Trasporti nell'autunno 2008 su
richiesta del Comune di Verbania per poter rispondere in maniera documentata a
un’interpellanza presentata poco più di un anno fa da consiglieri comunali del PdL. Si legge
testualmente nella Deliberazione di Consiglio Comunale n. 85/2008, dedicata alla risposta alla
citata interpellanza: “Vco Trasporti ha comunicato che dal momento in cui è stato introdotto
questo servizio è consistentemente aumentato il numero di viaggiatori, che viene stimato entro
l’anno 2008 al 1.790.000 fruitori. Le rilevazioni sono state fatte stimando sia il periodo
invernale che il periodo estivo. Per l’anno 2006, tenendo conto che non esistevano dati
disponibili, sono stati conteggiati circa 700.000 viaggiatori rilevandoli dal numero dei biglietti
venduti dalle ricevitorie”.
Infine, sulla percezione di LiberoBus nell’opinione pubblica verbanese vale la pena ricordare il
sondaggio effettuato da Ekma Ricerche per "Monitor Città” nel giugno 2008: il 97% degli
intervistati dichiarava di conoscere il servizio e il 70% pensava di utilizzarlo. E molti, moltissimi
l’hanno fatto tra 2008 e 2009! Rifletta il Comune anche su questi dati, prima di fare scelte
avventate.
LIBEROBUS. RISTABILIRE LA VERITA’. 3
“In ogni città del mondo si paga il biglietto e infatti l'esempio di Verbania non è stato seguito
da NESSUNO:non ci si dovrebbe chiedersene il perché, se fosse stato davvero L’uovo di
Colombo per il rilancio del servizio pubblico?” Così si sostiene nel documento del Comune. Voi
pensate che l’affermazione sia vera? Vi sbagliate. E’ falsa.
Il ricchissimo dibattito nel Gruppo “Difendiamo LiberoBus a Verbania!!!” su Facebook
(http://www.facebook.com/#/topic.php?uid=248875454783&topic=12076) ha documentato
sinora 46 (quarantasei!!) casi a livello internazionale di gratuità del servizio pubblico di
trasporto. Verbania fa parte di questa “eccellenza planetaria” e qualcuno non sa fare di meglio
che sprofondarci nuovamente nel mesto anonimato dal quale negli ultimi anni eravamo usciti
con iniziative virtuose e primati riconosciuti in Italia e fuori.
DELIBERE “MONOPARTISAN” [di Felice Iracà, Consigliere Comunale]
L’ho sempre saputo, anche se a volte ho provato a illudermi che le barbarie non abbiano
bandiere o colore. Tutte le tragedie che la storia ci ha consegnato sono terribilmente
uguali: uomini che ammazzano uomini, nel nome d’un credo o, meglio, d’un fallimento
ideologico. Un gulag russo vale esattamente quanto un campo di concentramento nazista.
Né più, né meno. Non è il numero di morti ammazzati a fare la differenza tra le tragedie
consumate avidamente dall’uomo inseguendo stupide fedi politiche e ignobili ragioni
ideologiche. Tutte le tragedie che la storia ci ha consegnato sono terribilmente uguali: e lo
sono perché alla base c’è una condanna a morte “precostituita”, che nasce da un concetto
di classe, da un’idea di razzismo culturale, di superiorità di un uomo sull’uomo. Da questo
punto di vista, seppur sempre deprecabile, la guerra ha i suoi alibi: una lotta per un
territorio, per le sue risorse, ecc.
La storia non c’insegna niente: ed è questa la sconfitta più grande, quella che fa più male.
Perché alcune scelte politico-amministrative hanno il sapore della divisione. Perché alcune
delibere non rendono giustizia a tutti i morti ammazzati. Perché alcune delibere sono
deliberatamente “monopartisan”. Andatevela a leggere, sul sito del Comune, la delibera n.
4 dell’undici gennaio 2010. Si rende omaggio, con l’intitolazione del parco di Villa Maioni,
ad una studentessa ventitreenne barbaramente assassinata dai partigiani comunisti titini,
Norma Cossetto. Nulla da eccepire, per carità, gesto nobilissimo dinanzi ad una tragedia,
quella delle foibe triestine, celata per troppo tempo (e per chissà quali strane ragioni…)
agli occhi di tutti gl’Italiani. Nulla da eccepire. Ma ciò che insospettisce è che la scelta non
sembra cadere a caso…Perché non intitolare un parco e un luogo così importante e
simbolico della nostra città “a tutte le vittime delle barbarie umane”? Ci siamo forse
dimenticati di Anna Frank, di Primo Levi e di chissà quant’altri? Qual’è il vero significato
che una scelta così precisa lascia ai cittadini? Non è forse quello di continuare a
rinfacciarsi, destra contro sinistra e sinistra contro destra, le assurde e inspiegabili
barbarie perpetrate, da una parte e dall’altra, nel corso della storia? Di fronte a tragedie
immani come quelle vissute dall’uomo, piuttosto, bisognerebbe avere il coraggio del
silenzio. Perché chiedere quello dell’umiltà, me ne rendo conto, è impresa ancora
impossibile…
CIRCONVALLAZIONE. IL RISCHIO GRAVISSIMO DELL’INERZIA
Il destino della Circonvallazione di Verbania è oggi a rischio, dopo il sostanziale “stop”
dichiarato dall’Amministrazione di Destra e Lega Nord alla prosecuzione dell’iter progettuale. La
situazione è di estrema gravità: negli ultimi cinque anni, grazie all’azione convergente di
Comune e Regione, eravamo riusciti a portare l’opera in approvazione nella Conferenza dei
Servizi, ad accantonare le risorse finanziarie (50 milioni di €) per il primo lotto, a rendere
disponibili i denari (1 milione di €) per il progetto definitivo del primo lotto da mettere a gara
per l’appalto integrato. Proprio qualche mese fa il Comune ha ricevuto i primi 500.000 € per la
redazione del progetto definitivo.
Ora tutto si ferma e si rimette in discussione lo sviluppo complessivo dell’opera, recepita nel
Piano Regolatore e articolata in quattro grandi lotti (lotto di Fondotoce, in galleria dal
Cavatocco alla Villa Esperia; lotto del Monterosso, in galleria dalla Colonia Motta al Plusc; lotto
Intra, in galleria artificiale dal Plusc alla via per Possaccio; lotto Biganzolo, in galleria sino alla
Zust). Il primo lotto, al quale s’è lavorato in questi anni, è fondamentale, perché giungere
entro un anno alla messa a gara dell’appalto dell’opera significherebbe poter partire con il
bando per la progettazione del secondo lotto (Monterosso e Plusc) e consegnare così ad ANAS
un altro progetto pronto da appaltare, che è condizione ideale per un ulteriore finanziamento.
Infatti ANAS in questi anni ha dovuto rinunciare a utilizzare fondi a disposizione perché non vi
erano progetti completi da realizzare. E con la realizzazione dei due lotti il risultato di
decongestionare il traffico di Verbania sarebbe in buona parte risolto: infatti, dal Plusc le auto
potrebbero essere indirizzate sui due assi di via Farinelli e via XXIV Maggio e indirizzate sulla
nuova strada d’argine del san Giovanni, il cui secondo lotto porterà l’attuale allargamento sino
al ponte della Intra-Premeno.
Sindaco e Giunta dicono che con la realizzazione del solo primo lotto gli abitanti di Fondotoce si
ritroverebbero ancora con un traffico importante, perché gli automobilisti non utilizzerebbero la
circonvallazione solo per un tratto. Ora, da automobilisti, chiedetevi se, tornando dalla stazione
o da Gravellona o da Omegna, arrivati al cimitero di Fondotoce preferireste passare per la
rotonda e il centro di Fondotoce o utilizzare una strada a rapido scorrimento. Noi pensiamo che
già il primo lotto produrrebbe per i fondotocesi una sensibile diminuzione del traffico e una
migliore vivibilità. Infatti permetterebbe di declassificare il tratto di strada che, divenuta
comunale, produrrebbe maggiore sicurezza, la creazione di più parcheggi a bordo strada, la
riqualificazione di Piazza Adua e una più semplice ed economica realizzazione del tratto di
ciclabile per Suna.
IL SENSO DELLA MISURA E QUELLO DEL RIDICOLO
Una nostra lettrice ci ha scritto levando ringraziamenti alleluiatici perché finalmente sono in
distribuzione i “sacchi bianchi” della raccolta rifiuti. Meglio tardi che mai! En passant, segnala
che le è stata data anche una borsa di tela con il logo di “Verbania capitale dei laghi europei”.
L’è venuto da ridere: che senso ha - dice – una scritta che non significa nulla, quando invece
la nostra città è per davvero la Capitale italiana della Raccolta Differenziata e la Capitale
italiana della Qualità Ambientale Urbana? Non potevano comparire queste scritte sul sacco del
Comune? Già, che senso ha? Nessuno, se non quello di mortificare un’intera città,
disconoscendone le qualità e le eccellenze.
Stampare sulle borse una qualifica frutto di un’autoproclamazione tanto inverosimile quanto
altisonante è prova indiscutibile che manca a questa Giunta il senso della misura E come
spesso accade, venendo meno il senso della misura svanisce anche il senso del ridicolo.
DOPPI E TRIPLI INCARICHI: QUANDO UNA POLTRONA NON BASTA
La Giunta della Camera dei Deputati, con il voto dei parlamentari di Lega Nord e PdL, ha
approvato il doppio incarico (di deputato e di amministratore locale, sindaco o presidente di
provincia) per una lunga serie di parlamentari che non hanno avuto nessuno scrupolo a
occupare due o addirittura tre poltrone contemporaneamente.
L’avevano già anticipato in un’edizione di qualche settimana fa e oggi arriva puntuale la
conferma dell’indecoroso voto della Giunta della Camera, che in spregio all’ art.62 del D.Legs
267/2000 permette di occupare contemporaneamente il seggio di senatore o deputato e quello
di sindaco o presidente di provincia.
Il voto della Camera “salva” anche il sindaco di Verbania: doppia poltrona, a palazzo di città e
a Montecitorio. Date un’occhiata al link che segue e fate le vostre considerazioni sul livello a cui
è giunta la politica nazionale.
http://www.repubblica.it/politica/2010/01/29/news/doppio_incarico_salvi_12_deputati_tre_poltrone
_per_il_leghista_molgora-2114922/
PISTA DI PATTINAGGIO: UN SUCCESSO ?
Poco prima di inviare questa edizione di VERBANIASETTANTA, compare sul sito di Tele Vco la
notizie del “successo” che avrebbe riscosso quest’anno la pista di pattinaggio, sottratta alla
centralissima piazza Garibaldi (per la gioia di esercenti e baristi di Pallanza, consegnata a un
lungo letargo) e confinata all’interno dell’Arena. La “misura” del “successo”, secondo il
leggermente trionfalistico comunicato-stampa? Il numero di utenti, passati dagli 8200 dello
scorso anno agli 8700 di quest’anno. In percentuale fa +6%.
Peccato che ci si dimentichi di dire che nel 2008 la pista, acquistata dalla passata
Amministrazione dopo un crescente successo triennale, scontò uno slittamento temporale nella
posa e nella messa in funzione, che avvenne con l’inizio di dicembre; nel 2009, grazie al
possesso dell’impianto, la pista è stata inaugurata all’inizio di novembre. Dunque, quest’anno
(in un inverno ideale per basse temperature e scarsissime piogge) la pista è stata aperta per
un numero di giorni superiore del 50% allo scorso anno ed ha avuto il 6% (!) in più di
frequentatori.
Davvero un successo strepitoso. Quello dello scorso anno!
Questa comunicazione elettronica, che si potrebbe pomposamente chiamare "newsletter", ha lo scopo di
dare continuità ad un lavoro di informazione e controinformazione su problematiche di natura socioeconomica, politica e amministrativa di Verbania. Essa nasce dal lavoro politicoamministrativo sviluppato all'interno del Consiglio Comunale, delle realtà associative e dei luoghi
di aggregazione della nostra città. La testata richiama il settantesimo compleanno del Comune di
Verbania, che abbiamo insieme celebrato nell’aprile del 2009: l'anniversario decennale costituisce
sempre una tappa importante per riflettere sulle ragioni fondative e sull'identità di una realtà come la
nostra, di antica formazione comunitaria ma di recente costituzione amministrativa.
La passione che ci anima è antica e ben riconoscibile nella storia delle correnti ideali e politiche che
hanno fatto crescere Verbania in questi sessantaquattro anni di libertà e di democrazia.