Andy Guhl «My first sonic Lok

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Andy Guhl «My first sonic Lok
Andy Guhl «My first sonic Lok»
Dal 1° Settembre 2013 al 28 Febbraio 2014
L‘artista St. Gallese e musicista Andy Guhl crea da vibrazioni elettromagnetiche non percettibili di
una locomotiva, onde udibili e visibili di suoni e luci. Egli istalla nella sala per esposizioni temporanee
un lavoro con cinque canali video. Con le immagini, l‘artista coinvolge i visitatori in un viaggio da
Samedan a Landquart. Tecnica e natura appaiono in immagini e suoni poetici e inusuali. Una volta
rapidamente, un‘altra volta in modo mansueto, i paesaggi corrono davanti agli occhi.
Per la mostra al Museo Ferroviario Albula, l’artista si verve di una locomotiva come strumento
musicale. Egli intrappola le vibrazioni elettromagnetiche non udibili di una locomotiva che pesa 65
tonnellate e che genera 2400 cavalli e compone un effetto udibile e visibile. In tal modo, il pubblico
potrà conoscere la locomotiva in un modo piuttosto insolito. Tra i vari motivi musicali saranno percepibili lo sforzo all’avviamento così come le diverse condizioni del motore e delle rotaie.
La locomotiva come strumento musicale
In seguito alla composizione di Arthur Honegger (1892 - 1955) «Pacific 231» - in cui la corsa di una
locomotiva a vapore del tipo Pacific viene tradotta musicalmente in un poema sinfonico - la locomotiva è diventata un elemento affascinante nella musica classica. Nella sua composizione, Honegger
ha riprodotto dettagli quali la stessa locomotiva, la sua potenza ritmica e il procedere fino alla massima velocità in modo straordinariamente plastico. L’opera fu scritta nel 1923 e la prima esecuzione
ebbe luogo l’8 Maggio 1924 presso il Teatro dell’Opera di Parigi. Secondo una sua dichiarazione, il
compositore svizzero-francese - attualmente raffigurato sulla banconota da 20 franchi – nutriva una
grande passione per le locomotive.
Rumore musicale visivo
Andy Guhl (*1952) è diventato noto con il duo Voice Crack. Nel 2001, il duo partecipò alla Biennale
di Venezia, dove fece vibrare gli spazi della chiesa di San Staë con i rumori del Canal Grande. Luigi
Russolo con il suo manifesto «L’arte dei rumori» (1913) fu il precursore della musica elettronica
sperimentale come la suonavano i Voice Crack insieme, ad esempio, a Poire Z Borbetomagus (USA),
Otomo Yoshihide (Giappone), Phil Minton (UK), Erik M (FR) e Jim O’Rourke (USA).
Nel suo ultimo proggetto solista «The Instrument», Andy Guhl ha esteso la propria musica alla dimensione visiva. Oltre alle vibrazioni elettromagnetiche di macchinari e attrezzature, rende udibili e
visivi onde luminose e impulsi sonori, formandone un collage in parte anche con errori di software e
hardware, che poi riproduce come immagini in movimento. A questo scopo, l’artista frammenta le
funzioni di dispositivi di uso quotidiano quali videocamere, luci lampeggianti delle biciclette, giocattoli, radio e luci del flash.
Nora Hauswirth / Pius Tschumi
Pianterreno:
Istallazione con cinque proiettori, oggetti della raccolta e monitor.
Proiettori 3‘30“
«30 Tunnels In-Out», «Train Stations and Bridges», «Locomotive-Ride 3: Nature»
«Locomotive-Ride 4: Tunnel Blur», «Lok-Body»
Film: Full HD Video, 170°, senza effetti digitali
Suono: live mix dalla cabina di comando di una locomotiva RhB Ge 6/6 704 «Davos», 65 tonnellate, 2.400 CV, 11 kV, 16,7 Hz, 5 sensori analogi per vibrazioni e variazioni elettromagnetiche, riprese cinematografiche nel deposito di Landquart e lungo la tratta Samedan – Landquart, 5 h 30 min
Materiale d‘esposizione
Il materiale della raccolta del museo ferroviario Albula che viene portato in scambio del lavoro
dell‘artista, si rispecchiano in un‘istallazione. Questi oggetti - vecchie ricetrasmittenti, una vecchia
laterna, pezzi di binario - hanno tutti la proprietà che funzionano con onde radio, onde luce e massi
metalliche. Criteri secondo i quali Andy Guhl sceglie anche gli apparecchi per la sua elettronica di
tutti i giorni.
Monitor
Registrazione della performance del primo di settembre 2013 nella quale sono state mixate live
in loco le registrazioni di Andy Guhl dalla locomotiva Ge 6/6 II con «Expanded Cracked Everyday
Electronics».
Deposito a vista (sottosuolo):
«Sounds from a danger zone», L‘istallazione comprende 100 m di cavi, 5 registratori a cassette
con cassette senza fine e altoparlanti stereo, 2013
Durante la corsa della locomotiva è vietato sostare nella sua sala macchine a causa del pericolo di
morte. E‘ qui che vengono mossi i motori sotto alta tensione. In cinque punti della sala macchine
sono stati posati dei registratori che hanno registrato il suono locale di queste zone vietate durante il
pieno funzionamento delle macchine. Questo mondo di suoni è stato istallato da Andy Guhl nel deposito a vista - gli oggetti museali vengono invitati a raccontare nuove storie da queste onde sonore.
Con il contributo della
Pro Helvetia, fondazione culturale svizzera
Si ringraziano:Ferrovia retica SA, Gion Caprez, Lisa Guhl, Tabea Guhl,
Abdur Rahman Axel Kirchhoff, Michel Zai