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CURRICULUM VITAE
NOME E COGNOME
LUOGO DI NASCITA
DATA DI NASCITA
INDIRIZZO
Paola Iacumin
Palmanova (UD)
23 aprile 1964
Università di Parma
Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra “M. Melloni”
Area di Scienze della Terra
Viale delle Scienze 157/A
43100 Parma
POSIZIONE ACCADEMICA:
Professore associato nel settore scientifico disciplinare (SSD):
GEO 08
SEDE UNIVERSITARIA E DIPARTIMENTO: Università di Parma, Dipartimento di Fisica e
Scienze della Terra “M. Melloni”
ANZIANITA’ IN RUOLO IN QUALITA’ DI PROF.ASSOCIATO: dal 16 dicembre 2002
POSIZIONI RICOPERTE PRECEDENTEMENTE:
- dal 1marzo 2000, Ricercatore Universitario settore scientificodisciplinare GEO 08.
.
-dal 25 ottobre 1999, Coordinatore Tecnico, prima qualifica del
ruolo speciale tecnico-scientifico, presso il Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine dell’Università di
Trieste.
-dal 14 giugno 1989, Funzionario Tecnico presso il
Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine
dell’Università di Trieste.
-dal 1 settembre 1988, Agente Tecnico presso il Dipartimemto
Scienze Geologiche, Ambientali e Marine dell’Università di
Trieste.
ANZIANITA’ ACCADEMICA:
dal 1991
ITER ACCADEMICO E BREVETTI
2009 -Titolare, assieme al Dott. Tiziano Boschetti, del brevetto europeo “Reactor device for
isotopic analyses” N°07425511.8, 04.03.2009, Bulletin 2009/10.
2002 -16 dicembre, assunzione presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di
Parma in qualità di Professore di Seconda Fascia nella disciplina “Geochimica e
Vulcanologia” (GEO 08)
2000 -1 marzo, assunzione presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Parma in
qualità di ricercatrice universitaria nella disciplina “Geochimica e Vulcanologia” (GEO 08).
1996 -29 novembre, conseguimento, con la più alta menzione (très honorable avec félicitations),
del Dottorato di Ricerca in Scienze della Terra presso l’Università Pierre et Marie Curie di
Parigi (titolo della tesi: “Abondance isotopique (13C, 15N, 18O) de mammifères fossiles :
implication pour les régimes alimentaires et les environnements dans la zone
méditerranéenne et nilotique depuis 650 000 ans”)
-29 novembre, conseguimento del Dottorato Europeo: discussione della tesi suddetta in
presenza di una commissione di studiosi francesi, inglesi, svizzeri ed italiani.
1992 -Titolare, in collaborazione con il Sig. C. Quercioli, del brevetto relativo ad un nuovo metodo
per la separazione quantitativa del quarzo dai feldspati (brev. N. FI/92/A/86).
1988 -30 novembre, conseguimento della laurea in Scienze Geologiche presso l'Università di
Trieste con punti 110 su 110 e lode.
PREMI SCIENTIFICI
1996 - Premio Carlo Minguzzi per la Geochimica assegnato dalla Società Italiana di Mineralogia
Petrologia.
1989 - Premio di Laurea alla memoria dei Proff. M.L. Zucchi e D. Stolfa.
“STAGE” DI STUDIO ALL’ESTERO
1997 - Borsa di studio del CNR. Stage di sei mesi presso il Research Laboratory for Archaeology di
Oxford sotto la direzione del Prof. R. Hedges e del Dott. G.J. Vanklinken per
l’approfondimento di tecniche di analisi isotopica del carbonio e dell’azoto nel collagene e
collaborazione con il Dott. M. Richards per la messa a punto di un nuovo analizzatore
elementare CHN collegato allo spettrometro di massa.
- Presso il Department of Earth Sciences di Oxford, sotto la direzione del Dott. E. Young,
apprende l’utilizzo del laser ad infrarossi per la misura puntuale degli isotopi dell’ossigeno nei
silicati.
1992 -Stage presso i laboratori di geochimica isotopica dell'ETH di Zurigo. Utilizzazione della linea
di fluorurazione messa a punto dalla Dott.ssa G. Frueh-Green; approfondimento delle
problematiche tecniche legate alla misura della composizione isotopica dell’ossigeno nelle
rocce e nei minerali silicatici.
- Stage presso l’Istituto di Mineralogia dell'Università di Losanna. Utilizzo della nuova
apparecchiatura laser a CO2, messa a punto dal Dott. Z. Sharp, per il trattamento di campioni
silicatici e carbonatici da analizzare per gli isotopi dell’ossigeno.
1991 -Stage di studio presso l'Isotope Geoscience Laboratory del N.E.R.C. a Keyworth (Nottingham)
sulla tecnica d’analisi della composizione isotopica del deuterio nei minerali silicatici sotto la
direzione del Dott. T. Heaton e del Dott. B. Spiro.
- Stage di studio, tenuto dal Dott. M. Jankins presso il Laboratorio del S.U.R.R.C. di East
Kilbride (Glasgow), sul programma COOL per l’elaborazione dei dati isotopici dell’ossigeno e
dell’idrogeno allo scopo di modellare il comportamento delle rocce durante il loro
raffreddamento.
SPEDIZIONI OCEANOGRAFICHE
1989 -Partecipazione a due spedizioni oceanografiche in Mediterraneo (programma POEM):
nell'aprile nel canale d'Otranto e nel giugno sul Bacino Bannock.
RILEVANTI FINANZIAMENTI DI RICERCA
- Responsabile della Unità Operativa di Parma per il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide,
progetto PRIDE 2009 biennale dal titolo “Record paleoclimatici dall'elaborazione di dati da
ice core”. Sigla 2009/A2.21.
- Coordinatore locale PRIN 2008 per il progetto “Applicazione degli isotopi dell’azoto per
identificare le sorgenti dei carichi di nitrato e la loro trasformazione dalla Pianura Padana
all’alto Adriatico”
- Responsabile della Unità Operativa di Parma per il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide,
settore Glaciologia progetto PEA 2005-2006 biennale
- Coordinatore locale PRIN 2005 per il progetto “Caratterizzazione isotopica (O, C, N) di reperti di
mammiferi Pleistocenico-Olocenici dell’Italia centro-meridionale: ricostruzione paleoambientale e paleo-climatica”
- Responsabile della Unità Operativa di Parma per il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide,
settore Glaciologia progetto PEA 2002-2004 triennale
- Coordinatore locale Cofin 2002 per il progetto “Eventi climatici Pleistocene-Olocenici in S.
America: effetti sulle comunità biologiche alla luce di studi geochimico-isotopici”.
ATTIVITÀ DI RICERCA PREMINENTE
Prevalentemente ricerche nell’ambito della paleo-climatologia, archeologia, controllo ambientale e
geochimica delle acque mediante utilizzo dei metodi della Geochimica Isotopica.
1. Paleo-climatologia. Mediante la determinazione dei rapporti isotopici dell’ossigeno (18O/16O) nelle
acque, ghiacci e nel carbonato di calcio di reperti scheletrici di animali marini e di mammiferi
continentali e dell’idrogeno (H2/H1) nelle acque e nei ghiacci è possibile ricostruire le
condizioni paleoclimatiche risalenti anche a milioni di anni fa e contribuire alla correlazione
cronologica dei sedimenti nelle diverse aree terrestri. In particolare i dati isotopici ottenuti sulle
carote di ghiaccio antartiche (pubblicazione n. 20 della selezione) hanno permesso di risalire
alle condizioni climatiche fino a 800.000 anni or sono. Le variazioni di temperatura sono
ricostruite con estremo dettaglio sia al sito di carotaggio che nell'area di formazione delle
perturbazioni atmosferiche dalle quale hanno avuto origine le precipitazioni nevose
dell’Antartide. Il rapporto isotopico dell’ossigeno misurato nell’apatite biogenica dei reperti
ossei è funzione di quello dell’acqua ingerita dagli esseri viventi a cui i reperti appartengono.
Se la relazione ossigeno dell’apatite-ossigeno dell’acqua per la specie animale considerata è
nota sperimentalmente (essendo tale relazione specie-dipendente), noto il rapporto isotopico
dell’ossigeno dell’apatite, si può risalire alla temperatura media annua al suolo. Si è cercato di
costruire quante più rette possibili per le diverse specie che normalmente si ritrovano nei siti
fossiliferi europei, come riportato nelle pubblicazioni 1, 9 e 10 selezionate. Oltre all’ossigeno,
la composizione isotopica del carbonio (13C/12C) nel gruppo carbonatico dell’apatite e nel
collagene delle ossa ci fornisce indicazioni dirette sulle caratteristiche della dieta vegetale
(piante con ciclo fotosintetico C3 o C4) e indirette sul tipo di ambiente (di foresta, aperto di
prateria o savana, secco etc.). Il valore del rapporto 15N/14N, infine, è fortemente influenzato
dalla quantità di pioggia e, quindi ci può dare un’informazione climatica. I rapporti isotopici,
misurati in ossa di erbivori provenienti da varie regioni europee e siberiane per lo più di età
pleistocenica, variano sia temporalmente che spazialmente. I parametri isotopici possono essere
misurati anche nelle parti molli, quando ben conservate. Le misure eseguite, per esempio, sui
peli di mammut siberiano mostrano molto bene le diverse caratteristiche delle acque assunte
durante le diverse stagioni.
La scrivente, inoltre, ha messo a punto la scala isotopica per l'ossigeno fosfato-carbonato
indispensabile per controllare l'alterazione diagenetica delle apatiti biogeniche. Il notevole
interesse di questa pubblicazione è dimostrato dall’alto numero di citazioni che ha avuto e
continua ad avere nel tempo.
2. Archeologia e paleo-climatologia fondata sull’archeologia. Di cosa si cibavano le popolazione del
passato? Nel caso di popolazioni molto antiche, come quelle preistoriche, raramente si dispone
di significativi resti alimentari. Quand’anche questi ultimi vengano rinvenuti nei siti
archeologici, non sempre essi ci forniscono informazioni complete o sufficienti per
comprendere i modi di sussistenza praticati all'interno di una società, dal momento che essi
avevano per lo più una valenza simbolica. Anche la natura incompleta dei dati archeologici
spesso necessita di una metodologia di ricerca integrata per poter ricostruire le diete praticate.
Le misure isotopiche eseguite su resti scheletrici di popolazioni antiche permettono la
ricostruzione degli ambienti di vita di queste ultime, delle diete, delle economie di sussistenza,
dei rituali religiosi e sociali. Più in dettaglio, la composizione isotopica del carbonio ( 13C/12C) ci
fornisce indicazioni dirette sulle caratteristiche della dieta vegetale (piante con ciclo foto
sintetico C3 o C4) e indirette sulla dieta degli animali di cui l’essere vivente si cibava. A sua
volta il rapporto 15N/14N può dare indicazioni sul livello trofico dell’animale di cui l’essere
vivente si nutriva. Infine il rapporto isotopico dell’ossigeno dell’apatite ci può dare indicazioni
sulle caratteristiche dell’acque o di altre bevande (per es. vino) ingerite e, quindi, sulla
temperature media del luogo e sulla migrazione dei gruppi umani. Di notevole interesse sono le
informazioni ottenute sulle diversità ed i cambiamenti nel tempo delle economie di sussistenza
delle popolazioni nilotiche egiziane e sudanesi.
3. Riscaldamento climatico e cambiamenti globali. Le torbe possono essere considerate dei veri e
propri sink di anidride carbonica grazie al fatto che il grado di decomposizione della sostanza
organica è estremamente lento. Le torbiere ricevono i nutrienti necessari principalmente dalle
deposizioni atmosferiche. L'incremento globale di azoto, dovuto all'attività umana, può alterare
la chimica in quanto incrementa l'attività di decomposizione dei batteri, con effetti ancora poco
conosciuti sul bilancio del carbonio. Quello che si è notato è che l'addizione di azoto promuove
il rilascio di CO2 dalle torbiere. I risultati ottenuti ci indicano chiaramente il rischio
dell'eutrofizzazione da parte dell’azoto in quanto destabilizzatore di questi ecosistemi di
immagazzinamento del carbonio estremamente importanti a livello globale.
4. Geochimica delle acque sotterranee e superficiali. L’analisi degli isotopi stabili di ossigeno e
idrogeno nelle acque continentali permette di ottenere informazioni qualitative o quantitative
importanti sui tempi di residenza nel circuito profondo, sulla quota media del bacino di raccolta
delle acque, sulle interazioni acqua-roccia.
5. Tecniche analitiche. Miglioramenti continui delle strumentazioni e delle tecniche di misura sono
necessari nel campo della geochimica degli isotopi stabili. Questo in quanto, nel tempo, si è
reso necessario automatizzare le procedure ed utilizzare quantitativi di campione sempre più
esegui. In tal senso l'utilizzo di un laser a UV per decomporre i minerali in luogo della
strumentazione classica permettere di diminuire enormemente i tempi di analisi. La
collaborazione scientifica con la Thermo Euroglass, leader europeo nella costruzione di
analizzatori elementari, ha permesso di ottimizzare l'analizzatore a decomposizione termica
collegato con lo spettrometro di massa per elementi leggeri.
COLLABORAZIONI ATTUALI E PREGRESSE
Collaborazioni nazionali ed internazionali in corso
- Consorzio per l’attuazione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide.
Studio delle carote di ghiaccio tramite analisi della composizione isotopica.
- Dipartimento delle Risorse Naturali e Culturali - Università di Ferrara.
Studio di vegetali tramite analisi degli isotopi stabili in riferimento al riscaldamento climatico
e alle variazioni globali.
- Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Roma La Sapienza, Dip. di Archeologia.
Analisi isotopica di reperti umani ed animali provenienti dall’Anatolia sud-orientale per
risalire alle condizione paleoambientali e ai rapporti tra popolazioni.
- Russian Academy of Sciences, Mosca.
Studio di reperti scheletrici provenienti dalla Siberia per definire il paleoambiente e il
paleoclima.
- Università di Namur, Belgio.
Studio degli isotopi del carbonio organico in sequenze sedimentarie continentali
Paleoceniche-Eoceniche.
- Istituto Italiano per l’Africa e L’Oriente.
Studio degli isotopi stabili in reperti scheletrici fossili sudanesi per ricerche paleoclimatiche e
paleoetnografiche.
- Dipartimento di Agraria, Università di Milano.
Studio tramite tecniche isotopiche della dinamica dell'azoto nel terreno a seguito
dell'incorporazione di stocchi di mais e liquame suino.
- Accademia Jaufré Rudel di Studi Medievali, Gradisca d’Isonzo, Gorizia.
Studi isotopici su popolazioni medievali della Slovenia nord-orientale e della Croazia.
Collaborazioni pregresse
- Università Pierre et Marie Curie, Parigi.
Ricerche biogeochimiche ed isotopiche su resti scheletrici di mammiferi.
- Department of Earth Sciences, Uiversità, Oxford.
Studio geochimico isotopico su apatiti biogeniche con la tecnica del laser ad ultravioletti
collegato con GC-IRMS.
- Research Laboratory for Archaeology, Oxford.
Studio biogeochimico isotopico di reperti fossili pleistocenici italiani.
- Università di Neuchatel.
Studio geochimico isotopico sulle circolazioni fluide nelle zone di taglio del Massiccio
dell'Aiguille Rouges (Svizzera).
- Museo di Storia Naturale, Ginevra.
Studio biogeochimico isotopico della popolazione di Kerma (Sudan) e delle parti cheratinose
delle corna di buoi antichi per ricostruzioni paleoambientali.
- Università di Regina, Saskatchewan, Canada.
Studio di coproliti fossili Mastrichtiane della Whitemud Formation (Canada).
- Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Roma La Sapienza.
Studio isotopico di reperti paleontologici per definire le condizione paleo ambientali.
- Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna.
Studio isotopico di popolazioni preistoriche della zona padana
- Società Thermo Euroglas BV, Delft.
Messa a punto di nuovo analizzatore elementare da accoppiare a spettrometro di massa per
isotopi stabili leggeri.
TUTORATO DOTTORATO DI RICERCA E ATTIVITA’ DIDATTICA
Attività di tutorato per dottorato di ricerca
1.
Di Matteo A., “La geochimica isotopica applicata a reperti scheletrici fossili di mammiferi
terrestri: considerazioni paleo-climatiche e paleo-ambientali”. Tesi di Dottorato in Scienze
della Terra XXIII ciclo 2008-2010, Università di Parma.
2.
Selmo E.M., "Variazione dell'eccesso di deuterio nel corso degli ultimo 800.000 anni nella
carota di EPICA Dome C (Antartide Orientale): implicazioni paleoclimatiche". Tesi di
Dottorato in Scienze della Terra XIX ciclo 2004-2006, Università di Parma.
3.
Pellegrini M., "Multi-proxy biogeochemical approach to paleoenvironmental reconstructions:
The use of stable and radiogenic isotopes in skeletal fossil remains. Tesi di Dottorato in
Scienze della Terra XVII ciclo 2002-2004, Università di Parma.
Attività didattica
2011-2013- Geochimica per il Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie per l'Ambiente e
le Risorse; Geochimica Isotopica per il Corso di Laurea Magistrale in Scienze per la
Conservazione ed il Restauro.
2000-2010 - Geochimica Applicata, Geochimica Ambientale, Laboratorio di Analisi Isotopi Stabili e
di Analisi Ambientale, Geochimica Isotopica Applicata all'Archeologia per i corsi di Laurea
in: Scienze Geologiche, Scienze e Tecnologie per l'Ambiente e le Risorse (Laurea
Magistrale), Scienze per la Conservazione ed il Restauro (Laurea Magistrale).
.
PARTECIPAZIONE A COMMISSIONI DI ESAME FINALE DI DOTTORATO IN ITALIA
E ALL’ESTERO
2012 -Membro Commissione Giudicatrice per il conseguimento del titolo di “Docteur du Museum
National d'Histoire Naturelle, Spécialité: Archéologie, Ethnologie, Préhistoire”, Museum
National d'Histoire Naturelle, Parigi
2009 -Membro Commissione Giudicatrice per il conseguimento del titolo di Dottore di Ricerca in
Scienze e Ingegneria del Mare, Università degli Studi di Napoli Federico II.
2008 -Membro Commissione Giudicatrice per il conseguimento del titolo di Dottore di Ricerca in
Scienze della Terra (XX ciclo), Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo".
2004 -Membro Commissione Giudicatrice per il conseguimento del titolo di Dottore di Ricerca in
Archeologia, Università degli Studi di Pisa.
INVITI UFFICIALI A CONVEGNI, SEMINARI E ATTIVITA’ DI REVISIONE EDITORIALE E
SCIENTIFICA
2012 -Accademia “Jaufré Rudel” di Studi Medievali, Primo corso di antropologia funeraria.
Seminario “Indagini paleo-nutrizionali”, 16 giugno , Gradisca (GO)
dal 2011 -Revisore Scientifico per il MIUR
2009 - Roma. Convegno AIQUA/AIGEO La variabilità del Clima nel Quaternario: la ricerca italiana
Seminario “Isotopi e faune quale supporto per lo studio delle variazioni climatiche” 18-20
febbraio 2009
2008 -CEDAD (Centro di Datazione e Diagnostica dell’Università del Salento). Seminario “La
metodologia Isotopica applicata all’archeologia: ricostruzione della dieta e dei paleoambienti”.
22 Maggio 2008. Università del Salento, Lecce.
2007 - Conferenza Internazionale Northern Eurasia in Anthropology: man, palaeotechnologies,
geoecology, ethnology and anthropology. Seminario “A stable isotope investigation of fossil
remains from archaeological excavations: methodological aspects”. Irkutsk 17-26 maggio.
2001 -College de France, Parigi. Seminario su temi di biogeochimica isotopica applicata ai fossili, in
particolare allo studio dei resti fossili di mammut e renne della Siberia.
1998 -Revisore scientifico per la National Science Foundation (USA) e per la Israel Science
Foundation.
RUOLI ORGANIZATIVI
2008- In collaborazione con la Ditta Thermo Fisher Scientific: “Customer Launch Event Of The New
N / Protein Analyzer", 5 giugno 2008, Centro S. Elisabetta, Università di Parma
dal 2004 - Responsabile ad oggi del Laboratorio di Geochimica Isotopica del Dipartimento di Fisica e
Scienze della Terra “M.Melloni”dell’Università di Parma
PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE
1. Petrini R., Civetta L., Iacumin P., Longinelli A., Bellieni G., Comin­Chiaramonti P., Ernesto N., Marques L.S., Melfi A.J., Pacca I., Piccirillo E.M., 1989. High temperature flood silicic lavas (?) from the Parana Basin (Brasil). Bulletin ­ New Mexico Bureau of Mines and Mineral Resources.
131: 213.
2. Iacumin P., Piccirillo E.M. e Longinelli A., 1991. Oxygen isotopic composition of lower Cretaceous
tholeiites and Precambrian basement rocks from the Paranà basin (Brazil): the role of water-rock
interaction. Chem. Geol. (Isotope Geoscience Section), Amsterdam, Olanda, 86: 225-237..
3. Binda, P.L., Nambudiri E.M.V., Srivastava S.K., Schimitz M., Longinelli A. e Iacumin P., 1991.
Stratigraphy, Paleontology and aspects of diagenesis of the Whitemud Formation (Maastrichtian) of
Alberta and Saskatchewan. Geol. Soc., Special Publ. 11, Regina, Canada, 179-192.
4. Baroni C., Stenni B. e Iacumin P., 1991. Oxygen isotopic composition of ice samples from the Hells
Gate and Backstairs Passage ice shelves (Victoria Land, Antartica): evidence of bottom freezing.
Mem. Soc. Geol. It., 46: 45-48.
5. Iacumin P., Bianucci G. e Longinelli A., 1992. Oxygen and carbon isotopic composition of fish
otoliths. Marine Biology, Berlin, Germania, 113: 537-542.
6. Iacumin P. e Quercioli C., 1993. A new technique for quantitative separation of quartz from feldspar.
Eur. J. Mineral., Stuttgart, Germania, 5: 677-678.
7. Patrignani G., Carraro L., Iacumin P. ed Orsenigo M., 1993. Leaf morphology and carbon isotope
discrimination in members of the genus Salsola: I. Studies on Salsola Kali L. Caryologia, 4: 283-291.
8. Carraro L., Patrignani G., Iacumin P. ed Orsenigo M., 1993. Leaf morphology and carbon isotope
discrimination in members of the genus Salsola: II. Studies on Salsola Soda L. Caryologia, 4: 335-342.
9. Iacumin P., Perrenoud C., Longinelli A., 1993. Oxygen isotopic composition of phosphate from organic and inorganic compounds from cave deposits. Terra Abstracts. 5, 1: 630.
10. Marquer D., Petrucci E. e Iacumin P., 1994. Fluid circulation in shear zones: evidences from
geological and geochemical relations from the Aiguilles Rouges Massif (Western Alps-Switzerland).
S.M.P.M., Svizzera, 74: 133-144.
11. Iacumin P., Canziani S., Cadoppi P., Sacchi R. e Longinelli A., 1994. Oxygen and hydrogen isotope
composition and zircon morphology of some Pan-African granites. In: A. Peccerillo e F. Sassi, Edrs.
"Crystalline basements and circummediterranean granitoids". Per. Mineral., 62: 235-251.
12. Petrucci E., Gianelli G., Puxeddu M. e Iacumin P., 1994. An oxygen isotope study of silicates in the
Larderello geothermal field, Italy. Geothermics, Oxford, Gran Bretagna, 23, 4: 327-337.
13. Iacumin P., Civetta L., Piccirillo E.M. e Longinelli A., 1994. Acid volcanic rocks from the Parana
plateau: an oxygen and strontium isotope study. Acta Vulcanologica, 5: 141-145.
14. Guerra D., Iacumin P. e Urti S., 1994. A stable isotope study of a gravity core from the Valencia Basin
(NW Mediterranean). In: Spec. Vol. dedicated to M. Fornaseri. Mineralog. Petrogr. Acta, 37: 173-181.
15. Delgado Huertas A., Iacumin P., Stenni B., Sanchez Chillon B. e Longinelli A., 1995. Oxygen isotope
variations of phosphate in mammalian bone and tooth enamel. Geochim. Cosmochim. Acta,
Amsterdam, Olanda, 59: 4299-4305.
16. Maffeis C., Pinelli L., Zaffanello M., Schena F., Iacumin P. e Schutz Y., 1995. Daily energy
expenditure in free-living conditions in obese and non-obese children: comparison of doubly labeled
waters (2H2 18O) method and heart-rate monitoring. Intern. J. of Obesity, Limerick, Irlanda, 19: 671677.
17. Iacumin P., Bocherens H., Mariotti A. e Longinelli A., 1996. Oxygen analysis of coexisting carbonate
and phosphate in biogenic apatite: A way to monotor diagenetic alteratio of bone phosphate? Earth
and Planet. Sci. Lett., Amsterdam, Olanda, 142: 1-6.
18.
Patrignani G, Carraro L, Iacumin P e Orsenigo M., 1996. Leaf morphology and carbon isotope discrimination values in purple spurge (Euphorbia peplis L). Israel Journal of Plant Sciences, Jerusalem, 44 (1): 11­18
19. Iacumin P., Bocherens H., Mariotti A. e Longinelli A., 1996. An isotopic palaeoenvironmental study
of human skeletal remains from the Nile Valley. Palaeogeogr., Palaeoclimatol., Palaeoecol.,
Amsterdam, Olanda, 126: 15-30.
20. Iacumin P., Cominotto D. e Longinelli A., 1996. A stable isotope study of mammal skeletal remains of
mid Pleistocene age, Arago cave, eastern PyrÈnÈe, France. Evidence of taphonomic and diagenetic
effects. Palaeogeogr., Palaeoclimatol., Palaeoecol., Amsterdam, Olanda, 126: 151-172.
21. Abbazzi L., Delgado Huertas A., Iacumin P., Longinelli A., Ficcarelli G., Masini F. e Torre D., 1996.
Mammal change and isotopic biogeochemistry. An interdisciplinary approach to climaticenvironmental reconstruction during the last Pleniglacial/Late-Glacial transition in the Grotta Paglicci
section (Gargano, Apulia). Il Quaternario, 9 (2): 573-580.
22. Iacumin P., Bocherens H., Delgado Huertas A., Mariotti A. e Longinelli. A., 1997. A stable isotope
study of fossil mammal remains from the Paglicci Cave, S. Italy. N and C as palaeoenvironmental
indicators. Earth and Planet. Sci. Lett., Amsterdam, Olanda, 148: 349-357.
23. Delgado Huertas A., Iacumin P. e Longinelli A., 1997. A stable isotope study of fossil mammal
remains from the Paglicci Cave, S. Italy, 13 to 33 Ka BP: Palaeoclimatological considerations. Chem.
Geol. (Isotope Geoscience Section), Amsterdam, Olanda, 141: 211-223.
24. Iacumin P., Bocherens H., Chaix L. e Mariotti A., 1998. Stable carbon and nitrogen isotopes as dietary
indicators of ancient Nubian populations (Northern Sudan). Journal of Archaeological Science,
Oxford, Gran Bretagna, 25 (4): 293-301 .
25. Arkhangelov A.A., Gribchenko Yu. N., Genoni L., Kurenkova E.I., Laukhin S.A., Longinelli A.,
Mikhalev D.V., Nikolaev V.I., Nikolsky P.A., Novenko E. Yu., Petrova S.N., Ramigni M.,
Sulerzhitsky L.D. e Iacumin P., 1998. Late Pleistocene Palaeoclimate of Northern Eurasia by stable
isotope investigations of permafrost and mammal bones’ phosphate. Russian Academy of Science, V.
Nikolaev (Ed.), Moscow, Russia, pp 50 (in russian).
26. Genoni L., Iacumin P., Nikolaev V., Gribchenko Yu. e Longinelli A., 1998. Oxygen isotope
measurements of mammoth and reindeer skeletal remains: an archive of late Pleistocene
environmental conditions in Eurasian Arctic. Earth and Planet. Sci. Lett., Amsterdam, Olanda, 160 (34): 587-592.
27. Jones A.M., Iacumin P. and Young E.D., 1999. High-resolution δ18O analysis of biogenic phosphate
by GC-irms and UV laser fluorination. Chem. Geol. (Isotope Geoscience Section), Amsterdam,
Olanda, 153: 241-248.
28. Iacumin P., Fattori S., Hedeges R., Abbazzi L. e Longinelli A., 1999. Stable isotope (O, N, C) intra-
specific variation in B. primigenius skeletal remains from a Pleistocene cave sequence: a proxy for
detailed palaeoenvironmental reconstruction. Il Quaternario, 12(1): 63-68.
29. Nikolaev V., Genoni L., Iacumin P., Longinelli A., Nikolsky P.A. e Sulerzhitsky L.D., 2000. Isotopic
studies of the Pleistocene megafauna in Northern Eurasia. Russian Academy of Siences, V. Nikolaev
(Ed.), Moscow, pp 94 (in russo).
30. Iacumin P., Nikolaev V. e Ramigni M., 2000. C and N stable isotope measurements on Eurasian fossil
mammals, 40,000 to 10,000 years BP: Herbivore physiologies and palaeoenvironmental
reconstruction. Palaeogeogr., Palaeoclimatol., Paleoecol., 163(1-2): 33-47.
31. Gerdol R., Iacumin P., Marchesini R. e Bragazza L., 2000. Water- and nutrient-use efficency of a
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