L`Idrocolonterapia (ICT) è una procedura medica che consiste in un

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L`Idrocolonterapia (ICT) è una procedura medica che consiste in un
IDROCOLONTERAPIA NELLA
PREPARAZIONE ALLE COLONSCOPIE
Dott. E. De Masi
Specialista in Chirurgia Generale
Specialista in Malattie dell’Apparato Digerente
Primario Gastroenterologo Ospedale San Carlo – IDI Roma
Dott. G. Miroglio
Gastroenterologo – Endoscopia –Asti
Dott. De Masi – Email: [email protected]
Dott. Miroglio - Email: [email protected]
L’IDROCOLONTERAPIA NELLA PREPARAZIONE AGLI ESAMI
ENDOSCOPICI DEL GROSSO INTESTINO.
STUDIO MULTICENTRICO
Ercole De Masi (Roma)
Salvatore Orcano (Napoli)
Gianni Miroglio (Asti)
L’Idrocolonterapia (ICT) è una procedura medica che consiste in
un’irrigazione/lavaggio continuo del colon a circuito chiuso, che permette una pulizia
completa del grosso intestino e riattiva i fisiologici movimenti intestinali.
È un trattamento di facile esecuzione, indolore ed inodore con perfusione continua di
acqua per 40 – 50 minuti.
L‘acqua è introdotta, prima fredda poi caldo tiepida, riabilita e riattiva le pareti
coliche e ripristina progressivamente una corretta funzionalità del colon.
Il paziente è fatto sdraiare sul lettino sul fianco sinistro, dopo aver opportunamente
svuotato la vescica.
Poi l’operatore procede ad una minuziosa ed attenta esplorazione rettale che deve
essere eseguita con abbondante lubrificante/anestetico per consentire un accurato
esame obiettivo del canale anale.
Viene poi introdotto lo speculum, già prima collegato al canale di introduzione
dell’acqua.
Si rimuove delicatamente il mandrino dallo speculum e si collega in ultimo, il tubo di
scarico.
A questo punto il paziente può tranquillamente assumere la posizione supina, poiché
in tal modo facilita l’operatore nell’esecuzione del massaggio addominale.
Tenendo aperta la valvola di scarico dell’apparecchio, inizia il lavaggio con
un’immissione di acqua a 37°-38° di temperatura per circa 10 minuti ad una velocità
di ½ litro di acqua al minuto.
La procedura , come abbiamo già detto, consiste in un lavaggio continuo del colon
per 40 -50 minuti a circuito chiuso, permettendo all’operatore di alternare momenti di
carico e scarico; ciò consente al paziente di svuotare l’intestino una volta riempito
completamente, per poi ripetere più volte tale procedura, al fine di raggiungere una
completa pulizia.
Il massaggio addominale deve essere eseguito in modo energico e in senso
peristaltico durante la fase di scarico e successivamente in senso antiperistaltico per
facilitare l’introduzione dell’acqua nelle parti più distali del colon.
Tra le più comuni indicazioni all’Idrocolonterapia troviamo tutta una serie di
affezioni, alcune delle quali intestinali, altre di tipo generale.
Tra le patologie intestinali possiamo includere:
- la disbiosi intestinale
- la stitichezza
- il meteorismo ribelle
- la sindrome da intestino irritabile e le coliti
- le parassitosi da Candida
La presenza di una normale flora batterica all’interno dell’intestino è fondamentale
per mantenere l’equilibrio delle funzioni organiche. Inoltre, la flora batterica serve a
contenere lo sviluppo dei germi patogeni. Da ciò ne deriva che una variazione nella
quantità e nella qualità della flora stessa lascia libero il campo allo sviluppo di agenti
intestinali. Si viene dunque a creare un mancato equilibrio tra le diverse specie
batteriche che sta alla base della disbiosi, la condizione intestinale in cui vi è un alto
grado di tossine in circolo.
Oltre alle indicazioni già precedentemente esposte, l’Idrocolonterapia è molto utile
nella preparazione agli esami endoscopici del grosso intestino.
Studi da noi eseguiti in precedenza dimostrano che una buona preparazione
intestinale sia possibile anche con una sola seduta di Idrocolonterapia, associata ad
una dieta corretta e ad una minima preparazione intestinale tradizionale.
È inutile sottolineare come una completa pulizia intestinale sia fondamentale ai fini di
un’accurata diagnosi.
Con i metodi sino ad oggi impiegati nella preparazione intestinale, che consistevano
essenzialmente in una diluizione del preparato a base di polietilenglicole in 4 litri di
acqua, i risultati ottenuti non erano sempre ottimali.
E proprio l’ingente quantità di soluzione da assumere per os e soprattutto il suo
sapore, non del tutto gradevole rendeva l’adattamento del paziente scarsissimo.
Una scarsa preparazione del colon rende inoltre, quasi impossibile una corretta
diagnosi da parte dell’operatore: o perché non riesce a completare l’esame, o perché
non percepisce, in modo sufficientemente adeguato, le caratteristiche della mucosa.
Sappiamo, invece, quanto sia importante, oggi nella prevenzione oncologica, fare
diagnosi accurata e precoce.
Non si deve poi tralasciare un altro fondamentale problema per l’operatore, che può
sorgere durante l’esecuzione di un esame endoscopico, in un intestino non ben pulito.
Una scarsa preparazione intestinale, infatti, aumenta i rischi per il medico
endoscopista di complicanze significative, l’endoscopio può essere, inavvertitamente,
introdotto in un diverticolo nascosto da residui di feci, causando perforazioni
intestinali e serie conseguenze di compromissione della salute generale del paziente.
Un’ottimale preparazione non deve solo essere semplice e ben tollerata dal paziente,
ma deve garantire al medico endoscopista una completa esecuzione dell’esame senza
dover necessariamente effettuare troppi lavaggi o aspirazioni.
Abbiamo pertanto progettato un studio multicentrico composto da tre Centri,
(Roma, Napoli, Asti) che si propone di confrontare un Gruppo Dieta+ PEG (4 litri)
con un Gruppo Dieta+ ½ dose di PEG (2 litri) +Idrocolonterapia.
Sono stati reclutati 45 pazienti nel Gruppo 1 (dieta+PEG) e 45 pazienti nel Gruppo
2 (Dieta+ ½ dose di PEG + Idrocolonterapia da eseguire 2 ore prima della
colonscopia).
Con il nostro studio ci siamo proposti di mettere a confronto i due gruppi di pazienti
con lo scopo non solo di valutare quale fosse la preparazione più idonea per il
paziente, ma anche la più efficace dal punto di vista endoscopico.
Confrontati i risultati con i tre Centri emerge chiaramente che il Gruppo 1 presenta
valori già validati da precedenti lavori effettuati a livello nazionale e internazionale.
La preparazione è buona o eccellente nell’80-85% dei casi. La compliance del
paziente è scarsa e si deve interrompere l’assunzione del PEG nel 10% dei casi.
L’intestino presenta abbondanti feci solide, ma compatibili con un giudizio
diagnostico nel 15% dei casi. L’esame risulta non efficace, perché non completato
fino al cieco, per la presenza di residui solidi o non compatibile con un giudizio
diagnostico di certezza nel 10% dei casi. L’esame è rinviato dal medico o dal
paziente nel 5% dei casi. Il cieco è quasi sempre verniciato da materiale fecale che va
accuratamente lavato e aspirato endoscopicamente.
Il Gruppo 2 presenta risultati sovrapponibili al precedente lavoro di De Masi e Coll.
La preparazione è buona o eccellente in oltre il 98% dei casi. La compliance del
paziente è ottimale e non vi sono interruzioni nell’assunzione dei 2 litri di PEG.
Inoltre non si segnalano esami incompleti e nessun rinvio da parte del medico o del
paziente. La presenza di feci solide, ma compatibile con un giudizio diagnostico di
certezza , è segnalata in meno del 2% dei casi. Il cieco è sempre ben deterso.
Un aspetto di notevole importanza, che emerge mettendo a confronto i due diversi
tipi di preparazione intestinale è il procedimento con il quale l’acqua giunge a livello
del cieco.
L’acqua, con il metodo tradizionale, proseguendo in senso oro-aborale, una volta
raggiunto il cieco, esce dalla valvola ileo-ciecale, che è posta 3-5 cm sotto il fondo
ciecale, superandolo senza esercitare una azione di lavaggio sul fondo stesso.
Nell’Idrocolonterapia, invece, l’acqua risalendo verso l’alto, grazie anche alla
pressione esercitata dal massaggio addominale, crea a livello ciecale un vortice che
permette una completa detersione del fondo ciecale.
Inoltre in pazienti con lesioni subocclusive del colon (3) , sia destro che sinistro,
l’idrocolonterapia assicura una completa toeletta fino a livello della subocclusione
permettendo biopsie non contaminate da materiale fecale.
Schematizzando le due preparazioni intestinali a confronto:
DIETA + PEG (GRUPPO 1)
• Preparazione buona o eccellente nel 80-85% dei casi
• Interruzione dell’assunzione di PEG 10%
• Intestino sporco con feci solide 15%
• Esame non efficace 10%
• Esame non rinviato dal paziente o dal medico 5%
• Cieco non sempre completamente pulito
DIETA + ½ PEG + IDROCOLON TERAPIA (GRUPPO 2)
• Preparazione buona o eccellente oltre il 98% dei casi
• Nessuna interruzione della PEG
• Intestino sporco con feci semiliquide in meno del 2%
• Nessun esame incompleto
• Nessun rinvio dell’esame
• Cieco sempre ben deterso
Le conclusioni del nostro studio multicentrico ribadiscono che l’idrocolonterapia
eseguita da personale esperto e dedicato, dopo l’assunzione di 2 litri di PEG, permette
la completa e ottimale pulizia del colon con il minor disagio per il paziente e il
maggior consenso da parte dell’endoscopista.
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Roma- Ercole De Masi
Napoli- Salvatore Orcano
Asti- Gianni Miroglio, Tiziana Mo (IP), Simona e Federica Aliffi (IP)