PDF - Fattoria Zerbina
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Tempo Libero 13 Corriere di Bologna Sabato 24 Gennaio 2009 BO La frase ❜❜ Adoro farmi un Martini, perfino un secondo bicchiere. Al terzo finisco sotto al tavolo, al quarto sotto il mio cavaliere Dorothy Parker (scrittrice) Nel parmense Forlimpopoli «Amarcord», rivive l’antico rito della maialatura Wendell Berry: «Mangiare è un atto agricolo» Domani al Parco Cordani di Varano de’ Melegari (Pr) si svolge «Amarcord», rievocazione dell’antico rito della maialatura sul filo della nostalgia. Tutto proprio come un tempo. Nel mezzo dell’inverno, quando la bella stagione sembra un miraggio lontano e i campi sono gelati, la maialatura diventa un momento di festa. Un rito contadino che anche i bambini aspettano. Info 0521.228152 I corsi di cucina di Fatiha, marocchina, che usa il cibo come strumento di integrazione Il ristorante Rösti di patate di Zocca con (annessa) tesi di laurea di HELMUT FAILONI V ia Broccaindosso, potrebbe essere il titolo. La via dei ristoranti, il sottotitolo. In pochi numeri civici sono infatti distribuiti, e sullo stesso lato della strada perlatro, cinque ristoranti. I locali dell’ex «Bottega di Franco» (la ricorderà qualcuno, gloriosa, a fine anni Ottanta), all’interno dei quali nel corso degli anni successivi si sono avvicendate varie gestioni. Salendo c’è «Maro», poco più in su «Scacco Matto», «Antica Trattoria Spiga» e «Osteria Broccaindosso». Ieri ci siamo fermati al civico 21/a, alla Spiga. Porta d’ingresso con scritta «la vera cucina bolognese». Abbiamo sempre diffidato delle verità, ma tant’è entriamo e ci accomodiamo nella seconda sala, poco illuminata e spartanamente arredata. Il muro è pieno di stampe d’epoca e c’è un vecchio angolo di muro con bei mattoni a vista che costeggia la discesa verso i servizi freddi (nel senso di mancanza di riscaldamento). Un misto di salumi selvatici e sottoli con crostini (i salumi avevano tutti lo stesso sapore) fanno da ingresso a un piatto di tortelloni (buoni) e uno di lasagne (servite a una temperatura da incendio in bocca). Ci sono impegno e buona volontà nei secondi: una tagliata di bisonte su spadone di radicchio trevigiano. Cura nella presentazione del piatto e carne buona, cottura eccellente. Proviamo un capriolo in umido su rösti di patate di Zocca (carne giustamente tenace, letto di patate pastrocchiato con l’umido della carne). Carta dei vini plastificata senza indicazione delle annate. In sala un cordialissimo giovane ingegnere chimico, che ha messo la sua tesi di laurea in bella vista su uno scaffale accanto a i vini. Conto onesto: sui 30 euro (vini esclusi, per tre piatti). Antica Trattoria La Spiga, via Broccaindosso 21/a, tel. 051/230063 «Mangiare è un atto agricolo». Questo aforisma racchiude il pensiero di Wendell Berry, poeta, studioso, contadino e «profeta» della filiera a km zero, che sarà accolto domenica 15 febbraio a Forlimpopoli (Fc) nella patria di Pellegrino Artusi per ritirare il Premio Artusi 2008, a lui assegnato per il suo contributo alla riflessione tra agricoltura e alimentazione. U Insieme In collaborazione con il Master "Storia e cultura dell'alimentazione dell’Università di Bologna La «diplomazia culinaria» «Noi li usiamo ovunque», dice Fatiha, passandoci sotto il naso un barattolo di vetro aperto e pieno di baccelli di cardamomo. Poi alza il coperchio della pentola sul Il luogo fuoco, un tagine colorato di cipolSi svolge patate, pollo, tutto all’interno le, pomodori e olive del Centro nere. Fatiha MorZonarelli chid è marocchina e, da sei anni, anche bolognese. Presidente di Annassim, un’organizzazione che raccoglie assieme donne italiane e nordafricane, la Morchid cerca da sempre di pro- muovere l’integrazione degli immigranti a Bologna. E i suoi progetti girano spesso anche attorno alla gastronomia. Con Annassim, tiene infatti lezioni di cucina e cura uno degli orti comunali recentemente assegnati all’organizzazione dal Comune. Un orto che diventa così anche terreno di sperimentazione per piante straniere. Uno dei «collaboratori» di Fatiha è Fausto Amelii, responsabile del progetto interculturale del Centro Zonarelli, in zona San Donato, che accoglie più di settanta gruppi che favoriscono il dialogo interculturale. Anche Amelii crede fortemente nella potenza del cibo come collan- te fra culture diverse. «È un modo pacifico di conoscere l’altro, di avvicinarsi a mondi e popolazioni lontane dal nostro modo di vivere», dice. E aggiunge: «Il cibo è il modo più facile per comunicare con chi non si conosce». Non a caso, oltre ai corsi di cucina, il Centro ospita pranzi, cene e degustazioni internazionali. Fatiha Morchid, Fausto Amelii, lezioni di cucina dal mondo e orti bolognesi piantati con semi marocchini: tutto ciò è parte integrante di una tendenza crescente, che potrebbe chiamarsi «diplomazia culinaria». Leah Ashe n vino, una certezza. Anche andando a scavare nella memoria non ci viene in mente una volta in cui Cristina Geminiani abbia sbagliato il suo Pietramora. Prodotto di punta fra i rossi (quello nei bianchi è un passito: Albana Scacco Matto), questo Sangiovese in purezza potrebbe essere il modello di perfezione del vitigno. Un vitigno che in Romagna ha poco da invidiare al parente (più noto) toscano. Pietramora 2003 lo ricordiamo ancora: dolce, souplesse a go-go, grazie all’annata particolarmente calda. Il 2004 è più nervoso, ma pur sempre avvolgente, con un alcool molto importante (15,5%), che sorregge e spinge una concentrazione di frutta a bacca nera, che lascia un retrogusto che sembra non avere mai fine. Helmut Failoni Pietramora 2004, Fattoria Zerbina, 30 euro circa