Anteprima del n. 295 / 2011 - AIDI Associazione Italiana di
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Anteprima del n. 295 / 2011 - AIDI Associazione Italiana di
Il Cardinale Angelo Scola nuovo Arcivescovo di Milano Domenica 25 settembre, la città di Milano, ha assistito al solenne ingresso del nuovo Arcivescovo, il Cardinale Angelo Scola. LUCE gli rivolge il suo deferente saluto pubblicando l’intervista rilasciata a don Gian Matteo Caputo in occasione del convegno AIDI CEI di Venezia nel 2009. Le domande alle quali il Patriarca di Venezia rispondeva riguardano il ruolo della luce nelle chiese; quella luce che illumina, ma che nel mondo troppe volte si oscura nel relativismo più penetrante della nostra vita. Comunicare la luce. A Venezia, maestri dell’architettura contemporanea e progettisti, ospiti nel secondo congresso mondiale della luce viabizzuno, di Alberto Pasetti In concomitanza con la Biennale ILLUMInazioni, il tema della luce sembra pervadere gli interessi degli specialisti, alla stregua degli appassionati, negli incontri della città lagunare. Questi interessi hanno trovato un punto d’incontro in questo congresso perché la struttura del programma ha fornito numerosi spunti di riflessione agli addetti ai lavori e ha contemporaneamente stimolato il principio di un dibattito sul ruolo complesso e articolato che la luce assume nel mondo progettuale dell’architettura. L’intento di costruire una piattaforma di scambio e di approfondimento culturale sul ruolo del lighting design, ma più squisitamente sulle potenzialità della luce nella progettazione contemporanea, vista da autorevoli testimoni in ambito internazionale. Venezia. Illuminati i capolavori di Tintoretto alla Scuola Grande di San Rocco, di Silvano Oldani Abbiamo incontrato il gruppo di lavoro artefice della nuova illuminazione per le opere del Tintoretto presso la sala terrena della Scuola Grande di San Rocco. È nata una lunga intervista con i tre maggiori protagonisti: Demetrio Sonaglioni, Vicario della Scuola Grande di San Rocco (Confraternita laica costituitasi a Venezia nel 1478), Alberto Pasetti, light designer a cui è stato affidato il progetto della nuova illuminazione espositiva e Stefano Varotto, project leader per Osram; ci raccontano la storia di questa importante esperienza progettuale per l’arte e per Venezia. A Milano il Santuario di Santa Maria dei Miracoli ritrova l’antico splendore, di Mauro Bozzola In una zona centrale di Milano, non distante da piazza del Duomo, sorge l’antica chiesa romanica dedicata a San Celso, martire cristiano del IV secolo. Di fianco, poco visibile dalla strada per la presenza di un portico chiuso davanti all’ingresso, troviamo il santuario di Santa Maria dei Miracoli, una delle chiese di maggiore importanza storica e artistica di Milano che torna a risplendere grazie a un attento lavoro di restauro e a un importante progetto illuminotecnico realizzato con sorgenti LED. La nuova illuminazione, funzionale alle esigenze liturgiche, valorizza le opere d’arte nel pieno rispetto del luogo di culto. Silvio Wolf al PAC di Milano. Un viaggio in cui la luce è l’elemento primario, mezzo e soggetto dell’opera, di Jacqueline Ceresoli Visiting Professor alla School of Visual Arts di New York, invitato nel 2009 alla 53° Biennale d’Arte di Venezia, Wolf è un artista che utilizza la fotografia come scrittura di luce, immagini e suoni nelle installazioni ambientali che materializzano una “quarta dimensione” non solo da contemplare ma da esplorare con i sensi, da attraversare, percepire e scoprire. Da ottobre al Padiglione d’Arte Moderna di Milano, la sua grande mostra personale “Sulla Soglia”. L’intervento di light design, che nasce dalla collaborazione tra Silvio Wolf e Marco Pollice, ha rafforzato la potente connotazione estetica ed emotiva delle opere esposte. Il vallone di Rovito e l’Ara dei F.lli Bandiera a Cosenza. In occasione del 150° dell’Unità d’Italia, in uno dei più importanti siti storici del nostro Paese, l’illuminazione ha assunto un ruolo determinante, di Giulio Malatacca Un luogo ameno e dalla vegetazione selvaggia, dove fu scritta un’importante pagina della storia italiana: il vallone di Rovito. “Benedetto” dal sangue dei fratelli Bandiera, fu un luogo destinato al supplizio dei masnadieri. Situato nella zona sud-est di Cosenza, si estende per un paio di chilometri. Il greto, spesso a secco fra due colline, a trecento passi dal ponte, è sormontato da un acquedotto oltre al quale il torrente sale e si restringe finché lontano appare come un’angusta fessura tra le montagne. Un’area di solito deserta eppure incantevole... lì, il genius loci è profondo ed è più forte che altrove... illuminato dal sole di giorno è quasi malinconico, ammantato di tenebre, di notte, è sinistro... Vedere la città per poi poterla illuminare, di Maurizio De Caro Magico è il compito del progettista che deve regalare alla città, alle sue architetture, alle piazze e alle chiese l’artificio incantato della luce, sottolineare parti, geometrie, particolari per leggere quello che l’occhio riconosce come attrazione estetica, come vera seduzione urbana. Illuminare è la metafora oggettiva, artificiale del vedere soggettivo: nella sequenza delle certezze personali si compie la vertigine del rendere chiaro ciò che altrimenti resterebbe nelle tenebre. È una scelta impegnativa quella che impegna l’architetto, quando deve usare la luce per abbracciare d’incanto la sua opera, e ancora di più quella di un altro. Viaggio nel mondo dei giovani lighting designer (3), a cura di Chiara Carucci Ingegneri, architetti e designers di formazione, i giovani che incontriamo in questa terza parte del servizio (iniziato su LUCE 2/2011) ci raccontano storie di ordinaria precarietà seguite da percorsi creativi di crescita professionale spesso arricchiti da interessanti esperienze all’estero. In questo terzo e non ultimo appuntamento dedicato ai giovani lighting designers italiani incontriamo Maria Teresa Santoro, Laura Borsani, Roberto Corradini, Giuseppe Iacobino & Michele Osnaghi, che vivono e lavorano in Italia, e Filippo Giorgi, da alcuni anni residente a San Paolo in Brasile. CIE - 27th Plennary Session Sun City, 10 – 15 Luglio 2011, di Fabio Pagano e Luigi Schiavon Nello scorso mese di luglio si è tenuta a Sun City (Sud Africa) la 27^ sessione Plenaria della CIE durante la quale hanno avuto luogo diverse riunioni di Divisioni e Comitati Tecnici nelle sessioni pomeridiane, anticipate nella mattinata da Workshops e presentazioni di vari Posters da parte di diversi delegati. Per l’Italia erano presenti oltre gli autori alcuni delegati. Nell’articolo si riporta un’interessante nota degli argomenti trattati. La camera di luce dell’antico Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze, di Carla Balocco ed Enrico Marmonti, L’Ospedale di Santa Maria Nuova, il più antico ospedale ancora attivo di Firenze e l’unico situato nel centro storico con ingresso principale nell’omonima piazza, rappresenta l’esempio emblematico di un nuovo intervento su un edificio storico e tutelato. L’accezione di “camera calda” è legata in primis al concetto di camera di luce e di filtro termico per l’ingresso al pronto soccorso (oggetto di studio del lavoro illustrato dagli autori). La camera di luce si inserisce nel delicato contesto con rispetto per il valore culturale dell’edificio e permette una lettura filologica di un’opera storica così importante quale l’Ospedale e dello spazio urbano storico-architettonico in cui si trova. La nuova norma per l’illuminazione nei luoghi di lavoro. Principali differenze fra l’edizione in vigore (EN 12464-1:2002) e la sua revisione, di Luigi Schiavon Il CEN TC 169 con la risoluzione 169/2007 ha deciso l’inizio della revisione della norma EN 12464-1 “Lighting of work places – Part 1: Indoor work places”. I lavori della revisione, iniziati nel 2007 hanno richiesto 20 riunioni del WG2 e con il voto formale, terminato il 13 marzo 2011 la revisione della EN 12464-1 è stata approvata. Le procedure interne dell’UNI prevedono, una volta che la norma europea è stata pubblicata, la sua immediata adozione in lingua inglese, in attesa della sua traduzione in italiano. Nell’articolo le principali differenze fra la EN 12464-1:2002, ancora in vigore, e la sua revisione. Faro… intollerabile, di Marco Loro L’articolo 844 del Codice civile nella sua formulazione utilizza il termine di “normale tollerabilità”. La norma, più nello specifico, disciplina le immissioni, tra queste anche le immissioni di luce. Il caso di cui ci si occupa nell’articolo è quello della luce di un normale faro – installato per la sicurezza e con finalità dissuasive la commissione di reati contro il patrimonio e contro le persone – denunciata quale immissione che supera la normale tollerabilità. La particolarità della situazione è data anche dal fatto che nonostante l’attore non abbia prodotto prove sull’efficacia lesiva della luce, sia stata disposta dal Giudice di Pace una consulenza tecnica volta ad accertare se esista o meno la lesione lamentata.