sono molto cattolico, la fede è fondamentale nella mia vita». stavolta

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sono molto cattolico, la fede è fondamentale nella mia vita». stavolta
«SONO MOLTO CATTOLICO, LA FEDE È FONDAMENTALE NELLA MIA
VITA». STAVOLTA L'ATTORE ANDY GARCIA NON RECITA
Nel film Cristiada (che sta avendo un ottimo successo di pubblico), l’attore
Andy Garcia interpreta il generale cristero Enrique Gorostieta Velarde, il
non-credente che resta affascinato dalla fede semplice e decisa dei ribelli
cattolici messicani al puntoda donare la propria stessa vita.
Nato all’Avana nel 1956, Garcia è fuggito bambino a Miami, negli Stati uniti,
insieme alla famiglia, 2 anni dopo che Fidel Castro era salito al potere.
Garcia è una star di Hollywood, un attore affermato e amato con una lunga
ricca carriera alle spalle e un futuro che ancora promette molto. Ed è
cattolico, cattolicissimo.
È incoraggiante che un uomo come lui, famoso come lui, agiato come lui
testimoni una fede pura, limpida, “contagiosa”. La sua testimonianza non
vale di più di quella dell’ultimo dei cristiani sconosciuti del mondo, ma il
nostro mondo ha bisogno di testimonianze grandi, fuori dal consueto,
inaspettate. È bello, insomma, avere l’opportunità di essere ancora una
volta messi davanti dalla verità e alla bellezza di Gesù anche da una stella
del cinema del calibro di Garcia.
Quelle che seguono sono alcune battute significative dell’intervista che l’attore ha recentemente rilasciato al quotidiano La Stampa.
Come si è preparato per il ruolo del generale di «Cristiada»?
«Ho letto le sue lettere e la storia che lo riguarda, ho avuto quasi la sensazione di perdere me stesso, e ho trovato parallelismi tra le nostre
esistenze».
Che cosa le è piaciuto di lui?
«È personaggio storico, reale, tutto da esplorare. Un militare che crede nella libertà religiosa ed è colpito dalla spiritualità dei credenti.
Interpretarlo è stato un privilegio».
Che rapporto ha con la religione?
«Sono molto cattolico, la fede è un elemento fondamentale della mia vita, mi comporto in modo da seguire i principi del cristianesimo e so che
è importante dare il buon esempio».
Anche oggi si combatte per la libertà di credo religioso, pensa che la storia di «Cristiada» possa richiamare elementi della nostra attualità?
«Sì, credo che, proprio in questo momento, sia utile ricordare che certi errori non devono essere ripetuti e che la libertà dei cittadini vada
sempre salvaguardata. Vivo in un Paese libero, ma non è così per tutti».
da «La Stampa»