INTEGRAZIONE CAP. 4 CONDIZIONI DI PARITA¶ DI INTERESSE 1

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INTEGRAZIONE CAP. 4 CONDIZIONI DI PARITA¶ DI INTERESSE 1
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1. Con il recente sviluppo dei mercati finanziari internazionali, l’influenza dei tassi di
interesse sull’andamento del tasso di cambio è diventata sempre più evidente. La
relazione tra tasso di cambio e tassi di interesse è sinteticamente rappresentata dalla
condizione di parità dei tassi di interesse: LQSUHVHQ]DGLPHUFDWLLQWHJUDWLL
UHQGLPHQWLGLDWWLYLWjILQDQ]LDULHVLPLOLSHUULVFKLRHOLTXLGLWjGHYRQRHVVHUH
XJXDOLXQDYROWDHVSUHVVLLQYDOXWDFRPXQH
Se così non fosse si manifesterebbero afflussi e deflussi di capitali da/verso il resto del
mondo, che inducendo variazioni nel livello dei tassi di interesse nazionali ed esteri e
del tasso di cambio, sarebbero in grado di ristabilire le condizioni di parità, rendendo
quindi indifferente per gli operatori acquistare un’attività finanziaria domestica o
estera.
2. Il rendimento atteso di una attività finanziaria è pari alla differenza relativa tra il
suo valore futuro atteso ed il suo prezzo corrente. A parità di altre condizioni
(preferenze, rischio, liquidità, etc….) gli agenti preferiscono detenere in portafoglio
attività finanziarie che offrono i più alti tassi di rendimenti attesi.
Per poter confrontare i rendimenti fra attività denominate in valuta nazionale ed
attività denominate in valuta estera gli operatori devono tuttavia tener conto:
- del tasso di cambio corrente per comparare il prezzo corrente delle varie
attività;
- del tasso di interesse nazionale per conoscere il rendimento dell’attività
nazionale
- del tasso di interesse estero per conoscere il rendimento dell’attività estera
- del tasso di cambio atteso per convertire su base omogenea i tassi di
rendimento attesi misurati in valute diverse.
Es. Supponiamo che il tasso di interesse sulle attività denominate in euro sia pari al
10%, mentre il tasso di interesse sulle attività denominate in dollari sia pari al 5%.
Sembrerebbe, a prima vista, che le attività denominate in euro siano più convenienti.
Ma per confrontare correttamente i due investimenti, occorre tener conto non solo del
differenziale dei tassi di interesse dei due impieghi alternativi ma anche del tasso di
cambio (corrente ed atteso) euro/dollaro. Supponendo un tasso di cambio corrente
euro/dollaro pari a 0.80 ed un tasso di cambio atteso pari a 0.90, il rendimento atteso
dei titoli denominati in euro è del 10%, il rendimento atteso, in euro, dei titoli
denominati in dollari è maggiore, 17.5%: (0.90 – 0.80)/0.80 * 100 = 12.5%.
3. 3DULWjGLLQWHUHVVHVFRSHUWD8,3 il tasso di interesse sull’ attività nazionali deve
essere pari al tasso di interesse su analoghe attività finanziarie estere più il tasso atteso
di deprezzamento (apprezzamento) della valuta domestica.
Il termine (U DWWHVR – r FRUUHQWH/ r FRUUHQWH) indica il tasso percentuale di
deprezzamento (apprezzamento) atteso, e misura il guadagno (perdita) in conto
capitale connesso alle variazioni attese del tasso di cambio.
9DULD]LRQH GHO WDVVR GL FDPELR FRUUHQWH H UHQGLPHQWL DWWHVL: Il deprezzamento
della valuta di un paese riduce il rendimento atteso in valuta domestica di un titolo
denominato in valuta estera. L’ apprezzamento della valuta di un paese aumenta il
rendimento atteso in valuta domestica di un deposito denominato in valuta estera.
9DULD]LRQLGHLWDVVLGLLQWHUHVVHVXOWDVVRGLFDPELRFRUUHQWHUn incremento del
tasso di interesse di un titolo denominato in una certa valuta determina
l’ apprezzamento di tale valuta nei confronti delle altre. Es: un incremento del tasso di
interesse in dollari determina l’ apprezzamento del dollaro nei confronti dell’ euro. Un
incremento del tasso di interesse in euro determina il deprezzamento del dollaro nei
confronti dell’ euro e viceversa.
Ad es. se un investitore europeo si aspetta un deprezzamento dell’ Euro rispetto al
Dollaro del 10% sarà indifferente tra acquistare un titolo europeo piuttosto che un
titolo statunitense se e solo se i tassi di interesse sui titoli in Euro eccedono del 10% i
tassi sui titoli denominati in Dollari.
Oppure gli operatori sono disposti a ottenere un guadagno in conto interessi inferiore
sui titoli nazionali, solamente perché si aspettano di ottenere un guadagno in conto
capitale derivante dall’ apprezzamento atteso della valuta nazionale.
/D8,3UDSSUHVHQWDXQ¶DOWUDUHOD]LRQHGLDUELWUDJJLRFKHGHVFULYHO¶HTXLOLEULRVXO
PHUFDWRGHOOHDWWLYLWjILQDQ]LDULH.
4. 3DULWj GHL WDVVL GL LQWHUHVVH FRSHUWD &,3 Il tasso di interesse sulle attività
finanziarie domestiche deve essere pari al tasso di interesse su analoghe attività
finanziarie estere più lo sconto o il premio a termine sul tasso di cambio.
ULYHGHUHSSHUVLJQLILFDWRSUHPLRHVFRQWRDWHUPLQH
L’ incertezza associata al valore futuro del tasso di cambio viene quindi rimossa
ricorrendo al mercato a termine.
Esempio: se riscrivo eq. 4.6 (pag. 52) come
LI (tasso di interesse estero) = LK (tasso di interesse nazionale) + premio a termine
dell’ euro
Posso interpretarla così: il titolo nazionale può anche rendere un tasso di interesse
inferiore al tasso di interesse estero, purché tale differenza sia compensata dal fatto
che la valuta nazionale sia apprezzata a termine, ovvero che il suo valore a termine sia
superiore del valore a pronti corrente. In altri termini il mancato guadagno in conto
interessi sui titoli domestici può essere compensato dal guadagno in conto capitale che
il titolo nazionale garantisce essendo la valuta nazionale più cara in termini di valuta
estera.