Informazioni Requisiti Trasparenza Docente: Pierluigi VELTRI

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Informazioni Requisiti Trasparenza Docente: Pierluigi VELTRI
Informazioni Requisiti Trasparenza
Docente: Pierluigi VELTRI
Curriculum scientifico
Pierluigi VELTRI è nato a S. Pietro in Guarano (CS) il 28 luglio 1949. Si è laureato in
Fisica l'11 novembre 1971 presso l'Università di Pisa, con la votazione di 110/110 e lode.
Durante gli studi universitari è stato anche allievo della Scuola Normale Superiore di Pisa
e presso la stessa Scuola ha conseguito il Diploma di Perfezionamento in Fisica con la
votazione di 70/70 e lode. Dal 1 novembre 1972 al 30 ottobre 1974 ha lavorato presso
l'Observatoire de Paris-Meudon in qualità di borsista del Governo Francese e
dell'E.S.R.O. (European Space Research Organization).
Dal 16 febbraio 1975 è in servizio presso il Dipartimento di Fisica dell'Università della
Calabria come assistente di ruolo. Dal 26 giugno 1983 è professore associato di
Astrofisica ed infine dall’1 ottobre 2000 è professore ordinario nel settore disciplinare
FIS/03 (Fisica della Materia).
Nel periodo 1980 - 1985 Pierluigi VELTRI è stato incaricato di ricerca presso l'Istituto
Plasma-Spazio del C.N.R. di Frascati. E’ stato più volte assunto dall’Observatoire de
Paris-Meudon su “postes rouges” per periodi da 1 a tre mesi.
Dal 1988 è responsabile scientifico del gruppo Plasmi all’interno dell’unità di Cosenza
dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia.
Dall’a.a. 1989/90 all’a.a. 1996/97 è stato responsabile dell'unità operativa dell'Università
della Calabria all'interno del progetto MURST 40% Astrofisica e Fisica Cosmica. E’ stato
poi responsabile dell’unità operativa dell’Università della Calabria del progetto “Processi
Dissipativi e Nonlineari nei Plasmi Astrofisici” cofinanziato dal MURST nel 1998. E’
stato infine responsabile dell’unità operativa dell’Università della Calabria del progetto
“Processi nonlineari nel plasma eliosferico: modelli ed osservazioni" cofinanziato dal
MIUR sia nel 2000 che nel 2002.
Dal 1 novembre 1993 al 30 aprile 1997 è stato responsabile per l’Università della
Calabria del progetto europeo “Numerical Simulations of Nonlinear MHD Phenomena”,
finanziato dalla CEE nell’ambito del programma “Human Capital e Mobility”.
Dal 1998 al 2001 è stato responsabile nazionale di un progetto di ricerca dell’Agenzia
Spaziale Italiana, cui hanno partecipato unità locali presso le Università di Pisa e Firenze
e presso il CNR-IFSI di Frascati.
Ha efficacemente contribuito alla costituzione del Centro per il Calcolo ad Alte
Prestazioni dell’Università della Calabria, finanziato come Centro di Eccellenza dal
MIUR nel 2001. Nello stesso centro il prof. VELTRI ricopre la carica di vicepresidente
del Comitato Tecnico-Scientifico.
Pierluigi VELTRI ha svolto la sua attività di ricerca nel campo della fisica del plasma,
applicata allo studio dell’eliosfera (corona, vento solare, magnetosfere planetarie). Le
esperienze spaziali hanno mostrato che il vento solare, in particolare, può essere
considerato come un laboratorio cosmico in cui sono possibili misure non realizzabili nei
laboratori terrestri. E' naturale quindi che chi si occupa di costruire modelli del
comportamento dei plasmi spaziali sia naturalmente portato ad affrontare anche problemi
di interesse più generale e rilevanti per la comprensione di alcuni processi di fisica
fondamentale.
I temi di ricerca più rilevanti affrontati nell’ambito dell’attività scientifica da Pierluigi
VELTRI sono sinteticamente riportati di seguito:
1) La messa a punto di un modello di emissione di ciclotrone da elettroni debolmente
relativistici per spiegare le emissioni radio solari di tipo I, che rappresentano le emissioni
più frequenti nel dominio radio e sono probabilmente il riflesso dell'evoluzione delle
strutture magnetiche nelle regioni attive del sole.
2) La spiegazione della correlazione tra emissione radio solari di tipo III e getti di materia
coronali, in termini dell’instaurarsi di una instabilità resistiva cui fa seguito lo sviluppo di
una turbolenza MHD.
3) Lo studio del riscaldamento della corona solare da onde di Alfvèn, per le quali è stato
mostrato numericamente che propagandosi in una struttura di campo magnetico non
omogeneo non solo sviluppano naturalmente piccole scale efficacemente dissipate, ma
possono dare origine a perturbazioni compressive, suscettibili di riscaldare il plasma
coronale anche attraverso la formazione di onde d’urto.
4) La simulazione numerica della fase non lineare dell’instabilità di tearing che ha
permesso di comprendere appieno il meccanismo dinamico di coalescenza dei punti
neutri ad X generati nella fase lineare dell'instabilità.
5) La prima spiegazione coerente dello stato della turbolenza MHD osservata nel vento
solare, di cui è stata messa in evidenza la tendenza a rilassare verso stati di autoorganizzazione e di cui sono state studiate le proprietà di intermittenza e di autosimilarità estesa. Analisi analoghe, portate a termine su misure effettuate nella macchina
a plasma RFX di Padova, hanno mostrato la sostanziale unitarietà di processi fisici con
scale di lunghezza radicalmente diverse (milioni di Km nel vento solare, qualche mm
nelle macchine a plasma).
6) La costruzione di un modello dei brillamenti solari basato sull’intermittenza della
turbolenza MHD che ha permesso di spiegare non solo le distribuzioni in legge di
potenza delle durate e dell’energia rilasciata dai flares, ma anche la distribuzione in legge
di potenza dei tempi di attesa.
7) La simulazione dell'evoluzione dinamica delle funzioni di distribuzione degli elettroni
nell'attraversamento del bow-shock terrestre che non solo ha permesso di riprodurre in
dettaglio l'evoluzione della maggior parte dei momenti della funzione di distribuzione
degli elettroni (densità, velocità media, temperature parallela, flusso di calore parallelo e
perpendicolare), ma ha anche posto dei vincoli molto stretti sulla distribuzione spettrale
dell'energia nella turbolenza elettrostatica presente nel bow-shock.
8)Lo studio della diffusione delle particelle cariche in un campo magnetico stocastico,
che ha messo in evidenza l’esistenza di regimi anomali di diffusione, legati alla comparsa
di “voli di Levy”, che possono avere una notevole importanza sia dal punto di vista del
confinamento che da quello del trasporto di particelle cariche nel plasma interplanetario.
9) La costruzione di un modello numerico di tipo test particles per spiegare la dinamica
degli ioni nella coda magnetica lontana della Terra, che ha mostrato che le fluttuazioni
magnetiche sono un ingrediente essenziale per la struttura di equilibrio della coda
magnetica lontana.
10) La costruzione di un modello numerico per spiegare le caratteristiche osservate delle
fluttuazioni comprimibili nel vento solare che riproduce, in maniera estremamente fine, la
dipendenza, osservata negli esperimenti spaziali, delle correlazioni, tra le fluttuazioni
della densità e del modulo del campo magnetico, e tra le fluttuazioni di densità e di
temperatura, dalla posizione rispetto allo strato di corrente eliosferico, dalla frequenza
delle fluttuazioni e dal valore locale del beta del plasma.
11) Lo studio delle onde emesse e della struttura delle correnti ionosferiche associate con
l'esperienza spaziale “Tethered Satellite System (TSS)”.
12) La costruzione di un modello di struttura magnetica dei getti radio extragalattici.
Su questi temi Pierluigi Veltri ha pubblicato oltre 135 articoli su riviste internazionali,
oltre 60 lavori pubblicati su Atti di congresso internazionali e ed ha tenuto più di 30
relazioni su invito a congressi internazionali.