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CONFRONTO TRA DIVERSE MODALITÀ DI ESERCIZIO MATTUTINO E RELATIVI EFFETTI SULLE PRESTAZIONI POMERIDIANE Russell M1, King A2, Bracken RM2, Cook CJ3, Giroud T4, Kilduff LP2,5. 1 Health and Life Sciences, Northumbria University, Newcastle Upon Tyne, United Kingdom 2 Applied Sports Technology Exercise and Medicine Research Centre (A-STEM), Swansea University, United Kingdom 3 School os Sport, Health and Exercise Sciences, Bangor University, Bangor, United Kingdom 4 Biarritz Olympique Rugby Club, Parc des Sports Aguilera, Biarritz, France 5 Welsh Institue of Performance Science (WIPS), Swansea University, Swansea, United Kingdom Traduzione non autorizzata di D. Connolly L’obiettivo di questo studio è stato la valutazione dell’efficacia e degli effetti di diverse modalità d’esercizio proposte durante gli allenamenti mattutini su prestazioni e risposte ormonali dei giocatori nel pomeriggio. Quindici giocatori professionisti di Rugby hanno partecipato fornendo campioni di saliva (alle ore 8:00 e alle 14:00 rispettivamente) prima delle due sedute d’allenamento. Gli interventi mattutini comprendevano: gruppo di controllo (riposo passivo), allenamento di forza (panca piana; 5 x 10 ripetizioni, al 75% del massimo individuale con 90” di recupero tra le serie), ciclo-ergometro (6 sprint massimali da 6” con un carico pari al 7,5% della massa corporea, con 54” di recupero tra le serie) sprint training (6 sprint massimali di 40 m con 20” di recupero tra le serie). Prima della seduta di allenamento pomeridiano gli atleti sono stati valutati su: altezza di salto con contro-movimento (CMJ), tempo di reazione, capacità di ripetere sprint. La prestazione nel Test di sprint ripetuti è migliorata (p <0,05) a seguito dell’allenamento mattutino di forza (-2% ca) e di sprint (-2% ca), ma non per il gruppo che si è allenato sul ciclo-ergometro (P> 0.05). L’altezza dei salti nel test CMJ è aumentata dopo la seduta di sprint training (2cm, +4% ca.) e sul ciclo-ergometro (1.2cm, +2.5% ca., p <0,001), ma non a seguito dell’allenamento di forza (P=0.936). Il tempo di reazione è rimasto invariato in tutte le prove (P = 0,379). I livelli di Testosterone registrati nel pomeriggio sono stati maggiori a seguito dell’allenamento di forza (17 ± 18%, p = 0,002) e Sprint (22 ± 20%, p = 0.001), mentre sono rimasti invariati a seguito dell’allenamento sul ciclo-ergometro. I livelli di cortisolo salivare non sono stati influenzati dall’esercizio svolto nella mattinata (p = 0.540). Tutte le modalità di esercizio utilizzate al mattino hanno migliorato almeno uno dei parametri di prestazione misurati nell’allenamento pomeridiano. L’allenamento di sprint training è risultato il più vantaggioso per i giocatori professionisti di rugby. Questi risultati danno un supporto razionale per programmare un allenamento mattutino quando al pomeriggio sia prevista una gara. Punti chiave Questi risultati dimostrano che svolgere esercizio programmato nella mattina di una gara può influenzare positivamente la prestazione successiva e può comportare risposte ormonali da parte degli atleti quando la sessione mattutina e quella pomeridiana siano separate da un periodo di ~ 5 ore. I risultati indicano che 6 sprint di 40m eseguiti ~5 ore prima di una prestazione possono migliorare sia la capacità di sprint che di salto, determinando anche un effetto positivo sulla concentrazione salivare di testosterone. L’allenamento di Forza per gli arti superiori ha contribuito ad un miglioramento della prestazione negli sprint al pomeriggio e ha determinato concentrazioni di testosterone maggiori, rivelandosi così un'alternativa agli sprint ripetuti, se non logisticamente fattibili. Int J Sports Physiol Perform. 2015 Dec 14. COMPARISON OF DIFFERENT MODES OF MORNING PRIMING EXERCISE ON AFTERNOON PERFORMANCE. Russell M1, King A2, Bracken RM2, Cook CJ3, Giroud T4, Kilduff LP2,5. 1 Health and Life Sciences, Northumbria University, Newcastle Upon Tyne, United Kingdom 2 Applied Sports Technology Exercise and Medicine Research Centre (A-STEM), Swansea University, United Kingdom 3 School os Sport, Health and Exercise Sciences, Bangor University, Bangor, United Kingdom 4 Biarritz Olympique Rugby Club, Parc des Sports Aguilera, Biarritz, France 5 Welsh Institue of Performance Science (WIPS), Swansea University, Swansea, United Kingdom PURPOSE: To assess the effects of different modes of morning (AM) exercise on afternoon (PM) performance and salivary hormone responses in professional Rugby Union players. METHODS: On four occasions (randomised, crossover design), fifteen professional rugby players provided AM (~08:00h) and PM (~14:00h) saliva samples before PM assessments of countermovement jump height, reaction time and repeated sprint ability. Control (passive rest), Weights (bench press: 5 x 10 repetitions, 75% one repetition-maximum, 90 s intra-set recovery), Cycling (6 x 6 s maximal sprint cycling, 7.5% body mass load, 54 s intra-set recovery) and Running (6 x 40 m maximal sprints, 20 s intra-set recovery) interventions preceded (~5h earlier) PM testing. RESULTS: PM sprint performance improved (P<0.05) after Weights (>0.15 ± 0.19 s, >2.04 ± 2.46%) and Running (>0.15 ± 0.17 s, >2.12 ± 2.22%), but not Cycling (P>0.05). PM jump height increased following Cycling (0.012 ± 0.009 m, 2.31 ± 1.76%, P<0.001) and Running (0.020 ± 0.009 m, 3.90 ± 1.79%, P<0.001), but not Weights (P=0.936). Reaction time remained unchanged between trials (P=0.379). Relative to Control (131 ± 21 pg·ml-1), PM testosterone was greater in Weights (+21 ± 23 pg·ml-1, +17 ± 18%, P=0.002) and Running (+28 ± 26·pg·ml-1, +22 ± 20%, P=0.001), but not Cycling (P=0.072). Salivary cortisol was unaffected by AM exercise (P=0.540). CONCLUSIONS: All modes of AM exercise improved at least one marker of PM performance but Running appeared the most beneficial to professional Rugby Union players. A rationale therefore exists for preceding PM competition with AM exercise. References