Il tappeto erboso

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Il tappeto erboso
Il tappeto erboso
Il taglio dell'erba
I parametri che regolano i tempi e le modalità d'intervento sono principalmente due, come viene
riportato dall'indicativo schema:
Altezza finale di taglio (cm)
Primavera Estate
Autunno Inverno
3-4
4-5
4-5
5
L'altezza finale del taglio, cioè il punto in cui tutte le lamine fogliari vengono tagliate, viene
soprattutto determinata in relazione alla stagione, al tipo di miscuglio ed alla funzione che dovrà
assolvere il tappeto erboso. La frequenza di taglio, varia in funzione al tipo di concimazione,
alla piovosità, alle irrigazioni, alle caratteristiche pedologiche ed al tipo d'essenze usate nel
miscuglio. In generale per i miscugli composti da Poa, Loietto, e Festuca, l'intervallo tra i tagli
in Aprile e Maggio (mesi di maggior crescita) è generalmente di 6/7 giorni, mentre nei periodi
più caldi (luglio-agosto) è di 10/15 giorni, Si possono stimare nell'ordine di 18-26 gli interventi
di sfalcio effettuati in un anno.
Per le modalità d'esecuzione si considerino con attenzione le seguenti prescrizioni:
Il tappeto erboso al momento dell'intervento deve essere asciutto
Gli organi di taglio (lame) devono essere sempre ben affilati
Lo sfalciato deve essere asportato con cura dopo ogni taglio, per impedire l'accumulo di
materiale organico e successiva formazione di feltro.
Nei periodi d'intensa crescita eseguire, ogni 2-3 tagli, un'energica rastrellatura per
raccogliere l'eventuale materiale organico depositato e per ossigenare gli strati superficiali
del suolo.
Non eseguire sul tappeto erboso il rifornimento di carburante e olio e non rovesciare in
campo la motofalciatrice per pulizia e manutenzione.
CONCIMAZINE
Il terreno coltivato a tappeto erboso è destinato ad esaurirsi in pochi anni se non vengono
apportati nella giusta dose gli elementi minerali sottratti dall'erba ed asportati con lo
sfalcio. Un tappeto erboso mal nutrito o non concimato, si esaurirà presto perché risulterà
più debole nei confronti delle malattie, sarà meno competitivo nei confronti delle malerbe
e in definitiva, non sarà bello a vedere e non assolverà alla funzione richiesta. In un
terreno fertile e dotato, le concimazioni hanno lo scopo di somministrare gli elementi
nutritivi che vengono utilizzati dalla coltura; Azoto, Fosforo e Potassio vengono assorbiti
in grosse quantità e vengono chiamati Macroelementi. Calcio e Magnesio assorbiti in
minor quantità vengono chiamati Mesoelementi. Ferro, Rame, Zinco, Boro, Cobalto,
Manganese sono Microelementi ugualmente importanti perché presiedono le reazioni
biologiche.
Distribuendo concimi complessi si apportano con pochi interventi Azoto(N), Fosforo(P),
Potassio(K), abbinati a Magnesio(Mg) e Microelementi. L'utilizzo di forme azotate
complesse, dette a lenta cessione, consentono il rilascio graduale nel tempo, impedendo
così il dilavamento e l'inquinamento delle falde acquifere del sottosuolo. E' bene far
fronte alle esigenze nutritive con pochi interventi, generalmente 4 l'anno.
Il concime viene sparso sul tappeto erboso asciutto alle dosi indicate dal piano di
concimazione determinato in base alle analisi del terreno. La distribuzione può avvenire
in due modi:
a spaglio
con carrello dosatore che consente una più omogenea distribuzione (noleggiabile presso
di noi)
LE IRRIGAZIONI
L'apporto d'acqua al tappeto erboso deve essere eseguito per aspersione (a pioggia) con l'ausilio
d'impianti fissi o mobili. Gli interventi d'irrigazione vanno effettuati nelle ore serali, in quelle
notturne o durante le prime ore del mattino, per evitare dannosi sbalzi di temperatura. Con un
unico intervento irriguo bisogna inumidire tutto lo strato di suolo interessato dallo sviluppo
radicale del tappeto erboso, evitando ristagni e inutili perdite d'acqua.
Bisogna sempre tenere presente che:
scarse irrigazioni, favoriscono le infestanti annuali, per loro natura più rustiche;
eccessive irrigazioni dilavano gli elementi nutritivi presenti nel terreno e non permettono
un'agevole circolazione dell'aria;
al fabbisogno idrico del tappeto erboso andranno aggiunte le necessità d'altre essenze,
arboree o arbustive che coesistono nella stessa superficie.
Determinato e valutato il totale quantitativo d'acqua da somministrare si regoleranno
opportunamente i tempi d'irrigazione. Il fabbisogno idrico di un tappeto erboso varia
notevolmente in funzione di:
caratteristiche proprie d'ogni sito (esposizione e giacitura)
tipo di terreno
andamento stagionale (pluviometria, temperature e umidità)
specie presenti nel miscuglio
tipo di concimazioni eseguite
Un suolo ben lavorato e concimato (soprattutto con Fosforo), consente alle radici dell'erba di
esplorare un notevole volume di terra. Sarà così più facile per la piantina d'erba trovare acqua e
nutrimenti anche nei momenti meno favorevoli. Nei mesi primaverili (fino a maggio) un metro
quadrato di tappeto erboso necessità in media 2-3 litri d'acqua. Nei mesi estivi (giugno, luglio e
agosto) il consumo d'acqua per evapotraspirazione (evaporazione d'acqua dal suolo +
traspirazione delle foglie) aumenta fino a 5-8 litri/mq per poi scendere a 3-5 litri/mq circa nel
mese di settembre. Salvo annate anomale, le esigenze idriche primaverili nella nostra zona sono
ben soddisfatte dalle precipitazioni, quindi si ricorre sporadicamente ad irrigazioni. I quantitativi
indicati andranno eventualmente adattati e verificati in funzione dell'esposizione, della giacitura,
del tipo di terreno e dell'andamento stagionale.
DISERBI SELETTIVI
Si considerano infestanti tutte le essenze presenti ed indesiderate nella coltura del tappeto
erboso. Esse sono di specie diverse e presentano caratteristiche morfologiche e fisiologiche
differenti. Molte sono controllabili tramite la corretta esecuzione delle normali pratiche
agronomiche, quali le concimazioni, adeguate nella quantità (dose al mq) e nella qualità
(rapporto tra gli elementi nutritivi), le irrigazioni con giusti tempi e volumi, i tagli alle altezze
opportune.
Alcune di esse hanno un forte potere infestante e si controllano quasi esclusivamente con
specifici e mirati trattamenti chimici. Tali interventi devono essere eseguiti da personale
specializzato ed autorizzato al fine di aumentare l'efficacia e contenere l'inquinamento. Per
aumentare l'efficacia del controllo, sia agronomico sia chimico, è indispensabile riconoscere le
malerbe e classificarle per categorie omogenee. Si distinguono per la loro classificazione
botanica e per le loro caratteristiche morfo-fisiologiche, i seguenti principali gruppi:
Graminacee annuali (Digitaria sanguinalis, Setaria spp., etc.)
Graminacee perennanti (Cynodon dactylon, Poa annua, etc.)
Dicotiledoni a foglia larga (Plantago spp., Bellis perennis, Taraxacum officinalis, etc.)
Dicotiledoni leguminose (Trifolium spp., Oxalis spp., etc.)
Per limitare l'uso di sostanze erbicide è indispensabile monitorare le specie infestanti e redigere
piani d'intervento preventivi.
SCARIFICATURA
Quest'operazione ha lo scopo di "raschiare" lo strato superficiale del terreno rimuovendo
l'eventuale feltro (accumulo di materiale organico sul suolo che si compatta formando uno strato
asfittico), e favorendo lo scambio gassoso.
Le cause che determinano la formazione e l'accumulo di feltro sono molteplici e si possono così
identificare:
Compattazione del terreno
Irrigazioni eccessive
Concimazioni azotate eccessive
Concimazioni azotate scarse
Tagli troppo alti
Eccessivo intervallo tra i tagli
Mancato asporto dello sfalciato.
L'epoca adatta alla scarificatura è la tarda primavera (maggio-giugno) e la fine dell'estate
(agosto-settembre) quando il feltro può raggiungere lo spessore di 0.5 - 1.0 centimetro. Gli
attrezzi che sono impiegati dipendono dall'estensione della superficie; per piccole aree si ricorre
all'utilizzo di rastrelli scarificatori (dotati di denti affilati), che consentono di ottenere ottimi
risultati. Il materiale asportato con la scarificatura deve essere completamente asportato. Dopo
tale operazione può essere eseguito un apporto di sabbia (ammendamento).Su grandi superfici la
scarificatura e la rimozione del feltro, deve essere effettuata con specifici attrezzi meccanici che
aumentano la capacità lavorativa mantenendo costante la qualità del lavoro.
LA CALCITAZIONE
Il Calcio è un elemento indispensabile per lo sviluppo delle piante e del tappeto erboso; la sua
presenza nella composizione delle membrane cellulari assicura maggior resistenza alla siccità, ai
freddi invernali e alle malattie. Il Calcio insieme con il Magnesio e al Potassio contribuisce a
mantenere la reazione del terreno, misurata nella scala del Ph, a valori fisiologicamente idonei
alla crescita dell'erba. Per queste caratteristiche il Calcio può essere considerato sia come
fertilizzante sia come correttivo del terreno.
Esso viene apportato sotto forma di carbonato di calcio; le dosi da apportare al metro quadro
non devono essere frutto di calcoli empirici ma di una scrupolosa analisi del terreno, onde
evitare deleteri squilibri nutrizionali. Le modalità con cui viene distribuito il correttivo a base di
carbonato di calcio sono uguali a quelle descritte per la distribuzione dei concimi minerali. I
periodi indicati per l'apporto sono Ottobre, Novembre e Febbraio, Marzo.
I LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA
L'ANALISI DEL TERRENO
L'analisi del terreno condotta in laboratorio è l'unico strumento che permette di costituire,
mantenere o ripristinare l'impianto del tappeto erboso in base alle reali necessità. La conoscenza
delle caratteristiche fisiche e chimiche di un terreno permette di :
- Redire un preciso piano di concimazione
Verificare la necessità d'ammendamento (sabbiatura o areazione)
Calibrare razionalmente apporti di sostanza organica
Quantificare e qualificare l'apporto di correttivi
La pianificazione annuale delle operazioni, possibile solo dopo il monitoraggio dello stato
vegetativo del tappeto e con l'analisi del terreno, permette di preventivare le spese di gestione e
consente l'orientamento nell'acquisto dei materiali.
RIGENERAZIONE
Nei tappeti erbosi caratterizzati da intenso sfruttamento, o di vecchio impianto sono talvolta
necessari (anche in modo localizzato) interventi di rinfoltimento, mediante trasemina (semina su
tappeto erboso già esistente). E' necessario operare in periodi opportuni e preparare
scrupolosamente il fondo del tappeto erboso. I mesi migliori sono quelli primaverili (marzoaprile) e quelli di fine estate (agosto-settembre). Nelle zone da rigenerare, il terreno va mosso
nello strato superficiale con un rastrello con denti fini e taglienti o con appositi macchinari
attrezzati per lo scopo.
Il miscuglio da rigenerazione, composto prevalentemente da più varietà di loietto, deve essere
distribuito sulla superficie preparata in ragione di 10-20 gr. al metro quadrato. Si procederà a
interramento con apposito terriccio, sabbia e concime; seguirà una leggera rullatura e quindi una
irrigazione. Con cura si manterrà un grado di umidità costante nel tempo, fino al completo
sviluppo delle plantule.
RULLATURA DI FINE INVERNO
Alla fine dell'inverno, qualora le gelate abbiano sollevato parte del tappeto o le zolle, la rullatura
ha lo scopo di ricreare l'equilibrio tra gli spazi occupati dall'aria e dall'acqua. Il rullo da
impiegare deve essere ad acqua o sabbia per poter calibrare il peso in relazione al tipo di terreno
ed all'esigenza specifica.
SABBIATURA
Consiste nella distribuzione e stesura di sabbia sul tappeto erboso al fine di:
Migliorare la tessitura del terreno quindi la circolazione di aria e acqua
Accelerare la degradazione del feltro
Incrementare la portanza del terreno
Livellare le depressioni del terreno
Colmare i fori eventualmente prodotti dalla bucatrice (nel caso della carotatura)
La sabbia che viene utilizzata deve possedere le seguenti caratteristiche:
Granulometria omogenea con granuli compresi tra 0,25-2 mm.
Assenza di impurità (terra, limo, frammenti organici)
Assenza di carbonati che modificherebbero la struttura ovvero il grado di aggregazione
delle particelle più fini.
L'apporto di sabbia ammonta a 3-5 litri il metro quadro e può variare in relazione al tipo di
intervento; in alcuni casi viene distribuita con l'aggiunta del 30% di terriccio a base di torba
bruna e bionda. Per la stesura del materiale si procede manualmente per piccole superfici o con
appositi carri spandisabbia, o carrelli spandiconcime per superfici estese.
TRATTAMENTI ANTICRITTOGAMICI
Un tappeto erboso mal curato è facilmente soggetto all'attacco di malattie fungine che possono
danneggiare o addirittura compromettere l'esistenza stessa. Importante quindi non lasciare nulla
di intentato durante le operazioni di impianto e di manutenzione al fine di ottenere un tappeto
resistente. Particolari condizioni pedologiche e climatiche sfavorevoli possono comunque
consentire lo sviluppo di malattie fungine. In relazione al tipo di malattia ed al suo ciclo
biologico si interviene una o più volte con principi attivi specifici per isolare e debellare la
malattia. Gli interventi devono essere eseguiti con attrezzature idonee che consentano l'efficacia
del trattamento e la sicurezza dell'operatore e di terzi. La pressione di esercizio deve essere
compresa tra le 3,5-5,5 Atm per un'omogenea distribuzione della miscela anticrittogamica. Per
la scelta dei principi attivi da impiegare è importante identificare con precisione il patogeno
fungino riccorendo alla sintomatologia o richiedendo la consulenza di un tecnico qualificato ed
esperto. I principi attivi da utilizzare potranno avere le seguenti formulazioni: granulare,
microgranulare, polvere bagnabile, liquido. L'applicazione dovrà avvenire nelle ore fresche della
giornata per evitare i rischi di fititossicità.
TRATTAMENTI INSETTICIDI
Identificato l'insetto nocivo alla coltura del tappeto erboso, ed il suo stadio di sviluppo (uovo,
larva, pupa, adulto o altro), si definisce il programma d'intervento, ovvero i tempi, le modalità
operative, i materiali da impiegare. I principi attivi da utilizzare potranno avere le seguenti
formulazioni: granulare, microgranulare, polvere bagnabile, liquido. L'applicazione dovrà
avvenire nelle ore fresche della giornata per evitare i rischi di fitotossicità.