Seconda Università degli Studi di Napoli
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Seconda Università degli Studi di Napoli Giornate Scientifiche di Ateneo 2010 LE EMOZIONI NEGATIVE, GLI ATTEGGIAMENTI E I COMPORTAMENTI ALIMENTARI DELLE MADRI NELLO SVILUPPO E NEL MANTENIMENTO DELL'OBESITA' INFANTILE: UNA RICERCA SULLA RELAZIONE MADRE-BAMBINO OBESO Cella S. (1) Dottorato di Ricerca in : Processi della Genitorialità - XXII Ciclo (1) Seconda Università di Napoli, Dipartimento di Psicologia, Viale Elittico, 13 - 81100 - Caserta Parole chiave: obesità infantile, relazione madre-bambino, gestione delle emozioni Background: Sulla linea di pensiero di diversi autori, prima tra tutti la Bruch, il contesto in cui sopraggiungono i disturbi alimentari in età evolutiva è divenuto oggetto di ricerca scientifica che, sempre più, considera il sintomo alimentare espressione di una deformazione del legame primario tra il bambino e la madre. All'interno di tale prospettiva, scopo del presente studio è quello di evidenziare aspetti della relazione madre-bambino implicati nell'insorgenza dell'obesità infantile. Particolare attenzione è stata dedicata al manifestarsi, nella relazione, di sentimenti di reciproca ostilità e rabbia, e alla eventuale associazione tra le ansie di separazione vissute dai bambini e il loro atteggiamento di iperalimentazione. Si è voluto, inoltre, comprendere la potenziale influenza che abitudini e atteggiamenti alimentari disfunzionali materne possono esercitare nello sviluppo delle difficoltà del bambino relative all'alimentazione. Metodo: La ricerca è stata condotta su un campione di 151 diadi madre-bambino obeso in consultazione presso l'Ambulatorio per l'Obesità del Dipartimento di Pediatria dell'Azienda Ospedaliera Universitaria "Federico II" di Napoli. Alle madri sono stati somministrati i seguenti strumenti: a) una scheda socio-demografica ad hoc; b) lo State-Trait Anger Expression Inventory (STAXI; Spielberger, 1998); l'Eating Attitude Test - 26 (EAT-26; Garner et al., 1982); l'Eating Disorders Inventory-Symptom Checklist (EDI-SC; Garner, 1991). Con ciascuna donna, inoltre, è stato condotto un colloquio semi-strutturato. Risultati: I dati ottenuti sembrano suggerire per le madri elevati livelli di rabbia. In particolare, sono stati riscontrati valori superiori al 95° percentile prevalentemente per le dimensioni Rabbia di Tratto, Rabbia di Stato, Espressione della Rabbia rivolta all'interno e Espressione della rabbia dello Staxi. Questi dati acquistano maggiore interesse se si considera che i punteggi in queste scale risultano correlare positivamente con il Body Mass Index dei bambini (p<=0.05). Sebbene non sia possibile stabilire l'esistenza di un rapporto causale, i risultati ottenuti mettono in risalto, inoltre, una correlazione positiva tra l'obesità delle madri e quella dei loro figli (p=.000) e, allo stesso modo, tra abitudini alimentari disfunzionali materne e la condizione di sovrappeso dei bambini (p=.001). Discussione: I risultati illustrati sollecitano diversi spunti di riflessione e ci inducono a ipotizzare che una componente importante del significato del sintomo "obesità" vada ricercata all'interno del contesto relazionale madre-bambino e delle sue disfunzioni. Dall'analisi e dalla discussione dei protocolli, sono emerse delle aree di coincidenza e di somiglianza tra le diverse coppie madre/bambino che presentano storie e vissuti ricorrenti. Nella maggioranza dei casi esaminati abbiamo osservato il manifestarsi nella relazione di sentimenti di reciproca aggressività, colpa, rigidità, situazioni di intromissione e controllo. La nostra ipotesi è che si inneschi un circolo vizioso nel quale la rabbia e il risentimento del bambino entrano in risonanza con l'ambivalenza del sentimento materno legando i due soggetti in una relazione altamente conflittuale che compromette elettivamente l'alimentazione. In queste famiglie la figura paterna generalmente è descritta come periferica e questo sembrerebbe favorire l'instaurarsi di una relazione privilegiata tra madre e bambino. La maggior parte delle madri fa coincidere l'aumento ponderale con esperienze di separazione, e circa un terzo dichiara che l'aumento di peso si sia verificato nella fascia di età che va dai tre ai cinque anni. Riteniamo questi dati interessanti in quanto sembrerebbero mettere in luce un collegamento tra le angosce di separazione dei bambini e la loro condizione di sovrappeso, ma ad oggi non abbiamo raccolto elementi sufficienti per formulare delle ipotesi più definite in merito, il che rende questi aspetti degni di ulteriori approfondimenti. La rappresentazione di sé come madre inadeguata, l'offerta di cibo come risposta privilegiata quando il bambino esprime un disagio o per promuoverne un comportamento adeguato, esperienze dolorose, tensioni nei rapporti coniugali e familiari sono ulteriori elementi ricorrenti nella storia delle diadi considerate in questo studio. Garner, D.M. Eating Disorder Inventory - 2. Professional manual. Odessa, FL: Psychological Assessment Resources. (1991). Garner, D.M., Olmsted, M.P., Bohr, Y. and Garfinkel, P.E. (1982). The eating attitudes test: Psychometric features and clinical correlates. Psychological Medicine, 12, 871-878. Spielberger, C.D. (1988). Manual for the State-Trait Anger Expression Inventory (STAXI). Odessa, FL: Psychological Assessment Resources. Centro Servizi Informatici