Coltivate cellule staminali da embrioni morti

Transcript

Coltivate cellule staminali da embrioni morti
Coltivate cellule staminali da embrioni morti
Ma la ricerca britannica apre nuovi interrogativi di bioetica
Di Nicoletta de Cillis
Linee di cellule staminali embrionali umane sono state coltivate da embrioni “morti naturalmente” ed
indotte a crescere. Gli studiosi hanno dichiarato di aver utilizzato 13 embrioni ottenuti dalla
fertilizzazione in vitro, che avevano cessato di svilupparsi da circa sette giorni, e di aver iniziato la
sperimentazione 24 ore dopo l’arresto della proliferazione delle cellule. Sebbene gli embrioni fossero
tecnicamente morti, i ricercatori hanno osservato che conservavano intatta la capacità di sviluppare
cellule di qualsiasi organo, reni, fegato ed epitelio. L’esperimento è stato condotto lo scorso anno dal
team del ricercatore serbo Miodrag Stojkovic, ora capo del centro serbo di ricerca medica Sintocell, in
collaborazione con i laboratori di biologia cellulare dell’Università britannica di Newcastle, ma solo ora
è stato pubblicato sulla rivista on line Stem Cells. La scoperta viene presentata come una soluzione ai
problemi etici sollevati dal ricorso alle staminali per la cura di numerose patologie, dall’Alzheimer al
Parkinson, visto che consentirebbe di abbandonare l’approccio convenzionale, che implica la
distruzione degli embrioni vivi, grazie all’utilizzo meno controverso di embrioni morti naturalmente
durante l’inseminazione artificiale. Ma la validità dell’esperimento non è stata ancora accertata, molti
punti restano poco chiari, e lo stesso Stojkovic ha dichiarato che, pur trattandosi di uno sviluppo
importante, le cellule create con tale tecnica non potrebbero comunque essere un’ alternativa totale
all’uso di embrioni vivi, semmai solo una fonte aggiuntiva, di cui certo i laboratori di ricerca biomedica
potrebbero beneficiare.
La tecnica rientra in uno dei quattro approcci contemplati nel libro bianco sulle "fonti alternative alle
cellule staminali pluripotenti" stilato dal Consiglio di Bioetica nominato nel 2001 da George W. Bush,
un documento che ha permesso di finanziare con soldi federali solo le linee di cellule staminali
embrionali non più utilizzabili a fini riproduttivi già esistenti a quella data.
A parere di molti esperti la tecnica non risolve gli interrogativi bioetici più scottanti, ma ne apre di
nuovi. Alcuni ricercatori si chiedono infatti in base a quali dati si possa definire con esattezza il
momento in cui un embrione è morto e se se si possa porre su uno stesso piano il prelievo di cellule da
embrioni soprannumerari con l’espianto di un organo da un paziente. Si teme inoltre che le cellule così
ottenute possano essere geneticamente anormali rispetto a quelle di un organismo vivente
Per saperne di più:
Centre for Stem Cell Biology and Developmental Genetics, D e r i v a t i o n a n d
characterisation of new human embryonic stem cell (hESC) lines
http://www.ncl.ac.uk/cscbdg/research/stemcell.htm