Miti Hindu La Chimera Popoli nordici Sud America Il Mediterraneo

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Miti Hindu La Chimera Popoli nordici Sud America Il Mediterraneo
Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia
I terremoti nei miti del passato
Il Mediterraneo
Per gli antichi Greci era il dio del
mare, Poseidone, ad occuparsi
anche dei terremoti. Ogni sua
irritazione si traduceva in uno
scuotimento che faceva tremare
tutta la Terra.
Nell'Iliade è quasi sempre accompagnato dall’epiteto
Enosictono, scuotitore della Terra. Studi archeologici e
geoarchologici riguardo le rovine di Troia, portano alla
conclusione che la città omerica potrebbe essere stata
distrutta da un violento terremoto. Considerando che il
cavallo è l’animale sacro a Poseidone, alcuni studiosi hanno
proposto l’ipotesi affascinante che il Cavallo di Troia
potrebbe essere l’allegoria del terremoto che distrusse la
rocca consentendo così la vittoria degli Achei.
Popoli nordici
I terremoti, come tutti i fenomeni naturali, violenti e improvvisi, hanno avuto da sempre
un ruolo nell'immaginario mitologico dell'umanità.
Punizione divina, espressione dell'ira degli dei, in tutte le culture e in tutte le epoche
passate si sono succeduti miti che cercano di attribuire ai terremoti cause
soprannaturali.
Il loro originarsi nelle profondità della Terra, il vibrare del solido riferimento su cui
poggiano i piedi, la stretta connessione con i maremoti, hanno contribuito al velo di
mistero soprannaturale e hanno favorito il sorgere di leggende su esseri sotterranei che
con il loro movimento determinano lo scuotimento del suolo sulla superficie della Terra.
Miti Hindu
Giappone
Nel mito giapponese, responsabile dei terremoti è
creduto essere un pescegatto gigante, il Namazu.
Esso vivrebbe sottoterra, tenuto sotto controllo dal dio
Kashima, protettore dai terremoti, che impedirebbe le
sue convulsioni tenendogli la testa schiacciata sotto
una grande roccia. Non appena Kashima abbassa la
guardia, il Namazu si agita scuotendo la terra.
Il mito è ancora vivo nell'immaginario collettivo
giapponese, dove i pesci gatto tenuti negli acquari
vengono studiati per individuare comportamenti
precursori.
Anche tra i Pòkemon, esseri fantastici protagonisti di
cartoni animati giapponesi, è presente un personaggio
che richiama il mito del Namazu.
In India, gli Hindu immaginavano la terra sostenuta da
quattro possenti elefanti, appoggiati sulla schiena di una
tartaruga, che, a sua volta, si trova in equilibrio su di un
cobra. Quando uno di questi animali si muove la terra
trema.
Secondo un altro mito Hindu, i terremoti sarebbero causati
dal gigantesco serpente Naga Pahoho, che vive sotto
l’oceano primordiale sul quale il dio Batara Guru crea la
terra gettando manciate di polvere. Naga Pahoho cerca,
scuotendosi, di impedire la formazione della terra
allontanandola, e crea così le montagne.
Una leggenda Hindu narra che Ravana, invulnerabile re dei
demoni dotato di dieci teste e venti braccia, dichiarò guerra
agli dei. Offeso dal fatto che Shiva e Parvati amoreggiavano
sulla montagna sacra, o infuriato per essere stato ingannato
da Shiva in altre versioni, cominciò ad innalzare e a
scuotere la montagna Kailasa, Shiva lo spinse giù
semplicemente appoggiandovi sopra l’alluce, inchiodando
così Ravana al di sotto del monte.
Sud
America
In Colombia
i nativi indiani ritenevano
responsabile dei terremoti il dio ChibChacum,
condannato a sostenere il peso del Cielo e della
Terra sulle sue spalle per aver allagato la piana
di Bogotà.
Ogni volta che, irritato, scrolla le spalle, il dio
provoca un terremoto.
I miti nordici associano i terremoti alla punizione
del dio Loki, incatenato ad una rupe nel regno
sotterraneo con sopra un enorme serpente che
gli fa gocciolare veleno sulla faccia. La moglie
pietosa raccoglie il veleno con un vaso, ma
quando il vaso è pieno e deve allontanarsi per
vuotarlo, il veleno cade su Loki, che scuotendosi
per il tremendo dolore fa tremare la terra.
La
Chimera
Anche il mito della Chimera, simbolo della città di Arezzo,
ha una origine geologica. La mitologia colloca presso
l’antica città di Olympos (Turchia), il luogo in cui avvenne la
lotta fra Bellerofonte e la Chimera.
Qui si trova infatti una emissione naturale di metano,
veicolata dal sistema di faglie attive della costa di Antalya,
che brucia da oltre duemila anni.
Numerose fiammelle fuoriescono dalle fessure della roccia
ed essendo visibili anche dal mare vennero utilizzate in
passato anche come faro naturale.
La leggenda interpreta il fenomeno come la lingua di fuoco
della Chimera, unica traccia rimasta di questo indistruttibile
mostro ucciso dall’eroe greco Bellerofonte a cavallo
dell’alato Pegaso. (Tratto da geologia e mito, L. Piccardi,
2002)