maschi e femmine a scuola

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maschi e femmine a scuola
Elementi di Pedagogia di genere
Dott.ssa Irene Biemmi
([email protected])
Corso “Donne, politica, istituzioni”
Firenze, 23 ottobre 2009
Chiarimenti terminologici
Sesso: caratteristica fisica biologicamente
definita
Genere: il significato sociale assunto dalle
differenze sessuali
Le differenze tra i sessi
sono innate
o sono apprese?
Differenze sessuali/Differenze di
genere: quando si fa riferimento alle
differenze di sesso si allude ad una distinzione
essenzialmente biologica che si fonda sulle
caratteristiche anatomiche e fisiologiche degli
individui; quando invece si fa riferimento alle
differenze di genere si sottolinea il fatto che
c’è una caratteristica socioculturale che
assegna convenzionalmente a uomini e donne
comportamenti e stili riconosciuti propri di
ciascun sesso
Femminilità/mascolinità: attese sociali e
culturali nei confronti della donna e dell’uomo
IL RITARDO DELLA SCUOLA ITALIANA
NEL RECEPIRE IL TEMA …
Scuola come “luogo d’agio”
nel quale è presente al minimo
il problema della discriminazione sessuale
La scuola è una realtà nella quale discriminazioni e svantaggi
femminili non hanno un’immediata e palese visibilità
in quanto le donne, nei ruoli di docenti e studentesse,
sono molto presenti.
Svantaggi e discriminazioni però esistono…
1. Il problema della
“segregazione formativa”
Fino ad oggi, la scuola ha dato a ragazzi e ragazze soltanto
un’illusione di parità. Le ragazze ormai accedono in massa
all’istruzione secondaria e universitaria e, spesso, sono “più
brave” dei loro compagni, ma, al di fuori, nell’accesso al mondo
del lavoro, sono tutt’oggi fortemente penalizzate.
La riuscita scolastica non garantisce alle studentesse pari
opportunità di progettare il proprio futuro. Questo è
dovuto in parte ad un processo di “auto-segregazione
formativa” per cui le ragazze continuano a scegliere percorsi
formativi “femminili” (materie umanistiche), evitando di
intraprendere percorsi alternativi (materie tecnico-scientifiche).
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65%
62,2%
60,7%
59,8%
56,9%
48,7%
46,1%
40%
33,7%
22,7%
18%
13%
Donne immatricolate all’Università
per area disciplinare
100%
2. La femminilizzazione del corpo docente:
la scuola come “luogo di donne”
Le donne costituiscono l’81,1% degli insegnanti. Si tratta della
seconda quota più alta fra i Paesi europei considerati (al primo
posto c’è l’Ungheria con l’82,5%);
Ci sono differenze significative tra i vari livelli scolastici (la
cosiddetta “piramide femminile” nella scuola): le donne
costituiscono il 99,6% del corpo docente nella scuola d’infanzia,
il 95,4% nella primaria, il 75,6% nella scuola secondaria di I
grado e il 59,4% nella secondaria di II grado;
All’Università la presenza femminile è ancora ridotta: le donne
rappresentano il 42, 9% dei ricercatori, il 31,1 % degli associati
e il 15,9 % dei professori ordinari.
Malgrado le donne siano la stragrande maggioranza tra i
docenti, costituiscono ancora oggi una minoranza tra i dirigenti
scolastici (39,7%): il numero totale di donne capo d’istituto è
circa 3.200 su un totale di circa 8.000.
La piramide femminile a scuola
Secondari
a II Grado
59,4%
Secondaria I
Grado
75,6%
Primaria
95,5%
Infanzia
99,6%
3. Stereotipi sessisti a scuola
Degli/Delle insegnanti
Degli insegnanti
Nei saperi scolastici,
nei libri di testo
3.1 Atteggiamenti e attese degli/delle insegnanti
differenziate in base al sesso degli alunni
“Effetto Pigmalione” o “Profezia che si autoadempie”:
gli assunti degli adulti (e, a maggior ragione, quelli degli insegnanti) nei
confronti dei ragazzi dei due sessi e le aspettative differenziate nei loro confronti
finiscono per diventare in qualche modo prescrittive e profetiche perché
contribuiscono alla formazione delle aspettative personali degli allievi.
[Rosenthal e Jacobson, 1968]
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Alcuni esempi:
Gli insegnanti ritengono che le ragazze abbiano un rendimento scolastico migliore soltanto
perché sono più costanti nello studio, però i ragazzi sono più “geniali” (“Io le dico sinceramente
che generalmente il “guizzo”, l’intelligenza superiore ce l’ho nei maschi. Però poi il rendimento superiore
lo ottengo sempre dalle donne. Hanno la costanza, la forza della costanza..)
Molti insegnanti sono ancora convinti che la riuscita in matematica delle ragazze sia frutto di
applicazione, di intuizione naturale quella dei ragazzi
Ragazzi e ragazze sono premiati e puniti in modo diverso: i ragazzi vengono premiati per il loro
lavoro e puniti per il loro comportamento o per il loro aspetto, mentre per le seconde è vero il contrario
(il messaggio implicito che viene comunicato alle ragazze è che ci si aspetta da loro che siano
disciplinate e in ordine, ma scolasticamente più deboli)
Differenze di genere nell’interazione nelle classi: numerosi studi constatano una maggiore
attenzione prestata dagli insegnanti ai loro allievi di sesso maschile e un maggior tempo speso
nell’interazione con loro (i ragazzi sono più stimolati, rispetto alle ragazze, a porre domande e a
partecipare alle discussioni di classe).
3.2 Stereotipi sessisti nei saperi trasmessi a scuola,
nell’insegnamento disciplinare,
nei libri di testo
Problema della “falsa neutralità del sapere”:
La cultura scolastica trasmette un sapere che si spaccia per neutro ma che
in realtà è fortemente connotato al maschile sia nei contenuti che nelle
modalità di trasmissione.
La marginalizzazione e la sottovalutazione dei contributi delle donne
attuata nei libri di testi e nei percorsi scolastici non riguarda solo
l’ambito scientifico, ma si estende a tutte le discipline: i libri di testi
identificano l’umanità con il genere maschile e si incentrano
sull’esperienza e sulle attività maschili dando scarsa visibilità alle donne.
Progetto Polite (www.AIE.it/polite ): necessità di ripensare le singole
discipline in ottica di genere in modo da fornire modelli di identificazione
positivi sia ai ragazzi che alle ragazze.
Scuola promotrice di
pari opportunità
Rivisitare i programmi scolastici, i libri di testo, le materie
di insegnamento in un’ottica di genere;
Combattere gli stereotipi sessisti che hanno tutt’oggi un
effetto limitante nell’indirizzare i percorsi formativi dei ragazzi e
delle ragazze verso scelte tradizionali;
Stimolare un ruolo attivo e consapevole degli/delle
insegnanti sia rispetto ad un elaborazione critica della cultura
trasmessa che per quanto riguarda le modalità di interazione in
classe con gli alunni dei due sessi.
Riferimenti bibliografici
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MAPELLI Barbara, BOZZI TARIZZO Gisella, DE MARCHI Diana (2001), Orientamento e identità di
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