30 In festa per i 50 anni della chiesa

Transcript

30 In festa per i 50 anni della chiesa
P A G I N A
30
CRONACA
Sondrio&provincia
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 27 NOVEMBRE 2010
CAMPO MEZZOLA CELEBRATI LO SCORSO 14 NOVEMBRE
In festa per i 50 anni della chiesa
D
omenica 14 novembre la comunità di Campo
Mezzola ha festeggiato con
gioia il 50° anniversario
della consacrazione della
chiesa parrocchiale dedicata a Maria Vergine Madre
mediatrice di tutte le grazie. Era presente don Mario Bogialli, 93 primavere,
commosso e, a ragione, orgoglioso per aver saputo
spronare la gente di Campo alla realizzazione di
questo edificio che ha le dimensioni di una “cattedrale”, ma la sua vera grandezza sta nel fatto che è
opera del sudore e dei sacrifici di una piccola comunità. È un monumento anche al lavoro-arte degli
scalpellini, alla loro perizia e dedizione e alla collaborazione delle donne che
vendevano le uova, preparavano torte e trasportava-
rendere spunto
dal Brasile per
costruire una
società migliore? Oggi è possibile. E anche di quest’argomento si è dibattuto nel corso della conferenza “Quali diritti e
quali prospettive per i
bambini di strada e per i
poveri delle favelas nel
Brasile di Dilma e di
Lula?”, che si è tenuta a
Sondrio presso la Sala
Vitali. Promossa dall’Associazione Sondrio-São
Mateus A Dança da Vida
onlus , che cura tutte le
iniziative nell’ambito del
gemellaggio tra il Comune di Sondrio e la città
brasiliana São Mateus,
l’incontro è stato condotto dal presidente dell’associazione Francesco
Racchetti e dal giornalista brasiliano e consulente dell’Unicef Paulo
Lima. La serata è stata
l’occasione per aprire lo
sguardo sulla realtà politica, economica e sociale del Brasile. Il giornalista Paulo Lima ha
fatto un bilancio degli
otto anni di governo del
presidente Luiz Inácio
Lula da Silva, accennando poi alla continuità politica sancita con l’elezione di Dilma Roussef.
«L’elezione di Dilma è
un altro forte segno del
processo di rinnovamento del Paese, cominciato con il governo Lula»,
ha commentato sorridendo Paulo Lima. «In
un Paese “machista”
come il nostro, l’elezione di una donna è un fatto che parla da solo». Ma
quali sono gli elementi
che hanno innescato la
straordinaria crescita di
questa nazione, oggi in
pieno boom economico,
che sembra destinata a
diventare una delle
grandi potenze del mondo? Basti dire che nel primo trimestre del 2010 il
reddito pro capite è cresciuto del 9 per cento
(superando India e Cina)
e che tra le dieci banche
più ricche del mondo tre
sono brasiliane. Il governo Lula, ha spiegato il
giornalista, ha reso pos-
P
no con le carriole la sabbia
dal vicino torrente Codera.
Queste iniziative sono state raccontate da suor Ferdinanda Dell’Orto, che le
ha vissute insieme alle ragazze dell’Azione cattolica.
Monsignor Battista Galli
nell’omelia ha evidenziato
il valore di quest’opera come testimonianza della fede che, fortificata nella preghiera in chiesa, deve essere portata fuori nella vita
quotidiana e nei rapporti
con gli altri. Don Giacomo
Mitta, che ha avuto cura
della parrocchia di Campo
per diversi anni, ha invitato a compiere nuove opere
come segno del nostro essere cristiani. Don Ernesto
Tocalli, attuale parroco incaricato, si è detto felice di
essere tra noi. Mancavano,
per impegni pastorali, don
Pietro Mitta e don Gianni
Dolci (parroci che hanno
preceduto nel loro ministe-
ro don Ernesto). La partecipazione alla Santa Messa è stata numerosa e sentita. Pinuccio Paganini, ricordando il padre che, con
la “Schola Cantorum” di
Santa Maria nascente di
Milano aveva solennizzato
la cerimonia di inaugurazione, ha cantato la “Salve
Regina”. La sua interpretazione straordinaria ha
emozionato grandemente
tutti. A prolungare la festa
ci si è trovati in oratorio per
un rinfresco e un gioioso incontro di saluti. Un pranzo
conviviale nel ristorante
“Storie di mare” del paese
ha concluso la speciale giornata. Conversando in allegria, si è considerato che è
lode al Signore anche fare
festa e si è auspicato di trovarci insieme più spesso e
non solo nelle ricorrenze
speciali. È bello fare comunità, fare paese, condividere ed essere solidali.
SONDRIO GEMELLAGGIO SOLIDALE
Guardando al Brasile
mentato il giornalista
Paulo Lima. «Voi, invece, non venite per rubare la nostra anima, ma
per aiutarci a costruire».
Chi vuole contribuire economicamente a questa
generosa opera di solidarietà può contattare l’Associazione, che organizza anche viaggi di conoscenza in Brasile ed e-
sperienze di volontariato per giovani, al numero 0342-515409 (presidente) oppure presso Lavops, telefono 0342-200
058. Si può anche, semplicemente, acquistare
un bellissimo calendario
con coloratissimi spaccati di vita e di natura brasiliani.
M.G.
INTERNET, GENITORI A LEZIONE
sibile questo miracolo
economico grazie a precise iniziative di carattere sociale, basate sulla
convinzione che un paese può crescere economicamente solo se cresce culturalmente. A
questo scopo, è stato varato, per esempio, uno
speciale progetto di lotta alla povertà: il programma Bolsa-famiglia,
che garantisce un reddito minimo alle famiglie
che mandano i propri figli a scuola. L’iniziativa
ha l’obiettivo di riportare venti milioni di famiglie sopra la soglia di povertà, rilevando al contempo il ruolo cruciale
della scuola pubblica nel
costruire una società migliore. Il presidente Lula ha, inoltre, favorito il
miglioramento qualitativo delle relazioni fra i vari Stati che compongono
la repubblica federale
brasiliana, attraverso
un incremento della comunicazione, convinto
che ciò sia necessario
per consentire al Paese
di crescere in modo unitario, evitando la sperequazione tra i vari Stati. Per Lula, educazione
ha anche significato lotta contro l’imbarbarimento dei programmi di
una televisione scadente, controllata da dodici
famiglie brasiliane. «Queste sole premesse, che si
uniscono a una forte i-
dentità nazionale e a una cultura ricca e unitaria, pongono il Brasile in
una posizione di primaria importanza per quanto riguarda gli sviluppi
futuri dell’economia e
della politica sulla scena
mondiale», ha affermato
il giornalista. «Ha ancora senso», si è chiesto
quindi Francesco Racchetti, «intervenire in
questo Paese che sta crescendo in modo sorprendente?» La risposta per
il momento è ancora sì.
Otto anni sono pochi per
risanare un Paese prostrato prima dal colonialismo e poi dal lungo periodo di dittatura militare e il Brasile ha, dunque, ancora bisogno della solidarietà di noi occidentali. «Ci sono ancora
vaste situazioni di esclusione e di miseria estrema», ha spiegato Racchetti, «e la cittadina di
Sao Mateus è circondata da una diffusa periferia di favelas, le note baracche di legno, lamiera
e cartone». Trecento famiglie vivono, per esempio, raccogliendo rifiuti
sulla discarica. Per aiutare i loro bambini, l’Associazione Sondrio-Sâo
Mateus A Dança da Vida
ha costruito un asilo e
tubature per portare acqua alle abitazioni. Un
altro asilo è stato realizzato in un altro quartiere tra i più poveri e ca-
renti, dove è in atto un
progetto di urbanizzazione (acquedotto, fognatura, pavimentazione delle strade) che vede coinvolta in prima persona
l’Aler di Sondrio e i suoi
tecnici. «Soprattutto,
contiamo sulla formazione e sull’istruzione», ha
detto ancora Racchetti,
«collaborando con l’Amministrazione Comunale della cittadina brasiliana». Quattro i progetti in corso: “Ricostruire
la vita”, per recuperare
i bambini e le bambine
di strada, che sfuggono
agli interventi governativi, e aiutarli a porre le
basi affinché possano costruirsi una vita autonoma; le “borse di studio”,
che stanno già sostenendo gli studi superiori di
sette ragazzi e quattro
ragazze delle favelas; un
progetto con l’Istituto
tecnico agrario di Sondrio, per portare nel convitto della nostra città e
in altri convitti della pianura padana alcuni studenti per fare degli stage
e, in prospettiva, mandare là giovani valtellinesi;
infine, l’adozione internazionale tramite il Consultorio “La famiglia”.
«Tutto ciò è per noi molto importante, anche
perché contrasta l’immagine dell’italiano che
viene nel nostro Paese
soprattutto come sfruttatore sessuale», ha com-
«Internet non ha un’etica. Per questo dobbiamo aiutare i nostri figli a vivere in maniera corretta quest’esperienza». È stata ricca di concetti ed esperienze significative la serata dedicata ai social network
con “Conoscere per educare”, un’iniziativa promossa
dall’Istituto comprensivo Garibaldi di Chiavenna.
Qualche mese fa, alcune studentesse della valle del
Mera erano state protagoniste di una vicenda ben
poco edificante. Alcune foto “osé” erano state messe
in vendita e l’episodio aveva suscitato un certo disagio. Ma i casi di cronaca legati all’abuso di Facebook
sono all’ordine del giorno in moltissimi paesi. E più
in generale, come osservato da alcuni insegnanti,
molti bimbi di otto anni trascorrono diverse ore al
giorno sul web. Dario Caelli, docente di scuola superiore, si è occupato di una presentazione delle nuove
tecnologie incentrata su aspetti tecnici, ma soprattutto pedagogici. Poi Ivano Spini, titolare di Valchiavenna Shop e consulente informatico della “Garibaldi”, ha presentato alcuni programmi che permettono di impedire l’accesso a siti pericolosi e non
adatti ai ragazzi. «Si trovano numerose volgarità –
ha rilevato Caelli –. Molte pagine sono indegne, a
cominciare da quei gruppi razzisti. Esperienze disdicevoli che non servono e vanno tenute lontane dai
nostri ragazzi. Un’altra moda pericolosa è quella del
sexyting: è una pratica tutt’altro che virtuale che consiste nello scattarsi foto (in genere riprendendo parti del corpo osé) e inviarle via telefonino con mms. È
pericolosa e non dobbiamo pensare che non riguardi
la provincia». I pericoli illustrati dal docente meritano una riflessione pedagogica. «I nostri ragazzi stanno cercando di essere sempre vicini agli amici: i legami più significativi sono questi – ha spiegato Caelli
–. L’amicizia diventa super-amicizia e prosegue anche dopo i momenti della giornata che si trascorrono
insieme. Ma dobbiamo insegnare ai nostri figli che
l’amicizia si vive stando insieme, non comunicando
dietro a un computer». È soddisfatto Angelo Passerini, il dirigente scolastico che ha voluto promuovere
questo incontro preoccupato «per l’abuso di social
network che colpisce nostri ragazzi». «Sono molto
contento della risposta che ci è arrivata dai genitori.
Abbiamo registrato la presenza di moltissime persone provenienti da tutta la Valchiavenna, da Villa
a Novate e dalla Valle Spluga. È un segnale di attenzione nei confronti di questi aspetti dell’educazione». La scuola è riuscita a diventare protagonista in
un incontro che ha riguardato tutta la valle e da alcuni genitori è arrivata una nuova richiesta. «Ci è
stato chiesto di portare avanti questo percorso con
delle occasioni di confronto dedicate ai ragazzi – ha
aggiunto Passerini –. Faremo tutto il possibile per
andare incontro a questa richiesta. Il mondo cambia
con ritmi decisamente elevati e come agenzia educativa la scuola non si può fare trovare impreparata.
S.B.