Riàlzati: per te Dio si è fatto uomo

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Riàlzati: per te Dio si è fatto uomo
Anno XVIII n. 12 - Dicembre 2009
Calendari,cucito,panettoni
Un mese pieno di occasioni per farci vicini ai nostri fratelli in difficoltà
Riàlzati:
per te Dio
si è fatto uomo
Ecco un breve suggerimento per la
preghiera di Avvento in famiglia.
Terza settimana
Quarta settimana
(dal 13 al 19 dicembre)
(dal 20 al 24 dicembre)
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
- Amen.
Ascoltiamo la Parola di Gesù:
Le folle interrogavano Giovanni, dicendo: “Che cosa
dobbiamo fare?”. Rispondeva: “Chi ha due tuniche, ne
dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia
altrettanto”.
Preghiamo insieme e diciamo:
- Vieni, Signore Gesù! Insegnaci a condividere.
Quando il nostro cuore è pieno di superbia.
Quando non ci accontentiamo di quello che abbiamo.
Quando non ci ricordiamo di chi è ammalato e solo.
Quando chiediamo sempre e non diamo mai.
Edizione curata da Matteo Itri
Padre nostro...
Preghiamo: Benedici, Signore, questa famiglia perché
illuminati dalla tua Parola possiamo amarci reciprocamente e possiamo condividere quelle che abbiamo
con i più poveri. Per Cristo Nostro Signore. - Amen.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
- Amen.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
- Amen.
Ascoltiamo la Parola di Gesù: In quei giorni Maria si
mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria
salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le
donne, e benedetto il frutto del tuo grembo!”.
Preghiamo insieme e diciamo:
- Vieni, Signore Gesù! Insegnaci a ringraziare.
Quando tu ci doni la tua presenza di pace.
Quando tu ci sei vicino nei familiari che ci vogliono bene.
Quando ci doni il tuo amore facendoti uno di noi.
Ave Maria...
Preghiamo: Benedici, Signore, questa famiglia che ti
riconosce nella vita di ciascuno di noi, fa che la nostra
vita sia sempre un rendimento di grazie a Te che ti sei
fatto uno di noi e insegnaci ogni giorno a portare il tuo
amore a tutti. Per Cristo Nostro Signore. - Amen.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
- Amen.
CON MARIA VERSO IL NATALE
All’interno
il discorso di
Papa Benedetto XVI
in occasione dell’Immacolata
Concezione
DOMANDA ALL’ESPERTO • LA DOMANDA ALL’ESPERTO • LA DOMANDA ALL’ESPERTO • LA DOMANDA ALL’ESPE
Perché andare alla Messa?
Molti non la conoscono e per questo non la comprendono appieno.
Cos’è la Messa per un cristiano?
risponde don Mauro Bargnesi
«Perché andare a Messa?». È la
domanda che si pongono i giovani e meno giovani che vedono la
Messa come un obbligo, legata al
comandamento “ricordati di santificare le feste”. Per dire che cosa è
la Messa bisognerebbe scrivere un
libro. Mi limiterò, quindi, a dare
delle risposte molto semplici e immediate.
La Messa non è un obbligo per il
cristiano ma un piacere. Il piacere
nasce dall’aver scoperto che Gesù
Cristo, morto e risorto, è vivo nella
comunità cristiana; nella Messa,
poi, si rende presente nel Pane e
nel Vino consacrati e ci parla attraverso la Parola che ci viene an-
nunciata. Se non si fa la scoperta
dell’amore di Gesù o non nasce il
desiderio di conoscerlo, la Messa
non ci può dire niente, è una noia
infinita, come quando si va ad una
festa e ci si sente estranei perché ci
ha portato qualcuno e non è stata
invece una nostra risposta ad un
invito.
La Messa è la festa settimanale della comunità cristiana che incontra
il suo Signore, che incontra gli altri
fratelli. Questa è il centro della vita
cristiana perché da qui si parte per
la missione di portare il Vangelo e
l’amore di Gesù e là si ritorna per
lodare, ringraziare, nutrirsi, fare
esperienza di comunità, ritrovare
le energie spirituali per sé e per la
comunità.
La Messa è il tutto della vita cristiana. Come dicevano i 300 Martiri di Abitene, città del nord Africa, che nel secondo secolo vennero
tutti uccisi perche avevano partecipato alla Messa: «Sine Dominico
non possimus». Morire per andare a Messa sarebbe oggi una bella
“mattata”!
Il cristiano oggi, in questo clima di
incertezza, di fragilità morale, di
decadenza di valori, è chiamato a
ripartire dall’essenziale e a ridare
tempo a ciò che è il fondamento
di tutta la vita cristiana: la Messa.
Per renderla meno monotona il
segreto è quello di farsi protagonisti, in modo da non dire «vado a
Messa», piuttosto «partecipo alla
Messa».
Invia la tua domanda a Cristophorus, via Roma, 169 Fano 61032 (PU) o inviando un’e-mail a [email protected].
UN ESPERTO RISPONDERÀ ALLA TUA DOMANDA ANCHE SE NON SARÀ PUBBLICATA SUL PROSSIMO NUMERO DI CRISTOPHORUS!
«L’icona
vivente di Gesù servo»
Il Vescovo al rinnovo delle promesse di tutti i 13 diaconi della nostra Diocesi
13 diaconi, compreso il nostro Fabio, accompagnati dagli accoliti e
dai lettori, oltre che dai loro parroci, sabato 21 novembre in Cattedrale hanno rinnovato le loro
promesse di fronte al Vescovo, in
occasione della festa di Cristo Re.
«Una prima riflessione viene dal
contemplare questo Re ci ama al
punto da liberarci a un caro prezzo,
quello del suo sangue. – ha detto il
Vescovo Trasarti – Di fronte allo
spettacolo di una società, che siamo anche noi, che ha come obiettivo il successo per competizione e
sceglie come capi coloro che prometto il benessere, ecco il metro di
confronto: il nostro Signore Gesù
che trionfa nella croce e nella tomba vuota». Una regalità, quella di
Gesù, che si rivela nell’umanità più
estrema, in cui noi, come uomini
e come Chiesa, possiamo facilmente identificarci. «Ai discepoli
del nostro Re è chiesto di essere
“sentinelle” che annunciano il
giudizio di Dio sul mondo e testimoni che ne anticipano la realtà
con la loro vita. – ha proseguito
il Vescovo – Non siamo dei salvatori del mondo, ma testimoni
dell’amore misericordioso di Dio
per gli uomini».
Ai diaconi il Vescovo Armando si è
rivolto citando parte del Magistero
ad essi dedicato: «Il diacono, nella
Chiesa, è l’icona vivente di Gesù,
e la sua santità si configura come
imitazione di Cristo servo. La spiritualità del servizio è una spiritualità di tutta la Chiesa; perciò, in
modo specifico, essa è propria del
diacono».
La figura diaconale, quindi, svolge
un ruolo cardine all’interno della
Chiesa, costituendo un ponte tra il
ministero del presbiterato e l’impegno laico. Un impegno profondo, pieno, ma non senza momenti
di prova. Da qui l’invito del Vescovo aperto a tutti: «Amate la Chiesa
con amore indefettibile».
Meditando con il Papa su Maria
Queste le parole pronunciate da Benedetto XVI in Piazza di Spagna l’8 dicembre
Nel cuore delle città cristiane,
Maria costituisce una presenza
dolce e rassicurante. Con il suo
stile discreto dona a tutti pace e
speranza nei momenti lieti e tristi
dell’esistenza. Nelle chiese, nelle
cappelle, sulle pareti dei palazzi: un dipinto, un mosaico, una
statua ricorda la presenza della
Madre che veglia costantemente
sui suoi figli. Anche qui, in Piazza
di Spagna, Maria è posta in alto,
quasi a vegliare su Roma.
Cosa dice Maria alla città? Cosa
ricorda a tutti con la sua presenza? Ricorda che “dove abbondò il
peccato, sovrabbondò la grazia”
(Rm 5,20) – come scrive l’apostolo Paolo. Ella è la Madre Immacolata che ripete anche agli uomini
del nostro tempo: non abbiate
paura, Gesù ha vinto il male; l’ha
vinto alla radice, liberandoci dal
suo dominio.
Quanto abbiamo bisogno di questa bella notizia! Ogni giorno,
infatti, attraverso i giornali, la
televisione, la radio, il male viene
raccontato, ripetuto, amplificato,
abituandoci alle cose più orribili,
facendoci diventare insensibili e,
in qualche maniera, intossicandoci, perché il negativo non viene
pienamente smaltito e giorno per
giorno si accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono.
Per questo la città ha bisogno di
Maria, che con la sua presenza ci
parla di Dio, ci ricorda la vittoria
della Grazia sul peccato, e ci induce a sperare anche nelle situazioni
umanamente più difficili.
Nella città vivono – o sopravvivono – persone invisibili, che
ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono
sfruttate fino all’ultimo, finché
la notizia e l’immagine attirano
l’attenzione. È un meccanismo
perverso, al quale purtroppo si
stenta a resistere. La città prima
nasconde e poi espone al pubblico. Senza pietà, o con una falsa
pietà. C’è invece in ogni uomo il
desiderio di essere accolto come
persona e considerato una realtà
sacra, perché ogni storia umana è
una storia sacra, e richiede il più
grande rispetto.
La città, cari fratelli e sorelle, siamo tutti noi! Ciascuno contribu-
isce alla sua vita e al suo clima
morale, in bene o in male. Nel
cuore di ognuno di noi passa
il confine tra il bene e il male e
nessuno di noi deve sentirsi in
diritto di giudicare gli altri, ma
piuttosto ciascuno deve sentire il
dovere di migliorare se stesso! I
mass media tendono a farci sentire sempre “spettatori”, come se
il male riguardasse solamente gli
altri, e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece siamo
tutti “attori” e, nel male come nel
bene, il nostro comportamento
ha un influsso sugli altri.
Maria Immacolata ci aiuta a riscoprire e difendere la profondità delle persone, perché in lei vi
è perfetta trasparenza dell’anima
nel corpo. È la purezza in persona, nel senso che spirito, anima e
corpo sono in lei pienamente coerenti tra di loro e con la volontà
di Dio. La Madonna ci insegna ad
aprirci all’azione di Dio, per guardare gli altri come li guarda Lui:
a partire dal cuore. E a guardarli
con misericordia, con amore, con
tenerezza infinita, specialmente
quelli più soli, disprezzati, sfruttati. “Dove abbondò il peccato,
sovrabbondò la grazia”.
Perché aderire all’Azione Cattolica?
All’inizio di un nuovo anno insieme, ecco qualche motivo per tesserarsi
Sono certamente queste le domande che frullano nella testa
di chi ha incontrato e conosciuto
l’AC e si interroga se sia il caso
di aderire a questa associazione. Ma se ci si fermasse a queste
domande, le risposte sarebbero molto semplici, perché non
serve certo una tessera per essere dei buoni cristiani, e “serve” a poco se la confrontiamo
con i mirabolanti vantaggi delle
tessere dei supermercati, o dei
benzinai, che riempiono i nostri
portafogli.
Adesione e tessera non sono sinonimi.
La seconda è solo un segno che
ci aiuta a ricordare una scelta
di impegno personale. Aderire
all’AC significa voler contribuire
alla costruzione di un progetto
mettendoci del proprio, condividendo con molte altre persone
gli obiettivi, uno stile e un metodo per stare nella Chiesa “da
laici” e raccontare la bellezza
di Gesù, oggi, in questo nostro
tempo e nei luoghi in cui ci è
dato di vivere.
L’AC non ha altre finalità che
non quelle che sono della Chiesa tutta: lo dice il primo articolo
del nostro Statuto.
L’adesione non è solo un fatto
formale, ma è una questione di
cuore e di testa, e associarsi è il
modo per lavorare insieme, per
organizzarsi e costruire una collaborazione efficace e duratura
che permetta anche la preparazione di strumenti che suppor-
tano la formazione di tanti ragazzi, giovani e adulti.
Aderire comporta certo una fatica, non è mai un “sì” detto una
volta per tutte ed è un impegno
che va rinnovato ogni giorno
attraverso una partecipazione
piena alla vita dei gruppi, alle
attività missionarie, al supporto
ai nostri parroci e alla vita della
parrocchia.
Tante saranno le iniziative che
vivremo insieme a tutti i ragazzi dell’ACR sia della nostra parrocchia, sia a livello diocesano.
Intanto anticipiamo che, come
associazione parrocchiale, abbiamo organizzato una giornata
sulla neve per tutti i ragazzi, il 4
gennaio 2010.
Gli educatori ACR
Gli appuntamenti per questo mese
Domenica 13 dicembre: ore 10-15 incontro gruppo famiglia “Da 10 anni insieme”;
ore 11:30, “Festa dell’adesione” (tesseramento AC).
Giovedì 17 dicembre:
ore 18-19, Adorazione eucaristica.
Sabato 19 dicembre:
ore 17:30-22, incontro gruppo famiglia “Da 18 anni insieme”.
Domenica 20 dicembre:
ore 16-20, incontro con i genitori che chiedono i sacramenti per i loro figli.
Dal 21 al 24 dicembre:
ore 18:30-19, “Prepariamoci al Natale” (per bambini e ragazzi).
Mercoledì 23 dicembre:
ore 21, liturgia penitenziale.
Dal 27 al 29 dicembre:
campo scuola per il gruppo giovani.
Mercoledì 30 dicembre:
ore 16, tombola natalizia all’Oratorio.
Giovedì 31 dicembre:
dalle 20:30, festa di Capodanno al Bocciodromo per le famiglie.
Lunedì 4 gennaio 2010:
ore 9-18, giornata sulla neve per i ragazzi dei gruppi dell’ACR.
Mercoledì 6 gennaio 2010: ore 16, “Aspettando la Befana” all’Oratorio (per bambini e ragazzi).
Sabato 9 gennaio 2010:
Servizio
Stampa
parrocchiale
ore 21, veglia per la Pace in Cattedrale.
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Anno XVIII n. 12 - Dicembre 2009