Novembre 2013 - Bottega Checevo

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Novembre 2013 - Bottega Checevo
EQUO E DINTORNI ...
News-letter
Realizzata dall'Associazione COMPARTIR GIOVANE che gestisce le botteghe CHECEVÒ (Cuneo – Corso
Galileo Ferraris n. 15), BASTA POCO (Caraglio – Via Roma n. 127) e BOTTEGA DEL MONDO (Dronero – Via
Roma n.19), in collaborazione con QUI E LÀ (Boves – Piazza dell'Olmo n.6) e EQUAZIONE (Chiusa Pesio –
Via Mazzini n.18). È gradito un contributo di 10,00 euro annuo che servirà a sostenere le attività
associative. Info: [email protected]
Numero 10. Dicembre 2013
NOTIZIE
FILIPPINE: DANNI AI PRODUTTORI DI COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
Il tifone Hayan (Yolanda per i filippini) ha devastato molte isole. Sono stati colpiti anche produttori di
commercio equo e solidale. In particolare l'isola di Panay da dove arrivano lo zucchero Mascobado e la
banana chips e l'isola di Cebu in cui si produce il mango essicato. Altromercato ha istituito un raccolta fondi
che andrà a beneficio delle organizzazioni interessate, con priorità verso le famiglie di produttori colpiti e le
strutture produttive coinvolte. (Altromercato)
IL COMMERCIO EQUO DIFFIDA IL SITO “EQUOBUY”
Agices, Fairtrade Italia e l'Associazione Botteghe del Mondo hanno avanzato al sito di vendita online una
richiesta di rettifica dei contenuti in esso presenti. Si contesta il fatto che il sito si autodefinisca e si
promuova come l’unico marketplace equosolidale, dal momento che i prodotti equosolidali in vendita sul
portale rappresentano solo una parte minima delle proposte di acquisto presenti e i prodotti equosolidali sono
in vendita in migliaia di punti vendita. (Agices)
IL GESTO PACIFISTA DEL SINDACO DI MESSINA
Renato Accorinti ha sventolato la bandiera della pace in occasione della celebrazione delle Forze Armate del
4 novembre. Nel suo discorso ha ricordato il monito di Sandro Pertini: “si svuotino gli arsenali di guerra,
sorgente di morte, si colmino i granai di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame” e ha
condannato le spese militari. Ha richiamato l'articolo 11 della Costituzione che sancisce il ripudio della
guerra e lanciato l'allarme per la Sicilia che rischia di diventare la portaerei del Meditarraneo. (Il manifesto)
IL TOUR DELLA CAVOUR PER VENDERE ARMI
Il 13 novembre la portaerei Cavour, accompagnata da altre tre navi, è salpata per un viaggio di cinque mesi
che la porterà a toccare sette porti mediorientali e tredici africani. A bordo ci saranno gli stand delle maggiori
industrie belliche italiane con il loro campionario che sarà mostrato ai possibili acquirenti di porto in porto.
Tra i Paesi contattati Congo, Nigeria, Kenia dove sono in atto conflitti; l'Arabia Saudita che alimenta con le
sue forniture la guerra in Siria e la repressione in Bahrein; Angola e Mozambico che trascurano le politiche
sociali spendendo, invece, per la sicurezza interna e le frontiere. (Retedisarmo)
CI STIAMO GIOCANDO IN 21 ANNI IL BUDGET DI CO2 DI UN SECOLO
Secondo un rapporto redatto da PricewaterhouseCooper di questo passo il mondo nel 2034 avrà esaurito la
quantità di carbonio che possiamo bruciare fino al 2100, se vogliamo che il riscaldamento globale si
mantenga entro la soglia critica dei 2 °C. Per raggiungere l'obiettivo, la carbon intensity mondiale, cioè il
rapporto tra emissioni di anidride carbonica e Pil, dovrebbe ridursi del 6% ogni anno. Purtroppo sta calando
solo dello 0,7%. Anche se il tasso raddoppiasse, staremmo comunque viaggiando verso un disastroso
aumento della temperatura media globale di oltre 4 °C. (Qualenergia)
ORBASSANO: BUONI SPESA IN CAMBIO DI RIFIUTI
Un chilo di alluminio vale 15 centesimi, un chilo di plastica 11 centesimi, un chilo di vetro 3 centesimi. Una
volta che il materiale viene controllato e pesato dai dipendenti dello spazio ecologico, il cittadino riceve i
soldi sulla sua carta e può poi spenderli in una rete di 70 negozi di generi alimentari e di abbigliamento sparsi
sul territorio del comune di Orbassano. (Comune-info)
STRAGE DI LAVORATORI PER I MONDIALI DEL QATAR
Nel 2013 almeno 600 persone hanno perso la vita in incidenti nei cantieri di lavoro relativi alla Coppa del
Mondo di calcio che si svolgerà nel 2022. Se non verranno presi provvedimenti, il trend attuale porterebbe le
vittime, da ora fino alla conclusione delle opere, a 4mila. Attualmente i lavoratori impiegati sono 1,2 milioni,
ma un altro milione si aggiungerà per completare stadi, hotel e infrastrutture in tempo per l'appuntamento. Si
tratta in gran parte di migranti provenienti da Nepal, India e Sri Lanka. Le cause dei decessi non sono sempre
chiare, dato che vengono evitate le autopsie e non vengono condotte le indagini di routine, ma è plausibile
farle risalire all’inesistenza di misure di sicurezza nei cantieri e alle terribili condizioni logistiche a cui
devono adattarsi questi lavoratori. Testimonianze raccolte dal sindacato International Trade Union
Confederation e dal giornale Guardian denunciano condizioni di lavoro inumane, ai limiti dello schiavismo,
con 50 gradi di temperatura, aggravate dalla difficoltà di potersi dissetare, e datori di lavoro che trattengono
per diversi mesi i salari e i passaporti ai loro dipendenti, impedendo loro di tornare in patria. I lavoratori,
vivono in comunità sovraffollate e in condizioni igieniche disastrose, che favoriscono il diffondersi di
malattie e costringono alla ricerca disperata di cibo. (Comune-info)
LA CAMPAGNA
SURVIVAL: BOICOTTA IL BOTSWANA
Mentre il sito ufficiale del turismo del Botswana promuove il paese utilizzando immagini patinate dei
cacciatori boscimani, i Boscimani della Central Kalahari Game Reserve (CKGR) vengono sfrattati dalla terra
ancestrale con la fame e le intimidazioni. Nonostante una storica sentenza della Corte Suprema abbia sancito
il diritto costituzionale dei Boscimani a cacciare e vivere liberamente nella CKGR, le autorità li costringono
a richiedere un permesso mensile per entrarvi. Le forze governative stanno montando una campagna
persecutoria. I cacciatori vengono arrestati, incarcerati e multati per un’attività da cui dipende la loro stessa
sopravvivenza, e l’avvocato che li segue da anni è stato bandito dall’entrare nel paese per rappresentarli in
tribunale. Per gli ultimi cacciatori Boscimani dell’Africa potrebbe essere la fine. Attraverso il sito di Survival
International è possibile scrivere una e-mail al Ministro del Turismo del Botswana dicendogli che non si
viaggierà nel suo paese fino a quando i diritti dei Boscimani non saranno stati rispettati.
IL PRODOTTO EQUO
UN'IDEA REGALO PER IL NATALE: I DATTERI DELL'OASI DI SIWA
Situata nella parte egiziana del deserto libico, Siwa è una bellissima oasi, abitata in gran parte da una
popolazione berbera ed è famosa per la sua antica storia e per la produzione degli eccellenti e rinomati
datteri. Le palme da dattero sono coltivate con metodi naturali in parcelle di terreno al cui centro possono
crescere anche altre specie vegetali, come l’olivo. Le palme iniziano a fruttificare intorno al decimo anno di
vita, ogni pianta fornisce mediamente 50 kg di datteri all’anno, e la raccolta, manuale, viene effettuata
arrampicandosi, mediante cinture realizzate in fibra di palma, sui tronchi delle piante. L’essiccazione dei
frutti avviene in forni artigianali tenuti costantemente a 70°C. Durante il mese del Ramadan i datteri,
consumati la sera, rompono il digiuno quotidiano. La coltivazione e la commercializzazione dei datteri
equosolidali dell’oasi sono gestite dalla Siwa Community Development Environmental Conservation
(SCDEC), organizzazione che coordina il lavoro di numerosi coltivatori appartenenti a tredici differenti
villaggi. Nel 2006 la Fondazione Slow Food, insieme a SCDEC e le organizzazioni di commercio equo
italiane Macondo e Scambi Sostenibili di Palermo, ha creato il Presidio dei datteri di Siwa, volto alla
salvaguardia e al recupero di alcune antiche varietà di palma da dattero in via di estinzione, sebbene di
qualità molto elevata e dalle eccellenti caratteristiche organolettiche. L’organizzazione locale SCEDC
sostiene attivamente lo sviluppo delle comunità di contadini dell’oasi, tramite progetti di microcredito,
educazione/alfabetizzazione informatica, assistenza tecnica e commercializzazione.
IL LIBRO
NE VALE LA PENA di Carlo Mazzerbo e Gregorio Catalano (Ed Nutrimenti). Gorgona, l'isola più piccola e
più verde dell'Arcipelago toscano, per molti anni è stata lo scenario naturale di un'esperienza carceraria
unica, che ha reso i detenuti protagonisti con il lavoro e la possibilità di un reinserimento effettivo, in un
contesto di “libertà”. Il direttore Carlo Mazzerbo è riuscito ad applicare l’articolo 27della Costituzione: "Le
pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione
del condannato". Mazzerbo racconta come sia riuscito a far rompere ai detenuti l'emarginazione con la pesca,
l'acquacoltura, l'agricoltura e l'allevamento, favorendo attività economiche e legami impensabili. Poliziotti e
reclusi hanno studiato insieme per la licenza media, hanno formato una band musicale e un armo di
canottaggio. Una vicenda di successi esaltanti, ma anche di cocenti sconfitte, culminate in due delitti che
hanno portato al ridimensionamento il 'laboratorio Gorgona'.
DICE IL SAGGIO
Il suo perseguimento (una società libera e democratica) rimane per un essere libero, la sola cosa che sia
conforme alla sua essenza “divina”, la sola cosa che gli permetta di fare della sua vita “un'opera d'arte”, la
sola, infine, che possa, nel corso di tutta la vita, aiutare questo essere a condividere la sua gioia di vivere e le
sue capacità di conoscere e amare con gli altri, parimenti impegnati sul cammino della loro liberazione.
(Majid Ranhema). IL LIBRO PUÒ ESSERE ACQUISTATO DA CHECEVÒ